Catalogo Bologna
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LIBRERIA AntIQuARIA PERInI stand _______________________________________________ 00 38 Via Amatore Sciesa 11 ~ 37122 Verona, Italy www.libreriaperini.com ~ [email protected] +39 045 8030073 ~ fax +39 045 8030073 PIRANESI, Giambattista Lapides Capitolini sive Fasti Consulares triunphalesque Romanorum. Roma, Salomoni, 1762. Delle Antichità di Cora s.n.t. (ma Roma, Salomoni, 1764). Del Castello dell’acqua Giulia Roma, Salomoni 1761. Tre opere in prima edizione, rilegate insieme in un volume in Folio. Sguardie marmorizzate. Ex libris cartaceo all’interno del piatto superiore. Elegante mezza pelle ottocentesca con angoli; dorso a sei nervi recante fregi dorati e a secco; titolo e autore impressi in oro al dorso. Lapides: pagg. (2), 2 carte tavole con incisioni in rame in antiporta, (4), 61 (testo entro cornice) e 1 grande tavola calcografica f.t. più volte ripiegata. Le iscrizioni, ridotte a frammenti, vennero rinvenute nel 1547 e poste in una cornice architettonica in Campidoglio, su progetto di Michelangelo. Piranesi riproduce i frammenti nella bella tavola ripiegata e li riporta poi tipograficamente nel testo entro cornice tipografica arricchendoli di erudite annotazioni. Cora: pagg. (2), 1 ant., 15, con 10 incisioni, 6 delle quali su due carte, e 1 grande tavola calcografica più volte ripiegata. “Le antichità di Cora” riproducono i resti d’epoca romana di questa città laziale, visitata da Piranesi assieme al vedutista francese Hubert Robert. "Acqua Giulia”: (2), 1 ant, 26, XIX incisioni su 16 tavole f.t. Il trattato continua idealmente lo studio sul sistema idrico romano iniziato nelle “Antichità Romane” e, come accennato, include la discussione sulla parte più importante del trattato “De acquae ductu urbis Romae” di Sesto Giulio Frontino Giambattista Piranesi (1720-1778) è stato un architetto, incisore e scenografo di origine Veneta. Le sue incisioni, di soggetto architettonico per lo più a carattere classico romano, grazie alla grandiosità dell’espressione artistica e all’isolamento dell’elemento architettonico, esprimono una dignità ed una magnificenza che tendono a pervenire ad un sublime senso di grandezza del passato glorioso di Roma. Bell’esemplare impresso su carta forte. Qualche minima raccia di umidità. Focillon 421-427, 537-550, 396-420; Hind, pag. 85. 104 Ortelius Abraham. Theatrum Orbis Terrarum. Antwerp, Gillis van den Rade, 1575. Folio; pagg. XIX, 70 carte geografiche; legatura in piena pelle coeva con fregi dorati, finemente colorato a mano d'epoca, nota manoscritta di dono da parte di Antony Bacon a "B. Turræo Italo DDD". Exlibris all'interno dei piatti. Anthony Bacon (1558-1601), fu parente di Francis Bacon e nipote di William Cecil, Lord Burghley; di lui è risaputo che fu diplomatico e spia, lavorando per Walsingham, capo dei "servizi segreti" di Elisabetta I; di Bacon sono riconosciute le capacità di negoziazione politica alla fine del '600. Il destinatario "B. Turraeus o Della Torre" non è identificabile con un personaggio storico preciso, ma sicuramente all'epoca ricoprì ruoli di rilievo. L'esemplare appartenne a Bob Luza (1893-1980), la cui collezione fu messa all'incanto in Amsetrdam nel 1981. Il “Theatrum Orbis Terrarum” di Ortelius, è il primo atlante moderno, comprendente carte di tutte le zone del mondo. Questa fu la geniale intuizione di Ortels, latinizzato successivamente in Ortelius: prima d'allora la produzione cartografica era stata irregolare, locale a livello di produzione, ed i pochi atlanti cosiddetti "lafreriani" erano costituiti su richiesta raccogliendo carte di alcune zone, ignorando le altre. Ortelius riunì in un unico corpus la produzione cartografica eterogenea del periodo, uniformando come formato carte assai diverse e costituendo la base per un'impresa editoriale di enorme successo, pubblicata dal 1570 al 1612, attraverso cinque "Additamenta". Questo successo commerciale permise al "Theatrum" di dare enorme sviluppo alla conoscenza geografica del tempo, consolidando la propria struttura come modello per tutti gli atlanti seguenti. Splendido esemplare in eccezionale coloritura con cinque carte che presentano piccoli restauri alla piega centrale. Koeman: Ort 13. 105