Forum Nazionale EEC FIUGGI Settembre 2013

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Forum Nazionale EEC FIUGGI Settembre 2013
Forum Permanente dell’Educazione Ecologica Continua
(Metodo Hudolin)
"La complessità come sfida per la crescita:
Il Saper Fare Insieme nell'approccio ai problemi
multidimensionali,nella comunicazione, nell’Educazione Continua
all’Insegnamento e nel servizio associativo "
Fiuggi, 13-14 SETTEMBRE 2013
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Il secondo appuntamento di Fiuggi offre la possibilità di verificare gli impegni
assunti nel Forum di Marzo, attraverso il percorso svolto dai gruppi di lavoro
attivati su alcune tematiche di interesse strategico :
•
•
•
•
l’approccio alla multidimensionalità della sofferenza
la comunicazione.
l’educazione continua nell’Insegnamento.
la promozione delle competenze /empowerment nel servizio associativo.
In particolare il Forum è chiamato a discutere su alcune proposte formulate dai
Gruppi di Lavoro, costituiti nel primo incontro di Fiuggi per lavorare sugli stimoli
offerti dal documento AICAT “Il Saper Fare Insieme nell’Educazione
Ecologica Continua” , con l’obiettivo di individuare e valorizzare esperienze o
proposte di buone pratiche in atto nei programmi di educazione ecologica e
presentarle nel Congresso nazionale AICAT a Castel Gandolfo e promuoverne la
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diffusione a livello nazionale come opportunità di aggiornamento territoriale
variamente modulate ed organizzate.
Alla luce di tali premesse appare evidente come il Forum di settembre sia un
appuntamento importante per individuare le tappe del lavoro futuro che ci
attende .
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PROGRAMMA
Venerdi 13 settembre 2013
Ore 14.00 : Apertura dei lavori .
Ore 14.30- 15.30: La comunità del Forum si interroga e si confronta su :
“Il Forum e il suo ruolo nel futuro dei programmi dell’Educazione
Ecologica a livello nazionale e territoriale”
Ore 15.30 : Discussione in plenaria .
0re 17.00 : Pausa.
Ore 17.30 : Presentazione del lavoro del Gruppo Tematico:
“Multidimensionalità della sofferenza”
Ore 18.00 : Discussione in plenaria.
Ore 19.30 : Riepilogo ed impegni futuri .
0re 20.00 : Cena.
Sabato 14 settembre 2013
Ore 8.30: Presentazione del lavoro del Gruppo Tematico : “Comunicazione
Ecologica”
Ore 9.00 : Discussione in plenaria
Ore 11.00 : Pausa.
Ore 11.30 : Riepilogo e indicazioni per il futuro
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Ore 12.30 : Pranzo .
Ore 14.30 : Presentazione del lavoro del Gruppo tematico: “Il servizio
associativo tra il Saper Essere e il Saper Fare Insieme”.
Ore 15.00 : Discussione in plenaria .
Ore 16.30 : Riepilogo e impegni per il futuro.
Ore 17.00 : Pausa.
Ore 17.30:Presentazione del lavoro del Gruppo Tematico: “Educazione Continua
nell’Insegnamento”.
Ore 18.00 : Discussione in comunità.
Ore 19.00 : Riepilogo ed impegni futuri.
Ore 19.30 : Chiusura dei lavori .
Nota : Domenica mattina 15 settembre le sintesi dei Gruppi di lavoro
saranno presentate e discusse nel Consiglio Direttivo dell’AICAT .
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Per informazioni su vitto e alloggio :
Segreteria AICAT (Tel. 089 405484 / Cell. 3663625248)
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Allegato 1 :
Forum Permanente dell’Educazione Ecologica Continua
"IL FUTURO CI CHIEDE UN NUOVO FARE
CON UN NUOVO SPIRITO "
FIUGGI, 1-3 marzo 2013
Documento di sintesi
Dall’1 al 3 marzo 2013 si è svolto a Fiuggi presso l’Hotel Terminus il X Forum Permanente
dell’Educazione Ecologica Continua,cui hanno partecipato 63 persone provenienti da Umbria,
Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Piemonte, Veneto, Sardegna, Toscana, Trentino,
Abruzzo, Lazio, Basilicata.
Il Forum si è aperto nel segno del ricordo di Luciano Floramo, presidente onorario e fondatore
dell’AICAT, e della Famiglia Hudolin.
Nella sua relazione introduttiva il presidente AICAT Nello Baselice ha sottolineato come
l’Educazione Ecologica Continua (EEC) sia chiamata a porsi domande ma anche a cercare risposte
perché il Sistema Ecologico Sociale si incammini con un nuovo spirito verso una stagione di
profondo rinnovamento.
Le criticità presenti nel mondo dei Club rimandano ad una crisi del Sistema Ecologico Sociale che
a sua volta risente del grande travaglio culturale etico, spirituale e sociale del nostro tempo .
Di fronte allo scenario di precarietà che caratterizza l’attuale condizione antropo-spirituale delle
nostre comunità,avvertiamo forte dentro di noi la responsabilità di lavorare con maggiore
determinazione per trasformare la crisi in opportunità di crescita dei programmi ecologico –
sociali, soprattutto di quelli che vivono una situazione di stasi o di grave crisi .
E’ una mobilitazione etica spirituale e pratica che chiama tutti noi ad incarnare con maggiore
coerenza e credibilità nella quotidianità la solidarietà,la pace ,l’accoglienza nonché l’impegno alla
giustizia sociale, alla promozione della cultura della partecipazione civica e della tutela dei diritti.
Per una nuova stagione del Fare occorre uno spirito nuovo che sappia incarnare queste
aspirazioni :
• l’ onestà nel saper leggere la realtà;
• la coesione e la solidarietà nell’ affrontare le sfide del cambiamento;
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• un’apertura coraggiosa al nuovo nella fedeltà alle radici e ed ai valori fondanti del Metodo
Hudolin;
• la concretezza del fare guardando i bisogni della nostra comunità.
L’AICAT promuove un’assunzione condivisa di responsabilità fra tutte le componenti del Sistema
Ecologico- Sociale per tradurre questo spirito in un nuovo progetto che dia impulso ad un
CANTIERE di idee e di azioni :
•
per l’ Educazione Ecologica Continua .
•
per un lavoro associativo che risponda a nuovi significati ,paradigmi e criteri operativi.
Il lavoro finora svolto nelle precedenti edizioni del Forum nazionale e il dibattito culturale
scaturito da esse hanno posto in risalto come ci sia una forte necessità di approcciarsi con nuovi
contenuti e strumenti di lavoro ai temi più ricorrenti nel percorso di crescita delle famiglie dei
Club :
un nuovo approccio alla multidimensionalità del disagio esistenziale .
L’approccio alla multidimensionalità della sofferenza è elemento qualificante e costitutivo del
lavoro dei Club. A partire da tale consapevolezza è opportuno chiedersi :
- se e come, da quando Hudolin ha introdotto tale concetto e prassi di lavoro nell’AES , il mondo dei Club
sappia prendersi cura di vecchi e nuovi problemi complessi associati al consumo di alcol (tabacco,
stupefacenti , azzardo,disagio psichico, senza dimora,ecc.) nelle famiglie ;
- se e come i Club sappiano oggi essere attenti e capaci di accogliere i disagi etici, spirituali e relazionali che
spesso precedono o sottendono i problemi sanitari e/o comportamentali .
Queste ed altre domande potrebbero spingerci a parlare forse in modo più pertinente di approccio
alla complessità,intesa sia come accoglienza della multidimensionalità del disagio che come scoperta
e valorizzazione di una pluralità di risorse .
La capacità di sviluppare una migliore comunicazione.
Una migliore relazione con se stessi e con gli altri è un impegno avvertito con sempre maggiore
consapevolezza nei nostri programmi e che connota l’accentuazione della dimensione antropo- spirituale
della maturazione della crescita umana . Una maggiore attenzione alla capacità di comunicare è
fondamentale per una capacità di relazionarsi :
•
nel lavoro di Club, con particolare attenzione all’approccio multifamiliare i.
•
nell’auto-supervisione dei S.I.
•
nel lavoro/servizio associativo, con riferimento alla costruzione di un clima cooperativo ed
alla capacità di soluzione dei conflitti .
5
•
nelle relazioni dei Club e delle associazioni con la comunità locale.
L’educazione al servizio di insegnamento, preparazione e coordinamento degli eventi
formativi .
Il percorso di crescita nell’EEC è un’esperienza di teoria-prassi di cui è responsabile in prima persona chi si
attiva come S.I. ed è già ampiamente descritto nei documenti ufficiali della metodologia relativi alla
formazione in campo ecologico-sociale.
Tale percorso dovrebbe prevedere una migliore cura della crescita personale di chi si dedica al
servizio di EEC attraverso attività quali :
-
insegnamento e conduzione nelle settimane di sensibilizzazione, nelle Scuole Alcologiche
Territoriali, nei Corsi monotematici e negli aggiornamenti.
Coordinamento/direzione nelle settimane di sensibilizzazione e nei corsi monotematici .
Organizzazione e conduzione di eventi complessi (congressi,forum).
Dopo la relazione introduttiva sono state condivise le attività dei Forum Territoriali ( Forum del
Piemonte, Forum del Sud, i due Forum del Veneto) e le attività sul territorio sardo scaturite dal
Forum di Iglesias .
Sabato mattina stati presentati i primi risultati di una mappatura - peraltro ancora in fase di
sviluppo - sulle buone prassi nei due ambiti della multidimensionalità della sofferenza e della
comunicazione ecologica, rilevate dall’AICAT attraverso una apposita scheda esplorativa inviata
alle ARCAT e alle ACAT ( ne sono state raccolte diciotto, provenienti dai vari territori).
Nel pomeriggio si sono insediati i due gruppi di lavoro sulle due aree tematiche, con gli obiettivi,
in questa prima fase, (a) di socializzare e riflettere sulle esperienze acquisite nei diversi territori,
(b) di raccogliere adesioni per due gruppi di lavoro a termine che formuleranno progetti di
programmi sperimentali di aggiornamento a livello nazionale. (c) concordare un metodo di lavoro
per arrivare al congresso nazionale con una proposta condivisa da sottoporre all’assemblea delle
famiglie.
I due gruppi di lavoro sono aperti per cui è possibile aderirvi anche dopo la data del forum,
rivolgendosi a:
- Gruppo sulla multidimensionalità della sofferenza: Valeria Matteucci ([email protected]) e
Luigi Vinante ([email protected]).
- Gruppo sulla comunicazione ecologica: Augusta Bianchi ([email protected]) e Marco Pino
([email protected]).
E’ possibile rivolgersi a questi indirizzi anche solamente per richiedere informazioni e
aggiornamenti sullo stato del lavoro dei gruppi.
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GRUPPO SULLA MULTIDIMENSIONALITA’ DELLA SOFFERENZA
Il gruppo ha condiviso le esperienze finora attuate nelle realtà territoriali rappresentate:
Vicenza: è stato realizzato un aggiornamento per servitori insegnanti sull’elaborazione del lutto. E’
stato coinvolto Luigi Colusso in qualità di esperto del tema.
Campania: un gruppo di servitori insegnanti si sono formati sul gioco d’azzardo. Hanno poi
implementato un progetto sul territorio con l’attivazione di gruppi AMA dedicati. A seguito di
questa esperienza hanno poi inserito nella programmazione della formazione dei membri di Club il
tema del gioco d’azzardo.
Sardegna: lavoro di rete con altre associazioni per realizzare una serie di incontri sulla legalità negli
istituti scolastici del territorio. Collaborazione con un servizio di alcologia per la progettazione di
interventi sul gioco d’azzardo.
Bassa Val di Cecina: laboratori per la promozione della salute che coinvolgono le famiglie del
territorio e dei Club. Le tematiche affrontate sono state l’alcol, il fumo, il gioco d’azzardo, la
sedentarietà e l’alimentazione. Durante gli incontri, una riflessione particolare sulle relazioni
positive. Dopo questi incontri, che hanno avuto una valutazione positiva, la ricaduta è stata un
aumento di nuovi ingressi nei Club.
APCAT Trentino: “Il Club che vorrei” è il tema di un aggiornamento dei membri di Club nel quale
ogni partecipante ha potuto esprimere il proprio punto di vista sull’esperienza personale rispetto
all’accoglienza dei problemi complessi.
Le Acat di Rovereto hanno portato la loro esperienza relativamente ai gruppi di promozione della
salute, oggetto di una sperimentazione che avrà durata di due anni. La successiva discussione su
tale sperimentazione in plenaria ha chiarito che essa avviene secondo criteri diversi da quelli
individuati dall’AICAT nell’ultimo Consiglio Direttivo e riportati nel Documento “Il Saper Fare
Insieme nell’Educazione Ecologica Continua “ presentato da Nello Baselice sabato mattina .
Il Gruppo ha condiviso le seguenti riflessioni:
1. Il nostro essere cittadini promotori di salute sia nelle nostre famiglia che nel club e nella comunità
sarà sempre più credibile ed efficace se :
- sapremo continuare a perseguire il cambiamento del nostro stile di vita sia rispetto al bere
alcolici che rispetto ad altri comportamenti capaci di generare ulteriori sofferenze (es. uso di
tabacco, stupefacenti,psicofarmaci,gioco,alimentazione ,ecc.).
- accresceremo la nostra capacità di ascoltare ed accogliere sempre più precocemente il disagio
esistenziale presente nella famiglia in varie forme .
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2. A partire da ciò riteniamo importante attivare risorse che promuovano migliori competenze su: la
gestione dei conflitti, l’elaborazione del lutto, la comunicazione efficace, la capacità di autocritica,
il pensiero positivo.
3. Siamo interessati a incoraggiare la contaminazione con i mondi delle reti della comunità per uno
scambio di conoscenze ed esperienze.
4. Nell’evoluzione dalla teoria-prassi della Formazione a quella dell’Educazione Ecologica Continua,
ribadiamo che ogni persona partecipe del movimento dei Club debba sentirsi responsabile e
protagonista del percorso di crescita e maturazione insieme agli altri.
5. Il Club è il luogo in cui possiamo favorire un percorso di benessere della famiglia attraverso una
capacità di ascolto e di accoglienza sempre più competente .
6. Nello spirito del saper fare insieme sarebbe bello incentivare tutte le possibili modalità di
partecipazione della famiglie dei Servitori e Insegnanti ai vari momenti dell’EEC.
L’adesione al gruppo di lavoro è stata collegiale con nove partecipanti che garantiscono il loro
impegno.
GRUPPO SULLA COMUNICAZIONE ECOLOGICA
Nel gruppo sono state condivise esperienze stabili (Guastalla, Campania) e esperienze meno
sistematizzate (Abruzzo, Lombardia, Trentino).
Inoltre è stata presentata un’esperienza di applicazione della comunicazione ecologica, condotta
in Toscana, rivolta agli adulti del territorio sul tema della genitorialità.
Si è riflettuto su alcuni contenuti condivisi attraverso le varie esperienze. Tali contenuti riguardano
le abilità di comunicazione essenziali nell’approccio ecologico-sociale:
- Ascolto;
- Valorizzazione e attenzione alla comunicazione non verbale;
- Riconoscere gli errori nella comunicazione;
- Parlare in prima persona;
- Non giudicare;
- Saper comunicare le emozioni;
- Dialogo interiore;
- Intelligenza emotiva.
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Il gruppo lavorerà al progetto di un aggiornamento sperimentale per membri di Club di una
giornata, replicabile territorialmente, dal titolo provvisorio “Consapevolezza delle abilità
comunicative del Club”. Alcuni elementi costitutivi di questo momento formativo saranno: l’invio
di materiale propedeutico ai partecipanti; presentazione/relazione introduttiva; momenti di
apprendimento esperienziale (es. gioco di ruolo o simulata); riflessione di gruppo; discussione e
condivisione in plenaria; assunzione da parte dei corsisti dell’impegno a sperimentare e
comunicare nel Club e nella comunità quanto appreso e condiviso.
Si sono aggregate nel gruppo di lavoro ventuno persone disponibili a collaborare.
Il gruppo lavorerà con le seguenti modalità:
- Creazione di una mailing list
- Condivisione dei materiali didattici esistenti
- I passaggi successivi saranno concordati nel gruppo
L’obiettivo è presentare al prossimo congresso nazionale una articolata proposta di
aggiornamento.
L’ABC DEL FARE INSIEME : Il Cantiere delle Associazioni
Il tema è oggetto di uno specifico programma di sperimentazione “ABC del Saper Fare Insieme”
già presentato al Congresso di Pisa e che sarà oggetto di un Seminario sperimentale programmato
a Giulianova (Teramo in data 6-7 aprile 2013 )e organizzato dall’AICAT.
I destinatari : quanti siano interessati purché membri partecipi di Club ed in modo particolare chi
ha responsabilità attuali nelle associazioni o intende assumerle (presidenti e membri dei Consigli
Direttivi o meno di ACAT e ARCAT)
I temi :
•
L’associazione dei Club Alcologici Territoriali come luogo di crescita e di educazione ad una
cittadinanza competente e solidale nell’orizzonte di un Welfare di Comunità: aspetti etici, culturali
e sociali.
•
L’ABC del funzionamento associativo : aspetti giuridici e gestionali (statuti, regolamenti;
organizzazioni di primo e secondo livello; il bilancio sociale, ecc. ) .
•
L’ABC del Fare Rete : buone prassi nella progettazione e nella realizzazione interventi di
comunità centrati sulla sinergia e sull’interdipendenza con le reti formali ed informali del
territorio.
•
la promozione della comunicazione positiva nell’approccio ai problemi di relazione nelle
associazioni .
•
La comunicazione e il marketing sociale.
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Saranno promossi altri seminari successivi che terranno conto dei risultati dell’esperienza di
Giulianova.
GRUPPO DI LAVOR0 SULL’INSEGNAMENTO NELL’EEC.
Prima della riunione del Forum si è svolto l’incontro di insediamento de Gruppo di lavoro
sull’insegnamento nell’EEC convocato dall’AICAT.
Tale gruppo è stato invitato a preparare entro il prossimo Forum Nazionale in settembre una
proposta di miglioramento delle conoscenze e delle competenze in tema di organizzazione,
insegnamento e conduzione dei momenti strutturali di apprendimento nell’Educazione Ecologica
Continua (settimane di sensibilizzazione,corsi monotematici, aggiornamenti, SAT) al fine di
sviluppare due qualità fondamentali del saper fare insieme :
- la dimensione del servizio.
- la capacità di saper lavorare in èquipe.
Il gruppo sarà coordinato da Valeria Matteucci, Adelmo Di Salvatore ed Angelo Tedioli.
I partecipanti approvano il documento e si danno appuntamento all’XI Forum Nazionale che si terrà
dal 13 al 15 settembre in una sede che sarà comunicata prossimamente.
Il presente documento sarà inviato a tutte le ARCAT, al sito Web AICAT e alla rivista Camminando
Insieme .
Fiuggi, 3 marzo 2013
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Allegato 2:
“Il Saper Fare Insieme
nell’Educazione Ecologica Continua”
Scenari e percorsi di sperimentazioni possibili
a partire da bisogni condivisi .
__________________
Premessa
Gli incontri preliminari al Forum di Fiuggi (Salerno,12 gennaio 2013; Bologna,2 febbraio
2013) si propongono di sondare la possibilità di attivare gruppi di lavoro su alcuni temi
/bisogni formativi più sentiti dalle nostre comunità e che dovrebbero costituire materia di
aggiornamento dei programmi di Educazione Ecologica Continua nel sistema ecologicosociale.
In previsione di tali appuntamenti l’AICAT ha inteso offrire un suo contributo attraverso un
documento che è stato condiviso nel Consiglio Direttivo di Salerno (26-27 gennaio 2013) e
nel quale sono ripresi i punti salienti del lavoro prodotto dai Forum finora svolti,da
Casalguidi ad Iglesias .
Il presente documento prova a delineare scenari e percorsi futuri, aperti ad ogni
confronto e ad ogni integrazione, per giungere ad una concertazione programmatica
orientata ad una sperimentazione ormai inderogabile.
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L’ultimo Consiglio Direttivo ha caldamente raccomandato che nel Sistema ecologicosociale ogni sperimentazione deve essere frutto di condivisione e concertazione su alcuni
punti fondamentali :
-
Motivi (aggiornamento sui Principi /Metodi di lavoro/Strumenti/Altro)
Finalità e obiettivi
Livelli di condivisione
Criteri
Indicatori di valutazione in itinere e finali
Tempi
Strumenti e risorse
I progetti di sperimentazione devono dunque esprimere un adeguato livello di consenso e
radicamento territoriale e non possono prescindere dall’avallo delle ARCAT; in particolare
devono trovare un momento di necessaria sintesi e coesione nelle occasioni di confronto
e dibattito svolti sia nei Forum locali che nel Forum Nazionale .
**************
I Club Alcologici Territoriali :
un nuovo nome che esprima un nuovo modo di essere .
La scelta del cambiamento del nome del Club decisa al Congresso di Paestum del 2010 è
giunta al culmine di un lungo e non facile processo di riflessione più ampia e articolata sul
significato attuale e la prospettiva futura dell’ essere e dell’agire del Club stesso e
dell’Approccio Ecologico-Sociale (AES) di cui è cardine .Una scelta che ha indirizzato con
maggiore determinazione l’attenzione allo sviluppo della dimensione antropo-spirituale
del lavoro del Club.
Oggi infatti appare sempre più condivisibile ed accettato il processo di superamento di
una fase storica del sistema ecologico-sociale in cui il Club possa essere classificato o
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definito come un gruppo di auto mutuo aiuto centrato sul trattamento e il superamento
dei danni bio-psico-sociali causati dall’alcol.
Il Club Alcologico Territoriale non è una banale operazione di cosmesi terminologica,
figlia di una moda contingente; è piuttosto il frutto di un processo evolutivo in cui esso si
connota sempre più come spazio comunitario di accoglienza, ascolto e meditazione
personale e collettiva,in cui la persona trascende l’interesse e l’attenzione al suo rapporto
con una sostanza e i comportamenti ad essi correlati per aprirsi ad una riflessione sempre
più profonda e attenta sulla relazione con se stesso,con la sua famiglia e/o i suoi legami
affettivi, con la rete sociale di cui fa parte.
In questo passaggio culturale e pedagogico che esprime una chiara matrice sistemica ed
antropo-spirituale, il Club Alcologico Territoriale diventa risorsa per un capitale spirituale
e sociale a disposizione della promozione della salute di tutta la comunità locale,
nell’ottica di una educazione di ogni membro di Club alla cittadinanza competente e
solidale .
Oggi il fulcro del lavoro del Club è non solo e non più l’alcol e i problemi ad esso correlati
ma il disagio spirituale, declinato nella multidimensionalità delle sofferenze compresenti
nella stessa persona o nella stessa famiglia; disagio che merita la dignità e la
competenza di un’accoglienza che sia ascolto attento e condivisione solidale dei
desideri e dei percorsi di cambiamento .
Tale consapevolezza,seppur diffusa e condivisa, non può però da sola bastare a
rispondere alle domande incalzanti di crescita etica culturale e operativa che sorgono
dal lavoro concreto dei Club in questa fase storica e sociale della vita del nostro Paese.
Verso il Forum di FIUGGI
Il Congresso AICAT di Pisa ha riconosciuto e approvato che il Saper Fare Insieme si
propone come la scelta peculiare con cui il processo di Educazione Ecologica Continua
(EEC) supporta la nascita e lo sviluppo di percorsi innovativi che, dopo il Corso di
Sensibilizzazione e gli aggiornamenti periodici abituali già in atto nel sistema ecologicosociale, sappiano interpretare bisogni diversi ma coessenziali quali :
•
•
l’aggiornamento dinamico e l’approfondimento dei contenuti, dei temi attuali e
delle metodologie di lavoro dei Club e delle associazioni.
Il miglioramento di capacità e competenze relative all’organizzazione,
all’insegnamento ed alla conduzione nei Corsi di Sensibilizzazione, nei Corsi
monotematici e di aggiornamento, nelle SAT, nei congressi .
Nel panorama più ampio ed articolato dell’EEC,l’Educazione al “SAPER FARE INSIEME” è
uno spazio dedicato alla promozione di programmi sperimentali accettati e condivisi dal
Forum nazionale e dall’AICAT che lavorino lungo le due direttrici dell’Aggiornamento e
dell’ Insegnamento, tenendo presenti la natura dei bisogni formativi emergenti dal lavoro
concreto nei club e il livello di crescita e di esperienza maturati nei programmi su temi .
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Il lavoro svolto dai Forum nazionali e il dibattito culturale scaturito da essi ha posto in
risalto come ci sia una forte necessità di approcciarsi con nuovi contenuti e
rinnovati strumenti di lavoro ad alcuni dei temi più ricorrenti nel percorso di crescita
delle famiglie nei Club ,citati nella mozione presentata al Congresso di Pisa :
•
l’Approccio Familiare e Sistemico oggi con attenzione alle nuove modalità di
convivenza familiare;
• Club, associazioni e lavoro di rete;
• l’approccio antropo-spirituale e l’etica nel lavoro del Club;
• l’approccio alla multidimensionalità della sofferenza (disagio psichico, problemi
alcol-drogacorrelati,altri stili di vita dannosi, conflitti,ricadute,ecc.)
• La ricerca nei programmi che tenga presente l’approccio antropo-spirituale.
Una nuova pedagogia
Di fronte alla varietà delle esigenze formative sopra indicate ,di cui alcune già oggetto di
lavoro in vari momenti di aggiornamento ordinario , appare opportuno privilegiare uno
stile di lavoro che accanto alla migliore conoscenza di quanto ci appare ( fenomeni ,
luoghi o contesti in cui si manifesta un disagio esistenziale) proponga una metodologia
pedagogica trasversale, utile all’approccio di tipo sistemico , in vista di un aggiornamento
efficae di contenuti e metodi di lavoro.
L’AGGIORNAMENTO
1. Un nuovo sguardo alla multidimensionalità della sofferenza
La multidimensionalità della sofferenza è da sempre oggetto dell’attenzione, ma anche del
lavoro pratico dei Club e dei programmi territoriali, nella consapevolezza che il centro del
nostro interesse non è il singolo problema, ma la famiglia e la qualità della sua vita.
L’interesse alla famiglia nella varietà dei suoi bisogni concreti ha allargato l’attenzione
del lavoro del club alla complessità dell’esistenza,intesa sia come molteplicità di forme
della sofferenza (altre droghe,disagio psichico, disagio spirituale,relazionale, ecc.)
presenti in una sola persona o nella stessa famiglia sia come ricchezza di risorse per una
migliore qualità antropo-spirituale del vivere .
Grazie alla sua capacità di prestare attenzione all’evoluzione della cultura sociale della
propria comunità, il Club non può non sentirsi stimolato ad attivare le risorse a sua
disposizione quali il capitale e l’empowerment spirituale (empatia, solidarietà,accoglienza
delle differenze),il capitale sociale (fiducia e capacità di investimento in azioni e relazioni
di cambiamento socio- culturale), nonchè le conoscenze e le esperienze concrete
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maturate nell’approccio a nuovi aspetti della multidimensionalità della sofferenza
sempre più presenti nelle famiglie dei Club (azzardo ,internet, shopping,rapporto col
cibo,con la sessualità, ecc.) accanto a quelli già oggetto di aggiornamento.
Proposta :
Predisporre ed organizzare nuovi programmi sperimentali di aggiornamento a livello
sull’approccio
ad
alcune
sofferenze
associate
nazionale
all’alcol(tabacco,psicofarmaci,;azzardo; lutto,disagio psichico,ecc.)
Obiettivi :
-
Individuare i contenuti e le modalità di aggiornamento per i membri di Club (SAT
,corsi monotematici,altro …. )
Predisporre un piano di attuazione dei programmi di aggiornamento
Per realizzare tali obiettivi sarebbe opportuno creare gruppi di lavoro che producano
proposte concrete attraverso un percorso che tenga presente alcuni passi
fondamentali quali :
-
La ricognizione di esperienze già in atto nei nostri programmi
La conoscenza ed approfondimento di tali esperienze.
L’elaborazione di eventuali nuove proposte
La costruzione di un progetto che indichi contenuti strumenti didattici ,tempi di
svolgimento indicatori di valutazione e lo staff di progettazione, organizzazione e di
coordinamento.
Il progetto deve permettere la possibilità di innovare strumenti e sussidi didattici
necessari per l’educazione continua delle famiglie (es. Scuole Alcologiche Territoriali
che si evolvano in scuole di alcologia ed ecologia della salute o di promozione
ecologica della salute o con altra definizione più adeguata )
2. Saper comunicare meglio per saper interagire
interagire meglio in chiave antropoantropo- spirituale.
La centralità del lavoro su una migliore relazione con se stessi e con gli altri è una
caratteristica fondante dell’approccio antropo-spirituale.
Una maggiore attenzione alla capacità di comunicare è fondamentale per una capacità
di relazionarsi intesa come :
•
•
competenza nel riconoscere e comunicare le emozioni;
sviluppo delle life skills ;
15
•
•
•
educazione all’empatia e all’ascolto attento e partecipe,alla comprensionee al
non-giudizio;
sviluppo di competenze nell’approccio ai casi complessi ;
capacità di trasformazione del conflitto in opportunità di cooperazione.
Proposta:
Predisporre ed organizzare programmi sperimentali di aggiornamento
promozione di una migliore qualità della comunicazione :
•
•
•
•
•
sulla
comunicare nel lavoro di Club, con particolare attenzione all’approccio
multifamiliare .
comunicare nell’autosupervisione dei S.I.
comunicare nell’insegnamento nelle SAT
comunicare nel lavoro/servizio associativo, con riferimento alla costruzione di un
clima cooperativo ed alla capacità di soluzione dei conflitti .*
comunicare nella comunità locale.
* in questo ambito il Cantiere delle Associazioni prevede un percorso specifico da sviluppare .
Per realizzare tale obiettivi sarebbe utile creare gruppi di lavoro finalizzati a :
-
censire esperienze in atto o da acquisire .
definire contenuti strumenti e sussidi didattici ( SAT; corso monotematico,ecc)
definire il target: per i Club ( solo S.I. o anche famiglie) per le associazioni
Definire lo staff deputato all’organizzazione e coordinamento degli stessi.
Individuare modalità di valutazione degli interventi a breve medio e lungo termine
Elaborare e presentare proposte di progetto dettagliato di aggiornamento entro
settembre 2013 .
POSSIBILI TAPPE DEL LAVORO VERSO FIUGGI.
1) individuazione dei bisogni ( incontri pre-forum di Salerno e Bologna)
2) verifica di disponibilità all’attivazione di gruppi di lavoro sui bisogni individuati
(declinazione di obiettivi,di modalità e tempi di lavoro) ;
3) ricognizione di esperienze in atto, di programmi e materiali in uso ; coinvolgimento
ed invito di altri membri esperti al Forum di Fiuggi;
4) pianificazione degli obiettivi e delle modalità di lavoro e degli strumenti del
progetto di aggiornamento in sede di Forum di Fiuggi.
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3. L’ABC DEL FARE INSIEME : il Cantiere delle Associazioni.
Il tema è oggetto di uno specifico programma di sperimentazione “ L’ABC del Saper
Fare Insieme” già presentato nelle sue linee di indirizzo al Congresso di Pisa e che sarà
oggetto di un Seminario sperimentale programmato a Giulianova (Teramo) in data 6-7
aprile 2013 e organizzato dall’AICAT.
Tale seminario dovrebbe essere seguito da altri seminari di approfondimento di alcuni
temi (es.: l’etica del servizio associativo;la comunicazione e l’approccio ai conflitti; la
metodologia del fare rete e nuove modalità di lavoro associativo, ecc.)
•
•
Struttura : SEMINARIO SPERIMENTALE di un giorno e mezzo .
Destinatari : quanti siano interessati purchè membri partecipi di Club ed in
modo particolare chi ha responsabilità attuali nelle associazioni o intende
assumerle (presidenti e membri dei Consigli Direttivi o meno di ACAT e
ARCAT)
Periodo: Seminario introduttivo: 6-7 aprile 2013 .
•
Temi :
•
•
•
•
•
L’associazione dei Club Alcologici Territoriali come luogo di crescita e di
educazione ad una cittadinanza competente e solidale nell’orizzonte di un
Welfare di Comunità: aspetti etici,culturali e sociali.
L’ABC del funzionamento associativo : aspetti giuridici e gestionali (statuti,
regolamenti; organizzazioni di primo e secondo livello; il bilancio sociale,ecc. )
L’ABC del Fare Rete : buone prassi nella progettazione e nella realizzazione
interventi di comunità centrati sulla sinergia e sull’interdipendenza con le reti
formali ed informali del territorio.
la promozione della comunicazione positiva nell’approccio ai problemi di
relazione nelle associazioni .
la tutela dei diritti (advocacy),la comunicazione e il marketing sociale.
Ricadute attese
-
La moltiplicazione
moltiplicazione e la diffusione delle buone esperienze acquisite nelle
associazioni locali (ACAT, APCAT,ARCAT ) attraverso seminari di macro - area
geografica (Nord,Centro,Sud) ed altri incontri territoriali (ARCAT ,ACAT) di
approfondimento su :
a) associazioni , etica del servizio e corresponsabilità.
b) l’alfabetizzazione sull’associazionismo per i presidenti di Club in
collaborazione con le risorse locali (CSV);
c)l’approccio ai problemi di relazione dentro le associazioni.
d) la promozione di programmi e di buone prassi sul lavoro di rete,la
comunicazione sociale e la cittadinanza attiva .
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- La valutazione dell’esito del programma.
L’INSEGNAMENTO NELL’EDUCAZIONE ECOLOGICA CONTINUA
La teoria /prassi di un’educazione continua nell’approccio ecologico–sociale implica la
necessità di una rivisitazione del significato e delle modalità di svolgimento delle seguenti
attività :
-
insegnamento e
conduzione
nelle settimane di sensibilizzazione,nelle Scuole
Alcologiche Territoriali, nei Corsi monotematici e negli aggiornamenti
coordinamento/direzione nelle settimane di sensibilizzazione e nei corsi monotematici
organizzazione e conduzione di eventi complessi (congressi,forum).
Obiettivo ultimo di tale processo di aggiornamento è il miglioramento delle conoscenze e
delle competenze in tema di organizzazione, insegnamento e conduzione dei momenti
strutturali di apprendimento nell’Educazione Ecologica Continua al fine di sviluppare due
qualità fondamentali del saper fare insieme :
-
la dimensione del servizio.
la capacità di saper lavorare in èquipe.
Per realizzare tali obiettivi il Consiglio Direttivo dell’AICAT ha individuato il seguente
percorso :
•
Individuare un gruppo ristretto di lavoro dentro una rosa di coordinatori /direttori
di collaudata esperienza nella formazione e rappresentativi di tutte le regioni individuati
dal Direttivo AICAT.
•
Costituire e coordinare un Team di lavoro cui affidare il mandato di elaborare i
una proposta di progetto di sperimentazione.
•
Fissare entro il prossimo mese di settembre il termine ultimo per la presentazione
del progetto.
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18
Tempistica
I programmi di sperimentazione dovrebbero svolgersi nel periodo 2013 - 2015.
I moduli di aggiornamento vanno organizzati e replicati i sulla base delle esigenze dei
programmi territoriali e nel rispetto del criterio della coesione e dell’omogeneità dell’EEC
sul territorio nazionale .
I moduli relativi all’insegnamento potrebbero essere organizzati inizialmente in una
singola edizione che,dopo opportuna valutazione,potrebbe essere replicata secondo le
esigenze territoriali.
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