scheda di rilevazione - istituto comprensivo li punti

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scheda di rilevazione - istituto comprensivo li punti
ALLEGATO AL DDG N. 25 del 7 febbraio 2014
Scheda-Progetto per iniziative didattiche di prevenzione e di contrasto della dispersione scolastica
ai sensi del D.M. 7 febbraio 2014 e del DDG 7 febbraio 2014
ISTITUZIONE SCOLASTICA PROPONENTE
Denominazione
Codice meccanografico
DIREZIONE DIDATTICA PRIMO CIRCOLO SAN DONATO SASSARI
SSEE00100V
Recapito
Contatti ufficiali
079.234479 / 0792009184
E-mail:
[email protected]
Cognome e nome:
Referente
VIA ALESSIO FONTANA N. 3 - SASSARI
Tel/Fax:
Qualifica:
Tel.
E-mail:
PATRIZIA MERCURI
DIRIGENTE SCOLASTICO
079.234479 3336762586
[email protected]
ELENCO DELLE EVENTUALI SCUOLE IN RETE (ESCLUSA LA SCUOLA PROPONENTE / CAPOFILA)
n.
1.
Codice meccanografico
SSIC85100T
Denominazione
ISTITUTO COMPRENSIVO LI PUNTI
DIRIGENTE
SCOLASTICO
M. P. TERESA USERI
ELENCO DEGLI EVENTUALI PARTNER COINVOLTI NEL PROGETTO
n.
2.
DENOMINAZIONE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI PEDAGOGISTI
ITALIANI ( ANPE)
Ragione sociale
ISCRITTA NELL’ELENCO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI CUI ALL’ART. 26 DEL D. LGS.
N. 206/2007 CON DECRETO DEL
RAPPRESENTANTE LEGALE
DR.SSA LAURA PINNA PRESIDENTE ANPE-SARDEGNA
08.02.2013. MEMBRO DELL'OSSERVATORIO
NAZIONALE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA - MINISTERO PER LE POLITICHE DELLA
FAMIGLIA. DELEGAZIONE ITALIANA DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DEI PROFESSIONISTI
DELLA PEDAGOGIA (FEPP). SEDE LEGALE:
ROMA – DOMICILIO CASELLA POSTALE 13191,
00185 ROMA - WWW.ANPE.IT - E-MAIL [email protected] C.F.96154980583. SEDE
ANPE - SARDEGNA DOMICILIO VIA SONNINO,147, CAGLIARI – WWW .ANPE.IT – E-MAIL:
[email protected]
3.
MANES ASSOCIAZIONE
PER L’EDUCAIONE
DELL’ADULTO E UNA
PEDAGOGIA DEI TALENTI
codice fiscale CSRDNL76L16H501Y
Sede operativa Piazza D'Italia 28 –
07100 Sassari
Referente - Arch. Patrizia Sieni – tel.
3289449749 – [email protected]
Sede legale Via Ipparco di
Nicea 34 – 00124 Roma
Referente – Dott. Danilo
Casertano – tel. 340.9426212 [email protected]
PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI [INDICARE ALMENO DUE PRIORITÀ]
PREVENZIONE DEL DISAGIO CAUSA DI ABBANDONI SCOLASTICI
X RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE DI BASE
X INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DI CITTADINANZA NON ITALIANA
Dati di cui all’allegato A del DM 16 gennaio 2014
N.
assoluto
% su totale alunni
CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA
TOTALE ALUNNI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA (O DELLA RETE)
1868
1
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ALUNNI NEO IMMGRATI (DA MENO DI SEI MESI)
9
0,5
ALUNNI IMMIGRATI DI PRIMA GENERAZIONE
105
5,62
ALUNNI ROM, SINTI O CAMINANTI
40
2,14
ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ (CON DOCENTE DI SOSTEGNO)
100
5,35
ALUNNI FREQUENTANTI SCUOLA IN CARCERE
0
0
ALUNNI FREQUENTANTI SCUOLA IN OSPEDALE O DOMICILIARE
0
0
ALUNNI FREQUENTANTI I CPIA (GIÀ CTP)
DATI RELATIVI AL RENDIMENTO DEGLI ALUNNI
PERCENTUALE NON AMMESSI ALLA CLASSE SUCCESSIVA
5,4
PERCENTUALE INTERRUZIONI DI FREQUENZA (FORMALIZZATE E NON)
1,2
PERCENTUALE ALUNNI CON GIUDIZIO SOSPESO
0
PERCENTUALE DI RIPETENZE
7,6
PERCENTUALE DI DEBITO FORMATIVI
0
PERCENTUALE DI CLASSI CON UN PUNTEGGIO INVALSI DI ITALIANO ALMENO 2 PUNTI AL DI
SOTTO DELLA MEDIA REGIONALE (SPECIFICARE DI QUALE LIVELLO SCOLASTICO: 2ª PRIMARIA; 5ª PRIMARIA; 1ª SEC. 1° GRADO; 3ª SEC. 1° GRADO; 2ª SEC. 2° GRADO E L’A.S. AL
QUALE SI RIFERISCONO I RISULTATI CONSIDERATI)
CLASSE CONSIDERATA: 2^ PRIMARIA A.S. 2012/13)
CLASSE CONSIDERATA: 5^ PRIMARIA A.S. 2012/13)
CLASSE CONSIDERATA: 1^ MEDIA A.S. 2012/13)
CLASSE CONSIDERATA: 3^ MEDIA A.S. 2012/13)
40
60
60
0
N. TOTALE ASSENZE A.S. 2012-2013
450
N. SANZIONI DISCIPLINARI A.S. 2012-2013
18
CARATTERISTICHE DEL CONTESTO TERRITORIALE (*)
INDICATORE 1: ANALISI DEL TERRITORIO
L’istituto comprensivo Li Punti accoglie alunni di un vasto territorio che comprende il
Quartiere di Li Punti, le borgate di San Giovanni, Ottava, le zone dell’agro di Villa Gorizia, Viziliu, Pian di Sorres e Truncu Reale, Bancali e Caniga. Gli abitanti di questo territorio sono in continuo aumento e negli ultimi decenni le borgate sono cresciute per
l’arrivo di numerose famiglie provenienti da zone interne della Sardegna, dalla città e
per il rientro nella terra d’origine di famiglie di immigrati. Si assiste ad uno sviluppo edilizio intenso ed ad una urbanizzazione disordinata che ha contribuito al degrado nel
quale si trova attualmente il territorio, un tempo ricco di splendidi uliveti.
Direzione Didattica primo Circolo San Donato: La realtà riferita all’Istituzione Scolastica
del 1° Circolo Didattico di Sassari comprende 9 plessi ( alcuni piuttosto distanti l’uno
dall’altro ) tra scuole dell’infanzia e scuole primarie. Le scuole del 1° Circolo didattico
sorgono all’interno della circoscrizione numero 1, che comprende il Centro Storico (
plessi di Santa Maria e San Donato ) e della circoscrizione numero 3 che comprende le
frazioni di Caniga, La Landrigga e Bancali. I plessi del Circolo si trovano dislocati in zone urbane ed extraurbane, ognuna delle quali caratterizzata da proprie peculiarità territoriali e realtà sociali complesse e articolate. Il quartiere, che versa in una condizione di
evidente degrado (fatiscenza delle abitazioni, assenza di servizi pubblici, scarsa manutenzione urbana), si caratterizza anche per l’alta percentuale di abitanti provenienti da
diversi paesi stranieri (Cina, Senegal, Pakistan, Romania)
INDICATORE 2: ANALISI SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE
I.C. li Punti:Oltre il 50% degli alunni proviene da Li Punti dove le famiglie appartenenti
ad una fascia medio - bassa sono spesso monoreddito, alcune patiscono il fenomeno
della disoccupazione e il lavoro precario è largamente rappresentato. L’utenza si presenta pertanto eterogenea per connotazione socio-economica e culturale. Nel territorio
le occasioni di aggregazione e di incontro sono offerte per lo più dai programmi dei Salesiani, dalle parrocchie, dalla Circoscrizione e dalle società sportive ma è principalmente la Scuola che offre ai bambini e ai ragazzi occasioni di crescita. Da indagini di
contesto si evince che, ormai, in gran parte delle famiglie lo spazio da dedicare al rap-
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porto quotidiano con i propri figli e con tutto ciò che li riguarda, a cominciare dalla Scuola, è fortemente limitato o dai tempi lavorativi di entrambi i genitori o da un impegno inadeguato e superficiale.
Direzione Didattica Primo Circolo San Donato: diversi sono i bambini seguiti dai Servizi
Sociali per la presenza di problemi all’interno dei nuclei familiari, caratterizzati da degrado culturale ed economico. Tali bambini crescono in un clima di abbandono che
comporta inevitabili conseguenze sulla personalità degli stessi, che diventano aggressivi e sviluppano difficoltà a rapportarsi con gli altri. Il centro storico è caratterizzato
anche dall’assenza di strutture per il tempo libero e per attività ludico-educative rivolte
ai giovani o ai bambini che, di conseguenza, trascorrono numerose ore nei vicoli del
quartiere o nei numerosi circoli presenti nella zona, facilmente – e anche pericolosamente - in contatto con adolescenti o giovani adulti. La crisi in atto ha reso ancora più
precaria la situazione socio-economica del quartiere, per cui molti esercitano attività
occasionali o stagionali. Tutto ciò ha acuito le situazioni di disagio e devianza e ha diffuso droga, alcolismo ( soprattutto giovanile ) e microcriminalità, esponendo il quartiere
sempre più al degrado.
INDICATORE 3:BISOGNI FORMATIVI ALUNNI
I.C. Li Punti: Un buon numero di alunni della scuola secondaria trascorre molto tempo
da solo, spesso abusando della TV, oppure fuori di casa frequentando luoghi e persone non sempre controllabili. Gli alunni che provengono da famiglie disgregate si integrano con molta difficoltà nel contesto scolastico; interagiscono negativamente con gli
adulti, con gli insegnanti e con i coetanei, violano le norme che regolano i principi del
vivere civile. La Scuola si ritrova spesso ad essere unica agenzia educativa importante
nel percorso formativo degli alunni. In relazione a quanto evidenziato emergono nei
bambini e nei ragazzi problematiche comportamentali e di apprendimento a cui spesso
si affiancano manifestazioni di disagio, disistima nelle capacità individuali, stati ansiosi,
difficoltà nell’instaurare rapporti corretti con coetanei ed adulti.
Direzione Didattica primo Circolo San Donato: diversi alunni sono diversamente abili e
la scuola è frequentata da alunni extracomunitari provenienti da nuclei familiari non
scolarizzati e non parlanti la lingua italiana. L’incidenza delle assenze dalle lezioni di
tali alunni è piuttosto alta , alcuni alunni risultano essere seguiti dai servizi sociali e presentano forte aggressività, difficoltà ad interagire con gli altri e atteggiamenti di rifiuto
verso la scuola, Il 30% mostra poca fiducia nelle proprie capacità ed opera solo con
l’aiuto degli insegnanti, dimostrando scarsa autostima, non consapevolezza dei propri
stili di apprendimento e mentalità chiuse ed oppositive rispetto al nuovo e al diverso.
Diversi alunni sono certificati DSA, ma gli insegnanti ritengono sottostimata la presenza
di tali disturbi e denunciano sintomi di ulteriori presenze che andrebbero investigate in
modo più approfondito.
(*) SCEGLIERE FINO A UN MASSIMO DI TRE INDICATORI CHE SI RITENGONO SIGNIFICATIVI PER QUANTIFICARE IL RISCHIO DI DISPERSIONE SCOLASTICA
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO
Il presente progetto si basa sull’idea di educazione per una nuova cittadinanza, intesa come la costruzione di
un’alleanza educativa tra scuola e famiglia, scuola e territorio nella ri-definizione di nuove e rinnovate dimensioni relazionali e comunicative tra alunni e insegnanti, genitori e figli, genitori e genitori, genitori e scuola.
Si favoriranno particolarmente LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE, NON SOLO COME BASE DELL’APPRENDIMENTO, MA ANCHE COME EDUCAZIONE E FORMAZIONE PERMANENTE E, DI CONSEGUENZA, RITENUTE NECESSARIE PER RAFFORZARE LE COMPETENZE DI BASE, NONCHÉ INTEGRARE GLI
ALUNNI DI CITTADINANZA NON ITALIANA.
Perché cio possa essere esperito in modo efficace e reso poi trasferibile, le azioni previste dal presente progetto, SI SVILUPANO IN UNA SCUOLA INTESA:
come luogo di benessere sociale e di condivisione di significati;
come comunitÁ che educa e forma a livello verticale/orizzontale e transgenerazionale ( alunni – genitori – insegnanti);
COME SPAZIO IN CUI favoriRE le esperienze di apprendimento cooperativo e di lavoro di gruppo in un ottica
laboratoriale attraverso la valorizzazione pedagogia dei talenti;
COME POSSIBILITÁ PER rendeRE possibile e visibile il problem solving nelle azioni inclusive e integrative, sia
nella specifica formazione curricolare con gli alunni che NELLA formazione dei genitori.
Da tali premesse nasce l’istituzione di due contesti di contiguitá e di continuitá:
il centro per l’educazione comunitaria o community education center che si costruisce con la realizzazione di
laboratori artistico-artigianali, la formazione dei docenti, dei genitori, degli insegnanti.
il presidio pedagogico: che si costituisce per supportare tecnicamente e scientificamente il processo di innovazione
del sistema di istruzione formazione in risposta a due necessità locali e nazionali:
L’emergenza educativa da affrontare con la valorizzazione di una cultura pedagogica, centrata sulla persona e sulle
relazioni in un processo coscientizzazione collettivo.
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I dati ocse relativi alle competenze dei nostri alunni scolarizzati, mostra che nel nostro paese sono pochi i ragazzi che
raggiungono livelli di eccellenza e troppi quelli che si attestano a livelli bassi. Tutto ciò non puo e non deve essere collegato solo ad un “problema specifico di apprendimento” o a carenti pratiche didattiche.
In entrambe i contesti la competenza sociale (collegata al benessere personale e sociale) e la competenza civica,
(basata sui concetti di: democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili),verranno sviluppate le tre dimensioni del saper essere, sapere fare e sapere.
RISULTATI ATTESI
Aumentato coinvolgimento e senso di responsabilità di genitori, insegnanti e alunni.
Aumentato utilizzo delle strutture della pubblica istruzione.
Aumentata efficienza dei servizi, tramite il coordinamento e la cooperazione tra i vari soggetti coinvolti.
Rafforzamento degli insegnanti nell’utilizzo delle metodologie per l’insegnamento della: matematica, italiano, lingue comunitarie attraverso la realizzazione delle mappe di insegnamento apprendimento.
Rafforzamento negli alunni, della motivazione ad apprendere nuove e rinnovate abilitá nel processo di sviluppo
delle competenze in ambito matematico e linguistico.
ELEMENTI QUALIFICANTI IL PROGETTO SUL PIANO DELL’INNOVAZIONE DIDATTICA
I laboratori extrascolastici vedranno impegnati gli alunni in cinque (5) tipologie, all’interno dei quali si condurranno delle attivita volte alla trasversalita del risultato. In tutti i laboratori si sperimenteranno e manipoleranno i
saperi delle competenze di base attraverso la pedagogia dei talenti
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------2. I sei (6) laboratori riflessivi e pratici per i genitori, in cui soprattutto si rifletterà sui diversi ruoli, i punti di
vista e le diverse attribuzioni di significato di tutte le parti in causa; si attiveranno e incentiveranno le capacità di
risposta alle difficoltà attraverso la ricerca di soluzioni creative.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3. La formazione e il tutoraggio dei docenti:
Per l’applicazione delle metodologie di rafforzamento delle competenze di base con gli alunni: matematica/
italiano/lingue comunitarie.
La formazione per il gruppo di presidio pedagogico.
La riflessione mirata sulla pedagogia dei talenti.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------4. Realizzazione del centro per l’educazione comunitaria e del presidio pedagogico progettati contestualmente in lavoro d’equipe,condiviso tra gli operatori e i pedagogisti esterni con i docenti.
1.
PARTNERSHIP (SPECIFICARE LE EVENTUALI MODALITÀ DI COLLABORAZIONE CON ALTRE SCUOLE O CON GLI ALTRI
SOGGETTI PREVISTI DALLA LEGGE: ENTI LOCALI, COOPERATIVE DI EDUCATORI PROFESSIONALI, ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI PRIVATE SENZA SCOPO DI LUCRO)
I.C. LI PUNTI –SASSARI ; D.D. 1° CIRCOLO SAN DONATO - SASSARI
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ANPE (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI PEDAGOGISTI ITALIANI)SARDEGNA RETE DI SCUOLE COINVOLTE
1.
FORMAZIONE/TUTORAGGIO DEI DOCENTI; PER LA FORMAZIONE E L’ISTITUZIONE DEL PRESIDIO PEDAGOGICO:
L’istituzione dei presidi pedagogici scolastici nelle scuole di ogni ordine e grado, con la finalità di supportare tecnicamente e scientificamente il processo di innovazione del sistema di istruzione formazione che, com’è noto, si realizza
in sinergia con le riforme della pubblica amministrazione.
La necessità di mettere in campo competenze specifiche da affiancare a quelle dei docenti, nasce soprattutto dal bisogno e dall’urgenza di educare a nuove forme di civile convivenza.
Il ruolo del pedagogista esterno anpe, si connota per il carattere di neutralità rispetto al contesto e per la particolare
competenza professionale di supervisione educativa.
due necessità sociali a sostegno di tali considerazioni:
1. l’emergenza educativa nel paese, che va affrontata con la valorizzazione di una cultura pedagogica centrata sulla
persona e sulle relazioni in un’ottica di processo coscientizzazione collettivo.
2. i dati ocse dell’indagine internazionale relativa alle competenze dei nostri quindicenni scolarizzati, mostra che nel
nostro paese sono pochi i ragazzi che raggiungono livelli di eccellenza e troppi quelli che si attestano a livelli bassi.
tutto ciò non puo e non deve essere collegato solo ad un “problema specifico di apprendimento” o a carenti pratiche
didattiche.
A tal fine l’anpe sardegna propone alle istituzioni scolastiche la realizzazione di progetti per l’avvio dei presidi pedagogici così costituiti:
- un pedagogista (socio anpe iscritto all’albo interno da retribuire con oneri a carico della istituzione ospitante); con
funzioni di coordinamento, progettazione, relazione d’aiuto per i singoli e facilitazione nelle dinamiche di gruppo, gestione degli interventi, valutazione.
- due insegnanti, per ogni ordine di scuola,delle istituzioni scolastiche aderenti (in possesso di adeguati requisiti), con
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funzioni di co-progettazione e co-gestione operativa.
- uno studente universitario tirocinante di scienze pedagogiche (in convenzione gratuita con il corso di laurea magistrale interclasse in scienze pedagogiche e dei servizi educativi).
- due genitori della istituzione scolastica aderente.
I compiti dei presidi pedagogici:
ascoltare i bisogni e le necessità.
promuovere iniziative a favore degli alunni.
promuovere iniziative a favore dei genitori.
proporre strategie di intervento formativo ed educativo.
Tempi di attivazione dei presidi pedagogici:
a partire dal mese di maggio 2014 sarà possibile avviare la formazione dei docenti e dei genitori interessati a far parte
del presidio che diventerà operativo dal mese di settembre.
Tempi di realizzazione
maggio- giugno 2014: costituzione e attività di conoscenza del gruppo. 10 ore.
Settembre ottobre 2014: attivazione del presidio ed avvio analisi ambiente
Progettazione degli interventi. 30 ore.
Novembre dicembre 2014 avvio e realizzazione degli interventi ( 40 ore )
2.
LABORATORIO RIFLESSIVO CON I GENITORI (FAMIGLIE):
Il progetto è proposto come accompagnamento nella costruzione di nuove e rinnovate dimensioni relazionali e comunicative genitori e figli, tra genitori e genitori, tra genitori e cittadinanza al fine di favorire, in particolare, lo sviluppo delle competenze sociali e civiche. Tale competenza chiave, infatti, è quella di cui tutti hanno bisogno, non solo come
base dell’apprendimento ma anche nell’educazione e nella formazione permanente. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese come risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente
sociale di appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire. La competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili, anche nella
forma in cui essi sono formulati nella Carta dei
diritti fondamentali dell’Unione europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale.
Da tale premessa discendono le finalità del presente progetto:
favorire un efficace processo di cambiamento nel “sistema famiglia” in una nuova e rinnovata visione del ruolo educativo della famiglia;
incoraggiare gli stessi genitori al confronto sia con gli altri genitori che con i figli;
riconoscere i genitori come portatori di risorse e non solo come persone di cui correggere modalità educative;
riflettere sui diversi ruoli, i punti di vista e le diverse attribuzioni di significato di tutte le parti in causa;
attivare e incentivare le capacità di risposta alle difficoltà attraverso la ricerca di soluzioni creative.
OBIETTIVI
Stimolare nei genitori l’esplorazione dei propri vissuti e delle proprie rappresentazioni riguardo alle peculiarità del loro
ruolo genitoriale.
Favorire la capacità di confronto e scambio nel gruppo nella promozione del dialogo.
Facilitare nei genitori una comunicazione più serena ed efficace sia nel rapporto con i propri figli che con l’ecosistema cittadino.
Sperimentare momenti di apprendimento attivo attraverso le tecniche autobiografiche e le tecniche di scrittura creativa condivise e co - costruite con gli altri genitori e i figli.
SOGGETTI COINVOLTI
Adulti / Genitori.
DURATA E CRONOGRAMMA
Si propongono 10 incontri di 2 ore ciascuno così organizzati:
FASE A) Tema: insieme conoscer-si nel ben-essere.
FASE B) Tema: cittadini co-costruttori di nuovi significati.
FASE C) Valutazione e ricaduta.
soggetti coinvolti
genitori adulti della cittadinanza interessati
(ma anche zie, nonni)
fasi
a
b
c
periodo
maggio-giugno
ore
6
settembre-dicembre
14
AZIONI E ATTIVITÀ
FASE A:
Presentazione e conoscenza condivisa dell’argomento con l’ausilio di tecniche frontali-interattive.
Laboratorio di confronto autobiografico tra genitori/genitori su comunicazione con i figli: regole, conoscenza e gestione degli aspetti dello sviluppo evolutivo e dell’adolescenza.
Laboratorio ludico creativo di riflessione tra genitori sulle difficoltà incontrate con i propri figli, attraverso l’uso di parole
chiave quali: fiducia, disponibilità, perplessità, cooperazione, preoccupazione, crescita.
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FASE B:
Laboratorio narrativo: dalle storie alle relazioni, dalle relazioni alla costruzione di nuove storie
Laboratorio critico: dal brainstorming di significati alla realizzazione dei diari/quaderni narranti.
Laboratorio creativo: scelta di una modalità narrante musicale/corporea/teatrale/iconica.
FASE C:
Monitoraggio delle attività in tutte le sue fasi - Si effettuerà attraverso il coinvolgimento dei partecipanti con protocolli
di osservazione e di registrazione su alcuni indicatori essenziali quali: partecipazione, curiosità, coinvolgimento, confronto.
Restituzione del lavoro ai partecipanti e alle istituzioni partner, con l’individuazione dei punti di forza, di debolezza e di
nuove proposte.
METODOLOGIA
L’intervento utilizzerà una didattica fortemente interattiva:
gli incontri con i genitori, verranno attivati con la pratica laboratoriale in cui si svilupperanno momenti formativi e informativi circa lo sviluppo delle fasi di crescita compresa quella adulta e relative problematiche nel rapporto intra- famigliare e famiglie e territorio;
si utilizzeranno le metodologie e le tecniche dell’autobiografia, della narrazione, della scrittura creativa, del gioco;
si proporrà la discussione e il lavoro di gruppo con le tecniche del role playing e dell’analisi dei casi, in un’ottica di
confronto e cooperazione, ma anche di consulenza e formazione.
Tali metodologie dovranno essere in grado di:
proporre ai partecipanti nuovi punti di vista;
ampliare la lettura delle situazioni favorendo lo scambio comunicativo, la gestione della conflittualità e un efficace
processo di cambiamento;
attivare e incentivare le risorse, le capacità di risposta alle difficoltà, la ricerca di soluzioni creative di tutti gli elementi
del sistema.
FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE
L’intervento sarà gestito e coordinato da:
- 2 Pedagogisti ANPE (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------MANES ASSOCIAZIONE CULTURALE, PER LA REALIZZAZIONE DEI LABORATORI CON GLI ALUNNI, PER LA
FORMAZIONE DEI DOCENTI PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO PER L’EDUCAZIONE COMUNITARIA.
L’Associazione Manes, nata nella primavera del 2009, promuove la “Pedagogia dei Talenti” nata dal bisogno di
mettere al centro del processo educativo l’individuo con tutte le sue caratteristiche e considera ogni essere umano un
capolavoro di unicità e creatività. La pedagogia dei talenti quindi mira a far conoscere e a nutrire tutti i talenti dei
bambini e ragazzi.
Non segue dei modelli predefiniti, sebbene si possa assimilare per alcuni aspetti al metodo "Steineriano", con cui ha
in comune la centralità che viene data all'arte, all'artigianato e alla natura, ma anche con l'educazione democratica.
Creazione di un Centro per l'Educazione Comunitaria
L'Associazione Manes attiverà un Centro per l’Educazione Comunitaria o Community Education Center
mettendo in atto diverse iniziative (descritte approfonditamente di seguito) a favore degli alunni e delle famiglie. Nel
Community Education Center la comunità (ri)prende coscienza delle proprie risorse culturali, artistiche, artigianali,
sociali, terapeutiche ed economiche, mettendole a disposizione di bambini, ragazzi e di chiunque abbia voglia di
imparare e conoscere, a prescindere dall'età e dalla situazione socio-economica.
Il centro mira a superare la mera logica assistenziale e vuole diventare un luogo di eccellenza e sperimentazione. Per
una legge di bilanciamento coloro che portano avanti la ricerca e sono promotori del nuovo dovrebbero sentire il
bisogno di tendere un mano a coloro che sono rimasti indietro. Troppo spesso infatti le eccellenze, soprattutto in
campo culturale, sono a disposizione soltanto di chi ha più mezzi economici. Per questo motivo abbiamo deciso di
ribaltare questo paradigma e di riuscire a creare uno spazio di integrazione tra mondi sociali differenti.
Attività previste nel Centro per l’Educazione Comunitaria
LABORATORI ARTISTICO-ARTIGIANALI PER BAMBINI E ADULTI
FORMAZIONE ADULTI (INSEGNANTI, ARTISTI, VOLONTARI)
LABORATORI ARTISTICO-ARTIGIANALI PER BAMBINI E ADULTI
I laboratori forniranno strumenti agli insegnanti, ai genitori e agli studenti e favoriranno la cultura alla creatività, alla
curiosità e alla sperimentazione, la “Pedagogia dei Talenti” appunto, in un'ottica educativa-preventiva verso:
1) Lotta all’abbandono scolastico: Le scuole segnaleranno gli studenti e famiglie bisognosi di sostegno. Gli
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educatori e volontari del “Community Education Center” prenderanno in carico i ragazzi lavorando in sinergia con gli
insegnanti.
2) Centro di integrazione: La scuola non più soltanto come luogo di studio e di apprendimento, ma anche come
spazio da vivere insieme con creatività e passione affinché alunni, insegnanti e famiglie che vivono la scuola
quotidianamente comincino a viverla come luogo dove sentirsi a “casa”.
Le discipline artistiche praticate nei laboratori saranno:
“Modellaggio con la creta”: Per modellare la fredda creta informe sono necessarie forze costruttive e formative.
Tutte e due le mani lavorano insieme armoniosamente. La creta viene dalla terra, dal fiume; può essere toccata,
sollevata, impastata, formata, unita. Con la creta si creano forme, si dissolvono, si trasformano. Nel modellare la
creta viene curata la ricerca di uno sviluppo della motricità medio-fine della mano e della capacità di
concentrazione; ambedue contribuiscono alla realizzazione degli oggetti progettati. Dalla sfera alla
sperimentazione del concavo e del convesso come polarità opposte e tutte le possibilità intermedie.
“Capoeira”: La Capoeira è una forma di lotta brasiliana, caratterizzata dall’uso della musica e da movimenti fluidi
e armonici che spesso la accomunano più ad una forma di danza che di lotta. La capoeira incuriosisce e stimola i
bambini. Cantare, suonare le percussioni, fare capriole in un solo gioco.
“Lavori manuali”: Tramite i lavori artistico-manuali l'individuo impara a portare alla luce un’idea, a dare forma
fisica ad un pensiero; riuniscono la capacità di sviluppare un progetto e l’abilità di metterlo in pratica; aiutano
quindi a saper canalizzare la propria volontà. Realizzazione di giocattoli e manufatti con materiali naturali Si
utilizzeranno tanti materiali che la natura ci dona e che la fantasia ci proporrà. In questo modo il bambino è
stimolato ad esprimere la propria creatività con i mezzi che lo circondano e a trasformarli in oggetti d’arte.
“Globalità dei Linguaggi - Immagini e parole”: Raccontare una storia, che sia una propria o quella di qualcun
altro è sempre un momento di catarsi e di ricerca. Questo laboratorio è aperto a tutti a prescindere dalle età e
dalle capacità tecniche. Conoscenza della lingua e cultura locale con il confronto ed il dialogo con le altre culture,
perché anche le storie sono medicina.
“Arti Circensi”: acrobatica, giocoleria, clowneria, teatralità ecc.. recano con sé una fortissima valenza psicopedagogica, rappresentando, delle vere e proprie discipline educative in grado di mettere in gioco ed integrare
corpo e mente. Sotto un approccio ludico si veicola nel bambino e nell'adolescente l’affermazione di sé nella
relazione con i coetanei rafforzandone l’autostima.
Facciamo il pane con il lievito naturale”. Tra le molteplici vie che solcano il mondo delle arti e dei mestieri c’è,
particolare e unica, quella del pane. Chi voglia conoscere un popolo deve conoscerne il pane, specchio di cultura.
Il pane lega uomini di paesi, lingue culture differenti: è più antico della scrittura ed è intimamente legato all'uomo.
“Fare il Pane a Scuola” è educazione al consumo, conoscenza degli ingredienti essenziali dell'alimentazione, prima esperienza di cucina che, diversamente da tante altre, si può fare anche in età molto precoce. I bambini adorano mescolare, mischiare, ne basta un pezzetto per vederli impegnarsi a lungo nel dargli le forme più improbabili.
Il fatto poi, che una cosa importante si possa fare a scuola, rafforza l'idea che anche molto altro di ciò di cui abbiamo bisogno si possa fare da sé e che possa anche essere meglio di ciò che si compra. Per iniziare si preparerà il lievito naturale, la “Pasta Madre della Scuola” che andrà a creare il “primo impasto” secondo le tradizioni locali. Verranno invitati i partecipanti a raccontare le modalità di preparazione del “loro pane” (sardo, arabo, africano,
ecc..) che via via si andranno a fare. A questo punto ci si mette al tavolo e si comincia a lavorare. Prima di andare
a dare forma al pane del giorno si “toglierà” dall'impasto quella parte che farà da lievito al pane successivo. “Passare” la Pasta Madre vuol dire anche rafforzare il legame fra le persone e “Fare” il pane insieme è un'attività che
rafforza l'identità del gruppo, è un'esperienza che assume (e riassume in sé) le caratteristiche di chi lo ha prodotto, qualcosa che si può dividere fra i partecipanti in modo che ognuno possa portare con sé a casa un pezzo di identità comune.
FORMAZIONE ADULTI (INSEGNANTI, ARTISTI, VOLONTARI)“Corso di formazione sulla Pedagogia dei Talenti”
Il corso si propone di offrire un’immagine della complessità dello sviluppo del bambino e del ragazzo in base alle “tre
età dell'infanzia per settenni” : 0-7 anni, 7-14 anni..
Lo studio e la ricerca saranno quindi orientati alla conoscenza e osservazione dello sviluppo fisico-corporeo, emotivopsicologico con l'obiettivo di far emergere che la chiave risolutiva delle problematiche umane si trova nella promozione e sostegno dell'individualità e delle sue relazioni con la comunità.
Il corso si rivolgerà particolarmente ad insegnanti, insegnanti di sostegno, pedagoghi, medici, neuropsichiatri, operatori dell’infanzia, psico-pedagogisti, logopedisti, sociologi, psicomotricisti, psicologi, educatori, assistenti sociali, studenti, genitori e a tutte le persone interessate ad approfondire la tematica dell’educazione per accostarsi al bambino e
al ragazzo con le conoscenze e la sensibilità derivanti dalla concezione dell’uomo e del mondo proprie dell’Arte
dell’Educazione e della Pedagogia dei Talenti.
Il corso consentirà ai partecipanti di acquisire gli strumenti e le competenze per maturare la visione paradigmatica per
fondare nuove realtà sociali o imprenditoriali nel settore dell'educazione.
Moduli formativi - PEDAGOGIA DEI TALENTI “COMMUNITY EDUCATION”
1. ESSERE EDUCATORI IN QUESTO TEMPO
L'educatore come artista dell'Umano
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ALLEGATO AL DDG N. 25 del 7 febbraio 2014
Passione e talento
I tre passi della Pedagogia dei Talenti
Storia delle Istituzioni educative in Italia
Le correnti educative italiane
2. ANTROPOLOGIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA
I primi tre anni secondo Karl Konig
Dall'infanzia alla maggiore età di Bernard Livegoed
La divisione della biografia in settenni
3. ECONOMIA ED EDUCAZIONE
Valore, bisogni, produzione, profitto in Educazione ed Economia
Cos'è il debito? Come influisce sulla vita di ognuno di noi?
Le tre aree sociali
I numeri dell'educazione
L'economia solidale
4. AUTOEDUCAZIONE
Immagine ideale e reale del sé
Tollerare la frustrazione
Malintesi dell'educazione
Educatori – Genitori – Alunni : tipologie e caratteristiche
Spazi d’azione
Esercizi di autoeducazione
5. PEDAGOGIA TERAPEUTICA
Disturbi dell'apprendimento
Disabilità fisiche ed emotive
“La lezione in più” metodo ed esercizi Audrey McAllen
Il colloquio pedagogico
Obiettivi del progetto
- Creare una sinergia portatrice di un nuovo paradigma educativo di alleanza, attraverso la conoscenza e la sperimentazione della “Pedagogia dei Talenti”, in grado di superare le barriere che dividono alunni, insegnanti e famiglie
che vivono la scuola quotidianamente, affinché essi comincino a viverla come un luogo dove sentirsi a “casa”.
- Contribuire alla lotta contro la dispersione scolastica promuovendo la scuola non più soltanto come luogo di studio e
di apprendimento, ma anche come spazio per vivere insieme con creatività e passione.
- Facilitare l'interculturalità fra bambini, insegnanti e familiari di diversa età e cultura mediante la pratica artistica.
Attraverso l'arte, si impara a comunicare con un linguaggio universale in cui le differenze diventano ricchezze.
Risultati attesi ed impatti
Leadership e responsabilità rafforzate.
Per far prosperare il modello Community Education e per far si che i risultati desiderati si verifichino, è necessaria una
leadership solida e un metodo che promuova la responsabilità. L’impatto principale di questo progetto risiederà proprio nel rafforzamento della leadership e della responsabilità delle persone.
Aumentato coinvolgimento e senso di responsabilità di genitori, insegnanti e bambini.
Le persone che conoscono meglio e più approfonditamente i problemi della comunità a cui appartengono, saranno i
primi a proporre le soluzioni. I Consigli della Community Education offriranno questa strada al cittadino. Il coinvolgimento dei cittadini porterà nuove soluzioni a vecchi problemi, portando una varietà di prospettive per ogni questione
dando origine ad effetti positivi nei rapporti tra alunni, insegnanti e artisti e tra le famiglie e la comunità scolastica.
Aumentato utilizzo delle strutture della pubblica istruzione.
Il modello Community Education promuoverà l'uso prolungato degli edifici e delle attrezzature scolastiche, incoraggiando tutti ad utilizzare tali strutture. Sarà promosso inoltre un senso di appartenenza tra tutti i cittadini e sottolineata
l'accresciuta importanza della formazione permanente.
Aumentata efficienza dei servizi, tramite il Coordinamento e la cooperazione tra i vari soggetti coinvolti.
I servizi erogati attraverso la cooperazione tra enti saranno più efficienti di quelli che derivano da sforzi frammentati.
Facendo affidamento sul lavoro di squadra si ridurrà la duplicazione degli sforzi, ed il programma di Community Education permetterà di sfruttare al meglio le - seppur limitate – risorse disponibili.
Trasferibilità
L'Associazione Manes sta già sperimentato con successo ed efficacia il progetto “Community Education Center”
presso la “Scuola Media Statale Renato Guttuso” ad Ostia Lido, una delle zone più difficili di tutta Roma.
TRASFERIBILITÀ (SPECIFICARE I MODI E I LIMITI PER LA TRASFERIBILITÀ E LA MESSA A SISTEMA DELLE INIZIATIVE
PROPOSTE)
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ALLEGATO AL DDG N. 25 del 7 febbraio 2014
DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE DA PARTE DELL’EQUIPE
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI ALLA CITTADINANZA: TUTTI (GENITORI ALUNNI EQUIPE, DOCENTI)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------COSTITUZIONE PERMANENTE DEL PRESIDIO PEDAGOGICO
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------COSTITUZIONE PERMANENTE DEL CENTRO PER L’EDUCAZIONE COMUNITARIA
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------REALIZZAZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SULLE METODOLOGIE ESPERITE DURANTE IL PERCORSO
MODULO ORGANIZZATIVO
X ISTITUTO COMPRENSIVO, SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO, CIRCOLO DIDATTICO
 SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO
TIPOLOGIA A
NUMERO ALUNNI COINVOLTI NELLE INIZIATIVE IN PICCOLO GRUPPO
NUMERO DI PICCOLI GRUPPI
NUMERO ORE A SETTIMANA
NUMERO ORE DI APERTURA POMERIDIANA STRAORDINARIA DELLA/E SCUOLA/E
NUMERO DI SETTIMANE DI ATTIVITÀ CON GLI ALUNNI NELL’A.S. 2013-2014
NUMERO DI SETTIMANE DI ATTIVITÀ CON GLI ALUNNI NELL’A.S. 2014-2015
TIPOLOGIA B
NUMERO DI ORE DI ATTIVITÀ ED EVENTI RIVOLTI ALL’INTERA COMUNITÀ SCOLASTICA
TIPOLOGIA DELLE ATTIVITÀ:
1. INCONTRI CON GENITORI
2. LABORATORI POMERIDIANI
3. ATTIVITÀ SPORTIVE
4. ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI (CINEMA, ARTE, USCITE, GARE, ECC)
5. VOLONTARIATO PER LA SCUOLA O PER ALTRI SOGGETTI
6. ALTRO (SPECIFICARE): TUTORAGGIO PRESIDIO PRESIDIO PEDAGOGICO
PIANO FINANZIARIO
TIPOLOGIA A
N.
500
70
32
32
4
20
50
336
20


80
COSTO UNITARIO
ORE
N. ORE DOCENZA PER SEGUIRE I PICCOLI GRUPPI
(A.S. 2013-2014)
N. ORE DOCENZA PER SEGUIRE I PICCOLI GRUPPI
(A.S. 2014-2015)
N. ORE ASSISTENZA, SORVEGLIANZA,
MATERIALI DI CONSUMO
TIPOLOGIA B
N. ORE DOCENZA, CONSULENZA, ANIMAZIONE, APPRENDISTATO, GUIDA, ECC
SPESE PER APPARECCHIATURE
SPESE PER AFFITTO LOCALI
SPESE DI TRASPORTO
SPESE PER BIGLIETTI RELATIVI A SPETTACOLI E VISI-
COSTO
LORDO
COMPLESSIVO
24
46,45
1.114,80
744
46,45
34.558,80
414
16,59
6.868,26
4714,14
486
50HX60,00+100HX46.45+336HX23.23
15.450,28
4.073,72
300,00
TE
ALTRE SPESE (SPECIFICARE):
____________________________________
SPESE GENERALI
SPESE DI AMMINISTRAZIONE E COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO (FINO AL 5 %)
SPESE PER DOCUMENTAZIONE, MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE (SE A CARICO DELL’ISTITUZIONE PROPONENTE) (10% CIRCA)
2.920,00
4.000,00
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ALLEGATO AL DDG N. 25 del 7 febbraio 2014
TOTALE
73.000,00
FINANZIAMENTO LORDO COMPLESSIVO RICHIESTO
EVENTUALE COFINANZIAMENTO DA PARTE DI ALTRI ENTI
COSTO TOTALE DEL PROGETTO
73.000,00
0
73.000,00
Documentazione finale che la scuola si impegna a consegnare a conclusione del lavoro:
X
X
X
RELAZIONE SCRITTA
PRESENTAZIONE POWERPOINT
DESCRIZIONE DI ATTIVITÀ DIDATTICHE
X
X
X
Registrazioni video o audio
Itinerario di lavoro
Descrizione della metodologia di formazione
X ALTRO: W ORK SHOP FINALE
Data: Sassari, 26 febbraio 2014
Il Dirigente Scolastico
_______________dott.ssa Patrizia Mercuri________________
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