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DVTS: UN’APPLICAZIONE IN AMBITO MAN Claudio Esposito, Carmine Piccolo C.S.I. – Centro di Ateneo per i Servizi Informativi Università degli Studi di Napoli Federico II Un archivio analogico La rete dell’Ateneo Federico II Nel corso del tempo la mutimedialità applicata alla formazione, in special modo quella universitaria, ha conosciuto alterne vicende e diverse tecnologie ed applicazioni. L’attuale rete in fibra ottica proprietaria dell’Ateneo “Federico II”, in esercizio dal 15/11/03 ed in continua evoluzione, ed è costituita da un doppio anello in fibra (modalità IRU: Indefeasible Right of Use – Proprietà a tempo limitato) che costituisce l’infrastruttura portante di trasporto sia per la rete di Ateneo che per la rete metropolitana della Ricerca. Tale infrastruttura, completamente gestita in proprio dall’Ateneo, prevede l’interconnessione delle varie sedi dell’Università e dei principali enti di ricerca regionali presenti sul territorio, ai nodi di trasporto o GigaPoP Metropolitani, come si evince dalle seguenti immagini che descrivono la topologia logica e fisica della MAN. Nell’Ambito dell’Ateneo Federico II, come nella maggior parte dei grandi Atenei d’Italia, nel corso degli ultimi quindici anni, sono state sperimentate prima e consolidate poi sotto forma di servizi istituzionali, diverse tecnologie di teledidattica. L’adesione da parte dell’Ateneo al Consorzio Nettuno ha fatto si che nascesse una struttura prevalentemente dedicata alla realizzazione di videolezioni tenute da docenti dell’Ateneo, da erogare alla platea degli studenti sia tramite supporti VHS, sia tramite satellite e Network televisivi convenzionali (RAI). Parallelamente, la consapevolezza delle opportunità date dal riprendere eventi dal forte contenuto didattico, formativo e/o divulgativo, che hanno luogo nel contesto accademico, si è diffusa tra il personale docente dell’Ateneo. Il risultato di tali iniziative ha portato alla produzione, nel corso del tempo, di notevoli quantità di registrazioni video su supporti di tipo analogico quali cassette VHS e DV. In tempi relativamente recenti, il drastico miglioramento delle prestazioni della rete d’Ateneo e dell’accesso pubblico ad Internet attraverso i carrier commerciali (diffusione e relativa riduzione dei costi dei servizi *DSL) ha fornito un significativo impulso alle tecnologie di e-learning e di video streaming sia nell’ambito dell’Ateneo che più in generale nell’intero settore educational. Attualmente circa 40 eventi/anno vengono diffusi in diretta via web dall’Ateneo; le registrazioni vengono tutte rese accessibili con tecnologie di compressione (MBR multiple bitrate) direttamente da un portale dedicato dell’Ateneo (www.dol.unina.it) che offre attualmente oltre 45GB (circa 150 file) di video. E’ stata inoltre avviata una lunga ed impegnativa attività volta al recupero (mediante acquisizione digitale e compressione per la fruizione via WEB) dei contenuti in formato VHS/DV cui si è accennato in precedenza. L’enorme vantaggio derivante dall’acquisizione e compressione dei video consiste nella notevole accessibilità offerta con necessità di banda relativamente modeste, comunque garantite all’interno della rete di Ateneo, e genericamente disponibili sulle reti di accesso commerciale. Il limite però di tale tecnologia, soprattutto per tutti quei contributi video su supporti VHS/DV, è nella scarsa qualità delle immagini riportanti presentazioni (.PPT) o lucidi cui si faceva (soprattutto anni fa) ampio ricorso. Infatti, se la dimensione dell’area di visualizzazione del video (stage) di 320 per 240 pixel consente una buona qualità di fruizione per le riprese dei relatori, non si può dire altrettanto dei contenuti (testi, immagini, animazioni) di presentazioni e lucidi (questi ultimi scritti a mano con lavagne luminose e riprese con videocamere ortogonali) che spesso non vengono realizzati con gli opportuni accorgimenti in termini di dimensioni e colori necessari per una corretta visualizzazione anche attraverso riprese “compresse”. L’esigenza, quindi, di individuare una tecnologia che consentisse di rendere disponibili i video in formato VHS/DV in rete, salvaguardandone la “qualità” originaria, ha trovato una possibile soluzione nel DVTS. DVTS DVTS (Digital Video Transport System) è un software (a diffusione gratuita) che consente la distribuzione di video digitale via Internet. Lo sviluppo di tale tecnologia è partito dalle sinergie del WIDE Project, realtà transnazionale votata alla ricerca e sviluppo di tecnologie basate su Internet. La logica sulla quale su basa il DVTS è estremamente semplice perché utilizza la combinazione di due tecnologie consolidate ed estremamente performanti: • Sul fronte acquisizione audio/video il DVTS utilizza, infatti, la tecnologia IEEE 1394 (comunemente nota come FireWire) che consente sia una notevole banda passante in termini di bitrate sia una agevole configurazione plug-n-play di diversi tipi di dispositivi. • Dal lato “trasporto” il DVTS si “limita” ad operare un incapsulamento dei dati (eterogenei audio/video) in pacchetti UDP associati alla coppia formata da IP destinatario + porta (per impostazione predefinita la 8000). Il formato del video trasmesso è PAL che garantisce una buona resa anche su ampie risoluzioni dello schermo di riproduzione. L’occupazione di banda è costante e si attesta attorno ai 30Mbps; inoltre i tempi di latenza tra invio e ricezione sono sufficientemente contenuti. Nello schema che segue (fonte www.internet2.edu) è riportato il confronto, in termini di banda necessaria, tra diverse tecnologie per la trasmissione audio/video via Internet. Zona Ospedaliera Ed. Uffici Fuorigrotta Ed. Polifunzionale Centro Storico Monte S.Angelo Lettere Ingegneria Triennio Ingegneria Biennio Giurisprudenza Ed. Via Parthenope Sociologia Architettura Via FornoVecchio Architettura Via Tarsia Veterinaria Architettura P.Gravina Orto Botanico In particolare sono stati realizzati quattro punti principali di erogazione del servizio, completamente magliati, di cui il POP di Monte S. Angelo ospita i collegamenti verso Internet ed è sede del GigaPop GARR di Napoli. Al fine di aumentare la tolleranza dell’intero sistema rispetto ai guasti si è ritenuto opportuno duplicare, su via completamente differenziata sul territorio urbano, tutti i collegamenti tra le diverse sedi. In termini di bande trasmissive tutte le tratte di dorsale sono in grado di garantire 2.5 Gbps, mentre i collegamenti di accesso delle singole strutture di secondo livello servite garantiscono, allo stato dell’arte, 1 Gbps. Grazie alla banda disponibile tra i vari Pop ed al collegamento garantito per singolo punto rete (almeno pari a 100 Mbps) si sono potuti effettuare test oltre che con client appartenenti alla stessa LAN anche con client dislocati in sedi diverse all’interno della MAN di Ateneo. Il contesto applicativo L’ambiente di test del DVTS nell’Ateneo Federico II ha visto l’utilizzo dei seguenti dispositivi: Computer per trasmissione DVTS: CPU Intel PIV 3.0GHz RAM 1GB DDR 333MHz Scheda PCI per interfacce IEEE 1394 NIC Ethernet 100Mbps S.O. Windows XP Software DVTS versione 0.0.2 rev. 1 Computer per ricezione DVTS: Varie configurazioni hardware NIC Ethernet 100Mbps S.O. Windows XP Software DVTS versione 0.0.2 rev. 1 Per gli aspetti video sono stati utilizzati oltre al videoregistratore mini DV e S-VHS (JVC HR-DV S3) dotato di interfaccia IEEE 1394 anche videocamere digitali dotate anch’esse di interfacce FireWire (Sony HDR-FX1E e Panasonic NVGS75) in modalità riproduzione di cassette DV. Conclusioni Dai test effettuati si è riscontrato che: L’utilizzo della tecnologia DVTS, come si evince dal grafico di monitoraggio del traffico effettuato sulla scheda di rete del client (operato con PRTG Traffic Grapher v. 6.1) presenta prestazioni con un andamento talvolta discontinuo tale da non compromettere la fruizione dei contenuti audio/video ricevuti, in quanto, essendo i flussi audio e video “incapsulati” nel medesimo pacchetto, non si presenta il problema della risincronizzazione dei flussi in ricezione. Si è riscontrato inoltre che le discontinuità dei risultati ottenuti sono dipese, oltre che dalle caratteristiche intrinseche del protocollo utilizzato dal software DVTS (UDP), anche dalla configurazione dell’hardware disponibile per il client. Questo andamento risulta, comunque, ragionevole in quanto sia le attività svolte dal software per la riproduzione del flusso audio/video ricevuto che le costanti e massive sollecitazioni operate sul sistema operativo dall’interfaccia di rete, portano ad un utilizzo estremamente elevato delle risorse di calcolo e memoria del sistema client utilizzato. Le potenzialità del DVTS, inteso come strumento per la diffusione dell’archivio audio/ video su supporto “analogico” in modalità punto-multipunto, si possono esaltare attraverso l’utilizzo del multicast riducendo significativamente i costi di trasmissione di servizi audio e video e garantendo un adeguata scalabilità del servizio su volumi di produzione. In tal modo si riducono gli investimenti necessari per l'infrastruttura hardware e la banda necessaria non cresce in misura direttamente proporzionale al numero degli utenti collegati come si evince dall’immagine di fianco riportata.