Trekking CIPRO, L`ISOLA SOSPESA TRA 3

Transcript

Trekking CIPRO, L`ISOLA SOSPESA TRA 3
Trekking
CIPRO, L’ISOLA SOSPESA TRA 3 CONTINENTI
Escursione sul sentiero E/4
testo e foto di Paolo Erba
La spiaggia dove è nata Afrodite, i bagni di
Afrodite, l’Afrodite Trail, tutto a Cipro ricorda la
dea greca dell’Amore ideale punto di partenza
di una storia, una civiltà, antica oltre 10000 anni
che si snoda davanti al turista/viaggiatore in un
susseguirsi di reperti neolitici, siti archeologici
romani, monasteri bizantini finendo con le tracce
della storia recente, il muro, presidiato dai soldati dell’ONU,
che tagliando in 2 Lefkosia (Nicosia per noi occidentali) divide
la Cipro greca dalla Cipro turca e i segni sui muri dei palazzi
del potere lasciati dai colpi di mortaio del tentato golpe del
1974. Il viaggio comincia subito, nel moderno aeroporto
internazionale di Larnaca che ha sostituito quello di Lefkosia
Paesaggi dal monte Chionistra
98
inutilizzabile a causa della divisione greco/turca. Noleggiata
l’automobile il primo appuntamento è con Choirokoitia, il più
antico villaggio neolitico di questa parte del Mediterraneo.
Una breve camminata, facilitata da esaurienti pannelli
didattici, ci porta da un lato a conoscere usi e cultura dei
nostri antenati, dall’altra a prendere contatto con la colorita
e rigogliosa flora dell’isola, cisto, capperi, carrube, piante
grasse che saranno nostri costanti compagni nei giorni
seguenti. Cipro greca è interamente attraversata dal sentiero
europeo E/4 di cui troveremo in diverse occasioni i cartelli
indicatori. Oltre a questo sul territorio sono segnati una serie
di Natural Trail, percorsi generalmente facili e ben tenuti che,
oltre a consentire di ammirare la bellezza del paesaggio e
Le gole di Avkas
99
Panorami sul mare dall’Horteri trail
dei panorami, consentono di addentrarsi nella conoscenza
geologica e botanica del territorio. Partiamo così per la prima
escursione, da Stavros tou Agiasmati a Panagia tou Araka.
Dietro una lingua ostica si nascondono in realtà due gioielli
artistici, i punti di partenza e arrivo dell’escursione altro
non sono infatti che due dei monasteri bizantini dichiarati
patrimonio dell’umanità dall’Unesco per la bellezza dei loro
mosaici, purtroppo non fotografabili, e la loro particolare
architettura. E’, questa, una tappa del sentiero E/4. Si parte
in salita tra prati di cisto e un bosco rado di conifere, subito
lo sguardo spazia tra la pianura di Lefkosia, i monti Pentadattilo e il mare sullo sfondo. Piano piano si guadagna quota
giungendo a una evidente sella, ogni tanto si incontrano
delle panchine per riposare, mai invece delle fontane per
dissetarsi; è fondamentale prima di ogni trekking ricordarsi
ogni volta di fare una abbondante scorta di acqua. Superati
100
i 1.000 metri di altitudine, si cambia versante e si inizia a
intravedere la catena dei monti Troodos, la “spina dorsale”
montuosa che ricopre la parte interna di Cipro. Facciamo
qui la conoscenza con un altro tipico abitante dell’isola, il
geco, ce ne sono di tutti i tipi, dimensioni e li vedi sfrecciare
e saltare per nascondersi dietro ogni cespuglio.
Sempre con un ovvio percorso iniziamo la discesa verso il
paesino di Lagoudera dove termineremo la camminata, della
durata di circa 3 ore, visitando il monastero. Ci trasferiamo
in automobile nel cuore del parco nazionale dei Troodos
passando sotto il monte Chionistra il più alto di Cipro con i suoi
1.952 metri dove sorgono gli unici impianti da sci dell’isola.
In questo bellissimo ambiente sono possibili diversi trekking:
noi sceglieremo, anche consigliati dal nostro simpatico albergatore, l’Artemisia trail e il breve tragitto che conduce alle
cascate di Myllomeris. L’Artemisia trail è il sentiero più interno
di 2 percorsi circolari (l’altro si chiama Atlante) praticamente
concentrici. Anche se più breve è più interessante perché
consente di godere di un maggior colpo d’occhio sulle vallate
e le coste sottostanti. Il punto di partenza del trek si trova
lungo la strada asfaltata che sale al monte Chionistra da
Troodos square, area attrezzata di sosta e ristoro all’interno
dei boschi. Parcheggiata l’automobile ci si addentra su un
terreno dove il sottobosco pur secco nasconde bellissime
fioriture e, soprattutto, un bosco di pini secolari alcuni dei
quali, indicati da apposite targhe, superano i 500 anni. E’ un
alternarsi quindi di zone ombrose e tratti aperti e più aridi con
grandi scorci sulla penisola di Akamas e sui monti Pentadattilo
situati alle spalle di Lefkosia nella parte turca dell’isola. L’intero
anello richiede 3 ore e ci lascia quindi tempo il pomeriggio
per andare a visitare le cascate del Myllomeris. Questo
nuovo percorso parte vicino alla chiesa di Pano Platres circa
10/12 chilometri da Troodos Square in direzione di Limessol.
Si scende per un breve tratto fino a raggiungere il torrente
dove scorre sempre un filo di acqua. E’ da ricordare infatti
che Cipro si trova ben più a sud della Sicilia e quindi il clima
può essere molto caldo già a maggio/giugno e i corsi d’acqua
si seccano quasi tutti. L’umidità del torrente Myllomeris,
invece, consente la crescita di una rigogliosa vegetazione:
platani, aceri, ontani coprono quasi il sole. Una discesa sulla
sinistra del torrente seguita da una strada bianca sulla destra
permettono infine di raggiungere i piedi del balzo di circa
20 metri della cascata sotto la quale è possibile rinfrescarsi
in alcune belle pozze. Tempo di percorrenza tra andata e
ritorno circa 1,15 ore. Ripresa l’automobile ci dirigiamo
ora verso il monastero di Kykkou, il più grande e famoso
di Cipro, completamente ricostruito in tempi moderni dopo
che un incendio del 1813 lo aveva distrutto. Proseguiamo
101
quindi in direzione di Stavros tis Psokas, stazione forestale
completamente isolata nel verde dove in 2 diversi recinti
vengono allevati, per poi essere liberati, daini e i famosi mufloni
ciprioti. I recinti sono visitabili con delle brevi passeggiate di
20 minuti ciascuna permettendo a tutti di osservare questi
curiosi “cornuti”. Prima di arrivare a Stavros tis Psokas è però
doverosa una sosta nella Foresta dei Cedri. Si tratta di una
valle interamente ricoperta da circa 50.000 cedri libanesi
che formano una delle maggiori attrattive naturalistiche di
Cipro. Un comodo sentiero di poco più di un’ora permette di
risalire l’intero versante. Nella stazione forestale di Stavros
tis Psokas si possono inoltre percorrere altri due semplice
trek. L’Horteri trail e il sentiero di Selladi tou Stavrou. Sono
due percorsi praticamente ad anello che si svolgono nei due
versanti della valle; ma, mentre il secondo, della durata di
1,30 ore, si segnala unicamente per gli scorci sul mare, il
primo è un interessantissimo percorso geobotanico che si
svolge in parte lungo l’ormai famoso E/4, dove è possibile
ammirare tante specie endemiche a cominciare dal curioso
“arbutus andrachne”, sostanzialmente il corbezzolo greco il
cui tronco letteralmente si spella.
Ma Cipro significa, ovviamente, anche mare. E sulla costa
tante le “chicche” da non perdere. Si comincia con la parte
settentrionale della penisola di Akamas (dal nome di uno dei
figli di Teseo) dove ci sono due sentieri dedicati a Afrodite
e Adone che ci permettono di scoprire tutti gli angoli più
suggestivi sia della costa, sia del promontorio all’interno
dove si trova oltre il 30% della diversità biologica delle
specie vegetali dell’intera isola. Entrambi i sentieri partono
dalla grotta famosa come “i bagni di Afrodite” dove la dea si
intrattenne con Akamas che lì l’aveva sorpresa. Scendendo
verso Pafos, l’antica capitale al tempo dei Romani, si può
visitare la parte sud della penisola di Akamas. Addentrandosi
in automobile lungo una pista sterrata incontriamo prima a
destra le indicazioni del sentiero E/4 che ci porta verso un
rigoglioso agrumeto e quindi all’imbocco delle gole di Avkas,
poi, lungo la costa, la spiaggia di Lara dove si riproducono le
tartarughe marine. Il sentiero delle gole, della durata di circa
1,30 ore tra andata e ritorno, è inizialmente una comoda
carrareccia che si addentra nel letto del torrente asciutto
tra pareti di gesso e calcare fino a uno spettacolare anfratto
lungo un centinaio di metri dove il percorso si stringe fino
quasi a diventare fessura. Facilmente, lungo il tragitto, si
incontrano capre abbarbicate sulle pareti e grossi gechi.
Prima di lasciare l’isola è obbligatoria infine una sosta a
Petra tou Romiu dove la leggenda dice che dalla schiuma
del mare nacque Afrodite. Il luogo è una candida caletta
con la spiaggia e gli scogli davanti dove è impossibile non
rimanere incantati. E’ con tutta questa bellezza ancora negli
occhi che lentamente torniamo all’aeroporto di Larnaca dove
restituiamo l’automobile e ci mettiamo in coda al check-in
del volo che, purtroppo, ci riporterà a Milano.
La spiaggia dove nacque Afrodite, Petra tou Romiu
102
103