Riordinare il guardaroba in sole tre mosse
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Riordinare il guardaroba in sole tre mosse
21 IL CAFFÈ 13 aprile 2014 tra parentesi La casa Pantaloni Abiti nelle custodie Le etichette di viaggio accumulate possono fare comodo se riciclate come portafoto per gli abiti nelle custodie. Basta fare una foto del capo e infilarla nell’etichetta in modo che sia subito visibile Jeans e pantaloni vanno appesi e sempre ordinati per modello, tipo, tessuto e colore, così si risparmia tempo nella scelta Contro le tarme La carta dei giornali allontana le tarme, quindi si consiglia di avvolgere i maglioni con le pagine dei quotidiani durante i mesi estivi. Oppure disporre degli antitarme naturali come lavanda o alloro Camicie Una zona dell’armadio è per le camicie: all’inizio o alla fine dell’asta. Usare le grucce più sottili, ideali sono quelle in ferro delle lavanderie. Appenderle, abbottonare il 1° bottone e procedere a bottoni alterni per evitare le pieghe Scarpe Fotografare le scarpe, stampare le foto e incollarle sulla scatola dove si sistemano. Per trovarle in un attimo, e in ordine, senza dover perdere troppo tempo ogni mattina Grucce antiscivolo Attaccare dei gommini antiscivolo, in silicone, feltro o gomma sulle grucce. A seconda delle esigenze, si possono sistemare sulla parte superiore (giacche, camicie, abiti) o inferiore (pantaloni) CAROLINA CENNI S e non siete tra i fortunati possessori di un guardaroba “quattro stagioni” o di una cabina armadio come quella dell’attrice Eva Longoria, ma siete invece costretti a fare quotidianamente i conti con la penuria di scaffali e cassetti, ogni autunno e primavera vi tocca affrontare il cambio armadio. Uno stress, è vero, ma anche un’occasione per dare una rassettata all’interno di cassetti, scaffali e spazi vari. Via libera dunque alla pulizia approfondita del mobile, guerra alle tarme ed eliminazione di tutto ciò che non s’indossa più o degli acquisti sbagliati e mai indossati. È arrivato il momento di spezzare i legami affettivi e di smetterla di sperare ancora di riuscire ad infilarsi nei jeans del liceo. Inoltre, dobbiamo fare i conti con una dura realtà: i nostri vestiti sono inversamente proporzionali allo spazio che abbiamo. Dunque, eliminare! E un aiuto arriva dalle App. Per un guardaroba 2.0. Sono tante le applicazioni che ci permettono di tenere a mente quello che abbiamo nel nostro armadio e i siti fonte di preziose dritte. Tranne alcuni passi inderogabili, come svuotare l’armadio, pulirlo a fondo, lavare gli abiti da conservare, controllare le tasche e i risvolti, la riorganizzazione può avere criteri diversi. Ad ognuno il proprio. Ma i suggerimenti non mancano. Carla Gozzi, autrice di “Guardaroba perfetto”, edito da Rizzoli, e volto televisivo di Real Time, lo chiama “wardrobe clearing”, perché il primo passo è la scelta di che cosa tenere, aggiustare, regalare o dirottare verso uno swap party. La stylist ed esperta d’im- 2.0 Armadio Riordinare il guardaroba in sole tre mosse magine spiega come riorganizzare l’armadio e rinnovarlo a costo zero, attraverso il suo metodo che si sviluppa in tre semplici step: individuare e separare i capi d’abbigliamento, suddividerli a seconda delle occasioni d’uso e creare gli outfit. Il risultato? Un guardaroba perfetto, per essere sempre all’altezza di qualsiasi situazione, al lavoro e nel tempo libero. Per aprire l’armadio e capire al volo cosa indossare, che si tratti di una riunione, dell’aperitivo con le amiche, della serata in discoteca o del fine settimana al mare. Ma i consigli preziosi si sprecano. Titty D’Attoma e Flavia Alfano, esperte di economia domestica, autrici del seguitissimo sito “soluzionidicasa.com”, hanno elaborato un vero e proprio piano d’attacco. Ad ogni cambio armadio, è necessario pulire, lucidare e mettere in forma le scarpe. Per trovarle subito quando servono, fotografarle e incollare l’immagine sulla scatola. Vale anche per le custodie di tessuto-non tessuto o di plastica colorata: la foto del vestito inserita in un porta-etichette da valigia faciliterà la vostra ricerca. Le borse, invece, possono Il primo passo? Cosa tenere, aggiustare, regalare o dirottare su uno swap party Sul sito “Soluzioni di casa” si trova un vero e proprio piano d’attacco per agire CLOTH Permette di digitalizzare i look e recuperarli in qualsiasi momento, non prima di aver catalogato l’armadio Le App NETROBE Un database digitale di tutto ciò che s’indossa. Gli abiti vanno memorizzati nelle categorie: dresses, tops, pants... DRESSAPP Per creare e condividere nuovi look. Gli abiti si organizzano per stili, marche e stagioni POSE Per andare alla scoperta dei look degli altri e prendere spunto. Partecipano anche modelle, stilisti e trend setter STYLEBOOK Segnala i look più indossati e quelli meno. Si possono creare bacheche in base a ciò che si ha nel guardaroba venire appese in bella vista ad una barra di legno o metallo di circa 40 centimetri fissata alla parete della cabina armadio. Per combattere le tarme una buona soluzione è la carta di giornale, in cui le due esperte suggeriscono di avvolgere i maglioni, pure quelli di cachemire. Ma sanche il rimedio della nonna funziona: chiodi di garofano mischiati a scorza essiccata di limone, o foglie di alloro. Insomma, perché no?, un tocco vintage abbinato alle nuove tecnologie. A questo proposito, esistono una serie di fashion-app per organizzare il guardaroba adatte a chi non sa mai cosa indossare e per coloro che ogni mattina non trovano ciò che cercano nell’armadio. Basta svuotare il guardaroba fotografare gli abiti e taggarli a seconda del contesto più adeguato. “Cloth”, gettonatissima da fashion blogger e fotografi col pallino del mobile, permette di digitalizzare i propri look quotidiani e recuperarli in qualsiasi momento, non prima di aver catalogato l’intero armadio. Sei le categorie a disposizione: everyday, event, evening, vacation, work e, ovviamente, preferiti. “NetRobe” è indicata per autentici maniaci dello shopping che hanno da gestire montagne di vestiti. Una bacheca permette di mescolare e cercare nuove soluzioni perfette per l’ufficio, per trascorrere un romantico weekend o per presentarsi a un barbecue. E poi ci sono “DressApp”, “Pose” e “Stylebook”. E chissà che qualcuno, prima o poi, non ci spieghi anche quell’incomprensibile legge fisica per cui il guardaroba invernale non entra mai negli spazi dell’anno prima. [email protected] Q@simplypeperosa