omaggio a franco gentilini

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omaggio a franco gentilini
OMAGGIO A FRANCO GENTILINI
IPPOLITA
Il vento ha quasi sempre
odore di mare e di luce
nella Piazza dei Miracoli
specialmente nelle giornate
di tramontana quando l'aria
ha sottili brividi cosmici
e la piazza e il duomo
sembrano più irreali che veri.
Fu lì che un giorno incontrai
pe la prima volta Ippolita.
Sullo sfondo dell'architettura
sbilenca del campanile,
quella presenza viva e allegra
sembrava una rondine in libertà.
Mi fermai curioso a guardarla
e la vidi intenerirsi davanti
a un uccello morto che giaceva
nella neve verde del prato.
Poi, la vidi col volto incattivito
seguire l'agonia d'un gatto
impazzito di paura al quale un'orda
di monelli aveva accesso un mortaretto
dietro l'esile coda.
Qual era la vera Ippolita`? La ragazza
che sorpresi verso il crepuscolo
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" Ippolita e il fidanzato „ (1966) é una delle opere di grande dimensione che
FRANCO GENTILINI espone alla XXXIII Biennale Veneziana.
FRANCO GENTILINI è presente con una Sala alla XXXIII Edizione della Biennale
d'Arte di Venezia. Nella fiera della vanità e nelle astruserie da baraccone di Luna Park,
la pittura dell'artista faentino assume la simbologia di una parabola. Per Gentilini vale
più che mai il titolo di un aureo volumetto di Henry Miller <Dipingere è amare ancora».
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davanti alla cattedrale di Pistoia
con una dolcissima luce interiore
su un volto d'anima? Oppure
quella appena svegliata languida
e vogliosa uscita dai sogni della notte?
La Ippolita che incontrai
per caso su una spiaggia libera
a Marina di Pisa?
Nuda eppure casta e intoccabile
come una dea mentre parlava
in un incomprensibile idioma
con un gallo cedrone del quale
era diventata amica.
La Ippolita che bacia il fidanzato,
nel riquadro di una finestra,
davanti alla fitta trama
di una natura morta, al tenue
chiarore di una lampadina?
O quella vista una sera
al Piper Club, esagitata e frenetica,
puro ritmo in mezzo
a una masnada di omossessuali
e di sazzeruti?
Qual è la vera Ippolita?
Giuro che non lo so.
NERIO TEBANO
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