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EDITORIA
“Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani”
di Moreno Macchi
Questa è la opera prima di Fabio
Geda. È nato nel 1972 e ha scritto
molto più in francese che in italiano.
Forse per questo ci è stato segnalato
da chi - piuttosto che in italiano legge in francese ed ha trovato molto
interessante questo testo già tradotto
anche in molte altre lingue e vincitore di vari premi. d’altro possiamo
solo menzionare: “Nel mare ci sono i
coccodrilli”, “L'esatta sequenza dei
gesti” e “La bellezza nonostante”.
Ci sono piaciute parecchio la leggerezza del romanzo e la sua spensieratezza e le sue numerose allusioni al
fumetto italiano "Tex" che tanto ci
ricorda l’ormai lontana adolescenza.
Troviamo poi sempre eccezionale la
capacità di certi autori a "traslocare"
nell'anima di un bambino, o magari di
una donna quando sono uomini e
viceversa.
“Per il resto del viaggio ho sparato
agli indiani” è un componimento a
due voci. Una è quella di emil, il pro-
tagonista, un ragazzino rumeno orfano di madre, che vive a Torino dove è
arrivato clandestinamente con il
padre e dove ha imparato l’italiano
proprio leggendo i fumetti di Tex;
l’altra quella di un architetto che per
un po’ di tempo ha ospitato emil
prima che questi gli desse un pugno
sul naso (per le ragioni che vi lasciamo immaginare), gli rubasse tutti i
soldi e decidesse di partire alla ricerca
del nonno.
Un po’ road movie e un po’ romanzo
di formazione questa originale storia
ci trasporta dapprima da Torino a
berlino a bordo di uno scassatissimo
bus VW. emil vi arriva con alcuni
compagni di (dis)avventura e un cane
dall’originale nome (Lufthansa detta
Luft), poi a Toulouse (in treno di
notte) e Carcassonne (in péniche)
dove il ragazzo accompagna
Sebastiano (un esimio fotografo in
cerca di un servizio per il National
Geografic, incontrato per caso a
berlino) e poi sulla strada di Madrid
dove il nonno Viorel è partito con la
Fabio Geda
Per il resto del viaggio ho sparato agli
indiani (romanzo)
instar libri
sua troupe teatrale per una serie di
rappresentazioni.
il racconto è inframmezzato dalle
strane epistole del nonno artista (che
inverte le lettere, tanto il cervello
legge solo la prima e l’ultima e ricostruisce da solo la parola) e dalle poetiche missive che il padre ha scritto
dalla prigione rumena nella quale è
stato deportato dopo un arresto a
Torino per via di una rissa.
da scoprire.
“Oltre la pelle”, il secondo romanzo di Rosita
No, non avete letto male, è proprio la
figlia dell’intramontabile adriano!
Figlia d’arte, severissima critica musicale (l’abbiamo vista nella giuria della
trasmissione Lasciateci Cantare - Rai
1 - al fianco di Patty Pravo, Paolo
Limiti e Gianni boncompagni),
Rosita si cimenta anche con la scrittura e con un secondo romanzo, dopo
“Per fortuna che ho le corna”.
all’inizio il testo richiama alla memoria “Un amour par téléphone” di
alain bosquet, che raccontava l’incredibile relazione affettivo-telefonica
dell’autore con Marlene dietrich,
allorquando la diva si era ormai ritirata nel suo eremitaggio dell’avenue
Montaigne, a Parigi, dove morì.
Sam, la protagonista di “oltre la
pelle”, è un’esperta gallerista, celibe,
bella, non più giovanissima, libera e
ricca. La sera ascolta regolarmente
una nota trasmissione radiofonica.
Lo speaker che la presenta, Vic, dalla
voce calda, suadente, sexy e seducente, la incuriosisce e l’affascina. Sam
tenta di immaginare l’aspetto fisico
del presentatore, poi non resiste alla
tentazione di parlargli e lo chiama.
Non vuole però vederlo, né conoscerlo personalmente, vuole solo
intrattenersi telefonicamente con lui,
ascoltare la sua voce. Parlano a lungo
e ripetutamente. Poi lui la invita ad un
concerto dei celebri Muse. Lei, a sua
volta, al vernissage di una mostra da
lei organizzata al momento di un
grande concerto rock a San Siro. Per
condividere in contemporanea le
stesse emozioni. Ma dato che non si
conoscono, ogni persona potrebbe
essere lui/lei. La fantasia galoppa…
Le amiche sono incuriosite. Sam non
è più la stessa. C’è qualcosa che “bolle
in pentola”. Un nuovo amore? Sam
nega. Ma non dà spiegazioni.
Poi un giorno Sam decide di incontrare Vic. al buio. altro non diremo.
Come nostra consuetudine. il seguito
riserva comunque qualche simpatica
sorpresa e la storia è tutt’altro che
banale.
Lo stile non è travolgente, oseremmo
perfino dire che è piuttosto disadorno
e lineare. Ma nella sua semplicità ci
trascina comunque inesorabilmente
verso la fine, visto che la storia è assai
ben architettata e – comunque – può
incuriosire anche l’esigente lettore.
RoSiTa CeLeNTaNo
Oltre la pelle (romanzo)
Salani editore
il dialogo 4/12
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