matricola 39754 ABSTRACT: Il collegio sindacale nelle società di

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matricola 39754 ABSTRACT: Il collegio sindacale nelle società di
Andrea Perillo – matricola 39754
ABSTRACT: Il collegio sindacale nelle società di calcio professionistiche
La crisi del mondo calcistico, i continui deferimenti e i primi casi di fallimento sono all'ordine del giorno
in Italia. Ma qual è il vero motivo? Le lacune nel sistema normativo, troppo antiquato e conservativo, o
semplici errori gestionali-amministrativi? L'evoluzione della società di calcio si sviluppa pari passo alle
persone che le gestiscono? I controlli sono sufficienti ed efficienti per far fronte a tutti questi problemi?
Per rispondere a questi quesiti bisogna “fare un mix di tutti i fattori, agitarli bene e testarne la
consistenza”. Non si può pensare che migliorando solo il sistema normativo o solamente gli strumenti di
controllo, si possano ottenere dei risultati visibili e duraturi. Occorre una strategia mirata che risolva pian
pano parte di tutti questi problemi e non solo alcuni di essi. Secondo il mio punto di vista, l'ostacolo
maggiore risulta essere l'impreparazione, l'ottusità e i rendiconti personali di chi gestisce le società.
Questo riguarda un aspetto puramente organizzativo: da dove si può partire per evitare che questo
accada? Naturalmente dai controlli! Una società di calcio andrebbe gestita come le milioni di società
“normali” e, per lo stesso motivo, il collegio sindacale svolge un servizio essenziale e determinante.
Come si desume dal mio esposto nel primo capitolo, i cambiamenti importanti degli ultimi anni hanno
trovato soluzioni ad alcuni problemi di secondo piano, senza affrontare o porre rimedio a quelli che sono
effettivamente importanti. La legge Bosman cosa ha risolto? Nulla, se non il contribuire alla perdita di
ingenti capitali da parte delle società. Alla luce dell'esperienza svolta durante il tirocinio, mi sono reso
conto di come effettivamente il controllo del collegio sia un fatto determinante per il successo aziendale:
vorrei sottolineare che ho parlato di controllo però, non del collegio sindacale in quanto tale. Questo non
vuole sminuire il lavoro svolto dall'organo di controllo, ma, come avviene in ogni professione, c'è “chi fa
bene il proprio lavoro e chi no”. Una riflessione: una società si può permettere che il collegio svolga un
ruolo marginale, fittizio e poco professionale? Nascondere piccoli errori gestionali, amministrativi o
contabili per evitare rilievi da parte del collegio (o celati dal collegio stesso) può giustificare molteplici
problemi o ostacoli futuri difficilmente sanabili e di maggior rilievo? Come si dice: “il gioco vale la
candela?”. Il collegio sindacale è essenziale e dovrebbe essere visto come un ausilio a favore della
società, alla luce anche di una collaborazione proficua ed utile ad entrambe le parti e non come un puro
controllo formale. E il suo ruolo nelle società di calcio? Secondo me, in questo ambito, il controllo risulta
essere più preciso ed accurato. Il collegio opera insieme alla società, effettua con diligenza il suo
controllo di legalità per poi “affrontare” sinergicamente il controllo serrato della Co.Vi.So.C.. Ed è
appunto questo l'elemento di successo (uno dei pochi purtroppo vedendo come va il calcio in Italia) della
F.I.G.C. nel suddetto ambito: imporre un qualsivoglia “controllo sui controlli”. L'elaborato passa dalla
normativa civilistica che regola funzioni, responsabilità e compiti del collegio sindacale nelle società di
capitali, al suo operato nelle società di calcio professionistiche. La parte conclusiva tratta appunto questo
importante strumento di controllo che è la Co.Vi.So.C.: un organismo volto ad effettuare una verifica
imparziale, super partes ed estremamente dettagliata del sistema contabile ed amministrativo delle
società. Il principio teorico alla base di questo controllo è: “chi è in regola nella gestione economicofinanziaria (in tutti i suoi adempimenti), è in regola sul campo da gioco”. Quindi tutti i risvolti negativi,
sia economico-finanziari sia sportivi, che coinvolgono molte società sono dovuti ad un sistema di
controllo efficace ed efficiente (Co.Vi.So.C.) che “smaschera” facilmente ogni errore (lecitamente o
illecitamente) commesso o l'incapacità gestionale dei manager e, perchè no, anche di chi svolge una
prima fase di controllo? Se nelle società di calcio i problemi sono legati alle carenti competenze
gestionali ed amministrative dei manager, risolvibili con corsi di aggiornamento e/o professionali, nelle
società “normali” si potrebbe risolvere l'intero problema alleggerendo la normativa con regole essenziali
a discapito di quelle disposizioni antiquate ormai troppo facili da raggirare. Se su alcuni aspetti il mondo
calcistico è lacunoso, su altri dovrebbe essere preso come esempio, come lui stesso dovrebbe prendere
esempio dalle società “normali” riguardo la gestione. E proprio per questo è sempre un circolo vizioso: la
crisi di una realtà coincide con la crisi di un'altra apparentemente disconnessa. Probabilmente delle
sinergie, collaborazioni, una mentalità più aperta ai cambiamenti o anche soltanto un po' di umiltà
nell'ammettere che c'è qualcosa che non va, sarebbero già un solido punto di partenza.