38. Giochi di carte e di mano. L`Esopo , N. 50

Transcript

38. Giochi di carte e di mano. L`Esopo , N. 50
GIOCHI DI CARTE E DI MANO
Franco Pratesi – 31.01.1991
Le carte da gioco si diffusero in Italia nell’ultimo quarto del XIV secolo e servirono a più tipi di
giochi. Alcuni erano semplicemente delle trasposizioni di tipi precedenti praticati con i dadi; molti
altri furono inventati grazie al nuovo strumento di gioco: ne conosciamo l’esistenza (purtroppo di
solito il nome e niente più) dalle proibizioni degli statuti comunali e da altre fonti del genere.
Tuttavia, se si trovano nei fondi antichi delle biblioteche testi a stampa o manoscritti che
considerano “giochi di carte” si può star certi che si tratta di un solo tipo: l’uso delle carte per giochi
di prestigio.
Anche oggi quest’uso ha i suoi seguaci e può contare su manuali specifici; tuttavia questi hanno
un rilievo secondario nell’ambito della letteratura sui giochi di carte, come di rilievo secondario per
le carte da gioco è il loro uso in giochi di prestigio. Gli antichi trattati sui “giochi di carte”, intesi
proprio come giochi di prestigio, furono invece piuttosto numerosi. Si può pensare a vari motivi,
come l’assenza per tali giochi di quelle gravose perdite di denaro che resero sospette le carte e
proibiti i giochi comuni. Trascurando le non poche trattazioni manoscritte, si passeranno in rassegna
i trattati italiani a stampa apparsi fino alla metà del Seicento. E’ noto che con la metà del Seicento
iniziano ad apparire in Francia i primi trattati “completi” sui giochi che poi si diffonderanno in tutta
Europa; già vi si trovano esempi classici di prestigiazione con le carte, un genere che avrà poi piena
fioritura nel secolo successivo.
Le opere a stampa del tipo qui esaminato furono di regola realizzate nell’ambito dell’editoria
popolare ed erano vendute dagli stessi professionisti di giochi del genere. Tenendo conto di queste
caratteristiche e del fatto che si tratta in genere di opuscoli di poche pagine si capisce che la loro
conservazione non sia stata frequente, al punto che si presenta oggi assai problematico il compito di
esaminare e confrontare fra loro le copie ancora esistenti.
Per la loro ricerca possono servire da guida alcuni studi condotti in passato; un secolo fa,
nell’ambito di segnalazioni specifiche (soprattutto relative a rari giochi di percorso, varianti di
quello dell’oca), il Tessier /1/ indicò due libretti esistenti nella propria biblioteca:
1 - Vago fioretto di bellissimi giuochi di carte, e destrezza di mano. Di regola e di memoria, et
con secreti particolari. Dati in luce da me Francesco Sacco Napolitano Giocator di mano. Il
suddetto Giocatore si offerisce venir’ alle Case vostre à Giocare, come si sono degnati tanti
Principi e Signori. Et si offerisce à insegnar giochi di mano bellissimi, non visti, inventioni nuove à
quelli, che saranno curiosi di virtù. In Milano, Venetia, Vicenza, Padova et in Ferrara per Francesco
Suzzi. 1623, cc. 4.
2 - Nuova scelta di giuochi et altri bellissimi. Dati nuovamente alle stampe da Pietro Millioni à
compiacenza de’ Spiriti Curiosi. In Firenze, per Pietro Nesti 1635, cc. 4.
Lo stesso Tessier concludeva segnalando che i giochi contenuti nei due introvabili libretti di
Francesco Sacco e di Pietro Millioni “differiscono pressoché tutti”.
Un esperto di questo secolo, l’ammiraglio Rossetti, ha poi compilato una bibliografia specifica:
Saggio di una bibliografia italiana della prestigiazione, /2/ pubblicata in calce ad alcune sue opere
di larga diffusione. Il contributo in questa raccolta relativo ai secoli XVI e XVII appare
estremamente povero (da notare che l’autore disponeva di alcune bibliografie specialistiche e che si
era rivolto ai lettori per raccogliere ulteriori titoli). Estraendo dalla sua compilazione le opere che
rientrano nei limiti qui fissati si trovano le seguenti: /3/
3 - Francisco di Milano, Nuovi giuochi di mano. Milano ca 1550.
4 - Horatio Napolitano, Secreti Nobilissimi. Milano 1585.
5 - Horatio Galasso, Giuochi di carte e di memoria. Venezia 1593.
6 - Alberto Francese, Rari e mirabili giuochi di carte. Bologna 1622.
Non è facile verificare o completare queste poche indicazioni. Grazie al Brunet, abbiamo qualche
informazione in più sul libro di Horatio Galasso: Giuochi di carte bellissimi, di regola e di
memoria, e con secreti particolari, composti e dati in luce per Horatio Galasso d’Arienzo. Venezia
1593.
Sempre secondo il Brunet (II,1446) esisterebbe una diversa edizione:
7 - Giuochi di carte bellissimi, di regola e di memoria, e con secreti particolari, composti e dati
in luce per il Calabro. Verona per Francesco delle Donne, 1597.
Inoltre nella medesima fonte è ricordata un’altra edizione del libro, con Calabro sostituito da
Cartaginese. /4/
Il libro indicato di Horatio Napolitano dovrebbe essere presente nella British Library: /5/ Libretto
de secreti nobilissimi G.B.Colonio, per Horatio Napolitano. Milano 1585, 8°; 1041.c.I(I). Non si è
verificato se contiene anche giochi di mano o di carte: sotto il nome di secreti si intendevano di
solito ricette mediche o, tutt’al più, merceologiche. Libri con titoli analoghi sono abbastanza
frequenti; a parte questo esemplare, già indicato dal Rossetti, non si sono presi in considerazione.
Nella stessa British Library si può segnalare l’esistenza di un libro di data incerta, ma che
sembrerebbe piuttosto precoce:
8 - Opera nova dove facilmente potrai imparare più giochi di mano. [G.S. di Carlo da Pavia,
Firenze, 1520?]: C.20.a.31(8).
Come il libro di Francesco di Milano citato in precedenza, questa opera non contiene nel titolo le
carte da gioco ma solo i giochi di mano; si può peraltro notare che anche i libri con i giochi di carte
esplicitamente citati nel titolo ne offrono di regola solo qualche esempio.
In epoche più recenti le stampe popolari hanno ricevuto sempre maggiore attenzione da parte
degli studiosi. Sono apparse sia opere specificatamente dedicate a questo settore sia cataloghi dei
relativi fondi presenti nelle principali biblioteche. Da questi e dai cataloghi delle poche biblioteche
specializzate si possono ricavare altri titoli, che passeremo rapidamente in rassegna.
Si può iniziare con la Marciana, per il carattere pionieristico del catalogo riservato alle stampe
popolari ivi conservate, /6/ trovando almeno un titolo di interesse:
9 - Giochi di carte, et di mano Bellissimi. Di Regola, e di memoria, e con secreti particolari. Con
diversi avvertimenti per non esser ingannati nel Gioco di Primiera. Dispensati da me Giacomo
Galiani Padoano, detto il Scotino. In Milano, & in Verona, per Bartolamio Merlo, cc. 4 seg. A-A2,
[sec. XVII] Misc.2183.22.
Passando alle stampe popolari della Biblioteca Palatina della Nazionale di Firenze /7/ si trova:
10 - Nuova Maniera D’Imparare molte sorti di Giochi Di Carte, e destrezza di mano, d’Ova. di
Bussoli di Moneta, d’anelli & altri di regola, e memoria. Dispensato da me Spacca Panelli
Romano. Il detto si offerisce à far veder Giochi di mano non più visti, Et anco insegnarli à quelli,
che sono curiosi di Virtù, parlando con lui. In Padova, Et in Bassano, Per Gio: Antonio Remondin,
pp. 8, E6.6.153.2/3.
Tra le stampe popolari a carattere profano della Biblioteca Vaticana /8/ si possono riscontrare più
opere del genere:
11 - Selva di vari giochi di mano, e di carte bellissimi. Con alcuni secreti hauuti da diversi
Signori. Raccolti per Giulio Leone Napolitano, detto il Dottor Couiello de Civitate Neapoli,
adottorato da sua posta. Con un bellissimo secreto, che v’insegna che non vi sarà rubata la Borsa.
Qual dice, stupisco, rinasco, rinnuouo, o bella cosa. In Venetia 1601, 12° cc. [6] seg. A6; A 681
(109).
Interessante anche la fine del testo: “Il detto Dottore si offerisce à cauar i denti facilmente, & hà
appresso di se molti altri secreti bellissimi”.
12 - Opera nova dove si contiene un esordio, che da una donna à una sua figliuola, nella quale
l’insegna con quante sorte di gente hà da fare l’amore, cosa ridiculosa e bella. con un lamento, che
fa va figliuola con la madre che è mal maritata. Con alcuni giochi di carte, aggiunti nuouamente
date in luce, per Trastullo di Succio muccio di Castrocucco. In Pervgia L’Anno 1584, 12° cc. [6]
seg. A6; V 681 (82).
13 - Selva di vari giochi di mano; e di carte bellissimi, et altri secreti hauuti da diversi Signori.
Con un secreto bellissimo, che non vi sarà tolta la borsa. In Perugia, Pesaro, Verona, Venezia,
Brescia, Turino, Milano, Trevigi, & in Viterbo appresso Agostino Discepolo 1624, 8° cc. [4] seg.
A4; V 684 (37).
14 - Vago giardino di bellissimi secreti naturali, & Giuochi di mano Dispensato da me Alberto
Francese à requisitione de’ Virtuosi. In Viterbo, per il Discepolo 1626, 8° cc. [4] seg. A4; V 683
(13).
Figura 1 – Frontespizio dell’edizione N. 10. (BNCF)
Scorrendo la bibliografia basata sulle opere contenute nella biblioteca specialistica di Cincinnati
/9/ si trova ancora un’opera del tipo di quelle in esame:
15 - Nova Ghirlanda di Bellissimi Giochi di Carte, e di Mano. Con altri bellissimi Giochi
d’Intertenimento. Data in luce da me Benedetto Siviero da Cento detto il Carbonaro. Venetia,
Fiorenza, Bologna, Orvieto, Padoa e Macerata, Perugia & in Roma, appresso Bernardino Tani 1638,
16°, cc. [4] seg. A4
Come si vede, quasi tutti i cataloghi delle principali biblioteche hanno fra le stampe popolari
profane un’opera sui “giochi di carte e di mano”. Se ne deduce che le opere stampate in materia
furono numerose ma tenute in poco conto: sarebbe altrimenti difficile spiegare perché si incontrano
via via nuove opere invece che più copie di medesime edizioni.
Da quanto sopra esposto si ricava l’impressione che basti estendere il controllo ad altre
biblioteche per allungare la lista. Nella convinzione che le nostre biblioteche non siano avare di
sorprese in questo campo, si è dato inizio ad un breve percorso:
Lucca, Comunale:
16 - Libro che Insegna Far Giochi di Mano. Composto da Berliccho Berloccho Lorenese, Alli
Signori Amatori delle Virtù. In Perugia, & in Pistoia, cc. 4 nn; B.Sta. 364.14.
In questo libro, probabilmente del Seicento, non sono riportati giochi di carte ma solo nove
giochi di mano effettuati con nastri, dadi, monete, uova, e così via.
Bologna, Archiginnasio:
17 - Scielta di vaghi fiori e di giochi di carte, Destrezze di mano, di regola, e di memoria ancora
non più dati in luce. In Roma, in Fiorenza, in Verona, in Trevigi, per Angelo Righettini. 1627 cc. 4,
AV.G.IX.4.37.
I giochi descritti sono numerosi, con alcune burle più feroci del solito. Da uno dei giochi dove
sono elencate le carte si deduce che si usava un mazzo, di tipo spagnolo, di 48 carte ossia privo dei
10. Nel frontespizio è raffigurato un interno con una donna seduta ad un tavolo mentre scrive una
lettera; accanto, due personaggi all’aperto di cui uno sembra consegnare una lettera.
Modena, Estense:
18 - Veri, e Reali Giuochi di carte di regole, e di memoria con altri Giuochi apparenti, mai più
dati alla stampa, e s’impara prestissimo e con facilità. Dati in luce da me Martino Bugier
Ginevrino. In Bologna nella Stamperia della Colomba cc. 4, MV.L.6.
Probabilmente è più recente dei limiti prefissati. Contiene una trentina di giochi tradizionali, di
cui tre con le carte; in uno il mazzo di carte viene usato semplicemente come contenitore di monete.
Nell’ultima pagina è riportato il titolo di un Secreto per tagliare la testa a un Gallo, e poi tornarla a
rimettere che non viene descritto; al suo posto c’è una Tabella nova: Regole per i dilettanti del lotto
che in realtà consiste in coppie di numeri associate ai primi dodici (si direbbe a caso, per esempio 1
con 21 e 67, 2 con 10 e 58). Evidentemente nuove mode stanno rimpiazzando le vecchie, con
sollievo dei galletti.
Non resta che concludere con l’auspicio che la ricerca sia proseguita. Per quanti sono interessati
a ricostruire la storia dei giochi di prestigio, ed in particolare di quelli effettuati con le carte da
gioco, questa sembra una strada obbligata. Ad aumentare l’interesse della questione sta il fatto che
molti dei prestigiatori apprezzati alle corti europee furono di origine italiana. Ciò non risulta
accompagnato da un significativo sviluppo della corrispondente letteratura tecnica.
Una volta completato in maniera soddisfacente l’inventario di questi trattati si dovrà valutare
l’evoluzione cronologica dei vari titoli e dei rispettivi contenuti. Come spunto per un’analisi più
approfondita di questa documentazione si indicano in appendice i titoli dei giochi presenti in un
paio dei libri sopra elencati. Se si estende il confronto ad altre copie, si trova che alcuni giochi (vino
appeso al soffitto, fornaio che non può mettere la pala nel forno) ricorrono più frequentemente di
altri; tra questi appare di solito qualche tradizionale gioco di carte da indovinare.
Infine, sulla base dei trattati disponibili, si può osservare che in un campo così ristretto di
argomenti le differenze sono maggiori del previsto. Certamente molti giochi passarono da
un’edizione all’altra ma si osservano alcune significative differenze, anche di tipo “strutturale”: in
particolare, a parità di testo complessivo, alcuni manuali spiegano in dettaglio un numero limitato di
giochi mentre altri ne trattano sommariamente un numero molto maggiore.
NOTE
1. Giornale di Erudizione, 3 (1890) 61-2.
2. Carlo Rossetti, Il trucco c’è...ma non si vede. Terza edizione. Hoepli, Milano 1946 pp. 425-436;
Carlo Rossetti, Magia delle carte. Trattato completo di prestigiazione con le carte. Quinta
edizione. Hoepli, Milano 1958 pp. 569-590.
3. Non si considerano qui un paio di opere (T.Garzoni, G.B. Della Porta) indicate dal Rossetti ma di
tipo diverso.
4. Catalogue de la Valliere, par Nyon,n° 7389, citato dal Brunet.
5. Short-Title Catalogue of Books printed in Italy (1465-1660). Londra 1958.
6. A.Segarizzi, Bibliografia delle stampe popolari italiane della R. Biblioteca Nazionale di San
Marco di Venezia. Vol. I°. Bergamo 1913. A p. 209 riproduzione del frontespizio del testo citato.
7. Carlo Angeleri, Bibliografia delle Stampe popolari a carattere profano dei secoli XVI e XVII
conservati nella Biblioteca Nazionale di Firenze. Sansoni, Firenze 1953.
8. Alberto Di Mauro, Bibliografia delle Stampe Popolari Profane del Fondo Capponi della
Biblioteca Vaticana. Olschki, Firenze 1981.
9. Catherine Perry Hargrave, A History of Playing Cards and a Bibliography of Cards and Gaming.
Dover, New York 1966 (ed orig. 1930).
APPENDICE
Titoli dei giochi di carte e di mano presenti.
n. 15: Nova Ghirlanda di Bellissimi Giochi di Carte, e di Mano. ...Benedetto Siviero da Cento
detto il Carbonaro. 1638.
- Per far cavare un pugno di carte da un mazzo e sapere le carte che sono cavate.
- Per fare uscire cento ovi fuori d’un sacchetto, dove non vi è dentro niente.
- A far pensare una carta d’un mazzo, che starà sotto un cappello, e non si vederà
- A farsi legar dentro d’un sacco et uscir fuore senza slegarlo.
- A far attaccare un bicchiere alle labra d’una persona che non si potrà staccare se tu non vuoi.
- A fare che un fornaro non possa metter la pala nel forno.
- A fare il gioco dell’anello.
- A far andar un ovo in aria e non vederlo più.
- A far il gioco della fontana che butti acqua senza tenerla in mano.
- A far ballare una carta sopra una tavola.
- A far il gioco della moneta.
- Per far parere la gente senza testa a tavola.
- A saper quello che scrive uno nella sua carta mentre habbi della sua carta acconcia.
- Per tagliare un fazzoletto in mezzo et farlo tornar sano.
- Per bruciar tre braccia di cordella in cima a una punta di cortello, e della istessa cenere cavar la
istessa cordella.
- Per attaccare una caraffa piena di vino al solaro.
- Per farli parer morti a tavola.
n. 10: Nuova Maniera D’Imparare molte sorti di Giochi Di Carte, e destrezza di mano... Spacca
Panelli Romano.
- Per far uscir fuora cento Ovi d’un sacchetto dove si vede, che non v’è niente dentro.
- Per far, che un Capone à rosto scappa fuori dal piatto tagliandolo.
- Per far il gioco delle sei carte.
- Per far caminare una carta sopra una tavola.
- Per far il gioco per tagliar il filo.
- Per far una burla à uno, che scriva, & saper tutto quello, che scrive senza vederlo.
- Per far il gioco della moneta.
- Per fare, che un piatto de Gambari crudi paiono cotti, e fumeranno quando gli volete mangiare nel
rompergli sbatteranno la coda, e si muoveranno tutti.
- Per far il gioco dell’Anello.
- Per fare il gioco del tagliare il fazoletto, e poi mostrarlo sano.
- Per far bevere un bicchiero di vino à uno, e poi farlo venire fuori della testa.
- Per far scrivere un bollettino à una persona, poi bruggiarlo, & con la cenere fregando la carta
bianca si vedrà fuori le lettere.
- Per tagliare il naso à uno, e subito sanarglielo.
- Per far pensar una carta, e trovarla.
- Per far diversi giochi con un pezzo di carta quadra.
- Per fare il gioco della stoppa.
- Per far andar un Ovo in aria, e non vederlo più.
- Per far ballare le Galline a suon di liuto, overo d’altri suoni d’instromenti.
- Per far ch’uno non possa sfodrare la spada con tre parole.
- A romper un fiasco pieno di vino, e non versar il vino.
- A far il gioco di romper un legno sopra duoi, ò quattro bicchieri pieni d’acqua.
- Per far che una botte di vino guasto venghi sano per quindeci giorni.
- Per fare una burla al Compagno, & fare che non possi dormire la notte.
- Per mettere un’Ovo in una Caraffa.
- Per fare la burla à un Fornaro, che non possa mettere la pala dentro il Forno.
- A far parere molte persone senza testa in una stanza.
- Per far il Gioco di mangiare li Cuogoli.
- Per far il Gioco de far apparire una bellissima pergolata di Uva negra dentro in una stanza con
grandissima meraviglia.