Lettera di Chiara - Area Giovani Cro di Aviano
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Lettera di Chiara - Area Giovani Cro di Aviano
AREA GIOVANI Lettera di Chiara Alpini Ed è già passato un anno... Sono sempre stata attenta al mio aspetto fisico ed ho sempre dato una certa importanza all’estetica e alle formalità, controllando ogni dettaglio e facendo attenzione a quello che dicevo, spesso moderando i toni. Non uscivo da casa senza un filo di trucco o senza abbinare le scarpe con cintura e borsetta! Ho sempre avuto avversione per gli ospedali e stavo male al solo pensiero di entrare in contatto con un ago... Nell’agosto del 2009 ho scoperto con una TAC di controllo in seguito a una botta presa sulla nuca, un tumore al cervello. Secondo me nulla nella vita capita senza un motivo. Io stavo fisicamente bene e non avevo nessun sintomo né problema che potesse presagire una malattia così grande. Prima dell’operazione i dottori mi avevano detto che secondo la loro interpretazione, poteva trattarsi di una piccola ciste e che quindi non era il caso di preoccuparsi. L’unica difficoltà era data dal fatto che la lesione era a ridosso della zona del linguaggio e che quindi mi sarei dovuta sottoporre a un intervento da sveglia, chiamato “Awake Surgery”, per aiutare il neurochirurgo nel delicato compito di togliere il corpo estraneo senza ledere la funzione cerebrale interessata. Il mio unico sentimento in quei momenti era la PAURA: dover affrontare il problema, farsi ricoverare in ospedale, affrontare una cinquantina di aghi, temere per la riuscita dell’intervento e anche paura di farmi rasare un pezzo di testa. Quest’ultima può 24 CROnews sembrare una stupidaggine ma per me era una cosa molto importante e pesante da affrontare. Ultima, ma prima per importanza, la paura di morire... Il ricovero nell’ospedale di Udine è stato un trauma pazzesco per me ma tutto il personale medico e infermieristico è stato all’altezza delle mie aspettative :-) Mi hanno trattata con rispetto, con delicatezza e tanta professionalità. L’intervento è stato lunghissimo... almeno 8 ore in sala operatoria.. sono rimasta veglia e cosciente per tutto il tempo: quando sono entrata, mentre mi operavano, quando le mie parole non riuscivano a uscire dalla mia bocca con un senso compiuto e alla fine quando mi hanno riportata in stanza. La prima persona che ho visto è stata il mio fidanzato (ora marito! ;-) ...), al quale ho mandato un bacio con la mano ...piena di aghi!!! Non dimentico e mai dimenticherò nemmeno le signore mie compagne di stanza, che hanno pregato per me durante l’operazione... al mio rientro mi hanno accolta come se fosse stato il mio compleanno, dicendomi che la giornata era stata illuminata dal sole e che quindi mi avrebbe portato fortuna. Una volta ripreso il mio posto nel letto pensavo “è fatta! ... ora la strada sarà in discesa..” ma avevo fatto i conti senza l’oste... Non riuscivo né a parlare né a scrivere e persino nella mia testa alcune parole non riuscivano a formarsi... e pensare che ho una laurea in lingue straniere! Questo fatto mi rattristava tanto, ma con il tempo e con un po’ di logopedia avrei ripreso la padro- AREA GIOVANI nanza dell’italiano e delle altre lingue studiate. Il problema principale dopo essermi fatta operare alla testa era il risultato dell’istologia, non molto rassicurante. I medici di Udine mi consigliarono di fare la radioterapia ad Aviano. Il CRO è una struttura accogliente: i muri, i corridoi, le stanze e il personale sono diversi dagli altri ospedali. Diciamo che non sembra un ospedale ma una specie di grande scuola, sia per quanto riguarda l’interno sia l’esterno con il grande giardino e il paesaggio montano. Ho trovato grande umanità e sostegno in tutte le persone che mi hanno aiutato e sopportato. Ringrazio con tutto il mio cuore tutte le infermiere che mi hanno incoraggiato a tenere alto il morale quando mi cadevano le ciocche a causa del trattamento radioterapico. Sono state fantastiche in ogni aspetto e soprattutto con gli esami del sangue, perché non mi hanno mai fatto male... hanno mani d’oro! E se ve lo dico io dovete fidarvi!!! Per non parlare dei medici... Sono stata affidata ai Dottori M. e R. e anche se in una circostanza poco felice sono molto contenta di aver potuto conoscere due persone cosi professionali ma allo stesso tempo sensibili. Nei loro occhi vedevo la comprensione e l’apprensione di chi può capire come si sente un malato. Per loro non ero un numero ma un essere umano da salvare e aiutare. Questa è la vera differenza che ho trovato fra chi lavora mettendoci anima e passione e chi invece “pratica una professione”. Non li ringrazierò mai abbastanza per il grande lavoro che hanno fatto con me. Ogni giorno cadeva una ciocca dei miei capelli... mi odiavo e non riuscivo a specchiarmi se non con orrore. Pensavo a tutte le persone e soprattutto alle donne sotto chemioterapia e mi sentivo in colpa verso di loro per questo mio atteggiamento; invece di sentirmi rincuorata e fortunata che i miei capelli non sarebbero caduti tutti, non mi accettavo. Dopo l’operazione e la paura, quindi prima di iniziare la radioterapia, io e il mio fidanzato avevamo deciso di sposarci e la data era stata fissata per giugno. Per me la cosa non era più così fattibile... Qualsiasi ragazza che sogni il giorno del suo matrimonio immagina di essere bellissima, perfetta in ogni dettaglio e sana... Invece io non riuscivo a vedermi né l’una né l’altra: avevo qualche chilo in più a causa del cortisone, ero senza una fascia di capelli in testa e non parlavo bene... Un giorno, dopo la seduta, dissi a mio padre che non volevo più sposarmi a giugno... non ce la facevo... Lui mi disse che po- tevo fare come mi sentivo ma che comunque in un modo o nell’altro se ci tenevo davvero una soluzione si trovava... Analizzandomi nel profondo decisi di andare avanti con i preparativi per due motivi: il primo era Giampaolo che amo tanto e che aveva fatto tutto per me, e l’altro era la sfida tra me e la malattia... dovevo vincere io!!! E da brava testarda quale sono, per ora, ho vinto io! ;-) Finite le sedute, i miei capelli sono ricresciuti TUTTI e con l’aiuto di alcune extentions ero come nuova! Il matrimonio è stato da favola! Ogni particolare era perfetto e non c’è stato nemmeno un imprevisto. Dopo un paio di mesi ho tolto le ciocche finte e adesso ho tutti i miei capelli belli e forti più di prima! Come potete vedere da questa lettera ho riacquistato il mio vocabolario italiano... e non solo... ho fatto un viaggio in U.S.A. e ho rispolverato anche il mio spagnolo e l’inglese con successo :-) Dopo un anno posso dire di essere stata molto fortunata nell’aver scoperto in tempo un problema che probabilmente mi avrebbe portato tra qualche anno a una morte prematura. Mi auguro che l’incubo sia finito qui... Per ora mi tengo controllata, sperando di poter vivere più a lungo possibile. Questa esperienza mi ha fatto capire delle cose molto importanti, che spesso non consideri. Ogni mattina mi sveglio e ringrazio il mio angelo custode Norma (mia nonna mancata nel 2007) perché sono sicura sia stata lei a proteggermi allungandomi la vita e dandomi forza quando ne avevo bisogno, talvolta anche per il semplice uscire di casa quando non mi sentivo a mio agio con me stessa. Per ultima cosa vi dico che il prossimo passo sarà una gravidanza :-) ancora un annetto e poi spero di poter provare questa gioiosa avventura... Ricordate che “chi l’ha dura la vince!”... LA FORZA PER VIVERE È DENTRO DI NOI. Lettera di Dafne Buonasera, Sa doctor, è la prima volta che ammetto d’aver capito grazie a tutta la mia esperienza cosa sia la vita. Mentre in quei periodi ero accecata dal dolore feroce che mi squartava dentro, un pò come un tarlo, ora ammetto che se pur abbia sofferto ho capito veramente il senso della vita, o per lo meno il mio senso della vita, cioè essere un pò “africani”, nel senso buono del termine, cioè vivere alla giornata!! Cavolo come si fa a non capire che bisogna vivere il presente e non pianificare, invano, il futuro?! Come ha fatto l’uomo a cadere così in basso?! Ogni giorno è sacro a parer mio, soprattutto quei giorni che vengono considerati negativi...una volta mia zia mi disse:” che ragione c’è di passare un bel periodo di cui dopo si ha solo un bel ricordo, quando la sofferenza la si dimentica ma ti insegna sempre qualcosa?” Con questo non elogio la sofferenza, ma le persone dovrebbero prenderla un Dafne Bertoncello AREA GIOVANI CROnews 25