A. Freeman, Il salario sociale in Germania, 1990 - Contra

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A. Freeman, Il salario sociale in Germania, 1990 - Contra
Alan Freeman
IL SALARIO SOCIALE IN GERMANIA
1
1. Ruolo e caratteristiche dello stato tedesco
TRA LE NAZIONI INDUSTRIALI AVANZATE, la Germania e il Giappone sono due esempi tipici di un
modello di crescita particolare. Essi sono diventati i principali rivali commerciali degli Stati Uniti,
godono di un attivo commerciale permanente, e il loro saggio di crescita della produttività sorpassa
agevolmente quello dei loro concorrenti. Questo contrasta con quanto avviene in Gran Bretagna e,
sempre più, con quanto avviene negli Stati Uniti. Nel 1960 il PNL pro capite nella Germania
Federale era meno della metà di quello degli Stati Uniti ed inferiore a quello della Gran Bretagna;
nel 1970 esso era superiore a quello della Gran Bretagna e circa il 60% di quello americano, e nel
1980 aveva superato quello degli Stati Uniti ed oltrepassava di circa il 40% quello inglese.
La Germania Ovest è stata indicata dagli inglesi e dagli economisti tedeschi come un Welfare
State modello, con misure istituzionali a favore della povertà, della disoccupazione, della malattia,
della vecchiaia, della maternità, con fondi di previdenza sociali molto grandi ed un livello
generalmente alto di spesa sociale.
Due questioni, aperte fin dalla creazione dello stato della Germania Ovest, sono state riportate di
attualità dagli appelli dell'opposizione interna della Germania Est contro l'unificazione con la
Germania Ovest.2 Il sistema di welfare della Germania Ovest contiene reali elementi ridistribuivi?
E se è così, in che misura essi sono semplicemente una risposta ai bisogni della classe dominante
piuttosto che a quelli della popolazione lavoratrice? Ci sono due elementi fondamentali,
indissolubilmente legati tra loro, nelle misure sociali tedesche: il modello di crescita della
Repubblica Federale e l'esito della II guerra mondiale.
La crescita tedesca, illustrata dall'andamento degli investimenti nella Tabella 1, è intensiva,
guidata da livelli eccezionalmente alti di formazione interna di capitale e da un attivo commerciale
basato sulla superiorità tecnologica. Per queste ragioni l'integrazione della forza lavoro nella società
assume una particolare importanza. Questa integrazione ha creato un particolare tipo di Stato – ‘lo
stato sociale’. L'industria tedesca e la sua tecnologia si sono alimentate attraverso la relazione tra
questo tipo di stato, il lavoro qualificato, il mondo degli affari e quello della finanza – relazione
conosciuta con il nome di ‘partecipazione sociale’, la pietra angolare del successo economico
tedesco.
Tabella 1.
FORMAZIONE DI CAPITALE FISSO LORDO COME % DEL PNL
Anno Germania Regno Unito Stati Uniti
Ovest
1960
24.3
16.4
17.99
1970
25.4
18.9
17.69
1980
23.6
16.9
19.13
Fonte: OCSE
Il risultato di tutto questo è che gli sforzi per l'efficienza economica e quelli per la pace sociale
viaggiano su binari paralleli. Un quinto del bilancio per l'istruzione va all'educazione superiore –
che crea una forza lavoro qualificata cruciale per assicurare vantaggi tecnici. Nel 1985, 11 miliardi
di DM sono stati spesi per le assicurazioni contro gli incidenti sul lavoro – sia per l'indennizzo dei
proprietari che per la protezione delle maestranze. Ci sono sussidi per la disoccupazione molto
generosi – essenzialmente per facilitare la flessibilità e la mobilità della forza lavoro, e per ovviare
alla necessità di costose indennità di licenziamento. Le spese per i trasporti e le comunicazioni sono
notevoli – esse sono state vitali per lo sforzo produttivo postbellico così come lo erano per la forza
militare prima e durante la guerra.
Lo stato tedesco è quindi importante sia per quanto riguarda la crescita economica che per il
Welfare State. Comunque entrambe le funzioni hanno una comune origine nella situazione tedesca
del dopoguerra. La Germania Federale è nata sulle ceneri del fascismo, della guerra e della
1 Questo studio è stato completato prima dell'unificazione tedesca.
2 Ad esempio, l'appello circolato tra i vecchi socialisti e l'oppositore Stefan Heim e riportato dalla stampa tedesca il 29 novembre
1989, e dalla stampa inglese il 31 dicembre, in cui si richiede una alternativa non-capitalista al regime di Honecker che doveva
preservare le misure di Welfare State della Germania Est.
1
sconfitta. Il suo stato fu distrutto ed il suo territorio diviso. Si presentavano quindi due compiti
principali: ricostruire le sue infrastrutture economiche e creare le condizioni sociali che
conducessero ad uno sviluppo economico accelerato. Mentre la grandezza della spesa pubblica
come proporzione del PNL non era molto alta, le sue priorità furono differenti dagli altri paesi
concorrenti come mostrano le Tabelle 2, 3 e 4.
Il posto centrale fu dato alla ricerca, allo sviluppo, alle innovazioni e alla produzione industriale.
Lo stato favorì ed estese le strette relazioni tra finanza ed industria che sono sempre state una
caratteristica del capitale tedesco, intervenne con sussidi per la creazione di imprese
tecnologicamente avanzate, e mantenne il suo impegno precedente alla guerra per quanto riguarda
le infrastrutture dei trasporti e delle comunicazioni per l'economia.
Tabella 2.
SPESA PUBBLICA IN PERCENTUALE DEL PNL
Anno Germania Regno Unito Stati Uniti
Ovest
1960
13.3
16.4
16.6
1970
15.8
17.5
18.7
1980
20.1
21.2
17.6
Fonte: OCSE
Tabella 3.
QUOTA PERCENTUALE
DEI SERVIZI
ECONOMICI
ALL'INDUSTRIA
SULLA DOMANDA
FINALE
PUBBLICA
Anno Germania Regno Unito Stati Uniti
Ovest
1975
8.9
6.4
14.6
1980
12.9
6.3
14.5
1985
12.7
6.1
12.8
Fonte: OCSE
Tabella 4.
QUOTA % DEI TRASPORTI E DELLE COMUNICAZIONI
SULLA SPESA PUBBLICA TOTALE
Quota % della spesa pubblica
totale rispetto al PNL
Anno
1977
1985
Germania
Ovest
5.7
4.3
Regno Unito
3.9
2.5
Quota % della spesa pubblica
sugli investimenti lordi
pubblici
Germania
Regno Unito
Ovest
34.7
16.2
31.6
25.5
Fonte: Contabilità nazionali tedesca ed inglese.
La sconfitta costrinse il capitale tedesco a dirigere la sua attività verso gli investimenti interni e
la conquista della tecnica, non all'esterno verso l'esportazione di capitale e la conquista di territori.
La Germania spende in armamenti proporzionalmente meno di ogni altra grande potenza eccetto il
Giappone. Non ha truppe all'estero né possedimenti stranieri. La guerra ha lasciato la Germania
priva di pretese territoriali, divisa, accerchiata da potenze nemiche, senza la possibilità di costruire
armi nucleari, militarmente dipendente dai suoi conquistatori. Il ‘Drang nach Osten’ è stato
capovolto di 180 gradi. Il capitale tedesco, sostenuto e rispolverato dai vincitori, non aveva scelta.
La produzione di armi lasciò spazio alle armi della produzione. Essa dovette costruire
economicamente ciò che aveva perduto territorialmente. Con la scomparsa della Germania Est
questa strategia è stata abbandonata: la ruota ha completato l'intero giro.
Il sorprendente successo economico della Germania contrasta con il destino di quei paesi che
hanno sfruttato la loro vittoria per assicurarsi privilegi militari, finanziari e commerciali nei mercati
esteri. Sebbene la Germania Ovest sia considerata il polo opposto della sua controparte orientale, tra
le potenze occidentali essa è il polo opposto della Gran Bretagna, che è caratterizzata da
investimenti esteri, un enorme apparato militare, indifferenza verso gli investimenti interni e una
rigorosa separazione tra la direzione delle aziende e la rappresentanza dei lavoratori. Questo si
rileva molto chiaramente nei bassi livelli di spesa e ricerca militare in rapporto agli Stati Uniti e alla
Gran Bretagna, come mostrano le tabelle 5, 6 e 7.
2
Tabella 5.
QUOTA % DELLE SPESE MILITARI
SULLA DOMANDA FINALE PUBBLICA
Anno
1975
1980
1985
Germania
Ovest
15.2
13.6
13.7
Regno
Unito
22.9
23.1
24.2
Stati
Uniti
29.8
30.0
35.6
Fonte: OCSE
Tabella 6.
INVESTIMENTI PER LA DIFESA
COME QUOTA % DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
Anno Germania Regno
Ovest
Unito
1977
0.46
1.3
1985
0.73
4.9
Fonti: Contabilità nazionali tedesca ed inglese
Tabella 7.
R&S MILITARE E CIVILE E COMPETITIVITÀ
NEL SETTORE MANIFATTURIERO. ANNO 1982
Germania Regno
Stati
Ovest
Unito
Uniti
R&S militare / PNL %
0.1
0.7
0.7
R&S civile / PNL %
2.5
1.6
2.0
Fonte: Kaldor (1986)
La situazione della Germania nel dopoguerra ha determinato anche la seconda grande priorità per
lo stato: la pace e la stabilità sociale. Non solo dovette essa saldare i conti con i suoi conquistatori e
con il proprio movimento operaio, ma si trovò a dover integrare 14 milioni di rifugiati di lingua
tedesca dall'Est in soli 15 anni. Un quarto della sua attuale popolazione proviene da famiglie di
immigrati. La ricostruzione sociale era assolutamente indispensabile.
Le richieste del movimento operaio tedesco tradizionale per ottenere consigli di rappresentanti
dei lavoratori e una produzione socializzata furono metodicamente sterilizzate e incorporate nella
macchina del nuovo stato. I lavoratori furono integrati a tutti i livelli nelle strutture dirigenziali sulla
base legale del ‘Mitbestimmungsrecht’ o ‘legge di codeterminazione’. Ad essi furono date garanzie
sociali: un ampio sistema di previdenza sociale generalizzato che si occupava della salute, degli
infortuni, della disoccupazione, della cura dei bambini, delle pensioni e degli invalidi. Lo stato
sociale era nato.
Tabella 8.
QUOTA % DELLA SPESA PER LA SALUTE SULLA DOMANDA PUBBLICA FINALE
Anno Germania Regno Unito Stati Uniti
Ovest
1975
28.6
21.6
5.6
1980
29.1
22.4
5.5
1985
30.1
22.5
4.8
Fonte: OCSE
Tabella 9.
QUOTA % DELLE SPESE PER LA PREVIDENZA SOCIALE
SUL TOTALE DELLA SPESA PUBBLICA3
Anno
1970
1975
1980
1985
Germania
Ovest
9.5
2.4
0.5
9.8
Regno Unito
20.0
19.2
23.5
29.4
3La classificazione delle spese per la previdenza sociale è quella elaborata da United Nations (UN) detta UN/COFOD. Per il 1970 ed
il 1975 le spese per la previdenza sociale inglesi sono calcolate come la somma delle spese per previdenza e servizi sociali.
3
Fonte: Contabilità nazionali tedesca ed inglese.
Lo stato sociale è un compromesso, che i socialdemocratici concepiscono come una
testimonianza della forza, della maturità e dell'acume del loro movimento operaio, pienamente
giustificato dai benefici che esso eroga. Potrebbe anche essere così, ma certamente questo è dovuto
più a ciò che è stato fatto prima della guerra che a ciò che è stato fatto dopo. Solo trent'anni dopo la
creazione dello stato tedesco, la rivoluzione del 1918 ha talmente spaventato la classe dominante
tedesca che essa ha trascinato il mondo nella barbarie. Qualche milione di marchi deve essere
sembrato un piccolo prezzo per evitare di ripetere quell'esperienza.
Lo stato della Germania Ovest in tutti i suoi aspetti ha senso solo quando lo si intende come un
baluardo contro l'Est e una base per la sua riconquista. Esso deve reprimere i conflitti sociali e
preservare la predominanza del capitale tedesco. Ciò contraddistingue i suoi attributi, che sono
quelli di una unione di efficienza e welfare consacrata all'altare della libera impresa. La
codeterminazione dà ai lavoratori un ruolo consultivo e non decisionale. La produzione statale
rimane confinata nelle infrastrutture. I governi che hanno fatto crescere questo sistema di welfare
sono stati conservatori e democristiani. Quelli che lo hanno esteso erano governi di coalizione in cui
i partiti rappresentanti il capitale hanno sempre esercitato il diritto di veto. E comunque nella sfera
del Welfare State prevale sempre il principio commerciale dell'assicurazione sociale sul principio
egualitario del diritto al benessere, con le conseguenze che adesso esamineremo.
Il sistema del Welfare State è quindi al tempo stesso un'assicurazione contro il movimento dei
lavoratori e un'assicurazione per i lavoratori. La sua funzione è quella di eliminare le fonti del
conflitto interno. L'esperienza tra le due guerre insegnò al capitale tedesco e ai suoi guardiani
americani che la crescita economica dipende dalla pace sociale. La paura degli ‘estremismi’ e la
ricerca del consenso stanno dietro ad ogni cosa, dal welfare al Berufsverboten. Ora ogni cosa è
sociale. Welfare sociale, partecipazione sociale, socialdemocrazia, sicurezza sociale, stato sociale e
mercato sociale.
‘Sociale’ tuttavia ha una sua interpretazione orwelliana: esso significa consenso. Le misure
sociali sono quelle che entrambe le classi concordano; tutte le altre sono per definizione
estremistiche. Il risultato è che i lavoratori hanno assicurato solo ed esattamente ciò che i capitalisti
volevano concedere. La questione è: qual è la dimensione di questa concessione? Gli interessi dei
lavoratori e del capitale sono fondamentalmente antagonistici? Il capitale tedesco ha effettivamente
perso materialmente qualcosa nell'interesse dell'armonia sociale?
2. Posizioni radicali sul salario sociale
Le posizioni del movimento operaio occidentale del dopoguerra sono strettamente correlate con la
principale fonte di sovrapprofitto del proprio paese. Mentre il movimento operaio inglese difende i
privilegi di oltreoceano e combatte le proprie direzioni aziendali, il movimento operaio tedesco del
dopoguerra è indifferente al militarismo ma è integrato nella produzione nazionale. Il movimento
operaio inglese diede al mondo la NATO, il movimento operaio tedesco la Östpolitik. Il Regno
Unito del dopoguerra è il compendio del conflitto sociale; la Germania, l'incarnazione dell'armonia
sociale.
La SPD (il partito socialdemocratico) si è conformata a questa regola generale. Nel congresso del
1959 a Bad Godesberg, la SPD abbandonò l’obiettivo della socializzazione dell'economia (era il
primo partito socialista europeo a compiere questo passo) e con soli 16 voti contrari abbracciò lo
stato sociale e l'uguaglianza attraverso la redistribuzione del reddito. L’atto diede i suoi frutti nel
1966 allorché i socialdemocratici riuscirono ad entrare nella ‘Grande coalizione’ con la CDU (i
cristiano democratici). Quando poi la CDU si rivoltò contro la Östpolitik nel 1972, la SPD
guadagnò i voti sufficienti per formare una coalizione con il piccolo partito liberale, alleanza che
durò fino agli anni '80, quando i liberali uscirono dal governo. Il periodo di partecipazione della
SPD al governo fu uno di quelli in cui fu maggiore la crescita dell’intervento pubblico. La quota
della spesa pubblica sul PNL aumentò dal 37 al 49%, sui consumi finali dal 15 al 20% e sullo stock
nazionale di capitale dal 7 al 10% (sebbene la quota sugli investimenti lordi annui sia effettivamente
calata dal 18 al 5%).
Tabella 10.
QUOTA % DI SPESE PER ‘WELFARE’ SUL TOTALE DELLA SPESA PUBBLICA
(SANITÀ+ISTRUZIONE+SERVIZI LOCALI+SICUREZZA SOCIALE+SUSSIDI SOCIALI)
1970
1975
1980
1985
62.2
68.4
67.0
65.1
Fonte: Contabilità nazionale, Tabella 3.36.
4
La sinistra tedesca tradizionale è quindi dominata da un consenso che trova le sue radici in un
compromesso. Il dissenso significa ribellione, non solo contro la destra tradizionale ma anche
contro i socialdemocratici. Il caso più violento fu quello della Rote Armee Fraktion, ma lo stesso
rifiuto del consenso e di tutti i suoi frutti si trova anche tra i Verdi e la sinistra marxista. Ci sono
quindi due posizioni nella sinistra tedesca: i socialdemocratici tedeschi sostengono lo stato sociale
ma si lamentano che esso non svolga un ruolo redistributivo adeguato. La sinistra di opposizione
mette in discussione le intere fondamenta dello Stato Sociale.
Dato che la sicurezza è la preoccupazione tradizionale dello stato tedesco, la sicurezza sociale è
logicamente la base dello stato sociale. L'opinione generale ritiene che questa sia una libertà
fondamentale. Hans Hellman Hartlich (1970) sostiene che il compromesso del dopoguerra
garantisca il cittadino contro la malattia, gli incidenti, la disoccupazione, la povertà e l'invalidità, e
fornisca, di diritto, il necessario per mantenere gli anziani e far crescere i bambini. Questo, egli
dice, è un’estensione dei diritti contenuti nella costituzione.
I socialdemocratici accolgono questa posizione, cosa che spiega l'avversione che essi ispirano ai
loro oppositori radicali. Le loro difficoltà cominciano con la previdenza sociale, che nel 1982
contava per il 42% del reddito statale. L'assicurazione non ha in sé necessariamente alcun elemento
redistributivo. Dopo tutto una polizza di assicurazione privata fornisce del reddito quando si è
malati, e una pensione privata aiuta quando si è vecchi, semplicemente ridistribuendo
ugualitariamente i rischi. L'assicurazione sociale tedesca è stata concepita per garantire che i
principi commerciali prevalgano su quelli del welfare. Essa è stata completamente separata dal resto
dello stato, con contabilità separate per ogni settore, benefici in relazione a chi ha contribuito e così
via. Essa è stata concepita come una polizza di un mandatario di una assicurazione privata che
viene amministrata dallo stato.
I socialdemocratici sostengono che questo è solo una parte della faccenda. Essi cercano di usare
le tasse dirette per determinare una reale redistribuzione attraverso l'estensione dei servizi sociali e
fornendo assistenza (‘assistenza sociale’) per quelli che non sono in grado di pagare i contributi o
per cercare di rendere il sistema di assicurazione più redistributivo. Essi sostengono che questo sia
avvenuto durante il periodo del governo di coalizione4quando essi allargarono i fondi del welfare,
in particolare i fondi per gli studenti e l'assistenza sociale. È in corso un dibattito piuttosto serrato su
quanto successo essi ebbero ed esiste a disposizione anche qualche utile ricerca.5
C'è una consapevolezza crescente, provocata dall'intervento dei Verdi, che l'attuale sistema non
possa soddisfare la domanda ad esso rivolta. Oltre 500 mila persone vivono sotto il livello minimo
dell'assistenza sociale, che non viene erogata dal sistema di assicurazione o dal bilancio dello stato
centrale ma dai bilanci degli enti locali, aumentando le diseguaglianze regionali e peggiorando la
crisi fiscale di questi enti locali. Anche conservatori come Albrecht, il leader della CDU della Bassa
Sassonia, hanno proposto un riaggiustamento dei carichi dell'assistenza sociale tra stato ed enti
locali.
Ci sono due difficoltà per questo tipo di impostazione. Primo, il quadro complessivo è quello del
welfare tradizionale dei trasferimenti tra differenti livelli di reddito, piuttosto che tra differenti
fattori di reddito. Quindi l’interrogativo “esiste un trasferimento da o verso i lavoratori salariati?”
non si può nemmeno porre. Secondo, c'è un paradosso intrinseco a questo tipo di approccio. Perché
il welfare possa ridistribuire è necessario presupporre le diseguaglianze. Questo concetto esclude il
progresso verso una società completamente differente in cui non sussistano povertà e
diseguaglianza. I socialdemocratici hanno smesso di domandarsi perché la povertà e la
diseguaglianza esistono. La letteratura di opposizione è radicale nei suoi contenuti poiché mette in
discussione le radici di queste assunzioni.
Si devono distinguere due correnti. L'impostazione generale dei Verdi è quella di generalizzare il
‘salario sociale’ ad un salario universale che venga pagato indipendentemente dal fatto che uno
lavori o meno. In particolare gli ‘eco-libertari’ vorrebbero che questo sostituisse completamente
l'intero Welfare State, per loro troppo burocratico.
Questa corrente accetta l'idea di una quota del prodotto sociale basata sulla semplice cittadinanza
e la vuole portare alla sua logica conclusione slegandola completamente dalla compravendita della
forza-lavoro. Essi criticano sia il progresso tecnico che lo stato centrale. Piuttosto interessante è il
fatto che questa critica trova un riscontro nell’opposizione nella ex-Germania est.
Una critica più analitica proviene dagli studiosi marxisti che sostengono che le prestazioni di
welfare tedesche sono determinate dal bisogno del capitale di riprodurre la forza lavoro, piuttosto
che dal diritto al benessere dei lavoratori. Essi non credono che sia avvenuta una ‘demercificazione’
del lavoro salariato, negando che i lavoratori ottengano più consumi in virtù della loro cittadinanza
4 Si veda come esempio Ehrenberg e Fuchs, collaboratori di un ex ministro del lavoro e della Amministrazione sociale, oppure
Krupp per una esposizione più accademica. Si veda Dahrendorf per una analisi critica.
5 Si veda per esempio DIW, una indagine condotta dal governo attraverdo la DIW, un lavoro autorevole e semi-ufficiale che consiste
di una lunga serie di studi sulla dimensione dei trasferimenti all'interno del sistema di assicurazione sociale.
5
piuttosto che dalla vendita della loro forza lavoro. Questi economisti sostengono che i servizi sociali
statali sono semplicemente una porzione collettiva del salario, pagata attraverso vie indirette con le
tasse e i pagamenti dell’assicurazione sociale. Sostengono anche che, dato che il welfare è fornito
dal capitale, esso è soggetto alle limitazioni del capitale stesso, e che la crisi fiscale dello stato, e lo
scontro tra i principi del mercato e del welfare, impongono limiti fondamentali ai sussidi sociali che
i lavoratori possono ottenere da un sistema di mercato.
L'opposizione chiede che ci sia una redistribuzione del prodotto sociale tra le classi, piuttosto che
tra i lavoratori salariati. Se non è così, allora non c'è alcun vero diritto generale al welfare, ma
semplicemente delle provvigioni organizzate per una sezione della società – i lavoratori salariati –
finanziate da loro stessi.
Muller e Neusüss (1971) sostengono che le funzioni dello stato devono essere analizzate per
distinguere tra quelle che mantengono la forza lavoro e quelle che mantengono le relazioni sociali
capitalistiche:
Una porzione piuttosto considerevole delle spese statali sono da considerarsi sotto la categoria
capitale variabile ovvero, parlando correntemente, sotto la quota del lavoro. Dovrebbe essere
ugualmente possibile attribuire una porzione del plusvalore totale della società che viene
ridistribuita tra i vari settori di capitale (sussidi, esenzioni fiscali) e spesa parzialmente per la
salvaguardia ideologica, militare, ecc., delle relazioni sociali capitalistiche. Il concetto di
redistribuzione dovrebbe allora essere alquanto ridotto. (1971, p.12).
Semmler (1977) propone una divisione delle funzioni della riproduzione capitalistica nel suo
insieme ma non ne tenta un'applicazione statistica.
Il problema è che mentre sono state sviluppate molte analisi teoriche avanzate, il lavoro empirico
per stabilire l'effettiva grandezza delle varie categorie della spesa pubblica non è ancora stato fatto.
Il problema fondamentale è ottenere una divisione funzionale delle entrate e delle uscite statali che
spieghi sia la loro relazione con i consumi privati delle varie classi, sia l'impatto dello stato sul
circuito del capitale. Il ‘Sozialistische Studiengruppe’ (1977) ha svolto un'analisi statistica
sistematica ma il suo scopo principale era quello di misurare il saggio del profitto: il lavoro
pubblicato non rende possibile calcolare i trasferimenti da e verso i lavoratori salariati.
Dopo più di dieci anni di dibattiti, Kratke (1982) rileva che la domanda fondamentale non era
ancora stata posta: da chi viene sostenuto il Welfare State, dalla classe lavoratrice o dalla classe
dominante? Il Welfare State non è nient’altro che una redistribuzione di porzioni di salario
all'interno dei lavoratori salariati, oppure esso intacca la ricchezza privata della classe dominante?
Nel linguaggio analitico della critica al capitalismo di Marx: il Welfare State può influenzare la
linea di divisione tra il ‘valore della merce forza lavoro’ e il ‘plusvalore’?
Il lavoro di analisi più sistematico finora è lo studio di Bartelheimer e Wolf (1984) sui redditi dei
lavoratori salariati nella Germania Ovest. Essi dividono le spese totali dello stato in cinque voci:
Condizioni generali sociali di produzione
Condizioni generali materiali di produzione
Riproduzione sociale della forza lavoro
Compensi e pensioni di guerra
Consumo sociale dei lavoratori autonomi
Le entrate fiscali dello stato sono divise in tre categorie:
Tasse pagate dalle famiglie dipendenti da reddito salariale
Tasse pagate dalle famiglie non dipendenti da reddito salariale (lavoratori autonomi e
redditieri).
Tasse pagate dalle imprese
Bartelheimer e Wolf usano materiale dei censimenti e i dati dell'indagine sui trasferimenti della
DIW, tentando di stabilire l'effettivo utilizzo dei servizi pubblici delle cinque categorie del processo
riproduttivo. Essi sono così in grado di dividere le spese per l'istruzione sulla base del numero di
scuole e degli iscritti al primo anno delle scuole superiori per la varie classi sociali; la spesa per la
salute sulla base delle statistiche sugli infortuni e le malattie; e così via. Sono anche in grado di
usare la classificazione delle tasse tedesche, che divide la popolazione tra quelli che pagano le tasse
sulla base di un reddito da lavoro salariato e quelli che le pagano sulla base di un reddito da altre
fonti. Questa classificazione è la base dei censimenti e delle indagini sui trasferimenti e quindi
permette un buon confronto tra chi paga le tasse e chi riceve i servizi.
Questo ci fornisce un punto di riferimento per verificare i risultati dal lato delle spese che si
ottengono con il metodo della quota del lavoro, cosa che ora procediamo a fare.
3. La spesa pubblica nella Germania Federale
6
Sebbene il salario sociale abbia le sue origini nelle tasse e nei pagamenti dell'assicurazione sociale
dei lavoratori salariati, così che logicamente questi pagamenti devono essere analizzati per primi,
essi possono essere compresi meglio solo se si analizza la struttura fisc ale dello stato della
Germania Ovest, che è qualcosa di inusuale, prima di procedere all'analisi del lato delle spese. Dato
che questa stessa struttura è determinata per funzioni, ora esamineremo il lato delle spese dello
stato.
I due pilastri del sistema tedesco sono l'assicurazione sociale, basata sui concetti delineati sopra,
e uno stato federale che garantisce le migliori condizioni infrastrutturali per il capitale privato, una
forza lavoro qualificata, una rete nazionale di comunicazioni e trasporti, un forte supporto alla
ricerca, e così via.
Il concetto di assicurazione sociale spiega la forma assunta da molte prestazioni di welfare nella
Germania Ovest, vale a dire quelle del Fondo di Assicurazione Sociale (Sozialversicherung) con tre
categorie principali: pensioni, malattia e infortunio, disoccupazione. La grandezza relativa del fondo
di assicurazione sociale, e la proporzione delle diverse categorie sul totale della spesa pubblica e del
fondo stesso sono mostrate nella Tabella 11.
Tabella 11.
COMPOSIZIONE DEL FONDO DI ASSICURAZIONE SOCIALE
Anni
1960 1960 1970 1970 1983 1983
Voci di spesa
DM
%
DM
%
DM
%
milioni
milioni
milioni
Pensioni lavoratori
12430 36.3 32090 36.5 82990 26.1
Pensioni dirigenti
5760 16.9 16490 18.7 70040 22.0
Pensioni minatori
2660
7.8
6130
6.9 14860 4.7
Assicurazione malattia
9800 28.8 25790 29.3 100960 31.8
Assicurazione
2040
6.0
3740
4.3 32640 10.2
disoccupazione
Altro
2260
6.6
6720
7.7 22640 7.1
Totale
34000
87910
317860
[Le quantità monetarie sono espresse in milioni di DM; le percentuali si riferiscono alla quota
sul totale del fondo di assicurazione sociale]
Fonte: Contabilità nazionale annuale.
In teoria, il fondo di assicurazione sociale è un fondo completamente separato con un proprio
bilancio, e con i contributi previdenziali che coprono le sue spese. Fino al 1974 i suoi conti erano
considerati separati anche nella Contabilità Nazionale. In pratica però
questa distinzione è
solo nominale poiché avvengono diversi trasferimenti all'interno del settore statale.
La maggior parte dei servizi sociali, compresi molti ospedali e cliniche, non sono gestiti
effettivamente dal fondo di assicurazione sociale. In realtà molti servizi non sono nemmeno gestiti
dallo stato. Essi sono parte di una rete di strutture parastatali che ‘vendono’ i loro servizi al
pubblico, allo stato o all'assicurazione sociale.
Per complicare ancora di più la faccenda essi possono anche ‘comprare’ risorse amministrative
dallo stato. Queste strutture comprendono i ‘kaufmannische buchenden kranken user’
(letteralmente: ospedali a contabilità commerciale) e diverse ‘Zweckverbende’ (associazioni
comunitarie senza scopo di lucro) come le cooperative edilizie che sono regolate da leggi speciali
che definiscono le loro funzioni sociali.
Uno dei problemi che hanno di fronte gli statistici della contabilità nazionale è come e dove
determinare i confini dello stato, e se includervi o meno queste strutture. In generale la soluzione a
cui si è arrivati è considerarle entro la contabilità dello stato (al netto dei trasferimenti e delle
vendite intermedie all'interno dello stato) in conformità con i criteri della contabilità standard SNA
degli altri paesi europei e del mondo intero. All'interno del bilancio statale, tuttavia, esse figurano o
come ‘vendite di servizi’, o come piccoli sussidi per coprire le loro perdite di funzionamento oppure
non compaiono affatto.
Questo genera una contraddizione. Da una parte il fondo di assicurazione sociale è stato la fonte
principale delle entrate fiscali, accrescendosi dal 26% di tutte le entrate fiscali nel 1952 al 42% nel
1982. D'altra parte il suo ruolo principale è quello di una fonte di trasferimenti monetari e non di
fornitura di servizi. Il suo stock di capitale è molto piccolo – il 4% del totale dello stato – e il suo
contributo alla domanda finale, paragonato con gli altri settori dello stato, non è proporzionato alle
sue spese. Nel 1984 il 65% del suo bilancio consisteva di trasferimenti – il 72% se si comprende
l'acquisto di servizi statali. Il fondo di assicurazione sociale investe solo lo 0.4% del suo bilancio.
Gli enti locali, viceversa, spendono il 20% in trasferimenti e il 22% in investimenti.
7
Inoltre sebbene in teoria esso sia un fondo di assicurazione che si autofinanzia con l'obbligo per
ognuno di associarsi, e che paga quando i suoi ‘membri’ richiedono i suoi benefici, in pratica la
distinzione tra assicurazione sociale ed i restanti fondi sociali è diventata sempre più confusa così
che la tassazione vera e propria è diventata una fonte crescente di fondi sociali in generale, mentre i
contributi per l'assicurazione sociale sono semplicemente un'altra forma dei fondi dello stato
centrale.
Il principio dell'assicurazione sociale si applica senza grosse differenze agli impiegati statali, che
godono di prestazioni equivalenti direttamente dai fondi dello stato come parte di un pacchetto di
carriera. I funzionari statali non pagano alcun esplicito contributo di assicurazione sociale ma dei
fondi statali sono accantonati per coprire i benefici loro elargiti. Nella contabilità nazionale, quindi,
viene calcolato una grandezza figurativa per questi fondi che viene aggiunta al totale dei contributi
dell'assicurazione sociale.
Lo stato in quanto tale è diviso in tre distinti livelli di funzionamento che riflettono la struttura
federale dello stato tedesco. Ci sono il ‘Bund’ ovvero lo stato federale, i ‘Länder’ ovvero le regioni,
e i ‘Gemeinde’ ovvero gli enti locali.
La divisione della spesa pubblica tra questi tre livelli è riportata nelle tabelle 12 e 13.
Tabella 12.
SPESE PUBBLICHE LORDE DELLO STATO TEDESCO NEL 1984 IN MILIONI DI DM
Trasfe- Investi- Beni Salari Totale Entrate
rimenti menti
fiscali
Assicurazione
220110 1390 99500 11230 332690 284700
sociale
Bund
182300 6100 38030 31480 281420 245080
Länder
96840 8790 22630
9640 233040 172460
Gemeinde
23500 25790 43440
4786 117860 56870
Tabella 13.
QUOTE PERCENTUALI DELLE VARIE SPESE PUBBLICHE. ANNO 1982
Trasferi Investim Beni Salari Totale
%
menti
enti
Spesa
menti menti
pubblic
a
66
0.4
29.9
3.4
100
34
Assicurazione
sociale
Bund
64
2.2
13.5
11.3
100
29
Länder
41
3.8
9.7
4.1
100
24
Gemeinde
20
21.9
36.9
4.1
100
12
[NB. Le cifre non sono consolidate, cioè i trasferimenti interstatali (che servono per coprire il
deficit delle spese superiori alle entrate fiscali) non sono stati depurati.]
Fonte: [F18R1], tabelle 3.34, 3.36, 3.38, 3.40.
Questa spesa, come quella dell'assicurazione sociale, comprende un complicato sistema di
trasferimenti interni che ha lo scopo, in questo caso, di eliminare gli effetti distributivi delle
disuguaglianze sociali. La struttura dello stato risulta ragionevolmente chiara dalla tabella. La
tendenza è quella da parte dei livelli alti dello stato e del fondo di assicurazione sociale di
controllare l'allocazione dei fondi monetari, regolando in questo modo i livelli più bassi che
eseguono gli investimenti e la prestazione dei servizi.
All'interno di questo quadro generale, c'è tuttavia una divisione del lavoro tra i diversi livelli. La
responsabilità del sistema legale e della polizia è distribuita su tutto lo stato. Lo stato centrale si
occupa dell'amministrazione generale, dell'ordine pubblico, della ricerca , della difesa e delle
infrastrutture dei trasporti e delle comunicazioni. I Länder e i Gemeinde si dividono la
responsabilità della scuola sebbene quella superiore sia gestita dai Länder. Investimenti nella sanità
sono divisi in maniera simile, mentre i servizi locali sono gestiti localmente. Il sistema dei sussidi e
dei trasferimenti assegna il controllo di bilancio ai livelli più alti dell'amministrazione e
l'effettuazione degli investimenti ai livelli più bassi.
E' anche chiaro che il ruolo dello stato nella produzione (nel senso stretto della produzione di
valori d'uso) è molto più piccolo di quanto suggerisca la sua quota sul PNL. Ancor più sorprendente
è il fatto che l'83% dei nuovi investimenti sono in edifici e terreni; formalmente attraverso
8
fondazioni di beneficenza, in realtà attraverso una rete di appalti di lavori pubblici. Lo stato non fa
le cose, le facilita.
Per identificare i destinatari finali della spesa pubblica iniziamo dalla ben nota classificazione
SNA delle funzioni, che per la spesa pubblica totale si dividono nel modo seguente:
Tabella 14.
SPESA PUBBLICA DIVISA PER FUNZIONE
Anni
1965
1970
1975
1980
1985
Amministrazione
9530
18910
36720
57760
71400
generale
Difesa
18060
20430
33520
41760
51700
Pubblica sicurezza
5950
9190
17460
25270
30370
Istruzione
15880
27060
55280
76000
83410
Sanità
16660
28630
67590
92950 116510
Sicurezza sociale
71190 103250 211180 287090 348630
Abitazioni
5450
7930
13150
21530
19950
Ricreazione e cultura
2460
3900
8160
12910
13840
Energia
150
900
2740
6290
4440
Agricoltura
4490
8270
8870
12550
16110
Industria
0
150
470
1010
1850
Trasporti
12800
21150
31530
40480
37840
Sevizi economici
3320
4640
9980
18110
24890
Miscellanea*
3230
6550
14220
28550
55300
Totale
169850 260960 510700 722360 875880
*Comprensiva degli interessi sul debito
Fonte: [F18R6], Tabella 5; [RE] 3.46.
La più dettagliata suddivisione di queste spese si trova nel lavoro di Bartelheimer e Wolf, ed è
riassunta nelle tabelle A1-A4.
Per ogni categoria di spesa essi calcolano un valore appropriato per i salariati, usando una
combinazione delle tecniche della quota del lavoro e del censimento per stimare quale proporzione
della spesa pubblica viene usata dalla popolazione la cui fonte principale di reddito è il salario. La
Tabella A1 mostra il valore assoluto dei servizi in ogni categoria per alcuni anni. Le ultime tre righe
riassuntive mostrano la grandezza dei benefici dell'assicurazione sociale (pensioni, sussidio di
disoccupazione, benefici per i figli e i genitori, e l'assistenza sociale); la grandezza degli altri
benefici, e il totale di queste due voci.
Tabella A1.
BENEFICI PER I LAVORATORI SECONDO LE CATEGORIE UN
APPLICANDO IL METODO DI BARTELHEIMER E WOLF.
(MILIONI DI DM)
Anni
1970
1975
1980
1981
1982
Istruzione
18650
38426
53366
56248
55994
Sanità
19922
49180
71138
76695
76768
Sicurezza sociale
85721 183219 249774 272706 285911
di cui:
Trasferimenti
77537 165962 223566 244716 256434
monetari
Altro
8184
17257
26208
27990
29477
Abitazioni ed altro
di cui:
Abitazioni
Progettazione
Servizi locali e
ambiente
Ricreazione e cultura
Trasporti
Sevizi economici
3922
7153
11086
11002
9609
282
1339
2301
542
2976
3635
956
4227
5903
1062
4442
5498
1083
4160
4366
2499
10156
974
5594
14063
1587
8813
19220
2558
9233
18318
2496
8739
17147
2652
9
Totale sicurezza
85721 183219 249774 272706 285911
sociale
Totale altro
56123 116003 166181 173992 170909
Totale Welfare State
141844 299222 415955 446698 456820
La Tabella A2 mostra poi la spesa pubblica totale (cioè per i lavoratori e le altre classi insieme)
suddivisa nelle grandi categorie aggregate.
Tabella A2.
SPESA PUBBLICA TOTALE PER CATEGORIE UN, MILIONI DI DM
(SI VEDA LA TABELLA 10 PER LA SUDDIVISIONE IN DETTAGLIO)
Anni
1970
1975
1980
1981
1982
Totale sicurezza
104480 214650 287090 310020 327750
sociale
Totale altro
90350 171270 243870 252890 251830
Totale Welfare State 194830 385920 530960 562910 579580
Le tabelle A3 e A4 mostrano due serie di proporzioni. La Tabella A3 mostra cifre che non
derivano dal calcolo più generale della quota del lavoro: ogni riga mostra la quota del lavoro nella
spesa pubblica per i particolari tipi di servizi; così, nel 1970 ai lavoratori è andato il 72.1% dei
benefici per la sanità, ma solo il 62% della spesa per la ricreazione e la cultura. La Tabella A4
mostra la composizione dei benefici per i lavoratori provenienti dallo stato, cioè la percentuale dei
benefici per i lavoratori di ogni categoria. In questo modo, ad esempio, nel 1970 il 14% dei benefici
per i lavoratori prende la forma di servizi sanitari, e così via.
Tabella A3.
QUOTA % AI LAVORATORI DELLE SPESE PUBBLICHE PER CATEGORIE UN
(METODO BARTELHEIMER/WOLF)
Anni
1970
1975
1980
1981
1982
Istruzione
67.0
69.9
70.2
70.5
69.5
Sanità
72.1
76.3
76.5
76.5
75.7
Sicurezza sociale
82.0
85.4
87.0
88.0
87.2
Abitazioni
46.6
55.5
51.5
52.5
50.2
Ricreazione e cultura
62.0
69.5
68.3
68.7
66.9
Trasporti
45.2
45.5
47.5
47.5
45.6
Servizi economici
20.7
16.0
14.1
13.1
14.2
Totale sicur. sociale
82.0
85.4
87.0
88.0
87.2
Totale altro
62.1
67.7
68.1
68.8
67.9
Totale welfare+Sic.
72.8
77.5
78.3
79.4
78.8
Soc.
Tabella A4.
COMPOSIZIONE DEI BENEFICI AI LAVORATORI IN % (METODO BARTELHEIMER/WOLF)
Anni
1970
1975
1980
1981
1982
Istruzione
13.1
12.8
12.8
12.6
12.3
Sanità
14.0
16.4
17.1
17.2
16.8
Sicurezza sociale
60.4
61.2
60.0
61.0
62.6
Abitazioni
2.8
2.4
2.7
2.5
2.1
Ricreazione e
1.8
1.9
2.1
2.1
1.9
cultura
Trasporti
7.2
4.7
4.6
4.1
3.8
Servizi economici
0.7
0.5
0.6
0.6
0.6
Totale sicurezza
60.4
61.2
60.0
61.0
62.6
sociale
Altro totale
39.6
38.8
40.0
39.0
37.4
Fonte: Bartelheimer e Wolf (1983) per le Tabelle A1, A2, A3, A4.
Il calcolo con il metodo della quota del lavoro
Stimiamo ora i benefici delle categorie appena considerate ricevuti dai lavoratori, usando il metodo
della quota del lavoro per gli stessi anni, cui aggiungiamo il 1963, il 1965 e il periodo 1983-86,
10
essendo questi gli anni per i quali sono disponibili i dati dalla contabilità nazionale secondo la
classificazione UN. Ovviamente, non ci si può attendere che la spesa calcolata sarà uguale per ogni
singola categoria. Ciò che noi vogliamo stabilire è se i totali complessivi dei benefici ricevuti dai
lavoratori sono correlati quando si usino i due metodi differenti.
Il nostro scopo principale nell’elaborare la quota dei lavoratori è stato quello di riflettere il più
accuratamente possibile il metodo usato per gli altri paesi, così da facilitare le comparazioni. La
contabilità tedesca differisce leggermente da quella degli altri paesi, per questo abbiamo fatto un
tentativo di mettere in relazione il reddito delle famiglie con la sua origine in termini di fattori del
reddito. Solo il reddito salariale e quello da ‘attività imprenditoriale e da proprietà’ figurano nelle
tabelle del reddito delle famiglie private, il reddito delle pensioni e gli altri benefici statali sono
invece considerati come trasferimenti susseguenti all'origine del reddito. Il nostro punto di partenza
è stato quindi la tabella del reddito lordo delle famiglie nella contabilità nazionale aumentato
attraverso le informazioni sul fondo pensioni e il sistema di assicurazione sociale. Le cifre sul
reddito delle famiglie mostrano solo il reddito lordo prima della detrazione delle tasse, ma senza
l'inclusione dei benefici dell'assicurazione sociale o i contributi dell'assicurazione sociale degli
imprenditori. Dato che noi abbiamo a che fare con il reddito su cui viene calcolato il carico fiscale,
non possiamo aggiungere a questo i contributi omessi. La procedura che abbiamo seguito è stata: i)
aggiungere le pensioni ai redditi da salario per ottenere il reddito monetario lordo dei salariati; ii)
aggiungere allo stesso modo le pensioni alle cifre della contabilità nazionale per il reddito delle
famiglie per ottenere il reddito monetario lordo delle famiglie; iii) dividere il reddito lordo dei
salariati per il reddito monetario lordo delle famiglie. Una differente quota per i lavoratori è stata
calcolata per i benefici della sicurezza sociale, una parte dei quali sono ricevuti dai lavoratori
autonomi che devono quindi essere dedotti dal reddito dei salariati. Questa è stata calcolata come
proporzione dei benefici della sicurezza sociale pagati ai salariati. Il calcolo è mostrato nella
Tabella A5 per alcuni anni prescelti.
Tabella A5.
QUOTA DEI LAVORATORI E QUOTA DELLA SICUREZZA SOCIALE PER ANNI SCELTI
Anni
1950
1955
1960
1965
1970
1. Reddito lordo delle
73340 132490 226350 341560 515950
famiglie
2. Reddito da pensione
3580
7150
18430
28850
48440
3. Salario lordo
45710
84880 144390 234130 360640
4. Salari + pensioni
49290
92030 162320 262980 409080
5. Reddito famiglie +
76920 139640 244780 370410 464390
pensioni
6. Quota del lavoro ( =
0.64
0.66
0.67
0.71
0.72
4./5.)
7. Quota della sicur.
0.94
0.94
0.94
0.94
0.95
sociale
Anni
1975
1980
1982
1985
1. Reddito lordo delle
790910 112724 120692 135224
famiglie
0
0
0
2. Reddito da pensione
94120 133330 149220 163460
3. Salario lordo
587200 844410 902520 980790
4. Salari + pensioni
681320 977740 105174 114425
0
0
5. Reddito famiglie +
885030 126057 135614 161570
pensioni
0
0
0
6. Quota del lavoro ( =
0.77
0.78
0.78
0.75
4./5.)
7. Quota della sicur.
0.94
0.95
0.95
0.95
sociale
Fonte: [F18R S10]
Per confrontare questa quota del lavoro abbiamo calcolato una quota ‘implicita basata sul
censimento’ dai risultati di Bartelheimer e Wolf. Cioè abbiamo calcolato la percentuale implicita
dei benefici del Welfare State ricevuti dai lavoratori salariati, se si accetta la grandezza dei
trasferimenti calcolata da Bartelheimer e Wolf usando la loro tecnica basata sui censimenti. La
Tabella A6 mostra le due quote del lavoro descritte sopra, più due altre: la quota del lavoro usata da
Bartelheimer e Wolf, e la ‘quota salario’ calcolata dagli stessi statistici della contabilità nazionale.
11
Tabella A6.
CONFRONTO DELLE QUOTE DEL LAVORO E DELLA SICUREZZA SOCIALE (ANNI SCELTI)
Anni
1970 1975 1980 1982
Quota del lavoro
0.72 0.77 0.78 0.78
Quota del lavoro B/W
0.62 0.67 0.68 0.67
Quota della sicurezza sociale
0.95 0.94 0.95 0.95
Quota della sicurezza sociale
0.82 0.85 0.87 0.87
B/W
NB. Le quote B/W sono quote del lavoro ‘implicite’ secondo le cifre di Bartelheimer e
Wolf, calcolate come è stato descritto nel testo.
La nostra quota del lavoro è sempre più bassa della quota implicita basata sui censimenti, mentre
la nostra quota della sicurezza sociale è sempre più alta. Come abbiamo visto, nel calcolo dei
benefici effettivi queste differenze si controbilanciano l'un l'altra e i benefici per i lavoratori
calcolati con i due metodi corrispondono molto bene.
Tutte le misure della quota del lavoro mostrano una tendenza crescente. La ragione principale di
questo è il declino del numero dei lavoratori autonomi, particolarmente agricoltori e piccoli
coltivatori. Nel 1950 nella Germania Federale c'erano circa 3.8 milioni di piccoli coltivatori su una
popolazione attiva di 19.5 milioni. Nel 1984 il numero era scesa ad 1.1 milioni su 25.11 milioni. I
lavoratori autonomi nel loro insieme sono diminuiti da 6.25 milioni a poco più di 3 milioni nello
stesso periodo. Il rimanente dei lavoratori autonomi sono piccoli artigiani e imprenditori o liberi
professionisti; tuttavia negli ultimi anni il lavoro autonomo è leggermente aumentato a causa del
fatto che il subappalto ha creato figure che sono essenzialmente salariati che lavorano
saltuariamente o in modo precario.
Usando il metodo della quota del lavoro, sanità, istruzione, abitazioni e servizi locali abbiamo
ripartito i benefici ai lavoratori in proporzione alla quota del lavoro. Non abbiamo fatto alcun
tentativo di calcolare la porzione di servizi economici a favore dei salariati, essendo questi non più
dello 0.7% dei benefici per i lavoratori secondo le stime di Bartelheimer e Wolf. Per stimare la
quota dei trasporti e delle comunicazioni è stato necessario un ulteriore calcolo basato sul metodo di
Bartelheimer e Wolf ma simile alle correzioni applicate per gli altri paesi. Separiamo da queste
spese la parte destinata al trasporto su strada, da questa sottraiamo la parte che va come sussidio alle
imprese private, infine stimiamo la porzione di uso delle strade corrispondente ai veicoli privati
usando le statistiche statali sui trasporti. Il rimanente va ripartito secondo la quota del lavoro.
La decisione più difficile riguarda la ripartizione delle pensioni e delle pensioni di guerra. Queste
ammontavano nel 1986 a 15 miliardi di marchi, una cifra superiore all'intera spesa pubblica per le
abitazioni e i servizi locali. E fino alla fine degli anni '50 esse erano più grandi della somma delle
tasse sui redditi personali. Abbiamo deciso di escludere queste spese dal calcolo del salario sociale
per tre ragioni: primo, le spese per le pensioni di guerra di queste dimensioni sono uniche, per
quello che ne sappiamo (non conosciamo la situazione in Giappone). Quindi non facilita il
confronto con gli altri paesi inserire una voce eccezionale di tale natura. Secondo, una notevole
parte di questa voce copre l'insediamento dei profughi.6 Terzo, se tuttavia dovessimo includere nei
benefici ai lavoratori queste pensioni di guerra, dovremmo anche considerarne i costi, e questa è
una cosa completamente al di fuori di qualsiasi calcolo del salario sociale.
Sulla base di questa tecnica la corrispondenza delle stime di entrambe le tecniche è molto stretta,
come si vede nella Tabella A7 e nella Figura 3.
6 La costituzione della Germania Federale assicurava asilo per tutte le vittime di ‘eventi politici’. Recentemente c'è stata una ondata
di opposizione a queste misure e ai tentativi di distinguere tra rifugiati politici e ‘rifugiati economici’, in particolare di fronte
dell'ondata di afflusso dei Tamil da Ceylon. Dopo la caduta del muro di Berlino, questa opposizione si è andata spegnendo per motivi
inspiegabili.
12
Tabella A7.
BENEFICI AI LAVORATORI
SECONDO I METODI DELLA QUOTA DEL LAVORO E DEL CENSIMENTO
(IN MILIONI DI DM CORRENTI)
Benefic
i al
Benefic
lavoro Benefic
i
Tutti i Risarci esclusi
i
alle
Sicurez Altri benefici
i
al
altre
Anni
za
benefici
al
menti risarci- lavoro classi
sociale
lavoro
di
menti second second
guerra
di
o
o
guerra B e W B e W
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(1) +
(3) - (4)
(2)
1963 54815 23186 78001
6569 71432
nd
nd
1965 66935 30208 97143
7397 89746
nd
nd
1970 99056 51931 150986
8307 142679 141844 56123
1971 113520 62742 176262
9041 167221 166645 68252
1972 128369 71697 200067
9379 190688 190904 76748
1973 142397 85121 227517
9965 217553 218689 89395
1974 165726 100937 266663 10915 255748 256964 105410
1975 201914 110820 312734 11620 301114 299222 116003
1976 218662 115070 333732 12219 321514 314368 119236
1977 232489 122037 354526 12788 341738 333085 124987
1978 241700 130994 372694 12996 359697 352686 134919
1979 254998 144175 399173 13251 385922 381464 149780
1980 272182 159934 432116 14348 417768 415955 166181
1981 294205 169808 464013 14770 449243 446698 173992
1982 311103 168775 479878 14855 465023 456820 170909
1983 316344 167707 484052 14646 469406
nd
nd
1984 324502 172751 497253 14530 482723
nd
nd
1985 331198 178956 510154 14012 496143
nd
nd
1986 338057 185836 523893 13822 510071
nd
nd
I benefici diversi dalla sicurezza sociale calcolati da Bartelheimer e Wolf sono più grandi dei
nostri, ma i benefici della sicurezza sociale sono più piccoli, e le due differenze si elidono a
vicenda.
Sfortunatamente nessun metodo di calcolo può essere applicato prima del 1970, ad eccezione
degli anni 1963 e 1965. Questo perché l'attuale classificazione standard United Nations (UN) delle
funzioni dello stato fu adottata dagli statistici tedeschi solo dopo il 1974 e non furono fatte
estrapolazioni per tutti gli anni precedenti. Abbiamo quindi dovuto produrre una terza serie, che usa
la stessa tecnica della quota del lavoro come prima ma parte dalle statistiche finanziarie del governo
che mostrano la effettiva spesa pubblica, ma con la classificazione del bilancio statale tedesco o
haushalt
Ci sono tre problemi con questa tecnica, il che significa che le cifre devono essere considerate
con cautela. Primo, bisogna notare che le cifre prima del 1960 non sono esattamente comparabili
poiché prima di questa data la regione del Saarland e Berlino Ovest non rientravano nelle
statistiche. Secondo, la classificazione usata dal governo nel bilancio statale, quantunque molto
dettagliata, non corrisponde alla classificazione UN e deve quindi essere trasformata per renderla
compatibile. Terzo e più importante, il sistema di contabilità nazionale in ogni caso non è lo stesso
del bilancio statale. Le differenze tra il bilancio statale la contabilità nazionale sono le seguenti:
1) Il bilancio statale non comprende il sistema di sicurezza sociale. Le transazioni tra questo e lo
stato devono essere consolidate, vale a dire, i trasferimenti e gli acquisti interni devono essere
considerati al netto e non al lordo.
2) Il bilancio statale registra la ‘vendita di servizi amministrativi’ agli enti parastatali quali gli
ospedali e lo Zweckverb, e non comprende le spese di questi enti. Queste spese devono essere
incluse e i trasferimenti tra essi e lo stato devono essere considerati al netto.
3) I pagamenti a, e i servizi ricevuti dalla Comunità Economica Europea non sono suddivisi per
funzione nel bilancio statale.
13
4) Le pratiche di contabilità e di bilancio dello stato non sono sempre le stesse di quelle degli
statistici della contabilità nazionale, per quanto riguarda il periodo di tempo di calcolo e se la
contabilità usa l'emissione e il ricevimento di fatture oppure i pagamenti fatti e ricevuti.
5) Ci sono una serie di altre differenze minori relative ai confini dell'apparato statale.7
Per queste ragioni abbiamo fatto solo una stima approssimativa delle cifre del bilancio statale
usando i metodi descritti nell'appendice; l'essenza della procedura è stata quella di stimare la
percentuale del bilancio statale da suddividere usando la quota del lavoro, e aumentare o ridurre il
risultato usando il rapporto tra spese totali di bilancio e le stime del reddito nazionale delle spese
statali. I risultati, presentati nella Tabella A8 e nella Figura 2, mostrano che queste stime non si
discostano molto dalle cifre ottenute con gli altri metodi per il periodo considerato; non di meno la
discrepanza potrebbe essere anche del 5%, per cui le cifre devono essere trattate con la appropriata
cautela. In generale le stime sembrano essere distorte verso l'alto nei primi anni e verso il basso
negli ultimi anni.
Tabella A8.
STIME DEI BENEFICI AI LAVORATORI
USANDO LE STATISTICHE FINANZIARIE E LA CONTABILITÀ NAZIONALE
Anni
1963
1965
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
Benefici al
lavoro
statistiche
finanziarie
Benefici al
lavoro
contabilità
nazionale
A
B
69265
86309
139913
167706
188304
214750
257049
307111
330507
348137
370440
71432
89746
142679
167221
190688
217553
255748
301114
321514
341738
359697
A
B
396402
432758
468820
484862
486265
503526
517704
539764
385922
417768
449243
465023
469406
482723
496143
510071
Differenze
C
B-A
3167
3437
2766
-485
2384
2803
-1301
-5997
-8993
-6399
-10743
Differenza
come
percentuale
della prima
colonna
D
(C/A) × 100
4.6
4.0
2.0
-0.3
1.3
1.1
-0.5
-2.0
-2.7
-1.8
-2.9
C
D
B-A
(C/A) × 100
-10480
-2.6
-14990
-3.5
-19577
-4.2
-19839
-4.1
-16859
-3.5
-20803
-4.2
-21561
-4.2
-29693
-5.5
La struttura fiscale nella Germania Federale
Ci sono tre principali fonti di tasse che gravano sui lavoratori salariati in Germania Ovest, vale a
dire i contributi per l'assicurazione sociale, le tasse sul reddito e alcune tasse indirette. Una
caratteristica peculiare del sistema è che le tasse sui redditi sono molto più basse che negli altri
paesi (passando dal 13.9% delle entrate statali nel 1950 al 23.5% nel 1985). Le due principali tasse
sono i contributi per l'assicurazione sociale, che sono aumentate dal 28.9% al 38.9% nello stesso
periodo e le tasse indirette, in particolare le tasse sulla produzione e sul commercio, che sono
diminuite dal 40.0% al 30.7%. Le tasse sulla proprietà in quanto tale sono relativamente piccole, e
nella Tabella a seguire le abbiamo raggruppate con le tasse sulle imprese.
Le tabelle 15 e 16 mostrano il peso relativo di tutte le forme di tassazione in Germania per il
periodo preso in esame.
7 Per una esposizione dettagliata delle differenze si veda F18R6, pp.14 e seguenti.
14
Tabella 15.
ENTRATE FISCALI COMPRESI I CONTRIBUTI PER L'ASSICURAZIONE SOCIALE
Anni
1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985
Tasse sui redditi
personali
4040
9490 17270 31490 54350 10252 15287 18004
Tasse sulle
imprese
Contributi per
assicurazione
sociale
Tasse su beni e
servizi
Totale
0
0
0
3857
6023
10250
12870
16350
18370
31220
45460
8410
15610
31210
48520
84940
12803
25957
42740
63990
92040
29110
57080
10147
0
15687
0
24768
0
16651
0
13374
0
42114
0
24746
0
19806
0
62961
0
30621
0
23596
0
76767
0
Tabella 16
QUOTA PERCENTUALE DELLE VARIE TASSE SUL TOTALE DELLE ENTRATE FISCALI
STATALI
(ESCLUDENDO I CONTRIBUTI PER L’ASSICURAZIONE SOCIALE)
Anni
1950
1955
1960
1965
1970
1975
1980
1985
Tasse redditi
personali
13.9
16.16
17.0
20.1
21.9
24.3
24.3
23.5
Tasse sulle
imprese
13.2
10.6
10.1
8.2
6.6
4.4
5.0
5.9
Sontributi
assicurazione
sociale
28.9
27.3
30.8
30.9
34.3
39.5
39.3
39.9
Tasse su beni
e servizi
44.0
45.5
42.1
40.8
37.2
31.8
31.5
30.7
Totale
100
100
100
100
100
100
100
100
Fonte ]F18 R57] , Tabella 21 (per le tabelle 15 e 16)
Il peso del sistema di assicurazione sociale nella struttura fiscale tedesca è, come ci si aspetterebbe,
grande tanto quanto il suo peso nelle spese. Negli anni più recenti ha avuto una tendenza a
decrescere a spese delle tasse sui redditi e sui salari, ma esso rimane in modo schiacciante la voce
più grande del totale del carico fiscale sui lavoratori salariati.La gran parte dei contributi
sull’assicurazione sociale proviene dai lavoratori salariati e dai loro imprenditori1.Un piccolo
contributo addizionale è imposto a carico dei lavoratori autonmi e recentemente è stato introdotto
anche un contributo per le casalinghe. La contabilità nazionale fornisce anche le cifre dei benefici e
dei contributi figurativi per i funzionari pubblici in modo da comprenderli nella stessa struttura del
resto della forza lavoro. Le tasse sui redditi si dividono in due categorie: le tasse sui salari e le ‘tasse
sui redditi’. La tassa sui redditi è considerata come una tassa sui salari settimanali, e viene trattenuta
alla fonte. La tassa sui redditi viene in teoria pagata annualmente sul reddito personale diverso dal
salario. Essa copre una varietà di redditi dalla proprietà fino ai salari più alti, definiti (nel 1982)
come segue:
1) redditi di persone singole superiori a 24.000 DM all’anno oppure redditi familiarisuperiori a
48.000 DM annui.
2) Sui proventi di redditi diversi dal salario, in eccesso si 800 DM all’anno
3) Sui proventi di onorari superiori a 18.000 DM oppure a 36.000 DM per un nucleo familiare.
4) Per un reddito della moglie superiore a 36.000 DM all’anno.
Tutti i contribuenti sono classificati come ‘ lohnsteuerpflichtige’
1 Il contributo degli imprenditori è considerato dagli statistici della contabilità nazionale e da loro stessi , come è nella
pratica generale, una parte del salario.
15
– soggetti a tassazione sul reddito. Alla fine di ogni anno fiscale
essi devono presentare una denuncia dei redditi che viene poi accertata, e, se necessario, l’uffivio
delle tasse provvede poi a cambiare la loro categoria. Ha perciò luogoun aggiustamento annuale
regolare nella classificazione tra tasse sui salalri e tasse sui redditi.
Originariamente la distinzione tra tasse sul reddito e tasse sul salario corrispondeva alla
distinzione tra lavoratori salariati da una parte e funzionari, redditieri e lavoratori autonomi
dall’altra. Ma nel corso degli anni quando i livelli salariali sono cresciuti e gli stipendiati sono
aumentati, la distinzione è deventata sempre meno chiara.
Le proporzioni relative delle tasse sul salario e sul reddito sono quindi cambiate nel corso degli anni
come segue:
Tabeila A9.
QUOTA % DELLE TASSE SUL SAL\RIO E SUI REDDITI SULLE ENTRATE FISCALI
STATALI
(ESCLUDENDO I CONTRIB lì FER L’ ASSICURA:Z[ONE SOC ALE)
1985
Anni
1950
1955
1960
1965
]970
]975
1980
Entrate 20700 41470
70260
108350 162740 254650 382150 461460
fiscali
Reddito
Lavoro
lordo
Tasse
salari
Tasse
reddito
Tasse su
salari in
% entrate
fiscali
Tasse su
reddito in
% entrate
fisclai
Fonte:
44260
83270
143160
232960
359290
585850
840710
461460
1930
4920
8320
16690
37460
74110
115560
149960
2110
4570
8950
16690
37460
28410
37310
30080
9.3%
11.9%
11.8%
15.4%
23.0%
29.1%
30.2%
32.5%
10.2% 11.0%
12.7%
13.7%
10.4%
11.2%
9.8%
6.5%
[FI8 RS 7] Tabella 21 Le eifre assolute sono in milioni di DM
Un'ulteriore piccola imposta diretta che grava parzialmente sui lavoratori salariati è la 'tassa in
connessione con l'uso privato' che è essenzialmente un'imposta sulle licenze e sulle strade. Nel 1985
questa ammontava ad un totale di 4170 DM pari allo 0.9% delle entrate fiscali statali esclusa
l'assicurazione sociale.
La caratteristica del sistema tiscale che ha reso il confronto tra le diverse nazioni difficile è il grosso
peso della tassazione indiretta in Germania, in particolare nei primi anni. Inoltre c 'è stato un trend
di lungo periodo di diminuzione della quota delle tasse indirette e di aumento della quota delle tasse
dirette. Gli aumenti delle tasse dirette sono particolarmente grossi durante il periodo della ‘grande
coalizione’. Le tasse indirette coprono una moltitudine di grandi e piccole tasse le più importanti
delle quali sono:
1) Tasse sulle vendite e sul volume di affari, la maggior parte delle quali nella riforma fiscale sono
state trasformate in tasse sul valore aggiunto;
2) Dazi sulle importazioni;
3)Tasse sulla produzione. Queste comprendono una 'tassa sul commercio' che è la fonte principale
di entrata per gli enti locali (Gemeinde) e che viene calcolata su una combinazione di vendite e
profitti, ma che è pagata alla fine dell'anno finanziario sulla base delle cifre dell'anno precedente;
4) Una tassa sui terreni che è essenzialmente pagata dalle famiglie;
La Tabella AlO mostra la quota di ognuna di queste forme di tassazione indiretta sul totale delle
tasse indirette, per il 1985:
16
Tabella i\10.
IàIFOSTE INDIRETTE .. ANNO 1985
Thsse sulla produzione
di cui: tasse sui commercio
tasse sui terreni
Milioni di DM
93970
30760
7370
%
40.8
13.3
3.2
3250
1.4
116640
16420
230280
50.7
7.1
100.0
Imposte ammnistrative per le
imprese
Tasse sul volume di affari
[)azi sulle importazioni
Totale delle tasse indirette
Forite: [FSI8 R1], Tabella 3.41.
L'assegnazione del carico fiscale ai lavoratori salariati è relativamente semplice ad eccezione
delle tasse indirette, su cui torneremo tra breve. Noi consideriamo praticamente tutti i contributi per
l'assicurazione sociale come se fossero pagati dai lavoratori salariati. Una piccola parte è pagata dai
lavoratori autonomi e più recentemente anche dalle casalinghe.
Ovviamente, consideriamo tutte le tasse sul salario come pagate dai lavoratori salariati. La
classificazione delle tasse sul reddito è più problematica. Bartelheimer e Wolf usano le
dichiarazioni dei redditi per classificare la proporzione delle tasse sui redditi pagate dalle famiglie la
cui fonte di reddito principale sono i salari.2 Non abbiamo qui il tempo di estrapolare questo calcolo
per gli anni all'indietro, e quindi applichiamo solo la quota del lavoro alla porzione di tasse sui
redditi delle entrate statali per stimare l'ammontare pagato dai lavoratori salariati.
La tassa sui terreni' che è generalmente considerata da molti come pagata dalle famiglie, è
anch'essa suddivisa sulla base della quota del lavoro, come pure le tasse in connessione con l'uso
privato'. Su queste basi, il carico fiscale dei lavoratori salariati suddiviso in tre categorie
(assicurazione sociale, tasse sui salari e tasse sui redditi) è la seguente
Tabella All.
TASSE PAGATE DAI LAVORATORI
(IN MILIONI DI DM)
Anni
Tasse
sul
reddito
personale
Comtributi per
l’assicurazione
sociale
Tasse su beni e
servizi
Totale
2
1950
1955
1960
1965
1970
1975
1980
3282
7932
14273
27198
49702
95981
144499 172668
8410
15610
29280
45620
80530
156630 234610 290780
517
1037
2100
3400
4830
7080
12210
24579
45653
76218
135062 259691 388569 474988
9460
1985
11540
La classificazione traccia una chiara divisione nella popolazione. Tra le famiglie classificate come dipendenti da un
reddito salariale, solo l'l.3% degli economicamente attivi sono lavoratori autonomi che rappresentano l'8.4% del reddito
di queste famiglie. Tra le famiglie classificate come dipendenti da reddito da lavoro autonomo, il 18.8% degli attivi
economicamente rappresentano il 14% del reddito di queste famiglie
17
Tabella A12.
TASSE PAGATE DAI PROPRIETARI O DAI LAVORATORI AUTONOMI
1950
1955
1960
1965
1970
1975
1980
1985
Anni
Tasse sul
758
Reddito
prsonale
Tasse sulle
Imprese di
3857
ogni tipo
Contributi
0
Assicurazione
sociale
Tasse su beni
e servizi
Totale
1538
2997
4292
4648
6539
8371
7372
6023
10250
12870
16350
18370
31220
45460
0
1930
2900
4410
9880
12850
15430
12286
24921
40640
60590
87210
126660
188600
222420
16900
32501
55817
80652
1126181 161449
24I041
292682
Tabella A13
QL'OTA DELLE ENTRATE FISCALI STATALI FROVENIENTI DAI LtVORATORI (%)
Anni
1950
1955
1960
1965
1970
1975
1980
1985
Tasse suI
reddito
I 1.3
13.9
14.1
17.3
20.1
22.8
23.0
22.5
personale
Contributi per
assicurazione
28.9
27.3
28.9
29.1
32.5
37.2
37.3
37.9
sociale
Yasse su beni e
1.8
l.8
2.1
2.2
2.0
1.7
1.5
1.5
servizi
41.9
43.1
45.0
48.6
54.5
61.7
61.7
61.9
Totale
La difficoltà finale, poi, sta nella vexata quuestio delle imposte indirette. Si può vedere da quanto
abbiamo detto sopra come il livello dell'imposizione indiretta sia eccezionalmente alto,
particolarmente nei primi anni. Quando si passa al calcolo della tassa netta e del salario sociale,
diventa chiaro che sono possibili due differenti interpretazioni che possono incidere sui risultati, a
seconda se le varie quote delle tasse indirette siano considerate come pagate dai salariati o meno.
L'approccio adottato da Bartelbeimer e Wol{ che generalmente noi privilegiamo, si basa sulla
teoria del valore e tenta di calcolare l'effettivo valore dei beni acquistati dal salario. Essi
considerano che le tasse sulle vendite e sul volume d'affari, in particolare le tasse deducibili (tassa
sul valore aggiunto) costituiscono un differenziale arbitrario tra valore e prezzo imposto dallo stato,
che è in grado di fare ciò grazie al suo ruolo speciale nella circolazione. Quindi, quando, poniamo,
si acquista del cibo il cui prezzo di produzione è100 DM, e lo stato impone una tassa sulla vendita
di 15 DM, il risultato è che 115 DM acquistano il valore di 100 DM.
Questo è importante soprattutto nel sistema europeo del valore aggiunto, in cui le imprese
recuperano tutte le tasse sul valore aggiunto che esse hanno pagato sui propri input. Abbiamo quindi
una struttura duale dei prezzi; il capitale paga il prezzo al netto delle tasse, mentre il consumatore
privato paga una imposta addizionale.
Per ottenere un raffronto, abbiamo compiuto dei calcoli del salario sociale basati su due ipotesi
alternative (vedi la Figura 1). La tavola principale assume l'ipotesi che le tasse
indirette siano a totale carico del capitale. Una tavola mostra il salario sociale con l'ipotesi che una
porzioné della tassa sul valore aggiunto, ovvero il suo equivalente prima del 1967, sia a carico dei
salariati, nella misura della quota del lavoro moltiplicata per la porzione delle tasse sul valore
aggiunto sul totale dei consumi privati finali.
Non di meno, per essere coerenti con i risultati degli altri paesi abbiamo assunto in tutte le
18
tabelle e figure che le tasse indirette, a parte le licenze e la tassa sui terreni, siano interamente
pagate dal reddito di proprietà.
Il risultato più importante che emerge è che se si considerano le tasse indirette, allora il salario
sociale è negativo (vale a dire che esiste una tassa netta positiiva) mentre se le imposte indirette
vengono trascurate allora il salario sociale diviene positivo. Questo risultato comunque non può in
alcun modo sostenere l'idea dei socialdemocratici, che considerano le tasse indirette come
interamente a carico dei lavoratori e favoriscono le tasse dirette in quanto meno regressive. Se
l'imposizione indiretta è parte del carico fiscale sopportato dai lavoratori, allora bisogna ugualmente
accettare che non vi sia e non sia mai esistito in Germania un salario sociale positivo.
Risultati empirici
Le Figure I, 2 e 3 espongono il confronto tra i vari metodi di misura. La Figura I mostra il saggio di
tassazione con e senza tasse indirette; la Figura 3 confronta i benefici stimati con il metodo della
quota del lavoro/contabilità nazionale con quelli stimati con il metodo di Bartelheimer e Wolf, e la
Figura 2 confronta il saggio di tassazione misurato con le cifre della contabilità nazionale e quello
ricavato usando le cifre della FS. Le Figure 4 e 5 ci danno il salario sociale netto; la Figura 5 lo
mostra come proporzione del salario, il che facilita i confronti tra i diversi periodi.
19
20
21
22
Tabella A14.
BENEFICI, TASSE, RISARCIMENTI DI GUERRA E SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
[Le colonne 1 e 2 indicano milioni di DM; le colonne dalla numero 3 alla numero 9 valori percentuali]
Benefici
di
guerra
Sussidi
ai
disoccupati
Benefici Sussidi Benefici
di
alla
totali
guerra disoccu- come
come
pazione
quota
quota
come
dei
dei
quota
salari
salari
dei
salari
Tasse
totali
come
quota
dei
salari
%
%
%
%
Anni
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
2061
2556
3050
3545
4040
4534
5029
5523
5730
5937
6132
6332
6553
6569
6731
7397
6922
7675
7624
7416
8307
9041
9379
9965
1091
1162
1221
1278
1299
1325
1434
1477
1485
1464
1453
1401
1382
1320
1620
1730
1700
1820
1770
1650
1660
2010
1950
1630
1840
2380
2840
1800
990
830
2410
2070
2070
2710
3680
4260
5210
8060
1532
1332
1180
1357
1469
1663
2527
3296
3396
3150
3159
3360
4.7
4.8
5.1
5.3
5.5
5.4
5.4
5.4
5.1
4.9
4.3
3.9
3.7
3.4
3.2
3.2
2.8
3.1
2.8
2.5
2.3
2.2
2.1
2.0
1.9
2.0
1.9
1.9
1.8
1.7
1.7
1.7
1.7
1.6
1.5
1.4
1.3
3.0
3.0
2.9
2.6
2.5
2.1
1.8
1.6
1.8
1.6
1.1
1.1
1.3
1.5
0.9
0.4
0.3
1.0
0.8
0.7
0.8
0.9
0.9
1.0
1.4
2.6
2.1
1.7
1.9
1.9
2.0
2.9
3.7
3.7
3.3
3.2
3.2
35.9
38.9
36.5
38.6
37.2
36.1
35.4
39.1
41.3
42.1
38.9
39.4
39.7
39.7
40.0
40.4
40.7
44.0
44.7
43.5
41.4
43.5
44.1
44.2
47.8
54.5
54.5
53.6
53.4
52.9
53.3
55.1
55.7
54.7
54.6
53.9
53.5
26.0
27.1
29.4
29.6
28.6
28.0
28.0
28.8
29.8
30.2
31.4
32.2
32.7
33.5
33.2
32.3
33.5
34.5
35.6
36.6
37.2
39.1
39.5
42.6
43.5
44.0
46.5
47.1
46.1
45.6
46.0
46.5
47.6
47.7
48.2
47.9
46.3
Benefici Benefici Benefici
meno
netti
netti
tasse
esclusi i
meno
(benefic risarci- sussidi
i netti) menti di
a
come
guerra disoccuquota
come
pati e
dei
quota
risalari
dei
paraziosalari
ni
belliche
come
%
%
quota
dei
salari
%
(7)
(8)
(9)
(5) - (6) (7) - (3) (8) - (4)
9.8
5.1
2.2
11.8
7.0
4.0
7.1
2.0
-0.9
9.0
2.7
1.1
8.6
3.1
0.6
8.1
2.7
0.5
7.4
2.0
0.3
10.2
4.8
3.3
11.5
6.4
4.6
12.0
7.1
5.4
7.5
3.2
2.0
7.3
3.3
2.2
6.9
3.2
1.9
6.3
2.9
1.4
6.8
3.6
2.8
8.1
4.9
4.3
7.2
4.4
4.1
9.5
6.4
5.5
9.1
6.3
5.5
6.9
4.4
3.8
4.2
1.9
1.1
4.4
2.2
1.3
4.6
2.5
1.6
1.6
-0.4
-1.3
4.3
2.4
1.0
10.5
8.5
5.9
8.0
6.1
3.9
6.5
4.6
2.9
7.3
5.5
3.6
7.4
5.7
3.8
7.3
5.6
3.6
8.6
6.9
4.1
8.1
6.4
2.8
7.0
5.4
1.7
6.4
4.9
1.6
6.1
4.7
1.5
7.2
5.9
2.6
In realtà ci sono due interpretazioni generali differenti che dipendono da come si considerano le
tasse indirette. Se le tasse indirette sono considerate anche parzialmente incidenti sui lavoratori
salariati allora la Figura 1 mostra che probabilmente non ce mai stata nessuna redistribuzione netta
a favore dei salariati. Se le tasse indirette sono considerate a carico dei profitti, allora si è sempre
avuto un salario sociale positivo variabile nel periodo tra 0% e 8% con una media del 4% - tranne
nel 1974.
Se consideriamo le tasse indirette come se fossero pagate dai salari, come fanno i
socialdemocratici, allora è molto arduo sostenere che operi una redistribuzione del reddito,
23
realizzata dallo stato tra i lavoratori salariati e il resto della popolazione. Al contrario, considerando
il periodo dal 1950 al 1986, emergono diverse indicazioni del fatto che la struttura fiscale diventi
più progressiva e ridistribuisca meno a sfavore dei salariati quando la proporzione delle tasse
indirette diminuisce.
Qualunque trattazione delle tasse indirette venga adottata, il punto decisivo è che in nessun
momento i benefici ai lavoratori salariati aumentano attraverso una commisurata espansione delle
tasse sui redditi da proprietà. Questo è in contraddizione con l'affermazione che il regime fiscale
durante il periodo della coalizione fosse più progressivo; ciò che è avvenuto forse è stato una
spostamento del carico fiscale da uno strato all'altro all'interno del lavoro salariato, ma senza alcun
trasferimento addizionale dai redditi da proprietà e senza alcuna erosione dei profitti.
I risultati inoltre suggeriscono che il salario sociale è fortemente ciclico, arrivando a punte
massime durante le depressioni del 1950-51, 1958-59, 1967-68, 1974-75, 1980-82. Questo
suggerisce che una componente importante del salario sociale sia correlata alla disoccupazione; e,
come la Figura 6 e la colohna della Tabella A14 mostrano, se i sussidi di disoccupazione sono tolti
dal calcolo, il movimento diviene meno ciclico e la media ènotevolmente più bassa. In particolare,
quasi tutte le evidenti crescite del salario sociale dopo il 1976 sonò da addebitare al grande aumento
dei disoccupati e ai costi per il loro mantenimento. Le tabelle inoltre suggeriscono in modo piuttosto
interessante che ci sono altri fattori ciclici nel salario sociale che devono essere considerati: la
riduzione della basé imponibile dei salariati, e l'aumento delle altre forme di beneficio, come le
pensioni per i pensionamenti anticipati, che sono provocati dall'estendersi della disoccupazione.
Inoltre ci sono poche prove che sostengano l'affermazione che l'età dell'oro' del salario sociale
abbia coinciso con il periodo della coalizione socialdemocratica. lì salario sociale èdiminuito
velocemente al suo punto più basso del dopoguerra dopo i 7 anni della coalizione ed è poi
aumentato di nuovo ma solo grazie al rapido aumento della disoccupazione. La principale ragione
di questo fatto è l'aumento della tassazione dei lavoratori salariati (dal 33% al 44% del salario in
dieci anni) - forse rivelando il reale significato dell'affermazione del ministro delle finanze di allora,
Schiller, che il suo programma di riforme da 7 miliardi di DM 'non era costato niente'.
Infine dalla Figura 7 si può vedere che dal 1967 in avanti c'è una stretta correlazione tra il salario
sociale e il deficit. Questo non incide direttamente sulla dimensione del salario sociale, sebbene
possa incidere sul salario reale nel suo insieme attraverso il saggio di interesse più alto che i debitori
devono pagare come risultato delle misure monetarie deflative. Tuttavia, questo gioca a favore della
tesi dell'opposizione radicale per la quale ci sono dei limiti interni alla possibilità di sostenere il
salario sociale nei periodi di crisi economica, e in particolare che la crisi fiscale dello stato agisce di
per sé stessa come limite definito.
APPENDICE 1
Dettagli del calcolo
1
2
3
4
5
6
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Fonte
3.42.38
3.42.41
I+2
3.42.29, LR19.l
4-3
5 /4
3.45.18, LR15
LR 24
3.45.1
9 + IO
11/(8+9)
3.41.45
3.41.46,LR21
3.41.32
3.41.47
5+13+14
Contributi obbligatori assicurazione sociale
Altri cointributi assicurazione sociale
totale contributi assicurazione sociale
totale contributi assicurazione sociale
Contributi assicurazione sociale lavoratori
Quota del lavoro dei benefici assicurazione
5950
9050
15000
302880
287880
0.9304
Reddito lordo famiglie private
Pension i fornite dallo stato
Reddito del fattore lavoro
Totale reddito da lavoro (escluso sussidio)
1302800
159440
951060
1110500
0.7589
139590
28930
7110
4130
457965
Quota del lavoro
Tasse sul salario
Tasse sul reddito
Tasse sui terreni
Tasse in concessione con l’uso privato
Tasse pagate dai lavoratori
24
Benefici (sistema della contabilità nazionale)
1) ‘Gebietskòrperschaften' (Bund, Lànder, Gemeinde)
Trasport
18
19
20
21
22
23
24
3.36.65
3.36.30
3.40.29
Statistiche trasporti
Statistiche trasport
[18-19-20x(1 + 21)x
23 /18
Altro
25 3.36.8
26 3.36.11
27 3.36.22
28 3.36.61
29 25+26+27+28+23
30 3.36
31 LR 2
32 31 x 29 / 30
33 29 - 32
Trasporti e coimunicazioni
Trasporti:trasferimenti alle imprese
Investimnenti lordi in trasporti e
Quota investimenti trasporti su strada
Quota dell’uso di strade da parte delle
Spese delle strade aggiustate da B e W
Rapporto trasporti aggiustati/non aggiustati
36690
13010
13640
0,36
0,7
10465
0.29
Istruzione
80710
110710
18660
12110
232655
560010
12110
5031
227624
Sanità
Abitazioni
Ricreazione e cultura
Benefici diversi da ssicurazione sociale
Totale spesa Gebietskőrpershaften
Ammortamenti
Quta ammortamenti benefici di welfare
Benefici diversi assicurazione sociale
2) Fondo di assicurazione sociale
34 3.36.14
Assicurazione sociale
Benefici (Finanzstatistik, FS)
35 3.35.34
Spesa totale assicurazionee sociale
36 3.35.55
S/pesa per sanità fondo assicwazione sociale
37 35 - 36
Spesa asssicurazione sociale per sicurezza soc.
38 36
Spesa assicuraziònc sociale per welfare
341410
332690
109520
223 I 70
109520
2) Gebietskőrperschaften (GS)
39
40
41
42
43
44
45
F14 R.83, 46
F14 R.83, 47
F14R.83,52
F14 R.83, 53
FI 4 R.83, 54
F 14 R. 83, 57
FS Haushalt
46
F14 R.83, 51
47
Spesa Gebietskőrperschaften in GS (escluso
assicuraz sociale
39+40+41+42+43+44x24 Spesa GS in welfare
Calcolo di scala
48
FI 4 R.3
49
Scuole
Istruzione superiore
Sanità
Abitazionc e ambiente
Servizi comunali
Traspoiti e comunicazioni
Spesa Gebietskőrperschaften per pens guerra
3.36
Spesa FS pre 74(senza assicurazione
saciale)
Spesa totale Gebietskőrperschaften dalla
Contabilità nazionale
48848
21056
36367
15054
17459
27702
I 5297
121055
146686
560921
560010
25
50
51
52
46 x 48 / 49 - 45
47 x 48 / 49
32 x 47 / 48
Spesa GB aggiustata per sicurezza sociale
Spesa GB aggiustata per welfare
Stime ammortamento FS
105571
146447
3 162
Calcolo usando Finance Statistics (FS)
53
54
55
56
(37 + 50) x 6
(38 + 51) x 12
53 + 54 - 52
55 /17
Totale benefici sicurezza sociale al lavoro
Totale benefici welfare al lavoro
Totale benefici al lavoro
Saggio di tassazione (FS)
312435
194253
503526
1.1009
Calcolo ripetuto usando le statistiche della contabilità nazionale
57
58
59
60
(34-45) x 6
33 x 12
57+58
59 /17
Totale benefici sicurezza sociale al lavoro
Benefici welfare al lavoro
Totale benefici al lavoro
Saggio di tassazione comprese pensioni di
guerra
309972
17275 l
482723
1.0540
APPENDICE 2
Note sulla contabilità nazionale
In tutto il testo dell'articolo sono impiegate le seguenti sigle:
VGR:Vo/kswirtschafike Gesamtrechnungen, la contabilità nazionale.
LR: Lange Reihe, serie lunghe per dati selezionati.
FS: Finanzstatistik, le statistiche finanziarie dello stato.
RE: Redivierte Ergebnisse (vedi più avanti)
Bundesamt Statistische Bundesamt, l'ufficio statistico dello stato.
Tutte le pubblicazioni statistiche statali sono date con una classificazione in due parti, il numero di
‘Fachserie' (abbreviato F) e la Reihe' (abbreviato R). Quindi le contabilità annuali VGR Konten und
Standardtabellen, sono classificate come Fachserie 18 Reihe 1 che abbiamo abbreviato con Fl8R1.
La ‘Reihe' è qualche volta preceduta da una lettera:
quindi FI8RS10 significa Fachserie 18, Reihe S.l0. Ogni pubblicazione ha un sistema di
numerazione per le tabelle le sotto tabelle e le righe delle tabelle; per esempio la spesa pubblica
totale appare nella Tabella 3.34, riga 39, che abbiamo abbreviato nel testo come
3.34.30.
Fonti statistiche usate in questo articolo:
F18R 1: Konten und Stondardtabe//en, le contabilità nazionali annuali.
FI 8RS 10: Der Staat in den Volskswirtschaftichen Gesamtrechungen, che fornisce serie lunghe
per la spesa pubblica della Germania Ovest.
F18R8:
Redivierte Ergebnisse. Il Bundesamt consolida le revisioni della contabilità nazionale
e le retrodata al 1960 in questa pubblicazione. Dove possibile abbiamo usato le cifre di questa
fonte piuttosto che quelle del Konten und Standardtabellen sebbene abbiamo dato come
riferimento FI 8R1.
26