Fondo Fotografico della Biblioteca Vallicelliana

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Fondo Fotografico della Biblioteca Vallicelliana
Fondo Fotografico della Biblioteca Vallicelliana
Raccolta Terrasanta con fotografie di Felix Bonfils e Antonio Beato
Restaurata nell’anno 2009 dal laboratorio di restauro “Donatella Cecchin”
La Raccolta “Terrasanta” presente nel Fondo Fotografico della Biblioteca Vallicelliana abbraccia diverse
tematiche, che spaziano dalle immagini di monumenti a quelle di paesaggio, ed i relativi aspetti folcloristici delle
popolazioni locali.
Questa raccolta non si sofferma esclusivamente sulla rappresentazione della Terrasanta, ma comprende anche
territori diversi quali l’Egitto, la Grecia e la Turchia.
Alcune fotografie sono dei fotografi Antonio Beato (1832-1906), Felix Bonfils (1831-1885) e Abdullah Frères (18201902) vissuti durante l’Ottocento e attivi in numerosi paesi del medio oriente come il Libano, la Siria, la Palestina e
l’Egitto. La forte componente documentaristica e l’attenzione alla rappresentazione del monumento attraverso una
visione prettamente archeologica, rendono queste fotografie uno strumento prezioso in quanto testimonianza del
forte rinnovamento fotografico di fine Ottocento.
Questa Raccolta è databile tra il 1865 e il 1875, ed è costituita da n. 149 fotografie, immagini ineguagliabili riprese
da autori importanti della storia fotografica, rappresentanti di una straordinaria documentazione storica e
fotografica (per i procedimenti e “prue de vue”) della metà dell’Ottocento.
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TECNICA FOTOGRAFICA
Si contano nel fondo n. 63 immagini del nucleo “Terra Santa” di Bonfils che documentano luoghi biblici e di
pellegrinaggio, a cui si aggiunge una serie di n. 8 fotografie orientaliste “di viaggio” atte a documentare luoghi,
costumi e monumenti di Egitto riprese soprattutto da Antonio Beato, tra le più belle fra le fotografie di viaggio
dell’Ottocento, per ampiezza panoramica e senso del protagonismo dei monumenti.
Le fotografie sono eseguite con il procedimento all’albumina in auge nella metà del XIX secolo, prodotte da
negativo al collodio su lastra di vetro. La stampa all’albumina è un procedimento messo a punto da Louis-Desire
Blanquart-Evrard nel maggio del 1850: è una carta preparata con una soluzione di albumina (legante) e cloruro di
sodio sensibilizzata per fluttuazione in una soluzione di nitrato d’argento. L’immagine è ottenuta per annerimento
diretto e virata in una soluzione di cloruro d’oro per migliorare il colore e la densità dell’immagine .
I positivi, di varie misure sono montati in pieno su supporti di cartoncino beige di misura per lo più omogenea
(cm 37 x 47 circa) sia sul recto che sul verso. In alcuni casi sono sovrapposte quattro immagini sullo stesso verso del
cartone.
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SINTESI DELLE PARTICOLARITÀ EVIDENZIATE NEL CORSO DEL RESTAURO
Il montaggio non è originario né coevo, le stampe raccolte presumibilmente da un collezionista sono state montate in
modo approssimativo su cartoncini, lasciando strappi e lacune delle fotografie già deteriorate incollando i bordi una
sull’altra, usando colle sporche e pennelli.
Il fondo riversavo in un pessimo stato di conservazione per vari problemi:
• Deterioramento biologico, che ha irrimediabilmente contagiato tutte le fotografie.
• Cattiva qualità di cartoncini di supporto, causa di ossidazione e acidità.
• Sovrapposizione di immagini.
• Degrado fisico, strappi, distacchi, pieghe, lacune, ondulazioni.
• Alterazione chimica, diffuso imbrunimento e foxing sui cartoni e sbiadimento delle immagini.
• Degradi di tipo fisico, quali strappi, lacune, abrasioni e macchie si riscontravano su tutto il fondo accompagnate
da una generale ondulazione del supporto causato dalla tensione del montaggio.
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I microfunghi sono tra i principali biodeteriogeni dei materiali organici di cui sono
composti i materiali fotosensibili: le sostanze dei supporti e delle superfici sensibili
insieme con i leganti e gli additivi hanno costituito un ottimo terreno di coltura. La
crescita fungina polverulenta (muffa) può svilupparsi su un supporto e per contatto
innesca la germinazione su altre superfici. I danni provocato sono molto evidenti, alcune
immagini si sono localmente opacizzate; su 3-4 stampe si sono perse parti dello strato
sensibile ed era iniziata la polverizzazione della cellulosa dello strato secondario.
L'azione metabolica di microfunghi ha attaccato la cellulosa, l'amido e le varie sostanze
organiche costituenti le immagini sensibili.
La maggior parte dei cartoni è sfaldata, decoesa, smembrata. Inoltre sono presenti spore
e filamenti sui supporti che vanno a contagiare l'intero fondo. Tutte le fotografie sono
collocate su un supporto secondario multistrato di scarsa qualità : si riscontrano infatti
alterazioni chimiche (ossidazione del cartone, foxing più o meno accentuato,
imbrunimento ed esalazioni di acidità) e soprattutto un degrado di natura biologica molto
pronunciato su alcune carte che penetravano sino alle immagini sensibili soprattutto
di carta salata (deterioramento da microfunghi con crescita fungina polverulenta).
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SINTESI DELLE OPERAZIONI EFFETTUATE CON SPECIFICAZIONE DELLE SOSTANZE, DEI
MATERIALI E DELLE TECNICHE IMPIEGATE
Per la complessità delle alterazioni rinvenute sul fondo sono state richieste all'Istituto Centrale per il Restauro e la
Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (I.C.P.A.L.) indagini ed analisi biologiche e chimiche
(Comunicazione ICPAL del 25/11/2009 e del 11/11/2009). Le indagini microbiologiche sono state effettuate presso il
Laboratorio di Biologia dell'ICPAL dalla D.ssa M. Carla Sciocchi e D.ssa Donatella Matè, eseguendo
campionature tramite membrane sterili in nitrato di cellulosa (Ø micropori 0.45 μ), per non danneggiare il materiale
e utilizzando due diversi terreni colturali (Malt Extract Agar - MEA e Dichlorane Glycerol - DG18) per l'isolamento
di eventuali specie biodeteriogene.
Prima del restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la cour
de Suléimanié [Costantinople]
Dopo il restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la cour de
Suléimanié [Costantinople]
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Prima del restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la
cour de Suléimanié [Costantinople]
(part.destro)
Dopo il restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la cour
de Suléimanié [Costantinople]
(part. destro)
Molti campioni osservati presentavano, prevalentemente sul cartone di supporto, danni meccanici come
lacerazioni e perdite di parti, molte alterazioni cromatiche e macchie dello strato immagine. Tali alterazioni
erano presumibilmente trasmesse per contatto anche al supporto primario delle stampe. La superficie
dell'immagine si presentava comunque priva di scabrosità. L'osservazione è stata condotta su un campione
rappresentativo e l'esame microscopico a piccolo ingrandimento, tramite strumenti portatili, non ha
mostrato la presenza di strutture morfologicamente riconducibili a miceli microfungini, confermando
l'esame ad occhio nudo, sebbene presenti spore fungine attualmente in fase di quiescenza. Non è emersa
significativa crescita di microfunghi biodeteriogeni dai tamponi prelevati. E' stata comunque riscontrata una
discreta presenza di colonie di batteri e lieviti su diversi campioni dovuti al normale livello di inquinamento
presente sulle superfici.
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Alla luce delle analisi condotte si può ragionevolmente escludere la presenza di attività vitale da parte di
microrganismi deteriogeni dei materiali fotografici.
Le indagini chimico-fisiche sono state effettuate presso il Laboratorio di Fisica dell'ICPAL da Dr. Luciano Residori,
Dr. Matteo Placido con la collaborazione del Dr. Aldo Corazza su un campione di n. 4 stampe fotografiche
(inv. 111618, 111630, 111632 e 111636).
Sono stati eseguiti dal Laboratorio di Fisica scansioni digitali, misure colorimetriche, analisi degli impasti fibrosi,
test chimici per il riconoscimento degli adesivi e riflettografie nel vicino infrarosso. E' stato studiato l'impasto
fibrosa si alcuni frammenti del cartone: i campioni sono stati fatti bollire in acqua per facilitare la separazione delle
fibre.
Prima del restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la cour
de Suléimanié [Costantinople]
(particolare sinistro)
Dopo il restauro
111649/1: Abdullah Frères, Fontaine dans la cour
de Suléimanié [Costantinople]
(particolare sinistro)
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Successivamente è stato allestito un vetrino per l'osservazione al microscopio ottico a luce trasmessa. Le fibre sono
state colorate con il reattivo di Herzberg al cloroidruro di zinco. Durante la preparazione le fibre sono state separate
con facilità, ad indicare che le fibre sono piuttosto corte. La presenza di fibre corte e strette e numerose cellule
riconducibili all'epidermide di piante della famiglia delle Graminaceae, suggerisce che sia stata impiegata paglia
come materia prima. Su alcuni piccoli frammenti dei supporti secondari è stato effettuato il test di floroglucina per il
riconoscimento della pasta legno. Il test ha dato esito negativo: pertanto i cartoni non contengono lignina.
Sull'estratto acquoso, rimasto a seguito della preparazione dei vetrini sono stati eseguite test chimici per il
riconoscimento del tipo di adesivo impiegato per incollare le stampe fotografiche ai cartoni di supporto.
Prima del restauro
111600 (1): Bonfils, Saint Sepulcre. Jerusalem.
Dopo il restauro
111600 (1): Bonfils, Saint Sepulcre. Jerusalem.
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I test per amido ( test allo iodio/ioduro di potassio
0,01N) e sostanze proteiche (test con il reattivo di
Schmidt) sono risultati entrambi positivi. Non è possibile
però stabilire quali tra queste due classi di composti
siano state impiegate rispettivamente come collanti nei
cartoni o come adesivi per il montaggio di stampe
fotografiche.
Per valutare l'efficacia degli interventi di pulitura sono stati
realizzate misure colorimetriche (con il colorimetro
tristimolo Minolta CR200) prima e dopo la pulitura. Per
ogni stampa sono stati scelti un minimo di 4 punti di
misura seguendo il criterio di selezionare almeno un
punto in corrispondenza della alte luci e almeno un punto
per i toni più scuri. In questo modo si è inteso valutare
l'effetto dei trattamenti dell'immagine fotografica. A
seguito dei trattamenti di pulitura non sono stati verificati
variazioni significative del colore delle stampe
fotografiche. Solo nel caso di una misura effettuata in
corrispondenza di una macchia della stampa 111630 di
ottiene una variazione: questo dimostra che in seguito alla
pulitura della stampa solo le macchie sono state rimosse e
che l'aspetto originale della fotografia non è stato
compromesso.
Prima del restauro
111601 (3): Donne e bambini in posa
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Dopo il restauro
111601 (3): Donne e bambini in posa (particolare)
Dopo il restauro
111601 (3): Donne e bambini in posa (particolare)
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Dopo le diverse indagini scientifiche sui materiali,
osservazione dei vari degradi, un esame visivo delle singole
opere ed una collazione di controllo è stata eseguita un
pulitura di superficie consistente in una spolveratura con
pennello di setole morbide antistatico.
A seguire si è approfondito con una pulitura sulle
immagini con gomme Pentel Eraser ZF11. Bisogna
precisare che la pulitura con gomme sullo strato sensibile
deve essere molto delicata e limitata: essendo le stampe in
questione ottenute con il procedimento ad annerimento
diretto, l'alogenuro d'argento con poco legante e per la sua
struttura fisica colloidale , è particolarmente suscettibile alle
manipolazioni e condizioni esterne. L'intervento è stato
eseguito polverizzando la gomma e tamponando
leggermente e brevemente con un batuffolo di cotone. In
presenza di distacchi e di strappi la pulitura è stata limita al
soffio di aria e spolveratura.
Tutte le fotografie sono state staccate dai supporti di cartone
per una tutela preventiva delle immagini sensibili e per
preservarle da futuri agenti di deterioramento che si
potevano attivare dai materiali inidonei dei montaggi.
Prima del restauro
111583 (3): Bonfils, Le Caire. Tombeaux des Califes
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Dopo il restauro
111583 (3): Bonfils, Le Caire. Vue générale
Dopo il restauro
111583 (2): Bonfils, Le Caire. Tombeaux des Califes
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Prima del restauro
111589 (2): A. Beato, Beni. Hasan
Dopo il restauro
111589 (2): A. Beato, Beni. Hasan
Il monumento a cui si riferisce questa fotografia è “Il Portico della Tomba di Amenemhat”, nel paese di Beni Hasan in Egitto.
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Prima del restauro
111598 (2): Femme (?) arabe à la fenetre
Dopo il restauro
111598 (2): Femme (?) arabe à la fenetre
(particolare)
Le didascalie conservano il riferimento originario, ma l’abito indossato dalla donna di questa fotografia è un costume tradizionale egiziano.
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Prima del restauro
111614 (1): Bonfils, Vallée de Naplouse. Palestine
Dopo il restauro
111614 (1): Bonfils, Vallée de Naplouse. Palestine
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Il distacco è stato operato a secco nei casi di decoesione dei cartoni o nei sollevamenti già presenti, per
intervenire solo in seguito tramite umidificazione con goretex e apportare un grado di umidità che indebolisse la
resistenza degli adesivi. Il distacco è avvenuto con tempi assai lunghi poiché la colla (di natura animale) è risultata
molto tenace al vapore e I l'ammorbidimento. Appena la colla si è "rammollita" con l'aiuto di una spatolina si è
eseguito il distacco della fodera e rimossi residui di colla dal verso della stampa tramite un bisturi a manico fisso e
batuffolini di cotone imbevuti di soluzione idroalcoolica.
Dopo la separazione dai montaggi, è stata rinvenuta sul verso di alcune fotografie una scritta in lapis che indicava il
nome del sito . Probabilmente questa è stata annotata dal collezionista per essere iscritta sul cartoncino da parte
dell'artigiano cha ha provveduto al montaggio con l'incollatura in pieno della stampa fotografica.
Tutte le opere sono state pulite sul verso del supporto secondario con una miscela di alcool etilico e acqua distillata
(50 + 50%).
Prima del restauro
111616: Luxor. Dattiers
Dopo il restauro
111616: Luxor. Dattiers
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Sul recto, ove possibile, sono state ulteriormente pulite con una miscela di alcool etilico e acqua distillata
(80% + 20%) tramite un batuffolino di cotone. Nei casi di attacchi fungini, l'immagine è stata pulita con soluzione
alcoolica e localmente con acetone.
Le piccole lacune delle fotografie sono state completate con carta Renaissance 60 g/m2 ritoccata a tono con acquarelli
W. & N. e satinata con colla Klucel G in alcool.
I numerosi strappi, alcuni molto profondi e viziati dal montaggio, sono stati rinsaldati sul verso con velo Japico
12/gm2 e consolidati sul recto con adesivo di metilcellulosa.
Prima del restauro
111616: Luxor. Dattiers (particolare)
Dopo il restauro
111616: Luxor. Dattiers (particolare)
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Prima del restauro
111614 (2) Grecian natives (3) Grecian natives (4) Grecian natives
(5) Grecian natives
Dopo il restauro
111614 (2) Grecian natives (3) Grecian natives
(4) Grecian natives (5) Grecian natives
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Rinforzi e consolidamento locale di angoli e
margini sono stati eseguiti con velo leggero e
adesivo di metilcellulosa. Molte stampe
presentavano tensioni o ondulamenti causati dal
pessimo montaggio che era stato eseguito con
molta approssimazione, provocando pieghe, bolle
di aria, sollevamenti. In questi casi è stato
necessario uno spianamento tramite falsi
margini che ha condotto ad un maggiore
livellatura, senza raggiungere probabilmente i
livelli originari. Per altre stampe è stato
sufficiente uno spianamento sotto peso per circa
una settimana. Archiviazione preventiva in passepartout con cartone di pura cellulosa a pH neutro,
involucri individuali per proteggere i
documenti fotografici dalla manipolazione e
dalla polvere, veicolo di spore fungine e di
batteri. Conservazione all'interno di scatole
idonee . I materiali posti a contatto delle carte
fotografiche sono inerti dal punto di vista chimico
e rispondono a precisi requisiti di idoneità dettati
dalle norme in vigore.
Prima del restauro
111654 (1): Choragic monument of Lysikrates. Athens
Nella didascalia viene indicato il Monumento Coragico a Lisicrate. Il monumento ritratto è in realtà la Torre dei Venti ad Atene.
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Dopo il restauro
111654 (1): Choragic monument of Lysikrates. Athens
(particolare)
Dopo il restauro
111654 (1): Choragic monument of Lysikrates. Athens
(particolare)
La fotografia di sinistra ritrae la Torre dei Venti, quella di destra “L’Arco di Adriano” ad Atene.
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Prima del restauro
111647 (1): A. Beato, Nubie. Derr Village
Dopo il restauro
111647 (1): A. Beato, Nubie. Derr Village
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Restauratore responsabile dell’intervento
Donatella Cecchin
Direttore dei lavori
D.ssa Maria Concetta Petrollo
Collaudo di
D.ssa Maria Concetta Petrollo, direttrice della Biblioteca
D.ssa Gabriella Romani, responsabile del Fondo Fotografico
Relazione tecnica di Donatella Cecchin
Redazione a cura di Serena Valentini
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