L`angelo col fucile
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L`angelo col fucile
p e r f o r m a n c e JESSICA ROSSI, CAMPIONESSA DI TIRO a VOLO L’angelo col fucile Capelli biondi e grandi occhi nocciola, alta e magra, Jessica Rossi a prima vista sembra una delicata giovane donna. Invece, quel suo viso fresco, quasi da ragazzina, nasconde una grinta e una determinazione uniche, che l’hanno portata, non ancora ventunenne, a conquistare nel trap femminile il record del mondo e la medaglia d’oro olimpica. d i g i ac o m o c r o s a C’ f o t o g r a f i e o lyc o m era una volta una ragazzina di diato’ con l’oro di Londra ed è quantomeno curioso nome Jessica, aveva diciassette che i miei genitori, con mia sorella Luana, siano anni. Viveva a Crevalcore, in una rientrati nella loro casa, di nuovo agibile, proprio casa colonica dell’Azienda Agricola il 4 agosto, lo stesso giorno della mia vittoria”. Pascolone, 200 ettari di terreno coltivati a mais, grano, bietole e alberi da frutta. Papà Ivan le aveva Tre anni verso il futuro trasmesso la passione del tiro al piattello, specia- Negli ultimi tre anni sono cambiati molti, tantissi lità fossa olimpica. A dodici anni la sua prima gara, mi elementi nella vita di Jessica. Ormai da un cinque anni dopo, nel 2009, era celebrata come la anno vive a Padova in una casa in affitto, un’abi- più precoce e brava di tutte: Campionessa del tazione non distante dal Poligono di Tiro di Ponso, Mondo, Campionessa d’Europa e Coppa del Mondo un impianto che meglio simula le caratteristiche a illuminare il suo talento. Qualcosa mai visto prima. di quello olimpico e che anche per i prossimi anni Nata a Cento, provincia di Ferrara, cresciuta a Cre- sarà il suo campo base per gli allenamenti. “Quello valcore, provincia di Bologna, per ore e ore delle che resterà dopo aver pagato le tasse sul premio sue giornate ha respirato l’aria del poligono di tiro a volo di Conselice, provincia di Ravenna. Jessica è ora una donna di quasi ventuno anni, nella quale si mescolano la cultura, i sapori, gli umori di due terre particolari come l’Emilia e la Romagna. Il sorriso, che con naturalezza illumina il suo viso, è l’espressione più genuina di quella cultura contadina – generosa di saggezza, semplicità e se renità – che, sin dal primo giorno di vita, è il suo 72 “In questo sport vince chi è meno imperfetto, per questo, quando si commette un errore, saper controllare le emozioni è fondamentale” di 140 mila euro guadagnato a Londra, l’impegne rò per comprare casa qui, dove provvisoriamente risiedo. Poi, quando la mia vita si assesterà, vorrei tornare a vivere nella mia terra. Sono cresciuta in campagna; la casa più vicina a quella dei miei era distante oltre un chilometro. Ho bisogno di spazio intorno a me. La vita in un appartamento in un palazzo, anche se di pochi piani, non fa per me. In ogni caso, per il momento mi adatto, sop- humus, come evidenzia questa sua dichiarazione: porto i vicini … e poi sono spesso in giro per il “Ero a Creta per i Campionati Europei quando c’è mondo, quindi …”. Un altro cambiamento impor- stato il terremoto. Ho pensato con molta preoccu tante per Jessica c’è stato in campo sentimentale: pazione ai miei, sfollati come tante altre famiglie. “Fino a qualche tempo fa mi divertivo a dire che Aver potuto dedicare a tutta la mia gente la meda- il mio fucile era ‘il mio fidanzato’. In effetti, era glia d’argento che vinsi, mi sembrò poco. Ho ‘rime- l’unico compagno delle mie giornate, con 73 p e r f o r m a n c e Jessica Rossi ha conquistato la medaglia d’oro olimpica mancando un solo piattello su 100 sparati, esattamente il novantaduesimo della gara. Questo incredibile risultato le è valso anche la conquista del record mondiale. lui passavo in modo esclusivo quasi tutto il mio in ogni momento e con ancora ben allineate tutte tempo e mi divertiva definirlo e presentarlo come le Barbie della mia infanzia. Percepisco la soffe- ‘il mio fidanzato’, tanto intenso era il nostro rap- renza dei miei genitori per il mio allontanamento, porto. Ultimamente il mio fucile è stato declas- in particolare quella di mamma. Ma sono discreti, sato a strumento di gara e ad ‘amico del cuore’, comprensivi e non mancano di manifestarmi il loro perché ora al mio fianco c’è un fidanzato vero, in sostegno”. I nemici di Jessica invece sono da sem- carne e ossa, un ragazzo di Taranto, Mauro De pre i piattelli: “Sì, nemici senz’anima, da colpire Filippis, con il quale condivido anche la passione e frantumare nel mezzo di un esercizio che cer- per il tiro. Anche lui è nel giro della Nazionale e, tamente richiede buona mira, ma soprattutto come me, fa parte del gruppo sportivo delle Fiam esige una concentrazione non comune in ogni pic- me Oro. Finita la carriera di atleta, potrebbe essere colo gesto, in ogni componente: dal caricare il lui l’uomo giusto con il quale costruire una fami- fucile, al puntarlo, al muoversi da una pedana glia, la mia famiglia. Gli affetti di una famiglia se all’altra fino alla chiamata del piattello stesso … rena e solida sono stati importanti nella mia vita e tutto senza farsi condizionare dai propri errori ed è quanto mi auguro e auguro ai miei ‘futuri’ fi e da quelli altrui. Ecco, l’errore è un’altra costante non entrare in quel tunnel che noi tiratori cono- gli, che saranno due e non più di due, il massimo del mio sport. Alla fine vince chi è meno imper- sciamo bene, un tunnel buio che ti fa perdere per me sarebbe avere un maschio e una femmina. fetto, per questo saper controllare le emozioni, tutte le certezze. Tra le tante sensazioni che ho an So di scadere nell’ovvio, comunque, se sarà e anche in caso di un sempre possibile errore, è fon cora ben presenti, c’è proprio la canna del mio fu quando sarà, penso al mio matrimonio celebrato damentale”. Eppure, nessuno più di Jessica è riu- cile che va a cercare il novantatreesimo piattello in chiesa, con un bel vestito bianco, fiori d’aran- scito ad avvicinarsi alla perfezione assoluta. Quel con tranquillità, da lì ho avuto la certezza della me cio d’ordinanza, chicchi di riso e un bel viaggio suo 99 su 100, per di più nella gara olimpica, è di nozze, magari in Africa”. ormai nella storia: record mondiale. Nel dettaglio: 75 piattelli su 75 nella fase di qualificazione e 24 Jessica Rossi davanti alla sua casa di Crevalcore, in provincia di Bologna, dove è cresciuta e dalla quale partiva quasi ogni giorno dell’anno per allenarsi a Conselice, in provincia di Ravenna, lontano circa un’ora di macchina. “L’oro di Londra l’ho dedicato a tutta la mia gente dell’Emilia, colpita dal terribile terremoto” daglia d’oro, confermata in anticipo al novantaseiesi Alle Olimpiadi di Londra, al fianco di Jessica c’era anche il fidanzato Mauro De Filippis. Entrambi fanno parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro per il tiro a volo. mo piattello; gli ultimi colpi per stabilire il nuovo Non per nulla il motto in cui mi riconosco è: ‘I conti si apre con il suo sorriso, mette allegria e se l’in- record del mondo sono stati poi una specie di sprint. si fanno alla fine’. E per me non è ancora giunto il terlocutore l’invita a rappresentarsi con due trat Non vedevo l’ora di finire, di lasciare il fucile e di momento di tirar le somme”. La semplicità è pro- ti veloci di pennello, lei divertita risponde: “Sai Record mondiale su 25 nella finale a sei atlete. “Già dai primi piat- Da queste parole sembra molto lontano, e invece telli della gara avevo capito che sarebbe stata una andare di corsa dai miei compagni di squadra, dal babilmente l’essenza caratteriale di Jessica Rossi. cosa penso di me? Che sono una donna decisa, è appena ieri, il tempo in cui Jessica era portata giornata positiva. Le sensazioni erano quelle giu- direttore tecnico Albano Pera, dal mio fidanzato In lei, frequentandola, non si rileva alcun fram- testarda, ottimista e, nello stesso tempo, terribil- quotidianamente al poligono di Conselice dai suoi ste, quelle che ti fanno sembrare ogni gesto natu- Mauro e dai miei amici per condividere quel mio mento di presunzione o di alterigia. “È indubbia- mente pigra”. Può entrare a questo punto in scena genitori: minorenne, senza patente e senza porto rale e il risultato logico e semplice, come quel 75 successo e quella mia grande emozione”. mente bello sapere che c’è gente che mi ammira un personaggio che è il conoscitore e il custode d’armi, poteva dedicarsi a frantumare piattelli su 75 della qualificazione. Alla fine è arrivato l’er- per quanto ho fatto a Londra e anche prima di più serio dei segreti di Jessica Rossi: il suo nome solo grazie alla dedizione di papà Ivan e mamma rore. Ricordo che in finale si ha a disposizione un Testarda, ottimista e pigra Londra. I complimenti mi fanno piacere e penso è Coco ed è un leprotto di sette anni. Jessica e Monica. Crevalcore-Conselice, circa un’ora di mac solo colpo per piattello, mentre durante la quali- Jessica, non ancora ventunenne, ha già vinto tutto di saper distinguere quelli veri da quelli falsi. In Coco sono inseparabili da quando lui le stava in china. Quasi tutti i giorni dell’anno da quando ficazione se ne hanno due in canna, dunque il quello che un’atleta può pensare di poter vincere. ogni caso credo che la popolarità sia un’altra cosa; una mano. Coco è qualcosa di più di una mascotte. Jessica aveva 12 anni. “Con i miei genitori ho un mio errore si è materializzato al diciassettesimo Il rischio di perdere motivazioni esiste. “Esiste, io sono solo un’atleta che pratica il tiro al piat- “Coco è qui con me anche a Padova e non manca rapporto straordinario. Sono cresciuta dormendo piattello della finale, novantaduesimo della gara. ma non per me. Io tiro per passione e la mia pas- tello. Tempo qualche mese e i riflettori si spegne- occasione di manifestare il suo disappunto per la nel loro ‘lettone’. La mia camera nel casale del po Non c’è una spiegazione particolare per quell’er- sione non si è ancora esaurita. Contar medaglie ranno. È purtroppo questa la cultura dello sport presenza del mio fidanzato Mauro. È terribilmente dere è sempre in ordine, pronta ad accogliermi rore. Ho pensato invece che l’importante fosse credo sia bello e penso di poterne vincere ancora. italiano. Ne sono consapevole”. Quando Jessica geloso ... ma capirà”. 74 w w w. m b - q r . c o m /0 4s 75