Sistemi di supporto alla cooperazione Applicazioni Groupware: 3C

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Sistemi di supporto alla cooperazione Applicazioni Groupware: 3C
Sistemi di
supporto alla cooperazione
Sistemi di supporto alla
comunicazione
Applicazioni Groupware: 3C
• Supporto alla comunicazione
• sincrona: Tele/video/desktop conferencing, chat e
buddy systems o Instant Messaging (IM) clients
• asincrona: e-mail (message systems), newsgroup
• Supporto alla collaborazione, condivisione
dell’informazione
• sincrona: facilitazioni ai meeting, electronic meeting
room, GDSS
• asincrona: gestione dell’informazione condivisa
• Supporto al coordinamento
• agende condivise, coordinamento ad hoc, workflow
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1
Tele/video conferenze
• I partecipanti sono in collegamento audio/video
e può essere possibile la condivisione di
documenti e/o applicazioni
Due modalità:
• Ogni partecipante usa un computer
equipaggiato (desktop conferencing)
• Collegamento tra due o più sale attrezzate
(room conferencing, videoconferenze)
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Desktop conferencing
• Alcune possibilità e caratteristiche:
• diminuire la necessità di (costose) riunioni vis
à vis per team distribuiti;
• costo HW molto minore rispetto alle sale
attrezzate;
• minore onere di set-up delle videoconferenze;
• tele-lavoro;
• tele-teaching;
• tele-service (interventi di manutenzione a
distanza).
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Microsoft NetMeeting
• Caratteristiche di base:
•
•
•
•
•
•
•
Intranet - Internet;
supporto audio e video;
chat (comunicazione testuale sincrona);
trasferimento file;
condivisione di applicazioni;
controllo remoto del desktop;
Whiteboard condivisa.
• Popolare finché il supporto audio/video è
diventato comune nei client IM (vedi proseguo);
da Windows XP, Microsoft ne ha deprecato l’uso
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Inizio connessione
Video inizio connessione
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Note
• L’inizio della connessione viene negoziata
esternamente al sistema (via telefono);
• Intrusività: non aiuta a scegliere il “tempo
migliore”;
• L’hardware necessario per una conferenza con
audio e video consiste solo di webcam,
soundcard, headset (microfono e cuffie).
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Interfaccia principale
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GUI -Chat e trasferimento file
Senza webcam e supporto
audio è comunque possibile
la comunicazione testuale e
il trasferimento di file (a
più partecipanti)
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Condivisione applicazioni
Video condivisione applicazioni 1
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Note
• Il coordinamento delle azioni è completamente
delegato alle persone (continua negoziazione,
conferma delle attività in corso);
• Richiede attenzione totale (difficile avere altre
attività non condivise).
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GUI -Condivisione applicazioni
• condivisione delle
applicazioni
e/o
• controllo del desktop
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Condivisione applicazioni Alcuni usi
• Lavoro cooperativo sullo stesso oggetto
(discussione e cooperazione); es. video;
• Cooperative learning o tele-teaching,
dimostrazione di applicazioni;
• Accesso a applicazioni su un computer remoto;
• Remote Desktop Sharing – lavoro su un
computer remoto:
• Tele-service: Configurazione, manutenzione,
diagnostica.
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Whiteboard condivisa - 1
Video whiteboard condivisa
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Whiteboard condivisa - 2
• E’ un semplice strumento
per il disegno che può
essere usato da tutti i
partecipanti
simultaneamente;
• Utile per fare annotazioni
su oggetti (immagini,
disegni) condivisi; aiuta a
tenere traccia della
cooperazione.
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Condivisione applicazioni - 2
Video condisione applicazioni 2
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Analisi (s)vantaggi - 1
•
•
•
•
tipo di interazione s/t: sincrona-distribuita
comunicazione: multi-canale (testo, audio, video)
coordinamento: praticamente nullo
condivisione informazione: senza memoria
file, applicazioni, desktop
• costo: basso
• skill richiesti:
medio-alti, adatto a org. “tecniche”
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Analisi (s)vantaggi - 2
• dimensione gruppo: molto piccola
• tipo di attività: focalizzata e puntuale (breve durata)
assistenza remota
• intrusività: alta (pregio e difetto)
• awareness: solo durante la connessione
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Applicazioni Groupware: 3C
• Supporto alla comunicazione
• sincrona: Tele/video/desktop conferencing, chat e
buddy systems o Instant Messaging (IM) clients
• asincrona: e-mail (message systems), newsgroup
• Supporto alla collaborazione, condivisione
dell’informazione
• sincrona: facilitazioni ai meeting, electronic meeting
room, GDSS
• asincrona: gestione dell’informazione condivisa
• Supporto al coordinamento
• agende condivise, coordinamento ad hoc, workflow
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Instant Messaging (IM) Client
• Denominati anche: buddy system, people
browser, pager
• Comunicazione sincrona distribuita multi-utente
leggera (chat testuale e Instant Messaging)
• Supporto all’awareness degli amici (presenza):
• Segnalano chi è on-line (connesso alla rete o a un
server) e permettono di contattarlo
• Permettono di tenere liste di amici (buddy list)
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ICQ - www.icq.com
• Rilasciato nel novembre del 1996 da Mirabilis è uno dei
primi IM client; Mirabilis è acquistata da AOL nel ’98
• ICQ è stato l’IM più diffuso in Italia tra il ‘98 e il 2001.
L'avvento di Windows Live Messenger & Skype hanno
notevolmente ridotto la comunità ICQ italiana
• La tecnologia si basa su un server proprietario
• Gli utenti ICQ sono identificati da un numero UIN
(Unique Identification Number, o Universal Internet
Number), assegnato alla registrazione e distribuito in
ordine di sequenza (attualmente UIN > 400.000.000)
• Tutte le informazioni utente (tranne UIN) sono
modificabili senza bisogno di ri-registrazione (raro in IM)
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ICQ – “I seek you”
• Il client ICQ è attivo in background richiedendo poca
memoria
Funzionalità principali:
• Invio messaggi istantanei (anche a utenti non connessi
–raro in altri IM), SMS, URL e cartoline
• Chat multi-utente (testuale, video/audio)
• Ricezione e-mail (POP3)
• Trasferimento file (n.b. tutti i dati passano attraverso il
server, eccetto il trasferimento file)
• Condivisione di una cartella remota
• Giochi on-line
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ICQ – “I seek you”
• Segnala chi, di una lista di amici, si connette e
permette di contattarlo
• Mostra lo stato degli amici (es: Online, Offline,
Away, Do Not Disturb); rilevazione automatica
stato tramite lo screen-saver
• Un utente può vedere altri utenti senza essere
visto (funzione ‘invisible’)
• Spesso è usato come piattaforma da cui lanciare
altre applicazioni peer-to-peer (es. Microsoft
NetMeeting)
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ICQ – “I seek you”
• Apertura ad atri IM (raro in altri IM): dal 2000
gli utenti di ICQ e AIM (AOL Instant Messenger)
possono aggiungersi alla lista dei contatti
reciprocamente
• Privatezza/intrusività, si può richiedere:
• l’approvazione dell’utente prima di essere inserito
nella lista di amici di qualcuno
• di accettare messaggi solo dagli amici
• Non permette di vedere chi ti sta guardando
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ICQ 6
L’ultima release ICQ 6 - ha profondi
cambiamenti:
• Totale ridisegno
dell’interfaccia
• Extra-quick
messages: invio
messaggi dalla lista
dei contatti o dalla
finestra di notifica dei
messaggi
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ICQ 6
• I messaggi
scambiati con una
certa persona sono
memorizzati e
visualizzabili
(history)
• History miner:
permette la ricerca
tra i messaggi, files
e chiamate
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ICQ 6
• Grouped
(tabbed)
conversations:
gestione delle
conversazioni
attive in un’unica
finestra,
passaggio dall’una
all’altra tramite
apposito tab
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ICQ 6
• Navigazione
semplificata tra
gli ultimi
messaggi ricevuti
• Invio e ricezione
SMS (verso/da
cellullari)
direttamente da
ICQ
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ICQ2Go
• Web-based per l’uso
negli Internet Café
• Per chattare con i
propri contatti senza
avere installato il
client ICQ sul PC
• Utile in tutti i casi in
cui non è possibile
usare il proprio PC
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Skype
• Rilasciato nel 2002, software
proprietario freeware di IM e
VoIP (Voice Over IP) un
protocollo proprietario per
trasmettere le chiamate. I dati
sono cifrati con algoritmi
proprietari
• Caratteristiche dei client IM più
un sistema di telefonate basato
su un network Peer-to-peer
• SkypeOut, servizio a
pagamento, permette di
chiamare i telefoni fissi con
costi molto competitivi
• Invio sms a basso costo verso
tutti gli operatori di rete mobile34
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Skype
Alcune novità Skype:
• Mai più chiamate perse: Skype Voicemail
risponde per te se sei occupato o non in linea
• Trasferimento di chiamata: possibilità di
rispondere alle chiamate Skype dal cellulare
• Uso di Skype sui cellulari 3
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Paragoni IM Client
• vedere Wikipedia “Comparison of Instant
Messaging” per tabelle dettagliate di confronto
tra i numerosi IM client (e.g., AIM, Google Talk,
Windows Live Messenger / MSN Messenger,
Yahoo! Messenger)
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Caso studio di uso di IM
• Nel seguito è riportato uno studio di caso
che analizza l’uso di AOL Instant
Messenger - AIM (Nardi, et al., 2000):
• 20 persone (tipo org.: telecomunicazioni e
Internet);
• interviste mirate e registrazione di video.
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Comunicazione informale
• La comunicazione informale è molto
importante per un’effettiva collaborazione
(vari studi precedenti);
• Avviene in massima parte per interazione
vis à vis (es. macchinetta del caffé) ma
aumenta l’uso della e-mail;
• Recentemente si usano anche client IM.
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Quattro interazioni base
• Domande-risposte e chiarificazioni brevi (es: la
posizione di un logo in una pagina Web);
• Coordinamento e schedulazione (es: per fissare
data e orario di un meeting); meno intrusivo del
telefono ma altrettanto veloce;
• Coordinamento incontri sociali estemporanei
(es. coffee-break, pausa pranzo);
• Per tenersi in contatto con amici e parenti (la
buddy list media contiene 6 amici-parenti e 16
colleghi).
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Alcuni pareri utenti
• Pro:
•
•
•
•
Meno intrusivo del telefono ma altrettanto veloce;
Più informale della e-mail (come com. vis à vis);
“Sai subito chi ti scrive” (a differenza del telefono);
Più veloce da usare dell’e-mail.
• Contro (3 utenti assolutamente contrari):
• non tiene traccia delle comunicazioni (quindi usa email);
• continue interruzioni, distrae dal lavoro (anche utenti
pro riportano di disattivarlo in prossimità di
scadenze).
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Outeraction
• Non si ha vero e proprio scambio di
informazioni;
• Aiuta la negoziazione della disponibilità alla
conversazione:
• 60% delle telefonate di lavoro falliscono (tel.
occupato o la persona non c’è);
• attenua l’asimmetria di disponibilità tra chi chiama e
chi è chiamato (asimmetria di tempo e argomento).
• Usato come preambolo a conversazioni tramite
altri media;
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Outeraction
• Permette di essere usato (monitoring)
mentre si è coinvolti in altre comunicazioni
(es: telefono);
• Viene usato anche per conversazioni
“intermittenti” di lunga durata;
• Mantiene un senso di “connessione
sociale”; uso indiretto della funzionalità di
presenza (es: lavoro al week-end).
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Applicazioni Groupware: 3C
• Supporto alla comunicazione
• sincrona: Tele/video/desktop conferencing, chat e
buddy systems o Instant Messaging (IM) clients
• asincrona: e-mail, newsgroup
• Supporto alla collaborazione, condivisione
dell’informazione
• sincrona: facilitazioni ai meeting, electronic meeting
room, GDSS
• asincrona: gestione dell’informazione condivisa
• Supporto al coordinamento
• agende condivise, coordinamento ad hoc, workflow
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e-mail – lucido scritto
collaborativamente in aula
• Quali sono le caratteristiche della posta
elettronica?
•
•
•
•
•
•
•
comunicazione distribuita
veloce rispetto alla posta tradizionale
asincrona ok mittente e ricevente
permette allegati
inviabile a più persone
newsletter e mailing list
applicazione leggera (dal punto di vista
computazionale)
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e-mail
• Caratteristiche della posta elettronica:
• asincrona (la comunicazione non è vincolata alla
disponibilità fisica del ricevente);
• assenza di attesa da parte del mittente;
• gestione ottimale del tempo di lettura per il ricevente;
•
•
•
•
distribuita;
indirizzamento multiplo (comunicazione uno a molti);
facile scambio di informazioni (allegati);
facilità di risposta e re-indirizzamento (ricevente);
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e-mail
• definizione del gruppo gestita dagli utenti stessi
(versus administrator);
• differenziazione del grado/ruolo degli appartenenti al
gruppo (es: ricevente, CC, BCC);
• con memoria e direttamente elaborabile dal
computer;
• supporto all’organizzazione dei messaggi (ricerca,
archiviazione dei messaggi in cartelle);
• composizione di messaggi multimediali;
• integrazione con le applicazioni.
Vedremo nel seguito alcune evoluzioni e/o
specializzazioni e casi studio.
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Coordinator
“Tramite il linguaggio le persone costruiscono
insieme un mondo all'interno del quale
coordinano le proprie azioni.”
(Winograd T., 1988)
• Il linguaggio è azione (Winograd & Flores,
1986); basato sulla teoria degli atti linguistici
(Searle, 1969; Searle, 1975)
• Dai messaggi semplicemente collegati tra loro a
conversazioni con una struttura (un messaggio è
una mossa)
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Atti linguistici
• La teoria degli atti linguistici sostiene che un
enunciato non serva solo a descrivere ma a compiere
vere e proprie azioni in ambito comunicativo, per
esercitare un particolare influsso sul mondo circostante
• L'anno di nascita è il 1955, quando John L. Austin tiene
una lezione ad Harvard dal titolo How To Do Things
With Words, pubblicata postuma nel 1962
• La divulgazione è dovuta a John Searle, con il libro
Speech acts (1969), che sistematizza il pensiero di
Austin
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Atti linguistici
• Un atto linguistico consta di tre parti:
• Locuzione (struttura ed enunciato)
• Illocuzione (obiettivo, intenzione
comunicativa)
• Perlocuzione (effetto dell'atto linguistico
sull'interlocutore)
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Atti linguistici - esempio
• È tardi (una sola locuzione) può corrispondere a
diverse illocuzioni, cioè l’intenzione di:
• constatare qualcosa a titolo di informazione
• invitare qualcuno a sbrigarsi
• invitare qualcuno a non sforzarsi più
• comunicare che è giunto il momento di congedarsi
• L'effetto, perlocuzione, può essere diverso a seconda del
contesto:
• risposta o meno (da parte dell'interlocutore),
• azione non verbale o meno (sempre da parte di chi ascolta)
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Esempio – sul tram
A e B sono sedute a fianco, A lato finestrino, B lato corridoio
• Persona A: "Scusi, scende?"
• Persona B: "No, un momento." B si alza, e lascia passare A.
• Persona A: "Scusi, scende?"
• Persona B: "Sì, ma c´è ancora tempo!" Entrambi restano ancora un
po’ a sedere mentre si trovano già nei pressi della fermata.
• Persona A: "Scusi, scende?"
• Persona B: "No!" (resta a sedere)
Le risposte nelle situazioni 1 e 2 sono corrette e adeguate, quella
del dialogo 3 no. Gli atti linguistici sono più di un’acquisizione di
conoscenza, contengono esortazioni o accordi per le azioni.
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Atti linguistici
Intenzione alla base
Tipo di illocuzione, e
quindi di atto linguistico dell'atto linguistico
Rappresentativi/Assertivi
Direttivi
Commissivi
Espressivi
Dichiarativi
Spiegazioni
Il locutore formula un enunciato in
sostenere, comunicare,
base alle conoscenze e alle sue
annunciare
credenze.
Il locutore vuole che l'interlocutore
pregare, ordinare,
compia (o non compia) una certa
consigliare
azione
promettere, accordare, Il locutore si impegna ad un´azione
offrire, minacciare
futura
Il locutore esprime il suo
ringraziare, salutare,
orientamento psichico per stabilire e
augurare, denunciare
mantenere contatti sociali
Il locutore esercita un certo suo
nominare, rilasciare,
potere all'interno di in un
battezzare
determinato ambito istituzionale
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Esempi conversazioni
Requested
Offered
Requested
Deleted
Taken
Offered
Rejected
Rejected
Deleted
Accepted
Concluded
Transition of Passive
Transition of Active
Satisfied
Not Satisfied
Conversazione per la possibilità (commitment to be)*
Transition of Passive
Transition of Active
Conversazione per azione (commitment to do)*
*UTUCS (Agostini et al., 1994) Revisione delle conversazioni di Coordinator
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Coordinator
• Gli atti linguistici sono molto adatti per
analizzare o formalizzare il significato di uno
scambio comunicativo
Alcuni problemi di Coordinator:
• Le persone in una singola comunicazione usano
più atti linguistici
• La struttura e formalizzazione delle
conversazioni è percepita come costrizione alla
libertà di comunicare (es: formalizzazione a
priori della comunicazione)
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Information Lens
• Information Lens è il primo mailer che affronta il
problema del sovraccarico informativo con
strumenti per organizzare la casella postale
(Information Lens: Malone et al., 1987)
• Messaggi semi-strutturati (la parte strutturata è
rielaborabile dal computer):
• Definizione di campi liberi (free-text) o predefiniti con
sintassi fissa (es: data di scadenza);
• Definizione di regole utente
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Information Lens
• Permette di filtrare i messaggi con regole di
archiviazione, cancellazione, instradamento
• Permette di ordinare e filtrare temporaneamente
la In mailbox (viste sui messaggi)
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Information Lens
• Tipizzazione dei messaggi scambiati
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Conversazioni e Regole - Oggi
• Attualmente vari client e-mail:
• visualizzano i messaggi raggruppandoli in
thread
• permettono l’invio di messaggi speciali
(strutturati) ad esempio per organizzare
meeting
• permettono la definizione di regole per il
filtraggio automatico in base a proprietà del
messaggio
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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UTUCS
• Problema: i gruppi comunicano utilizzando vari
media
• Uno studio di caso di Reder e Schwab (1990) mostra
che il 70% delle catene comunicative (sequenze di
interazioni distinte tra gli stessi individui riguardanti lo
stesso argomento/compito) composte da più di 2
eventi comunicativi coinvolge ALMENO un
cambiamento di canale (e.s.: dal telefono al vis à vis,
dal telefono al fax);
• Soluzione: conversazioni multi-canale
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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UTUCS
Supporta e
memorizza non solo
messaggi di posta
elettronica ma eventi
comunicativi
scambiati tramite altri
media (smooth
switching e
multimedia
continuity)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
Telephone
Face to Face
Couple
Colloquies
User Interface
Electronic
Mail
Face to Face
Group
Meetings
Message Switching System
Mail
Box
Talks
CRRs
Minutes
Information Base
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E-mail e Multi-canalità - oggi
• Attualmente vari client e-mail permettono
l’integrazione (e salvataggio) con la chat e con
IM in generale (anche telefonate spesso senza
memoria)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Milano
Milano (Agostini et al., 1997), evoluzione
di UTUCS, supporta conversazioni tra più
persone multi-canale in formato libero:
• Le conversazioni sono l’unità
fondamentale che da significato alle
singole comunicazioni
• Le conversazioni sono composte di eventi
comunicativi parzialmente ordinati
scambiati tramite vari media (es.:
meeting, e-mail)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Milano
• Le conversazioni sono non strutturate ma si possono
allegare oggetti strutturati, activity template, per
formalizzare impegni (integrazione tra linguaggio e
azione)
• Integrazione tra Worflow Management System e
Communication Handler
• Le conversazioni sono tra più persone con differenti
gradi di partecipazione o ruoli:
• la composizione di un gruppo varia dinamicamente (Beck e
Bellotti, 1993; Whittaker, 1996)
• il grado di coinvolgimento varia dinamicamente (“peripheral e
central participation”, Lave e Wenger, 1991)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Milano
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Giorgio De Michelis, Alessandra Agostini
GDM> I need a new notebook
AA> OK, I will get information about it
1
From: Alessandra AgostiniTo: Alessandro Maioli (Purchase Dept. Manager)
Please, send me the price
list of the notebook
2
8
3
From: Alessandro Maioli (Purchase Dept. Manager)To: Alessandra Agostini
Subj: Price List of Notebook
File: price_list.doc
Attachment: price_list.doc
4
From: Alessandra AgostiniReply To (1): Giorgio De Michelis
Subj: Notebook Info
I chose for you ..... Which one do you prefer?
8
5
From: Giorgio De MichelisReply To (5): Alessandra Agostini
Subj: Buy this one, by the end of month
Attachment: Activity Template (7)
Client: Giorgio De MichelisPerformer: Alessandra Agostini
Description: please, buy this notebook model
7
Deadline: 31/03/96
8
6
8
From: Alessandra AgostiniReplyTo(6): Giorgio De Michelis
Subj: I Agree
8
7
Flow
22
9
22
Procedure: Computer Internal Order
Initiator: Alessandra
Agostini
Start
Fill Order Form
Performer: Alessandra Agostini
Face to
Face
Phone
Order Registration
Alessandro Maioli
(Purchase Dept. Manager)
Attachment
10
La mailbox di Milano
E-mail
22
11
12
23
and
22
22
13
Compile Reference
Stefano Costa
(Clerk)
22
14
Evaluate Reference
Alessandro Maioli
(Purchase Dept. Manager)
Inventory Check
Paolo Rossi
(Stockroom Clerk)
22
Procedure
22
Activity
La storia di una conversazione
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30
Milano - architettura
• Le architetture distribuite, in ambito CSCW,
hanno comunque i problemi di:
• installare l’applicazione a tutto il gruppo (molti utenti
anche appartenenti a organizzazioni diverse);
• molteplicità di piattaforme utente (portabilità
dell’applicazione).
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Posta attiva o enabled
• La posta elettronica diventa un mezzo “attivo”
poiché i messaggi contengono anche programmi
(e dati per il programma) che vengono eseguiti
automaticamente (Borenstein, 1992)
• Tempi di attivazione del programma:
• delivery time (sulla macchina del mittente)
• receipt time (sulla macchina del ricevente)
• activation time (sulla macchina del ricevente senza il
suo controllo)
• Implementa un’architettura intrinsecamente
distribuita (versus arch. Web centralizzata)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Safe-Tcl
• Safe-Tcl (Borenstein, 1994) è un linguaggio il
cui interprete integrato con il gestore di e-mail
crea un ambiente di posta enabled
• Basato sul linguaggio di scripting Tcl
(attualmente è una libreria Tcl)
• Sicurezza: un interprete twin permette di
filtrare l'esecuzione dei comandi (e.g., no
accesso a files nel computer del ricevente; no
invio automatico di messaggi)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Safe-Tcl
• Portabilità:
• l'interprete esiste per ogni piattaforma
• Estendibilità:
• estendibilità classica dei linguaggi interpretati
• estendibilità dell'interprete sicuro
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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32
Safe-Tcl versus Java
• Safe-Tcl e Java hanno alcune caratteristiche
comuni, Java:
• portabilità (multi-piattaforma)
• Applet: programmi eseguibili da un browser Web (o
da Applet Viewer)
• supporto allo sviluppo di agenti mobili
• gestione della sicurezza in rete (sandbox)
• estendibilità sicura del linguaggio HTML
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Safe-Tcl versus Java
Ma implementano due modelli differenti:
• Il modello del World Wide Web (Java):
• condivisione universale dell'informazione;
• definizione meno flessibile degli appartenenti al
gruppo e del livello di partecipazione;
• interazione principalmente mediata dall'informazione.
• Il modello enabled mail (Safe-Tcl):
• mezzo attivo;
• definizione dinamica dei membri del gruppo con
livelli di partecipazione diversi;
• interazione mediata dalla comunicazione.
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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33
Uso di Safe-Tcl - Milano
Milano
Safe-Tcl
MCH
Mailbox
To Do List
Mailbox
MWMS
E-mail
Mailbox
MCH
MOR
Safe-Tcl
Interpreter
e-mail
Safe-Tcl
Interpreter
TCP-IP
Workspace
Application Environment
e-mail
TCP-IP
e-mail
TCP-IP
Architettura di Milano
Execution Environment
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Search based email
• Gmail integra la tecnologia di ricerca Google a
più di 5048 Mb di spazio a disposizione evitando
la necessità di cancellare e organizzare i
messaggi
• Vista conversazione (thread)
• Chat direttamente da Gmail: multicanale +
awareness presenza + cronologie chat
(ricercabili)
• Accesso tramite cellulare: multidevice
• Integrazione utenti Gmail e Google Talk (IM)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
79
34
email: caso di studio -1996
• S. Whittaker and C. Sidner E-mail overload:
Exploring personal information management of
e-mail
• Coniano il termine E-mail overload cioè l’email
non è usata solo per comunicare, ma anche per
(emerge anche da altri studi):
• Gestione delle attività e delle scadenze (task management)
• Invio e archiviazione dei documenti per usi futuri (document
transfer e personal archiving)
• Gestione dei contatti
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
80
Campione di studio e metodo
• Caselle elettroniche di 20 utenti (gestite con NotesMail)
•
•
•
•
4
5
9
2
manager di alto livello
manager di primo livello
utenti senza incarichi di gestione
assistenti
• Dipendenti di Lotus in varie unità (sviluppo, marketing,
ricerca, consulenza, supporto tecnico)
• 34 ore di interviste
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
81
35
Il modello one-touch
• Idealmente, la posta è pensata per essere usata
secondo il modello one-touch
• Quando un messaggio arriva
• Può essere informazionale, viene letto e poi o viene cancellato o
classificato
• Può essere conversazionale, gli si risponde e poi o viene
cancellato o classificato
• Ad ogni singolo momento i messaggi dovrebbero essere
o non letti oppure archiviati
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
82
Il modello one-touch
Il
•
•
•
modello one-touch non è attuato dagli utenti:
Numero medio di messaggi Æ 2482
Numero medio di messaggi classificatiÆ858
Perche’?
• I messaggi nella In mailbox fungono da reminder per
le attività in corso
• E’ difficile classificare i messaggi
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
83
36
Email come fulcro delle attività
• 49 messaggi in media al
giorno
• La posta come centro di
allocazione delle attività
• Alcuni messaggi servono da
reminder
• Alcuni messaggi richiedono
troppo tempo per essere
compresi pienamente e
rimangono in casella
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
84
Email: difficoltà di archiviazione
• L’archiviazione è una
attività cognitivamente
onerosa, perchè richiede
anticipazione di attività
future
• Una cartella esistente è
appropriata?
• Una nuova cartella è
necessaria? Con quale
nome?
• E’ necessario archiviare? La
decisione può richiedere
informazione ulteriore....
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
86
37
Email: Strategie di gestione
• Assenza di cartelle (no filers)
• > del 95% dei messaggi in casella (> di 3000 messaggi)
• Pulizia periodica
• Uso tipico dei managers
• Uso massiccio di cartelle (frequent filers)
• < del 5% dei messaggi in casella (< di 50 messaggi)
• Solo il 21% delle cartelle fallisce
• Uso tipico delle assistenti
• Archiviazione periodica (spring cleaners)
• Simile alla prima categoria
• Periodico tentativo di categorizzazione ogni 1-3 mesi
• > 50 % delle cartelle fallisce
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
87
Email: caso di studio -2006
• D. Fisher, A.J. Brush, E. Gleave, M.A. Smith
Revisiting Whittaker & Sidners’s “Email
Overload” Ten Years Later
Obbiettivi:
• confrontare l’uso dell’email a distanza di 10 anni
considerando i cambiamenti sostanziali dei client
email (e.g., flagging, search, conversation
threads) e del desktop search (e.g., Google
desktop)
• modellare le pratiche d’uso dell’email
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
90
38
Campione di studio
• Raccolta dati tramite SNARF (Social Network
and Relationship Finder) effettuata dal 15 luglio
2005 al 30 gennaio 2006 (circa 6 mesi)
• 600 impiegati di azienda tecnica (client email
Microsoft Outlook)
• Ruoli (solo il 28% ha ruoli manageriali)
•
•
•
•
26% managing sw development
19% building sw
12% testing sw
others, 40 ruoli differenti
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
91
Età dei messaggi
• Sono stati esclusi dal
campione quegli utenti
con messaggi solo recenti
(< 6 mesi)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
Età dei
% dei
partecipanti
messaggi
75%
> 2,5 anni
50%
> 4,5 anni
25%
> 6,5 anni
92
39
Confronti 1996-2006
• La curva di
distribuzione non è
normale
• Numero totale msg più
di 10 volte superiore,
dimensione non
correlata all’età dei
msg
• 1/3 msg è inviato dal
partecipante
• ½ msg > 3 mesi
• 9% < 1 mese
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
93
Confronti 1996-2006
• C’è qualche
correlazione tra #
msg ricevuti al
giorno e
dimensione archivio
• Nel 2006 si tende a
mantenere più msg
che nel 1996, quali
le cause? (search,
spazio disco)
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
94
40
Confronti 1996-2006
• Inbox non è
cresciuta
• Gli utenti, come nel
1996, sembrano
usarla come
reminder e to-do
list (non tolgono
alcuni msg letti)
• Forse per questo
NON può crescere
troppo
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
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Confronti 1996-2006
• Aumenta il numero di
folder, correlati alla
dimensione archivio,
scorrelati dall’età
dell’archivio
• La misura dei failed
folders non è più molto
significativa
• Il numero di folder è
correlato
negativamente alla
dimensione dei folder
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
96
41
Strategie di gestione 2006
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
97
Further Reading
• Whittaker S., Bellotti V. and J. Gwizdka (2006):
Email in Personal Information Management. In
Communications of the ACM, Vol. 49, No. 1, pp.
68-73
• Centralization versus information extraction
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
98
42
Bibliografia – da studiare
•
•
Agostini A., De Michelis G., Grasso M.A. (1997): Rethinking CSCW systems:
the architecture of Milano. In atti della quinta conferenza internazionale
europea su ‘Computer Supported Cooperative Work’. Kluwer Academic
Publishers, Lancaster, UK, 7-11 Settembre 1997, pp. 33-48.
D. Fisher, A.J. Brush, E. Gleave, M.A. Smith (2006): Revisiting Whittaker &
Sidners’s “Email Overload” Ten Years Later. In Proceedings of the 2006
20th anniversary conference on Computer-Supported Cooperative Work,
•
•
•
Banff, Alberta, Canada, November 4-8. ACM Press, New York, pp. 309–312.
Whittaker, S. and C. Sidner (1996): E-mail overload: Exploring personal
information management of e-mail. In Proceedings of the CHI ‘96
Conference on Human Factors in Computing Systems, 1996, pp. 276–283.
Whittaker S., Bellotti V. and J. Gwizdka (2006): Email in Personal
Information Management. In Communications of the ACM, Vol. 49, No. 1,
pp. 68-73.
B.A. Nardi, S. Whittaker, E. Bradner (2000): Interaction and Outeraction:
Instant Messaging in Action. In atti della conferenza internazionale ACM su
“Computer Supported Cooperative Work”, 2-6 Dicembre 2000, Philadelphia,
PA, USA.
Alessandra Agostini, Sistemi di supporto alla cooperazione
99
Bibliografia – altre citazioni
•
•
•
•
•
•
•
Agostini A., De Michelis G., Patriarca S., Tinini R. (1994): A Prototype of an
Integrated Coordination Support System. In Computer Supported Cooperative Work:
An International Journal, Kluwer Academic Publishers, Vol. 2, No 4, 1994, pp. 209238.
Beck E., Bellotti, V.M.E. (1993): Informed Opportunism as Strategy: Supporting
Coordination in Distributed Collaborative Writing. In atti della terza conferenza
internazionale europea su ‘CSCW’. Kluwer Academic, Dordrecht, Milano, Italia, 13-17
Settembre 1993 pp. 233-248.
Borenstein, N. S. (1992): Computational Mail as Network Infrastructure for
Computer-Supported Cooperative Work. In Proceedings of the Conference on
Computer-Supported Cooperative Work, Toronto, Canada, October 31-November 4.
ACM Press, New York, pp. 67-74.
Borenstein, N. S. (1994): Email with a Mind of Its Own: The Safe-Tcl Language for
Enabled Mail. In Proceedings of the IFIP WG 6.5 Conference on Upper Layer
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participation. Cambridge University Press, Cambridge.
Malone et al. (1987): Semistructured Messages are Surprisingly Useful for
Cooperative Work. In ACM Transactions on Office Information Systems Vol.5, No 2.
B.A. Nardi, S. Whittaker, E. Bradner (2000): Interaction and Outeraction: Instant
Messaging in Action. In atti della conferenza internazionale ACM su “Computer
Supported Cooperative Work”, 2-6 Dicembre 2000, Philadelphia, PA, USA.
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Bibliografia
•
Reder S., Schwab R.G. (1990): The Temporal Structure of Cooperative
Activity. In atti della conferenza internazionale ACM su “Computer-
Supported Cooperative Work”, 7-10 Ottobre 1990, Los Angeles, California,
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pp. 303-316.
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Cambridge, United Kingdom: Cambridge University Press.
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Winograd, T., Flores F. (1986): Understanding Computer and Cognition: a
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Winograd T. (1988): A Language/Action Perspective on the Design of
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