Centonove numero 28

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Centonove numero 28
ANNO XX N. 28
19 LUGLIO 2013
EURO 1,50
centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
L’INCHIESTA
La facoltà di Economia dellʼAteneo di Messina
La Procura di Messina decapita i vertici
degli enti vicini a Genovese e Buzzanca.
Sono accusati di aver gonfiato i costi.
Truffando la Regione
Formazione
perdente
19 LUGLIO 2013
il punto
centonove
EDIT
Genovese
in cul-de-sac
NEANCHE una settimana fa, per
provare ad “eludere” le domande di
Antonio Rossitto di “Panorama”, che
lo aveva fatto assurgere a fama
nazionale per i corsi di formazione
ancor prima di “Report”,
Francantonio Genovese aveva
convocato una terza persona con lo
scopo di distrarre il collega. Tema
dellʼincontro era il Pd, ma anche i
primi avvisi di garanzia dellʼinchiesta
che ora è diventata una vera bomba.
Unʼinchiesta su cui Genovese
avrebbe una sua idea, ma non lʼha
detta a Rossitto (né mai
pubblicamente) perché riprende, in
fondo, un adagio berlusconiano.
Con dieci misure cautelari ai
domiciliari e una eventuale (è già
leggendaria) richiesta di
autorizzazione alla Camera dei
Deputati, la macchina della giustizia
sta mettendo un intero sistema nel
tritacarne. Che sia o meno “giustizia
a orologeria”, lo dirà il tempo, che
sarà comunque galantuomo: o per i
detrattori, in caso di condanne, o per
gli accusati, che verranno discolpati
ma resteranno pieni di acciacchi. Di
certo, però, è stato proprio col tempo
che sono state tirate le somme,
mettendo in luce, almeno secondo la
Procura, un sistema dove, a
coincidere, erano lʼimprenditoria e la
politica. Lʼimprenditoria che già
possedeva enti di Formazione e la
politica che metteva un suggello
simbolico conquistando anche
lʼassessorato di riferimento grazie
allʼapertura al governo Lombardo.
Un sistema che piaceva quasi a tutti,
quello che ruota attorno a via Primo
Settembre, e che tanti ora
rinnegheranno. A cominciare dal Pd
(locale, regionale e nazionale),
destinato a diventare un “piazzale
Loreto” dellʼipocrisia per il suo ex
segretario regionale. (ddj)
Crocetta con Churchill, Roosevelt e Stalin (fotomontaggio dalla pagina Facebook “Crocetta può”)
Crocetta, inarrestabile ascesa
Preveggente a Report con il suo Ddl Antiparentopoli, grazie all’inchiesta della Procura
di Messina il governatore rafforza il suo Megafono nel Pd. E in tutta la Sicilia
INTERVISTATO DA REPORT, Rosario Crocetta era stato
straordinariamente pronto e quasi preveggente: “Vareremo una
legge antiparentopoli”, aveva detto ai microfoni. Una
dichiarazione montata in rapida successione a unʼaltra del
deputato regionale del Pd, Franco Rinaldi, che, parlando degli
enti di famiglia (è cognato di Francantonio Genovese e marito di
Elena Schirò, indagata dalla Procura di Messina mentre la per la
sorella Chiara sono scattati i domiciliari), aveva detto
schiettamente: “I voti non si prendono sulla Luna”. Ciò che più
sorprende ancora, a distanza di mesi e col senno di poi, è
lʼannuncio di un provvedimento che sarebbe dovuto arrivare
dopo aver visto la puntata, e non prima. Adesso, grazie
all'inchiesta della Procura di Messina, il ddl antiparentopoli ha
avuto lʼokay dalla commissione dellʼArs e corre verso
lʼapprovazione, segnando un altro punto a favore dellʼimmagine
della Sicilia e altri dieci per il rafforzamento del presidente della
Regione e del suo Megafono. Megafono “che molti vorrebbero
fosse una corrente del Pd”, dice Crocetta, ma che invece è altro:
al massimo una identità federata che proverà a farsi valere al
congresso regionale e potrebbe diventare appetibile per quello
nazionale,soprattutto dopo lʼannichilimento giudiziario del fronte
Genovese, già forte di quasi ventimila voti. Al momento, Crocetta
si dichiara “single” e nega qualsiasi corsa in accoppiata con i
candidati alla segreteria nazionale, ma la scelta non mancherà,
ovviamente decisa insieme a Beppe Lumia, il senatore rieletto
col Megafono che fa da cerniera con le Procure e Confindustria.
Lumia, il politico che è riuscito a mantenere una continuità con il
governo Lombardo, ad esempio, per quanto riguarda il rapporto
con gli industriali e i suoi esponenti nelle stanze dei bottoni.
Come ai tempi della precedente legislatura, che fu il primo ad
appoggiare, Lumia rappresenta un elemento centrale e
fondamentale. Tutto ciò che era iniziato in precedenza attraverso
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
gli uomini dellʼasse con Confindustria è proseguito. Tutto il resto,
ad esempio la Formazione professionale, di competenza altrui, è
stato decimato. E se, alla fine, lʼAvviso 20 per la Formazione non
si è potuto eliminare, fortunatamente è arrivata lʼinchiesta che dà
la stura a controlli e possibili revoche degli accreditamenti,
rafforzando il Megafono dentro il Pd ma anche i già ottimi
rapporti con colui che politicamente più di ogni altro, almeno a
Messina, può trarre vantaggi dalla “caduta” di Genovese: il
ministro udicino Gianpiero DʼAlia.
A tutto il resto, a rendere mediaticamente blindato tutto,
provvede Rosario Crocetta. Che sa cavalcare la
comunicazione, sa come captare lʼattenzione e conquistare titoli
e titoloni. Complici, ovviamente, una storia personale e una
credibilità che gli permettono di essere sempre creduto. E
anche di ripresentare come proprie, ad esempio, tutta una serie
di misure annunciate da Raffaele Lombardo nel 2010 senza che
nessuno batta ciglio.
Intanto, però, non son per niente rose e fiori. Ne sanno qualcosa
i 350 del Cefop in protesta da tre giorni, così come gli operatori
nel settore teatrale, i dipendenti della Fiera di Messina e i tanti
che attendono la concretizzazione degli annunci del
Governatore. Che, grazie alla lotta alla “manciugghia” ripesca
anche Antonio Ingroia per portarlo a Sicilia e-Servizi. Certo, un
poʼ meglio è della delega assessoriale “improvvisa” alla sua
segretaria (se lo avesse fatto Lombardo...).
Ad ogni modo, Crocetta cresce, e insieme a Lumia, si assesta
come perno centrale della politica e del potere siciliano. E,
presto, dichiarazioni come quelle della pagina Facebook
“Crocetta può”, che prende in giro il Governatore, potrebbero
anche essere reali: “Mafia in Regione: abbiamo ottenuto l'ok dal
commissario Cattani. Entro la fine della dodicesima serie, li
cacceremo tutti”.
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centonove
Riservato
19 LUGLIO 2013
TOP SECRET
CONSERVATORIO
Corelli, Sirna rinuncia
Tre nomi per il vertice
MESSINA. La docente universitaria Concetta Sirna indicata dal
ministero dellʼUniversità come
presidente del Consiglio di amministratizione del Conservatorio Corelli di Messina ha rinunciato allʼincarico. In lizza per ricoprire la carica sono rimasti,
Guido Signorino, economista
assessore della Giunta Accorinti, Giuseppe Terranova, il presidente uscente, e Giovanni Mangraviti.
RIABILITAZIONE
“SENTENZE”. LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA RICERCA 2004-2010 EFFETTUATA DALL’ANVUR RELEGA L’UNIVERSITÀ AL 32ESIMO POSTO
Atenei, Messina è ultima
MESSINA. Lʼultimo posto, per lʼAteneo di Messina, questa volta
non arriva dalle guide pubblicate dai quotidiani, ma dallʼAnvur,
Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e
della Ricerca, che ha pubblicato i risultati della Valutazione della
Qualità della Ricerca 2004-2010. Nella categoria “grandi
università, quella dello Stretto è in ultima posizione con il numero
36. La graduatoria pubblicata elenca gli atenei che hanno avuto
la migliore performance media nelle diverse aree. Le università
sono state divise tra grandi, medie e piccole sulla base del
numero di soggetti valutati di ciascuna struttura. La graduatoria
premia le strutture che hanno lo scarto maggiore tra il numero di
aree “azzurre” e “verdi” e il numero di aree “rosse”. Nei casi di ex
aequo, è stato considerata come migliore la struttura che ha il
numero maggiore di aree "verdi". Ecco chi cè prima di Messina:
1. Padova, 2. Milano Bicocca, 3. Verona, 4. Bologna, 5. Pavia, 6.
Torino, 7. Modena e Reggio Emilia, 8. Parma, 9. Roma Tor
Vergata, 10. Milano, 11. Milano Politecnico, 12. Pisa, 13. Torino
Politecnico, 14. Chieti e Pescara, 15. Roma Tre, 16. Siena, 17.
Milano Cattolica, 18. Napoli II, 19. Salerno, 20. Udine, 21.
Perugia, 22. Roma La Sapienza, 23. Firenze, 24. Genova, 25.
Calabria, 26. Bari, 27. Cagliari, 28. Napoli Federico II, 29. Trieste,
30. Catania, 31. Palermo, 32. Messina. La valutazione ha messo
a confronto la produttività di ciascuna università con le sue
dimensioni. Così, mentre fra le grandi Siena occupa il primo
posto, con un punteggio del 35,7%, seguita da Verona (34,4%),
Milano Bicocca (31,2%), Padova (30,4%) e il Politecnico di
Milano (25,2%), Messina incassa un -33%, preceduta dal -31 di
Bari e -30,3 di Catania (-30,3%). Per ogni struttura, la relazione
Anvur cita le Aree nelle quali la struttura è attiva, vale a dire le
Aree nelle quali ha presentato almeno dieci prodotti (per le
università e per i consorzi) e diciannove (per gli enti di ricerca). Le
graduatorie sono calcolate nell'insieme di tali strutture.
GIOIOSA. IL LIBRO DI CARLO BORGOMEO
MESSINA. IL SINDACO RENATO ACCORINTI AVVIA L’ORGANIZZAZIONE PER LA VARA E I GIGANTI
“L’equivoco del Sud”
Tre comitati per i festeggiamenti dell’Assunta
GIOIOSA MAREA. “L'equivoco del Sud
Sviluppo e coesione sociale” (Editori
Laterza) è il libro che sarà presentato il 22
luglio allʼArena Canapè di Gioiosa Marea.
Alle 21, dopo i saluti del sindaco Edoardo
Spinella,
interverranno
lʼautore Carlo
Borgomeo,
Teodoro Lamonica
(assessore
comunale ai beni
comuni), Felice
Coppolino
(presidente
regionale Unicoop
Sicilia), Sebastiano
Lentini (presidente Confapi Sicilia).
Coordinerà i lavori Elisabetta Raffa. Il libro
di Borgomeo analizza la questione del
Mezzogiorno, che, al di là di interventi
sbagliati, sprechi, incapacità, è vittima di un
errore di fondo: è stato condannato a
inseguire il livello di reddito del Nord.
MESSINA. Istutuiti con determina dal
sindaco di Messina, Renato Accorinti, tre
organismi per l'organizzazione e la
realizzazione dei festeggiamenti della
Madonna Assunta con la processione
della “Vara” e la “Passeggiata dei Giganti”.
Si tratta di una Commissione storicoscientifica, del Comitato tecnico-operativo
e del Coordinamento tecnicoamministrativo. La Commissione storicoscientifica si occuperà delle problematiche
teorico-pratiche connesse alla
valorizzazione e ricostruzione filologica dei
contesti festivi. È composta da Antonino
Di Bernardo, Francesco Forami
(delegato ai rapporti con il Comitato
tecnico-operativo), Marco Grassi,
Francesco Riccobono e Antonio
Tavilla. Il Comitato tecnico-operativo avrà
il compito di curare gli aspetti e le iniziative
a carattere prevalentemente organizzativo
della Vara: è composto da Giovanni
Celona, Paolo Molonia e Salvatore
Rigano. I componenti dei due organismi,
Ssr, Taormina deposita
la perizia di stima
MESSINA. Corrado Taormina ha
valutato in 250mila euro il valore
del 51% della Società Servizi riabilitativi di proprietà dellʼAsp 5 di
Messina. La stima è funzionale
alla vendita della quota pubblica.
La mista con 120 dipendenti eroga prestazioni di riabilitazione
per 4 milioni di euro allʼanno. Nei
prossimi mesi sarà avviata la
vendita allʼasta.
MESSINA
Stop al Museo Diocesano,
finiti i fondi a disposizione
MESSINA. Stop ai lavori per la
realizzazione del Museo Diocesano di Messina allʼinterno di Palazzo Arcivescovile. I numerosi
adeguamenti della struttura hanno prosciugato i fondi a disposizione, reperiti dal precedente arcivescovo Giovanni Marra. Al
suo successore, La Piana, non è
rimasto altro che murare porte e
finestre dellʼedificio nella parte
che si affaccia su via San Filippo
Bianchi.
CATANIA
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all'atto del loro insediamento,
sottoscriveranno con l'assessore alla
cultura, Sergio Todesco, promotore della
creazione dei comitati, un protocollo di
legalità, in perfetta sintonia con l'indirizzo
adottato dall'amministrazione comunale.
Infine, il Comitato tecnico-organizzativo è
composto da Santi Alligo (presidente),
Ferdinando Coglitore, Salvatore De
Francesco, Maria Canale ed Alfio
Caminiti.
Renato Stramondo nuovo
amministratore di Telecolor
CATANIA. II continui contrasti
tra il direttore Angelo Micale e
l'amministratore delegato Orlando Branca sarebbero la motivazione delle dimissioni di quest'ultimo. L'emittente del Gruppo
Ciancio naviga in acque tempestose (i tecnici sono tutti in solidarietà, si prevedono ritardi per
il pagamenti degli stipendi) e
Branca, figura storica dell'emittente televisiva, ha deciso di alzare bandiera bianca. A sostituirlo sarà Renato Stramondo, figura sempre più rampante del
palazzo di viale Odorico da Pordenone, figura di riferimento dell'editore Mario Ciancio.
19 LUGLIO 2013
CHI SALE
L Carmelo Puglisi
MESSINA. Già laureato in
Giurisprudenza nel 1961, il
messinese entra guinnes
dei primati. È infatti diventato dottore in Storia con il voto di 105/110 a 85 anni. Originario di SantʼAlessio Siculo, Carmelo Puglisi ha discusso una tesi intitolata
“Agli albori dellʼidentità europea: Romani e Barbari nella Germania di Tacito”.
7giorni
centonove
MESSINA. I SINDACATI CHIEDONO LA NOMINA AL SINDACO
SOCIETA’
Un presidente per il Vittorio
Salina Festival, presentazione a Palazzo Zanca
Il nuovo “capo” dell’Ente autonomo regionale dovrebbe
essere affiancato da un commissario al posto del consiglio
MESSINA. Oggi (venerdì 19, ndr) alle 10,30, nella sala Ovale
di palazzo Zanca, alla presenza del sindaco, Renato Accorinti,
sarà presentata la manifestazione “Salina Festival 2013”, che si
svolgerà da domenica 21 a domenica 28, a Santa Marina Salina e Malfa. L'evento, ideato e diretto da Massimo Cavallaro, proporrà un insieme di tematiche, arte, musica, cucina, poesia ed
ecologia attraverso alcuni artisti che renderanno omaggio con
le loro esibizioni. “Salina Festival 2013” rientra anche tra le iniziative promosse dall'Onu per il conseguimento degli obiettivi di
sviluppo del millennio, in particolare la creazione di nuovi processi nell'area mediterranea. Sarà infine consegnato il “Premio
CineMareMusica” alla memoria di Peppino Impastato, giornalista e attivista politico ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978.
MESSINA. Il “terrore” di generazioni della facoltà di
Legge è diventato professore emerito. Il Ministro per l'Istruzione, l'Università e la
Ricerca, Maria Chiara Carrozza, su proposta unanime
degli Organi competenti, ha
infatti conferito il titolo a
Scalisi , già ordinario di diritto privato.
MESSINA. I sindacati
“dettano” la linea sul futuro
del Teatro Vittorio Emanuele
di Messina. Per lʼEnte
Autonomo regionale,
chiedono innanzi tutto una
nuova dirigenza operativa
composta da un Presidente,
designato dal Sindaco, e di
Per tirare la Vara basta iscriversi all’Albo
un Commissario che
MESSINA. Scadono il 5 agosto i termini per candidarsi a tisostituisca lʼintero consiglio,
ratori della Vara di Messina. I cittadini, di età compresa tra i
designato dal Presidente
18 e 65 anni, interessati ad essere inseriti nell'Albo comunaCrocetta. “Queste due figure
le, possono presentare la domanda entro le ore 12. I modelli
possono e devono, insieme,
sono disponibili all'Ufficio Relazioni con il Pubblico, al piano
affrontare le emergenze e
terra di palazzo Zanca, da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle
che facciano della
13, e scaricabili dal sito internet www.comune.messina.it o alcompetenza, il filo conduttore
l'indirizzo http://www.cittadimessina.it/tiratorivara.pdf.f.
dellʼazione di rinascita
dellʼEnte”, scrivono in una
nota Slc-Cgil (G. Di Guardo),
Trasformazioni urbane a Confindustria
Uilcom-Uil (A. Di Guardo),
MESSINA. Il prossimo 23 luglio, alle ore 10, presso ConfinFials-Cisal (C.Tavilla) e
dustria Messina, si svolgerà il seminario “Trasformazioni UrSadirs (O. Smiroldo). Per i
bane: tra competenze tradizionali e modelli innovativi”, prosindacati, le priorità sono: la
mosso dalla Sezione Oice di Messina. Al centro dellʼincontro,
presentazione del bilancio
o fenomeni di globalizzazione che stanno trasformando le città
preventivo 2013 (già bocciato
in veri e propri insediamenti produttivi immateriali
dalla regione); la
Il Teatro Vittorio Emanuele
realizzazione del
regolamento organico
propedeutico allʼequiparazione del personale ai
ruoli regionali; la redazione della Pianta
Organica (coerente al progetto di rilancio e di
sviluppo del teatro); la stabilizzazione del
personale (precario da anni); lʼinclusione di
artisti in organico (unica struttura a non avere in
MESSINA. Il Museo della Fauna del Dipartimento di Scienze Veterinarie
organico musicisti o artisti in genere); un
dellʼUniversità degli Studi di Messina si arricchisce di risorse culturali e scientifiche
progetto triennale di rilancio e di sviluppo del
dedicando uno spazio museale ai resti fossili provenienti da varie località della
Teatro per nuovi e sfidanti obiettivi di crescita.
provincia di Messina. A seguito, infatti, di una convenzione in corso di definizione
“Noi ed i lavoratori, in organico e precari con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, fortemente voluta dal
avvertono - non ci fermeremo con le proteste e
Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Messina, Salvatore Scuto, e con la
con le denunce, fino a quando non si creeranno
collaborazione della dirigente responsabile della sezione Archeologica della stessa
le condizioni che abbiamo descritto nel nostro
Soprintendenza, Gabriella Tigano, in una delle sale sono stati collocati i resti fossili
progetto di massima. Siamo disponibili a sedere
di elefante, rappresentati specialmente da molari e difese, provenienti dalle cave di
attorno ad un tavolo con dirigenti competenti e
sabbia lungo la panoramica dello Stretto e recuperate grazie alla tenacia e alla
capaci, per realizzare quanto abbiamo esposto.
ventennale attività di ricerca di Adolfo Berdar. Moltissimi resti fossili (elementi
Tocca alla politica, e non ai tanti politicanti che
scheletrici di elefanti, ippopotami, iene) provengono da sistematiche campagne di
abbiamo incrociato in questi mesi, mettere in
scavo condotteda Laura Bonfiglio e da Gabriella Mangano ad Acquedolci e alla
campo tutte le azioni necessarie a far rinascere
nota Grotta di San Teodoro.
il teatro Vittorio Emanuele”.
L Cecilia Kyenge
EVENTI. DAL 21 LUGLIO ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE NON SOLTANTO SI ESIBIRANNO MA TERRANNO LEZIONI PER LA SUMMER SCHOOL UNIVERSITARIA
L Pippo Trischitta
MESSINA. Il ruolo da “ariete” di sfondamento del Pdl
nei confronti dellʼamministrazione di Renato Accorinti ha dato i suoi frutti al
consigliere riconfermato.
Pippo Trischitta, infatti, è
stato designato capogruppo del Pdl in consiglio comunale.
L Piero Adamo
MESSINA. Il neoeletto consigliere messinese non scorderà la data del 19 luglio. Di
mattina si insedierà come
consigliere eletto nella lista
“SiAmo Messina”, di pomeriggio si occuperà degli ultimi “ritocchi” per la fiaccolata
in memoria di Paolo Borsellino che da anni organizza col
circolo Quo Usque Tandem.
L Vincenzo Scalisi
AGRIGENTO. Insultata da
Calderoli e premiata in Sicilia. Il ministro per lʼIntegrazione riceverà ad Agrigento
il trentasettesimo premio
“Telamone per la pace” il
prossimo 30 novembre. La
cerimonia prevede prima
l'accensione del Tripode
dell'amicizia davanti al tempio della Concordia, e poi, all'interno del museo archeologico, la consegna del riconoscimento.
DA VEDERE
Al Museo della Fauna sbarca il fossile di un elefante
Conto alla rovescia per Messina Sea Jazz
MESSINA. Per cinque giorni Messina è capitale del Jazz. Ha preso il via mercoledì e si chiuderà
domenica 21 luglio il Messina Sea Jazz Festival. Grandi artisti di fama nazionale e internazionale
si sono ritrovati nella città dello Stretto, e non soltanto per esibirsi. Il Festival, diretto dal messinese
“emigrato” ed oggi affermato jazzista Giovanni Mazzarino e organizzato da Lello Manfredi,
vede infatti il patrocinio dellʼUniversità di Messina, e comprende una parte didattica e formativa,
rivolta agli studenti. Nel Centro Interdipartimentale di Studi sulle Arti Performative, situato nella
suggestiva location di Villa Pace, si sta infatti tenendo una sorta di breve summer school: sono
una quarantina gli studenti, provenienti da tutta Italia, che stanno frequentando le Master Class di
alta specializzazione per la Musica Jazz, tenute dagli stessi ospiti della manifestazione, tra un
Jazz Brunch (alle 13.15) e un Aperitivo Jazz (alle 19) in spiaggia, al Lido Sottovento. La sera
invece è in Fiera, negli spazi dellʼex-Irrera a Mare, che si sta esibendo il Gotha del Jazz Italiano:
dallo stesso Giovanni Mazzarino a Fabrizio Bosso, da Gegè Telesforo a Maria Pia DeVito, da
Francesco Cafiso ad Enrico Rava che, mercoledì, a Villa Pace, è stato insignito del Premio alla
Carriera dal Rettore dellʼAteneo Peloritano, Pietro Navarra. Gran finale è previsto il 2 agosto:
nellʼArena dello Stretto, in Fiera, si esibirà Stefano Bollani. (V.C.)
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Enrico Rava
7giorni
centonove
COMMEMORAZIONI
Borsellino
21 anni dopo
Due grandi eventi
per ricordare Paolo
MESSINA. Due grandi
organizzazioni parallele per
commemorare Paolo Borsellino a
21 anni dalla strage di via
DʼAmelio. La prima, che riguarda
solo Messina, è ad opera del
Comitato XIX Luglio, animato da
Movimento “Vento dello Stretto”,
“A.I.G.A. - Messina”, Ass.
“Atreju”, Ass. “La Sicilia ai
Siciliani”, Ass. “Fare Verde”,
Network “ZDA-Zona dʼArte Zona
Falcata”, Ordine degli Architetti,
Ordine degli Ingegneri, Comitato
“Messina Tricolore”, Comitato
“Addio Pizzo”, Ass. “Università
Eclettica”, Ass. “Nino DʼUva”,
Ass. “Messina Giovane”,
Comunità “SantʼEgidio”,
Sindacato di Polizia “Coisp”, Ass.
“Il Lanternino”, Comitato “Spazio
Messina”, Ass. “Autonomisti per
Messina”, Scelta Civica per
lʼItalia, sindacato “U.G.L.-U.T.L.”
di Messina, “U.G.L. Giovani
Paolo Borsellino
Sicilia”, “Rotaract Messina”. Sono
stati predisposti due momenti
commemorativi, entrambi il 19. il
primo sarà alle 9 e trenta, con la
deposizione di un “cuscino di fiori”
ai piedi dellʼ “albero Borsellino” in
Piazza Pugliatti. Il secondo, alle
20, inizia con il concentramento
da Piazza Castronovo, dove, alle
20:30 partirà la consueta
Fiaccolata-Corteo che,
questʼanno, su decisione del
Comitato promotore, percorrerà
Via Garibaldi e, risalendo lungo il
viale Giostra, giungerà alla
rotatoria recentemente intitolata
alle “vittime e martiri della mafia”.
L’INIZIATIVA. TRE CONSIGLIERI DI QUARTIERE AVVIANO UNA PETIZIONE
I Bronzi di Riace? A Messina
MESSINA. I Bronzi di Riace? Portiamoli a Messina. È lʼidea
lanciata sabato 13 al Comune di Messina dai consiglieri di quartiere
Andrea Aliotta (III Circoscrizione), Alessio Mancuso (IV) e Paolo
Barbera (V) in collaborazione con lʼassociazione EcoDem. I tre
hanno proposto una campagna di raccolta firme per portare le due
statue, temporaneamente accantonate in una sala del Consiglio
Regionale della Calabria in attesa di lavori di ristrutturazione del
Museo Magna Grecia di Reggio, a Messina, per essere ospitati in
città. Spiega Barbera: «Abbiamo elaborato lʼidea “folle” di portare i
Bronzi a Messina leggendo sul Corriere della Sera, a firma di Gian
Antonio Stella e Sergio Rizzo, un articolo riguardante lʼassurda
situazione del Museo di Reggio Calabria. Come pochi sanno, di
ritorno da unʼesposizione a Firenze, le due statue avrebbero dovuto
essere collocate nel Museo della Magna Grecia: i considerevoli
ritardi (oltre due anni) nel completamento
dellʼopera hanno generato la situazione
paradossale di destinare i due monumenti,
simbolo dellʼidentità meridionale (e non solo),
ad essere posti a Palazzo Campanella
(sede del Consiglio Regionale della
Calabria, ndr), in attesa di un “ritorno a
casa”. Colpiti da questa situazione,
abbiamo valutato lʼopportunità di agire
per portare, a tempo determinato, i
Bronzi a Messina. Da un lato si
incentiverebbe il turismo crocieristico
messinese, in forte crescita; dallʼaltro,
una volta portato a termine il museo
della Magna Grecia, la città di Reggio
potrebbe trarre utilità dallʼesposizione dei suoi
gioielli. In sintesi, un vantaggio economicoculturale non indifferente per tutta lʼarea dello
Stretto». Come riuscirci? «Al momento della
presentazione delle firme, ci aspettiamo che
lʼamministrazione locale, ed eventualmente
quella provinciale e regionale, ci sostengano al
meglio delle loro possibilità».
Al termine del corteo, come ogni
anno, verranno lette alcune
significative frasi tratte dal libro
"Paolo Borsellino. Silenzi e Voci"
realizzato dallʼAssociazione
Nazionale Magistrati, sezione di
Palermo.
Lʼaltra grande iniziativa ha preso
il via il 17 luglio e coinvolge la
provincia di Messina. A portare
avanti, lʼinizativa “Tre Giorni”
sono lʼAssociazione
SocioCulturale Peppino
Impastato e il progetto culturale
Aula AUT, con il supporto di Acib
(Associazione commercianti
imprenditori brolesi), Asam
(Associazione antiracket
Messina), Aciap (Associazione
commercianti imprenditori
artigiani di Patti), Acis
(Associazione commercianti
imprenditori di SantʼAgata),
Fronte di Libertà (Terme
Vigliatore), Movimento Città
Aperta (Barcellona Pozzo di
Gotto), Otto Maggio, Liberi Tutti,
Associazione Antimafia Rita
Atria, Centro di Documentazione
Paolo Borsellino, Associazione
Giovane Gioiosa, Consulta
Giovanile Librizzi. Cosʼ gli
appuntamenti del 19: Brolo, ore
10.30, Sala Multimediale,
Cinema e Ricordo con Lorenzo
Randazzo; Terme Vigliatore, ore
11.30, Municipio, Esposizione
gigantografia di Paolo
Borsellino; Librizzi ore, 12.00,
Per tutta la città Silenzio nel
ricordo, distribuzione di volantini
di sensibilizzazione; SantʼAgata
di Militello, ore 12.00, Piazza
Falcone e Borsellino,
Commemorazione con
deposizione di garofani rossi;
Patti, ore 17.00, Sede Aciap,
inaugurazione Mostra: “Vita
contro la mafia” di Salvatore
Mammola sulla vita di Impastato
e di Graziella Campagna;
Gioiosa Marea, ore 21.00, Arena
Canapè, Omaggio a Gaber – Me
& Mr. G con Ivan Bertolami ed il
duo Imbesi-Zangarà.
ROSA E NERO
Sel intitola un circolo a Pancrazio De Pasquale
MESSINA. Un circolo Sel intitolato alla figura di Pancrazio De Pasquale già Consigliere e Capo Gruppo Pci al Consiglio comunale
di Messina, deputato al Parlamento nazionale, al Parlamento Europeo e allʼAssemblea regionale di cui fu anche Presidente. La
presentazione di questa iniziativa si è tenuta giovedì 18, alle 18.00,
alla Feltrinelli Point di Messina. De Pasquale, prematuramente
scomparso il 26 settembre 1992 allʼetà di 67 anni, fu figura politica di grande rilievo istituzionale in prima fila nella difesa dei diritti
dei più deboli e dei lavoratori. Uomo di grande finezza intellettuale e politico di livello dedicò la sua vita per il riscatto della Sicilia e
del Mezzogiorno. A Messina restano memorabili le sue battaglie
per il risanamento contro la vergogna delle baracche. Allʼincontro
era presente anche Simona Mafai De Pasquale, già Senatrice del
Pci, e di Antonina Alberti, docente allʼUniversità di Firenze.
Addio a Tonino Accolla, voce di Homer Simpson
ROMA. È morto a Roma, al Policlinico Gemelli dopo una
lunga malattia, Tonino Accolla, mitica voce di Eddie
Murphy, Mickey Rourke, Kenneth Branagh, di Homer
Simpson e di innumerevoli altri celebri personaggi,
grande direttore di doppiaggio (da Titanic a Braveheart
ai maggiori successi degli ultimi 30 anni) nonché attore teatrale e televisivo.
Originario di Siracusa, 64 anni, era noto al grande pubblico per aver doppiato Eddie Murphy in quasi tutta la filmografia del comico afroamericano. Il connubio con lʼattore,
però, si è interrotto con il film Tower Heist-Colpo ad alto livello del 2011. Accolla viene sostituito da Sandro Acerbo
e Eddie Murphy perderà (in Italia) il suo marchio di fabbrica: la sua celebre risata.
È stato direttore del doppiaggio della maggior parte degli
episodi de I Simpson trasmessi in Italia, oltre che di vari
film fra cui Borat, The Island, Gli occhiali dʼoro, Hot Shots!,
Il silenzio degli innocenti, Braveheart – Cuore impavido,
Crush, Titanic e Avatar.
Roberto Saglimbeni
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19 LUGLIO 2013
CHI SCENDE
M Nino Germanà
MESSINA. Il deputato è stato freddato su Facebook dallʼex collega di partito Raimondo Burrascano, che, alla notizia di una mozione sul
tonno rosso, ha commentato: “A posto ora faccio girare voce a chi sa pescare tonno rosso nei quartieri popolari e finalmente lavoreranno fossi ma chi minchia si ni
futtunu i MISSINISI DU TUUNU ROSSO VONNU U TRAVAGGHU PI MANOVALE E
MURATURI”.
M Roberto Cerreti
MESSINA. Lʼex consigliere
provinciale non riesce a
staccarsi dagli uffici di via
Cavour. Nostalgia? Non proprio. Cerreti continua a cercare i quadri che aveva comprato a sue spese per abbellire lʼufficio del gruppo consiliare e che qualcuno ha fatto “scomparire”.
M Pippo Previti
MESSINA. La causa era giusta, ma qualcosa non ha funzionato. Lʼex presidente del
consiglio comunale di Messina aveva lanciato una petizione online contro il Porcellum, ma, come ha scritto
su Facebook, “ad oggi hanno sottoscritto l'appello solo 35 persone: vorremmo
raggiungere quota 500000”.
MGiovanni Frazzica
MESSINA. Lʼex dirigente del
Pd non sa resistere alle tentazioni. Al bar con gli amici,
prima ha rifiutato il caffè, vista lʼora di pranzo, per poi
cedere vistosamente a una
piccola cassata siciliana: «A
questa non pèosso proprio
dire di no», ha spiegato.
M Raffaele
Lombardo
MESSINA. Colpo di scena al
processo che vede protagonista lʼex prsidente della Regione. Allʼudienza è stato infatti presentato il certificato
che attesta come Lombardo
sia stato testimone di nozze,
nel 1983, insieme a Piddu
Madonia, boss di Gela condannato allʼergastolo, al matrimonio di Salvatore Paternò figlio del boss di Niscemi Angelo Paternò.
19 LUGLIO 2013
primopiano
centonove
SODDISFATTI. Il capo della procura Lo Forte, l’aggiunto Ardita e gli altri magistrati nel corso della conferenza stampa
INCHIESTA. Su richiesta dell’aggiunto della Procura agli arresti i vertici degli enti vicini al leader del Pd
Genovese, formazione Ardita
L’accusa: «Creato un sistema illecito di arricchimento ai danni dell casse pubbliche».
Ai domiciliari la moglie Chiara Schirò, la segretaria Cannavò e altri stretti collaboratori
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Vuoi diventare proprietario di
un palazzo a costo zero? Facile. Anticipa i
soldi necessari a comprarlo attraverso
una società appositamente costituita, crea
un ente di formazione e affittaglielo per i
corsi ad un canone gonfiato che norme
alla mano paga a piè di lista la regione
Sicilia. Vuoi invece fare la cresta su tutte
le spese per pulizia, noleggio di
apparecchiature e materiale didattico
necessario ai corsi? Idem.
Che il mondo della formazione siciliano
fatto di 3mila e 200 enti, di 9mila addetti e
di 400milioni di euro allʼanno di budget,
non fosse solo un luogo dove assumere
senza concorso e a carico delle pubbliche
casse parenti, amici e fare così clientela
tra gli addetti ai lavori era un dato
conosciuto da anni.
Lʼinchiesta della Procura di Messina che
ha portato agli arresti le mogli dei due
esponenti politici più importanti della storia
politica di Messina degli ultimi 15 anni,
entrambi sindaci della città, lo ha fatto
venire con clamore alla luce, come la
punta di un iceberg tutto ancora da
scandagliare.
Il Giudice per le indagini preliminari,
Giovanni De Marco, nel firmare la misura
arresti per Chiara Schirò, moglie del
deputato nazionale Francantonio
Genovese, leader del Pd in Sicilia, e
Daniela DʼUrso, moglie di Giuseppe
Buzzanca, sino ad agosto del 2012 primo
cittadino e deputato regionale, non ha
avuto remore a scrivere che “se ci fossero
i controlli, le illecità negli affitti degli
immobili e nel noleggio delle
apparecchiature, divenute occasione di
facile spreco di denaro pubblico e talora di
arricchimento privato, si individuerebbe in
gran parte degli enti di formazione”.
Le indagini per il momento si sono
concentrate sulla galassia degli enti di
formazione riconducibili a Genovese,
Lumen ed Aram, di cui però il vero motore
è Elio Sauta, ex consigliere comunale del
Pd uomo di fiducia del deputato e
sullʼAncol guidato da Melino Capone, ex
assessore della Giunta di Buzzanca, la cui
consorte è stata a lungo direttrice
regionale. Nellʼinchiesta risultano indagati
lo stesso Genovese; il cognato Franco
Rinaldi, deputato regionale; la moglie
Elena Schirò, per la quale era stata
chiesta la misura cautelare, però, rigettata.
Alla conferenza stampa per illustrare
lʼoperazione che ha privato della libertà 10
persone ai vertici dei due enti o di società
satelliti, cʼera il capo della Procura, Guido
Lo Forte, in lotta per essere nominato
capo della Procura nazionale antimafia, un
aggiunto, Sebastiano Ardita e tre
sostituti. La tenuta dellʼinchiesta però, a
leggere lʼordinanza di misura cautelare, si
fonda per gran parte dei 54 capi di
imputazione sul lavoro di due consulenti,
Giuseppe Barreca, commercialista, cui è
stato affidato il compito di spulciare i
bilanci e i conti degli enti e delle società
che fornivano servizi, e Dario Megna,
ingegnere, cui è stato dato assegnato
lʼincarico di valutare la congruita di affitti, e
sulle conclusioni cui sono arrivati al
termine di un lavoro fatto quasi
esclusivamente di esame di documenti
contabili e di contratti: le intercettazioni
telefoniche ed ambientali, infatti, poco o
nulla hanno aggiunto alle risultanze
investigative.
IL SISTEMA. «Le tecniche impiegate per
la truffa sono per nulla sofisticate», ha
osservato il gip De Marco nellʼordinanza.
«Gli affitti e il noleggio di attrezzature sono
stati effettuati a prezzi fuori mercato
presso ditte riconducibili ai medesimi
amministratori di enti, tavola attraverso
interposizioni di altre società dello stesso
gruppo, con intrecci di interessi
sconcertanti, tanto più clamorosi in quanto
trascurati dagli enti di controllo», ha
sintetizzato De Marco, bacchettando gli
uffici della regione Sicilia che per anni nulla
hanno avuto da obiettare, provvedendo
alla liquidazione delle spese rendicontate.
La prassi “perversa”, fatta anche di
consulenze per progettazioni ritenute dagli
SOTTO ASSEDIO. Francantonio Genovese
inquirenti “fittizie”, è stata declinata dalla
Procura nei reati di associazione per
delinquere finalizzata alla truffa e al
peculato.
ESEMPI MIRABILI... Dove svolge lʼattività
formativa lʼAram presieduta da Sauta? E la
Lumen di Elena Schirò? Nel palazzo di via
Principe Umberto, accanto allʼIstituto
Cristo re, a Messina. Chi ne è il
proprietario? La società Centro servizi
2000 Srl. Chi ne detiene le quote sociali?
Sauta e la moglie Graziella Feliciotto,
Genovese e Rinaldi. Gli amministratori?
Prima Feliciotto e poi, sino allʼaprile del
2010, Chiara Schirò. Il canone? 130mila
euro allʼanno (157mila dal 2012) per
lʼAram e 50mila per la Lumen. «Il canone
secondo i prezzi di mercato rilevabili
dallʼosservatorio del Mercato immobiliare
doveva essere rispettivamente di 50mila e
di 16mila euro», ha scritto il consulente.
«Ogni anno vi era un distrazione di soldi
pubblici di 120mila euro». Fatti due conti,
nei 6 anni dal 2006 al 2012, Centro servizi
2000 Srl di affitti dai due enti ha incassato
un milione e 328mila euro: esattamente
TINTINNIO DI MANETTE
“Quei 4 meritano la galera”
La Procura contesta la decisione del Gip di non
accogliere la richiesta per Capone e Sauta
MESSINA. La procura di Messina vuole il carcere per Elio Sauta, Melino Capone, Natale Lo Presti e Salvatore Natoli.
Vuole i domiciliari per Elena Schirò, moglie del deputato regionale Franco Rinaldi e per Salvatore Giuffrè, titolare della
società Progetto ufficio entrata in rapporti commerciali (“truffaldini”) con lʼAncol.
Sebastiano Ardita, lʼaggiunto sino ad alcuni anni fa capo del
Dipartimento amministrazione penitenziaria e gli altri 3 magistrati che hanno condotto le indagini, Antonio Carchietti, Camillo Falvo e Fabrizio Monaco, sono pronti a presentare appello contro la decisione del Giudice Giovanni De Marco, che
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per i sei indagati non ha disposto la misura richiesta dai pm.
De Marco oltre a ritenere “sufficienti gli arresti domiciliari per
soddisfare le esigenze cautelari di pericolo di reiterazione del
reato per Capone, Sauta, Lo Presti e Natoli”, ha stabilito che
“a carico di Elena Schirò sono emersi unicamente indizi per
tre capi di imputazione ma per una frazione assolutamente modesta e il ruolo attribuito alla stessa appare, pertanto assolutamente marginale di talché da tali sole condotte non possono desumersi attuali e concrete esigenze cautelari”.
Ai domiciliari oltre a Chiara Schirò, moglie di Genovese, ed a
Daniela DʼUrso, moglie di Buzzanca, e ai 4 per cui era stato
chiesto lʼarresto, ci sono la moglie di Sauta, Graziella Feliciotto, il fratello di Melino Capone, Natale Capone, Concetta Cannavò, segretaria di Genovese e prestanome in alcune
società, oltre che Tesoriere dimissionario del Pd provinciale,
Nicola Bartolone, stretto collaboratore di Sauta allʼAram,
Giuseppe Caliri, dipendente di Ancol e rappresentante legale di Pianeta Verde. (M.S.)
centonove
primopiano
19 LUGLIO 2013
IL CASO. Il presidente dell’Aram descritto come motore del sistema fraudolento
La cresta targata Sauta
L’ex consigliere comunale indagato di 33 reati ha evitato il carcere per il rotto della cuffia.
Il Gip: «Ha tentato di ostacolare le indagini consigliando di non dare le carte ai magistrati»
con la moglie Chiara Schirò
quanto la società ha speso per comprare e
ristrutturare lʼimmobile. Lʼimmobile, infatti,
rilevato dai Padri Rogazionisti , è costato
671mila euro. Ma lo si è dovuto
ristrutturare. Chi ha fatto i lavori per
652mila euro? La Ge. Imm Srl. Ovvero la
società di costruzioni di Rinaldi e
Genovese. «I lavori - hanno osservato i
magistrati - sono finiti nel 2008 ma la
struttura è stata adibita a centro di
formazione già nel 2006. Comʼè
possibile?». Non solo. «La struttura
ancora oggi manca di certificato di agibilità
e mai è stato rilasciato il certificato di
prevenzione antincendio, tuttavia ha
ottenuto egualmente i finanziamenti
regionali».
Il legale dei coniugi Genovese, Alberto
Gullino, anticipando la linea difensiva,
domanda: «Come fa un perito a dire in
maniera astratta se un canone è
congruo?». Ma a Chiara Schirò e alla
sorella Elena viene pure contestato il
noleggio da parte della Lumen di
apparecchiature della società Centro
servizi 2000 Srl, ad un canone superiore
negli anni compresi tra il 2005 e il 2011 di
oltre il 50% rispetto a quello sostenuto
dalla società della loro stessa galassia
secondo le fatture per acquistarlo. Il Gip
De Marco tuttavia ha già ridimensionato
lʼipotesi accusatoria: «Il reato è
configurabile solo dal 2005 e il 2008.
Chiara Schirò ha sottoscritto solo il
contratto di noleggio di questʼultimo
anno».
TRUFFA LEGALIZZATA. Ludovico
Albert ex dirigente generale del
Dipartimento regionale Formazione
interrogato dagli inquirenti ha spiegato:
«Lʼaffitto di immobili da società degli stessi
amministratori degli enti di formazione non
è vietato così come non è imposta con
rigorosità una gara informale per la
fornitura di servizi. Naturalmente i costi
devono essere reali per servizi
effettivamente resi», ha sottolineato il
dirigente piemontese, offrendo così una
ciambella di salvataggio agli indagati.
MESSINA. Lʼavviso di garanzia ricevuto
unitamente alla moglie Graziella
Feliciotto nonostante le gravi imputazioni
non aveva per nulla scalfito la sua
proverbiale verve. «Eʼ tutto in
perfettamente in regola», aveva
assicurato. Parentopoli? «Negli enti sono
stati assunti tutti: i nostri parenti, quelli dei
sindacalisti e dei politici ma anche di
esponenti delle forze dellʼordine e dei
magistrati», aveva attaccato. Elio Sauta,
53 anni, ex consigliere comunale, delle 15
persone di cui è stata chiesta la misura
cautelare dalla Procura di Messina è
lʼunico ad aver rischiato di finire in carcere.
Il motivo lo ha spiegato il giudice De
Marco nellʼordinanza di misure cautelari:
«Lʼestrema gravità delle condotte
ascrivibili al Sauta, con il corollario di
atteggiamenti volti ad ostacolare le
indagini meriterebbe la più grave misura
della custodia in carcere. Tuttavia allo
stato non vi sono elementi per ritenere la
misura degli arresti domiciliari non
sufficiente a soddisfare le esigenze
cautelari», ha scritto il magistrato.
Intercettato sul telefono e nel suo ufficio,
lʼuomo che il sindaco Genovese nel 2006
volle alla guida dellʼIstituzione per i servizi
sociali, risulta agli inquirenti il vero motore
del sistema perverso creato ad arte per
fare la cresta sulla formazione e per
realizzare lʼarricchimento personale.
Sauta, indagato per 33 dei 53 capi di
imputazione complessivi, insieme alla
moglie ha creato una girandola di società,
Trinacria 2001 Srl, El Fi. Immobiliare Srl,
Sicilia Service Srl, che hanno finito per
avere un oggetto sociale esclusivo: fornire
servizi e affittare immobili al suo ente di
formazione, a prezzi finali che secondo i
consulenti della Procura sono gonfiati. E
così, per fare degli esempi, Sauta non si
limita secondo lʼaccusa, come fa con
Centro servizi 2000 Srl ad affittare ad un
prezzo esorbitante il palazzo di via
IL REGISTA. Elio Sauta
Principe Umberto (vicenda che coinvolge
Genovese e la moglie Chiara, Rinaldi e
moglie Elena), ma per conto proprio, con
la complicità della moglie e di Natale Lo
Presti e Salvatore Natoli, realizza un
sistema di sovraffatturazioni di affitto
mediante interposizione. In parole
semplici, in varie città siciliane, sedi di
corsi dellʼAram, affittava un immobile con
una società intestata a prestanomi suoi
complici per una somma e poi la
subaffittava ad un prezzo doppio o triplo
alla “sua” Aram, scaricato sulle casse
pubbliche, appropriandosi così della
differenza valutata in centinaia di migliaia
di euro dai due consulenti. Elio Sauta è
accusato di aver simulato lʼacquisto per
conto dellʼAram di un immobile. La
ragione? Intascare 232mila euro di soldi
dellʼente di formazione. Il modo? Da
presidente dellʼAram ha versato, come
caparra, nelle casse dellʼEl.Fi. Srl società
di sua proprietà, 232mila euro per
acquistare un immobile in via Pascoli, di
cui El-Fi. Srl era titolare. Lʼimmobile, in cui
lʼAram effettuava corsi, non è mai passato
di proprietà e anzi lʼente ha continuato a
pagare la pigione pure maggiorata secondo i consulenti - di 40mila euro
allʼanno.
La stessa El.Fi Srl è stata usata, secondo
gli investigatori, da Sauta per comprare
unʼ Audi A8 per 60mila euro che è stata
poi affittata a 29mila euro allʼanno
allʼAram: rendicontata e dunque pagata
con i fondi della regione Sicilia come se
fosse funzionale alla formazione è stata
usata per le esigenze personali e familiari.
Dallʼesame dei movimenti bancari i
consulenti hanno rintracciato lʼuso di fondi
dellʼAram per pagare gioielli per 23mila
euro. Quando nel 2011 sono partite le
indagini e la Polizia ha chiesto
documentazione, Sauta, ad un suo
collaboratore ha consigliato: “Un mio
amico della Finanza mi ha detto di non
parlare, di prendere tempo, di dire non
ricordo, non ce lʼho presente, non so
...Così da fari impazzire a iddi (...) Tanto
non capiscono niente”, ha concluso con
sicumera. Sottovalutando che i magistrati
si potevano servire dellʼausilio di
consulenti. Che lo hanno per il momento
messo in croce. (M.S.)
IL CORSIVO
La sconfitta di un leader senza ali
QUANDO NEL 2005 fu eletto sindaco di Messina la gente
scese in massa per strada festante come accade quando
arriva il profumo e il tepore di primavera dopo un inverno buio
di malgoverno. Si disse: visto che è ricco di famiglia e non ha
parenti da sistemare nè patrimonio da rimpinguare metterà le
sue energie unicamente al servizio della collettività. Nipote di
Nino Gullotti, democristiano 8 volte ministro della prima
Repubblica, sindaco a 37 anni, deputato nazionale recordman
di preferenze, rais del Pd siciliano, alle spalle un patrimonio
economico notevole, Francantonio Genovese sembrava
proiettato a ricoprire funzioni di Governo nazionale. Invece,
non è riuscito a spiccare il volo. Le ali, però, non gli sono state
tarpate, come pure certa dietrologia insinua, dalla magistratura
al servizio di eminenze politiche avversarie. Eʼ stato Genovese
a tarparsi le ali, incapace come ha mostrato di liberarsi dalla
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logica clientelare e familista che attanaglia come un cappa la
città di Messina e di tenere fede alle speranze di chi lo
sosteneva. Al di là della responsabilità penale da accertare
celebrando un processo vero e non quello mediatico, ravvivato
da conferenze stampa ad uso e consumo di magistrati in cerca
di (vana) gloria, la vicenda giudiziaria in cui è incappato
lʼesponente politico pone un tema di etica politica. Mettiamo,
per ipotesi, che Genovese e company dimostrassero che il
sistema perverso disvelato dalle indagini fosse penalmente
irrilevante, è eticamente accettabile che chi ha avuto il
consenso per fare gli interessi della collettività diventi
proprietario di palazzi usando i soldi pubblici? Eʼ eticamente
accettabile che il leader di un partito che sostiene il Governo o
designi un assessore che poi deve porre rimedio alle storture
di un sistema, quello della formazione, di cui lo stesso
politico/imprenditore si avvantaggia? Le responsabilità penali
si accertano nella aule del Palazzo di giustizia. Nello stadio
dellʼetica, però, Genovese è già risultato sconfitto. (M.S.)
19 LUGLIO 2013
primopiano
ALLA FRUTTA. Melino Capone
PASSIONARIA. Daniela D’Urso
CATTIVA SORTE. L’ex assessore, accusato di truffa, ai domiciliari insieme alla moglie di Buzzanca
Ancol, Capone al forno
Contestato a Daniela D’Urso dirigente dell’ente di aver fatto partire un corso senza gli allievi necessari.
Scoperti dai consulenti della Procura subaffitti non dichiarati e spese per noleggi gonfiati
MESSINA. “Eʼ venuta nel mio ufficio, ha
inveito contro di me e mi ha minacciato
dicendo che avrei dovuto liquidare delle
somme allʼAncol. Ho saputo fosse la
moglie del sindaco sindaco di Messina”.
Ludovico Albert, piemontese, ex
dirigente generale dellʼassessorato alla
Formazione, al cospetto del
temperamento siculo di Daniela DʼUrso,
secondo quanto ha raccontato agli
inquirenti - è rimasto senza parole e
scosso. La moglie dellʼex sindaco di
Messina, Giuseppe Buzzanca, passato
alla storia per aver cumulato nonostante
le incompatibilità sancite dalla Corte
costituzionale, lʼincarico di primo
cittadino con quello di deputato
regionale, si era formalmente dimessa
da dirigente di Ancol Sicilia ma alla
soglia dei 44 ani non aveva rinunciato a
prodigarsi a favore dellʼente di
formazione guidato da Melino Capone,
ex assessore dellʼamministrazone
comunale diretta dal marito. Un attivismo
che le è costata la misura cautelare degli
arresti domiciliari per il pericolo di
reiterazione del reato che i suoi legali,
Nino Parisi e Antonella Ventra
tenteranno dinanzi al Tribunale del
Riesame di mostrare che invece non
sussiste. Eʼ accusata di associazione per
delinquere finalizzata alla truffa: lʼunico
episodio di truffa specifico che le viene
contestato è quello di aver formato
documenti diretti ad attestare lʼiscrizione
di 15 allievi necessari per effettuare un
corso di formazione nellʼanno 2012/2013
in “Operatore amministrazione
segretariale” mentre in realtà 5 allievi
non erano reali: il corso “quasi fantasma”
è costato alla regine 125mila euro,
lʼoggetto della truffa, appunto.
centonove
NO... LEGGI CAPONE. Della truffa
mediante sovraffatturazioni di affitti e
forniture di servizi è invece accusato
Melino Capone in concorso con il fratello
Natale Capone, direttore amministrativo
dellʼAncol e per un periodo
rappresentante dellʼassociazione
Pianeta verde; con Giuseppe Caliri,
dipendente di Ancol e al tempo stesso
rappresentante di Pianeta verde e a
Salvatore Giuffrè, rappresentate di
Progetto ufficio srl.
Tuttavia il sistema messo a punto dal
presidente di Ancol rispetto a quello in
voga, secondo lʼaccusa, allʼAram e alla
Lumen, è ancor meno sofisticato.
Melino Capone per conto dellʼAncol ha
preso a noleggio apparecchiature per
non da una vera e propria società ma da
unʼassociazione Pianeta verde che nel
proprio Statuto non prevede la possibilità
di svolgere attività commerciale e che
altro non è se non una costola dellʼAncol.
«Il canone di affitto delle attrezzature è
sproporzionato. Nel complesso di più
anni è tre volte il costo delle
apparecchiature sopportato da Pianeta
Verde», hanno sancito i consulenti dei
magistrati inquirenti, quantificando la
somma di cui si è appropriata
indebitamente lʼassociazione, a danno
delle casse regionali, in 146mila euro.
SUBAFFITTI DI QUALITAʼ. Il
meccanismo per lucrare sugli affitti delle
sedi - secondo gli inquirenti - era diverso,
o meglio contrario, da quello
organizzato da Elio Sauta: il risultato
finale però era lo stesso.
Se Elio Sauta faceva la cresta sulla
formazione, secondo gli inquirenti,
attraverso lʼinterposizione di sue società
intestate a prestanomi, Melino Capone
per conto dellʼAncol affittava lʼimmobile
destinato ai corsi di formazione ad un
canone che i consulenti hanno ritenuto
non gonfiato. Tuttavia, poi lo stesso
immobile pagato con i fondi regionali era
subaffittato senza che ciò fosse
dichiarato alla regione. Così facendo
lʼAncol percepiva per intero il rimborso.
Secondo il regolamento regionale
avrebbe dovuto avere una decurtazione
pari alle somme incassate dai subaffitti
stimati in tutto 100mila euro. Allʼex
assessore comunale al Lavoro e alla
mobilità i 4 magistrati della Procura di
Messina contestano pure contestato un
noleggio di attrezzature a prezzi,
secondo i consulenti - esorbitanti dalla
società Progetto ufficio . (M.S.)
PIOVE SUL BAGNATO
Le disavventure di Melino
Dalla revoca dell’affiliazione al nazionale
alle irregolarità nel Servizio civile
MESSINA. Dopo lʼesperienza di 5 anni di assessore al lavoro e alla Mobilità se nʼera tornato a lavorare alla Comissine tributaria di Messina cui è dipendente da anni confidando in un pò di tranquillità e riposo. Invece da mesi Melino Capone non trova pace.
Eʼ lʼAncol la causa di tutti i suoi mali.
Prima, nello scorso febbraio gli è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini per truffa, ora, indagato
per associazione per delinquere e truffa, ha evitato il carcere solo perchè il Gip, Giovanni De Marco, respingendo la richiesta della Procura ha ritenuto i domiciliari suffi-
cienti a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato.
Secondo la Procura di Messina Melino Capone oltre alle
truffe attraverso le sovrafatturazione che gli vengono contesta e responsabile di una truffa ancora più grossa: “Dal
2006 l’Ancol Sicilia ha ottenuto 14 milioni di soldi della regione Sicilia euro benchè non potesse piu` usare l’etichetta
dell’Associazione, sulla base di false dichiarazioni del legale rappresentante”. Il motivo?
Secondo i magistrati l’ente di cui da anni era il massimo
dirigente non aveva più cittadinanza. Sin dal 2005, quando Maria Vittoria Valli, presidente nazionale dell’Associazione nazionale comunità di lavoro, fondata negli anni
cinquanta da un professore di Sant’Agata Militello, Angelo Currò, aveva disconosciuto la sezione siciliana dell’Associazione.
La lettera era stata inviata secondo gli accertamenti della
Guardia di Finanza alla regione ma era rimasta lettera morta. A farla “sparire”, secondo l’inchiesta chiusa dal sosti-
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tuto procuratore Camillo Falvo, sarebbero state due funzionarie regionali, Patrizia Di Marzo, della segreteria dell’Avvocato generale, e Anna Saffioti, responsabile dell’area Affari generali, accusate entrambe di concorso in
truffa. Lʼavviso di conclusioni indagini non aveva fatto perdere lʼaplomb a Melino Capone: «I nostri legali hanno
avanzato in sede civile una richiesta danni nei confronti
dellʼAncol Nazionale. Dimostreremo già sul piano civile
che la tesi della Procura è errata», aveva detto.
LʼAncol nel 2009 fu protagonista di unʼaltra disavventura.
L’Ufficio regionale per il servizio civile infatti, revocò il progetto“Dimensione Ambiente Zancle 2009”. e mando a casa 176 volontari che persero così lo stipendi di 433 euro
al mese, lavorando 30 ore settimanali per 12 mesi. Il motivo del provvedimento lo spiegò Loredana Ciriminna, responsabile del Servizio civile regionale: «Nel corso dell’ispezione sono state riscontrate gravi irregolarità», disse il
dirigente regionale. (M.S.)
Politica
19 LUGLIO 2013
Nello Pergolizzi
Andrea Consolo
Carmelina David
MESSINA. La prima seduta di consiglio comunale riserverà sorprese. Ecco perchè
Insediamento con sorpresa
Nello Pergolizzi, primo dei non eletti nell’Udc, invia al segretario Santi Alligo tre atti
per “mettere in mora” i colleghi di partito Consolo, David e Perrone. Che non sono i soli
DI TIZIANA CARUSO
MESSINA. Sarà una mattinata
incandescente quella che oggi (venerdì
19 luglio) vedrà l'insediamento del
consiglio comunale di Messina. Una
mattinata in cui a tenere banco saranno,
in prevalenza, due questioni piuttosto
“spinose”: l'elezione dell'ufficio di
presidenza e le ipotesi di
ineleggibilità\incompatibilità di alcuni
consiglieri.
“SEDUTA” CHE SCOTTA. Proprio su
quest'ultimo punto, a dare in mano una
vera e propria “patata bollente” al
segretario generale, Santi Alligo (anche
in qualità di responsabile della
trasparenza e della prevenzione della
corruzione del Comune di Messina), ci ha
pensato anche il primo dei non eletti nella
lista dell'Udc e consigliere comunale
uscente, Nello Pergolizzi. Tre differenti
atti stragiudiziali a firma di Pergolizzi
contestano, infatti, le posizioni di Mariella
Perrone, Carmelina David e Andrea
Consolo (rispettivamente II, V e VI degli
eletti nella lista dello scudo crociato). Fra i
tre atti, a “scottare” maggiormente,
sembrano quelli riferiti a Consolo e alla
David, due esponenti dell'area che fa
capo al ministro della Pubblica
Amministrazione e Semplificazione,
Gianpiero D'Alia. L'atto stragiudiziale
relativo alla posizione del primario di Patti
e Sant'Agata Militello, è stato inviato, tra
gli altri, anche al Prefetto di Messina, al
Direttore generale e al Responsabile della
prevenzione della corruzione dell'Asp,
all'Autorità nazionale anticorruzione e alla
Procura. In soldoni, facendo leva sulle
normative vigenti in materia di
incompatibilità e ineleggibilità in Consiglio
comunale (lʼart. 12 del Decreto Legislativo
8 aprile 2013, n. 39 e lʼart. 9 della L.R. 24
giugno 1986 n. 31), Pergolizzi “sollecita”
Alligo e i consiglieri comunali a
“pronunciarsi” sull'incompatibilità tra la
carica di consigliere e quella di
responsabile di Unità Operativa
Complessa di struttura ospedaliera
appartenente allʼAsp di Messina.
MA CHI ME LO HA FATTO FARE...Il segretario generale Santi Alligo in aula consiliare
IL RISCHIO. Chiedendo il riconoscimento
delle cause di ineleggibilità incompatibilità,
l'ex consigliere comunale, avverte, inoltre,
che provvederà a “denunciare alle autorità
competenti la circostanza che, pur se a
conoscenza del contenuto della nota, il
Consiglio Comunale e i responsabili
amministrativi del procedimento,
Segretario Generale in particolare, non
abbiano assunto le conseguenti dovute
deliberazioni”. Pergolizzi “intima”, inoltre,
che procederà “in via risarcitoria nei
confronti di tutti i soggetti che, seppur
tempestivamente e formalmente portati a
conoscenza delle situazioni
rappresentate, non abbiano assunto
altrettanto tempestivamente i
provvedimenti di competenza dovuti per
centonove
Mariella Perrone
legge”. L'ex consigliere comunale chiama
dunque alla responsabilità anche i 40
neoeletti, a cui chiede, d'ufficio, la
constatazione dell'ineleggibilità. Una
“condizione” che, se dovesse essere
“certificata” senza la rinuncia
dell'esponente dell'Udc allo scranno a
Palazzo Zanca, entro 15 giorni dalla
contestazione, potrebbe esautorare
Consolo dal suo incarico di primario e
inibirlo, per 5 anni, dalla possibilità di
assumere ruoli nella pubblica
amministrazione. Nonostante i punti
interrogativi sull'interpretazione (restrittiva
o meno) del recente decreto legge, il
“rischio”, già in tutta Italia, ha condotto alla
rinuncia molti neoeletti consiglieri
comunali ed esponenti di giunta.
NON C'E' DUE SENZA TRE. Ma non è
finita quì. Perchè, se la posizione di
Consolo, più che della Perrone (la quale
potrebbe “correggere in corsa l'errore”
relativo alla sua messa in aspettativa dal
Comune di Messina) risulta “traballante”,
Pergolizzi avanza dei dubbi anche
sull'eleggibilità di Carmelina David,
sostenendo che l'esponente dell'Udc si sia
“tardivamente”dimessa dal Cda del teatro
di Messina. Sembra, invece, dormire
sonni tranquilli Giuseppe Santalco che si
dichiara “certo di aver rassegnato le
dimissioni dall'Ato Idrico entro il termine
utile”. Nonostante il decreto anti
corruzione, entrato in vigore lo scorso 4
maggio, abbia già fatto moltissime
“vittime” nella classe medica, non temono
troppo Pietro Iannello e Santi Sorrenti,
entrambi dirigenti medici di Cardiologia
allʼospedale Papardo, le cui posizioni
tuttavia, potrebbero essere poste sotto i
riflettori nella seduta di domani a causa
del loro incarico di dirigenti in strutture
sanitarie pubbliche.
ZOOM
Corsa alla presidenza
a maggioranza assoluta (20 consiglieri + 1). I nomi in lizza per i democratici sono quelli di Emilia Barrile e Benedetto Vaccarino.
Mentre per i due vice in pole sembrano esserci Nino Interdonato
(Dr) e Libero Gioveni (Udc). Ma, all'interno della coalizione che
Consigliere “numero uno” al Pd, vice ai Dr.
ha sostenuto il candidato a sindaco Felice Calabrò, non pare esNel frattempo si scopre che la procedura...
serci troppa “armonia”, così che a molti sembra quasi scontato l'approdo al II turno che, fino ad oggi, per statuto, è stato “erroneaMESSINA. Il clima della prima seduta del Consiglio comunale pomente” svolto a maggioranza relativa (ovvero attraverso l'ottenitrebbe “riscaldarsi” ancora di più a causa delle mamento di un numero di voti superiore a quelli conseguiti
novre per l'elezione dell'Ufficio di presidenza. Il caos
da ciascun'altra opzione nella stessa votazione) menin casa Pd e alcune “discordanze” in seno alla coalitre secondo la l.r. n.7 del 26 agosto 1992, dovrebbe
zione di centro-sinistra relative anche all'assegnasvolgersi a maggioranza semplice (ovvero con l'ottezione della presidenza delle commissioni, potrebbenimento di un numero di preferenze superiore alla metà
ro infatti “minare” la scelta compatta del presidente
dei votanti). “Novità”, questa, che potrebbe complicadel Consiglio e dei due vicari. Numeri alla mano, il
re ulteriormente le cose se non si dovesse arrivare in
centro-sinistra, che ha eletto ben 29 consiglieri coaula già “organizzati”. Inoltre, rispetto agli anni precemunali, non dovrebbe avere problemi a piazzare i
denti, quest'anno la votazione per i due vicari si doBenedetto Vaccarino
suoi uomini sin dal primo turno di votazione che sarà
vrebbe svolgere in maniera congiunta. (T.C.)
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Politica
19 LUGLIO 2013
centonove
AMMINISTRATIVE. Alla ricerca dei cinquantanove voti perduti. Ecco come
Ricorso al futuro
Tre dei non eletti si rivolgono al Tar segnalando incongruenze, errori e trentaquattro
seggi “sospetti”. Non è che il primo atto. Il secondo? La riapertura dei plichi
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Trentaquattro sezioni
“sospette” per le quali è richiesta la verifica
delle tabelle di scrutinio, un sindaco “in
bilico”, tre candidati (nessuno dei quali
eletto), che vogliono saperne di più su
cosa è successo esattamente nei due
lunghi giorni di ricontrollo dei verbali di voto
del 12 e 13 giugno. Come altrove si
racconta per gli esami, a Messina sono le
elezioni a non finire mai.
NOI RICORRIAMO. Contro la mancata
elezione a sindaco del candidato del
centrosinistra Felice Calabrò al primo
turno, hanno deciso di rivolgersi al Tar (5
dicembre la prima udienza) tre candidati in
altrettante liste del Pd: Alessia Currò,
sedicesima nella lista Progressisti
Democratici, Giovanna Venuti, sesta in
“Felice per Messina, e Giovanni
Cocivera, consigliere uscente (e già
capogruppo del Pdl), primo dei non eletti
nella lista principale. I cinquantanove voti
che mancavano a Calabrò per
raggiungere il 50% più uno delle
preferenze, secondo i ricorrenti, si
scoverebbero facilmente se solo le
operazioni di verifica non fossero state
condotte “maldestramente. Perchè?
DALLI AL MAGISTRATO. In sostanza,
oltre che con lʼinettitudine di parecchi dei
presidenti di seggio, Silvano Martella
lamenta doglianze nei confronti del
presidente dellʼufficio elettorale centrale di
palazzo Zanca, Giuseppe Bonfiglio. Il
giudice della sezione civile del tribunale di
Messina ha guidato le operazioni di
ricontrollo che, secondo il ricorso
presentato dallʼavvocato, “per quanto
anche contestato dai rappresentati di lista,
non sono state compiute in modo corretto
e legittimo”, concludendone che “la volontà
popolare degli elettori è stata violata”.
Perchè? “Per effetto della modifica dei voti
attribuiti in sede di operazioni di verifica,
rispetto a quelli risultanti dalle operazioni
dei singoli seggi - scrive Martella - lʼUfficio
Centrale non ha nemmeno provveduto alla
quadratura dei risultati corretti, necessaria
per verificare il dato complessivo tra
votanti, voti validi e voti non validi
(comprese le schede nulle e le schede
bianche)”. Cosa rimprovera il legale? Un
trattamento dei dati piuttosto ambiguo: “Ad
un certo punto e solo per alcune sezioni,
lʼUfficio Centrale ha ritenuto di utilizzare le
tabelle di scrutino, ma non ha fatto lo
stesso per tutte le sezioni in cui si
presentavano le discordanze tra i verbali,
mantenendo fermo, per alcune di esse
(senza alcuna ragione e/o motivazione) il
dato Ced (centro elaborazione dati del
Comune, ndr), assolutamente
inattendibile”. Non solo. “lʼUfficio centrale
ha proceduto ad aprire i plichi contenenti le
tabelle di scrutinio soltanto per le seguenti
sezioni: 40, 47, 73, 86, 121, 138, 147, 192,
228, 234, 242, 173”. Alla fine, Martella
segnala lʼultima incongruenza: “Il verbale
in questione, non riporta esattamente
quanto poi riprodotto nel prospetto finale
dei voti validi allegato al verbale
medesimo”. Ricapitolando, alle maldestre
comunicazioni dei seggi, secondo i
ricorrenti si sarebbero aggiunte le
altrettanto discutibili operazioni di
ricontrollo da parte dellʼufficio centrale, col
risultato che non è possibile stabilire quanti
voti effettivamente hanno impedito a
Calabrò di diventare sindaco al primo
turno. Cosʼè successo in quei due giorni?
DʼAMORE E DʼACCORDO. Pur se con
momenti surreali, tipo quando uno dei
presidenti di seggio è risultato irreperibile
(poi regolarmente presentato a palazzo) o
quando a seconda delle interpretazioni dei
risultati di un seggio (se cioè dar conto ai
dati Ced o al verbale) Calabrò sarebbe
stato sindaco per il 50,0018%, quindi per
DIATRIBE
...se il partito si ribella
Per Giuseppe Grioli si rischia “perdita di credibilità”,
secondo il renziano Russo serve “rinnovamento serio”
Alessandro Russo
MESSINA. L'ex segretario cittadino, Giuseppe Grioli, parla di
“perdita di credibilità di una coalizione che ha perso al ballottaggio”
e di ricorsi che “sono un errore politico enorme perchè andavano
annunciati il giorno dopo il primo turno. Oggi – continua l'ex consigliere provinciale dei democratici - chi li propone fa un danno incalcolabile a Felice Calabrò e al Pd. Legittimo, ma politicamente
un errore”. Ecco solo un accenno della situazione in cui versa il Pd
locale. In crisi nera, spaccato e pieno di maldi pancia. Con le conseguenze di un'elezione persa e le recenti indagini della magistratura che creano ancora più scompiglio in un magma infervorato.
Sulla stessa scia di Grioli anche Alessandro Russo “Il ricorso, sep-
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pur assolutamente legittimo, doveva essere annunciato immediatamente dopo l'esito del primo turno, così gestito è l'ennesimo errore politico che allontanerà ancora di più i cittadini dal Pd”. I due,
in sodalizio con Francesco Palano Quero, Armando Hyerace,
Giuseppe Siracusano e le altre anime “ribelli” del Pd parteciperanno al confronto “Un mare di idee” in programma alle ore 18 di
venerdì 19 luglio. L'obiettivo, anche dopo i recenti risvolti dell'indagine “Corsi d'oro”, è: cercare di “fare squadra” per “rifondare il Pd”,
ridare credibilità al partito, mettere da parte le divisioni e costruire
insieme. “Basta farsi rubare il futuro – spiega Russo – è il momento di ripartire dal merito, dall'onestà”. Argomento caldo sarà anche
l'approdo al congresso nazionale e la richiesta al “reggente” Giuseppe Lupo di un “rinnovamento serio e non il solito contentino ai
capi corrente. E' necessario – continua Russo – che non ci si limiti alla sospensione degli arrestati ma che si faccia chiarezza soprattutto sulla posizione dei parlamentari, altrimenti – conclude
Russo – si continuano a danneggiare tutti quei giovani che vorrebbero fare politica onestamente all'interno del Pd”. (T.C.)
centonove
Politica
19 LUGLIO 2013
MESSINA. Indice puntato contro Felice Calabrò. “Colpevole” di...
Gli insubordinati
In cerca della presidenza provinciale del Pd, non impedisce che Giovanni Cocivera
disattenda il suo “accettiamo il risultato”. Una decisione che si incrocia con un primariato
un solo voto, durante il ricontrollo dei
verbali non cʼè stato un clima da coltello tra
i denti. Patrizio Marino e Alfredo Crupi,
rappresentanti di lista di Calabrò e di
Renato Accorinti, hanno sempre
discusso tranquillamente con lʼufficio
centrale, e ne hanno ratificato le decisioni
rimettendosi alle interpretazioni fornite da
Bonfiglio codici alla mano.
COSA ACCADRAʼ. Il 5 dicembre, il
collegio della I sezione del Tar di Catania
presieduto da Biagio Campanella
deciderà se accogliere o rigettare il ricorso,
e nel primo caso di disporre lʼacquisizione
dei verbali. Come preannunciato dai
ricorrenti, però, il ricorso sarà integrato con
motivi nuovi, dato che la scadenza cadrà il
25 luglio. In cosa consisteranno le
integrazioni? Nellʼunica circostanza che
metterebbe a tacere tutte le voci: lʼapertura
dei plichi.
Nella pagina accanto,
in alto,
Alfredo Crupi,
rappresentante
di lista
per Renato Accorinti
che fa i calcoli
durante il ricontrollo
dei verbali.
In basso
Giovanni Cocivera,
uno dei ricorrenti.
Sopra,
il presidente
dellʼUfficio centrale
Giuseppe Bonfiglio.
Di spalle
Crupi e Patrizio Marino
rappresentante di lista
per il Pd.
A destra
Felice Calabrò
MESSINA. Nel giro di un mese
Felice Calabrò è passato da
“accetteremo il risultato delle
urne qualunque esso sia e quindi
non proporremo ricorso” al “Non
posso fermare la sete di verità di
tre ricorrenti, indipendente da
come io la possa pensare”, più o
meno. Un testacoda che non è
stato preso bene praticamente da
nessuno fuorchè dalla cerchia di
militanti del Pd di stretta
ortodossia, che in riva allo stretto
significa principalmente dai
seguaci di Francantonio
Genovese, deputato nazionale i
cui domiciliari alla moglie Chiara
Schirò per unʼinchiesta sul
mondo della formazione hanno,
se possibile, ancora più infuocato
il dibattito su chi, cosa e come
dovrà essere il partito che è
uscito con le ossa rotte dalla
competizione elettorale. Come
esce con le ossa rotte un partito
che in aula ha la stragrande
maggioranza, che ha guidato una
coalizione che ha raggiunto il
66% dei consensi e che
nonostante questo non è riuscito a
piazzare un incolpevole Felice
Calabrò sulla poltrona più alta di
palazzo Zanca? Esattamente
come sta facendo oggi il Pd
messinese. Facendo volare gli
stracci ed esacerbando i dissidi
quando invece sarebbe il caso di
stringersi a coorte. Titubando
quando invece dovrebbe
dimostrare di saper tenere la barra
dritta anche nelle avversità. E
presentando un ricorso che,
nellʼimmaginario di una città intera,
è quanto di più distante ci possa
essere dalle dichiarazioni di
maturità politica palesate da Felice
Calabrò allʼindomani del voto.
PRESIDENTE? FORSE.
La zappa sui piedi, secondo
parecchi, se lʼè tirata da solo,
RESA DEI CONTI
Litigiosi alla meta
Le “fronde” chiedono revisione dei circoli e azzeramento delle tessere
MESSINA. Dopo la battaglia della direzione provinciale di due settimane fa, con il 2reggente”
Patrizio Marino che non le ha mandate a dire a nessuno, Liliana Modica che ha preteso la testa
dei renziani, Francesco Quero che si è difeso con veemenza e gli animi che si sono surriscaldati, il Pd si lecca le ferite. Ferite che, dopo lʼinchiesta sulla formazione, sono diventate ulcere
purulente. Cosa succederà adesso? Il segretario regionale Giuseppe Lupo, di fatto commissario provinciale del partito messinese, avrebbe dovuto nominare un comitato di tre membri, tante quante sono le aree del partito, che fungesse da commissione per valutare tesseramenti e circoli (oltre cinquanta in provincia, la maggior parte senza sede, senza attività,
e senza che abbiano mai prodotto documenti che ne attestino lʼesistenza in vita, ma che si
materializzano miracolosamente solo in occasione dei tesseramenti) e preparare il congresso. Parecchie “ali”, però, vorrebbero il “redde rationem”, e spingono per lʼazzeramento del tesseramento e per un riconteggio dei valori in campo. Con Francantonio Genovese
in altre faccende affaccendato, la “guerra tra bande” è dietro lʼangolo. (A.C.)
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Felice Calabrò. Non prendendo
subito le distanze dal ricorso
presentato da uno ciascuno dei
non eletti delle tre liste del Pd. “Eʼ
possibile per un candidato sindaco
che si propone per la presidenza
provinciale del partito tollerare un
tale atto di insubordinazione? Non
era stato lui a dire che non
avrebbe fatto ricorso? Ed è
plausibile che tre candidati
intraprendano unʼazione in
contrasto con le direttive del loro
presidente provinciale? Eʼ come
se tre caporali non solo non
eseguissero gli ordini del loro
generale, ma addirittura ne
sconoscessero lʼautorità facendo
di testa propria”. Lʼanalisi la
rilascia un tesserato del Pd che
guarda agli eventi come chi dal
partito in cui milita pretende
chiarezza dʼintenti e coraggio delle
proprie scelte. E punta il dito
contro la scelta di Calabrò di
rimanere a metà del guado. “Avrei
preferito avesse subito detto
“signori, io per cinquantanove voti
non sono diventato sindaco al
primo turno, quindi ho pieno diritto
di conoscere se quei voti ci sono”,
sarebbe stato un atto di chiarezza
che nessuno avrebbe potuto
contestare soprattutto dal punto di
vista dellʼopportunità, visto che la
legittimità comunque cʼè.La verità
è che eravamo certi di vincere al
secondo turno, e invece abbiamo
sottovalutato lʼavversario e ci
siamo fidati troppo di vipere che
avevamo in seno. E a farne le
spese, anche oggi, è stato Felice
Calabrò, lʼunico che forse non
aveva colpe. Fino a quando ha
deciso di non dissociarsi dal
ricorso, almeno”. A chi è servito
dunque il ricorso? A qualcuno dei
ricorrenti di sicuro.
CORSI E RICORSI. Tolte Alessia
Currò e Giovanna Venuti,
entrambe un poʼ troppo indietro
nelle rispettive liste per sperare in
un ripescaggio in aula, Giovanni
Cocivera è il primo dei non eletti
nel Pd e, casomai il ricorso
dovesse andare a buon fine, ne
trarrebbe ottimi vantaggi. Sia per
la possibilità di diventare
consigliere comunale nel caso in
cui uno degli eletti nella lista del Pd
dovesse diventare assessore
lasciando un posto libero in aula,
ruolo al quale ambiscono in
parecchi (Emilia Barrile, la più
votata alle comunali, in primis), sia
per la possibilità di una poltrona di
sottogoverno in una delle
partecipate del Comune,
circostanza che non richiederebbe
nemmeno lʼingresso in consiglio
comunale e che richiederebbe
“solo” lʼelezione di Calabrò a
sindaco. Per Giovanni Cocivera,
però, cʼè in ballo una partita
ancora più importante: la nomina a
primario di Ginecologia al
Piemonte, ospedale in cui presta
servizio da anni. Nomina che
doveva arrivare prima delle
elezioni e che, come altre volte, è
stata posticipata. Il suo
“avversario” è Cosimo Raffone, la
cui moglie, Gabriella Gatto,
candidata per la prima volta al
consiglio comunale anche lei nelle
liste del Pd, ha ottenuto un
lusinghiero undicesimo posto con
oltre cinquecento voti. (A.C.)
Politica
19 LUGLIO 2013
SIAMO NEI GUAI. L’assessore al Bilancio Guido Signorino
RICAPITOLIAMO...TRE MILIONI ALL’ATO?.
Il sindaco Renato Accorinti
MESSINA. Dopo quello del 2011, i Comune non rispetta neanche il patto finanziario 2012
Stabilità sforata. Ancora
Un milione di parcelle dell’avvocatura, più di sei di spese di Ato3 e Atm: in tutto
fanno una sanzione da sette milioni in mancati trasferimenti dal Governo. Ecco perchè
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Prima no, poi si, poi forse no,
oggi è sicuro. Dopo averlo fatto nel 2011, il
comune di Messina ha sforato il patto di
stabilità anche nel 2012. Lo hanno
annunciato congiuntamente lʼassessore
alle Finanze di palazzo Zanca Guido
Signorino ed il sindaco Renato
Accorinti, mettendo fine ad un balletto di
interpretazioni che aveva lasciato in
sospeso la questione dalla fine di marzo
ad oggi. La certificazione inviata a Roma a
marzo certificava le carte in regola, poi un
controllo da parte dei revisori dei conti
faceva scattare lʼallarme rosso, una
rassicurazione da parte del ragioniere
generale Nando Coglitore faceva tornare
il sereno, poi la doccia fredda: dopo gli
svincoli del 2011, “costati” lo sforamento
del patto di stabilità 2011 per 28 milioni (23
dei quali per la grande opera), oggi tocca a
partecipate e avvocatura affossare il 2012.
NIENTE STABILITAʼ. Un milione di euro
per lʼavvocatura, due milioni e 400mila
euro per lʼAto3, poco meno di quattro per
lʼAtm. In totale sono sette milioni. Sette
milioni che erano stati considerati debiti
fuori bilancio e che invece sono diventati
deficit dʼesercizio, comportando lo
sforamento, per il secondo anno di
seguito, del patto di stabilità. Come è stato
possibile? Eʼ accaduto tutto in un giorno,
quel 31 dicembre in cui, nel giro di un paio
dʼore, al mattino il presidente della
Regione Rosario Crocetta in visita al
commissario straordinario Luigi Croce ha
Nando Coglitore
centonove
promesso quaranta milioni di euro di
provenienza regionale, nel pomeriggio
quei milioni sono stati inseriti nel bilancio di
previsione del 2012, ed in serata il bilancio
è stato votato col fiato sospeso. Intanto da
quaranta che erano, i milioni sono stati
ridotti a trentadue, e da finanziamento che
si era immaginato potessero essere, si
sono rivelati unʼanticipazione di cassa
legata allʼapprovazione del piano di
riequilibrio. Il fatto che il documento di
rientro dal debito proposto dal
commissario Croce in realtà sia stato
sostanzialmente bocciato dallʼaula ha fatto
sì che la vagonata di soldi proveniente da
Palermo sia rimasta ferma a palazzo dei
Normanni. Problema è che nel bilancio
erano stati inseriti, e “prudenzialmente”
destinati ad accantonamento per un fondo
rischi. Problema numero due è che il
“rischio” di cui si temeva potessero essere
scudo quei milioni era la copertura di
spese correnti previste nel previsionale
approvato qualche ora prima dei botti di
capodanno. Venuti a mancare dalle casse
a causa dellʼeffetto domino provocato dalla
mancata approvazione del piano di
riequilibrio, hanno comportato che i sette
milioni e rotti considerati debiti fuori
bilancio in realtà abbiano creato condizioni
di deficit nella bilancia pagamenti tali da
sforare il patto di stabilità. Per la seconda
volta in due anni.
COSA ACCADRAʼ. Il comune di Messina
subirà per intero gli effetti dello
sforamento. Sette milioni “mancano”,
altrettanti ne saranno trattenuti dai
trasferimenti statali in arrivo nelle casse di
palazzo Zanca, e fanno il paio con gli altri
sette ai quali il comune di Messina ha
dovuto rinunciare a causa dello
sforamento del 2011. “Fortunatamente la
gestione in dodicesimi del comune sotto la
guida commissariale ha tenuto conto dei
sette milioni mancanti”, ha spiegato Guido
Signorino, lasciando intendere tra le righe
che altre volte le amministrazioni
potrebbero non essere state così zelanti.
Come sono maturati questi sette milioni?
Uno tondo tondo riguarda lʼavvocatura, e
non cause perse ma accantonamenti per
parcelle, frutto dellʼincredibile mole di
contenzioso del comune di Messina. “Un
milione che crediamo possa essere
riparamentrato e non rilevare ai fini del
patto di stabilità”, ha spiegato Dario
Zaccone, presidente dei revisori dei conti
di palazzo Zanca. E gli altri sei e rotti?
“Cattiva impostazione del ciclo dei rifiuti
che rende incomprimibili alcuni costi per
lʼAto3, e azienda con enormi potenzialità
che invece di produrre utili sforna debiti per
lʼAtm”, ha sintetizzato Signorino.
FACCIA A FACCIA
Accorinti incontra i dirigenti
Squadra motivata e massima sollecitudine:
ecco le richieste del sindaco. E per il futuro...
MESSINA. Patti chiari, amicizia lunga. Così Renato Accorinti e la giunta che presiede si sono presentati ai dirigenti
di palazzo Zanca nei giorni successivi allʼinsediamento, così, a meno di un mese di distanza, si sono espressi in sintesi nel primo “faccia a faccia” tra primo cittadino, assessori e
la ventina di dirigenti di palazzo Zanca. A tutti loro, preliminarmente, Accorinti ha chiesto massima collaborazione (e
sollecitudine) nel mettere a disposizione tutta la documentazione necessaria affinchè gli esperti contabili dellʼAnci
(lʼassociazione dei comuni italiani) che verranno a Messina
durante la prossima settimana possano finalmente certifi-
care se i debiti ai quali palazzo Zanca deve far fronte sono
gli ottanta scarsi certificati dallʼarea economico-finanziaria
o i quasi cinquecento che hanno messo assieme lʼex commissario straordinario Luigi Croce ed i suoi quattro esperti. O se cʼè una cifra intermedia che possa finalmente far venire a capo della questione, puramente aritmetica, che da
sei mesi non si riesce a dirimere. Una volta sciolto il nodo
dei debiti, lʼamministrazione Accorinti metterà mano alla rimodulazione del piano di riequilibrio, e poi affronterà una questione altrettanto
spinosa che a Nino Mantineo, assessore al Personale, sta parecchio
a cuore: chi farà parte del progetto
della giunta Accorinti deve essere
adeguatamente motivato, altrimenti si cercherà altrove, in entrambi i
Giovanni Di Leo
sensi. Il primo ginepraio da supera-
pagina 12
re è la successione di Nando Coglitore, che va in pensione a settembre, alla segreteria generale. Il sostituto naturale, Giovanni Di Leo, di occuparsi dei conti perennemente
in rosso di palazzo Zanca non ne ha più alcuna voglia, e lo
ha impresso nero su bianco in una lettera in cui chiede di essere spostato dal settore, lui che da anni è dirigente allʼarea
economica da anni, per “incompatibilità ambientale”. Il più
accreditato a reggere le sorti finanziarie del Comune è quindi Antonino Cama, che oggi dirige le Partecipate, anche se
di ottime referenze gode anche Giovanni Bruno, che ha lasciato ottimi ricordi qualunque dipartimento abbia diretto.
Problema è che Giovanni Bruno è uno, e non sembra godere del dono dellʼubiquità che i suoi ruoli oggi richiederebbero. Bruno è infatti dirigente del gabinetto del sindaco a palazzo Zanca, dirigente ai tributi allʼisolato 88 di viale san Martino e pure dirigente ai Servizi sociali i cui uffici si trovano al
palazzo Satellite. Inconvenienti che capitano quando s hanno cinquanta dipartimenti e venti dirigenti. (A.C.)
centonove
Politica
19 LUGLIO 2013
MESSINA. Il commissario straordinario Filippo Romano svela i suoi programmi
«Così guiderò la Provincia»
Mantenere i conti economici in ordine, riorganizzare il personale, rilanciare l’enoteca
di San Placido Calonerò. E avvisa: «Non mi interessano le magagne dei predecessori»
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. «Non sono un commissario
liquidatore. Fino a quando la Provincia
regionale di Messina non sarà
ufficialmente chiusa, o sostituita da
consorzi, cercherò di farla funzionare al
meglio». A mettere i puntini sulle “i” è il
commissario straordinario di palazzo
dei Leoni, Filippo Romano, nominato
dalla Regione fino al 31 dicembre in
attesa di capire che fine faranno i nove
enti intermedi siciliani. Romano si
muove da amministratore, forte anche
della esperienza di commissario in
numeri comuni difficili come Taurianova
e Platì. Chi pensava che questi mesi
dovessero essere solo un periodo di
limbo si dovrà ricredere. «Molti mi
domandano se ho trovato magagne. Ma
questo è compito dei magistrati, io non
faccio indagini, non emetto giudizi sui
precedenti amministratori e non sono
qui per fare lʼispettore: sono qui per
lavorare. Io sono solo un burocrate.
Ogni tanto viene la polizia giudiziaria a
fare fotocopie di atti, ma questo è
avvenuto in tutti i comuni in cui ho fatto
il commissario in passato, non la vedo
una cosa straordinaria». Romano ha le
idee chiare. Specialmente sui conti che
ha snocciolato nel corso di una
conferenza stampa a cui hanno
partecipato anche dirigenti e semplici
impiegati. Negli ultimi tre anni si è
passati da 30 milioni di euro di
trasferimenti a 700 mila. «La situazione
è paradossale - ha spiegato il
commissario - i conti sono in ordine ed il
bilancio potrebbe essere chiuso
tranquillamente, ma tuttavia i tagli
operati dallo Stato e dalla Regione
impedisce alla Provincia regionale una
sopravvivenza serena e ne
compromette la stabilità economica».
Il vice prefetto, intanto, sta lavorando
sui bilanci. «La legge mi impone di
redigere e approvare un bilancio
pluriennale (non solo del 2013 ma
anche del 2014). Dunque,
programmare compatibilmente con le
risorse a disposizione. Se poi il bilancio
rimane inattuato è un altro problema.
Non posso pensare di non prendermi
carico dei problemi o, addirittura, non
adempiere ai criteri di legge perchè so
che poi non ci sarà più lʼente. Se poi,
entro il 31 dicembre, la Regione ci
trasformerà in commissari liquidatori o
“traghettatori” è un altro discorso». Tra i
punti principali anche la
riorganizzazione del personale. «Può
sembrare inutile ma non lo è. Eʼ
importante perchè anche se lʼente
“muore” lʼeredità dovrà passare a
qualcuno ed è giusto che trovino una
macchina efficente e i conti in ordine.
Lo dobbiamo fare anche nellʼinteresse
dei consorzi se la Regione perseguirà
questa strada».
Romano non ha gradito le accuse, più o
Filippo Romano
lʼapprovazione del
regolamento della
enoteca provinciale a
San Placido Calonerò.
«Vorrei avviare il
regolamento per la
vendita di prodotti locali in
un corner. A cominciare
da quelli prodotti
dallʼAgrario Cuppari. Poi
lo metteremo su Trip
Advisor per farlo
conoscere ad un turismo
di nicchia». A coordinare il
tutto potrebbe essere la
cooperativa di Lsu che
gestisce lʼenoteca. «Noi
sorveglieremo sulla
qualità dei prodotti con
una commissione di
docenti esperti in
materia», assicura. Tempi
di magra per le strade
provinciali. Non solo sono
finiti i tempi delle
progettazioni faraoniche,
ma anche della semplice
manutenzione. «Potremo
Il commissario Filippo Romano (di spalle) parla a giornalisti e dipendenti della Provincia
fare solo il minimo
indispensabile a causa dei tagli dei
meno velate, rivolte alla sua apertura
Rimangono il motore della macchina».
trasferimenti. Situazione spinosa perchè
allʼattuale dirigenza, la stessa in passato In attesa di capire se le competenze del
in caso di danno a causa di una
contestata da più consiglieri provinciali.
trasporto degli alunni disabili iscritti
mancata manutenzione so bene che
«La provincia aveva molte competenze
negli istituti superiori passerà alle Asp,
non verranno fatti sconti nè sulle mie
ma poi sono state erose anche con la
facendo risparmiare allʼente 4 milioni di
responsabile nè su quelle dei dirigenti
creazione di nuovi enti intermedi come
euro, il vice prefetto Romano sta
della Provincia».
Ato rifiuti, in realtà dal successo non
studiando anche il capitolo
Prima della scadenza del mandato
esaltante. Credo che la Provincia abbia
“Partecipate”. «Le società partecipate?
Romano vorrebbe lasciare un piccolo
fatto un buon lavoro con le scuole, si è
Terremo conto del lavoro svolto. Per la
segnale anche allʼinterno del palazzo.
riusciti a garantire un certo livello. San
Sogas, che gestisce lʼaeroporto di
«In questo ente manca un elenco dei
Placido Calanerò (il convento che ospita Reggio Calabria di cui la Provincia
presidenti che si sono susseguiti dalla
lʼistituto agrario Cuppari, ndr) è una
mantiene quote, il consiglio provinciale
nascita fino ad oggi. Vorrei fare una
perla. Evidentemente la Provincia una
ha già deliberato lʼuscita. Ho pieni
“galleria dei presidenti” nellʼufficio di
struttura burocratica capace di fare tutto
poteri, ma non è giusto invertire le
presidenza, e invitarli tutti per una
questo ce lʼha. In ogni caso la struttura
politiche decise prima di me. Cʼè anche
cerimonia dʼinaugurazione. Che senso
deve essere per principio valorizzata,
da dire che a livello nazionale la
ha in un ente che va a chiudere? Quello
sono i dipendenti i nostri “soldati”, non
tendenza è quella di tagliare quote non
di chiudere la storia, definirla e
mi piace leggere che per partito preso
strategiche e limitare lʼesternalizzazione consegnarla alla collettività» conclude
bisogna tenersi distante dai dirigenti.
dei servizi». Tra i progetti imminenti
sorridendo.
MAZZARRA’ SANT’ANDREA
Bucolo presenta i conti
di Tirreno Ambiente
Il primo cittadino fa chiarezza sugli incassi versati
dalla società che gestisce la discarica di rifiuti
MAZZARRAʼ SANTʼANDREA. A Mazzarrà SantʼAndrea i conti
tornano. Ad assicurarlo il sindaco Salvatore Bucolo che replica ad
accuse lanciate dagli oppositori in un manifesto. «Già nel 2003 il
comune di Mazzarrà era creditore della Società Tirreno Ambiente per quasi un milione e mezzo di euro», precisa Bucolo che
con una nota vuole fare chiarezza sullʼimporto vantato dal comune viste le notizie - a suo giudizio fuorvianti - diffuse nei giorni scorsi. «Affinché il principio della verità venga salvaguardato-
pagina 13
si legge nel comunicato- si precisa che il comune di Mazzarrà
SantʼAndrea, già dallʼanno 2003 era creditore della Società Tirreno Ambiente, per la quota di opera di mitigazione ambientale,
di 1.437.543,10 euro. Già dal mio insediamento, ho richiesto un
piano di rientro che è stato concordato in rate costanti mensili di
120 mila euro e dal maggio 2012 la Tirreno Ambiente ha versato - escluso la rata del piano di rientro - la somma di 931.404,43
euro. Inoltre le precedenti amministrazioni hanno avuto la disponibilità da parte di Tirreno-Ambiente di 10.750.360,03 euro
e di altre somme erogate da un mutuo pari a 3.544.093 euro di
cui lʼattuale amministrazione ha dovuto sopportare il costo del
pagamento del rateo pari a 857.840,61 euro». Nonostante ciò
lʼamministrazione Bucolo ci tiene a precisare che in un solo anno ha realizzato diversi lavori tra cui i servizi igienici del centro
civico, il rifacimento della copertura delle scuole elementari, la
ristrutturazione e riqualificazione del campo sportivo e ha concesso contributi economici alle famiglie bisognose con cui sono
stati eseguiti lavori manuali per migliorare il decoro.
Politica
19 LUGLIO 2013
SANTA TERESA DI RIVA. Scontro all’ultimo voto per gli uffici di presidenza. Ecco i papabili
MISTRETTA
Lotta senza quartiere
Megafono, sirena
per l’ospedale
Fissato l’insediamento degli eletti nei sei distretti, i consiglieri dovranno votare i vertici.
A Baracca - Catalmo incertezza sul segretario. Tutto scritto nella zona Misserio
DI
MASSIMO FERRARO
SANTA TERESA DI RIVA. A
movimentare la vita politica - facendo da
contraltare ad un consiglio comunale sin
troppo “ ingessato” - irrompono i comitati
di quartiere, pronti allʼinsediamento.
Superato lo stadio della proclamazione
dei sei presidenti si procederà alla
nomina dei vice presidenti e dei
segretari. Sono state così fissate le
assisi costitutive dei sei quartieri nelle
quali per regolamento il sindaco Cateno
De Luca procederaʼ alla nomina dei
consiglieri eletti (nove per ogni comitato)
e gli stessi procederanno alla elezione
delllʼufficio di presidenza. Nei vari
quartieri la corsa alle nomine non è per
niente scontata e cominciano ad
intrecciarsi ammiccamenti alla ricerca
del voto in più per ottenere lʼinvestitura.
Insomma i neo “politici in provetta “
cominciano a calarsi nei panni ed hanno
dato vita a vere e proprie consultazione
prima di procedere alla votazione. Poi
allʼinterno dei sub-organi territoriali cʼè
chi già studia da “candidato” per le
prossime comunali. Nel quartiere Centro
Torre Varata il neo presidente Domenico
Trimarchi, figlio dʼarte col papaʼ negli
ultimi anni vicino alle posizioni
dellʼonorevole Carmelo Briguglio, gode
di un ottimo rapporto con lʼattuale
presidente del consiglio Danilo Lo
Giudice. La vice presidenza dovrebbe
essere a favore di Mariella Di Bella che
ha raccolto una messe di consensi (154
), mentre il ruolo di segretario vede in
pole position Graziella Ascensione.
Sparagonà – Bucalo ha forse espresso
la candidatura più forte con Saro
Pasquale che ha raccolto ben 206
preferenze e che è già al lavoro in
collaborazione costruttiva allʼattuale
esecutivo municipale. Un personaggio
deciso che va dritto per la sua strada e
che potenzialmente potrebbe essere un
candidato per le prossime comunali. Per
centonove
Il circolo davanti a Lucia Borsellino
per chiederne il potenziamento
MISTRETTA. Il “Megafono” mistrettese
continua la battaglia per il potenziamento dellʼospedale SS. Salvatore del
centro nebroideo e con un pubblico
manifesto ha reso noto alla cittadinanza lʼimpegno della Regione per il presidio ospedaliero mistrettese, in seguito
alle determinazioni della riunione del 10
luglio scorso con lʼassessore regionale alla Salute Lucia Borsellino, alla presenza della delegazione dei cittadini accompagnata da Sebastiano Adamo e
composta da Rino Andreanò, Vincenzo Oieni, Antonino Testa e Giuseppe La
Via. “Dopo unʼapprofondita disamina
delle criticità e delle istanze rappresentate dalla delegazione della comunità locale e delle soluzioni organizza-
Rino Andreanò
I presidenti di quartieri con il sindaco Cateno De Luca
la vicepresidenza e la segreteria girano i
nomi di Giovanni Remato e Rossella
Sturiale. Ciumaredda-Cantidati ha
espresso la più votata nel nome di
Annalisa Miano (area Danilo Lo
Giudice), suo vice dovrebbe essere
Carmelo Frazzica , come segretario
Filippo Oneri ha più di una chance. A
Baracca-Catalmo dopo la battaglia
allʼultimo voto (secco ) che ha visto
primeggiare Agatina Saglimbeni per
poche preferenze su Sebastiano Leo,
sembra essere tornato il sereno con
questʼultimo che dovrebbe fare il vice,
mentre per il segretario tutto è possibile,
eccezion fatta per Antonella Aliberti che
ha già comunicato di non voler ricoprire
alcuna carica. A Misserio tutto sembra
scritto col presidente Patrizia Triolo ,
vicina al consigliere comunale di
minoranza Santino Veri, che sarà
affiancata da Franco Chillemi come vice
e Salvatore Stopo come segretario. A
Giardino- Quartarello- S. Gaetano la
serenità è di casa con le cariche che
saranno decise collegialmente con i
residente così per come accaduto per la
presidenza con la predestinata Maria
OLIVERI
L’opposizione si fa a mare
al consiglio comunale per una questione di serietà e responsabilità - dichiara Lembo - In unʼassemblea per esserci democrazia,
ogni punto all' ordine del giorno deve essere dibattuto da una maggioranza consiliare ed una minoranza eletta per fare l'opposizione. Ritengo l'opposizione debba essere fatta nell' aula consiliare
OLIVERI. «Ai consiglieri comunali di minoranza non interessa lʼate non in piazza o sotto l' ombrellone». Non sono dʼaccordo su quetività amministrativa». Queste le considerazioni fatte dal sindaco
ste accuse gli altri consiglieri di minoranza i quali sostengono di
Michele Pino riguardo alla quasi totale assenza dei conessere sempre attenti. «Non eravamo presenti solo per
siglieri di opposizione in occasione dellʼultimo consiglio
motivi di lavoro - dichiara il capogruppo Salvatore Bercomunale in cui si è discusso del piano di lottizzazione
tino - Inoltre, durante un consiglio comunale precedenin località “Marina”. Atteggiamento, questo, che per Pite, avevamo ampiamente discusso degli argomenti e,
no è sintomo di “irresponsabilità e mancanza di senso
a proposito del piano di lottizzazione, avevamo manidel dovere che, invece, dovrebbe fare loro da stimolo
festato la nostra contrarietà a realizzare la strada di acper prendere parte ad incontri che interessano tutta la
cesso alla struttura alberghiera in un posto non previcomunità». Ad essere presente alla seduta consiliare,
sto dal piano regolatore generale. Per quanto riguarda
infatti, era solo il consigliere di minoranza Sergio Lemil collega Lembo – conclude Bertino –, ritengo che debbo il quale sembra che non abbia nemmeno gradito il
ba stabilire da che parte stare invece di dichiarare, ogni
comportamento dei colleghi: «Ho deciso di partecipare Sergio Lembo
tanto, di voler lavorare in autonomia». (P.A.)
La minoranza diserta l’aula. A resistere Sergio Lembo
pagina 14
tive da attuarsi nel brevissimo termine
- si legge nel documento trasmesso
dallʼassessore Borsellino al Commissario straordinario dellʼAsp di Messina
Manlio Magistri - si è convenuto sulla
necessità indifferibile di assicurare interventi prioritari”. Si tratta di interventi sul personale di anestesia, chirurgia,
pediatria e del potenziamento con almeno due unità si autisti soccorritori
del servizio di trasporto con ambulanza, attraverso lʼimmediato raccordo
con Sues 118, con particolare riguardo
alle necessità legate al trasporto sangue. Per gli interventi sulla rete dei servizi il documento tratteggia precisi impegni per la riabilitazione, la lungodegenza, lʼattivazione dei posti letto Suap
previsti, entro dicembre 2013 in sinergia con lʼIrccs Bonino Pulejo di Messina, e per il punto nascita, ovvero “rendere conforme - si legge ancora nella
missiva - il nuovo assetto di rete alle
previsioni di riattivazione del punto nascita per i parti a basso rischio”.
Rino Andreanò, consigliere di minoranza, giudica tardiva la richiesta urgente avanzata dal sindaco Iano Antoci, che comunque il giorno dopo la
riunione palermitana ha chiesto la
convocazione urgente di un tavolo
tecnico allʼassessore regionale alla
Salute, specificando però di fare “seguito alle mie precedenti, insistenti e
reiterate richieste”. Antoci scrive pure che “nella qualità di presidente del
Comitato dei sindaci del Distretto
d29, mi vedrò costretto a recarmi, in
delegazione istituzionale, attendendo presso codesto Assessorato di
essere ricevuto”.
Francesco Pinizzotto
Sicilia
centonove
19 LUGLIO 2013
A sinistra il generale Mario Mori
Sopra il legale Fabio Repici
A destra Saro Cattafi
PALERMO. Il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu assolti
Mafia, la trattativa traballa
Erano accusati di aver favorito la latitanza del boss Provenzano. Inferto un duro colpo allo scenario
di una patto scellerato. Sostenuto dal legale Fabio Repici e dal collaboratore Saro Cattafi
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Lʼassoluzione è dallʼaccusa,
infamante per due ufficiali di vertice dei
carabinieri, di aver favorito la latitanza
del boss della mafia Bernardo
Provenzano. Ma la sentenza del
Tribunale di Palermo che ha ritenuto non
colpevole perchè il fatto non costituisce
reato il generale Mario Mori e il
colonnello Mauro Obinu fa traballare lo
scenario nellʼambito del quale la
mancata cattura nel 1995 del latitante
sarebbe avvenuta: la trattativa Stato
mafia intavolata da pezzi dello Stato tra il
1992 e il 1993 per scongiurare attraverso
la concessione di misure di attenuazione
del carcere duro per i mafiosi in carcere,
la stagione del terrore culminata con le
stragi di Capaci, in cui venne ucciso
Giovanni Falcone (la moglie e la scorta)
e via Dʼamelio, in cui fu ammazzato
Paolo Borsellino (e trucidati gli uomini
della scorta).
Uno scenario suggestivo che ha preso
corpo a 20 anni dai fatti, grazie ad un
campagna mediatica fatta di articoli e di
libri, che la Procura di Palermo ha
tradotto in un processo a carico degli
stessi due ufficiali, di esponenti politici, di
boss della mafia ed esponenti politici. Un
processo iniziato il 4 luglio scorso.
Il Tribunale di Palermo, presieduto da
Alberto Fontana nel mandare assolti i
due ufficiali ha disposto la trasmissione
delle carte alla Procura per Michele
Riccio, ufficiale dei Ros che aveva
saputo del luogo del nascondiglio del
boss dal confidente Gaetano Ilardo e
seconda le sue accuse è stata “sabotato”
dai due ufficiali, e Massimo Ciancimino,
figlio dellʼex esponente della Dc Vito
Ciancimino, che ha rivelato di essere in
possesso di un papello confezionato
dalla mafia (ma poi rivelatosi falso) con le
richieste allo Stato. La Procura dovrà
valutare se le dichiarazione dei due
principali testi di accusa non integrino i
reati di calunnia. Il processo e la
creazione dello scenario sulla Trattativa
Stato mafia si tiene a Palermo ma ha
molto di messinese.
A partire dal legale del teste dʼaccusa, per
finire allʼultimo dei collaboratori che ha
portato acqua al mulino della
Lʼavvocato di Michele Riccio già
condannato a 10 anni per traffico di droga
è Fabio Repici, legale di Sonia Alfano,
europarlamentare figlia del giornalista
ucciso lʼ8 gennaio del 1993 a Barcellona.
Sebbene per lʼomicidio di Beppe Alfano
siano stati condannati con sentenza
definitiva il boss di Barcellona Pippo
Gullotti e Antonino Merlino, Alfano e
Repici hanno sempre denunciato che il
padre è morto perchè aveva scoperto che
a Barcellona si nascondeva il boss
catanese Nitto Santapaola che i Ros di
Mori e di Obinu invece, iu nome della
trattativa Stato mafia dovevano
proteggere.
Saro Cattafi lʼavvocato di Barcellona
arrestato dal luglio del 2012 con lʼaccusa
di essere un boss della mafia, ha fornito
linfa a questa tesi e più in generale a
quella della Trattativa Stato mafia
raccontando di essere stato contattato a
maggio giugno del 2003 da parte di
Ciccio Di Maggio, capo del Dap, per
trovare un ponte con Nitto Santapaola.
LA STORIA. Nitto Santapaola fu
arrestato a maggio del 1993, proprio nel
periodo in cui Di Maggio affidava la
missione a Cattafi. Quest’ultimo
l’esperienza di inviato di Ciccio Di
Maggio se l’era tenuta per oltre 20 anni
per se stesso. O quasi. “Intorno agli anni
duemila, quando ero con lui in buoni
rapporti ed era mio legale, avevo
raccontato di questa mia vicenda al
legale Fabio Repici”, ha spiegato Cattafi
ai quattro magistrati palermitani. Fabio
Repici successivamente divenuto suo
grande accusatore è il legale di Carmelo
Bisognano, il boss che con le sue
dichiarazioni lo ha fatto arrestare.
Prima di essere arrestato
Cattafi aveva denunciato Repici come
autore di un complotto ai suoi danni ed è
finito sotto processo per calunnia.
Mario Mori, nel corso lunghe ed articolate
difese prima della sentenza, oltre a
spiegare il perchè Riccio, sentito
scaricato dai vertici dellʼArma nellʼambito
dellʼinchiesta che lo ha portato alla
condanna per traffico di droga, ha, senza
peli sulla lingua accusato tra gli altri Fabio
Repici e Sonia Alfano di fare parte della
schiera di coloro che volevano
accreditare surrettiziamente allʼopinione
pubblica una tesi infondata: quella della
trattativa che mai cʼè stata.
Mori ha puntato lʼindice anche contro
Giuseppe Lumia, Antonio Di Pietro, Fabio
Granata, Luigi Li Gotti, Leoluca Orlando e
Rosario Crocetta) e vari professionisti:
Gioacchino Genchi, giornalisti alla Marco
Travaglio, Sandra Aurri, Saverio Lodato,
Giuseppe Lo Bianco, Concita De
Gregorio. Sostenuti dalle associazioni
antimafia delle agende Rosse, Antimafia
Duemila, La Rete, Libera, associazione
nazionale familiari vittime di mafia, Quinto
potere.
SCIVOLONI
Cattafi, vane collaborazioni
L’avvocato al 41 bis sentito al processo contro
il generale sarà riascoltato a Palermo
MESSINA. «Mi chiese se, attraverso il boss Salvatore Cuscunà
che avevo frequentato a Milano nell’autoparco di via Salomone,
potevo cercare un contatto con Nitto Santapaola, che non ho mai
conosciuto, per tentare di aprire un dialogo».
E’ questa in sintesi la missione che secondo le rivelazioni di Saro
Cattafi, lʼavvocato di Barcellona in carcere al 41 bis da un anno con
lʼaccusa di essere il capo della mafia della città del Longano, Ciccio Di Maggio, magistrato originario di Barcellona all’epoca vice direttore del Dipartimento amministrazione penitenziaria, gli aveva
affidato tra gli inizi e la fine del 1993. Ad inchiodare Saro Cattafi erano state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo Bi-
pagina 15
sognano, difeso proprio da Fabio Repici.
Cattafi ha ribadito le sue dichiarazioni nel corso del processo a Mori e Obinu dopo che ad ascoltare i racconti dell’avvocato nel penitenziario di Gazzi dove è recluso dal 24 luglio 2012 sono
arrivati i 4 magistrati della Procura di Palermo, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Lia Sava che si occupano dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Se ne sono tornati
a Palermo soddisfatti. Il racconto di Cattafi, infatti, puntella l’inchiesta che i magistrati stanno conducendo da tempo e che ha provocato tensioni con la Presidenza della Repubblica: fornisce, infatti,
secondo la loro valutazione, un’altra prova che i vertici delle Istituzioni hanno intavolato con i vertici mafiosi una trattavia per arginare la strategia del terrore fatta di omicidi eccellenti e bombe che la
mafia pose in essere tra il 1992 e il 1993. Saro cattafi verrà ora sentito nellʼambito del processo appana iniziato che vede alla sbarra
per la trattativa tra gli altri l'ex presidente del Senato Nicola Mancino, l'ex ministro democristiano Calogero Mannino, il senatore del
Pdl, Marcello Dell'Utri, il capomafia Riina. (M.S.)
Sicilia
19 LUGLIO 2013
centonove
TENDENZE. Scuole e associazioni artistiche alle prese con i “saggi consuntivi”
Danze di fine stagione
Negli spettacoli proposti anche sui grandi palcoscenici emergono i nuovi talenti
Venusia Grillo:”L’obiettivo è quello di proporre gli allievi ai concorsi nazionali”
DI FRANCESCO PINIZZOTTO
MESSINA. Dalle emozioni da "Notte da
Oscar" al Palacultura di Messina per
lʼassociazione Art Ballet di Rometta al
“Piccolo Principe” dellʼassociazione
“Danzanima” di Milazzo che si esibisce al
Teatro “Vittorio Emanuele”. E tante altre
associazioni sui palcoscenici solenni di
fine stagione. Per coronare una stagione di
sacrifici, le scuole e le associazioni
artistiche scelgono lʼinizio estate per
mettere in vetrina i nuovi talenti e
coinvolgere allievi e famiglie. Art Ballet ha
concluso lʼannata di impegno sul palco
della struttura cittadina. Il balletto classico
era ispirato ai film storici e ai cartoni Disney
che hanno ricevuto l'Oscar. I corsi di danza
contemporanea si sono esibiti, poi, in due
coreografie a tema. Una dal titolo "Notte
prima degli esami", ha visto le ballerine
danzare, tra i banchi di scuola, sulle note
della colonna sonora del famoso film e
delle canzoni che hanno fatto sognare i
giovani degli anni ʻ80. L'altra coreografia,
intitolata "Vita", è quasi un inno alla vita di
Madre Teresa di Calcutta, ha voluto
rappresentare la voglia e la forza di vivere,
Venusia Grillo al “Vittorio Emanuele” insieme agli allievi di “Danzanima”
nonostante tutto. Medley emozionante e
suggestivo di canzoni e poesie, poi,
dedicate all'amore unico che si prova verso
i figli. Conclusione con due scatenate
coreografie di danza hip hop. La direzione
artistica, curata dalle insegnanti Venusia
Grillo e Katya Tomasello, cura corsi di
danza classica, modern jazz, danza
contemporanea, hip hop. “Obiettivo è la
preparazione degli allievi alla
partecipazione ad audizioni e concorsi di
danza nazionali ed internazionali - afferma
Venusia Grillo - Affiliata allʼInternational
Dance Association e alla Federazione
pagina 16
Nazionale Scuole di Danza, lʼArt Ballet ha
ottenuto prestigiosi piazzamenti, tra gli altri,
allʼAmerican Gran Prix, nel Concorso
Nazionale di Danza Città di Cosenza, a
Danza in Fiera a Firenze e al Catania Ballet
Competition”. Alcune allieve hanno pure
superato la selezione per il Corpo di Ballo
del progetto “Leggere per ballare” con il
patrocinio della Presidenza del Consiglio
dei Ministri e Ministero dellʼIstruzione,
dellʼUniversità e delle Ricerca, il balletto “Il
Piccolo Principe”. La Grillo è tornata in città
con lo spettacolo organizzato
dall'associazione che dirige “Danzanima” di
Milazzo, stavolta al “Vittorio Emanuele”.
Venusia ha cominciato per passione, sulla
scia dellʼeducazione sportiva da
piccolissima al pattinaggio artistico, ma
adesso della danza ne ha fatto una
professione. Lo spettacolo si apre con la
danza classica, con un brano eseguito a
pianoforte dal vivo dall'allieva Eleonora La
Malfa. Sono seguite le performances
emozionanti dell' artista di send peinting
Stefania Bruno, ed ancora Tango, le piu'
piccole si sono esibite con “Guardia e
ladri”, ma sono stati toccati anche temi
profondi come il maltrattamento dei
bambini, e la Divina Commedia.
centonove
Sicilia
19 LUGLIO 2013
pagina 17
Sicilia
19 LUGLIO 2013
centonove
LA STORIA. L’ex pro rettore dell’università di Venezia difende il centro storico di Venetico
Un professore contro Terna
Maurizio Scarpari, docente di Cinese classico, è a capo del comitato che si oppone alla costruzione di un pilone dell’elettrodotto
“Sorgente - Rizziconi”. «Non era previsto nel progetto originario». Si era trasferito in Sicilia dopo per godersi la pensione
DI PAMELA ARENA
VENETICO. «Faremo una lotta di civiltà».
Maurizio Scarpari, già docente ordinario di
lingua cinese classica dellʼUniversità Cà
Foscari di Venezia, nonchè pro rettore
vicario dellʼateneo, non vedeva lʼora di
andare in pensione per trasferirsi in quella
che riteneva il suo “paradiso terrestre”. Il
docente, trasferitosi a Venetico Superiore
per potersi godere tranquillamente la
pensione in un posto che gli era sembrato
subito meraviglioso, non immaginava che
avrebbe dovuto capeggiare una rivolta
(civile) per difendere il territorio dal
passaggio del nuovo elettrodotto di Terna.
A Venetico Superiore il professore (che è
stato anche prorettore vicario), circa 10
anni fa aveva acquistato unʼabitazione che
gli era stata segnalata da alcuni amici di
Mestre che da sempre ne decantavano le
bellezze: «Eravamo entusiasti perché si
tratta di uno scorcio di paradiso – dichiara
Scarpari – inoltre, io e mia moglie siamo
stati accolti bene dai nostri nuovi
concittadini. In questo posto trascorro circa
5- 6 mesi lʼanno durante i quali mi rilasso e
mi dedico a scrivere libri. Un mese fa, però,
appena arrivato a Venetico Superiore, ho
visto, con mia grande sorpresa, che vicino
al centro abitato era stato posizionato un
pilone dellʼalta tensione a causa di una
variante al progetto di Terna, la società che
gestisce la rete elettrica italiana, proposta
dal comune di Roccavaldina. Ciò mi
preoccupa molto e debbo dire che non me
lʼaspettavo anche perché ero a
conoscenza della concessione di 2 milioni
di euro della Comunità Europea per la
trasformazione urbana del centro storico in
parte per la realizzazione del progetto
“Urban Center”, e in parte per la
realizzazione di una passeggiata
panoramica lungo le mura esterne
dellʼantico Castello che domina il paese.
Insomma, pensavo si guardasse alla
valorizzazione dei luoghi e, invece, ho
trovato una realtà opposta che penalizza
per sempre il territorio». Anche Venetico,
dunque, si unisce al coro di proteste che
da Pace del Mela a Villafranca da anni
accompagna il progetto di Terna che
dovrebbe portare al raddoppio dei
collegamenti elettrici con la terraferma. «Il
recente posizionamento nei pressi del
centro storico di Venetico Superiore del
pilone dellʼelettrodotto “Sorgente –
Rizziconi” - continua il docente veneziano danneggia, infatti, questa parte del paese
visto lʼenorme danno che si arreca alla
salute e allʼambiente. Tutto ciò penalizza
anche i giovani che, oltre ad essere
svantaggiati per gli effetti della crisi, non
possono nemmeno pensare di investire sul
proprio territorio per avviare unʼeventuale
attività turistica». Queste alcune
considerazioni fatte dal professore
Scarpari che, oltre ad essere rammaricato
per non poter più vivere serenamente in
quello che considerava un “paradiso
terrestre”, è sconcertato dal fatto che i suoi
Il centro storico di Venetico superiore. In alto il pilone che sovrasta l’abitato
concittadini non erano consapevoli degli
effetti negativi che comporta la vicinanza
dellʼelettrodotto a Venetico Superiore:
«Dialogando con i miei concittadini ho
capito con quale poca trasparenza è stato
realizzato tutto ciò – continua Scarpari –
Per questo, spinto dallʼamarezza e dalla
voglia di cercare una soluzione, abbiamo
scritto una petizione per denunciare il
problema. Aspetto, questo, che renderò
noto anche su riviste nazionali perché tutto
ciò è stato fatto sulla pelle della gente.
Inoltre, è sconcertante anche che
lʼamministrazione dellʼepoca abbia
permesso che venisse deturpato il proprio
territorio per soli 327 mila euro di opere
compensative. Ma lʼaspetto più ridicolo di
tutti è che il progetto originario, che
prevedeva la collocazione del pilone ad
una distanza adeguata dal centro storico,
contiene diversi paragrafi dedicati al
rispetto degli uccelli così come aveva
previsto il Ministro allʼambiente Stefania
Prestigiacomo nel suo decreto per lʼimpatto
ambientale, mentre non esistono rilievi
tecnici che potevano mettere in condizione
chi di dovere di fare delle scelte
consapevoli. A tal proposito – conclude il
professore - lo scorso 20 giugno ho chiesto
al comune una copia di tutta la
Maurizio Scarpari
documentazione, ma fino ad oggi non ho
ricevuto nessuna risposta. In ogni caso,
faremo un esposto alla Procura della
Repubblica e con il Comitato porteremo
avanti tutte le iniziative necessarie per
continuare questa nostra lotta di civiltà».
Intanto, continua la raccolta di firme per la
petizione in cui i cittadini chiedono
allʼamministrazione comunale di attivarsi
per sospendere i lavori di posa dei cavi
dellʼalta tensione da parte della Società
Terna e di intervenire con determinazione
presso dette società e i Ministeri
competenti per far spostare il pilone 24 al di
fuori del paese come previsto nel progetto
originario. Inoltre, il comitato chiede al
sindaco e al consiglio comunale di
revocare con procedura dʼurgenza la
delibera del 30 settembre 2010 e di
rivedere il giudizio di compatibilità
ambientale espresso nel luglio 2009.
Lʼelettrodotto ha una potenza di 380.000
Volt (380 kV). Lʼinduzione magnetica che
produce – si legge nella petizione - è
impossibile da schermare con edifici o
alberi, come avviene invece nel caso dei
campi elettrici, e si esplica su distanze
ragguardevoli. Anche lʼOrganizzazione
Mondiale della Sanità suggerisce un
atteggiamento di massima attenzione nei
confronti dellʼinquinamento magnetico».
Alle richieste presenti nella petizione lo
stesso sindaco Francesco Rizzo risponde
che purtroppo non cʼè nulla fa dare:
«Durante la passata legislatura – dichiara
Rizzo - abbiamo lottato per evitare che
accadesse lʼirreparabile. Al sindaco
dellʼepoca, Carlo Lamberti, avevamo fatto
presente che permettendo lʼavvicinamento
dellʼelettrodotto non tutelava la salute dei
cittadini e che da medico avrebbe dovuto
saperlo, ma lui, in quellʼoccasione, mi
rispose che non cʼerano problemi.
Purtroppo non è servita nemmeno la
raccolta di firme che avevo fatto dopo
essermi insediato per evitare che si
portasse a compimento la posa del pilone.
Non mi resta che essere solidale con i
cittadini di Venetico Superiore».
MILAZZO
Se le centraline spaccano
Ambientalisti divisi sulla rete bocciata dalla Regione
MILAZZO. Si dividono gli ambientalisti di Milazzo davanti al tentativo di revoca da parte della Regione di due milioni di euro necessari alla realizzazione di una rete di centraline di monitoraggio
ambientale. Si tratta di un “pezzo importante” del progetto di parco
urbano che dovrebbe sorgere nellʼarea Tribò, a ridosso dela Raffineria di Milazzo. Da un lato il coordinamento ambientale Milazzo
– Valle del Mela che diffida la regione a tagliare le somme, dallʼaltro i Verdi Ecologisti che invitano il sindaco a non fare demagogia
e a dimostrarsi interessato ai tempi della salute e ambientali con
gesti concreti. “L'inquinamento industriale non si combatte solo
con la riduzione del CO2”, scrivono i Verdi. “Un sindaco che è la
massima autorità sanitaria dovrebbe mettere in campo ogni giorno le azioni correttive a tutela della salute pub– continua la nota -
pagina 18
noi Verdi ecologisti abbiamo raccolto in piazza centinaia e centinaia di reclami esposti sugli odori molesti della Raffineria di Milazzo che sono stati consegnati al signor sindaco che in qualità di
massima autorità sanitaria aveva il dovere di presentare in procura determinate denunce mirate e cautelative per la tutela della salute pubblica. Non abbiamo mai visto il sindaco Carmelo Pino chiedere aiuto alla Regione, allo Stato, non lo abbiamo mai visto in piazza al fianco dei cittadini che chiedevano disperatamente soccorso». Il coordinamento ambientale Milazzo – Valle del mela, invece, appoggia la posizione del primo cittadino. «Non riusciamo a
comprendere perché la Regione Siciliana vuole rivedere il finanziamento – dichiara Peppe Maimone, presidente del Coordinamento e dellʼAssociazione Adasc - visto che questo progetto è stata già finanziato. Riteniamo utile il progetto perché sono state “sottratte” delle aree alla Raffineria di Milazzo, evitando anche ulteriori espansioni, la realizzazione, anche se di piccole proporzioni, di
un sistema di monitoraggio ambientale per la qualità dellʼarea, la
realizzazione di una sede dellʼArpa Sicilia sul territorio».
centonove
Sicilia
19 LUGLIO 2013
GIARDINI NAXOS. I comuni del comprensorio taorminese regolano la movida
D’estate è un’altra musica
Il sindaco Lo Turco consente la diffusione di “sottofondo” fino alle 3 di notte. Ma i gestori rilanciano:
«Troppo presto». Letojanni anticipa alle 2. Nella perla dello jonio il regolamento rimane fermo
DI
ENRICO SCANDURRA
TAORMIN. Musica fino a notte tarda e
polemiche da parte dei residenti. La
calda estate taorminese, che sta
passando lentamente tra i pienoni
registrati nei week-end e le paralisi
durante il resto della settimana, è anche
questo. Una stagione un poʼ particolare,
quella che si sta vivendo questʼanno,
con la crisi che fa da padrone e i turisti
che si trasformano in pendolari. E tra i
tanti problemi che lʼestate porta con sé,
quello della regolamentazione degli
orari nei locali notturni è sicuramente
uno dei più importanti. Ma come si
stanno comportando le amministrazioni
locali a riguardo? E soprattutto chi si
lamenta e chi, invece, gongola sulle
decisioni degli amministratori? A
Giardini Naxos, il sindaco Nello Lo
Turco ha firmato unʼordinanza per
disciplinare questo tipo di attività
dʼintrattenimento musicale negli
esercizi pubblici e nelle discoteche,
dislocati su tutto il territorio comunale.
Nel centro naxiota i bar, i ristoranti, i
pub e le discoteche potranno diffondere
musica fino alle 3.00 del mattino. Un
orario che, per molti, potrebbe
sembrare normale, ma non per i
parecchi residenti della zona del centro
e anche delle periferie. Da Recanati,
terra di conquista per gli appassionati
discotecari, fino a Piazza San
Pancrazio, meta di giovani che amano
trascorrere le serate in compagnia di
uno shortino e di un cocktail,
ascoltando buona musica, la situazione
è quasi la stessa. E chi si lamenta sono
sempre gli operatori del comparto
turistico che vorrebbero per prima cosa
evitare denuncie e polemiche con una
parte dei cittadini, e secondariamente
cercare di allargare gli orari di
emissione di musica. «Siamo davvero
stanchi di combattere una battaglia
contro chi, involontariamente, ci
Musica dal vivo in un locale del comprensorio taorminese
danneggia. – spiega il proprietario del
“Marrakech”, la discoteca di Recanati
che un tempo si chiamava “Marabù” –
Sto parlando degli abitanti vicini che
cercano sempre di ostacolare lo
sviluppo di un turismo di qualità, fatto di
sano divertimento. Ormai lʼordinanza
del sindaco è stata emanata, ma per il
prossimo anno propongo musica
almeno fino alle 4.30 del mattino. Non è
unʼesagerazione, ma semplicemente un
modo per animare i centri urbani».
Spostandoci al centro, sul lungomare,
ecco una serie di locali dove il
divertimento dovrebbe essere
assicurato. Il titolare del “Lo Cura”, che
organizza eventi anche dʼinverno,
invitando ospiti del mondo dello
spettacolo, parla di una Giardini che, a
causa del regolamento firmato dal primo
cittadino, sta perdendo molto terreno.
«Non ricordo mai un luglio così terribile.
– sostiene – Anche se abbiamo avuto
un incremento, qualcosa non va. Colpa
sicuramente delle restrizioni che ci
condannano a lavorare male. Sogno
una Giardini vivissima. Polo della
movida di tutto il comprensorio. Ma solo
con la collaborazione delle istituzioni si
potranno avere risultati importanti». A
Letojanni la situazione non è poi tanto
diversa. Il primo cittadino, Alessandro
Costa, ha emesso unʼordinanza che
permette a tutti i locali
comprese le discoteche
di poter emettere
musica fino alle 2.00 di
notte. Anche qui le
lamentele sono
parecchie. Stavolta,
però, ad essere inviperiti
sono gli abitanti che
promettono guerra
soprattutto nel mese di
agosto. «Abbiamo il
diritto di non essere
disturbati. – tuona una
residente – Che
suonassero da unʼaltra
parte. DʼAltronde
bisogna avere rispetto
anche per le persone
che vengono in paese
per rilassarsi e riposare
almeno un mese lʼanno.
Questo non significa,
comunque, che i locali
non debbano fare
musica dal vivo. Cʼè
unʼordinanza.
Rispettiamola». Mentre
Letojanni sembra quasi
una Giardini Naxos “in
miniatura”, ma con
qualche differenza, a
Taormina, invece,
complici anche le
elezioni avvenute da
poco con lʼinsediamento
del neo sindaco Eligio
Giardina e lo scandalo
dellʼassessore De Vita,
tutto tace. O meglio, la
nuova Amministrazione comunale non
ha ancora redatto un piano di
regolamentazione che disciplini le
attività dʼintrattenimento musicale.
Lʼordinanza dovrebbe essere emessa a
breve, e anche qui potrebbero nascere
inconvenienti. Intanto luglio sta per
finire, tra la speranza di chi di notte “vive
unʼaltra vita”, e chi invece “dorme e non
piglia pesci».
REITANO
Si ritorna a ballare al Naja
Il lido incendiato su mandato di un concorrente
Alcuni dei soci del Naja
REITANO. Si ritorna a fare musica al lido Najia, sul litorale di
Villa Margi a pochi passi della mega scultura “Finestra sul Mare” di “Fiumara dʼArte”. Il popolo della notte lunedì sera è ritornato in pista per il “Chupito Party”. Il lido Najia non era stato ancora aperto al pubblico in quando lo scorso 21 maggio era
stato preso di mira da ignoti attentatori incendiari, che lʼhanno
completamente distrutto. La notte del 7 luglio, alla vigilia della riapertura dellʼattività, altro attentato, con gli autori colti in flagranza di reato dai carabinieri. Gli otto proprietari del Najia, appartenenti alla società Nord Sud, sono tutti ritornati al lavoro
per rispettare e dopo cinque giorni la riapertura del Lido, mentre per i tre balordi di SantʼAgata Militello il processo per direttissima ha convalidato il loro arresto e in successione quel-
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la del mandante, un barista di Santo Stefano di Camastra e di
altri due uomini, anche loro della cittadina delle ceramiche. A
quanto pare temevano la concorrenza visto che il popolo della notte si era spostato per altri...lidi. «La nostra mente - constata ancora incredula Tecla Cupane, una delle socie della
“Nord - Est” che da due mesi aveva rilevato la gestione del lido di località Villa Margi - è stata liberata dallʼ incubo del racket
malavitoso, ma nel nostro cuore è rimasto un lutto, è crollata
ogni buonafede, nel venire a conoscenza che il responsabile
e mandante dei ripetuti attentati incendiari al lido estivo “Najia”
sarebbe un insospettabile imprenditore della nostra città, titolare del bar più frequentato del territorio, lavoratore instancabile in una attività artigianale di antica tradizione familiare».
Ringraziando i carabinieri per aver portato a conclusione lʼindagine che li ha liberati da un incubo, i proprietari hanno rimosso le ceneri per fare rinascere il Najia, un segnale positivo anche per gli altri imprenditori che volessero investire sul
territorio. (Nino Dragotto)
Sicilia
19 LUGLIO 2013
centonove
La cittadela (Principato - facebook)
L’assessore ai Beni Culturali Dario Russo fotografato al’interno del castello di Milazzo
MILAZZO. Con la riapertura del Mastio parte lo sfruttamento turistico del bene
Un Castello di euro
A breve saranno aperti all’interno musei, bar, ristorante e allestite grandi manifestazioni. L’accesso sarà consentito
solo con una card a pagamento. A rivelare il progetto l’assessore Dario Russo. Che lancia l’idea di un Trust
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MILAZZO. Una card a pagamento per
entrare alla cittadella fortificata,
lʼapertura di musei, una libreria,
ristoranti e bar. E a regime un indotto
che sfiorerà i 100 lavoratori tra diretti ed
indiretti con oltre diecimila visitatori
annui grazie a convegni, flussi scolastici
e grandi manifestazioni. Quello che
sembrava fantascienza, in realtà, sta
per diventare il presente del Castello di
Milazzo. Il monumento, dopo 15
sopralluoghi della Commissione di
Collaudo tecnico-amministrativo, ha
rilasciato il nulla osta integrale alla
fruizione della cittadella fortificata.
Questo consentirà di aprire anche la
parte attualmente chiusa, a cominciare
dal mastio e dalla Sala del parlamento
che rimanevano off limits ai visitatori dal
2008. Secondo i piani
dellʼamministrazione Pino, che ha
affidato il progetto nelle mani
dellʼassessore ai Beni culturali Dario
Russo - lʼanima di questa rinascita - la
cittadella restaurata dovrebbe diventare
il fulcro attorno al quale far ruotare
lʼeconomia turistica di Milazzo. «Lʼidea spiega lʼassessore Russo che con i
volontari dellʼassociazione “La
compagnia del Castello” da mesi
organizza iniziative al suo interno - è
quello di far mantenere al Comune la
“golden share” decisionale, cioè lʼultima
parola sulla sua gestione, ma dopo
avere tracciato le linee guide e posto
paletti a tutela del bene, affidare il tutto
ad un ente terzo che potrebbe essere
una fondazione, un trust, o una società
mista. Nel lungo periodo, infatti, il bene
non lo può gestire il comune, troppe le
pastoie burocratiche. Ma per attrarre
capitali il progetto deve mostrare le sue
potenzialità e diventare credibile. Il
Castello deve cominciare a produrre
“ricchezza” per il territorio». Secondo
Russo migliaia di presenze nel primo
anno saranno garantite da convegni e
scolaresche in gita dʼistruzione. Già da
settembre vi sono le prime prenotazioni.
«Non appena definiremo il contratto che
ufficializza la concessione demaniale del
bene al Comune, potremo cominciare a
far pagare una card dʼingresso annuale -
anticipa lʼassessore - Lʼentrata al
castello, infatti, non sarà più gratuita, ma
non faremo pagare il singolo biglietto
che affosserebbe lʼidea di parco urbano
da fruire quotidianamente, ma una card
che consentirà lʼaccesso per tutto lʼanno
(probabilmente del costo di 5 euro) . Una
scelta che si rende necessaria per
patrimonializzare il bene e pagarne in
parte la manutenzione e la gestione».
Allʼinterno, quando si giungere il regime,
si potrà usufruire di altri servizi come un
ristorante, due bar, una libreria,
botteghe artigiane. Servizi che hanno
sempre fatto storcere il naso ai puristi,
ma anche a chi teme strategie “occulte”
per favorire gli amici. «Questi servizi
sono stati condivisi con la
Soprintendenza attraverso
lʼapprovazione del “Piano di
valorizzazione” del bene. Gli affidamenti
verranno dati nel massimo della
trasparenza. Le speculazioni le lasciamo
fare ad altri». Al Borgo (lʼarea attorno al
Castello) è stato costituito un centro
commerciale naturale riconosciuto dalla
Regione che riunisce 27 attività.
Lʼamministrazione ha già proposto ai
vertici del centro di prendere in gestione
il settore “beverage & food”, ma per fare
questo devono individuare una impresa
capofila che si rapporti con il Comune, e
poi faccia da raccordo con gli altri soci.
«Dovranno firmare ed accettare il
contenuto di un disciplinare secondo i
dettami di slow food - conclude Russo in modo da assicurare una offerta unica
e differenziata rispetto ai propri locali.
Se gli operatori del Borgo si
mostreranno maturi, e comprendono che
si tratta di un treno che passa una volta
sola, va bene, in caso contrario il 15
settembre bandiremo una gara pubblica
e a questo punto la gestione potrebbe
andare a finire
a chiunque, compreso le grandi aziende
di ristorazioni nazionali», conclude
lʼamministratore.
LA MANIFESTAZIONE
Ad inaugurare il mastio
musiche rinascimentali
Sabato 20 luglio verranno rese fruibili le aree restaurate.
Previsto un corteo di garibaldini e un concerto barocco
MILAZZO. Sabato 20 luglio lʼAmministrazione riconsegna alla città la Cittadella fortificata: si conclude così lʼultimo restauro, iniziato nel 2008, dopo numerose operazioni di collaudo. La giornata, in cui ricorre lʼanniversario della battaglia
del 20 luglio 1860, prevede unʼintenso programma.
Si inizia alle ore 18 con la celebrazione del 153° anniversario
della battaglia garibaldina del 1860, organizzata da Filippo Lo
Schiavo, in occasione della quale verrà donata alla città una
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pregevole riproduzione della Carta di Garibaldi e saranno letti dei brani risorgimentali ed i proclami di Garibaldi dopo la battaglia. Un contributo solenne verrà dato dalla banda Musicale “Città di Milazzo”. Per proseguire giungerà al Maniero il
gruppo di ASD AMA Camminare che, con una passeggiata
culturale, seguirà le orme di Garibaldi fino ad arrivare alla Cittadella fortificata, dove il prof. Bartolo Cannistrà ci racconterà
le vicende garibaldine a Milazzo. I momenti salienti della mitica battaglia garibaldina saranno interpretati con lettura e recitazione da Gimmy Coppolino. Il corteo sarà aperto da “Garibaldi a cavallo” interpretato da Nicola DʼAmico.
A quel punto il cancello della Cinta Aragonese sarà aperto a
tutti e sarà possibile rivedere aree del Castello da tempo chiuse alla cittadinanza a causa dei lavori di restauro.
Infine, alle 22,30 nel Duomo Vecchio è previsto un concerto
di musiche Rinascimentali e barocche e coreografie storiche
in costume a cura a cura del Maestro Ata Virzì e del Conservatorio A. Corelli di Messina.
19 LUGLIO 2013
Economia
NOMINE. Il presidente sceglie l’ex magistrato come commissario di Sicilia e-Servizi
Crocetta Ingroia la spa
In primo piano la verifica delle fatture recatate alla Regione e delle assunzioni fatte negli ultimi
anni. E l’assessore Luca Bianchi annuncia: «Rivedremo il sistema della gestione informatica»
PALERMO. Un ex magistrato alla guida
della società più chiacchierata della
Regione Sicilia, Sicilia e-Servizi. È
Antonio Ingroia, il commissario che
esauterà di fatto lʼultimo amministratore in
ordine di tempo, quellʼAntonio Francesco
Vitale, docente universitario, avvocato di
fiducia dellʼex presidente della Regione,
Raffaele Lombardo e vicino allʼex
senatore del Mpa (oggi Udc), Giovanni
Pistorio. La nomina è stata annunciata dal
governatore Rosario Crocetta, che al
secondo tentativo è riuscito a riportare il
magistrato al servizio della sua regione.
Adesso l'ex pm ripartirà da un incarico
politico non semplice. La società e-Servizi,
che doveva servire a informatizzare la
Regione, si è rivelata, secondo Crocetta,
solo una partecipata mangia-soldi.
LA CHIUSURA. «Chiudiamo Sicilia eServizi e rivediamo il sistema di gestione
dell'informatica della Regione siciliana», è
stata la decisione presa da Palazzo
d'Orleans e annunciata dall'assessore
Luca Bianchi. La società che è
partecipata al 51% dalla Regione, e per il
restante da soci privati, ha gestito decine
di milioni di euro costando alla Regione
quasi 25 milioni di euro all'anno per la
manutenzione di software e hardware.
Senza contare i fondi europei appaltati
direttamente almeno 150 milioni, sui quali
Bruxelles ha aperto un'indagine. L'Olaf,
l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, ha
chiesto “chiarimenti in merito alla congruità
degli importi e di eventuali contratti di
subappalto stipulati dal 2005 in poi, oltre
che a dettagliate informazioni circa il
bando di gara pubblico e le convenzioni
stipulate con il socio privato”, scrive il capo
degli ispettori Eddy Weyns. «Rivedremo il
settore informatico - assicura Bianchi, chiudendo e-Servizi e dando garanzie
occupazionali ai 15 dipendenti nell'ambito
del riordino delle partecipate: ma sempre
nel rispetto dei reali fabbisogni, senza
assunzioni in bianco». In che modo?
«Creeremo un ufficio speciale che gestirà
gli appalti e sarà alla dipendenze del
dipartimento Funzione pubblica».
LA RELAZIONE. Nel 2012, a puntare il
dito contro la spa era stata la
Commissione speciale di indagine dellʼArs,
che aveva parlato dei compensi dei
dirigenti “sproporzionati se non illegali”, a
cui si aggiungono la totale incertezza sulla
natura dei rapporti contrattuali del
personale (5 dirigenti, 4 quadri e 3
impiegati) comprese le modalità di
reclutamento, debiti per circa 76 milioni e
soprattutto “gravi irregolarità”, come la
mancata strutturazione della società, che
mettono “a repentaglio non solo la
continuità aziendale ma probabilmente
anche l'utilità di gran parte del piano di
informatizzazione realizzato fino a questo
momento”. Nelle 39 pagine del rapporto, i
commissari ricostruiscono la storia dellla
Sicilia e-Servizi Spa (Sise), la società che
IL COMMISSARIO. Antonio Ingroia
gestisce l'informatizzazione, costituita nel
2001 con procedura a evidenza pubblica e
partecipata dalla Regione per il 51% e per
il restante 49% dal socio privato Sicilia eServizi Venture Scrl (Sisev), a sua volta
controllata da Engineering Spa (già Atos
Origin Italia Spa) e Accenture Spa.
Secondo la commissione, che ha passato
al setaccio gli affidamenti della Regione
alla società partecipata, “è possibile
tracciare una linea di demarcazione
temporale molto netta: se fino al 2008 il
modello societario e il conseguente regime
degli affdiamenti poteva configurarsi
conforme al piano normativo comunitario e
nazionale, lo stesso non può dirsi per le
attività affidate e svolte dal 2008 fino al 31
dicembre 2010”. Sono due gli elementi di
maggiore criticità evidenziati dai
commissari: “la mancata tempestiva
individuazione dell'ufficio
dell'amministrazione competente a
svolgere la direzione dei lavori relativi alla
piattaforma telematica integrata (Pti) e la
mancata strutturazione della Sise Spa”. A
parte i rapporti tra i soci, per la
commissione ci sono stati “comportamenti
omissivi e inerzie nella realizzazione
complessiva del piano” da parte della
società: emblematici i disservizi registrati
nel progetto “Sic” (gestione dei mandati di
pagamenti attraverso la firma digitale).
I DIPENDENTI. Riguardo alle assunzioni,
scrive la commissione: “Altro personale è
stato utilizzato facendo ricorso a tipologie
contrattuali diverse, tra cui principalmente
le collaborazioni a progetto. A queste
figure vanno aggiunte 9 unità di personale
centonove
della Regione assegnato alla Sise. La
maggior parte del personale, tuttavia, è
stato utilizzato attraverso altri tipi di
contratto (apprendistato, interinale,
dirigenziale, consulenti a partita Iva) con
risorse umane fornite da Sisev”. Proprio
quest’ultimo era finito nel mirino
dell’interrogazione dei deputati del Pdl
che, nel 2011, avevano puntato il dito sulle
retribuzioni. Teoricamente, tutti gli assunti
temporaneamente sarebbero stati il pole
position per il popolamento, non fosse che
il cambio delle norme sull’accesso ai posti
pubblici ha fatto saltare tutto. E, all’interno
di Sicilia e- Servizi, sono passati (o rimasti)
molti parenti, con un elenco che ha seguito
lʼandamento dei governi regionali:
Giuseppe D'Orsi (figlio dellʼex presidente
della Provincia di Agrigento, Mpa),
Giuseppe Storniolo (pargolo della
responsabile del cerimoniale della
presidenza della Regione), Giovanni Di
Stefano (ex segretario dei giovani dell'
Mpa), Vincenzo Lo Monte (fratello del
Senatore tabacciano, già capogruppo alla
Camera del Mpa, Carmelo, e già nel cda),
Nicola Barbalace ( ex consigliere del Pd
al Comune di Messina), Deborah Civello
(cognata del miccicheiano ex assessore
Francesco Scoma), Nicola Calderone
(vicino a Gianni Alemanno, ex sindaco di
Roma), Mario Parlavecchio (cugino
omonimo del deputato), Urania Papatheu
(già commissario della Fiera di Messina),
Filippo Fraccone (ex consigliere
comunale a Palermo), Pietro Cammarata
(figlio del dellʼex sindaco di Palermo e già
stabilmente assunto). Una delle ultime
assunzioni, ma a tempo (due mesi) è stata
quella dell'ex segretaria di Raffaele
Lombardo. Agata Rosano era stata
incaricata di occuparsi della segreteria
della società e, prima delle regionali, era
entrata a far parte del consiglio di
amministrazione di Riscossione Sicilia.
SOLDI IN BALLO. Un anno fa era iniziato
un braccio di ferro tra Engineering e la
Regione. Sul piatto, milioni finiti oggetto di
un arbitrato per definire i rapporti col socio
privato, per il quale si tratta di somme per
servizi erogati e non ancora pagati. Dalle
verifiche fatte, sarebbero
complessivamente 83. Le acque si sono
calmate quando Engineering ha ricevuto
rassicurazioni dalla Regione attraverso un
piano triennale di rientro delle somme,
dovute alle società, uscendo dallʼarbitrato.
In totale, però, il contenzioso complessivo
si basava su richieste pari a 500 milioni di
euro.
LA SCHEDA
Tutto iniziò nel 2006
Dall’evidenza pubblica alla convenzione
SICILIA E-SERVIZI SPA è una società mista partecipata per il
51% dalla Regione e per il restante 49% da Sicilia e-Servizi Venture scrl, a sua volta partecipata da Engineering spa - già Atos
Origin Italia spa - e da Accenture spa. Sicillia e-Servizi ha per oggetto sociale la “progettazione, la realizzazione e la gestione di
sistemi e servizi informatici e telematici, l’esecuzione di attività
connesse, nonché la reingegnerizzazione di sistemi e servizi già
in esercizio presso le amministrazioni regionali, con particolare
riferimento a quanto specificato nella misura 6.05 - Reti e servizi per la Società dell’informazione del Por Sicilia 2000-2006”. La
spa è stata costituita in seguito allo svolgimento di un’apposita
procedura ad evidenza pubblica nel 2005 assimilabile al modello dell’appalto concorso finalizzata alla “scelta di un socio per la
pagina 21
costituzione di una società per azioni avente ad oggetto lo svolgimento delle attività informatiche di competenza delle Amministrazioni regionali ed al quale affidare la realizzazione della Piattaforma telematica integrata della Regione siciliana”. A prevalere, il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Engineering. it (già Atos Origin Italia e Accenture), chiamato a realizzare e fornire alla Regione una Piattaforma Telematica Integrata. Il raggrupamento doveva anche assumere la veste di socio di minoranza della costituenda società mista, svolgere, in
qualità di socio (operativo), attività di gestione e conduzione della Pti e realizzazare nuovi progetti per il raggiungimento degli
obiettivi di informatizzazione dell’Amministrazione. All’atto della
costituzione, il capitale sociale di Sicilia e-Servizi era stato sottoscritto da Sicilia e-Innovazione spa e da Sicilia e-Servizi Venture, la quale, contestualmente, aveva sottoscritto con la Regione il contratto di appalto misto di forniture, servizi e lavori per
la realizzazione della Piattaforma oggetto della gara. Nel 2006,
viene firmata la convenzione.
Economia
19 LUGLIO 2013
CONSUNTIVI. La provincia si piazza al primo posto in Sicilia per le esportazioni
INIZIATIVE
Messina, export d’oro
È quanto emerge dal “Rapporto camerale 2013” realizzato da Matteo Caroli e presentato
alla Camera di Commercio. Buoni risultati, con Trapani e Palermo, per l’economia del mare
MESSINA. Nonostante la profonda crisi
economica, Messina occupa una
posizione quanto meno stabile,
confermandosi il terzo polo
dellʼeconomia siciliana. Questo è quanto
emerge dal “Rapporto camerale 2013”,
realizzato da Matteo Caroli, professore
ordinario di Economia e gestione delle
imprese internazionali all'Università
“Luiss Guido Carli” di Roma e presentato
il 12 luglio alla Camera di Commergio
nellʼambito dellʼundicesima “Giornata
dellʼeconomia”. Il numero complessivo
delle imprese registrate nella provincia
peloritana al 31 dicembre 2012 è pari a
59.987 unità, praticamente stabile
rispetto al 2011. Le attive sono 46.123,
anchʼesse stabili come numerosità
rispetto allʼanno precedente. Sembra,
quindi, almeno interrotta la contrazione in
atto da alcuni anni che aveva ridotto il
numero delle imprese di circa il 10%
rispetto al picco raggiunto nella seconda
metà dello scorso decennio. Le imprese
in crisi conclamata, invece, sono quasi
4.300. In termini di numerosità delle
imprese attive, il tessuto produttivo della
provincia di Messina è caratterizzato da
una netta prevalenza numerica delle
Matteo Carolli
imprese del commercio. Relativamente
alta anche la consistenza numerica del
comparto “costruzioni” e “agricoltura”.
La presenza di imprese femminili è
abbastanza in linea con la media
nazionale; al di sopra, quella delle
imprese giovanili; inferiore, quella delle
imprese “straniere”. Tutti gli indicatori
relativi allʼinnovazione mostrano che
Messina ha una discreta posizione a
livello regionale, ma modestissima sul
piano nazionale. Per
lʼinternazionalizzazione, dal 2009 le
esportazioni sono aumentate a tassi molto
consistenti e ampiamente maggiori a
quelli di tutte le altre province siciliane.
Oltre il 70% delle esportazioni sono
generate dal comparto della chimica,
gomma e plastiche; rispetto al totale
regionale è anche molto rilevante il valore
delle esportazioni alimentari. Nel
complesso, Messina si conferma la prima
provincia per esportazioni, dopo Siracusa.
Insieme con Trapani e Palermo, è uno dei
tre poli dellʼeconomia del mare in Sicilia.
La provincia di Messina, è la principale
area di attrattività turistica della Sicilia con
circa il 25% del totale delle presenze e,
addirittura, un terzo di quelle straniere.
Rispetto allo scorso anno, le presenze
sono aumentate di circa il 4%. « “Il nostro
sistema produttivo – ha detto Caroli – da
circa quindici anni, ha un deficit di
produttività rispetto agli altri. Si registra un
forte ritardo sullʼinnovazione e
lʼinternazionalizzazione: i due fattori di
sviluppo su cui è essenziale, invece,
puntare per uscire da periodo di crisi».
pagina 22
centonove
Una rete per il cibo
Nasce a Catania “Eat Sicily”
CATANIA. Aggregarsi per aumentare capacità innovativa e competitività, superare la dimensione locale e
aprirsi a nuovi orizzonti. Con questa
filosofia nasce “Eat Sicily. Fine Food,
Wine & Drink”, il primo contratto di
Rete avviato con il supporto operativo di Confindustria Catania, che punta su qualità e tipicità dei prodotti alimentari del territorio per conquistare nuovi mercati in Italia e all'estero.
Protagonisti della neonata Rete, presentata nella sede di Confindustria
Catania e che avrà come partner bancario Banca Carige, sono tre marchi
storici dell'agroalimentare, Dolfin
(Giarre), Sibat Tomarchio (Acireale)
e Gruppo Mangiatorella (Reggio Calabria con stabilimenti a Belpasso),
insieme a Officine Dolciarie (Paternò), che avrà il ruolo di capofila. La
formula del contratto di Rete consentirà ai retisti di condividere competenze e know-how pur conservando la propria autonomia operativa e
gestionale e di acquisire alcuni vantaggi strategici tipici della Rete: migliori rapporti con gli istituiti di credito; possibilità di ottenere prezzi più
bassi nell'acquisto di materie prime;
accesso alle agevolazioni fiscali che
consistono nella sospensione d'imposta relativamente a una quota degli utili reinvestiti.
centonove
Economia
19 LUGLIO 2013
INIZIATIVE. Il comune tirrenico promuove un convegno sulle possibilità del settore ittico
Gioiosa per il pesce
Dal 26 al 28 luglio “tre giorni” di degustazioni di prodotti tipici locali e spettacoli collaterali
Ma l’inaugurazione è riservata al confronto tra esperti per valorizzare la piccola pesca
DI
FRANCESCO PINIZZOTTO
GIOIOSA MAREA. Degustazioni
sempre gradite da turisti e appassionati
della gita fuori porta, ma anche
confronto sulle strategie e sulle
possibilità di sviluppo della pesca
sostenibile. La manifestazione
enogastronomica “Gioiosa Gustosa”
organizzata dal comune, dal 26 al 28
luglio, questʼanno mette ancora una
volta in vetrina le varie delizie nostrane,
ma punta alla promozione dei prodotti
tipici locali ma soprattutto accende i
riflettori sul settore pesca e sulle
problematiche del comparto, anche
grazie alla presenza di esperti che
daranno il loro propositivo contributo.
Obiettivo del dibattito saranno le
soluzioni da proporre su come
aggiungere valore ai prodotti della
pesca, in in contesto di concorrenza
dove quasi tutti i progetti locali cercano
di colmare il divario tra le attività della
pesca e i consumatori e di migliorare i
legami verticali tra i soggetti nei diversi
passaggi della filiera della pesca. E la
tradizione marinara siciliana va
rinvigorita soprattutto nei suoi aspetti
che possono proporre contenuti e
speranze economiche rispetto alla
pescaturismo o alla possibilità di nuove
ricadute occupazionali. Il debutto della
manifestazione avverrà alle 18,30 di
venerdì 26 con il convegno dal titolo:
“Pesce sostenibile- la piccola pesca”.
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Dopo i saluti del sindaco Eduardo
Spinella e del suo vice Teodoro La
Monica (che modererà anche i lavori)
interverrà lʼassessore regionale delle
Risorse Agricole e Alimentari Dario
Cartabellotta.
Relatori saranno Franco Andaloro,
dirigente dellʼIstituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale di
Palermo; Rosario Gugliotta, fiduciario di
Slow Food Valdemone nella sua qualità
di biologo marino; Silvio Greco,
responsabile scientifico di Slow Fish;
Giuseppe Lembo del Gac (Gruppo di
azione locale) del Golfo di Patti. A fine
seminario la degustazione guidata sul
tema della pesca sostenibile. Le tre
giornate saranno allietate anche da
spettacoli collaterali. Lo spettacolo
musicale del venerdì prevede
lʼesibizione dei “Nuova formula”. Il
secondo giorno, dalle ore 19,00 alle 20
in programma il “Laboratorio su Presidi
Slow Food” a cura di Saro Gugliotta. E
a seguire la curiosità sarà incentrata sui
“Racconti del cantastorie a cura
dellʼassociazione “ Pane e gelsomini” a
ancora a seguire lʼintrattenimento non
mancherà grazie allo spettacolo
musicale con i “Meliuso”. Anche
domenica 28 luglio lʼapertura della
manifestazione enogastronomica sarà
ininterrottamente a disposizione di
degustatori e visitatori dalle 19 alle 24.
E dalle 19 alle 20 il “ Laboratorio su
Presidi Slow Food” a cura di Saro
Gugliotta concederà il bis. Mentre dalle
ore 21,30 alle ore 23 è stato ancora
previsto lo spettacolo musicale a cura
dellʼorchestra dei “Meliuso”. Anche la
presentazioni di particolari piatti tipici
locali arricchirà la tre giorni gioiosana
dedicata alla promozione del gusto.
Economia
19 LUGLIO 2013
FONDI UE. LA LEGACOOP CREA UN DIPARTIMENTO AD HOC, AFFIDATO A PINO GULLO
Vai con la Green Economy
PALERMO. Un dipartimento dedicato
alla Green Economy. È questa la nuova
idea di Legacoop Sicilia. La decisione è
stata presa il 16 luglio durante la
direzione regionale. La nuova struttura
sarà affidata a Pino Gullo, già
responsabile del settore agroalimentare
e attualmente a capo di Legapesca
Sicilia. Tutto è nato dalla discussione
intorno alle linee dei Paes, i Piani di
Azione Energia Sostenibile in corso di
redazione in Sicilia, nellʼambito del
cosiddetto Patto dei Sindaci. «Si tratta ha detto il presidente regionale Elio
Sanfilippo - di unʼopportunità
importante di sviluppo anche per il
rilancio dellʼeconomia isolana che potrà
creare nuova occupazione e la nascita
di nuove cooperative». Da qui, la scelta
di rafforzare lʼattenzione di sulla Green.
Nella sua relazione, Pino Gullo, oltre ad
snocciolare «le notevoli occasioni di
lavoro per le coop esistenti in direzione
della qualificazione ambientale ed
energetica nellʼambito dei Paes», ha
illustrato le connessioni di questi Piani
con la programmazione europea 20142020 e le risorse comunitarie ancora
disponibili sulla programmazione 20072013». «Solo per i Paes – ha spiegato la Bei, Banca Europea per gli
Investimenti, ha messo a disposizione la
possibilità di accendere mutui decennali
per oltre 5 miliardi di euro, mille euro per
ogni abitante dellʼisola. Risorse che
vanno ad aggiungersi ai cinque fondi
comunitari che costituiscono la
dotazione finanziaria della prossima
programmazione europea».
Alla direzione hanno preso parte come
relatori esterni: Antonello Pezzini,
componente del Cese (Comitato
economico sociale europeo e
responsabile della Task Force per le
Energie Rinnovabili della Presidenza
della Regione), Salvo Lupo (referente
della Presidenza della Regione per il
Patto dei Sindaci) e lʼIngegnere
Salvatore Cocina, Energy Manager della
Regione Sicilia. La direzione ha deciso di
lavorare per lʼelaborazione di alcuni Paes
di specifico interesse delle cooperative
siciliane: riqualificazione e risparmio
energetico delle Coop di Abitazione;
filiera delle biomasse, da residui agricoli e
della forestazione produttiva; formazione
di nuove figure professionali quali Energy
Manager e Secem (certificatori di qualità
energetica); diffondere attraverso la rete
cooperativa nuove tecnologie finalizzate
da un lato alla sostenibilità ambientale
dallʼaltra al risparmio energetico e
allʼefficientamento dei servizi alla
persona attraverso metodi come la
telemedicina.
PALERMO
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Se l’impresa è legale
Familiari al lavoro con parametri certi
CON LETTERA CIRCOLARE n.10478/13 il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali ha emanato le proprie direttive al personale ispettivo circa le collaborazioni
meramente occasionali rese dai familiari dellʼimprenditore, cioè quelle rese in virtù
di unʼobbligazione di natura morale, basata sulla c.d. affectio vel benevolentiae causa, ovvero sul legame solidaristico ed affettivo del contesto familiare.
In linea generale lʼoccasionalità della prestazione lavorativa porta allʼesclusione dellʼobbligo di iscrizione alle apposite Gestioni previdenziali Inps. Il Ministero sottolinea come possano considerarsi occasionali le prestazioni rese da pensionati o da
familiari impiegati full-time presso altro datore di lavoro.
Il Ministero prosegue, poi, con lʼintento di uniformare i comportamenti del personale ispettivo sul
territorio nazionale per tutte le collaborazioni occasionali in genere. Un parametro utile è quanto
previsto per il settore dellʼartigianato, che fissa in
90 giorni nel corso dellʼanno il limite temporale
massimo della collaborazione occasionale gratuita. Tale parametro potrà, quindi, essere esteso anche al settore commercio ed agricolo, in ragione dei comuni aspetti di carattere
previdenziale. Come evidenzia il Ministero “nei diversi contesti settoriali, appare opportuno legare la nozione di occasionalità al limite quantitativo di 90 giorni,
intesi come frazionabili in ore, ossia 720 ore nel corso dellʼanno solare. Nel caso di superamento dei 90 giorni, il limite quantitativo si considera comunque rispettato anche laddove lʼattività resa dal familiare si svolga soltanto per qualche
ora al giorno, fermo restando il tetto massimo delle 720 ore annue”. Il mancato
rispetto di tale parametro quantitativo dovrà essere dimostrato dal personale
ispettivo.
In conclusione merita richiamare come siano assoggettabili a tali previsioni le collaborazioni occasionali instaurate tra il titolare dellʼazienda ed il coniuge, i parenti e
gli affini entro il terzo grado. Unica deroga è prevista per il settore agricolo che contempla rapporti di parentela e affinità di quarto grado.
Alla luce di queste novità interpretative merita porre in essere un'attenta analisi della situazione aziendale di concerto col proprio Consulente del lavoro, al fine di gestire nel modo corretto le prestazioni rese dai propri familiari ed affini.
PALERMO. Continua il progetto
“Right Economy. Lʼimpresa legale
patrimonio sociale” con la
manifestazione “Fiera di essere
legale” in programma fino al 20 allʼex
Deposito delle Locomotive
SantʼErasmo. Dal 17, sono stati giorni
di dibattiti per promuovere le imprese
che hanno fatto scelte coraggiose di
denuncia e che hanno fondato la loro
attività sul rispetto delle regole.
Lʼiniziativa rientra nellʼambito del
progetto ““Right Economy. Lʼimpresa
legale patrimonio sociale” promosso
dalla Provincia Regionale di Palermo
e finanziato dal ministero dellʼInterno
in collaborazione con la Prefettura di
Palermo nell'ambito del Programma
Operativo Nazionale “Sicurezza per
lo Sviluppo Obiettivo Convergenza
2007/2013”. Il costo complessivo del
progetto ammonta a € 700.000,00,
gestiti direttamente dal Ministero
dellʼInterno e dalla direzione
provinciale Attività Produttive. La “tre
giorni” rappresenta il primo passo per
diffondere la “Right economy”. La
seconda fase del progetto invece
partirà a settembre e si concentrerà
sulla formazione, articolata in dieci
seminari di 50 ore ciascuno.
Lʼelaborazione di un piano formativo
mira a fornire azioni e strumenti di
lavoro per agevolare la comprensione
degli aspetti economici connessi alla
legalità.
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centonove
UOMINI&BISINESS
CATANIA
Unicoop, riconferma per Contarino
ROMA. Nel corso del secondo Congresso provinciale di Unicoop Catania, che si è tenuto presso lo Yachting
Palace Hotel in Riposto, è stato riconfermato Presidente provinciale, Rosario Contarino, che ha così commentato: «Proseguiamo nel nostro lavoro a fianco delle cooperative. Oggi
ne rappresentiamo più di 200, che
possono contare su una struttura associativa ormai consolidata e sempre
vicina alle loro problematiche e a quelle dei soci».
AREOPORTI
Giambrone presidente della Gesap
PALERMO. Fabio Giambrone è il nuovo presidente della Gesap, la società
di gestione dellʼaeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino. La nomina, allʼunanimità, è arrivata nel corso del
Consiglio di amministrazione che si è
tenuto il 12 luglio alla Camera di commercio. 48 anni, laureato in scienze
politiche, Giambrone ha ricoperto la
carica di senatore per due legislature.
“Assieme lavoreremo per il rilancio
dellʼaeroporto in unʼottica di internazionalizzazione e di sviluppo del territorio”, ha detto. Il neo presidente,
cooptato nel Cda di Gesap nella scorsa seduta, subentra a Giuseppe Modica.
CONSUMATORI
Incidenti stradali
LʼARTICOLO 189 del codice della strada
prevede e descrive il comportamento da tenere
in caso di sinistro stradale e, gli obblighi
riguardano qualsiasi automobilista il cui
comportamento, anche lecito, sia collegato al
sinistro. Lʼinteressato allʼincidente è tenuto a
fermarsi e a prestare assistenza a coloro che
avessero subito danni alla persona . In caso di
allontanamento dopo un sinistro il Codice della
strada distingue due situazioni giuridiche: danni
materiali oppure che ci siano persone ferite. Nel
primo caso è prevista una semplice sanzione
amministrativa, nel secondo si può secondo i
casi trasformare in reato penale per due distinti
delitti: la fuga e lʼomissione di soccorso.
Lʼallontanamento dal luogo dovʼè avvenuto
lʼincidente è punito con la reclusione da sei
mesi a tre anni e con la sanzione
amministrativa accessoria della sospensione
della patente di guida da uno a tre anni con la
possibilità per la polizia giudiziaria, di procedere
allʼarresto in flagranza di reato del responsabile.
Il conducente può evitare i rigori di legge se si
presenta spontaneamente alle forze dellʼordine
entro le 24 ore successive alla fuga. Inoltre
lʼarticolo 189 del Codice della strada prevede
lʼobbligo di prestare soccorso ai feriti. Questo
non significa che si debba intervenire
materialmente, con il rischio di aggravare
ulteriormente la situazione delle persone da
soccorrere ma, è sufficiente allertare i soccorsi
e prendere le comuni precauzioni per evitare
che si verifichino altri incidenti.
Francesco Sabatino
Adoc Uil Messina
poster
centonove
19 LUGLIO 2013
MURALES DI UMANITA VARIA
MESSINA. La poetessa Costa ospite del secondo appuntamento di “Sguardi sul Mediterraneo”
CATANIA
Se Maria va all’Horcynus Orca
Custode di una lingua antica e di un dialetto sopravvissuto al terremoto del 1908, definito
la voca del mare, la signora delle Case Basse ha vinto nel 1992 il premio intitolato a Buttitta
MESSINA. Secondo appuntamento,
sabato 20 luglio, della nuova edizione di
“Sguardi sul Mediterraneo”.
Nella Torre degli Inglesi del Parco
“Horcynus Orca” di Messina, la
cooperativa sociale “Scirin” promuove
una rassegna di incontri letterari e
filosofici . Il secondo incontro organizzato in collaborazione con la Casa
Editrice Mesogea, la Cattedra di Filosofia
Teoretica dell'Università di Messina
(Dicam), l'Associazione culturale
Terraceleste e lʼHorcynus Orca - vedrà
ospite Maria Costa (1926), poetessa
popolare del rione della Case Basse, a
Messina, custode della memoria collettiva
della città dello Stretto. Interverrà
l'assessore alla Cultura del Comune di
Messina, Sergio Todesco. Lʼingresso è
libero.
“Maria Costa è custode soprattutto sottolineano gli organizzatori - di una
lingua antica, un dialetto sopravvissuto
al terremoto, definito "la voce del mare".
La poetessa ha vinto nel 2012 il premio
Buttitta e, recentemente, la Regione
Sicilia le ha riservato un posto nel Rei, il
Registro delle eredità immateriali
istituito nel 2005, alla voce Tesori umani
viventi, in quanto detentrice di
particolari conoscenze e abilità da
preservare. Ha pubblicato: “Farfalle
serali” (1978), “Mosaico” (1980), “'A
prova 'i/l'ou” (1989), “Cavaddu 'i coppi”
(1993), “Scinnenti e muntanti”, “Ventu
cavaleri”, “Palamidara”, “Mare e
Maretta”. A lei hanno dedicato migliaia
di interviste, anche da parte di
televisioni straniere (Francia e Russia),
e tesi di laurea presso le università di
Palermo, Messina, Udine, Catania e
Siena, e il cortometraggio “Come le
onde” del regista messinese Fabio
Schifilliti. A partire dalle 19.30, potremo
ascoltare dalla sua voce "la voce del
“NonsoloClassica”,
al via l’edizione 2013
Maria Costa
mare" e della nostra città”, concludono
gli organizzatori. Al termine
dellʼincontro, chi vorrà potrà gustare un
piatto di assaggini siciliani
(prenotazione all'ingresso, 5 euro).
La rassegna continua il 27 luglio con
Giancarlo Alfano, professore di
Letteratura italiana all'Università di Napoli
e autore del libro “Gli effetti della guerra.
Su Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo”
(Sossella, 2000).
Le attività di educazione ambientale e di
promozione culturale, artistica e sociale
della cooperativa sociale Scirin
riprendono dunque, con questa nuova
edizione, organizzata negli anni passati in
collaborazione con il dottorato in
Metodologie della Filosofia (Università di
Messina), il Cesv Messina, la Casa
editrice Mesogea e l'Associazione
culturale Terraceleste. La rassegna, che
ha avuto come ospiti, tra altri, Massimo
Cacciari, Franco Cassano, Danilo Zolo,
Frank Mermier, si è tenuta fino allʼanno
scorso presso il Parco ecologico San
Jachiddu.
CATANIA. Apertura in grande stile per
la seconda edizione di
“NonsoloClassica International 2013”,
la rassegna musicale, organizzata
dallʼassociazione culturale Agimus,
che lo scorso anno, nellʼambito di
Etnafest, aveva registrato sempre il
tutto esaurito e ottime recensioni in
occasione di ogni spettacolo. Voluta
fortemente dalla Provincia regionale di
Catania, che ha dato il patrocinio
gratuito e la suggestiva location del
Chiostro dei Minoriti (per continuare a
valorizzarla, aumentando nel
contempo le opportunità di svago
culturale dei catanesi), la
manifestazione alzerà il sipario il
prossimo sabato 20 luglio con la lirica.
Il direttore artistico, Giovanni
Cultrera, presenta un cartellone che,
articolandosi tra luglio e agosto con
unʼappendice invernale, alterna
momenti culturali per tutti i gusti: dalla
lirica, colonne sonore, jazz ai concerti
multimediali, orchestre e rock.
“Daniela Schillaci Opera Recital” sarà
lo spettacolo inaugurale della
rassegna, che proseguirà domenica 21
luglio, con un altro evento di grande
attrazione, “La vita è bella - Note da
Oscar”. Entrambe le serate avranno
inizio alle ore 21.00 ma sarà possibile
prender posto nella corte del Chiostro
a partire dalle 20.30. Lo spettacolo di
sabato 20 ha una predominante
connotazione operistica, con una
protagonista dʼeccezione già affermata
in tutto il mondo. Daniela Schillaci è gia
stata “Norma” al Teatro Antico di
Taormina.
ALTRE ISOLE
LampedusaInFestival
“Migrare: Le ragioni di una ‘scelta’”
LAMPEDUSA. “Migrare: Le ragioni di una ʻsceltaʼ” è il
tema del concorso giunto alla sua quinta edizione e
organizzato dallʼassociazione culturale Askavusa di
Lampedusa, con il patrocinio del comune di Lampedusa
e Linosa. Oltre 80 i titoli presentati da artisti di varie
nazionalità. Le opere finaliste, selezionate dal regista
etiope Dagmawi Yimer e da Askavusa, saranno
proiettate al pubblico dal 20 al 23 luglio e valutate da una
giuria internazionale coordinata da Silvestro
Montanaro e composta da Ubax Cristina Ali Farah,
Mohamed Arafat, Emily Jacir e Filippo Pucillo.
Durante il festival saranno proiettati alcuni film fuori
concorso che si caratterizzano per l'attinenza a temi
sociali di forte impatto: Omaggio a Silvestro Montanaro
con la proiezione dei tre film documentari La mia
famiglia; Vi ho tanto amato; Sankara e quel giorno
uccisero la felicità. Sarà presente l'autore; Rassegna
“Lampedusa dagli anni 40 ai nostri giorni”, curata
dall'Archivio storico di Lampedusa, sulla
rappresentazione di Lampedusa attraverso documentari
e servizi televisivi dagli anni '40 ai giorni nostri;
Armageddon: cinquant'anni di guerra, dal Vietnam al
Medioriente, dal '68 ai No Tav, di Fulvio Grimaldi;
Questo vento, di Gilles Reckinger; Once the sea was
covered with water, di Lorenzo Sibiriu e Giacomo Orsini;
La primavera siamo noi e Cristina Mastrandrea intervista
Amina Tayler, di Cristina Mastrandrea; No MUOS film, di
Enzo Rizzo. «Nella quinta edizione del
LampedusaInFestival si parlerà delle cause che
spingono migliaia di persone a lasciare la propria casa.
Si parla spesso di immigrazione come un fatto acquisito
pagina 25
e inevitabile, noi pensiamo invece che sia un effetto
delle politiche estere delle nazioni ʻoccidentaliʼ e di un
sistema finanziario internazionale fondato sulla
mercificazione dei beni come degli esseri umani.
Bisogna distinguere le differenti motivazioni di chi
emigra da un paese ad un altro; sono tante e diverse,
ma ciò che accomuna chi viaggia dalle zone del sud del
mondo a quelle del nord è la limitazione e in molti casi la
negazione della libertà di circolazione». Continuano i
ragazzi dell'associazione Askavusa che organizza il
festival: «Vedendosi limitare la libertà di movimento, i
migranti diventano merce per le organizzazioni criminali
e da quel momento si avvia un circolo infernale. I barconi
spesso si trasformano in bare, i migranti diventano
merce per i centri di accoglienza che fanno profitti sulla
loro pelle, merci per chi li sfrutta nei campi o nelle
fabbriche, merce per i politici che usano l'immagine
stereotipata dell'immigrato per i propri fini elettorali».
posterinterventi
19 LUGLIO 2013
centonove
Nella foto a sinistra
Andrea Reitano
con il cane Jack.
Lʼartista surrealista
ha arrichito la sua
“panchina dʼarte”
con una poesia di sua
composizione.
Nella foto accanto, in
alto, lʼarchitetto
Teresa Cammara,
43 anni, ideatrice
del “Giardino
degli aquiloni”.
Sotto, unʼimmagine
di Antonello Longo,
architetto e direttore
artistico
di “Archinotte 2013”,
lʼevento organizzato
negli spazi della
Fiera dallʼOrdine
degli Architetti di
Messina.
Nella foto grande al
centro, gli artisti
Rosamaria Crupi
e Simone Caliò
MESSINA. Alla scoperta del parco urbano ideato dall’architetto Teresa Cammara
Fiera, un giardino di aquiloni
Realizzato dall’Autorità Portuale, sorgerà negli spazi esterni dell’ex Campionaria
e sarà impreziosito da “panchine artistiche” dipinte da ventotto pittori messinesi
DI VALENTINA COSTA
MESSINA. Un posto pensato per i
bambini e legato a un gioco, lʼaquilone,
che si rifà allʼelemento caratterizzante
della città di Messina: il vento. Un
percorso emozionale in cui lʼarte si lega
alla funzionalità, agendo sullʼoggetto più
semplice e vissuto dellʼarredo urbano: la
panchina. Cʼè unʼidea forte di
riappropriazione e, allo stesso tempo, di
narrazione dello spazio pubblico, nel
“Giardino degli Aquiloni”. Progettato e
donato dallʼarchitetto Teresa Cammara,
43 anni, messinese, si tratta di un parco
urbano che «rappresenta un piccolo, ma
significativo contributo di arredo, in
unʼarea simbolo della città, ma ancora
tutta da riqualificare». Il Giardino degli
Aquiloni, realizzato dallʼAutorità Portuale
sotto la direzione della stessa Cammara,
sorge infatti in Fiera, ed è una
promenade posta al centro degli spazi
esterni della ex-Campionaria. Il suo
“completamento” è stato lʼevento di
punta di “Archinotte 2013”.
ARTE, ARCHITETTURA. Il binomio è
stato il concept che ha ispirato la “notte
bianca” organizzata la scorsa settimana
dallʼOrdine degli Architetti di Messina,
proprio negli spazi della Fiera. Giunta
alla sua terza edizione, la manifestazione
«in cui gli architetti si presentano alla
città e raccontano cosa vorrebbero e
potrebbero fare per essa», per usare le
parole del presidente Giuseppe Falzea,
è stata per la prima volta un vero e
proprio incontro con i messinesi. «Non
più e non solo un evento per addetti ai
lavori - spiega lʼarchitetto Antonello
Longo, Direttore Artistico - ma un
successo, una festa a cui in tantissimi
hanno partecipato con entusiasmo. Un
grazie particolare va però agli artisti e
alla loro adesione, volontaria e gratuita».
Musicisti, attori, fotografi e, ovviamente,
artisti delle arti figurative, in tanti hanno
contribuito al programma dellʼevento. Cʼè
stato spazio anche per lʼurban art: otto i
writers presenti, che hanno lavorato su
una tela lunga 60 metri.
Il momento in cui maggiormente si è
coniugato il binomio arte-architettura è
stata proprio la performance in
estemporanea di ventotto tra i migliori
artisti messinesi, contattati e selezionati
da Antonella Bambino, responsabile
grafica di Archinotte. Gli artisti sono
intervenuti su altrettante panchine a
supporto, anonimi parallelepipedi bianchi
già presenti in Fiera, che adesso sono
stati disposti in modo da rappresentare il
filo dellʼimmaginario aquilone progettato
da Teresa Cammara. Questʼultimo è uno
spazio romboidale, con un tocco di
verde, realizzato al centro della Fiera.
«Quando ho discusso con gli artisti il tipo
di lavoro che avevo in mente, ho parlato
loro di tutte le suggestioni che hanno
ispirato il mio progetto: lʼidea di creare
Il grande aquilone
progettato
da Teresa Cammara
proprio al centro
dellʼex Campionaria.
Si tratta di uno
spazio romboidale,
con un tocco
di verde,
che è simbolicamente
sorretto
dagli anonimi
parallelepipedi
bianchi trasformati in
opere dʼarte dai 28
pittori messinesi
contattati e
selezionati
dalla responsabile
grafica di Archinotte
Antonella Bambino
pagina 26
uno spazio per i bambini e per i loro
giochi, che tuttavia non fosse anonimo e
slegato dal contesto in cui si va a
inserire: il panorama dello Stretto; la città
di Messina - spiega la progettista Teresa
Cammara - Ma, dovendo lʼarchitettura
coniugare arte e funzionalità, li ho pregati
anche di interpretare la panchina e i suoi
usi: si tratta pur sempre di uno spazio
che deve essere fruito dalle persone, non
solo ammirato».
PANCHINE DʼAUTORE. Così, su delle
tele tridimensionali di eccezione, cʼè chi
si è fatto suggestionare dai luoghi: Sara
Teresano e Concetta De Pasquale, ad
esempio, hanno preso ispirazione dal
centonove
posterinterventi
19 LUGLIO 2013
IDEE
Lo Stretto? È Necessario
Al via l’esposizione del Fai
Nella foto in alto
Carmelo Pugliatti
alle prese con la
sua panchina dʼarte,
concepita come
un “letto azzurro
per i senzatetto”.
In basso lʼopera
di Guglielmo
Bambino,
ispirata
alle acque
dello Stretto
mare; Antonella Lanese ha dipinto il
profilo del porto e della Madonnina;
Guglielmo Bambino ha invece
rappresentato, con unʼintensità pittorica
fortissima, le acque dello Stretto, con i
suoi vortici, i suoi pesci, le sue feluche.
Cʼè chi ha preso alla lettera il tema del
giardino, incentrando la propria
rappresentazione sullʼaquilone:
attraverso delle geometrie lineari e
coloratissime (Stello Quartarone ad
esempio); immaginandolo in volo sopra
la città (Claudio Militti). Interessanti
alcune interpretazioni basate sulla
funzionalità della panchina: Carmelo
Pugliatti la trasforma in un letto azzurro,
luogo di rifugio per gli “ultimi”, i
senzatetto. Scelta simile, con un
riferimento esplicito alla crisi e alla
povertà, fa Giuseppe Pittaccio, che
pone accanto alla propria panchina una
ventiquattrʼore e sopra di essa un
cuscino, e scrive “Siamo tutti candidati”.
Più concettuali altre rappresentazioni,
come quella del surrealista Andrea
Reitano, che su due facciate ha scelto di
dipingere un enorme molletta colorata,
sulle altre due ha inserito una poesia di
sua composizione: «Ho voluto
immaginare la panchina come un
oggetto in sé - spiega - Ho scelto il colore
forte, perché cattura lʼattenzione dei
bambini, a cui è dedicato il Giardino”.
Originalissima poi la scelta di Mauro
Cappotto, che ha inciso la sua panca,
inserendovi un cuore bianco, come a
voler simboleggiare lʼanima dellʼoggetto
stesso.
ABBATTERE LE BARRIERE. «Ho
curato la disposizione delle panchine in
modo da inserire in primo piano i colori
più tenui, e in fondo i colori più forti: è un
invito affinché il passante arrivi fino alla
fine del percorso, che inizia, idealmente,
dalla Passeggiata a Mare, e continua
dentro la Fiera», spiega Teresa
Cammara. «Un simbolo anche di una
città che inizia a liberarsi delle barriere,
per riacquisire i propri spazi. Il Giardino
degli Aquiloni è un luogo da vivere: per
passeggiare, correre, giocare, pattinare,
fare skate”. E ovviamente far volare gli
aquiloni: sono infatti stati installati dei
porta-aquiloni nella struttura. Prossimo
passo sarà lʼilluminazione. «Verranno
installate delle semisfere che
conterranno una resina luminescente,
che catturerà la luce del sole durante il
giorno e la rilascerà la sera. Niente
elettricità. Saranno un poʼ come le palle
magiche che di notte illuminano le stanze
dei bimbi piccoli».
MESSINA. Verrà inaugurata oggi, alle
18, la mostra “Lo Stretto Necessario”,
organizzata dal Fondo Ambiente Italiano con la collaborazione dellʼAutorità
Portuale di Messina. Ma tutto è partito
da una conversazione avvenuta in riva
al mare tra alcuni giovani, nei giorni dellʼoccupazione del Teatro in Fiera. “Volevamo organizzare una mostra che
“spiegasse” lo Stretto di Messina, da
molteplici punti di vista”, racconta
Alessandra Passini, giovane biologa
marina messinese. “Cʼeravamo io,
Alessandro Genitori, giornalista, e Pietro Cefali, biologo come me. Abbiamo
coinvolto Andrea Amato, grafico messinese che lavora a Milano, e Luca Marini, biologo marino che viene dal Nord
Italia che si è offerto come vignettista.
Abbiamo proposto lʼidea al FAI e “Lo
Stretto Necessario” ha preso vita”. La
location scelta non poteva che essere
il Lungomare della Fiera, simbolo di
quel “Waterfront”, foriero di possibilità, di cui la città sta lentamente riappropriandosi. I lavori realizzati sono 12
cartelloni illustrati, dalla grafica accattivante e dal carattere divulgativo, dedicati allo Stretto di Messina.
Diversi i piani di lettura proposti: un piano scientifico, legato alla biologia marina, per scoprire la flora e fauna delle
sue acque; un piano informativo, che
racconta tradizioni, miti e leggende
messinesi, senza dimenticare un focus
sulla riserva naturale e sulle attrattive
subacquee dello Stretto; un piano poetico, con i versi della poetessa messinese Maria Costa, e un piano ludico,
grazie alle vignette umoristiche a tema
(una per ogni cartellone). I pannelli saranno bilingue, in italiano e in inglese:
“la mostra è pensata principalmente
per informare i turisti in visita in città,
che il più delle volte non conoscono
nulla di Messina”, spiega Passini. “Ma
invito anche i cittadini a dare unʼocchiata: potrebbero scoprire qualcosa
in più del posto in cui abitano, imparare ad apprezzarlo e sentire una maggiore esigenza di proteggerlo”. (V.C.)
SOTTO LA LENTE
Irrera a Mare, è Tempo di mostre
La collettiva di Schipani, Teresano, Biviano e Galipò
Alcune opere di Linda Schipani
MESSINA. Non ci saranno gli eventi iper-sponsorizzati della Campionaria, come due anni fa la mostra di Andy Warhol. Eppure, nellʼanno Zero della nuova Fiera, quella concessa temporaneamente a privati per il periodo estivo, la Fiera in cui associazioni ed enti si propongono per lʼorganizzazione di eventi assolutamente eterogenei tra loro, ma tutti accomunati dalla voglia di vivere a pieno
un grande spazio situato in pieno centro, ci sarà spazio anche per
gli artisti locali. Così è stata inaugurata mercoledì sera, nella sala sullo Stretto dellʼIrrera a Mare, “Il Tempo e il Mare”, prima di una
serie di mostre che comporranno lʼArte in Fiera 2013. Quattro
sculture e installazioni di altrettanti noti artisti messinesi, accompagnate dalla voce del mare sapientemente custodita nelle poesie di Maria Costa e spiegate da Linda Schipani, artista e inge-
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gnere ambientale specializzata nella creazione di elementi di arredo da materiali di scarto. La sua installazione, lampade ricavate da vecchie plafoniere, rappresenta due suggestive conchiglie
che si dischiudono, rivelando una perla, e una medusa. Sempre
dalle influenze del mare si è fatta ispirare anche Sara Teresano.
La sua installazione pone al centro dellʼattenzione non tanto quanto rappresentato, ma il materiale utilizzato: il sale, elemento cardine della vita, ma foriero anche di morte. Antonio Biviano e Pippo Galipò, nei propri lavori, esprimono invece lo scorrere inesorabile del Tempo. Così Biviano, nella sua scultura, rappresenta il
passaggio del tempo, che logora tutto quello che tocca. Galipò,
invece, già autore dellʼangelo “in gabbia” collocato allʼentrata di
piazza Cairoli (il titolo dellʼopera è in realtà “Non sono stato, forse
sarò”), si focalizza sul rapporto dellʼessere umano con il tempo:
lʼuomo che passa dalla spensieratezza della giovane età, al disincantato provocato dalla durezza della vita adulta, e che si ritrova prigioniero dello scorrere dei giorni. La mostra “Il Tempo e il
Mare” sarà visitabile fino al prossimo 28 luglio. (V.C.)
posteranniversari
19 LUGLIO 2013
NOVITA’. Un omicidio nella “Nebbia sullo Stretto”
Cusumano in giallo
Edito da “La Feluca Edizioni”, il libro è scritto da un docente
che conosce bene il tratto di mare che separa Calabria e Sicilia
DI FELICE IRRERA
MESSINA. Tra i tanti libri usciti
recentemente cʼè un romanzo giallo, la cui
ambientazione è proprio la nostra città,
“Nebbia sullo Stretto” (La Feluca Edizioni,
Messina 2013, pp. 157, € 12,00) di
Vitaliano Cusumano, calabrese di
nascita, ma da sempre residente qui dove
ha insegnato Microbiologia Clinica
allʼUniversità.
La nebbia di cui si parla nel titolo è quella
che, di tanto in tanto, cade fisicamente
sulla città dello Stretto e che costituisce lo
sfondo ideale per lʼomicidio su cui
sʼincentra la vicenda: “Si alza dalle acque
dello stretto una densa foschia, che
progressivamente copre come un
mantello ogni cosa. Sparisce la costa
calabra, il porto, la città, le colline alle sue
spalle e anche gli alberi del giardino che
circonda la villetta si sottraggono allo
sguardo. Lʼaria risuona delle sirene delle
navi (…)”.
È certamente la pregnante metafora della
vicenda narrata e delle difficoltà delle
indagini condotte da due vecchi amici
che, incontratisi dopo lungo tempo
rivestono i panni dʼinvestigatori, lʼuno per
professione, lʼaltro per il desiderio di
scoprire il complicato mistero che avvolge
lʼomicidio di un loro amico comune.
Ma non solo. Annotazioni sparse qua e là nel
diario di Andrea alludono a tante storture
presenti nella vita di ogni giorno in questa
meravigliosa città, che sembra avvolta,
appunto, in questa cappa, impermeabile ai
cambiamenti, che pure sono assolutamente
necessari.
Il romanzo scorre piacevolmente senza intoppi
narrativi: ne emergono personaggi anche
complessi, come Veronica, la figlia del notaio
ucciso; o la signorina Pina, sua segretaria, che
tenta a lungo di nascondere una pesante vicenda
personale. Il tutto è caratterizzato dallʼemergere
A CURA DI CARMELO CELONA
TRAGUARDI
Lustro per “Terzo millennio”
Le riviste di natura culturale nate in ambito locale, si sa, spesso non
hanno vita lunga: nascono dallʼiniziativa di una o più persone, che si
pongono lo scopo di diffondere idee, di proporre problematiche e
dibattiti; si trovano spesso in difficoltà economiche non riuscendo a
fronteggiare i costi di stampa, resistono per un poʼ di tempo per poi
morire quasi di morte naturale. Quando qualcuna di esse riesce a
raggiungere un lustro di pubblicazione è davvero il caso di
festeggiare. È questo, appunto, il traguardo raggiunto dalla Rivista di
Letteratura e di Cultura varia “Terzo Millennio”,
fondata e diretta da Carmelo Aliberti, che si è
conquistata molta stima negli ambienti culturali
non solo locali, grazie alla pubblicazione di
saggi di approfondimento e alla scoperta di
nuovi aspetti esegetici delle opere di grandi
maestri della letteratura e delle scienze, ad
opera dei suoi collaboratori, docenti
universitari e studiosi come Giorgio Barberi
Squarotti, Giuseppe Rando, Antonino Grillo,
Lucio Zinna, lo stesso Aliberti, (ben noto oltre
che come poeta come critico letterario e
autore di recente di un poderoso volume sulla Sicilia del Novecento,
con il supporto di unʼampia antologia di testi, che sta riscuotendo
ampio successo). Lʼimpegno della Rivista si rivolge alla diffusione e
allʼanalisi (oltre che di grandi autori italiani come Pavese, DʼAnnunzio,
De Libero, Saba, Magris) di autori siciliani del Novecento: da
Quasimodo, a Cattafi, da Beniamino Joppolo a Camilleri, da Consolo
a Collura, ad Andrea Genovese e a tanti altri, senza trascurare voci
nuove di poeti, come i messinesi Antonino Grillo, Mimmo Distefano,
Mirella Genovese ed altre affermatesi anche allʼestero, come quelle
di Paolo Ruffilli, Dante Maffia, lo stesso Giorgio Barberi Squarotti.
Da notare pure come non manchi in “Terzo Millennio” lʼattenzione per
gli studi storico-archeologici e quelli scientifici.
Insomma, si tratta di una rivista (di cui è direttore responsabile Santo
Coiro) che merita di continuare a vivere sia per lʼimpegno dei redattori
che per la qualità del Comitato scientifico ad essa preposto e che
offre al lettore una non comune qualità di contenuti. (F.I.)
LA CLASSIFICA
della complessità della natura umana alle prese
con sentimenti di unʼoscurità insondabile, ma
anche con quelli classici dellʼamore e
dellʼamicizia, che accomuna gli investigatori
Andrea e Luigi tra loro e con lʼucciso Domenico, il
cui testamento, e in particolare una lettera ad
Andrea Aloisi svelerà il mistero, nella sua
contorta complessità.
E il romanzo si chiude con lʼimmagine del cielo
che si squarcia, mentre un timido sole fa
capolino: il riferimento è allʼamore tra Veronica e
Luigi, ma lʼauspicio dellʼautore è, probabilmente,
anche quello della necessità che si apra per la
città una nuova stagione.
LACERTI DI LETTURE
Mai! Maria
UN POPOLO senza alternative che crede
di scegliere.
“Preferisci un caffè? Preferisco a cosa? Non mi viene
proposto nullʼaltro; quale è, dunque, la mia scelta.”
Pratiche con le quali i siciliani sacralizzano i rapporti sociali.
“Schiticchio: sollazzevole cibarsi di persone di buon
umore con bibita, sia di sera, sia di giorno, e in città, o
in villa o per rata o a spese di uno solo.”
Quellʼofferta copiosa che qualifica lʼospitalità.
“<Che ti hanno offerto?><La qualunque! ”Ti dico, la
qualunque..>”
La pratica dellʼincerto è lʼunica certezza dei siciliani.
“Siamo maestri indiscussi del probabile, dellʼindeciso,
di soluzioni che non sono soluzioni, in quanto aperte
ad ogni possibile altra soluzione, espresse con frasi
come:<un domani..><Ora vediamo..><Col tempo, cù
centonove
di Felice Irrera
Vincenzo Cerami, Un borghese piccolo piccolo, Garzanti, € 7,00
Con la scomparsa di Vincenzo Cerami, morto qualche giorno fa, torna alla
ribalta uno dei suoi scritti più conosciuti. Così Calvino: “Dalla prima pagina il
romanzo di Vincenzo Cerami ti prende obbligandoti a fissare uno sguardo
spietato su un campione di società italiana quanto mai rappresentativo: il
mondo di un impiegato di ministero, che passa la vita a mandare avanti pratiche
di pensione attendendo di andare in pensione lui stesso”
Khaled - E lʼeco rispose
Joël Dicker - La verità sul caPiemme
so Harry Quebert - Bompiani
1-Hosseini
4
Camilleri - Un covo di
Violetta - Fashion book - Walt
vipere - Sellerio
Disney Company Italia
2Andrea
5
Dan Brown - Inferno - MonVioletta - Il mio diario - Walt
Disney Company Italia
3dadori
6
wuz.it
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
tempicieddu><Ma noi che premura abbiamo?>.”
I siciliani sono un popolo che si sente padrone del tempo.
“<Perdo un altro poʼ di tempo e poi vengo>. Ma se
davvero abbiamo ancora qualcosa da fare, perchè
<perdiamo> il nostro tempo?”
Lʼorgano più vitale, quale contenitore metaforico degli
affetti più cari.
“Se colui o colei che ci è <entrato nel cuore> ci delude o
ci inganna- che amarezza- allora <ci cade dal cuore>.”
Chissà perché la coerenza e i valori morali debbono essere
accreditati dal sacro per rafforzarne lʼeticità.
“<Mai! Maria> è il diniego totale e assoluto senza
ritorno. Chiamare la Madonna a testimone delle nostre
decisioni e procedura che ci rende inflessibili.”
Riconosciamo gli spazi comuni solo in funzione di nostri usi privati.
“Non preoccuparti, la tovaglia la <scotolo> io, disse
dirigendosi verso il balcone, con in animo un progetto del
tutto siciliano, usare la strada come appendice della casa.”
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La parola che indica lʼazione più efferata di un uomo possa
è strage; in tutte le lingue si esprime con onomatopee dure
che ne sottolineano gravità. In siciliano è un vez-zeggiativo.
“<Ammazzatina> diminutivo carezzevole come
<scannatina>. Eʼ inquietante. Perché tanta te-nerezza? ”
Condividere il pasto è la liturgia dellʼamicizia.
“<Vengo stasera già mangiato> è diventato un
colloquismo molto usato. Mah.. peggio per lo-ro.”
Quellʼeterno dominio spagnolo.
“<Capuliatu> viene da <capolar>: tritare; <comarca> da
<comaca>: associazione di persone con intenti
equivoci; <cannavazzu> da <canhamaco>: straccio;
<curria> da <correa>: cintura; <passiari> da <pasear>;
tampasiare> da estan paseando>; ”
Lʼindifferenza spesso è più offensiva di un insulto.
“<Né schì, né passà dà!>, lo sapevate che uno è un
modo per cacciare i maiali e lʼaltro i cani?”.
Lacerti da: Trenta e due ventotto (2002) Renata Pucci di Benisichi
posteranniversari
centonove
MANIFESTAZIONI. Al via la terza edizione della kermesse artistica
Naskers, l’arte è un gioco
Dal 20 al 21 luglio, giocolieri, attori ballerini, acrobati e clown trasformeranno il centro storico di Naso
in un grande teatro a cielo aperto. Fra spettacoli circensi, magia e l’impegno sociale di Lucia Sardo
Nella foto
accanto e
nellʼimmagine
in basso a sinistra
due momenti
della scorsa edizione
del Festival.
In basso a destra
la “madrina”
della kermesse,
lʼattrice
siracusana
Lucia Sardo
DI MARINO RINALDI
NASO. Sono giocolieri, attori, ballerini,
acrobati e clown. Artisti di strada, giunti
da ogni parte dʼItalia e dʼEuropa, che
trasformeranno le piazze e le stradine
caratteristiche di Naso in un gigantesco
teatro sotto le stelle durante il “Naskers
- Naso Buskers Festival”, la kermesse
artistica che si svolgerà il 20 e il 21
luglio nel centro storico del comune
nebroideo. Fra gioco, divertimento,
magia, suggestione e tematiche sociali.
GLI ARTISTI. Dedicata all'arte di
strada, la manifestazione, che negli anni
scorsi ha divertito, commosso e fatto
ballare migliaia di persone, accorse da
ogni parte della Sicilia, vedrà il
coinvolgimento di alcuni dei più
importanti buskers e artisti circensi del
panorama internazionale, fra i quali
Anita Bertolami, “fantasista” svizzera
che creerà davanti al pubblico una
galleria di personaggi che si muovono in
unʼatmosfera silenziosa e immaginifica,
la giocoliera ferrarese Poppy Juggler,
detta “Poppi dai malanni”, e il comico ed
equilibrista argentino Marcos Masetti,
clown e virtuoso della “corda a molle”.
Grandi protagonisti del festival, che si
svolgerà nel corso delle due giornate in
un percorso itinerante nel “cuore antico”
del borgo, saranno anche le compagnie,
fra le quali “Circolia”, duo composto
dagli italiani Agostina Recinella e Luca
Dotti, specializzati in giocoleria,
acrobazia, tecniche aeree e danza;
lʼassociazione culturale “Inerzia”, nata
nel 2009 con lʼobiettivo di divulgare la
Flow Art, le arti circensi e in particolare
l'arte del fuoco; e infine lʼOrchestra
Cumbia Mela, gruppo di musicisti
circensi e non, che, uniti dallʼesperienza
dellʼarte di strada, danno vita ad una
band che propone un repertorio di
Cumbia y Porros “con mucho sabor
latino-americano”.
DALLA PARTE DELLE DONNE.
Ospite dʼeccezione e madrina della
manifestazione sarà lʼattrice siracusana
Lucia Sardo, che nel pomeriggio di
sabato 20 luglio inaugurerà Naskers con
lo spettacolo “La Nave delle Spose”,
una rappresentazione teatrale, andata
in scena per la prima volta nel 2012 allo
Stabile di Catania, che racconta le storie
di donne siciliane sposate per procura e
imbarcate in America.
Spalleggiata da unʼelegante acrobata
che metterà in scena le diverse spose
raccontando le loro emozioni attraverso
tre attrezzi circensi (tessuti, trapezio e
cerchio aereo), lʼattrice presterà la sua
voce alle donne che popolano la nave,
fra gioie, passioni, tensioni e paure.
Emozioni enfatizzate da due performer
che accompagneranno le letture con
tamburi, suoni e danze.
Prodotto da “Agenzia Famoso”, che si
occupa del festival fin dalla sua prima
progettazione, lo spettacolo, il cui testo
è firmato a quattro mani da Lucia Sardo
ed Elvira Fusto, è una sorta di
paradigma di unʼancestrale
sottomissione femminile e intende
mettere in scena “un viaggio dentro
lʼanima della Donna”, il racconto
emblematico di un inestinguibile
processo di emancipazione.
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
Francia da apprezzare
NON HO MAI nascosto il mio apprezzamento sulla
professionalità dei francesi nel condurre i loro ristoranti, gestirli e
promuoverne lʼimmagine, convinzione rafforzata ad ogni mio
ritorno in Francia. Sono stato di recente a Bordeaux per il
Winexpo, il venerdì a fiera finita, dopo una passeggiata in centro
città e la visita alla pinacoteca comunale, mi sono recato per
pranzare da Gabriel, ristorante dotato di una stella Michelin e
molto apprezzato dai gourmet locali. Bene a pranzo in questo bel
locale in una delle piazze più belle della città, si può mangiare
spendendo da 20 € scegliendo tra un piatto e un dolce, con 25 €
si possono prendere due piatti, mentre con 29 € la scelta
comprende due piatti ed un dolce. Locale ovviamente pieno, ho
dovuto attendere un buon quarto dʼora un tavolo, lʼaperitivo
offertomi nel frattempo ovviamente non me lo sono ritrovato in
conto e posso garantirvi che le porzioni erano assolutamente
normali e non da lente dʼingrandimento. La carta dei vini offriva
tante etichette al bicchiere ma si poteva anche scegliere una
bottiglia intera partendo da soli 13 €. Posso assicurarvi che non
si tratta di unʼeccezione la quasi totalità dei ristoranti francesi noti
e meno noti offre la possibilità di un pranzo di lavoro a cifre
contenute senza abbassare ne qualità del cibo e dei servizi ne il
confort del locale. Mentre pranzavo mi è venuto da pensare che
di recente ha chiuso un notissimo e premiatissimo ristorante del
centro Italia, ci ero stato di recente proprio a pranzo, oltre alla
carta, dove con tre piatti si superavano e di molto i 100 € si
poteva scegliere tra un insipido menù di 5 piatti banali a 90 € o
un altro menù molto più interessante a 120 €, inutile dirvi che
lʼunico triste cliente nella sala deserta in modo surreale ero io,
inutile aggiungere che il noto chef non ha avuto neanche la bontà
di salutare lʼunico cliente del giorno a fine pasto nonostante i
quasi 200 € spesi. E ridendo ho pensato che sempre lui, il noto
chef, intervistato non si spiegava il perché neanche i suoi stessi
concittadini lo avessero sostenuto.
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19 LUGLIO 2013
MUSICA
di Cesare Natoli
Due “itinerari”
sui Nebrodi
È FISSATO per sabato 3 agosto, il
primo dei due appuntamenti di
“Nebrodi itinerari musicali per Villa
Piccolo”, promossi dallʼassociazione
“Parthenia” di Messina, in
collaborazione con lʼassociazione
Darshan di Catania. Risuoneranno in
Prima assoluta in Sicilia le note del
"Norwegian wood ensemble". Il
progetto è realizzato insieme
allʼIstituto Superiore di studi musicali
“Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, e
si ispira al celebre romanzo di Haruki
Murakami. Nasce, inoltre, dallʼidea di
una collaborazione internazionale tra
lʼassociazione Darshan e il Johan
Halvorsen Musikkfest di Drammen
(Norvegia). Ne saranno protagonisti
Birgitte Staernes (violino), Martin
Haug (chitarra), Davide Galaverna
(contrabbasso) e un quintetto dʼarchi.
In programma brani di di Piazzolla,
Granados, Albeniz, Bottesini.
Venerdì 13 settembre, invece, sarà la
volta dello “Himmerland Ensemble”
(Danimarca/Polonia/Ghana), alle
prese con unʼoriginale proposta di
new folk e jazz scandinavo. Sul palco
Ditte Fromseier Mortensen (violino e
voce), Andrzej Krejniuk (basso), Ayi
Solomon (percussioni),Morten Alfred
Høirup (chitarra e voce),Eskil Romme
(sax). In entrambi i casi inizio ore
21.15 e prezzo di ingresso cinque
euro.
NUOVEVISIONI
di Marco Olivieri
Il tocco
di Salvatores
UNO SGUARDO lontano da uno
stereotipato stile italiano. È questo un
punto di forza del cinema di Gabriele
Salvatores, confermato dallo stile
europeo (anche se la produzione è
dellʼitaliana “Cattleya”) di “Educazione
siberiana”, tratto dall'omonimo
romanzo di Nicolai Lilin e con attori del
calibro di John Malkovich. Candidato a
11 David di Donatello, il suo ultimo film
ha come sceneggiatori Rulli e
Petraglia, raccontando unʼeducazione
criminale dal sapore profondamente
amaro. Eppure, pur confermando la
sua bravura, il regista premio Oscar di
“Mediterraneo” e di un bel film come
“Io non ho paura” appare spesso
discontinuo. Un autore sempre in
procinto di raggiungere una profondità
della visione che sfugge nello sviluppo
delle storie. Coraggioso nello spaziare
tra commedie, drammi e
sperimentazioni come “Denti” e
“Nirvana”, Salvatores non si è mai
accontentato dei suoi successi, da
“Marrakech Express” a “Turné”, ma
non ha espresso tutte le sue
potenzialità.
(“Educazione siberiana” allʼUci
Cinemas di Messina)
posterlettere&...
19 LUGLIO 2013
TRA SERIO E FACETO di Giovanni Frazzica
MESSINA DRASTICA di Fabio Amato
QUELLI CHE AL MARE, telefonano
con quattro I-IPhone, mandano e-mail
con l'Ipad, twittano su facebook, e non
si fanno il bagno! Quelli che per partire
devono prendere il traghetto per Villa San Giovanni, il
treno per Reggio Calabria e poi il treno per Roma,
Milano, Firenze.... Quelli che “leggono” gli audio libri,
e mentre “leggono”, chattano, navigano, e poi
condividono tutto su Facebook! Li farei diventare
ciechi e sordi, cosi la finiscono! Quelli che, invece di
andare al mare, sono collegati in Wi-Fi, con tutto il
mondo, ma cenano da soli, perché non hanno
nessuno con cui condividere fisicamente, neanche
una birra o un caffè. Quelli che vogliono andare al
mare, ma non hanno la macchina, e l'autobus non
passa mai.... Quelli che si vogliono isolare, ma non
possono perché c'è sempre qualcuno che gli rompe i
coglioni.... Quelli che vorrebbero vedere delle Mostre
di Pittura, ma non possono, perché le uniche mostre,
sono le ragazze che fanno le fiche, ed allora si
isolano ancora di più! Quelli che vogliono partire con
l'aereo dalla Sicilia, ma l'aereoporto di Catania è
chiuso, quello di Reggio è in sciopero e quindi
restano isolati a Messina! Quelli che vorrebbero
andare in bicicletta sulla pista ciclabile, ma li ci
passano i motorini, le macchine, quelli che fanno
footing, e quindi nonostante tutto lo isolano.... Quelli
che vorrebbero fare in Sicilia, la raccolta differenziata
e quindi sono Isolati ed Isolani. Quelli che sono
sempre in riunione, sono sempre di corsa, parlano
con tutti, telefonano a tutti, conoscono tutti, salutano
tutti, poi vanno a casa, dove vivono da soli e per
mangiare ordinano una pizza. Quelli che vanno alle
Isole Eolie e quindi sono Due volte Isolani! Quelli
che... “Sono a dieta!” e quindi si isolano e non
dimagriscono mai.... Quelli che si isolano perché
fanno un figlio e non escono più e non vanno
neanche a lavorare, perché non sanno a chi lasciare i
figli... e quindi cosi dovrebbero lavorare solo quelli
che non hanno i figli.... pensate quanti soldi di
assegni familiari risparmierebbero le aziende ed i
datori di lavoro!!! Quelli che si commuovono e sono
felici quando il traghetto “si stacca” da Villa e va verso
la Sicilia e si ridiventa Isolani! Quelli che... Quelli
che... quelli che si affittano la casa a Torre Faro ed
ogni mattina di Luglio e di Agosto, vanno a Messina,
nella casa di città a prendere qualcosa e nelle mattine
di Settembre la riportano indietro, questi sono Isolati
oppure Isolani ? Niente di tutto ciò... sono solo
esauriti!!!
P. S. Un ringraziamento al Dott... Jannacci per
l'ispirazione datami
ECOLOGIA&AMBIENTE
HERITAGE di Sergio Bertolami
Sale Scajola, Scende Cencelli
Messina, Quelli che al mare
con quattro I-Phone
centonove
SCAJOLA NELLE CLASSIFICHE delle citazioni dellʼestate 2013
ha certamente battuto Cencelli, lʼinventore del noto manuale per la
ripartizione dei posti di governo e di sottogoverno in base al peso
elettorale. Negli ultimi giorni le quotazioni del “metodo scajola”
hanno subito una impennata pazzesca, essendo moltiplicati i
titolari di funzioni pubbliche che dichiarano che alcuni fatti
importanti avvenuti in una sfera di loro competenza si sono verificati a loro
insaputa. "Non sono stato informato. Nessun collega del governo è stato
informato e così è stato anche per il Presidente del consiglio", ha detto il ministro
dell'interno Angelino Alfano nel corso della sua informativa al Senato sul caso
dell'espulsione della cittadina kazaka Alma Shalabayeva, moglie del dissidente
Ablyazov. Anche se "Lʼinsistenza dei diplomatici kazaki imponeva che il ministro
sapesse" ha aggiunto Alfano. A gettare benzina sul fuoco ci pensa Matteo Renzi,
che, dopo la visita alla Merkel, sembra lanciato alla conquista di Palazzo Chigi e,
su una vicenda così imbarazzante, non esita a cercare di coinvolgere colui che
considera ormai il suo rivale, Enrico Letta: "Immagino andrà in aula egli stesso –
dice il sindaco di Firenze – a prendere posizione sulla vicenda, dovrà dire se le
considerazioni di Alfano lo avranno convinto o no". Ma la debolezza e la
confusione regna anche nel Pd: Guglielmo Epifani, reggente provvisorio del
Partito, nellʼambito di una stessa intervista si contraddice e non si capisce se lo fa
perché non ha le idee chiare o perché è ossessionato da alcune paure:
"Aspettiamo la relazione del capo della Polizia, sarà fondamentale leggerla e
trarne le conseguenze - premette Epifani, che poi cambia tono - Quello che è
accaduto è di straordinaria gravità. Sono stati violati diritti umani. Il fatto che si sia
dimesso Giuseppe Procaccini, il capo di gabinetto del Ministero dellʼInterno, non è
usuale. Se ci sono responsabilità vanno colpite - sottolinea ancora Epifani - Se
Alfano sapeva va da sé... Se non sapeva è ancora più inquietante. Un passo
indietro del Ministro dell'Interno lascerebbe comunque poche speranze di vita
all'esecutivo. Questo è un governo di servizio, Letta ha indicato un tragitto, si
riescono a fare le cose se non ci sono ostacoli ogni giorno". Il riferimento è diretto
a Matteo Renzi che ha pronosticato che l'accordo Pd-Pdl non durerà molto, ma
non si capisce se le precarietà del quadro politico lo preoccupino o lo esaltino,
essendo la sua insperata reggenza proprio il frutto delle complicazioni del Pd. Ed
anche il caso Calderoli attenua, ma non distoglie, questa è una crisi vera, con tanti
fari accesi e con tante figure deboli che si muovono sul palcoscenico, mentre si
intuisce che figure forti stanno operando dietro le quinte. Il premier, che chiede,
anche da Londra, le dimissioni e Calderoli che non si dimette, non è una prova di
forza e di credibilità di questo Governo, che, tra lʼaltro, dice di voler combattere la
disoccupazione giovanile, giunta al 53%, usando la sola arma della
defiscalizzazione contributiva. E non si può non aggiungere la vicenda giudiziaria
del Cavaliere, che incombe, ed il cui epilogo condizionerà le sorti del Governo e
del Paese. Messina, 13° Città dʼItalia, in cui il candidato sindaco sconfitto alle
elezioni dice di non saper nulla del ricorso presentato da tre esponenti della
coalizione che lo sosteneva contro il Sindaco eletto, è perfettamente in linea con
lʼandamento della politica nazionale.
PUNTINI SULLE “I”
SONO DANIELA PELLICANOʼ, ho letto un articolo su me ed il libro che ho scritto
(a firma Augusto Cavadi ) pubblicato sul vostro giornale il 5 luglio. Scrivo a Lei per
invitare il suo collaboratore a documentarsi bene e, di conseguenza, non
emettere giudizi e condanne leggibili da un pubblico senza possibilità di replica.
La vita è bella nell’Orto
in musica
SOLO POSTI in piedi, perché la piccola Cavea dellʼOrto Botanico è affollata
allʼeccesso. Non è il pubblico dei cultori di musica
classica che vedi dʼinverno ai concerti
delle nostre filarmoniche. Sono intere famiglie, con i bambini a scaletta seduti lʼuno accanto allʼaltro, nonni compresi. Tante giovani coppie da far tenerezza. Si esibisce l'ensemble "Afflatus", orchestra di
flauti e non solo, composta dai migliori allievi del M° Francesco Bruno, usciti a pieni voti dal Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli”. A tratti una lieve brezza.
Porta le arie di autori conosciuti. Brahms,
Faurè, Verdi, Mascagni. Quando lʼorchestra, impegnata nelle melodie più recenti, conclude “La vita e bella” di Piovani, un
fine intenditore, non più di sei anni, mormora soddisfatto: «Questo pezzo mi piace proprio». Il M° Bruno scherza col pubblico partecipe e concede quattro bis.
Una bambinetta saltella canticchiando
tra foglie più alte di lei. Se lasci correre la
fantasia potresti trovarti un tardo pomeriggio tra il verde lussureggiante dello
Chalet a Mare di fine Ottocento, fra la moltitudine che attornia il palco della musica.
Invece è lʼOrto che si riempie di note. Porta il nome del grande Pietro Castelli, rammagliando la memoria con quellʼHorto dei
semplici, di piante officinali, ormai perduto. L'ira spagnola rase lʼantica struttura
seicentesca dopo la rivoluzione del 1674.
«Luogo opportuno perché a ridosso di tutti i venti – scriveva Giuseppe Grosso Cacopardo nel 1826 – di cui per dolorosa
memoria ce ne resta la descrizione, ed il
catalogo di tutte le rarissime piante, nell'opera di Pietro Castelli titolata: Hortus
Messanensis». Un altro brano di memoria collettiva che i cittadini colgono quando le Istituzioni aprono i cancelli. Come
lʼUniversità, in questa serata, col suo
spettacolo sensoriale di suoni e profumi.
Seguendo un percorso tattile e olfattivo
scopri difatti, nellʼoscurità rischiarata da
fievoli lumi, i pelargoni che sprigionano
fragranze di limone, menta, resine e sentori dʼoriente….
[email protected]
diAnna Giordano
Un volo per la libertà
LA LIBERTAʼ E SACRA. E cosa cʼè di più bello del
restituire la libertà a chi lʼha perduta, qualunque sia stato il
motivo? oppure di fare ciò che è possibile perché chi è nato
libero, non debba morire per mano umana. Ecco, lʼaltro
giorno abbiamo liberato diversi uccelli, li abbiamo visti
arrivare chi con lenze che strozzavano arti, chi intossicato
dai veleni nostrani, chi con ala rotta per urto con uno dei tanti
ostacoli inutili che poniamo lungo il loro volo, chi buttato fuori
dal nido. Abbiamo dedicato tempo infinito per recuperarli,
sotto le cure del dotto Fabio Grosso, a turno, volontari ogni
giorno che dedicano parte del loro tempo a chi per mille
motivi, non è più libero di volare, correre, strisciare. Poi in
voliera, a recuperare il tono muscolare, lʼabilità al volo, ed
infine, la libertà, autorizzata dalla Ripartizione Faunistico
Venatoria di Messina, diretta dal dottor DellʼAcqua. E al di là
delle carte, dei permessi e dei via libera, il
momento più bello, che ripaga dei tanti,
spesso troppi sacrifici affrontati, è quando
chi liberi, che sia una poiana, un
cardellino,un airone, una cicogna, un
gabbiano, o volpe o biacco che sia,
capisce che non cʼè più un confine con il
cielo, è spazio senza reti, è libertà, quella che sognavi ogni
giorno e che pensavi perduta per sempre. Ogni liberazione
è diversa, cʼè chi fugge via, chi volteggia beato, chi si
nasconde nel canneto o nel bosco, a seconda della specie,
dellʼhabitat, dellʼetologia. Magia pura, come quella Garzetta
arrivata con tutte le penne tagliate dal bastardo che la
deteneva illegalmente, un anno e 4 mesi prima che
ricrescessero tutte. Pensavo, erroneamente, che appena
liberata, alla foce del Simeto, si sarebbe posata tra le
tamerici. Invece è diventata un puntino bianco, per poi
dirigersi direttamente verso nord, un giorno di marzo. Rimasi
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a bocca aperta, senza parole. Ecco che tutto ciò che può
provocare la morte di chi vola o corre o striscia, ma
soprattutto di chi ha la sventura di volare da e per lʼAfrica
lungo la rotta dello Stretto di Messina, mi porta a continuare
a lottare nonostante i dileggi e i nemici vigliacchi. Leggo del
grattacielo che vorrebbero fare a Messina, penso a quanti
uccelli morirebbero sbattendoci, in nome di nuovi
appartamenti di cui siamo saturi oltre misura. Forse ha
ragione un bravissimo Tenente Colonnello dei Carabinieri
che stimo tantissimo, in fondo, chi ha una passione è suo
prigioniero, perché ti impedisce, soprattutto quando è una
passione profonda e difficile, di essere libero. Diventi
prigioniero. Perché non cʼè momento in cui puoi regalarti del
tempo senza pensieri, pensando invece, costantemente,
che se non fai qualcosa, un animale morirà, un altro pezzo
di terra scomparirà. Nel frattempo rivedo il volo libero di chi
abbiamo restituito alla sua vita di sempre, prima che lʼuomo
la rendesse impossibile, e penso a quanto sia bella la libertà.
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centonove
19 LUGLIO 2013
ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda
ELIODORO
Cosa pensa un italiano di Calderoli
La mossa del cavallo
C COME CALDEROLI
L'onorevole Calderoli, che da
sempre fa danni immensi all'Italia
(vedi il caso della maglietta antiislami e la legge elettorale
"Porcellum") dice di pensare a un
orango quando vede il ministro
Kyenge.
Indovinate a quale animale
pensano 9 italiani su 10 quando
vedono Calderoli.
C come cannabis
Gli studiosi dell'Imperial College di
Londra dopo anni di ricerche
hanno scoperto che la cannabis
rende pigri, alterando la
produzione di dopamina. Ma cosa
credevano che uno si facesse le
canne prima di affrontare un lavoro
faticoso e impegnativo? Bastava
che chiedessero in giro. Uno si fa
le canne per risalassarsi mica per
essere attivo e scattante.
Gli studiosi britannici se cercavano
segni di attività frenetica dovevano
studiare un'altra droga.
C come cattolici area Pdl
Con un duro editoriale, Famiglia
Cristiana torna sulla visita di Papa
Francesco a Lampedusa, per non
far passare sotto silenzio
l'imbarazzante mutismo dei
cattolici di area Pdl di fronte alle
bordate scaricate sul Pontefice
dagli esponenti del partito
rappresentativi della destra.
Ma secondo me per papa
Francesco essere criticato da figuri
come Cicchitto. Gasparri e
Santanchè è un buon segno, vuol
dire che è sulla strada giusta.
D come disabili
Diversi disabili in carrozzina sono
rimasti bloccati nei piani alti del
Centro Congressi di Bologna
durante i lavori della "Conferenza
Nazionale sulle politiche della
disabilità" in corso a Bologna. A
denunciarlo è il presidente della
Onlus Fiaba (Fondo italiano
abbattimento barriere
architettoniche), Giuseppe Trieste.
In una telefonata all'ANSA, Trieste
ha spiegato che già questa mattina
uno dei due ascensori che
conducono ai piani alti del
Palacongressi di Piazza
Costituzione era rotto. E nessuno è
intervenuto per sistemarlo. Nel
pomeriggio, al termine, della
riunione dei gruppi di lavoro, si è
bloccato anche l'altro ascensore. E
un certo quantitativo di persone in
carrozzina, c'è chi ha detto una
cinquantina, sono rimaste in
attesta o della riparazione o di
essere accompagnate a braccio
all'uscita.
Normale, siamo in Italia. Questa la
prima parte della notizia.
Roberto Calderoli
"La notizia è falsa - ribatte il giorno
dopo il viceministro del Lavoro
Maria Cecilia Guerra. - Risponde a
verità che un guasto che ha
interessato uno dei tre ascensori
funzionanti e a cui si è posto
rimedio in circa un'ora e mezza ha
determinato un disagio, di cui mi
dispiaccio e scuso, in un orario per
fortuna di scarsa affluenza in
quanto i lavori dei gruppi erano
ancora in corso. Ma neppure per
un secondo - precisa Guerra - il
piano terra è risultato inaccessibile
alle persone con disabilità, non
essendo mai venuto meno il
funzionamento di due ulteriori
ascensori collocato a qualche
decina di metri dalle sale dedicate
alla conferenza".
Ora se è vero che non funzionava
soltanto un ascensore su cinque
l'altra notizia è che è spiacevole
ma può succedere e non è il caso
di gonfiare i disagi.
I come Imu e Iva
Tutti compatti quelli del Pdl nel
chiedere l'abolizione dell'Imu e lo
stop all'aumento dell'Iva.
Ma ce ne fosse uno che ci
spiegasse dove trovare i soldi per
questi provvedimenti...
R come Roswell
Sono passati 66 anni dallo
schianto di un presunto ufo in un
ranch a Roswell nel New Mexico e
ancora gli ufologi e gli scienzati
sono divisi sull'accaduto. Noi
invece sappiamo con certezza
come sono andate le cose perchè
abbiamo visto tutti gli X-files e la
verità ce l'hanno detta Fox Mulder
e Dana Scully.
Intanto Google ha postato un
divertente "doodle" con tanto di
alieno che recupera i pezzi del suo
disco volante e se riparte per le
stelle.
R come royal baby
Sinceramente non potrebbe
fregarcene di meno...
P come Pdl
Il Pdl presenta una legge anticontestatori che prevede fino a 3
anni di carcere e multe fino a 2500
euro. Visti i fischi che
accompagnano ogni apparizione
del Berlusca loro la definirei
l'ennesima legge ad personam.
S come Saronno
Al comune di Saronno per
determinate pratiche richiedono
una autocertificazione di morte. E
hanno stampato pure i moduli
adatti.
Che i defunti si sbrighino a
presentarli. Altrimenti li
ammazzano.
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Addio, Stefano
QUALCHE GIORNO fa la serenità del Parco Nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise è stata improvvisamente
infranta. All'interno dell'area è stato ritrovato un corpo
senza vita. Il corpo senza vita di Stefano. Ha trovato la
morte mentre passeggiava tra le bellezze della natura.
Bellezze che però celavano una trappola fatale, perché
è stato raggiunto da tre colpi di fucile, uno alla testa,
uno all'omero ed uno al corpo. Tre spari hanno
spezzato una vita ed infranto la quiete e la tranquillità di
un piccolo paradiso terrestre. Una vera e propria
esecuzione ha insanguinato il Monte Marrone, nel
versante molisano. Stefano era un animale, un orso per
la precisione e le prime analisi sono state condotte
dall'Istituto Zooprofilattico. Subito dopo la LAV si è detta
pronta a mettere a disposizione la somma di 2000 euro
come ricompensa per trovare i colpevoli
e ha chiesto di condurre indagini veloci
ed efficaci al Corpo Forestale dello Stato
e coinvolgere anche l'Istituto di Medicina
forense veterinaria. Stefano era uno dei
pochissimi orsi marsicani che ancora
costituiscono la popolazione di questo plantigrado
ormai rarissimo. Si muoveva nel suo habitat e gli uomini
con questa esecuzione hanno confermato la loro
presenza prepotente e prevaricante. Con la morte di
Stefano è stato inferto un duro colpo alla sopravvivenza
di una specie che rischia di sparire. Un altro capitolo
scritto dall'abile mano di Madre Natura potrebbe essere
cancellato dalla rozza mano dell'uomo. Le
responsabilità di questo grave gesto sono non solo di
chi ha alzato i fucili, puntato e fatto fuoco, ma pure di chi
non alza la propria voce per dire basta al delirio di
onnipotenza della specie umana.
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CATANIA. La processione per
la Madonna del Carmelo, assai
partecipata in città, non
permette deroghe all'arte,
come invece è accaduto a
Palermo pochi giorni fa per il
festino di Santa Rosalia. Il
cavallo non rampante ma
arrapato di Francesco
Messina, esposto in
piazza Vittorio
Emanuele, suscita
sempre la
disapprovazione e
l'invidia dei fedeli e
dopo le mutande di
latta di qualche anno
fa, per coprirne la
manifesta virilità, stavolta
hanno escogitato un pudico
drappo rosso che ha
trasformato la sfortunata statua
in altarino improvvisato, con
tanto di Madonna in preghiera.
Il comune senso del pudore è
salvo. Quello dell'arte anche.
150 PAROLE DA PALERMO
Il giardino? È cosa nostra
I PALERMITANI meno giovani ricordano senzʼaltro Letizia Battaglia: alla fine degli anni ʼ80, assessore di una delle prime giunte della “primavera” guidate dallʼattuale sindaco di Palermo.
Letizia Battaglia era impegnata per una città più verde e vivibile: piantava alberi e palizzate di legno nei vari quartieri. Sono
passati 30 anni: adesso cʼè lo splendido parco del Foro italico,
ma a Palermo gli spazi verdi rimangono ancora pochi e poco
curati. Ad esempio, chi passa per corso Tukory, a due passi da
porta SantʼAgata, vede un giardinetto con palme in buona salute e splendide jacarande, ma deturpato dai rifiuti e con i pochi sedili ridotti a brandelli. Allora chiediamo ai nostri amministratori un impegno: mantenere in buone condizioni i pochi
spazi verdi che abbiamo. Magari educando e coinvolgendo gli
abitanti in questʼopera. Perché avremo a cuore la pulizia dei
nostri giardini solo quando li sentiremo davvero un bene comune, “cosa nostra”.
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Non solo film
RICORDARE CON ALCUNE iniziative i 50 anni del
Cineforum “Don Orione” mi sembra una delle cose non solo
più belle, ma anche più utili e giuste che si possono fare
oggi a Messina. Il Cineforum “Don Orione” ha segnato in
maniera significativa la vita culturale di non pochi messinesi
che cercavano nel linguaggio cinematografico uno
strumento di conoscenza della realtà e di impegno, non solo
pura evasione. Conservo ancora diverse locandine e libretti
risalenti agli anni 70 con i programmi delle proiezioni
caratterezzati fortemente sul piano sociale. Il programma di
anni particolarmente turbolenti (1977/78) prevedeva, tra
l'altro: Maestri italiani scomparsi (Il Messia di Rossellini,
Morte a Venezia di Visconti, Il Decameron di Pasolini)
Maestri in attività (Adele H di Truffaut, Dersu Uzala di
Kurosawa) una personale dedicata al regista Anghelopulos,
con dibattito sulla Grecia libera, una sezione “Esempi di
cinema politico italiano dopo il '68 (Partner di Bertolucci,
Escalation di Faenza, Blow Up di Antonioni, La classe
operaia va in paradiso di Petri) con dibattito sull'Europa. E
poi come dimenticare i preziosi opuscoli critici e informativi?
Per esempio, nel 1977 si tenne una splendida “Settimana
del cinema ungherese”. Nella presentazione del programma
1974/75 (ciclostilato!) si faceva riferimento ai decreti
delegati per la scuola che sarebbero entrati in vigore a
breve, alla riforma sanitaria (così necessaria e così
dilazionata) ai condizionamenti dei mass media (riforma
RAI e concentrazione delle testate). Era un altro mondo o
quello italiano di sempre?
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