Slides del`intervento di Maurizio Ferrera
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Slides del`intervento di Maurizio Ferrera
AMMORTIZZATORI SOCIALI E WORKFARE: IL CASO ITALIANO IN PROSPETTIVA COMPARATA Prof. Maurizio Ferrera Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare Università degli Studi di Milano Torino, 26 maggio 2010 La spesa per le politiche del lavoro, 2007 3,50 3,00 2,00 1,50 1,00 0,50 Politiche passive (cat. 8-9) UK 0,00 B Da elg ni io m ar c O a la G nd a er m a Fi nia nl an d S p ia ag n Fr a an c A u ia st ria Ue 1 Sv 5 ez i EU a Po e2 rto 7 ga llo Irl an da Ita lia Lu Po ss lon em ia bu rg G o re cia % Pil 2,50 Politiche attive (cat. 1-7) Fonte: Eurostat Categorie: 1Labour market services; 2 Training; 3 Job rotation and job sharing; 4 Employment incentives; 5 Supported employment and rehabilitation; 6 Direct job creation; 7 Start-up incentives; 8 Out-of-work income maintenance and support; 9 Early retirement. 2 Fonte: Eurostat U O K Da lan ni da m ar c Po a lo Sl nia ov e Fi nia nl an di Lu Sp a ss ag em n a bu rg Irl o an da l A u ia st r Fr i a an cia Be lg i G o re cia Ue 1 Sv 5 ez ia U Po e 2 rto 7 g G a ll er o m an ia Ita % Pil La spesa per la funzione “vecchiaia e supersiti”, 2007 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Funzione vecchiaia e superstiti La tutela del reddito in caso di disoccupazione Disoccupati beneficiari di prestazioni di disoccupazione Italia 20% Grecia 27% UK 35% Spagna 42% Francia 59% Germania 65% Danimarca 68% Irlanda 0% 70% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Fonte: Tatsiramos (2006), calculation on ECHP (1994-2001) 4 I modelli istituzionali di tutela della disoccupazione Modelli a tre pilastri: Modelli a due pilastri: (unemployment insurance, unemployment assistance, social assistance) (unemployment insurance, social assistance) Svezia, Finlandia Regno Unito, Irlanda (UI= flat) Germania, Austria, Svizzera, Francia (RSA) Spagna, Portogallo Danimarca, Norvegia Canada, Stati Uniti (SA= food stamps) Modelli a un pilastro: inclusivi (unemployment assistance) Australia, Nuova Zelanda esclusivi (unemployment insurance) Italia Schemi di tutela della disoccupazione parziale o temporanea (come CIG) esistono in Germania, Francia, Spagna, Austria, Belgio e Lussemburgo. Copertura e generosità inferiori a quelle italiane. 5 L’esperimento francese: il Revenu de Solidarité Active (RSA) Minima Sociaux allocation supplémentaire vieillesse allocation supplémentaire d’invalidité allocation de parent isolé allocation adultes handicapés allocation veuvage allocation de solidarité specifique allocation d’insertion allocation equivalente retraite revenu minimum d’insertion Revenu de solidarité active Trasferimento monetario degressivo cumulabile con redditi da lavoro fino ad una soglia di ca. 3.000 euro mensili per un nucleo familiare di quattro persone. Associato a vari meccanismi di “attivazione” 6 Workfare: principali tendenze in Europa “condizionalità” più stringente tra fruizione di sussidi e disponibilità al lavoro/formazione (MAKE WORK PAY) raccordo/integrazione fra amministrazioni eroganti e servizi per l’impiego (ATTIVAZIONE) modello degli One-stop shops: centri integrati di servizi e prestazioni (politiche passive + politiche attive; employment/service agreements) (esperienze più avanzate in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Finlandia, Norvegia, Austria e Olanda) 7 Il caso francese tradizionale dualismo fra politiche passive (ASSEDIC) e politiche attive (ANPE) grande riforma nel 2008: fusione fra ASSEDIC e ANPE creazione di un Pole Emploi entro l’amministrazione pubblica, basato sul modello dello One-stop shop 45.000 addetti (di cui 31.000 in rapporto diretto con l’utenza per le politiche attive; in Italia gli addetti dei SPI sono 11.000); 1.800 nuove assunzioni nel 2009 8 Il caso italiano (I) “condizionalità” ancora debole dal punto di vista normativo intreccio fra disciplina nazionale e normative regionali sulla definizione di “lavoro congruo” persistente dualismo fra amministrazione delle politiche passive (INPS) e delle politiche attive (CPI) lacune informative + gap sanzionatorio 9 Il caso italiano (II) orientamento prevalentemente “burocratico” dei CPI (certificazione piuttosto che inserimento) scarso orientamento sanzionatorio dei CPI (capacità? cultura?): solo il 53% dei CPI dispone la decadenza dello stato di disoccupazione a fronte del rifiuto di un’offerta di lavoro “congrua” diffusione ancora scarsa dei “patti di servizio” previsti solo nel 58% delle province patto di servizio: essenzialmente uno strumento di identificazione dei disoccupati “disponibili al lavoro” piuttosto che uno strumento di gestione della condizionalità forte disomogeneità territoriale debole raccordo con agenzie private del lavoro 10 L’utilizzo del patto di servizio Province che utilizzano il patto di servizio Valori percentuali. Annualità 2004-2006 Fonte: Isfol, Monitoraggio SPI 2000-2007. 11 12 I “Centri integrati” Aggregazione in un’unica sede locale dei servizi INPS e di quelli SPI (a volte creando strutture ex novo) sperimentazioni fra il 2002 e il 206 nel Centro-Nord circolare INPS 2006 disciplina generale centri; apertura di almeno un centro integrato in ciascuna regione Sviluppo promettente, ma non siamo ancora allo one-stop shop: compresenza di logiche amministrative e finanziarie diverse cultura poco pragmatica e poco disposta/capace di usare strumenti sanzionatori bassa professionalità dei funzionari Caso francese: la costituzione del Pole Emploi ha comportato anche un massiccio investimento in formazione dei conseillers d’emploi 13 Le Agenzie private per l’impiego crescita dopo le riforme del 1997, 2000, 2003 penetrazione ancora abbastanza scarsa: lavoratori APL in % degli occupati totali (IT 0,7; GE 1,3; FR 2,4; NL 2,5; UK 4,5) importante ruolo per l’emersione lavoro nero ( -2% fra il 2001 e il 2004: agricoltura e immigrati) collaborazione fra CPI e APL ancora debole: solo un terzo circa dei CPI ha contatti formalizzati con APL (per somministrazione, intermediazione, selezione) forte rischio di segmentazione funzionale fra CPI e APL 14 Il circolo virtuoso delle politiche attive IMPATTO IMPATTO SULL’OCCUPAZIONE SULL’OCCUPAZIONE RIDUZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE + CONTRASTO DEL LAVORO NERO + CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO NELLE APL INCREMENTO DELL’OCCUPAZIONE IMPATTO IMPATTO SULLAFINANZA FINANZA SULLA PUBBLICA PUBBLICA MENO PRESTAZIONI DI DISOCCUPAZIONE PIU’ TASSE E CONTRIBUTI MIGLIORAMENTO DEI SALDI DI FINANZA PUBBLICA