abbazia di Montmajour - Abbaye de Montmajour
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abbazia di Montmajour - Abbaye de Montmajour
abbaye de monmajour IT_montmajour 09/11/12 15:31 Page1 Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni ▲ ▲ Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni ▲ Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni ▲ italiano Arcosolio: nicchia funeraria murale, a fondo piano destinato ad accogliere una tomba. Clausura: zona di un monastero vietata ai laici, in cui i religiosi conducono una vita ritirata conformemente alla Regola. Contrassegni degli scalpellini cottimisti: contrassegni lasciati dagli scalpellini per essere pagati. Ex-voto: quadro, oggetto o formula che si colloca in una chiesa o una cappella come voto o ringraziamento per grazia ricevuta. Guerra dei Cent’Anni: serie di conflitti in cui si affrontano i re di Francia e d’Inghilterra dal 1337 al 1453. Durante gli intervalli di pace, le Grandi Compagnie, bande di mercenari che si ritrovavano senza paga, saccheggiavano il regno. Mont Majour: grande montagna. Sala capitolare: luogo in cui si riuniscono i monaci sotto l’autorità dell’abate, per ascoltare la lettura di un capitolo (capitulum) della Regola. Informazioni pratiche Durata media della visita: 1 ora. Visita commentata in francese. Visite adattate per le persone disabili. Bookshop La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires” in 4 lingue diverse presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Abbaye de Montmajour Route de Fontvieille 13200 Arles tél. 04 90 54 64 17 www.monuments-nationaux.fr crédits photos P. Cadet © Centre des monuments nationaux, Paris. conception Plein Sens, Anders. illustration François Brosse. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction Caractères et cætera. impression Stipa, janvier 2013. Glossario La congregazione di San Mauro Il bestiario romanico del chiostro I monaci riformatori Ruolo simbolico dell’animale Nella grande abbazia parigina di Saint-Germaindes-Prés, nasce nel 1618 un movimento riformatore che si estende alle grandi abbazie benedettine francesi per costituire la congregazione di San Mauro. San Mauro era uno dei confratelli di San Benedetto, l’autore della regola benedettina, osservata nella maggior parte delle abbazie occidentali medievali, ma spesso alquanto trascurata alla fine delle guerre di Religione. L’azione della congregazione di San Mauro, particolarmente intensa nel XVII secolo, permette di ripristinare la stretta osservanza della regola. Gli scultori del XII secolo hanno rappresentato, secondo simboli complessi, un mondo animale volto all’edificazione dei monaci e all’elogio del Creatore. Ogni animale evoca una personalità e sentimenti paragonabili a quelli degli uomini, riflesso simbolico di una realtà spirituale che incarna lo scontro fra il Bene e il Male: gatto, orso, asino, capra... La loro rappresentazione su mensole esprime l’asservimento dell’animale all’uomo. La distinzione fra gli animali esotici e mitici non esiste in una società in cui gli uomini si spostano poco. Ragion per cui si trovano anche composizioni ibride e mostri antropofagi, come la Tarasca. La leggenda narra che questo mostro, mezzo drago e mezzo leone, divorasse tutti coloro che volevano attraversare la palude del Rodano: nel chiostro è rappresentata con una vittima nelle sue fauci. Menti colte e aperte La regola promuove il lavoro intellettuale dei monaci, conferendo così un nuovo impulso alla riflessione spirituale e avviando lavori di ricerca scientifica. Nel 1739, sono 2.346 i titoli repertoriati nell’inventario della biblioteca di Montmajour, e oltre 4.600 nel 1790. I monaci di Montmajour leggono Molière, Crébillon, Fontenelle, Cervantes, ma anche l’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert. I monaci costruttori Dotati di un’organizzazione reticolare, i maurini conducono una campagna sistematica di ricostruzione degli edifici monastici. A Montmajour, un vero e proprio palazzo, edificato nello stile classico, dovrà distinguere questo illustre centro della nuova congregazione nel sud-est del regno. Presenza della figura umana Come nell’antichità, l’uomo è rappresentato nello sfondo vegetale dei capitelli su colonne di tipo corinzio. Si tratta talvolta di un capo circondato di fogliame, talvolta di scene bibliche. Per esempio il capitello posto di fronte all’entrata della sala capitolare mostra una Tentazione del Cristo, esortazione a liberarsi dai vincoli del peccato che il monaco doveva confessare durante il capitolo. Una scena della Pentecoste, nella galleria sud, mostra lo Spirito Santo che scende sugli apostoli mediante un nastro che li unisce tutti. abbazia di Montmajour Dal romanico provenzale allo splendore classico I monaci costruttori L’abbazia nel 1846, opera di Révoil Alle porte di Arles, su un isolotto roccioso emergente dalle paludi - il Mont Majour* si stabilisce nel X secolo una comunità di monaci benedettini. Essi edificano alla metà dell’XI secolo la cappella San Pietro, poi una chiesa abbaziale. La reliquia della Vera Croce conservata nella sua cripta attira una folla di pellegrini che portano la costruzione della cappella reliquiaria Santa-Croce all’esterno della clausura* nel XII secolo. Alla fine del XIII secolo, l’abbazia estende il suo potere spirituale dalla vallata dell’Isère al Mediterraneo attraverso una rete di 56 priorati. L’abbazia viene fortificata durante la guerra dei Cent’Anni* . La riforma condotta dalla congregazione di San Mauro nel XVIII secolo genera un nuovo impulso e la costruzione di un nuovo monastero. Luogo di mostre Gli edifici medievali sono classificati monumenti storici nel 1840 e restaurati a decorrere dal 1862. L’abbazia diventa proprietà dello Stato nel 1945. Essa accoglie ormai varie mostre e partecipa ogni estate ai Rencontres de la photographie d’Arles. *Spiegazioni sul retro del documento. abbaye de monmajour IT_montmajour 09/11/12 15:31 Page5 Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni ▲ 19 4 La chiesa abbaziale Notre-Dame Il chiostro e gli edifici conventuali N Gli esterni 6 1 La cripta possiede la duplice funzione di fondamenta della chiesa abbaziale e di chiesa inferiore. Adattata alla configurazione del terreno di cui compensa la pendenza, la cripta è quasi interamente scavata nella roccia sul lato sud. Sul lato nord, gli archi trasversali rinforzano la volta a botte, secondo le modalità di costruzione dell’Antichità romana utilizzate negli anfiteatri. Questa robustezza permette di reggere il peso della chiesa abbaziale. I pilastri e le volte portano i contrassegni degli scalpellini cottimisti* . Il transetto e il deambulatorio comunicano con sette cappelle radiali tutte utilizzate per la liturgia perché i monaci di Montmajour, che erano anche preti, celebravano uffici privati. 2 Il piano inclinato scavato direttamente nella roccia sale verso la chiesa abbaziale. 3 La navata, completata nel 1153, illustra l’architettura romanica provenzale al suo apogeo: semplicità della pianta a croce latina, a navata unica con la volta a botte, molto alta. Per lasciare pieno il muro nord che sostiene questa costruzione a fianco della roccia, l’illuminazione interna proviene dalle finestre del coro nonché dalle alte vetrate della crociera del transetto, aggiunte nel XIII secolo. Sulle cinque campate inizialmente previste solo due sono state costruite. 4 La cappella Notre-Dame-la-Blanche, nel transetto nord, conserva due arcosoli * , di cui uno custodiva le spoglie di Bertrand de Maussang, abate di Montmajour nel XIV secolo. 5 La sacrestia è stata aggiunta nel XV secolo. 6 La sala degli archivi, risalente anch’essa al XV secolo, possiede aperture a nord, per proteggersi dal vento dominante, il maestrale, e permettere la lettura e il lavoro scritto. 7 La galleria nord del chiostro aveva una funzione funeraria, come testimoniano gli arcosoli* , le pietre tombali e le lastre al suolo. Il suo stile antichizzante è affine a quello di Saint-Trophime d’Arles: pilastri scanalati, capitelli corinzi restaurati da Henri Révoil nel 1862. 8 La galleria orientale custodisce l’arcosolio* dei conti di Provenza, importanti donatori dell’abbazia. È la sola galleria ad avere conservato i suoi capitelli romanici, in particolare una Tentazione del Cristo, di fronte alla sala capitolare* . 9 La sala capitolare* serviva 21 all’assemblea quotidiana dei monaci e dell’abate. 10 La galleria sud, di struttura romanica, presenta sculture rappresentative dell’iconografia gotica della fine del XIV secolo. 11 Il refettorio è parzialmente insediato nella roccia. La scala a chiocciola vicino alla porta conduceva al dormitorio. 12 La galleria ovest ospita importanti graffiti marini del XII secolo scoperti nel 1993: ex-voto* o testimonianza d’eventi rilevanti, come una partenza di crociati. Le mensole e i capitelli scolpiti nel XII secolo rappresentano un bestiario fantastico. 13 Il monastero San Mauro È stato costruito dall’architetto avignonese Pierre II Mignard dal 1703 al 1719, benché di solito i monaci maurini affidassero i lavori 20 6 5 3 16 18 2 1 17 9 8 7 12 11 13 10 14 15 19 a uno di loro, iniziato all’architettura. In seguito ai danni causati da un incendio, una seconda serie di lavori fu affidata a Jean-Baptiste Franque dal 1726 al 1728. Le due ultime campagne di costruzione, realizzate nel 1747 e nel 1776, conferirono al monastero la sua fisionomia definitiva con 16 campate in facciata. Spogliato del suo tetto e della sua armatura durante la Rivoluzione, il monastero è stato utilizzato come cava di pietra. Classificato monumento storico solo nel 1921, è stato parzialmente restaurato nel 1994. 14 Il cortile offre una bella veduta sulle paludi prosciugate nel 1642. 15 La porteria era un tempo l’entrata principale dell’abbazia. Vincent Van Gogh ha ritratto questa parte del sito nonché la natura circostante a varie riprese durante il suo soggiorno a Arles (1888-1889). Questi disegni sono conservati al Van Gogh Museum di Amsterdam. 16 La torre Pons de l’Orme iniziata nel 1369, testimonia la volontà di fortificazione dell’abbazia durante la guerra dei Cent’Anni* . In cima, la vista panoramica rivela la posizione strategica di questo luogo alle porte di Arles. 17 La cappella San Pietro (metà dell’XI secolo), è la parte più antica dell’abbazia. Il suo accesso è segnalato da una porta e una rappresentazione in basso rilievo di San Pietro. L’edificio è attualmente in corso di restauro. 18 Le tombe rupestri indicano l’ubicazione del cimitero dei monaci. 19 La cappella Santa Croce, ubicata all’est della clausura* , è un altro esempio essenziale del romanico provenzale. La cappella fu costruita alla fine del XII secolo per accogliere il pellegrinaggio chiamato “Pardon de Montmajour” che si svolgeva il giorno della Santa Croce, il 3 maggio. Il cimitero dei laici si è sviluppato nell’area circostante. 20 Nell’abside della chiesa abbaziale di forma poligonale, una porta ricavata sul lato est permette di recarsi nell’atrio passando dalla cripta. 21 La sala audiovisivi è stata realizzata nel 2001 dall’architetto Rudy Ricciotti. *Spiegazioni sul retro del documento.