C.1 - AS BIO RT 073a_Studio preliminare ambientale

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C.1 - AS BIO RT 073a_Studio preliminare ambientale
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
04/11/2013
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
Impianto di valorizzazione energetica del biogas
Discarica di Ascoli – Ascoli I
Località Relluce (AP)
ISTANZA DI AVVIO PROCEDIMENTO DI VERIFICA
DI ASSOGGETTABILITÀ A V. I. A. AI SENSI
DELL’ART. 20 DEL D. LGS. N. 152/2006 E SS.
MM. II. E DELL’ART. 8 DELLA L.R. N. 3/2012
Elaborazione
Approvazione
Lorena Gardiol
Vincenzo Pace
(Asja Ambiente Italia S.p.A.)
(Asja Ambiente Italia S.p.A.)
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AS/BIO/RT/073a
04/11/2013
INDICE
1.
Introduzione ................................................................................................. 3
1.1
2.
Caratteristiche del Progetto ......................................................................... 3
2.1
Dimensioni .........................................................................................................3
2.2
Utilizzazione delle risorse naturali (suolo, acqua) ..................................................4
2.3
Produzione di rifiuti.............................................................................................4
2.4
Inquinamento e disturbi ambientali......................................................................5
2.5
Rischio di incidenti ..............................................................................................7
2.6
Patrimonio naturale e storico...............................................................................8
2.7
Cumulabilità con altri progetti..............................................................................9
3.
Ubicazione del Progetto................................................................................ 9
3.1
Utilizzazione attuale del territorio.........................................................................9
3.2
Qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona........................9
3.3
Capacità di carico dell’ambiente naturale............................................................ 10
4.
5.
Scopo dello studio ..............................................................................................3
Caratteristiche dell’Impatto Potenziale ..................................................... 10
4.1
Analisi della sensibilità del territorio ................................................................... 10
4.2
Analisi degli impatti ambientali .......................................................................... 14
4.3
Analisi della significatività degli aspetti ambientali............................................... 21
Allegati........................................................................................................ 22
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1.
INTRODUZIONE
1.1
SCOPO DELLO STUDIO
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La presente relazione contiene gli elementi utili per la verifica di assoggettabilità alla
procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 20 del D. Lgs. n. 152/2006 e
ss. mm. ii. e dell’art. 8 della L. R. n. 3/2012 dell’impianto di valorizzazione energetica del
biogas (di seguito Impianto) ubicato presso la discarica di Ascoli Piceno, località Relluce nel
Comune di Ascoli Piceno (AP) di titolarità di Asja Ambiente Italia S. p. A. (di seguito Asja) e
autorizzato tramite Decreto Regione Marche n.92/EFR-11 del 30/04/09 ai sensi dell’art. 12
del D. Lgs. n. 387/2003.
La procedura di verifica di assoggettabilità alla V. I. A. si inserisce all’interno della pratica di
rinnovo dell’iscrizione n. 231 dell’impianto al registro provinciale delle imprese che effettuano
attività di recupero rifiuti non pericolosi in procedura semplificata ai sensi degli artt. 214 - 216
del D. Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii., rilasciata dalla Provincia di Ascoli Piceno – Settore
Tutela Ambientale – Rifiuti, Energia, Acque tramite comunicazione n. 0063620 del
08/10/2009.
L’impianto rientra nell’Allegato B2 della L. R. n. 3/2012 punto 7, lettera q) “Impianti di
smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
D. Lgs. n. 152/2006”.
2.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
2.1
DIMENSIONI
L’impianto di valorizzazione energetica del biogas è costituito da un gruppo elettrogeno di
marca Jenbacher, modello JGS 320 GS.LL, con potenza elettrica nominale di 970 kWe e
rendimento elettrico del 40,1%.
Il gruppo elettrogeno è alimentato dal biogas (codice CER 19 06 99) recuperato dai settori I,
II, III e IV della discarica di Ascoli Piceno, Località Relluce (attività di recupero R1
“Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia” ai sensi
dell’Allegato C alla parte IV del D. Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii.).
Sulla base della potenza elettrica nominale (970 kWe) e del rendimento elettrico del gruppo
elettrogeno (40,1%), considerando un contenuto medio di metano nel biogas pari al 55%, il
quantitativo di biogas giornalmente valorizzabile alle condizioni di funzionamento nominali del
gruppo elettrogeno è circa 15 t/giorno.
L’impianto di valorizzazione energetica del biogas oggetto è composto da diverse sezioni così
suddivise:
sezione di estrazione del biogas;
sezione di convogliamento e trasporto del biogas;
sezione di trattamento depurativo, di analisi e di controllo del biogas estratto;
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sezione di generazione di energia elettrica;
sezione di trasformazione, impianto elettrico e di cessione dell’energia prodotta.
L’impianto è a Nord Est del territorio comunale di Ascoli Piceno e il paesaggio è tipicamente
collinare a quote comprese tra i 130 ed i 255 m s.l.m.
L’area occupata complessivamente dall’impianto ammonta a circa 530 m2. Per la descrizione
dettagliata delle singole sezioni si rimanda alla Relazione Tecnica (rif. AS/BIO/RT/072a).
Le componenti visibili dell’impianto hanno un’altezza massima da terra di circa 6 m.
2.2
UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI (SUOLO, ACQUA)
L’impianto occupa complessivamente circa 530 m2 di suolo il cui utilizzo è limitato alla durata
di vita dell’impianto.
L’impianto non necessita di acqua e non vi sono reflui da trattare.
Attualmente il maggior traffico veicolare presente nel sito nel suo complesso è legato ai
mezzi che svolgono le attività di scarico di rifiuti presso la discarica: circa 14 mezzi
pesanti/giorno che entrano in discarica per depositarvi rifiuti; 1 pala meccanica, 1
compattatore ed 1 camion che si occupano dell’attività di abbancamento dei rifiuti scaricati.
Il numero di mezzi a servizio dell’impianto di valorizzazione del biogas è di gran lunga
inferiore al numero dei mezzi a servizio della discarica; vi è infatti un ingresso giornaliero di
una sola auto del personale operativo d’impianto e un ingresso di un camioncino per le
attività di manutenzione ordinaria dell’impianto con frequenza media settimanale.
2.3
PRODUZIONE DI RIFIUTI
Durante la fase di esercizio dell’impianto i rifiuti prodotti in quantità maggiore sono l’olio
lubrificante e i filtri dell’olio, insieme ad altri rifiuti prodotti occasionalmente in relazione alle
attività di manutenzione necessarie.
Di seguito si riportano i quantitativi dei due rifiuti principali prodotti dall’impianto di
valorizzazione energetica del biogas nel corso di un anno di esercizio.
Quantità rifiuti
dato anno 2012
Olio (codice CER 130205)
Filtri
olio
150202)
(codice
[kg/anno]
6.930
CER
1.100
La gestione dei rifiuti prodotti è svolta nel pieno rispetto della normativa vigente e l’attività di
recupero del rifiuto biogas durante la vita dell’impianto è gestita in accordo a quanto
prescritto dal D.M. 5 febbraio 1998 e ss. mm. ii.
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Tutti i rifiuti sono classificati mediante l’attribuzione degli appropriati codici CER.
I contenitori destinati al deposito dei rifiuti sono conformi alle prescrizioni normative e sono
indicati in modo da rendere riconoscibile il tipo di rifiuto cui sono dedicati. Per il deposito
temporaneo dei rifiuti sono utilizzati locali esistenti dove la pavimentazione è realizzata con
strutture e materiali idonei a contenere eventuali percolazioni.
Eventuali rifiuti caratterizzati da codici diversi vengono raccolti separatamente nei depositi
temporanei ed in particolare i rifiuti pericolosi depositati in modo da essere distinti dai rifiuti
non pericolosi.
Per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti sono incaricati soggetti esterni
appositamente selezionati, in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni.
La corretta gestione dei rifiuti, in ottemperanza a quanto previsto dalla legislazione vigente,
viene richiesta all’eventuale personale esterno che svolge servizi ed attività presso l’impianto.
Durante la gestione dell’impianto è prevista la produzione di condensa derivante dalla
condensazione del vapore acqueo di cui il biogas è saturo in uscita dal pozzo. La condensa è
gestita come percolato, una volta separata dal flusso gassoso, viene destinata allo
smaltimento attraverso il convogliamento presso le vasche di raccolta del percolato del
gestore discarica.
2.4
INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI
Emissioni in atmosfera
L’impianto non è sottoposto ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera in quanto rientra
nelle attività elencate nell’Allegato IV alla parte V del D. Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii.
“Impianti ed attività in deroga” (cd. inquinamento poco significativo) parte 1 lettera ee)
impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni di cogenerazione, ubicati all’interno di
impianti di smaltimento dei rifiuti, alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di
depurazione biogas, di potenza termica nominale non superiore ai 3MW, se l’attività di
recupero è soggetta alle procedure autorizzative semplificate previste dalla parte IV del D.
Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii.
L’attività di recupero del biogas (attività R1: utilizzazione principalmente come combustibile o
come altro mezzo per produrre energia) è gestita in accordo a quanto prescritto dal D.M. 5
febbraio 1998 e ss. mm. ii. In particolare ai sensi dell’Allegato 2, Suballegato 1 del decreto
ministeriale la tipologia di rifiuto non pericoloso recuperato è il biogas proveniente da
discarica, le cui caratteristiche rispetteranno quanto previsto al punto 2.2 ovvero
QUALITÀ BIOGAS
CH4
≥ 30 %vol
H2S
≤ 1,5 %vol
P. C. I.
≥ 12.500 kJ/Nm3
Inoltre le caratteristiche delle emissioni in atmosfera originate dal gruppo di generazione, sia
che lavori a pieno carico sia che lavori a carico ridotto, rispettano i limiti imposti dal D.M. 5
febbraio 1998 e ss. mm. ii., in particolare da quanto definito nell’Allegato 2, Suballegato 1
punto 2.3 lettera a), ovvero
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EMISSIONI IN ATMOSFERA
Inquinanti
Vlim [mg/Nm3]*
Polveri
10
HCl
10
COT
150
HF
2
NOX
450
CO
500
* riferiti ad un tenore di O2 pari al 5%
In ottemperanza con la normativa vigente e con i provvedimenti autorizzativi dell’impianto
R.T.I. Asja Ambiente Italia S.p.A. e Foglia Umberto s.r.l. effettua con cadenza semestrale
controlli sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità del biogas affidandosi ad un laboratorio
chimico accreditato che svolge i campionamenti e l’analisi dei composti descritti nella tabella
precedente secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Per maggior dettaglio su questo aspetto si rimanda ai rapporti delle analisi delle emissioni in
atmosfera del gruppo elettrogeno e della qualità del biogas eseguite nel primo semestre
2013 (rif. Rapporti n. 66160/E del 24/06/2013 e n. 66159/E del 24/06/2013).
Rumore
Le normative di riferimento per tale aspetto ambientale sono costituite dalla Legge quadro
sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, nonché dalla legge regionale n. 28 del
14/11/2001 “Norme per la tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo
dall'inquinamento acustico nella regione Marche”, dalla DGR n. 896 del 24/06/2003 “Criteri e
linee guida di cui: all’art. 5 comma 1 punti a) b) c) d) e) f) g) h) i) l), all’art. 12, comma 1,
all’art. 20 comma 2 della LR n. 28/2001” e dalla zonizzazione acustica comunale, che
identifica l’area della discarica di Classe IV come “area di intensa attività umana”, con
Delibera del Consiglio Comunale di Ascoli Piceno n. 11 del 21/02/2006.
Le indagini sul rumore sono condotte al confine dell’area di interesse o presso gli eventuali
bersagli sensibili, in modo da verificare il rispetto dei livelli consentiti e sono affidate a
personale qualificato, tecnici competenti in acustica ambientale riconosciuti in base alle
prescrizioni della legge n. 447/95. I rilievi vengono eseguiti sia in orario diurno che in orario
notturno e con apparecchiature dotate di apposita documentazione certificativa e
comprovante l’avvenuta taratura. Le misurazioni del rumore sono condotte in accordo ai
principi dettati dal D.M. 16 marzo 1998.
Le rilevazioni sono svolte con frequenza quadriennale oppure in caso di modifiche
impiantistiche o dei limiti normativi territoriali.
Per maggior dettaglio su questo aspetto si rimanda alla relazione di impatto acustico eseguita
nel novembre 2011 (rif. relazione AS/BIO/IF/070a del 09/01/2012).
Emissioni elettromagnetiche
L’emissione di campi elettromagnetici ELF è regolamentata dal D.P.C.M. 08/07/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la
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protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di
rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.
Sono stabiliti i seguenti limiti di esposizione per l’induzione magnetica (chiamata
impropriamente “campo magnetico”): 0,1 mT = 100 µT.
Da verifiche effettuate presso impianti già realizzati da Asja Ambiente Italia S.p.A. di
analoghe dimensioni e caratteristiche tecniche, è emerso che i valori di induzione magnetica
vanno da un minimo di 0,59 ad un massimo di 1,64 µT.
Odori
Nonostante la formazione di odori sul corpo discarica sia dovuta prevalentemente ai
fenomeni di fermentazione dei rifiuti, la progettazione dell’impianto ha tenuto in
considerazione la gestione dell’aspetto ambientale costituito dalla formazione di odori, causati
dall’eventuale dispersione in atmosfera del biogas.
La determinazione dell’impatto sul territorio delle emissioni di odore in atmosfera della
discarica sita in Località Relluce è stata effettuata in fase di richiesta di Autorizzazione
Integrata Ambientale (rif. Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed
Autorizzazioni ambientali n. 81/VAA-08 emesso in data 08/08/2008 dalla Regione Marche e
s.m.i) da parte del gestore della discarica, Ascoli Servizi Comunali S.u.r.l.,
Per minimizzare la dispersione in atmosfera del biogas vi è un sistema di captazione del
biogas costituito da pozzi verticali. I pozzi hanno un raggio d’influenza di circa 20 m. Tale
misura dei raggi d’influenza consente di applicare un’accurata e capillare depressione
sull’intera superficie.
Il biogas estratto dai pozzi viene convogliato alle stazioni di aspirazione per la successiva
valorizzazione energetica. Il sistema di aspirazione è stato progettato in modo da garantire il
costante funzionamento della captazione del biogas; il collegamento della rete di trasporto
del gas alla torcia di combustione permette infatti la combustione del biogas nel caso in cui
questo non possa essere valorizzato energeticamente, evitandone quindi la mancata
dispersione in atmosfera.
La gestione dell’impianto viene svolta, inoltre, in modo da garantire il continuo
funzionamento ottimale dell’impianto e soprattutto del sistema di captazione.
I pozzi sono mantenuti costantemente sotto controllo per ottimizzare la captazione da
ognuno di essi, così come vengono regolarmente verificate e mantenute in efficienza le
apparecchiature influenti sulla capacità di aspirazione dell’impianto.
Il controllo dei pozzi del biogas, mediante regolazione delle valvole poste sulle tubazioni di
ognuno di essi e misura della depressione applicata, permette la migliore captazione del
biogas e quindi la massima riduzione degli odori ad esso correlati.
Per maggior dettaglio su questo aspetto si rimanda alla relazione tecnica (rif. Relazione
Tecnica AS/BIO/RT/072a).
2.5
RISCHIO DI INCIDENTI
Le sostanze pericolose impiegate durante l’esercizio dell’impianto sono gestite in modo da
prevenire qualsiasi possibile incidente con conseguenze per l’uomo e per l’ambiente. Esse
sono costituite principalmente dall’olio minerale lubrificante per il gruppo elettrogeno e dal
liquido refrigerante (glicole etilenico).
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Il loro utilizzo è consentito dopo un’attenta analisi, da parte del Servizio Prevenzione e
Protezione, delle pertinenti schede di sicurezza, che dovranno contenere tutte le informazioni
previste dal Decreto del 07 settembre 2002 e ss. mm. ii. Le sostanze pericolose sono
depositate e manipolate secondo le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza.
Il deposito delle sostanze viene fatto in aree dedicate, pavimentate e dotate di opportuni
bacini di contenimento, indicate con adeguata segnaletica. La manipolazione delle sostanze è
condotta da personale adeguatamente informato e dotato degli appositi dispositivi di
protezione individuale.
Il sistema di riempimento e svuotamento del circuito lubrificante del motore è costituito da
tubazioni fisse, dotate di tutte le necessarie valvole di sicurezza, predisposto in modo da
ridurre al minimo il rischio di eventuali fuoriuscite. Presso l’impianto è messo a disposizione
apposito materiale assorbente, da utilizzare in caso di versamenti accidentali.
Le procedure per la gestione delle sostanze pericolose e per la gestione delle emergenze,
predisposte nell’ambito del Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza di Asja, sono
applicate per la movimentazione dell’olio lubrificante e del liquido refrigerante, nonché per la
gestione delle eventuali emergenze costituite da versamenti accidentali. L’applicazione delle
procedure è richiesta anche ad eventuale personale esterno che svolgerà servizi presso il sito.
Infine l’impianto di valorizzazione energetica si configura come un’installazione prevista a
rischio incendio e quindi soggetta ad obbligo di C.P.I. (Certificato Prevenzione Incendi) da
parte del competente comando dei Vigili del Fuoco. In particolare le attività individuate dal D.
P. R. n. 151/2011 sono la numero 1.1c, 12.1a, 49.3c.
Sulla base delle indicazioni del D. M. 10/03/1998 (Allegato IX punto 9.2 lettera d), visti i
sistemi automatici di rilevazione incendi previsti nel progetto ed i sensori per il biogas,
considerato il numero ridotto di persone che presiederanno l’impianto, si può ritenere che
l’attività svolta da R.T.I. Asja Ambiente Italia S.p.A. e Foglia Umberto s.r.l è da considerarsi a
rischio incendio medio.
Tenendo conto di quest’esigenza, si è prevista nello sviluppo progettuale, la delimitazione
dell’area di produzione energetica per evitare l’accesso ai non addetti ai lavori, ma
contemporaneamente sono anche stati calcolati gli spazi necessari all’interno della stessa
area per il movimento di autobotti e mezzi estinguenti motorizzati. Inoltre è stata prevista la
disposizione internamente all’area di un adeguato numero di mezzi estinguenti, di dispositivi
di intercettazione gas e di pulsanti di sgancio elettrico.
Per maggior dettaglio sulla descrizione delle norme di sicurezza adottate per ciascuna classe
di attività soggetta a CPI si rimanda alla relazione tecnica (rif. Relazione Tecnica
AS/BIO/RT/072a)
Si può concludere che non si evidenziano rischi di incidenti rilevanti in fase di esercizio
dell’impianto per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate, in virtù di tutti gli
accorgimenti in materia di gestione delle emergenze adottate dalla società.
2.6
PATRIMONIO NATURALE E STORICO
L’impianto è inserito all’interno della discarica di Ascoli Piceno l’intero perimetro della
discarica è zonizzato in classe IV “area di intensa attività umana” e nelle aree limitrofe si
segnala la mancanza di case abitate.
In particolare l’area interessata non è soggetta a vincoli di tutela di alcun tipo; non risultano,
nelle immediate vicinanze, luoghi di interesse per il turismo o le tradizioni locali e nazionali
con la cui fruibilità la presenza dell’installazione potrebbe interferire. Le dimensioni
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relativamente piccole dell’area interessata e la scarsa visibilità dell’installazione assicurano
che il paesaggio tipico della collina marchigiana non viene deturpato dalla presenza
dell’impianto.
Dal punto di vista naturalistico, è d’uopo considerare che i lavori per l’esercizio dell’impianto
non presuppongono e non causano né abbattimento di specie arboree esistenti, né disturbi a
particolare fauna di pregio presente nell’area vasta. Inoltre in prossimità della recinzione
dell’impianto sono piantati arbusti di laurus nobilis. Si ritiene pertanto che le influenze
dell’impianto sull’ecosistema locale sono praticamente nulle e sicuramente trascurabili.
2.7
CUMULABILITÀ CON ALTRI PROGETTI
Nei pressi della discarica di Ascoli Piceno è presente un altro impianto di valorizzazione
energetica del biogas, autorizzato ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. n. 387/2003 con Decreto
Regione Marche n.94/EFR del 29/09/2011. Anche questo impianto, così come quello definito
dal progetto in esame, è un’attività ad inquinamento atmosferico poco significativo.
L’interferenza e la cumulabilità del progetto con l’impianto esistente è minima, in quanto
entrambi si collocano all’interno della discarica senza arrecare impatti ambientali consistenti.
La presenza di entrambi gli impianti comporta un vantaggio ambientale significativo poiché si
effettua un’efficiente captazione ed una successiva valorizzazione energetica del biogas
prodotto dai settori della discarica.
3.
UBICAZIONE DEL PROGETTO
3.1
UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO
L'area occupata dall’impianto di smaltimento RSU di Ascoli Piceno, dove è installato l’impianto
di valorizzazione del biogas, è sita nella località denominata Relluce. Tale area ricade nel
Foglio n° 133 IGM della Carta d’Italia quadrante IV SE.
L’area in oggetto è ubicata a Nord Est del territorio comunale di Ascoli Piceno e il paesaggio è
tipicamente collinare a quote comprese tra i 130 ed i 255 m s.l.m.
3.2
QUALITÀ E CAPACITÀ DI RIGENERAZIONE DELLE RISORSE NATURALI DELLA ZONA
Non sono utilizzate risorse naturali della zona. L’unica risorsa naturale necessaria all’impianto
è infatti il biogas proveniente dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti.
Le risorse naturali della zona non hanno subito alcuna modifica rispetto allo stato ante
impianto, anzi si può affermare che un impianto di questa tipologia rappresenta un intervento
migliorativo in un’area degradata (discarica).
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CAPACITÀ DI CARICO DELL’AMBIENTE NATURALE
L’analisi territoriale effettuata consente di escludere che, nell’immediato intorno dell’area di
intervento, si abbia la presenza di contesti territoriali di particolare valenza ambientale e in
particolare di:
zone costiere,
zone montuose o forestali,
zone nelle quali gli standard di qualità ambientale fissati dalla legislazione
comunitaria sono già stati superati,
zone a forte densità demografica,
paesaggi importanti da un punto di vista storico, culturale e archeologico,
aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle acque pubbliche,
aree naturali protette,
zone umide,
zone classificate come protette dalla legislazione regionale, nazionale o comunitaria.
4.
CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE
La stima degli impatti consiste in una valutazione della variazione della qualità delle
componenti ambientali in seguito alla realizzazione dell’impianto. Risulta quindi necessario
eseguire una misurazione della qualità delle componenti ambientali soggette ad impatto,
prima della realizzazione dell’opera e la stima delle variazioni a seguito dell’intervento. Lo
scopo è quello di valutare il livello di significatività degli impatti ambientali, per
definire se le modifiche dei differenti indicatori produrranno una variazione sostanziale e
significativa della qualità ambientale.
La valutazione della significatività è stata condotta attraverso analisi qualitative, nello
specifico:
analisi della sensibilità del territorio;
analisi degli impatti potenziali ambientali;
analisi della significatività degli aspetti ambientali.
Di seguito vengono descritte le singole fasi che hanno condotto alla valutazione del livello di
significatività degli impatti ambientali.
4.1
ANALISI DELLA SENSIBILITÀ DEL TERRITORIO
La sensibilità del territorio ST è identificata come il livello di qualità ambientale del
territorio allo stato attuale e il livello di vulnerabilità rispetto a fattori di disturbo (naturali o
antropici). Sono state utilizzate delle tabelle di valutazione sulla base degli aspetti ambientali
del territorio. In ogni tabella sono riportate due1 domande a risposta chiusa e ad ognuna
delle risposte viene assegnato un punteggio da 1 a 4, per indicare nel seguente modo il
grado di qualità:
1
Il numero di domande è pari a due perché una si riferisce al livello di qualità e la seconda al livello di vulnerabilità
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1 ST Scarsa
2 ST Bassa
3 ST Media
4 ST Alta
La ST per ogni aspetto ambientale si calcola come media dei valori derivanti dalle risposte.
ARIA
Oggetto della valutazione
Valutazione qualitativa
L’alterazione della qualità
dell’aria del territorio è:
X
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
bassa
media
alta
elevata
insediamenti industriali
X aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
aree protette e riserve naturali
Valutazione quantitativa
X
X
1
2
3
4
1
2
3
4
ST = 2
ACQUA
La sorgente idrica di
approvvigionamento delle
attività e delle abitazioni del
territorio è:
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
X
X
acquedotto
canale artificiale
torrenti, fiumi,pozzi
laghi e specchi d’acqua
aree industriali
aree densamente popolate
aree agricole
aree con torrenti, fiumi e laghi
X
X
1
2
3
4
1
2
3
4
ST = 2
SFRUTTAMENTO TERRITORIO
Il grado di utilizzo delle risorse
del territorio è:
X
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
X
basso
medio
alto
elevato
insediamenti industriali
aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
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X
X
1
2
3
4
1
2
3
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aree protette e riserve naturali
4
ST = 2
SUOLO
X
Il territorio in funzione della
pericolosità da frane è:
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
no zone pericolose
bassa pericolosità
media pericolosità
elevata pericolosità
insediamenti industriali
aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
aree protette e riserve naturali
X
X
X
1
2
3
4
1
2
3
4
ST = 1,5
ENERGIA
Il consumo energetico sul
territorio in esame è:
X
basso
medio
alto
elevato
L’utilizzo di FER sul territorio
prevede:
nessun utilizzo
idroelettrico
eolico
biomasse
biogas da discarica
FTV
X
X
X
1
2
3
4
4
3
2
2
1
1
ST = 1
TRASPORTI
X
Il traffico veicolare sul territorio
in esame è:
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
X
basso
medio
alto
elevato
insediamenti industriali
aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
aree protette e riserve naturali
ST = 1,5
IMPATTO VISIVO
12 di 22
X
X
1
2
3
4
1
2
3
4
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
X
Il livello di inquinamento visivo
è:
X
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
04/11/2013
basso
medio
alto
elevato
X
insediamenti industriali
aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
aree protette e riserve naturali
X
1
2
3
4
1
2
3
4
ST = 1,5
RUMORE
X
Nell’area interessata è:
X
I ricettori presenti nel territorio
in esame sono:
È stato attuato il Piano di
risanamento
È stato approvato il Piano di
Zonizzazione Acustica
È in corso lo studio di
Zonizzazione Acustica
Non è stato condotto alcuno
studio in materia
insediamenti industriali
aree agricole e/o a bassa densità
urbana
aree ad alta densità urbana
aree protette e riserve naturali
1
X
2
3
4
X
1
2
3
4
ST = 2
Segue l’elenco degli aspetti ambientali considerati con il relativo livello di ST in ordine
decrescente.
Aspetto ambientale
ST
Aria
2
Sfruttamento territorio
2
Rumore
2
Acqua
2
Suolo
1,5
Trasporti
1,5
Impatto visivo
1,5
Energia
1
13 di 22
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
4.2
AS/BIO/RT/073a
04/11/2013
ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Di seguito si riporta una check list degli impatti potenziali (ovvero impatti che potrebbero
scaturire in seuito all’installazione dell’impianto) sulla base dell’analisi del progetto.
ARIA
Produzioni significative di inquinamento atmosferico durante la fase di cantiere
Contributi all’inquinamento atmosferico locale da macro-inquinanti emessi da sorgenti puntuali
X
Contributi all’inquinamento atmosferico locale da micro inquinanti emessi da sorgenti puntuali
Contributi non trascurabili ad inquinamenti atmosferici transfrontalieri
Inquinamento atmosferico da sostanze pericolose provenienti da sorgenti diffuse
Contributi all’inquinamento atmosferico locale da parte del traffico indotto dal progetto
Cattivi odori
X
Produzione di aereosol potenzialmente dannosi
Rischi di incidenti con fuoriuscite di nubi tossiche
CLIMA
Modifiche indesiderate al microclima locale
Rischi legati all’emissione di vapor acqueo
Contributi all’emissione di gas serra
ACQUE SUPERFICIALI
Deviazione temporanea di corsi d’acqua per esigenze di cantiere ed impatti conseguenti
Inquinamento di corsi d’acqua superficiali di scarichi di cantiere
Consumi ingiustificati di risorse idriche
Deviazioni permanenti di corsi d’acqua ed impatti conseguenti
Interferenze permanenti in alveo da piloni o altri elementi ingombranti di progetto
Interferenze negative con l’attuale sistema di distribuzione delle acque
Inquinamento permanente di acque superficiali da scarichi diretti
Inquinamento di corpi idrici superficiali per dilavamento meteorico
Rischi di inquinamenti acuti di acque superficiali da scarichi occasionali
Rischi di inquinamento di corpi idrici da versamenti incidentali di sostanze da automezzi
ACQUE SOTTERRANEE
Interferenze negative con le acque sotterranee durante la fase di cantiere
Riduzione della disponibilità di risorse idriche sotterranee
Consumi ingiustificati di risorse idriche sotterranee
Interferenze dei flussi idrici sotterranei da parte di opere sotterranee
Inquinamento acque falde da percolazione di sostanze pericolose attraverso movimentazione suoli
contaminati
Inquinamento acque di falda da sostanze di sintesi usate per coltivazioni industrializzate previste
dal progetto
SUOLO-SOTTOSUOLO-IDROGEOLOGIA
Aumento rischi idrogeologici conseguenti all’alterazione dell’assetto idraulico di corsi di acqua
Erosione indiretta dei litorali in seguito a riduzioni del trasporto solido di corsi d’acqua
Consumi ingiustificati di suolo fertile
Consumi ingiustificati di risorse di sottosuolo
Alterazioni nell’assetto attuale dei suoli
Inquinamento dei suoli da parte di depositi di materiali con sostanze pericolose
14 di 22
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
AS/BIO/RT/073a
04/11/2013
RUMORE
Impatti da rumore durante la fase di cantiere
Impatti diretti da rumore su ricettori sensibili in fase di esercizio da elementi tecnologici del
progetto (turbo aspiratore, gruppo elettrogeno)
Impatti diretti da rumore su ricettori sensibili in fase di esercizio da traffico indotto di progetto
VIBRAZIONI
Possibili danni a edifici e/o infrastrutture dalla trasmissione di vibrazioni in fase di cantiere
Possibili danni a edifici e/o infrastrutture dalla trasmissione di vibrazioni in fase di esercizio
prodotte da elementi tecnologici del progetto
Possibili danni a edifici e/o infrastrutture dalla trasmissione di vibrazioni in fase di esercizio
prodotte da traffico indotto di progetto
RADIAZIONI IONIZZANTI
Introduzioni sul territorio di nuovi sorgenti elettromagnetiche, con rischi potenziali conseguenti
Modifica dell’attuale distribuzione delle sorgenti di onde em, con potenziali rischi conseguenti
Produzione di luce notturna in ambienti sensibili
FLORA E VEGETAZIONE
Eliminazione e/o danneggiamento del patrimonio esistente
Danneggiamento di vegetazione in fase di esercizio da apporti di sostanze inquinanti
Danneggiamento di vegetazione in fase di esercizio da schiacciamento
Danneggiamento di vegetazione in fase di esercizio da alterazione dei bilanci idrici
Danneggiamento di attività agro-forestali
Introduzione di specie infestanti negli ecosistemi locali
FAUNA
Danni o disturbi su animali in fase di cantiere
Distruzione o alterazione di habitat di specie animali di particolare interesse
Danni o disturbi su animali in fase di esercizio
Rischi di uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal progetto
Danneggiamento del patrimonio faunistico
Introduzione di specie animali potenzialmente dannose
ECOSISTEMI
Perdita di naturalità nelle aree coinvolte
Frammentazione della continuità ecologica complessiva nell’ambiente terrestre coinvolto
Alterazioni nella struttura spaziale ecosistemica e conseguente perdita di funzionalità
Eutrofizzazione si ecosistemi acquatici
SALUTE E BENESSERE
Induzione di vie critiche coinvolgente rifiuti e sostanze pericolose scarsamente controllabili
Rischi per la salute da contatto con sostanze pericolose presenti nei suoli
Rischi igienico-sanitario legati a eventuali contatti con acque contaminate
Problemi di sicurezza in seguito a crolli o cedimenti delle opere realizzate
Problemi di sicurezza per gli utenti futuri del territorio interessato a causa delle scelte tecniche in
grado di produrre effetti tecnologici
PAESAGGIO
Alterazione di paesaggi riconosciuti come pregiati a livello estetico o culturale
Intrusione nel paesaggio visibile di nuovi elementi potenzialmente negativi sul piano estetico e
percettivo
15 di 22
X
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
04/11/2013
BENI CULTURALI
Eliminazione e/o danneggiamento di beni storici o monumentali
Alterazione di aree di potenziale interesse archeologico
ASSETTO TERRITORIALE
Impegno temporaneo di viabilità locale da parte del traffico indotto da attività di cantiere
Eliminazione, alterazione e/o spostamento sfavorevole di opere esistenti con funzioni territoriali
Eliminazione o danneggiamento di beni materiali esistenti di interesse economico
Consumi di aree per le quali sono previste finalità più pregiate dal punto di vista territoriale
Interruzione di strade esistenti o in generale limitazione dell’accessibilità di aree di interesse
pubblico
Alterazioni nei livelli di distribuzione del traffico veicolare sul territorio interessato
Impatti negativi e diretti su usi e fruizioni delle aree interessate dal progetto
Potenziali perdite di valore economico di aree ed abitazioni adiacenti agli interventi del progetto
Frammentazione di unità aziendali agricole
Riduzione nell’occupazione attuale
L’effettiva esistenza degli impatti I, individuati tramite la check list, è valutata attraverso la
compilazione delle tabelle di valutazione degli impatti ambientali. Tali tabelle individuano per
ogni aspetto ambientale (preso in considerazione già per la ST) la gestione2 delle attività
previste e i relativi obiettivi prestazionali.
Ogni tabella è composta da due o più domande a risposta chiusa; una parte della valutazione
è relativa alla gestione delle infrastrutture e dei servizi previsti (cosiddetti aspetti ambientali
diretti), mentre una seconda parte è connessa con le potenzialità dell’impatto ambientale e/o
la frequenza del’aspetto ambientale sul territorio (cosiddetti aspetti ambientali indiretti).
Viene assegnato un punteggio da 1 a 4 ad ogni risposta, per indicare nel seguente modo il
grado di qualità dell’I:
1 I Scarso
2 I Basso
3 I Medio
4 I Alto
L’I per ogni aspetto ambientale si calcola come media di due valori di I derivanti degli aspetti
ambientali diretti e indiretti.
ARIA
Per la gestione ed il controllo
delle emissioni in atmosfera,
cosa è previsto?
2
Non si prevedono emissioni
in atmosfera
Sistema
di
monitoraggio
comune delle emissioni in
atmosfera
Autorizzazione e stipula di un
Si intende le infrastrutture e/o servizi collegati ad uno specifico aspetto ambientale.
16 di 22
1
2
3
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
regolamento ambientale
X Monitoraggio periodico delle
emissioni per valutare le
prestazioni impiantistiche
Per le eventuali emissioni in
atmosfera, cosa è previsto:
Non ci sono punti di emissione
X Punti di emissione a inquinamento
poco significativo
Punti di emissione a ridotto
inquinamento atmosferico
Autorizzazione ai sensi del D.
Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii.
04/11/2013
X
4
X
1
2
3
4
I=3
ACQUA
X
Sono previste misure per la
gestione delle acque
meteoriche?
Durante l’esercizio dell’impianto
quale risorsa idrica viene
consumata?
X
X
Gli eventuali scarichi
confluiscono:
Sistemi di raccolta delle acqua
meteoriche e convogliamento
delle stesse presso un sistema di
raccolta esistente
Sistemi di raccolta e trattamento
delle acque meteoriche di prima
pioggia
Vasche di recupero per acque
non di prima pioggia (da
utilizzare per pulizia strade, rete
antincendio, irrigazione aree
verdi)
No
Non ci sono consumi idrici
Acqua superficiale
Acqua di pozzo
Acqua potabile
Non si prevedono scarichi
Rete fognaria
Acqua superficiale
Suolo
X
1
2
3
4
X
X
1
2
3
4
1
2
3
4
I=1
SFRUTTAMENTO DEL TERRITORIO
La superficie in cui verrà
realizzato l’impianto rispetto alla
superficie totale è?
Le aree su cui verrà realizzato
l’impianto sono:
X
< 30%
< 50%
< 70%
> 70%
X
1
2
3
4
X
Zona destinata ad impianti
tecnologici di smaltimento di
RSU
Aree abbandonate
Aree agricole
X
1
17 di 22
1
2
3
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
04/11/2013
4
Aree abitate
Aree naturali/protette
I=1
SUOLO
Sono previste strutture per
evitare la contaminazione, il
consumo e il rischio di erosione
del suolo?
Le aree dove verrà realizzato
l’impianto, per quanto riguarda
il rischio frana sono:
X
X
Non si prevedono strutture
che contaminano, consumino
e inducano erosione del
suolo
La struttura è progettata in
modo da evitare la
contaminazione,il consumo e
il rischio di erosione del suolo
Non vi sono pericoli di
contaminazione del suolo,
ma la struttura genera
pericoli di erosione
No
Zone non pericolose
Pericolosità bassa
Pericolosità media
Pericolosità alta
1
X
2
3
4
X
1
2
3
4
X
1
I = 1,5
ENERGIA
X
Ci sono infrastrutture presenti
per la produzione di energia,
per la distribuzione di energia e
per il risparmio energetico?
Sì, l’impianto è
alimentato a FER (Fonti di
Energia Rinnovabile)
Sono
presenti
solo
le
infrastrutture
per
la
produzione di energia o per
la distribuzione da fonti NON
rinnovabili
No, ma c’è un monitoraggio
energetico dell’area
No
18 di 22
2
3
4
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
Carbone/Coke
Olio combustibile ATZ3
Gasolio
Benzina
Olio combustibile BTZ4
GPL
Metano
Energia elettrica
Energia rinnovabile
Quale tipo di risorsa è
utilizzata?
X
04/11/2013
X
4
4
3
3
3
2
2
2
1
Non si prevedono
interferenze sulla mobilità
Sì, sono state previste
infrastrutture per favorire la
mobilità e la logistica
No,
ma
sono
state
predisposte azioni per ridurre
le
pressioni
ambientali
indotte dai trasporti e dal
traffico veicolare
No
X
1
Veicoli pesanti
Camion leggeri
Furgoni
Autovetture
X
4
3
2
1
X
1
2
3
4
I=1
TRASPORTI
X
Esistono infrastrutture per la
gestione della mobilità e della
logistica?
I transiti connessi all’area
discarica sono dovuti al
passaggio di:
X
2
3
4
I = 2,5
IMPATTO VISIVO
Sono previsti interventi di
mitigazione5 per questo
aspetto?
Quali sono possibili sorgenti di
impatto visivo?
3
4
5
X
X
No
In modo insufficiente
Sì, in modo accettabile
Sì, in modo ottimale
Elementi incongrui per forma e
colore
Discariche, cumuli, scavi
Piste
Strutture fisse
Impianti mobili
Agenti aero-dispersi (vapori,
Alto Tenore di Zolfo
Basso tenore di Zolfo
Ad es. piantumazione delle aree verdi, viali alberati, …
19 di 22
4
X
3
3
2
1
1
AS/BIO/RT/073a
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
04/11/2013
polveri, fumi)
Illuminazione notturna
Piantumazione di vegetazione
non idonea
1
1
I=2
RUMORE
Sono previsti interventi di
mitigazione per questo aspetto?
Sono previsti azioni di controllo
di questo aspetto?
Quali sono le sorgenti di rumore
previste?
Sì, sulle sorgenti del rumore
(ad es. diminuendo le
emissioni alla fonte)
Sì, sulla propagazione del
rumore (allontanando il più
possibile le aree residenziali
dalle
aree
di
maggior
emissione acustica)
Sì, con adozione di sistemi di
protezione passiva agli edifici
e/o
abitazioni
(barriere,
asfalti speciali…)
X No, nessun intervento
X Sì, tramite rilievi fonometrici
periodici
Sì, solo in fase di avvio
dell’impianto
Sì, solo in seguito ad
eventuali
modifiche
impiantistiche
No, non sono previste
X
Aeromobili
Pista di prova
Macchinari aziendali
Autocarri
Traffico veicolare indotto
1
2
3
X
X
2
3
4
X
Uffici e ristoranti
X
Quali sono le tipologie di
rumore?
Notturno continuo
Diurno continuo
Notturno discontinuo
Diurno discontinuo
4
1
X
4
4
3
3
2
1
4
3
2
1
I=3
Segue l’elenco degli aspetti ambientali considerati con il relativo livello di I in ordine
decrescente.
Aspetto ambientale
Aria
I
3
20 di 22
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
4.3
Rumore
3
Trasporti
2,5
Sfruttamento territorio
2
Impatto visivo
2
Suolo
1,5
Acqua
1
Energia
1
AS/BIO/RT/073a
04/11/2013
ANALISI DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
In questa sezione viene calcolata la significatività S di ogni aspetto ambientale, in base ai
valori di ST e I ottenuti. Nello specifico il valore di significatività è dato da:
S = ST x I
e fornisce una valutazione qualitativa degli impatti provocati dal progetto su ogni matrice
ambientale.
I possibili gradi di S sono:
S = 1÷4 scarsa
S = 5÷8 bassa
S = 9÷12 media
S = 13÷16 alta
Di seguito i valori di S relativi ad ogni aspetto ambientale per il progetto in esame.
Aspetto ambientale
S
Aria
6
Rumore
6
Sfruttamento territorio
4
Trasporti
3,75
Suolo
3
21 di 22
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
Impatto visivo
3
Acqua
2
Energia
1
AS/BIO/RT/073a
04/11/2013
Si può concludere che la significatività è stata calcolata sulla base della sensibilità dell’area in
esame ovvero sulla base dello stato attuale delle componenti ambientali del territorio e degli
impatti potenziali per ogni aspetto ambientale.
L’ impianto di valorizzazione energetica del biogas ubicato all’interno della discarica di località
Relluce raggiunge le maggiori significatività nell’aspetto ambientale Aria e nel Rumore, con
valori di significatività bassa (6) che sono decisamente inferiori rispetto alla significatività
massima raggiungibile (16).
Gli altri aspetti hanno significatività scarsa.
5.
ALLEGATI
Rapporto analisi emissioni in atmosfera n. 66160/E
Rapporto analisi biogas n. 66159/E
Indagine fonometrica n. AS/BIO/IF/070a
22 di 22