solemi02: speciale_3d-z_rapporti
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Il Sole 24 Ore Giovedì 23 Giugno 2011 21 Soft economy Dopo i referendum. Durante la crisi il settore italiano dei pannelli fotovoltaici è stato l’unico a veder crescere ricavi e addetti Modello tedesco post-nucleare La Germania entro il 2050 vuole produrre l’80% di energia da fonti rinnovabili I NUMERI 17% La conversione Ilgovernotedescohadecisodi convertireil17%dicontributo dalnuclearedopoildisastro giapponesericorrendo esclusivamenteallerinnovabilie senzaaumentaregasocarbone, ponendosianchel’obiettivo dell’80%dell’energiaelettrica dafontirinnovabilinel2050. PAGINA A CURA DI Enrico Bronzo L’ inequivocabile risultato del referendum sul nucleareimponeditornare aparlarediprogrammareilfuturo energetico italiano. La Germania, locomotiva d’Europa in economia,lostagiàfacendo,decidendo di mettersi alla testa del convoglio della green economy già da tempo, prima essendo leader nell’approvazione del pacchetto 20-20-20, poi ponendosi l’obiettivo dell’80% dell’energiaelettricadafontirinnovabili al 2050 e infine con quelloambiziosodavverodisostituire il 17% di contributo del nucleare cui hanno deciso di rinunciare dopo Fukushima senzaaumentaregasocarboneericorrendoesclusivamenteanuoverinnovabili. I tedeschi ci indicano una strada che possiamo e dobbiamo percorre anche noi. Già oggilerinnovabilicontribuiscono per oltre un quarto all’energia elettricacheproduciamoinItalia, in questi mesi di gravissima crisi quello delle rinnovabili è statol’unicosettoreeconomico in crescita, di fatturato e in termini occupazionali - sono 120mila ormai gli addetti che lavorano nel settore. Nel 2010 numero di impianti fotovoltaicièpiùcheraddoppiato passando da 71.288 a 155.977 (+119%). Ancora più ampia la crescitadellapotenzaefficiente lorda che è passata da 1.144 a 3.469,9 MW (+203%) nel corso del2010edècontinuataacrescere molto rapidamente superando i 6mila MW in questi giorni. Sul territorio la diffusione del solare è particolarmente rilevanteinTrentino,MarcheePuglia,incuiadunamedianazionaledi57Wperabitantesisuperano le tre cifre. La Puglia è leader nazionale con circa il 20% della produzione. Numeri che dimostranocomeleimpreseeilmon- do della ricerca sono pronti, come confermato dalla ricerca GreenItalysviluppatadallaFondazione Symbola, UnioncamereeIstitutoTagliacarne.Lostudio ricostruisce una geografia della filiera italiana delle rinnovabili, dallo stabilimento più grande d’Italia e uno dei grandi d’Europa per la produzione di pannelli fotovoltaici che verrà inaugurato l’8 luglio a Catania, nato dalla collaborazione di Stm elettronics, Enel green power e Sharp, progettato dallo studio Am architetti, alla Archimedesolar energy(Ase),aziendadelgruppoAngelantoni,unico produttore al mondo di tubi ricevitori solari a sali fusi per le centralidelsolaretermodinamico, passando per l’Università di Ferrara che sta lavorando nel campo dei dispositivi solari fotovoltaici a concentrazione. Un’altralinea diricercainteressanteèquellacondottaneilaboratori del polo solare organico delLaziocheospitanouna linea pilota per la produzione di celle solari organiche. Il polo, nato dalla volontà della Regione Lazio e del dipartimento di Ingegneriaelettronicadell’Università di Roma Tor Vergata, è uno deitrecentrid’eccellenzaalivellomondiale,insiemeaquellidel GiapponeedellaGermania,per laricercael’industrializzazione diquestenuovecellesolarifotovoltaiche. Sullo sviluppo di tecnologie avanzate per l’impiego dell’energia solare sta lavorando anche il centro di ricerca Eni perleenergienonconvenzionali Guido Donegani di Novara, impegnatonellostudiodimateriali organici polimerici e nanostrutturati che garantiranno costi minori delle attuali tecnologiecommerciali. Su questo fronte si segnala un gruppo di ricercatori di Lecce che sta studiando l’evoluzione dei materiali per la fabbrica- zionedicelluleDssc(dyesensitized solar cell, sensibilizzate a colorante): a catturare la radiazione solare è una tintura organicaometallorganica.Mentreè l’aretina La Fabbrica del sole che ha recentemente lanciato sul mercato l’ecobox un sistemachepermettedistaccaredalle reti del gas, elettriche e idriche una abitazione. Gli ingredienti ci sono, ora è necessario ragionare sul sistema, a un moderno piano nazionale di efficienza energetica, rivedere gli obiettivi del piano sulle rinnovabili che inviato a Bruxelles nel giugno scorso, largamente superati dai fatti, infine emanaredecretiattuativirelativialdecreto Romani, che permettano al settore di rilanciarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA RAPPORTO ENERGIA Lunedì 27 in edicola con il Sole 24 Ore un dossier dedicato al comparto nelle sue 3 componenti: elettricità,calore emobilità Il vino si produce senza inquinare L ENEL Inaugurata lo scorso 14 luglio. La centrale Archimede (foto Enel) a Priolo, prima al mondo a usare la tecnologia dei sali fusi integrata con un impianto a ciclo combinato Aziende. Al bando l’anidride carbonica +119% Gli impianti fotovoltaici InItalianel2010sonopassatida 71milaa156mila.Ladiffusione delsolareèparticolarmente rilevanteinTrentino,Marchee Puglia.LaPugliaèleader nazionaleconcircail20%della produzione. +203% La potenza Dopo essere passata da 1.144 a 3.469,9 megawatt nel 2010 in questi giorni sono stati superati i 6mila megawatt. La media nazionale è di 57 watt per abitante. 8 luglio L’inaugurazione ACataniaaprelostabilimento piùgranded’Italiae unodei grandid’Europaperla produzionedipannelli fotovoltaicinatodalla collaborazionediStm electronics,Enelgreenpowere Sharp,progettato dallostudio Amarchitetti,allaArchimede solarenergy,aziendadelgruppo Angelantoni,unicoproduttoreal mondoditubiricevitorisolaria salifusiperle centralidelsolare termodinamico,passandoper l’UniversitàdiFerrarachesta lavorandonelcampodei dispositivisolarifotovoltaici a concentrazione. a scelta di molte imprese di competere sul terreno dellaqualitàhanelmondo del vino un riferimento vincente ed eloquente. Poco più di vent’annifa ilvinoitaliano,aveva scelto di competere sui bassi prezziesulleproduzioniquantitative.Lungo questachina si arrivòalle sofisticazioni e alla tragediadelmetanolo.Oggiproduciamo il 40% in meno di vino in meno con un valore dell’export quadruplicatoche haraggiunto il record storico di 3,7 miliardi dieuronel2010.Lavocepiùimportante dell’export agroalimentarenazionale. Qualità, attenzione alla salutedell’ambienteedeiconsumatori, ricerca e valorizzazione della biodiversità e legami con il territorio sono le componenti fondamentali di un settore importante della nostra economia. Un’attenzione alla qualità che ha portato le imprese a fare sceltesemprepiùgreen,dallariduzione dei consumi di acqua per l’irrigazione al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili, dalla scelta d’imballaggi realizzati con materialiriciclatiall’utilizzodibottiglie in vetro leggero fino al recupero delle biomasse prodotte con gli scarti delle potature. L’esperienza più avanzata in questa direzione è quella dell’azienda agricola Salcheto diMontepulciano(Siena),laprima ad aver calcolato in 2,02 kg l’anidride carbonica immessa in atmosfera per produrre una bottiglia di vino di 75 centilitri. Dicuiil 38% diemissioni deriva dal confezionamento (soprattutto produzione di vetro), il 27%dall’utilizzodiconcimiegasolio,il26%daattivitàcommerciali e un 9% da processi di fermentazione in cantina. «La nostrasfida-affermaMicheleManelli, titolare di Salcheto - è dimostrarecheèpossibilemantenerealtalaqualitàdiunvinocome il Montepulciano adottando strategiecarbon free.Lo facciamoperchécicrediamoeperché sentiamo come una nostra responsabilità sociale d’impresasviluppareazionichecontrastinoilcambiamentoclimatico. Ma è anche un’occasione per renderelanostraaziendapiùinnovativa e metterla in sintonia congliorientamentideimercatiedeiconsumatori semprepiù attenti ai reali comportamenti delleaziende». Unasfidacheprevedediprodurre un risparmio energetico del 54% grazie alla realizzazionediunacantinaaemissionezero, del 29% riutilizzando le biomasse del 15% ricorrendo a un impianto geotermico e del 2% con pannelli fotovoltaici. Un progetto in linea con quelli che sono gli obiettivi strategici del ProtocollodiKyoto,perDome- www.symbola.net Symbola - Fondazione per le Qualità Italiane nasce nel 2005 www.fondoambiente.it Salva, restaura, apre al pubblico pezzi del patrimonio artistico e naturalistico PRODURRE UNA BOTTIGLIA Il 38% di emissioni deriva dalconfezionamento, il27% daconcimi egasolio, il26% da attività commerciali e un 9% dalla fermentazione nico Andreis di Csqa, che collabora al progetto che porterà la Provincia di Pisa a essere nel 2015laprimaareavastaeuropea carbon free, secondo il quale: «ApplicandoilmodelloSalcheto - spiega - all’intera produzione nazionale si possono ridurre leemissionidi2,3milioniditonnellate di C02, pari a un valore commercialedicirca46milioni nell’ambitodellacompravendita internazionale delle emissioni». Sarà anche per questo che nomi importanti del vino italiano stanno lavorando in questa direzione, come Antinori, BerlucchiinsiemeadaltriconilprogettoItaca,Sellae Mosca,Santa MargheritaeMarcoCaprai che ha promosso "Montefalco 2015, the new green revolution" con il quale valutare gli effetti del cambiamento climatico sul vigneto e definire una strategia territorialediabbattimentodelleemissionidiCo2. © RIPRODUZIONE RISERVATA LIBRI E ONLINE Soft economy IllibrodiErmete RealaccieAntonio Cianciulloracconta25 storieemblematiche chedimostranocomeil nuovomadeinitaly possaraccoglierecon successolasfidadella competizioneglobale, puntandosulla"soft economy".L’indicatorediriferimentoèil prodottointernoqualità(piq),unostrumento chemisuraquantapartedell'economia nazionale,misuratadalPil,èdiqualità. Green Italy Ricerca-realizzata dallaFondazione Symbolaeda Unioncamereevidenziacomela greeneconomymade inItalysiagiàinmoto: dallosviluppodisettori innovativi,energie alternativeinprimis, allariconversioneinchiaveecosostenibile dicompartimanifatturieri.Inquestiambiti ilnostroPaeseoffreesperienzeconcretesu cuibasarepoliticheindustrialidirilancio. Italia Pochisannoche l’Italiadetieneil2˚ posto,dietrola Germania,nella classificadei10paesi piùcompetitivinel commerciomondiale. Italia,ricerca realizzatadalle FondazioniSymbolae Edison,spaziadall’industriaalturismo, dall’agroalimentareallocalismoe sussidiarietà,dall’innovazione,la tecnologiael’ambienteall’arteecultura. Rapporto Federculture Realizzato annualmenteda Federculture,il rapportoèlafotografia piùcompletadelmondo dellaculturanelnostro Paeseerappresentala piùimportantefontedi analisieaggiornamento sulsettoredeibenie delleattivitàculturali.Ognianno,attraverso studiericercheinedite,vengonoesaminate ledinamicheeleesperienzeinattoinItaliae nelmondo. I SITI www.federculture.it L’associazione dei gestori di attività legate alla cultura ed al tempo libero www.fondazionecologni.it Istituzione privata non profit nata a Milano nel 1995 www.teseco.it/fondazione Azienda leader nei servizi per l'ambiente www.borsalino.it Azienda di abbigliamento a cui si deve l'invenzione di un tipo di cappello in feltro Una storia artigianale: lo studio Roscini Azienda leader nei software ludici: Milestone Tra i big con Archimede solar energy Novamont partner di 600 agricoltori Una rete di cento Pmi al servizio degli stilisti Sul divano di casa sognando di essere in sella a una moto Alleanza con Siemens per una mega-centrale Plastica «bio» smaltibile come rifiuto organico L È Q alla scienza dei materiali Montedison a una politica industriale di sviluppo e sostenibilità. Risorse rinnovabili di origine agricola per risolvere i problemi di inquinamento, minimizzare i rifiuti post-consumo e sviluppare processi a basso impatto ambientale. Non è un sogno, anzi lo è, è la chimica buona, la chimica verde di Novamont, l’azienda di Novara che produce plastica non inquinante. L’oggetto magico si chiama Mater-Bi e ha rivoluzionato il mondo della chimica. È una bio-plastica ricavata da materiali biologici e biodegradabili come l’amido di mais, la cellulosa, gli olii vegetali. Per le sue caratteristiche tecniche e la frontiera delle applicazioni tutto lascia pensare che possa essere il nuovo Moplen del secolo a venire. Le applicazioni attuali? Sacchetti, stoviglie monouso, vaschette, pellicole per alimenti, accessori per animali, un pneumatico Goodyear, il Gt3 Biotred. Ha molte delle proprietà della plastica ma può essere smaltito come un normale rifiuto organico. Un’invenzione che fa di Novamont sia un soggetto di o studio Roscini sta all’alta moda come Ove Arup sta alla grande architettura. Indispensabile, insostituibile. Infatti, come Ove Arup, è una società di engineering. Per la moda e gli stilisti è un passaggio essenziale, quello che sancisce che un segno su un foglio può diventare di stoffa, di pelle, di lana. Grazie a una materia prima essenziale: le mani. Quelle mani rese abili e sensibili da una banca dati e da un’esperienza enorme su oggetti irripetibili, ideati dai più grandi stilisti contemporanei. È una storia che viene da lontano questa. La tradizione umbra delle confezioni, della moda, del cashmere di oggi affonda le radici in una memoria antica di territorio che ha attinto quando non inventato materie prime- i famosi conigli d’angora di Luisa Spagnoli- sapienze intangibili, altissimo artigianato, culture di distretto. Per questo in varie forme il settore delle confezioni, seppur diversamente declinato è sempre stato eccellente. Fondato a Spello nel 2000, lo studio mette in rete circa cento piccole realtà aziendali del territorio umbro, specializzate nella creazione di capi di abbigliamento di altissima qualità. Un serbatoio di competenze, le cui radici affondano nella tradizione tessile dell’Umbria, che Tiziano Ciampetti, amministratore unico della società, ha saputo recuperare e valorizzare, facendone il fiore all’occhiello della propria produzione e dimostrando come la conoscenza sia sempre più un fattore cruciale per lo sviluppo economico. Lo studio Roscini progetta capi d’abbigliamento per i grandi stilisti e poi ne affida la realizzazione alle piccole imprese artigianali del luogo e ai circa 90 collaboratori diretti che compongono lo staff dell’azienda. Il fatturato previsto per il 2011 è di 22.5 milioni di euro. La qualità scaturisce da un processo produttivo basato su materiali, operazioni e attenzioni proprie della grande sartoria: tessuti esclusivi, interni cuciti, taglio impeccabile, cura dei particolari. © RIPRODUZIONE RISERVATA l’azienda leader in Italia nel campo dello sviluppo di software videoludici: un ruolo di prestigio ricoperto da quando, nel 1996, Milestone nasce a Milano con l’obiettivo di innovare il mondo dei videogames e innalzare il loro standard qualitativo. Impiega oggi più di 80 persone tra programmatori, grafici, responsabili della produzione e manager, tutti professionisti dotati di grande talento, con anni di esperienza maturati nel settore e fortemente motivati da una grande passione per il proprio lavoro. Milestone ha sviluppato il suo core business nei videogiochi di corse e ha sviluppando prodotti per piattaforme di attuale e nuova generazione: Ps2, Psp, Xbox360, Ps3, Pc e per Televisione Interattiva. I suoi prodotti rappresentano capolavori assoluti, come la serie Superbike. Il segreto risiede nella costruzione ed nel perfezionamento di software in grado di riprodurre fedelmente le reali leggi fisiche che entrano in gioco nelle situazioni di guida estrema, l’utilizzo di tecnologie grafiche all’avanguardia e la sperimentazione di nuove soluzioni hardware e software. La sontuosa veste grafica, sempre di grande impatto visivo, è frutto del team di grafici che ha reso possibile la ricostruzione dettagliata di modelli, ambientazioni e scenografie spettacolari che hanno potuto vedere la luce grazie ad enormi sforzi su tre livelli: programmazione, grafica e management. Non è un caso che la Black bean games, publisher del gruppo Leader, abbia scelto per il sequel di Wrc, il videogioco ufficiale del Fia world rally championship 2011 realizzato per Playstation 3, Xbox 360 e Pc, proprio la Milestone, con l’impegno che le vetture spazieranno dai modelli del 1960 ai modelli Wrc del campionato attuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA uando Gianluigi Angelantoni parla di solare termodinamico, quello che sfrutta il calore ad alta temperatura del sole per produrre energia elettrica, sarà per l’undestatement ma sembra facile comprendere l’impresa titanica di questa azienda umbra che si è conquistata un ruolo di primo piano nel settore delle nuove energie, con partnership internazionali prestigiose e sostenitori come il Nobel Carlo Rubbia. La svolta si registra nel 2003 quando l’Enea lancia la gara per la ricerca e lo sviluppo dei tubi di ricezione dell’energia solare con sistema termodinamico e le due sole aziende al mondo del settore, l’israeliana Solel e la tedesca Schott, per la prima volta si trovano a fare i conti con una new entry, la Angelantoni industrie che si aggiudica la vittoria. È l’accesso al parterre de roi con riconoscimenti, massicci investimenti, viene per questo lanciata una nuova società, l’Archimede solar energy. Da questo momento nuovi poli produttivi a impatto zero come quello che verrà inaugurato a Massa Martana entro l’anno, l’ingresso nella fondazione Symbola di cui diviene una delle principali animatrici, alleanze strategiche come quella con Siemens per la realizzazione della prima centrale solare indipendente al mondo. Il segreto di questa tecnologia made in italy è il tubo sottovuoto che scalda i sali fusi fino a 550˚con il risultato di produrre energia ad alta efficienza anche di notte e senza sole forte, senza olii inquinanti e con impianti che nel processo producono acqua desalinizzata utile per altri usi. Una ricerca cruciale per le centrali solari termodinamiche, costituite da specchi parabolici nel cui fuoco vengono posizionati i tubi in cui circola un fluido che assorbe il calore concentrato utile a produrre vapore e azionare le turbine tradizionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA D punta della green economy, sia l’azienda leader nel settore dei materiali plastici biodegradabili con più di 80 brevetti, riconoscimenti autorevoli e 150 mila tonnellate l’anno di produzione diretta che raddoppiano con le aziende licenziatarie. Ma le sfide di Novamont e di Catia Bastioli, inventore europeo dell’anno nel 2007, sono solo all’inizio. L’azienda, investimenti di circa 1 2 0 milioni di euro in ricerca e impianti, ha già creato una bioraffineria in Umbria. Per coprire il fabbisogno di materia prima, in collaborazione con Coldiretti, è stata sperimentata con successo la coalizione con una cooperativa di 600 imprenditori agricoli umbri, una alleanza nata proprio durante un seminario estivo della Fondazione Symbola. © RIPRODUZIONE RISERVATA