Newsletter Osec Ticino luglio/agosto 2012

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Newsletter Osec Ticino luglio/agosto 2012
Commercio estero
Pagine a cura di Osec Ticino
prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE
LUGANO, SETTEMBRE E OTTOBRE 2012
• BRASILE: martedì 18 settembre 2012
• CINA: venerdì 21 settembre 2012
• REGNO UNITO: lunedì 8 ottobre 2012
• TURCHIA: mercoledì 10 ottobre 2012
Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale
gratuito con i consulenti dell’Osec e con i collaboratori degli Swiss Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate
ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto
con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti!
CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO [email protected],
SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.
L’Osec apre un ufficio commerciale in Messico
Il 29 maggio 2012 è stato inaugurato un ufficio commerciale presso l’Ambasciata svizzera a Città del Messico. La
nuova antenna opera in stretta collaborazione con l’Osec per
assistere le PMI svizzere e del Liechtenstein intenzionate a
entrare sul mercato messicano.
Il nuovo “commercial office” è gestito dal cittadino messicano Rubén Araiza Díaz, i cui compiti consistono nel fornire
informazioni utili, allacciare contatti preziosi e consigliare
le aziende esportatrici rossocrociate. La collaborazione in
Messico è un’ulteriore iniziativa strategica realizzata dall’Osec a favore del commercio estero svizzero. La nuova antenna si aggiunge alla rete di 18 Swiss Business Hub (SBH)
dell’Osec, di cui 17 sono gestiti insieme al Dipartimento
federale degli affari esteri (DFAE). Nel corso dell’anno corrente, altri uffici commerciali saranno aperti in mercati
che offrono interessanti opportunità d’affari per l’export
svizzero.
Dopo il Brasile, il Messico è il secondo mercato d’esportazione per la Svizzera in America Latina: infatti, le relazioni
economiche e commerciali si sono intensificate soprattutto
in seguito all’entrata in vigore nel 2001 dell’accordo di
libero scambio AELS-Messico. Il Paese latinoamericano
conta 110 milioni di abitanti e vanta da alcuni anni una
crescita allettante del PIL. Nel 2011 le esportazioni svizzere ammontavano a 1,3 miliardi di franchi. Nel 1° trimestre
2012 hanno registrato una crescita del 22%. I principali
beni rossocrociati venduti in Messico sono i prodotti farmaceutici e chimici, le macchine, gli apparecchi, l’elettronica,
gli strumenti di precisione e gli orologi. Anche la Svizzera
acquista sempre più beni messicani: dall’entrata in vigore
dell’accordo di libero scambio, le importazioni sono addirittura triplicate. Inoltre, la Svizzera è tra i principali investitori esteri in Messico, destinandovi complessivamente
7,5 miliardi di dollari dal 1999.
Comunicato stampa dell’Osec: Un nuovo “Commercial
Office” dell’Osec in Messico
www.osec.ch/sites/default/files/mm_Mexiko_30052012_i.
pdf
Paesi con Swiss Business Hub
www.osec.ch/paesi
Nuovo ordinamento per le prove dell’origine di merci
riesportate
È ora possibile effettuare dichiarazioni su fattura per i prodotti arrivati in Svizzera con una prova dell’origine e riesportati senza trasformazioni né imposizione in un altro Stato
della stessa zona di libero scambio o di cumulo. In questi
casi decade quindi l’obbligo di rilasciare certificati di circolazione delle merci (CCM).
Amministrazione federale delle dogane: Prove dell’origine
nel quadro degli accordi di libero scambio (ALS) per merci
riesportate senza essere imposte (p. es. da deposito franco
doganale)
www.ezv.admin.ch/pdf_linker.php?doc=unverzollte_wiederausgefuehrte_waren&lang=it
Rilascio di prove dell’origine: diritti e doveri degli
esportatori autorizzati
Dal 1° luglio 2012, non solo gli uffici doganali possono rilasciare le prove dell’origine con procedura semplificata, ma
anche i cosiddetti esportatori autorizzati, di cui statuto, diritti e doveri sono definiti in modo dettagliato nell’ordinanza
riveduta sul rilascio di prove dell’origine.
Per beneficiare di questo statuto, è necessaria un’autorizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane. Secondo quanto comunicato dal Consiglio federale, l’esportatore
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autorizzato deve essere affidabile e disporre di solide conoscenze in materia di origine. Solo chi possiede queste
caratteristiche sarà autorizzato a rilasciare le prove dell’origine in procedura semplificata e senza dovervi apporre la
sua firma autografa.
Dipartimento federale delle finanze: Il Consiglio federale
disciplina le semplificazioni nel rilascio di prove dell’origine
www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=44656
Procedura di transito comune: la Croazia aderisce, la
Turchia rimanda
Il 1° luglio 2012 la Croazia ha aderito alla Convenzione sulla
procedura di transito comune, mentre la Turchia ha rimandato a causa di problemi tecnici.
Secondo quanto comunicato dall’Amministrazione federale delle dogane, la Turchia aderirà alla convenzione verosimilmente il 1° novembre 2012. Le proposte già approvate
per l’estensione del campo d’applicazione della garanzia
globale alla Turchia rimangono valide, ma la procedura
di transito comune (PTC) sarà applicabile solo dopo l’adesione.
La PTC, valida in tutti gli Stati dell’UE e dell’AELS, permette
di trasportare merci attraverso varie nazioni in modo semplice ed economico. Nel paese in cui si apre la procedura di
transito occorre prestare una garanzia, che è liberata dopo
il corretto disbrigo della procedura.
Amministrazione federale delle dogane: Procedura di
transito comune (PTC)
www.ezv.admin.ch/zollinfo_firmen/verzollung/03567/03571/
index.html?lang=it#
Il Regno Unito torna a costruire con il legno
Il governo britannico ritiene che il legno permetta di costruire in modo ecosostenibile e lancia quindi la politica “Wood
First Policy” (“Wood for Good”) volta a favorire il ritorno al
legname quale materiale da costruzione. Hackney, un comune periferico di Londra, da il buon esempio.
Wood for Good
www.woodforgood.com
Construction Manager: Hackney clarifies - wood first equal
www.construction-manager.co.uk/news/hackney-clarifieswood-first-equal
Wirtschaftskammer Österreich: Londoner Stadtteil
Hackney fördert Einsatz von Holzbaustoffen
http://portal.wko.at/wk/format_detail.wk?angid=1&stid=67
8652&dstid=0&titel=Gemeinde%2cHackney%2cbeschlie
%C3%9Ft%2cHolzbaustoffe%2czu%2cf%C3%B6rdern
Investimenti à gogo nell’industria croata del turismo
La prima priorità del nuovo governo croato consiste nel migliorare la competitività del Paese. In questo contesto, l’ampliamento dell’infrastruttura turistica rappresenta un punto
focale. Il Ministero del turismo ha pubblicato informazioni
dettagliate sui principali progetti.
Il “Catalogue of Investment Projects” presenta 18 progetti
d’investimento turistici per un valore complessivo di 268
milioni di euro. Si tratta di privatizzare complessi alberghieri
ancora di proprietà dello Stato, di ampliarli e ristrutturarli
nonché di effettuare lavori specifici di risanamento e modernizzazione.
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Republic of Croatia – Ministry of Tourism: The Catalogue
of Investment Projects
www.mint.hr/UserDocsImages/120427-catalogue-investweb.pdf
Aumentano le imposte nell’UE
La crisi dei debiti in Europa si ripercuote negativamente
sullo sviluppo delle imposte nell’Unione europea. Dopo anni, in cui la pressione sulle persone giuridiche e fisiche era
diminuita lentamente ma in modo costante, l’onere fiscale
torna a crescere in alcuni Stati membri dell’UE.
L’imposta più toccata è quella sul reddito, la cui aliquota
massima è passata dal 37,5% al 38,1% già nel corso del
primo trimestre del 2012. Nella zona euro, l’aumento è stato
di un intero punto percentuale, dal 42,2% a 43,2%. Su
questo dato hanno pesato soprattutto gli incrementi delle
aliquote in Spagna (dal 45,0% al 52,0%) e Cipro (dal 30,0%
al 38,5%). Aumenti più moderati si sono registrati in Italia
(dal 45,6 al 47,3%), Svezia (dal 56,4% al 56,6%) e Francia
(dal 46,7% al 46,8%). Le aliquote più alte si riscontrano
attualmente in Svezia (56,6%), Danimarca (55,4%) e Belgio (53,7%), mentre le più basse si applicano in Bulgaria
(10,0%), Lituania e Repubblica Ceca (15,0%).
Nell’anno corrente, l’imposta media sulle società nell’UE è
aumentata dello 0,1% e si attesta al 23,5%. Nella zona euro,
è invece progredita di 0,2 punti percentuali e ammonta al
26,1%. Gli incrementi più marcati si registrano in Francia
(dal 34,4% al 36,1%) e Portogallo (dal 29,0% al 31,5%).
Le aliquote più alte si applicano in Francia (36,1%), Malta
(35,0%) e Belgio (34,0%), mentre le più basse risultano
in Bulgaria e Cipro (10,0%) nonché in Lituania e Lettonia
(15,0%).
Nei primi quattro mesi del 2012, l’aliquota media dell’IVA
è passata dal 20,7% al 21,0%, mentre nella zona euro è
aumentata dal 19,7% al 20%. È cresciuta in Irlanda (dal
21% al 23%), Ungheria (dal 25% al 27%), Cipro (dal 15% al
17%) e Italia (dal 20% al 21%). Altri paesi seguiranno questo trend, per esempio i Paesi Bassi, che hanno annunciato
un aumento del tasso IVA dal 19% al 21% a partire dal 1°
ottobre 2012. Le aliquote più alte sono applicate in Ungheria
(27%), seguita da Svezia e Danimarca (25%) nonché Romania (24%), mentre le più basse risultano in Lussemburgo
(15%), Malta e Spagna (18%) nonché Germania (19%).
European Commission: Taxation trends in the European
Union
http://ec.europa.eu/taxation_customs/taxation/gen_info/
economic_analysis/tax_structures/index_en.htm
Eurostat: Taxation trends in the European Union Further
increase in VAT rates in 2012 Corporate and top personal
income tax rates inch up after long decline
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=S
TAT/12/77&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLan
guage=en
La Svizzera apre un’ambasciata in Myanmar
Secondo quanto comunicato dal Dipartimento federale degli
affari esteri, quest’estate la Svizzera aprirà un’ambasciata
in Myanmar.
Vista la transizione in corso verso la democrazia in Myanmar,
il Consiglio federale ritiene che vi siano le premesse per
rafforzare la cooperazione allo sviluppo. Inoltre, l’alto potenziale sia economico che turistico del Paese lascia presagire
un aumento degli scambi commerciali e della presenza di
cittadini svizzeri in Myanmar, un ulteriore motivo a favore
dell’apertura della rappresentanza diplomatica.
Consiglio federale/Dipartimento federale degli affari esteri: La Svizzera apre un’ambasciata in Myanmar
www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=44784
Biz China Weekly: China to boost strategic emerging industries amid economic slowdown
ht tp: //n ew s . xinhuan e t.c o m /en glish /china / 2 01205/30/c_131620896.htm
2,5 miliardi di dollari per ampliare il porto di
Giacarta
15’000 chilometri separano la Svizzera e l’Australia. Eppure
dal punto di vista sia culturale che economico, la mentalità
australiana è più simile a quella svizzera di molti paesi geograficamente più vicini. L’Australian Financial Review ha dedicato un inserto speciale di otto pagine alla “Partnership on
the Rise”. Le crescenti relazioni economiche sono di buon
auspicio per l’industria esportatrice svizzera, soprattutto in
vista del potenziamento dell’infrastruttura australiana deciso recentemente e in cui confluiranno ben 700 miliardi di
dollari.
The Australian Financial Review: Swiss Business - Partnership on the Rise
www.osec.ch/de/filefield-private/files/43084/field_blog_
public_files/10090
L’operatore portuale Indonesia Port Corporation II ha avviato i lavori volti a costruire il Kalibaru Port (New Priok),
un’estensione del porto principale di Tanjung Priok a nord di
Giacarta. Per la realizzazione dell’ambizioso progetto sono
stati stanziati 2,5 miliardi di dollari.
La fetta del leone dei mezzi, ossia 1,4 miliardi di dollari,
è destinata all’infrastruttura e alle attrezzature del nuovo
terminale per container. Le capacità di trasbordo della zona portuale a nord di Giacarta saranno triplicate grazie al
progressivo ampliamento a 18 milioni di TEU (Twenty-foot
Equivalent Unit, ossia unità equivalente a venti piedi: unità
standard basata su un contenitore ISO di venti piedi o 6,10
metri, utilizzata come misura statistica dei flussi o delle
capacità di traffico). I lavori saranno avviati a luglio 2012.
La prima fase di costruzione sarà completata nel 2014 e
aumenterà le capacità di 4,5 milioni di TEU. Il progetto
prevede inoltre:
•
la costruzione di un terminal per il petrolio e il gas naturale (730 milioni di dollari);
•
l’edificazione di strade a pedaggio, di una centrale per
la fornitura di elettricità e di una zona industriale (305
milioni).
Quando diventerà completamente operativo nel 2023, il
New Priok sarà uno dei dieci più grandi porti del mondo.
Indonesia Port Corporation: IPC receives Presidential decree to kick start development of New Priok
www.indonesiaport.co.id/news/ipc-receives-presidentialdecree-to-kick-start-development-of-new-priok-21.html
La Cina lancia incentivi per sette industrie del futuro
La Cina reagisce al rallentamento della propria crescita economica all’8,2% lanciando delle misure volte a stimolare l’economia o perlomeno a frenarne l’erosione. Le attività varate
comprendono un rilancio delle industrie del futuro, cui sarà
attribuito un ruolo chiave. I settori industriali d’importanza
strategica identificati dal governo cinese sono:
•
sviluppo e produzione di prodotti e applicazioni a basso
consumo energetico/tecnologie ambientali;
•
tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
•
biotecnologie;
•
impianti industriali ad alto valore aggiunto ed efficienza
produttiva;
•
energie alternative;
•
sviluppo e produzione di nuovi materiali;
•
sviluppo e produzione di veicoli a propulsione alternativa.
Secondo quanto comunicato dalle autorità, sono previsti 20
progetti volti a incentivare la crescita duratura di questi sette
settori industriali.
Reuters: China gives nod to strategic industries to aid
growth
www.reuters.com/article/2012/05/30/us-china-economyindustries-idUSBRE84T0DK20120530
Relazioni economiche sempre più strette tra Svizzera
e Australia
La zona Asia-Pacifico rimane il motore trainante
dell’economia mondiale
I mercati emergenti dell’Estremo oriente e del Sud-est asiatico si sono rivelati i motori trainanti dell’economia globale e
continueranno a rivestire questo ruolo in futuro, anche se a
un ritmo meno sostenuto, come evidenziano gli attuali indicatori economici del Fondo monetario internazionale (FMI).
Per il 2012, gli analisti del FMI prevedono una crescita economica media del 5,6% nella zona Asia-Pacifico, ossia un
aumento del PIL in calo di 0,3% punti percentuali rispetto
all’anno precedente. Le zone che riscontrano il maggiore
rallentamento sono Hong Kong e la Cina. La crescita stimata nell’anno corrente per l’Impero di Mezzo è dell’8,2%: la
percentuale registrata nel 2011 era del 9,2%. Hong Kong
rischia di vedere dimezzata la propria crescita, che dovrebbe
attestarsi al 2,6% nel 2012. Gli indicatori del FMI designano
la Thailandia quale Nazione con il maggior sviluppo economico nell’anno corrente: 5,5% (nel 2011: 0,1%).
Nel 2013, l’intera regione dovrebbe tornare a crescere: la
percentuale prevista dagli analisti del FMI è del 6,3%. La
Thailandia rimarrebbe in prima linea con un aumento del
7,5%, superata solo dalla Cina con l’8,8%. Al terzo posto
si troverebbe l’India (7,3%). In quarta posizione dovrebbe
classificarsi il Laos (7,1%), in calo rispetto alle percentuali
di oltre 8% registrate negli ultimi anni grazie al trasferimento
di stabilimenti in provenienza dalla Cina.
IMF Regional Economic Outlook: Asia and Pacific
www.imf.org/external/pubs/ft/reo/2012/APD/eng/areo0412.
htm
I paesi più competitivi nel confronto internazionale
Per la prima volta, la Svizzera spodesta Singapore dal terzo
posto della classifica IMD dei paesi più competitivi al mondo. Ai primi due posti rimangono Hong Kong e gli USA.
La Svizzera deve il suo salto dal quinto al terzo posto ai
risultati economici buoni nel confronto sia europeo che internazionale nonché all’alta solidità finanziaria, una situazione che tuttavia non può considerarsi durevole vista la sua
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Commercio estero
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forte dipendenza economica dall’estero e l’attuale sviluppo
congiunturale incerto nei principali mercati d’esportazione.
Sono avanzati anche la Norvegia (dal 13° all’8° posto) e i
Paesi Bassi (dal 14° all’11°), due nazioni con una struttura
demografica ed economica simile a quella Svizzera. Tuttavia, sono gli Emirati Arabi Uniti a vantare la maggiore
progressione (dalla 28° alla 16° posizione).
Dopo Hong Kong, USA e Svizzera, la top ten dell’attuale
IMD Competitiveness Ranking è completata da Singapore
(slittata dal 3° al 4° posto), Svezia (in 5° posizione poiché sorpassata, come Singapore, dalla Svizzera), Canada e
Taiwan (che si sono scambiati i posti), Norvegia, Germania
(guadagna una posizione) e Qatar (ne perde due).
IMD World Competitiveness Yearbook Results 2012
www.imd.org/research/publications/wcy/World-Competitiveness-Yearbook-Results/#/wcy-2012-rankings
I costi d’insediamento nel confronto internazionale
La scelta del luogo d’insediamento è dettata in ampia misura
dagli oneri che un’impresa deve sostenere per essere attiva
in un determinato paese. Lo studio “Competitive Alternatives 2012” pubblicato dalla KPMG confronta i costi d’insediamento nelle nove principali nazioni industrializzate e nei
cinque maggiori mercati in crescita (Stati BRIC e Messico).
Il verdetto è chiaro: il Giappone è il sito più costoso, superando del 9,4% gli USA, che fungono da parametro di riferimento. Più care degli Stati Uniti sono anche Australia (del 3,7%)
e Germania (dello 0,1%), mentre i costi risultano inferiori nelle
altre nazioni industrializzate considerate nello studio, ossia
Italia (del 2,1%), Francia (del 3,9%), Canada (del 5,0%), Paesi Bassi (del 5,3%) e Gran Bretagna (del 5,5%).
Non sorprende constatare che i costi nei paesi emergenti
sono di gran lunga inferiori rispetto alle nazioni industrializzate. L’unica eccezione è il Brasile: risulta del 7,0% più basso nel confronto con gli USA, ossia di poco più economico
di, per esempio, Gran Bretagna, Paesi Bassi o Canada. A
incidere in Brasile sono soprattutto i costi del lavoro e il forte
onere finanziario dovuto a imposte e altre tasse prelevate
dallo Stato. Gli altri Paesi BRIC e il Messico risultano, invece, molto meno cari degli USA: Russia (del 19,7%) Messico
(del 21,0%), India (del 25,3%) e Cina (del 25,8%).
KPMG: Competitive Alternatives 2012
www.competitivealternatives.com
Rallenta il ritmo dei flussi commerciali globali
I flussi commerciali globali rallentano. Dopo anni in cui si sono attestati al 6%, nel 2011 le importazioni e le esportazioni
mondiali sono calate di un punto percentuale, ammontando
quindi al 5%. Gli esperti di Dun & Bradstreet (D&B) non si
attendono mutamenti di rilievo nel 2012.
A ripercuotersi sugli scambi sono soprattutto la crisi dei
debiti e delle finanze in Europa nonché la timida crescita economica nelle nazioni industrializzate, che non potrà
essere compensata come in passato da mercati emergenti
quali Cina o Brasile, anche loro in fase di rallentamento
economico.
Dun & Bradstreet: Trading Globally - Opportunities and
Risks
www.dnbgermany.de/wp-content/uploads/2012/05/Trading-Globally_Opportunities-and-Risk.pdf
Dun&Bradstreet/NA Presseportal: Globale Handelsströme - Ausblick für 2012 (Exporte und Importe)
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www.presseportal.de/pm/54848/2262927/globale-handelsstroeme-ausblick-fuer-2012-exporte-und-importe
Le imposte principali nel confronto internazionale
Anche se la Svizzera è una delle nazioni in cui la pressione
fiscale è più lieve, la sua piazza economica non esce vincente in ogni ambito d’imposizione. Come si evince dalle statistiche pubblicate nell’opuscolo “Die wichtigsten Steuern im
internationalen Vergleich 2011” edito dal Ministero tedesco
delle finanze, alcuni Stati membri dell’UE, soprattutto quelli
dell’Europa orientale, hanno saputo aumentare la propria
attrattività fiscale.
La Svizzera capeggia la classifica per quanto riguarda le imposte sulle società. Seguono Bulgaria, Cipro, Irlanda e Germania. Tuttavia, se si considerano tutte le imposte e le tasse
sui redditi da capitale prelevate a livello statale e regionale
(cantonale e comunale), la Svizzera risulta meno vantaggiosa: con il 20,65% (base: la pressione fiscale nel cantone
Zurigo), slitta al 12° rango tra le 33 nazioni industrializzate
valutate nel capitolo “imposizione delle imprese”.
Tale ambito è capeggiato ex-aequo da Bulgaria e Cipro
(10%). Seguono Irlanda (12,5%), Lettonia e Lituania (15%),
Romania (16%) nonché Polonia, Repubblica Slovacca e
Repubblica Ceca (19%). Le imprese pagano più imposte
negli USA (39,65%), in Giappone (39,62%), Malta (35%),
Francia (34,43%), Belgio (33,99%), Italia (31,4%), Spagna
(30%) e Germania (29,83%).
Per quanto riguarda la somma di aliquota, imposte e oneri
sociali rispetto al prodotto interno lordo, le percentuali più
basse risultano negli USA (24,8%) e in Giappone (26,9%:
dati del 2009). Seguono Irlanda (28,0%), Repubblica Slovacca (28,4%) e Svizzera (29,8%). Le tasse più alte si registrano in Danimarca (48,2%) e Svezia (45,8%).
Bundesministerium der Finanzen: Die wichtigsten Steuern im internationalen Vergleich
w w w.bundesfinanzministerium.de /nn _ 538 4 8 /DE /
BMF__Startseite/Service/Broschueren__Bestellservice/
Steuern/2012-05-02-die-wichtigsten-steuern-im-internationalen-vergleich,property=publicationFile.pdf
Sondaggio dell’Amministrazione federale delle
dogane
Negli ultimi anni, l’Amministrazione federale delle dogane
(AFD) ha ampliato il proprio ventaglio di servizi e realizzato
numerosi progetti volti a informatizzare le procedure doganali. Al fine di valutare se la gamma di prodotti soddisfa le
esigenze della clientela oppure se sono ravvisabili margini
di miglioramento, ha lanciato un sondaggio, la cui partecipazione richiede circa 10-15 minuti.
AFD: Questionario dell’amministrazione federale delle
dogane (AFD)
www.surveymonkey.com/s/Questionario-AFD
Osec
Corso Elvezia 16
Casella postale 5399 – CH-6901 Lugano
Tel. +41 91 911 51 35/37
Fax +41 91 911 51 39
[email protected]
www.osec.ch
Commercio estero
di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
Difficoltà ricorrenti
in ambito export (parte 2)
Questo articolo vuole dare un seguito a quanto pubblicato sull’edizione di giugno di Ticino Business e quindi illustrare alcune delle
tematiche che creano difficoltà alle aziende esportatrici e che la
Cc-Ti e l’Osec si impegnano a chiarire.
Tra i temi che non abbiamo avuto modo di affrontare la volta scorsa, troviamo l’IVA comunitaria. Le operazioni transfrontaliere sollevano spesso domande inerenti alla fatturazione, alla necessità di
ottenere una partita IVA europea oppure alla definizione di “cessione comunitaria”. Se da un lato per determinare l’imponibilità di
un’operazione bisogna definire il luogo in cui avviene la consegna
della merce o in cui è effettuata la prestazione di servizio, è anche vero che la consegna è imponibile nel paese in cui avviene
la prestazione, ma il luogo della prestazione dipende dal tipo di
consegna (es. fornitura con o senza trasporto). Per quanto riguarda
invece le prestazioni di servizi transfrontalieri, il principio applicato
vuole che questi servizi siano normalmente tassati nel luogo di
domicilio del destinatario della prestazione (committente), ma in
realtà vi sono numerose eccezioni. Per quanto riguarda la partita
IVA europea, questa è necessaria per le aziende svizzere dal momento in cui operano nell’UE in qualità di importatore e in caso di
operazioni a catena o per spedizioni all’interno di un paese. Infine,
con il termine di “cessione comunitaria” si intende il movimento di
merci da uno Stato membro all’altro. Riassumendo le problematiche dell’IVA intracomunitaria in poche righe, qualche non addetto
ai lavori potrebbe pensare che il tema sia facile, quando in realtà
la complessità e le difficoltà sono all’ordine del giorno. Ecco quindi
che i seminari e gli incontri in azienda proposti dalla Cc-Ti mirano
a fornire un quadro più chiaro della situazione.
Le modalità di pagamento che caratterizzano una relazione commerciale di compravendita influenzano direttamente l’attività di
un’azienda e la relativa gestione finanziaria e dei rischi. La scelta di
una determinata modalità di pagamento nel commercio internazionale è influenzata da diverse variabili: le necessità contrattuali, le
consuetudini commerciali, il rapporto di fiducia o di continuità con
il cliente, i rischi d’insolvenza del cliente dovuti a fattori esterni,
ecc.. La domanda quindi sorge spontanea: quale tipo di pagamento
è più adatto alle necessità della propria impresa, alla strategia
aziendale o all’esposizione finanziaria?
Per semplicità è opportuno distinguere le principali modalità di
regolamento in base al momento in cui avviene il pagamento della
fornitura, ovvero prima, dopo o al momento della consegna della
merce.
Il pagamento anticipato è una classica modalità di regolamento
che pone il venditore in una posizione di forza visto che la merce
viene consegnata al cliente solo dopo l’avvenuto pagamento. In
questo modo, i rischi per l’esportatore sono decisamente limitati,
mentre per l’acquirente sono più diretti pensando ad esempio al
rischio commerciale che la merce non venga spedita.
In maniera speculare il pagamento posticipato pone l’importatore
in una posizione di forza dato che può disporre della merce prima
di effettuare il pagamento.
Questi due casi opposti riflettono chiaramente, nella forma anticipata, una relazione commerciale fresca o poco consolidata,
mentre la forma posticipata, può venir associata ad un rapporto
commerciale più duraturo e di fiducia oppure anche ad una esplicita volontà di penetrare nuovi mercati.
Queste due forme di regolamento portano con sé dei rischi commerciali e finanziari per le parti e quindi è molto diffuso anche
il pagamento alla consegna della merce in contanti oppure un
pagamento dietro documenti. In questo modo, i rischi sono distribuiti più o meno equamente tra le parti. Questa modalità di
pagamento dietro documenti, anche definita contestuale, si basa
sulla presenza imprescindibile delle banche nonché sull’utilizzo
di strumenti di pagamento che sono appunto basati su documen-
ti comprovanti l’operazione commerciale (ad esempio la fattura,
il certificato d’origine, i documenti di trasporto, ecc.). In questo
caso, nell’attività quotidiana si pensa immediatamente all’incasso
documentario (documentary collection) o al credito documentario
(letter of credit).
Naturalmente, anche in questo caso il livello di complessità è tale
da rendere necessaria una formazione continua del personale in
azienda che si occupa di queste tematiche in modo da minimizzare costi e ritardi imprevisti. Ed anche in questo, Cc-Ti ed Osec
offrono regolarmente incontri informativi mirati e con un taglio
molto pratico.
La ricerca di nuovi mercati rappresenta una sfida importante per le
aziende di piccole e medie dimensioni (PMI) che non dispongono
di grandi risorse; ciò sia in termini di personale che di denaro. Se
da un lato l’Europa rappresenta il naturale mercato di sbocco delle
esportazioni elvetiche, il tasso di cambio sfavorevole con l’euro
spinge le PMI a muoversi verso nuovi lidi, in primis le economie
emergenti in rapida espansione. Nell’apertura verso nuovi mercati,
soprattutto lontani, vanno tenute in considerazione le diversità nella lingua, nella cultura, nel modo di fare affari, ma anche nel raccogliere informazioni nonché nel “fiutare” gli umori e i meccanismi
che regolano il mondo del business nel Paese prescelto. Operare
per tentativi può risultare dispendioso ma anche pericoloso. L’analisi del mercato di destinazione è un passo molto importante per
capire il volume degli affari, individuare come si posiziona la concorrenza, comprendere quali sono canali di distribuzione più adatti
e la strategia di comunicazione più adeguata, nonché reperire le
fiere settoriali più importanti. Anche ottenere elenchi di nominativi
di agenti, distributori o potenziali clienti (facilmente reperibili e
di qualità più o meno valida in Europa) non è sufficiente: da un
lato, è difficile comprovare i dati e verificare il grado di affidabilità
di queste aziende, dall’altro, risulta problematico identificare la
persona di riferimento (decision maker), avviare il contatto o addirittura sondare la disponibilità alla collaborazione da migliaia di
chilometri di distanza. È indispensabile quindi avvalersi di strutture in grado di indagare, reperire, valutare, selezionare i partner
commerciali più idonei e che lavorano con gli stessi standard e a
cui si è abituati in Svizzera e in Europa. In questo senso Osec,
con i suoi Swiss Business Hub presso le ambasciate e i consolati
svizzeri all’estero costituisce un appoggio ideale. Osec organizza
regolarmente delle giornate di “consulenza Paese” durante le quali
è data la possibilità di fissare un incontro individuale per discutere del proprio progetto in un mercato specifico e definire assieme la migliore via da seguire per realizzarlo. Sia Cc-Ti che Osec
organizzano anche delle missioni economiche per imprenditori,
volte a tastare di prima mano il polso del mercato ed a incontrare
potenziali partner in loco. Da non dimenticare che anche le fiere
costituiscono un importante strumento per conoscere il mercato,
sondare la concorrenza, curare i clienti esistenti e allacciare nuovi
contatti: è possibile parteciparvi con uno stand proprio oppure su
uno “Swiss Pavilion”, il padiglione ufficiale svizzero. A quanti desiderano più semplicemente avere una panoramica generale dei vari
mercati, dei settori in espansione, delle difficoltà generalmente
riscontrate e delle barriere culturali più diffuse, consigliamo infine
di partecipare agli eventi paese organizzati regolarmente dalla CcTi in collaborazione con Credit Suisse, Cippà Trasporti SA e Osec.
A questo proposito raccomandiamo di segnarsi in agenda la data
del 10 ottobre per un evento dedicato alla Turchia e quella del 6
novembre, giorno in cui si terrà un evento sulla Serbia.
Per concludere questo giro delle difficoltà riscontrate più di frequente in ambito export non possiamo che consigliarvi una via
per chiarirle e risolverle: quella di contattarci. Siamo volentieri a
vostra disposizione.
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Fiere internazionali
Arabplast
Dubai, 7 - 10 gennaio 2013
Tenutasi per la prima volta nel 1992, Arabplast rappresenta
la principale fiera nella regione del Golfo per la plastica e il
cacciù. I paesi del Gulf Cooperation Council sono destinati a
diventare la prima fonte mondiale di petrolchimica e di prodotti plastici. Con una crescita annua del 20%, l’industria
petrolchimica attira forti investimenti esteri grazie soprattutto alla produzione di polietilene e di polipropilene. Infatti, la
regione del Golfo e l’Iran hanno fabbricato 15 tonnellate di
etilene nel 2007 e la produzione prevista nel 2011 dovrebbe
ammontare a 30 milioni. Si stima che le capacità produttive di
polietilene possano crescere dalle 10,7 tonnellate del 2009 a
21,5 tonnellate entro il 2015. La fabbricazione di polipropilene dovrebbe quasi raddoppiare nello stesso periodo, passando
dalle 4,8 tonnellate registrate nel 2009 alle 9,5 tonnellate
previste entro il 2015.
Arabplast presenterà i seguenti prodotti: materiali, sostanze
chimiche ed eccipienti; macchine, attrezzature, servizi e tecnologie d’imballaggio; attrezzature per il riciclaggio; macchinari per la finitura, la decorazione, la stampa e la marcatura;
semilavorati, parti tecniche, componenti e plastiche rinforzate.
Contestualmente ad Arabplast si svolgerà per la prima volta la
conferenza ed esposizione internazionale Composite Arabia,
dedicata ai materiali compositi e alle relative tecnologie.
L’edizione 2011 della fiera biennale Arabplast ha contato 703
espositori e 18’860 visitatori provenienti da 107 paesi, di cui
il 39% da nazioni oltre la zona GCC (+25% rispetto alla precedente edizione).
Lo SWISS Pavilion, con ubicazione ideale accanto all’entrata della hall 4, vi è allestito dall’Osec in collaborazione con
Swissmem, l’Associazione Svizzera delle materie plastiche e
lo Swiss Business Hub GCC.
Informazioni generali sulla fiera:
www.arabplast.info
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/43150
ISM
Colonia, 27 - 30 gennaio 2013
Da oltre 40 anni, l’ISM rappresenta la maggior fiera annuale
a livello internazionale per i confettieri esportatori di cacao,
cioccolata e prodotti affini, pasticceria, panetteria fine, dolciumi, gelati e materie prime. È quindi la piattaforma ideale
per scoprire e svelare le ultime tendenze, i nuovi prodotti e la
loro evoluzione futura.
La diversità del mercato mondiale si riflette nell’ampia offerta
proposta all’ISM: è qui che s’incontrano i principali gruppi target dell’industria della confetteria. Le PMI e i leader sul mercato vi allacciano contatti essenziali a livello internazionale, onde
poter rispondere a ogni minimo desiderio dei consumatori di
domani con le loro idee, creazioni e concetti innovativi.
Nel 2012, il salone ha accolto 1’412 espositori da 65 paesi,
di cui l’83% proveniente dall’estero, su una superficie lorda
di 105’000 mq. I professionisti giunti a Colonia da 130 paesi
erano 35’000. I gruppi target del salone comprendono grandi distributori e le loro succursali regionali, cooperative, cash
and carry, supermercati, discount, self-service, rifornitori di
stazioni di benzina, grossisti di prodotti dietetici, drogherie,
SWISS Pavilion e le aziende innovative rossocrociate
spiccano!
pasticcerie e panettieri.
Come ogni anno, l’Osec collabora con Chocosuisse e Biscosuisse per allestire lo SWISS Pavilion a questa importante
fiera. Esso sarà nuovamente ubicato nella posizione privilegiata della hall 4.2, tra i padiglioni nazionali di Belgio e Gran
Bretagna.
Informazioni generali sulla fiera:
www.ism-cologne.de
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/43148?lforce=1
K 2013
Düsseldorf, 16 - 23 ottobre 2013
La K di Düsseldorf è la principale fiera internazionale nel settore della plastica e del caucciù. Ogni tre anni vi si presenta
ciò che conta oggi e ciò che determinerà i mercati domani e
anche dopo-domani. Infatti, l’industria plastica è uno dei rami
più innovativi dell’economia mondiale. L’efficienza energetica
e la gestione delle risorse rivestono una crescente importanza
in questo settore che sviluppa materiali e bioplastiche rinnovabili.
K 2013 presenterà i seguenti prodotti: materiali, sostanze
chimiche ed eccipienti; macchine, attrezzature, servizi e tecnologie d’imballaggio; attrezzature per il riciclaggio; macchinari per la finitura, la decorazione, la stampa e la marcatura;
semilavorati, parti tecniche, componenti e plastiche rinforzate.
All’edizione 2010 hanno preso parte 3’094 espositori provenienti da 56 paesi. La fiera ha contato ben 222’486 visitatori
giunti da 100 nazioni. Il salone occupa la 17 hall del parco
espositivo di Düsseldorf, la cui superficie netta ammonta a
162’093 mq.
Unitevi allo SWISS Pavilion che sarà allestito dall’Osec in
collaborazione con Swissmem, l’Associazione Svizzera delle
materie plastiche, lo Swiss Business Hub Germany e il media
partner Kunststoffextra (rivista settoriale specializzata).
Informazioni generali sulla fiera:
www.k-online.de
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/41619?lforce=1
Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/SWISSPAVILION
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