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COMUNE DI CAMPAGNA
Provincia di Salerno
COPIA DI
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N°50 del 30/11/2010
OGGETTO: Mozioni (prima parte).
L’anno duemiladieci, il giorno trenta del mese di Novembre, alle ore 18,00,
con il prosieguo, nella sala delle adunanze consiliari “S. Pertini” della sede
comunale, sita in Campagna Capoluogo al Largo della Memoria, a seguito di invito
diramato dal Presidente del Consiglio in data 22/11/2010, Prot.N°25603, si è riunito
il Consiglio Comunale in sessione ordinaria ed in seduta pubblica di prima
convocazione.
Presiede l’adunanza il Presidente del Consiglio, dott. Liberato Trotta.
Fatto l’appello nominale risultano presenti i Consiglieri Comunali Sigg.:
Cognome e nome
1)-Luongo Biagio – Sindaco
2)-D’Ambrosio Pierfrancesco
3)-Fontana Almerico
4)-D’Ambrosio Giuseppe
5)-Ceriale Liberato
6)-Trotta Liberato
7)-Tommasiello Cosimo
8)-Trotta Attilio
9)-Galdi Lucantonio
10)-Bubolo Gerardo
11)-D’Ambrosio Antonino
Presente
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Cognome e nome
12)-D’Ambrosio Franco
13)-Avagliano Bruno
14)-Filella Bruno
15)-Caloia Massimino
16)-Iuorio Giovanni
17)-Taddeo Giovanni
18)-Monaco Roberto
19)-Tommasiello Enrico
20)-Giordano Amedeo
21)-Campanaro Alberto
Presenti
Assenti
Presente
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
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SI
SI
N.21
N.00
Sono presenti gli Assessori: Naimoli Raffaele – Cerrone Michele –
D’Ambrosio Massimo – Iuorio Vito – Paoletta Fioravante – Mirra Liberato Remolino Virgilia Partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza e verbalizzazione (art.
97, comma 04, lett.a), del D.Lgs. 18/08/2000, n.267, il Segretario Generale dott.
Pasquale Luongo
IL PRESIDENTE
Constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita i
presenti alla trattazione dell’argomento in oggetto.
PRESIDENTE - Terzo punto all'ordine del giorno: "Mozioni". "Il sottoscritto
Roberto Monaco, Capogruppo del Gruppo Consiliare Popolo della Libertà,
coerentemente con le disposizioni in materia di funzionamento di Consiglio
Comunale, con riferimento alla Scuola dell'Infanzia Largo Maddalena (Centro
Storico), si chiede di votare positivamente la proposta di coprire, con struttura
leggera, sia lo spazio antistante l'ingresso, sia le scale. Non pochi, infatti,
sono stati, in questi anni, gli episodi che hanno visto, a causa della scivolosità
della pavimentazione (aumentata dalla pioggia), insegnanti o alunni o genitori
cadere rovinosamente a terra" (Allegato A). Prego, Assessore Iuorio.
ASSESSORE IUORIO - Allora, in riferimento a questo problema, che ci ha
sottoposto il Capogruppo del Popolo della Libertà, noi abbiamo già
provveduto. Io ho la fortuna di seguire costantemente le scuole, perché
settimanalmente e qualche volta anche bi-settimanalmente mi faccio una
puntata per vedere i problemi che ci sono e ce ne sono tanti purtroppo ed
abbiamo previsto, subito quando si è creato il problema, di mettere delle
strisce antiscivolo e nel frattempo noi tenevamo un progetto molto ambizioso.
Abbiamo, insieme ai tre istituti comprensivi, partecipato a un bando (e
speriamo di entrarci) che ha l'obiettivo dei PON - FERS, Ambiente per
l'Apprendimento, Asse 2, Qualità degli ambienti scolastici, questo cosa
prevede? Questa candidatura per l'accesso ai finanziamenti prevede la
possibilità di mettere a norma gli impianti, rendere accessibile e attrattivi i
locali e dotarli di eventuali impianti sportivi; oltretutto, per quello che ci chiede
il Capogruppo e cioè la copertura delle scale, è prevista in un progetto, che
abbiamo già firmato insieme alle scuole e prevediamo non solo la copertura
delle scale per intero (e quindi non solo la parte iniziale), ma prevediamo di
coprire tutte le scale con una struttura molto leggera, trasparente, che dia la
possibilità anche di far penetrare il sole, e la prevediamo anche all'interno,
nello spazio interno, per chi conosce la scuola di Largo Maddalena, saprà
che all'interno c'è uno spazio che adesso è coperto solo da un tunnel
parzialmente, dopo sarà completamente coperto con una struttura leggera e
trasparente; il costo dovrebbe aggirarsi per tutte e due queste coperture
insieme al resto, perché noi prevediamo una serie di iniziative che possono
abbellire e quindi prevediamo la possibilità di sostituire tutti gli infissi, di
rendere la scuola più accogliente, anche perché, per poter partecipare a
questo obiettivo, bisognerà prevedere anche un risparmio energetico e quindi
noi prevediamo degli infissi particolari che possano far risparmiare energia,
quindi, dicevo, il costo complessivo, che è per 27 metri per la parte esterna
(quindi copertura delle scale) e 77 metri quadri per la parte interna, è di circa
30 mila Euro. E' vero, non lo faremo immediatamente, questo è vero, però
credo che lo faremo, io mi auguro che lo faremo al più presto. Quindi, io
propongo al Consiglio, viste le cose che vi ho detto, di approvare questa
mozione con le cose che ho testé dette e quindi con le cose che vi ho
aggiornato in questo momento. Grazie.
PRESIDENTE - Prego, Consigliere Monaco.
CONSIGLIERE MONACO - Assessore, avete fatto la pelle di gallina e sapete
perché? Io forse ho capito male, ma me lo sono segnato, cioè voi state
aspettando un PON - FERS, per mettere a norma gli impianti? I nostri
bambini vanno a scuola con gli impianti non a norma?! Ho capito male? Va
bene. Segretario, per cortesia, l'acquisizione DVD dell'intervento che ho
ascoltato! Assessore: "Noi faremo, noi abbiamo già fatto, noi abbiamo un
progetto che comprende quello, quello e quell'altro"? I bambini cadono, gli
adulti cadono, i bambini si bagnano, gli adulti si bagnano! Io non voglio il
verbo "Faremo", io voglio il verbo "Abbiamo fatto", perché la scuola è una
priorità! So che è un periodo in cui le tasche sono magre, ma nei periodi in
cui le tasche sono magre, l'intelletto va a spulciare le priorità, quello che
viene prima e togliamo il superfluo! La scuola, la messa in sicurezza della
scuola, i bambini, i luoghi dove i bambini stanno, sono tutte cose prioritarie!
Per le altre cose magari aspetteremo finanziamenti di progetto o di altro, ma
queste cose facciamole! Poi, dico, delle striscette! Io ci sono andato, ma non
sono neppure continue, forse è l'azione già del tempo che ha usurato... E
allora, non è la soluzione idonea, caro Assessore! Se una strisciolina si toglie
e dunque il ruolo al quale è chiamato a svolgere viene meno dopo pochi
giorni, perché c'è l'avvallamento dello scalino, si vede che non è la soluzione
idonea, tutto qua! Cercate una soluzione più idonea! Grazie.
ASSESSORE IUORIO - E' permessa una replica, Presidente?
CONSIGLIERE MONACO - Io sono Opposizione!
ASSESSORE IUORIO - Allora, stavo dicendo...
CONSIGLIERE MONACO - Assessore, visto che Lei frequenta così tanto le
scuole, lo diceva in premessa, mettete pure in funzione gli ascensori quando
si fanno!
ASSESSORE IUORIO - Funzionano! Evidentemente non sai bene le cose,
perché l'ascensore funziona bene! Posso, Presidente? No, per la verità, è
successo già prima che si muovessero i Consiglieri di Opposizione, ma non
per fare polemica, perché penso che a te, caro Capogruppo, preme risolvere
il problema, è vero? Penso sia questo quello che ti dissolve!
PRESIDENTE - Evitiamo il dibattito a due!
ASSESSORE IUORIO - No, ma io sto solo rispondendo. Infatti, l'hai già
detto! Allora, riferito a questo, noi abbiamo provveduto per quel che
potevamo provvedere, perché la scuola è così da sempre e la speranza
oltretutto (mi sono dimenticato di dire una cosa) è che la Sovrintendenza ci
dia il consenso per fare questa operazione, ma a parte questo, io non ho
detto che gli impianti non sono a norma, io ho detto che prevediamo di
abbellire la scuola, di renderla ancora più vivibile per gli alunni e quindi
prevediamo di mettere degli infissi fatti in un certo modo, quindi una serie di
cose, non ho parlato di impianti. Quindi, è chiaro, è vero, i tempi non saranno
a breve, però, visto che tenevamo questo discorso in atto, era impensabile...!
Io capisco e ho parlato anche con qualche mamma di questi problemi che
hanno quando la mattina piove, ma è un problema che hanno da una vita
purtroppo e io spero adesso, con questa attività di cui mi sono fatto carico, di
risolvere il problema, ma non potevamo pensare di fare qualcosa con un
progetto già in corso. Quindi, con questo progetto, che credo non debba
andare molto in là nel tempo, pensiamo di potere risolvere. Grazie.
PRESIDENTE - Prego, Consigliere Monaco.
CONSIGLIERE MONACO - Sì, solo per dire che non è colpa sua se prima di
Lei c'era un altro Assessore all'Urbanistica, se questi problemi sono problemi
che le mamme hanno già messo con firme da anni, Lei è subentrato da poco,
ma questo non...
ASSESSORE IUORIO - Poveretto...!
CONSIGLIERE MONACO - "Poveretto" lo dico io in termini politici parlando,
politicamente parlando, poi la questione economica sua non la conosco! Mi
dovete consentire solo una cosa velocemente, venti secondi, che mi sono
dimenticato, perché per entrare nei sessanta minuti con tutto il materiale di
interrogazioni e di mozioni che abbiamo prodotto e che non abbiamo prodotto
per sfizio o per intralciare i lavori del Consiglio, ma è chiaro che il tempo
passato tra la precedente seduta di Consiglio e questo, è stato tanto e quindi
si sono accumulate più richieste; se l'avessimo fatto dopo quindici giorni,
evidentemente ne avevamo discusse una o due e quindi chiedo scusa se si
sono accavallate tante cose. Consentitemi solo venti secondi, per dire
relativamente alla questione della TARSU, che a mio avviso le questioni da
sviluppare molto sono le questioni relative alle famiglie, la questione relative
a chi è monoreddito e la questione relativa alle persone che vivono da sole.
PRESIDENTE - Ma questa è un'altra cosa?
CONSIGLIERE MONACO - Sì, sì, lo dicevo in calce come proposta. E
soprattutto lavorandoci molto bene, per essere d'aiuto, perché c'è gente che
fa fatica anche a cacciare 15,00 Euro e noi dobbiamo pensare prima a quelli!
SINDACO - E' doverosissimo!
CONSIGLIERE MONACO - Quindi, famiglie monoreddito, persone che
vivono sole e nel fare il Regolamento, però, facciamo in modo che
(nell'adeguare il Regolamento, aggiornarlo, quello che è!) non resti
patrimonio esclusivo degli uffici, divulghiamolo adeguatamente, perché il
"povero cristo" cittadino non deve venire qui per scoprire che esiste il tale
comma, ma lo deve sapere, perché è nel suo diritto di cittadino essere
informato dalla Pubblica Amministrazione! Grazie.
PRESIDENTE - Mettiamo ai voti con l'integrazione. Chi è favorevole?
CONSIGLIERE CAMPANARO - Chiedo scusa, il mio Gruppo vota con le
aggiunte...
PRESIDENTE - Sì, sì, con l'integrazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE
UDITI
UDITI gli interventi innanzi riportati che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
Con votazione espressa per alzata di mano
Presenti e votanti N°21
CON VOTI FAVOREVOLI UNANIMI;
DELIBERA
ACCOGLIERE,
ACCOGLIERE, così come integrata con relazione dell’Assessore iuorio,
l’allegata mozione, contrassegnata con la lettera A), acquisita al Prot. Ente in
data 11/10/2010 al N°22057.
PRESIDENTE - "Il sottoscritto Roberto Monaco, Capogruppo del Gruppo
Consiliare Popolo della Libertà, coerentemente con le disposizioni in materia
di funzionamento di Consiglio Comunale, in riferimento all'impegno assunto in
Consiglio Comunale di alienare i relitti posti tra le strutture produttive dell'area
PIP e l'autostrada, chiede quali sono le determinazioni della Maggioranza"
(Allegato B). Assessore Paoletta, prego.
ASSESSORE PAOLETTA - Grazie, Presidente. In riferimento ai relitti di
terreno posti tra le strutture produttive dell'area PIP e l'autostrada, di cui il
Comune è proprietario, si precisa che essi non sono di alcun interesse per
l'Ente, in quanto accessibili solo dai lotti assegnati. I relitti in parola sono stati
inseriti nella variante al PIP, approvata dalla Provincia e in corso di
pubblicazione sul BURC. In tale variante, essendo prevista anche la vendita
dei relitti di terreno ai proprietari dei lotti confinanti, si propone di deliberare la
gestione dei relitti dopo la pubblicazione sul BURC.
CONSIGLIERE MONACO - Grazie, Assessore. Andiamo velocemente, così
possiamo discutere più punti. E' già stato pubblicato sul BURC!
SINDACO - Sì, stamattina!
CONSIGLIERE MONACO - No, ieri mattina! E' già stato pubblicato, però la
parte principale di quel BURC è la reiterazione del vincolo, perché erano
scaduti i termini per l'apposizione del vincolo e dunque voi avete chiesto la
reiterazione del vincolo, per fare in modo che rimanesse ancora la priorità
dell'esproprio. Quello che voglio sapere, però, è, una volta fatto questo, una
volta avvenuta la pubblicazione (che c'è già), come intendete andare avanti,
cioè per la cessione dei singoli lotti, per intenderci, ci sono i capannoni nelle
attività produttive e poi c'è uno spazio tra l'autostrada e i capannoni, che
naturalmente è inaccessibile per la Pubblica Amministrazione e quindi
diventa luogo ricettacolo di agri quando non animali etc. etc., per cui
l'imprenditore, invece, che vi affaccia con il capannone, ha tutto l'interesse ad
averla pulita. Questa interrogazione noi l'abbiamo già fatta quasi due anni fa,
ne parlammo, rinviammo e adesso forse sono maturi i tempi. Come intendete
andare avanti? Cioè, pubblicato, adesso è stato pubblicato, ma adesso cosa
farete per dire agli imprenditori: "Ecco, potete comprare questo lotto"? Perché
l'imprenditore che ha interesse, è solo quello che vi affaccia naturalmente;
uno che ha un capannone a 500 metri, non ha interesse a andare a
coltivare...! Quindi, perciò si concludeva con: quali sono le determinazioni
della Maggioranza? Sapevamo già che sarebbe stato pubblicato! Va bene,
grazie. Così parliamo dell'altro punto all'ordine del giorno.
PRESIDENTE - Prego, Consigliere Campanaro.
CONSIGLIERE CAMPANARO - E' una mozione o una interrogazione?
PRESIDENTE - E' una interrogazione!
CONSIGLIERE CAMPANARO - Questa è una interrogazione, perché si
chiede qual è... Che votiamo? L'oggetto è mozione, però: "...in riferimento
all'impegno assunto etc. etc. etc., chiede quali sono le determinazioni...",
quindi il corpo poi è...
SINDACO - Votiamo le determinazioni della Maggioranza.
CONSIGLIERE CAMPANARO - Ma non sono determinazioni...
PRESIDENTE - Consigliere Campanaro...!
CONSIGLIERE CAMPANARO - No, forse è un poco... Sì, ho capito qual era
l'intento del Consigliere Monaco, soltanto che io, in aggiunta a quanto già
detto dal Consigliere Monaco, volevo dire che in effetti questi relitti, noi
Comune proprietari, siamo obbligati per legge a venderli ai frontisti, perché sa
benissimo che il Comune potrebbe tenerseli per sé, però siccome già
nell'approvazione del PIP all'inizio se ne parlò di questa storia e i relitti si
volevano vendere già all'epoca, soltanto che alcuni proprietari assegnatari dei
lotti, non erano disponibili a spendere la stessa cifra per quanto riguarda...,
visto che non si sapeva bene se si poteva utilizzare ai fini urbanistici, se si
poteva fare questa cosa. Se mi fate parlare un attimo? Visto che io sono
stato l'Assessore nel '98 che ha preso la denuncia in quei PIP, so bene la
storia! Quindi, adesso, sì, possiamo parlare di vendita, ma all'epoca rimase
sospesa questa questione, perché all'epoca si pensava di fare un prezzo
diverso.
CONSIGLIERE MONACO - La mozione è emendata per chiarimento chiesto
dal Consigliere Campanaro. Per noi veniva fatta una evidenza pubblica, che
naturalmente tenga conto della priorità degli imprenditori che affacciano
immediatamente sopra. Grazie.
SINDACO - Ma su questo ne avevamo già parlato.
CONSIGLIERE MONACO - Era in questo senso!
PRESIDENTE - Allora, mettiamo ai voti con l'integrazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE
UDITI
UDITI gli interventi innanzi riportati che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
Con votazione espressa per alzata di mano
Presenti e votanti N°21
CON VOTI FAVOREVOLI UNANIMI;
DELIBERA
ACCOGLIERE,
ACCOGLIERE, così come integrata nel corso del dibattito, l’allegata mozione,
contrassegnata con la lettera B), acquisita al Prot. Ente in data 11/10/2010 al
N°22058.
PRESIDENTE - Sì. "Il sottoscritto Roberto Monaco, Capogruppo del Gruppo
Consiliare Popolo della Libertà, coerentemente con le disposizioni in materia
di funzionamento di Consiglio Comunale, in riferimento all'impegno assunto in
Consiglio Comunale di rendere estesa la promiscuità delle destinazioni d'uso
per le strutture produttive dell'area PIP, consentendo ad esse di operare sia
come attività produttive, sia come attività commerciali, sia come attività
terziarie, sia come attività di piccola industria" (Allegato C). Assessore
Paoletta, prego.
ASSESSORE PAOLETTA - Grazie, Presidente. Il Decreto Legislativo 114
del '98, nella sua originaria versione distingueva tra interventi di natura
industriale - artigianale e di interventi di natura commerciale, escludendo
questi ultimi dalla possibilità di godere del procedimento agevolato, di cui
all'Art. 5 del D.P.R. 427/98. Successivamente il D.P.R. 427/98 fu integrato...
CONSIGLIERE MONACO - 447!
ASSESSORE PAOLETTA - Sì, il 447! Successivamente il D.P.R. 447 fu
integrato, estendendo nell'applicazione anche gli insediamenti di natura
commerciale. Deriva, dunque, che nessuna distinzione esisterebbe fra
insediamenti di natura industriale, artigianale e commerciale. Ciò è stato
rafforzato dal Decreto Legislativo 248/07, che ha liberalizzato ogni tipologia di
attività. Naturalmente questo non significa possibilità indiscriminata di
svolgimenti di ogni attività produttiva; ai Comuni e alle Regioni è rimasta la
competenza a programmare tali tipi di interventi, come ha sancito anche il
Consiglio di Stato, Ordinanza 4261/07 e 5317/08. Per cui, bene ha fatto il
Comune a prevedere nel PIP vigente la netta distinzione fra interventi
industriali e artigianali da una parte e commerciale dall'altra, affermando per
questi ultimi la possibilità di svolgimento nell'ambito del PIP solo di quelle
tipologie commerciali che richiedono manifestazione e trasformazione
soprattutto nel settore alimentare. Con tale delimitazione è possibile
soddisfare, quindi, le esigenze di qualche operatore nell'ambito dell'attuale
PIP. Per il futuro PIP, il Consiglio Comunale, Organo competente, potrà
stabilire con maggiore elasticità le modalità di svolgimento delle attività
commerciali, tutto questo, però, dovrà essere contenuto nei futuri bandi.
Pertanto si propone di deliberare quanto esposto.
PRESIDENTE - Chi chiede la parola? Prego, Consigliere Monaco.
CONSIGLIERE MONACO - Assessore Paoletta, il modo nel quale mi ha
risposto, e non è farina del suo sacco, non per mancarle di rispetto, ma Lei
giustamente umilmente credo che abbia acquisito queste informazioni presso
gli Uffici Tecnici naturalmente per potermi rispondere così, non essendo la
sua materia di base, però il modo nel quale mi ha risposto (lo dico senza
polemiche), nasconde il fatto che probabilmente io non mi sia lasciato capire.
Qui siamo di fronte a un problema che cercherò di riassumere
brevissimamente: gli imprenditori hanno avuto assegnato un lotto, perché
hanno partecipato a un bando, in quel bando si sono vincolati, per esempio, a
produrre portafogli, questo avveniva qualche anno fa; rispetto a qualche anno
fa, il mercato in generale, l'economia è completamente cambiata, per cui oggi
continuare a produrre questi portafogli, potrebbe essere per l'imprenditore
antieconomico, addirittura l'imprenditore dovrebbe abbassare la saracinesca.
Così com'è fatto adesso quel PIP, l'imprenditore deve e dovrebbe continuare
a fare quello! Chi ha firmato la convenzione tra gli imprenditori, infatti, lo sa e
anche se ci fossero cessioni di quote etc. etc. etc., chi vi subentrasse,
dovrebbe fare esattamente quello, ma siamo in un'era economica
completamente diversa! Ed allora, lo scopo di questa mozione non era dire:
"Tu all'interno del PIP prevedi una zona dove ci siano gli artigiani, una zona
dove ci siano industriali, una zona dove c'è il terziario e una zona dove c'è il
commerciale", no, fatto così, no, tant'è vero che abbiamo visto e abbiamo
fatto due bandi consecutivi per assegnare i lotti commerciali e ci sono ancora
dei lotti liberi, non sono stati esautorati. Lo scopo della mozione, invece, era
un altro: l'imprenditore in quell'edificio, perché il mercato lo richiede ancora,
vuole continuare a produrre portafogli? Bene, ma se il mercato dovesse dire
che d'ora innanzi per essere competitivo, per guadagnarsi ancora la busta
paga per trattenere i suoi lavoratori, deve fare i pennarelli, ovvero li deve
vendere, perché in Cina li fanno praticamente stracciati, arrivano qui con un
poco di lavorazione e ci mettono il marchietto, noi dobbiamo fare in modo che
i nostri imprenditori non chiudano l'attività! Qui non si tratta di andarci a
mettere il negozietto, no! Le attività produttive rimangono lì, ma noi dobbiamo
favorire una promiscuità, cioè una adattabilità, cioè una elasticità, cioè
un'opportunità per l'imprenditore di inseguire in maniera lecita le richieste del
mercato, senza rimanere lì imbavagliato, statico, perché a rigore di legge
dovrebbero continuare a fare quello per il quale hanno avuto il lotto! Tutte le
aree PIP moderne nascono in maniera promiscua e cioè assegnano il lotto,
poi all'interno del lotto l'imprenditore costruisce l'edificio e può destinarlo a
una delle quattro destinazioni e cioè industriali e cioè artigianali e cioè
commerciali e cioè terziarie (uffici e altro!), come il mercato richiede! Allora, lo
scopo non è quello di prevedere nell'area PIP una parte commerciale, come
pure Lei diligentemente mi ha risposto, ma è conferire alle strutture che
esistono una elasticità e qui non c'entra il 114 e qui non c'entra il 447 del '98,
no, no, no! E' una variante che implica il cambio di destinazione di utilizzo di
quei locali. Quando io ne ho parlato, era ancora Assessore all'Urbanistica
l'Assessore Naimoli, la seconda volta era Assessore all'Urbanistica Emiliano
Gonnella, ne riparliamo adesso che Assessore all'Urbanistica è il Prof. Iuorio!
Vogliamo mettere punto a questa questione? Se non sono stato chiaro,
ditemelo.
SINDACO - Credo che la mozione non (da parte nostra, non da parte sua,
Consigliere) è stata intesa così come Lei l'ha sviluppata qui nell'intervento,
perché la preoccupazione della Maggioranza e dell'Amministrazione
Comunale è quella di non determinare una ulteriore (da quello che abbiamo
capito quando l'abbiamo discussa, cominciando dal sottoscritto) modifica
rispetto al patto, la prima condizione, ma la condizione più di sostanza è
quella di non determinare un'area commerciale che possa inficiare ed
indebolire il già difficile commercio che teniamo sia nel Centro Storico che in
altre parti della città, ma in modo particolare, visto che è a ridosso, nel
Quadrivio della città di Campagna. Quindi, visto che Lei l'ha chiarita, io credo
di soprassedere sulla mozione, faremo una riflessione tecnico - politica tra i
Capigruppo, in modo che su tutto quello che è possibile fare per adeguarci al
mercato, visto che stiamo in fase di decollo definitivo con gli incontri che
abbiamo fatto con i proprietari, con la pubblicazione e con il finanziamento di
due milioni di Euro per il secondo step dell'area PIP, credo che quanto prima
il Consiglio Comunale si determinerà per il prosieguo del secondo step. Ma,
al di là di tutto questo, visto che Lei l'ha posta in modo diverso e noi non
siamo contrari per la duttilità e soprattutto per andare incontro a chi investe e
adesso (per quello che dice Lei) anche per il rapporto Sele - Tanagro
abbiamo fatto un incontro qualche settimana fa con tutti gli amici dell'area
PIP, per rideterminare questo rapporto, o riflettere su questo rapporto che Lei
ha precisato nel presentare la mozione e quindi da parte nostra c'è la totale
disponibilità a discuterne, ma credo che Lei si renderà conto che con una
mozione, o quantomeno non ci intendiamo... Ma la mozione è un indirizzo
politica, poi la correttezza di chi sta parlando e che rappresenta la
Maggioranza, deve essere poi conseguente da domani mattina all'agire per
realizzarlo, altrimenti resta lì, la mozione è un indirizzo, però comprendiamo
bene, prendiamolo come indirizzo, la rifaccia in modo che si metta a verbale.
No, io ho capito, però io sono stato tra quelli che hanno avuto maggiori
perplessità, glielo dico, sul rapporto con il piccolo commercio che esiste nella
città, per chiarezza sto dicendo le cose! Pertanto, c'è un indirizzo per dire:
"Andiamo a fare una riflessione con gli amici dell'area PIP, perché il mercato
si determini in modo diverso" e noi apriremo un Tavolo per andare a
verificare tutto ciò che è possibile realizzare.
CONSIGLIERE MONACO - Presidente, mi consenta solo un attimo, per
chiarire. La mozione, per quanto mi riguarda, è scritta correttamente, perché:
"...in riferimento all'impegno assunto in Consiglio Comunale di rendere estesa
la promiscuità delle destinazioni d'uso per le strutture produttive dell'area PIP,
consentendo a esse (a esse strutture naturalmente) di operare sia come
attività produttive, sia come attività commerciali, sia come attività terziarie e
sia come attività di piccole industrie", ma Le dirò di più: il dubbio che avete
avuto non lo dovevate avere in funzione del rapporto che intercorre tra una
nuova area commerciale e il cosiddetto SIAD, ovvero lo strumento di
intervento dell'apparato distributivo, di cui alla Legge Regionale è uno,
volgarmente chiamato Piano Commerciale, che ha previsto (Lei se lo
ricorderà) semplicemente la fotografia dell'esistente rinviando, invece, ogni
novità a un nuovo Piano Urbanistico Comunale. Qui stiamo ragionando in
termini esclusivi per l'area PIP e esclusivi per le strutture che già esistono.
Adesso io non è che possa arrivare a dire che quello che uno produceva, è
più conveniente prenderlo e venderlo, non ci arriverò a dire questo, però
intendete senza che io dica, cioè è un momento di sofferenza per il mercato e
noi dobbiamo fare di tutto per creare delle ammortizzazioni nelle scelte degli
imprenditori, ma non c'era quel rischio di mettersi in competizione con cosa?
Con il negozio che vende il pane? Vi voglio bene, non è di questo che si sta
parlando. Tanto più che l'imprenditore è comunque vincolato a una serie di
cose, è l'imprenditore che deve continuare a operare, è l'imprenditore che
deve continuare a operare con i suoi codici, con le sue partite IVA e con il
suo riferimento fiscale, non è che si può mettere in competizione aprendo il
negozio, non è di questo che stiamo parlando, ma in questo momento
l'imprenditore non può vendere, può solo produrre lì dentro, questo è un altro
inghippo che bisogna risolvere e voi ve lo dovete porre come problema! No,
pensavo di essere stato sufficiente! In questo momento... No, no, no,ma non
esiste proprio questo problema! A parte che se uno scendesse a comprare il
pane nell'area PIP, pure se avesse risparmiato cinque centesimi, ce li
avrebbe rimessi di benzina! Vi voglio bene, non è di questo che stiamo
parlando, stiamo parlando di altro e c'è già, Sindaco, se il timore è quello di
un non inquadramento normativo su questo che stiamo facendo, diamoci un
allarme, no, esistono già le aree promiscue, esistono già! Grazie.
PRESIDENTE - Chi chiede la parola? Prego, Consigliere Campanaro.
CONSIGLIERE CAMPANARO - Io sono d'accordo con la proposta che
faceva il Sindaco perché, nel dubbio, rinviarla non è una cosa sbagliata, però
secondo me stiamo parlando di una cosa che non esiste, perché quando fu
fatta l'approvazione nel '99 delle norme di attuazione dall'area PIP, furono...
No, non voglio dire che io ero Assessore, perché sennò diventa come un
fatto..., non lo voglio ricordare. Ricordo solo un'altra cosa, però, che quando
facevamo le norme di attuazione dell'area PIP, che poi arrivò in Consiglio e
non so se il Consigliere Monaco se lo ricorda, può darsi gli sia sfuggito, però
io mi ricordo che le norme di attuazione di quell'area prevedevano attività
produttive - artigianali e commerciali nell'insieme; poi, però, i pattisti, che
avevano già presentato la pratica e avevano avuto già il finanziamento per
quel tipo di attività (perché all'epoca il Patto mi sembra che finanziava solo
attività produttive), per loro c'era l'impegno che dall'assegnazione di quel
lotto, per avere i finanziamenti, dovevano per almeno cinque anni svolgere
quell'attività. Allora, una volta che sono strascorsi questi cinque anni,
secondo me chi là ha il lotto, può autonomamente cambiare l'attività, perché
le norme di attuazione di Piano già prevede un'attività commerciale, se
ricordo bene, però secondo me, per approfondire, sarebbe meglio rinviarla la
questione, perché noi siamo favorevoli, perché capisco il discorso che fa,
perché il mercato è cambiato, perché se una volta si faceva la penna bic,
oggi può darsi che ci sta la penna stilografica e uno deve cambiare l'attività, è
meglio inquadrarla... Aspetta, chiudo un attimo. Allora, io mi ricordo che le
norme di attuazione, che è la cosa più importante di quel Piano, già
prevedevano attività commerciali e artigianali etc. e se il vincolo per loro è
finito, perché sono trascorsi i cinque anni, secondo me loro non sono tenuti a
comunicarci nemmeno il cambio dell'attività, perché se rientra...
CONSIGLIERE MONACO - Tu ricordi bene, ma ricordi male il passaggio. Per
evitare di perdere i quattrini e per velocizzare le procedure e per non andare
in variante, si stralciò quel Piano originario del PIP, che era megalattico,
riguardava oltre i centomila metri quadrati di suolo, si stralciò semplicemente,
però per velocizzare le procedure e non andare in variante, si disse che
quello era destinato solo alle attività produttive, perché allora il Patto
Territoriale poneva a finanziamento soltanto le attività produttive. Quindi, non
si disse nelle norme di attuazione che era un fatto temporaneo, no, si disse:
"Le norme di attuazione prevedono che qua si può fare attività produttive",
tant'è vero che durante la prima assegnazione dei lotti alcuni furono esclusi,
proprio perché non erano attività produttive incluse in un elenco di attività di
codici ISTAT collegati alle norme di attuazione, tant'è vero che qualche anno
dopo abbiamo aggiornato l'elenco dei codici di attività, per ammettere dei
codici di attività (sempre produttivi!), svincolando, invece, i 4 lotti che sono
stati posti a bando attraverso due selezioni differenti. Quindi, non è
automatico, tu dici bene, ricordi bene tutto, però non è automatico. In questo
caso qui andrebbero cambiate le norme di attuazione e bisognerebbe andare
in variante, però bisogna deciderlo; così come si è deciso adesso di reiterare
il vincolo, se avessimo accompagnato già in quel provvedimento, saremmo
arrivati alla pubblicazione sul BURC. Bisogna dare l'orientamento, poi si
vedono i passi da fare!
CONSIGLIERE CAMPANARO - Presidente, solo per continuare il mio
discorso. No, no, ma è in forma di chiarezza perché, come ha detto il
Sindaco, noi avevamo inteso, forse pure sbagliando, una cosa diversa.
Allora, io ricordo che le norme di attuazione prevedevano (le norme di
attuazione generali, che non si potevano più cambiare, perché erano quelle
del Piano approvato nell'88 e quindi venivano approvate poi dopo dieci anni e
quindi venivano riconfermati) pure la fase commerciale, però se pure così
non fosse, Sindaco, non c'è un problema, perché noi potremmo ritornare qua
con una Delibera più dettagliata e chiarire questa questione e cioè chi fa
un'attività produttiva là, che produce penne all'avanguardia, oggi (come già
allora) è autorizzato pure a fare il commercio di quel materiale, però io ricordo
che le norme di attuazione già lo prevedevano e, secondo me, è bene fare un
attimo una riflessione. Sì, noi ne abbiamo parlato di questa cosa, però
bisognerebbe un attimo leggere le norme di attuazione dell'88, per me
sarebbe opportuno rinviarla, poi..!
CONSIGLIERE MONACO - Con i chiarimenti, Sindaco, forniti stasera, che mi
pare siano andati in una direzione per chiarire anche l'interpretazione
restrittiva che voi avevate fatto, noi forniamo stasera un indirizzo, che non va
nella direzione che voi temevate, ma va nella direzione che noi abbiamo
chiarito. Più chiaro di così! Certo, però intanto esprimiamo una volontà, che è
anche un segnale, che lanciamo al mondo imprenditoriale, di andare incontro
in un momento difficile.
PRESIDENTE - Allora, mettiamo ai voti. Chi è favorevole? All'unanimità.
IL CONSIGLIO COMUNALE
UDITI
UDITI gli interventi innanzi riportati che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
Con votazione espressa per alzata di mano
Presenti e votanti N°21
CON VOTI FAVOREVOLI UNANIMI;
DELIBERA
ACCOGLIERE,
ACCOGLIERE con i chiarimenti forniti dal Consigliere Monaco, l’allegata
mozione, contrassegnata con la lettera C), acquisita al Prot. Ente in data
11/10/2010 al N°22059.
Il presente verbale, salva l’ulteriore lettura e sua definitiva approvazione nella prossima
seduta, viene sottoscritto come segue:
Il Presidente
f.to dott. Liberato Trotta
Il Segretario Generale
dott. Pasquale Luongo
f.to
Il sottoscritto, visti gli atti di ufficio,
A T T E S T A
-che la presente deliberazione:
X E’ stata affissa all’albo pretorio comunale il giorno 13/01/2011 per rimanervi per
quindici giorni consecutivi (art.124, comma 1, Decreto Legislativo N°267/2000)
Dalla Residenza Comunale, lì 13/01/2011
f.to
Il Segretario Generale
dott.ssa Paola Pucci
E’ copia conforme all’originale da servire per uso amministrativo.
Dalla Residenza Comunale, lì___________________
Il Segretario Generale
dott.ssa Paola Pucci
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Certifico che il presente atto, su conforme attestazione di avvenuta affissione resa dal Messo
Comunale,
è
stato
pubblicato
all’ALBO
PRETORIO
Comunale
per
giorni__________dal_______________al_______________ e che_______________sono stati
prodotti reclami.
Campagna, lì____________
Il Messo Comunale
Il Segretario Comunale