non siamo piu` un “piccolo comune”
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non siamo piu` un “piccolo comune”
Supplemento n. 1 del 20 dicembre 2004 al n. 4 del 28 ottobre 2004 - Anno XXIV - trimestrale – Proprietario/Editore Comune di Coriano Autorizzazione Tribunale di Rimini n. 194 del 18.4.1981 – Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - DCB Rimini valida dal 01/04/04 - Redazione e Amministrazione c/o Comune di Coriano, Piazza Mazzini 15 - Tel. 0541/657113 - Fax 0541/657469 - e-mail [email protected] - Direttore responsabile Paolo Zaghini – Fotografie e gestione archivio immagini Maurizio Maioli - Fotocomposizione Linotipia Riminese (Tel. 0541/778205) - Stampa Tipografia "La Pieve" Villa Verucchio (Tel. 0541/678632) IL SINDACO, GLI ASSESSORI E I CONSIGLIERI COMUNALI AUGURANO A TUTTI I CORIANESI BUONE FESTE! L’Assessore alle Attività Economiche Pier Giorgio Olivieri NON SIAMO PIU’ UN “PICCOLO COMUNE” Tempi difficili per gli amministratori pubblici presi in una duplice morsa fra i tagli dei contributi agli enti locali operati dal Governo nazionale e la necessità di continuare a garantire (e possibilmente migliorare ed ampliare) i servizi ai propri cittadini. Perché, al di là dei dichiarati tagli delle tasse (tutti da verificare ancora) pubblicizzati dal Presidente del Consiglio Berlusconi, il problema dei normali cittadini è quello di riuscire a far quadrare i conti delle famiglie a fine mese, e questo è sempre più difficile. Spesso anche a causa delle bollette dei servizi pubblici e delle tasse comunali. Ritengo che ciò che noi offriamo ai nostri cittadini, in livello di efficienza e di copertura di servizi, non sia poco. Eppure il problema che noi pubblici amministratori ci poniamo continuamente è: sino a dove possiamo spingerci per garantire adeguati servizi a tutti i nostri cittadini? Questo è il problema nostro e vostro. Da qualche anno anche in Italia, come negli altri Paesi europei, gli investimenti nel settore idrico, fognario, della depurazione sono scaricati sulle bollette dei cittadini e non più sulla fiscalità generale. Le tariffe vengono determinate dall’ATO (l’Agenzia di Ambito territoriale) sulla base degli investimenti che le società di gestione devono effettuare su richiesta dei Sindaci per potenziare i servizi. E’ chiaro che ogni Comune valuterà attentamente ogni richiesta per evitare che sulla tariffa finiscano spese non prioritarie, ma abbiamo anche la necessità di ragionare sui costi del gestore: nel nostro caso HERA. Abbiamo contribuito a creare anche noi questa grande azienda, e bene abbiamo fatto: però è giusto e corretto che da parte dei Sindaci venga con forza la richiesta di un maggiore legame ed attenzione ai problemi del territorio e che ogni azione non sia solamente legata alla finalità di produzione di utili per gli azionisti in Borsa. Eppoi noi con HERA abbiamo tante altre cose da discutere: Coriano non deve essere per questa azienda un comune come tutti gli altri. La presenza dell’inceneritore a Raibano (al di là della quarta linea o meno che sarà la Provincia di Rimini nell’ambito del piano dei rifiuti in discussione a decidere se e come farla, ma su cui noi diremo con forza la nostra opinione) richiede ai dirigenti di HERA grande attenzione verso il nostro territorio e le azioni necessarie per tutelarlo. E si metta fine una volta per tutte a questo balletto centrale elettrica si o no! La centrale elettrica a Raibano non ci sta: lo abbiamo detto e ripetuto. Sappiamo benissimo che la provincia di Rimini è affamata di energia (che non c’è), ma lì non è possibile farla la centrale. Non credo che HERA possa, e voglia, costruire un impianto di quel genere contro le pubbliche amministrazioni (peraltro sue proprietarie) e contro tutta l’opinione pubblica: il prezzo d’immagine che dovrebbe pagare sarebbe sicuramente troppo alto per un’azienda che vuole essere leader nazionale nel settore dei servizi pubblici al servizio dei cittadini. Il Comune di Coriano partecipa al “sistema Rimini” anche attraverso le sue quote nelle società pubbliche (vedi tabella in seconda pagina). La grandezza del territorio corianese, l’importanza degli impianti e delle strutture presenti, l’economia complessiva data dalle nostre aziende richiedono a tutti gli enti sovracomunali e alle aziende pubbliche una grande attenzione alle nostre esigenze. Noi vogliamo di più per i nostri cittadini, per le nostre aziende e per il nostro territorio perché molto abbiamo dato e stiamo dando. Questo messaggio lo abbiamo iniziato a mandare da un po’ di mesi a Provincia e Regione. Il nostro Sindaco, inaugurando la Fiera dell’Oliva, lo ha ribadito con forza: “vogliamo contare per quello che siamo. Non accettiamo più di essere considerati un “piccolo comune”. Noi vogliamo cooperare, collaborando assieme a tutti gli altri enti pubblici della provincia di Rimini. Chiediamo però attenzione e rispetto, sapendo che su molte questioni dovremo trovare punti di mediazione. Ma l’equilibrio si troverà solo se a volte anche le nostre richieste e le nostre proposte saranno attentamente prese in esame ed in parte accolte”. Credo che tutti i corianesi siano completamente d’accordo su ciò. Pier Giorgio Olivieri INFORMAZIONI 2 PARTECIPAZIONI AZIONARIE IN POSSESSO DEL COMUNE DI CORIANO 361.401 azioni essendo un titolo quotato in Borsa, il valore cambia giornalmente secondo la chiusura del mercato azionario 2) AMIR spa 1.018.955 azioni pari a un valore di € 1.018.955 3) ROMAGNA ACQUE spa 3.829 azioni pari a un valore di € 1.977.525,34 4) RIMINI TERME spa pari a un valore di € 181 181 azioni 5) AMFA spa pari a un valore di € 336 336 azioni 6) FARMACIE COMUNALI DI CORIANO spa 579.876 azioni pari a un valore di € 579.876 7) AGENZIA TRAM CONSORZIO un valore di € 39.849 8) TRAM SERVIZI spa 6.129 azioni pari a un valore di € 6.129 9) AGENZIA DI PROMOZIONE E SVILUPPO 15.494 azioni pari a un valore di € 15.494 DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE srl 10) BANCA POPOLARE ETICA scarl pari a un valore di € 2.582,28 50 azioni 1) HERA spa ROMAGNA ACQUE SOCIETA’ DELLE FONTI Il Comune di Coriano il 3 novembre ha firmato dal notaio il conferimento di alcune sue proprietà a Romagna Acque Società delle Fonti ed ha votato favorevolmente all’Assemblea dei Soci AMIR al conferimento dei beni della società degli assets sempre in Romagna Acque. Si sta dunque concludendo in queste settimane l’operazione di nascita della Società delle Fonti, ovvero l’unificazione della proprietà e della gestione di tutte le principali fonti di produzione in Romagna (ovvero nelle 3 province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini). Sulla base di questa consistente novità, tutti i comuni soci saranno chiamati entro dicembre in Assemblea per discutere ed approvare il nuovo piano decennale degli investimenti di Romagna Acque sul territorio delle 3 province per un importo di quasi 300 milioni di euro. AREA INDUSTRIALE DI RAIBANO L’Assemblea dei Soci dell’Agenzia di promozione e sviluppo delle attività produttive srl (Comuni di Coriano e Misano con il 29,705% ognuno, Comune di Riccione con il 19,80%, la Provincia di Rimini con il 10,89%, il Consorzio di Bonifica con il 9,90%) l’11 novembre ha provveduto a rinnovare il Consiglio di Amministrazione eleggendo: Paolo Zaghini (in rappresentanza della Provincia), Corrado Savoretti (per Misano), Giancarlo Gennari (per Riccione), Riccardo Guiducci (per Coriano), Enrico Santini (per il Consorzio di bonifica). Il Consiglio di Amministrazione del 16 novembre ha provveduto ad eleggere Presidente dell’Agenzia Paolo Zaghini. I Soci hanno chiesto al nuovo Consiglio di preparare entro febbraio un documento sull’operatività di questa Società al fine di far partire l’area industriale di Raibano, una delle 3 nuove aree produttive previste dallo strumento urbanistico provinciale (PTCP). ADDIO VECCHIA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE Sinceramente ci vuole del cattivo gusto per sostenere la bellezza della vecchia sala del Consiglio Comunale. Gli arredi di questa (i tavoli) erano un assemblamento di tavole di legno messe sopra delle pedane: non c’era alcuna forma di tecnologia predisposta, né per la registrazione, né per l’amplificazione, né per il voto. La decisione di smontarla, dopo oltre trent’anni di funzionamento (con fasi alterne), nasce fondamentalmente dalla necessità di comporre in maniera diversa gli spazi degli uffici, sapendo comunque che entro breve tempo l’intero Palazzo Comunale dovrà essere sottoposto ad un consistente lavoro di ristrutturazione per adeguarlo alle nuove esigenze tecnologiche e di sicurezza. Il Comune ha bisogno di più spazi per i suoi uffici: i lavori di ristrutturazione dovranno servire anche per pianificare in maniera diversa la suddivisione degli uffici, compresa la possibilità che altri pezzi della macchina comunale (dopo i Vigili Urbani) escano dalla vecchia sede municipale.Alla luce di questo nuovo assetto complessivo degli uffici comunali dovrà essere prevista finalmente anche una nuova, moderna e funzionale sede del Consiglio Comunale, il più alto organismo istituzionale del nostro Comune. Questo vorrà dire, come in altri Comuni anche della nostra Provincia, attrezzarla con le moderne tecnologie di registrazione e di voto, dotarla degli spazi necessari ai gruppi consiliari, capace di ospitare un certo numero di cittadini che volessero partecipare ai lavori del Consiglio. La questione sarà posta dal Sindaco, nel momento delle decisioni da prendere rispetto ai modi e ai tempi dei lavori da farsi al Municipio, all’intero Consiglio Comunale che sarà chiamato a decidere sulle scelte e sulla nuova pianificazione degli spazi degli uffici comunali. Nel frattempo provvisoriamente, per un certo periodo di tempo, il Consiglio Comunale sarà convocato nella Sala della Biblioteca Comunale “Battarra”. Il murales della vecchia sala del Consiglio Comunale in Municipio realizzato negli anni Settanta da un pittore romano che per un po’ visse ed operò a Coriano E’ DECEDUTO DON FERRUCCIO ZAMAGNI E’ morto il 16 ottobre, a 88 anni, don Ferruccio Zamagni, parroco da sessant’anni a Sant’Andrea in Besanigo (anche se ufficialmente era cessato nella carica nel 1994). Originario di San Vito, a Coriano era arrivato nel giugno 1944, nei mesi più terribili del secondo conflitto mondiale, poche settimane prima delle terribili battaglie per lo sfondamento della Linea Gotica. Protagonista, assieme al parroco di Coriano don Michele Bertozzi, di un cattolicesimo battagliero e sanguigno, fu interprete di una presenza attiva dei cattolici in politica e nelle associazioni economiche (lo ricordava Armando Foschi sul nostro giornale in un’intervista fattagli alcuni numeri fa). Nel dopoguerra ricostruì la Chiesa di Besanigo distrutta dai combattimenti (venne inaugurata nel 1958), e al suo fianco eresse Casa Santa Marta, luogo di ospitalità per tanti fedeli ed ecclesiastici sulla nostra Riviera e, dalla fine degli anni Ottanta, diede il via alla costruzione della Palestina in miniatura, luogo ancor oggi visitato da tanti. INFORMAZIONI 3 Scaduto il 10 dicembre TEMPO DI CONDONO Il 10 dicembre è scaduto il termine per la presentazione delle domande di condono edilizio sulla base delle decisioni del Governo del 9 luglio 2004, dopo la sentenza n. 196 della Corte Costituzionale, e della Legge regionale dell’Emilia-Romagna dell’8 ottobre 2004 (che il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale). Un iter lunghissimo, assai travagliato e molto contestato dalle associazioni ambientaliste, modificato in senso restrittivo e reso più oneroso da molte regioni italiane, fra cui l’Emilia-Romagna, hanno fatto sì che molti cittadini decidessero di non aderire al condono. Anche nel nostro Comune le prime notizie che filtrano dagli uffici tecnici parlano di poche decine di domande di condono presentate, forse un centinaio. Nel prossimo numero del giornale daremo maggiori informazioni sul numero delle domande presentate. Per il resto le informazioni sono quelle note, e già presentate in altri numeri del nostro giornale comunale (a cui rinviamo). L’unica novità, prevista nella bozza della Finanziaria 2005 (ma non ancora legge), è lo slittamento di quasi un anno (dal 10 dicembre 2004 a maggio-settembre 2005) dei pagamenti del condono edilizio da parte di chi ha deciso di aderire. CIMITERO DI PASSANO La Giunta Comunale ha approvato il progetto di ampliamento del Cimitero di Passano, lato San Savino. L’opera prevede sia la costruzione di nuovi loculi che un campo per le inumazioni. La tipologia costruttiva è simile a quella dei recenti ampliamenti realizzati negli altri cimiteri corianesi e sono stati previsti spazi per ripostigli e/o magazzini e servizi igienici. Le opere sono in fase d’appalto ed è previsto che i lavori, dell’importo complessivo di € 200.000, saranno iniziati la prossima primavera. 3° stralcio ARREDO URBANO IN VIA GARIBALDI La Giunta Comunale ha recentemente approvato il terzo stralcio funzionale dei lavori di arredo urbano di Via Garibaldi, nel tratto compreso tra l’Ufficio Postale e Via Pedrelli. Sicuramente è questo il tratto più “delicato” dell’intero intervento di ristrutturazione di Via Garibaldi, sia dal punto di vista della viabilità per la ristrettezza della sede stradale, sia dal punto di vista archittetonico per la presenza di Piazza Mazzini e di Piazza F.lli Cervi. La proposta approvata prevede il proseguo dell’arredo nella tipologia attuale (asfalto sulla sede stradale e porfido sui marciapiedi) dall’Ufficio Postale sino alla proprietà Fabbri. Da questo punto, fino a Via Pedrelli, la pavimentazione sarà eseguita in selce nella stessa tipologia di Piazza Mazzini: questo per sottolineare la continuità oltre che la centralità dell’area dell’intervento. Anche Piazza F.lli Cervi sarà pavimentata in selce, con la creazione di una fila di posti auto a spina di pesce lato monte ed una fila di posti auto longitudinali lato valle. La viabilità in questo tratto di Via Garibaldi, tra l’Oleificio Fabbri e Piazza F.lli Cervi, dopo la sperimentazione compiuta negli ultimi mesi con la realizzazione del senso unico, sarà ripristinata a doppio senso di marcia, anche se con delle costrizioni. Infatti, a protezione dei marciapedi, saranno posizionati dei fittoni che comporteranno la transitabilità, in due tratti per complessivi 40 metri lineari, dei sensi alternati di marcia, realizzando idonei spazi di sosta per chi proviene nel senso opposto. In questo tratto, il più stretto dell’intera Via Garibaldi, i marciapiedi saranno a raso (a livello della sede stradale) delimitati da una cunetta per la raccolta dell’acqua piovana e da una striscia di pavimentazione in ciottolato. Lo stesso procedimento è in corso di realizzazione nel tratto dopo l’Ufficio Postale, che sarà anche questo a breve aperto nei due sensi di marcia, con l’installazione però di un senso di marcia alternato all’altezza dell’Ufficio Postale Gli stralci d’intervento della riqualificazione di Via Garibaldi TERRENI ACQUISTATI DALLE MAESTRE PIE Dopo una lunga trattiva è stato formalizzato l’atto di acquisto a favore del Comune di Coriano di due terreni di proprietà dell’Istituto Maestre Pie dell’Addolorata. Il primo, sito in Via Piane di 13.800 mq., servirà ad ampliare il Centro sportivo. Il secondo, a Pedrolara di 2.900 mq., servirà a realizzare un parco pubblico per la frazione. Dopo la firma dell’acquisto la Giunta Comunale ha approvato il progetto di ampliamento del Centro sportivo di Via Piane prevedendo la costruzione di un nuovo campo da calcio regolamentare per la 1.a e la 2.a categoria (delle dimensioni di ml. 50x1000) e di un campetto da allenamento. La nuova realizzazione consentirà di sostituire e dismettere il vecchio campo di Via Giovagnoli che non possiede più gli adeguati requisiti, sportivi e di sicurezza. La costruzione del campo costerà € 200.000. Essa usufruisce di un contributo sugli interessi del Credito sportivo per la somma di € 126.000. Il progetto del Parco di Pedrolara invece era già stato approvato in passato, ma poi bloccato dal mancato raggiungimento dell’accordo bonario con le Maestre Pie. Ora si procederà ad una revisione dei prezzi di capitolato in quanto quelli vecchi non sono più attuali, e poi si andrà alla pubblicazione del bando di gara per la realizzazione. Entrambe le opere saranno realizzate ed ultimate nel corso del prossimo anno. DIPENDENTI COMUNALI I dipendenti comunali in servizio l’1 dicembre 2004 risultano essere 57 unità, di cui 50 a tempo pieno, 7 a tempo determinato e 1 segretario comunale. Sono inoltre attivi 24 rapporti di collaborazione coordinata e continuativa operanti presso i Servizi Sociali e la Pubblica Istruzione. Nel 2004 sono stati assunti a tempo indeterminato 3 unità, mentre 4 hanno cessato il loro rapporto con il Comune di Coriano: 1 per pensionamento, 2 per mobilità esterna e 1 per dimissioni. Sono inoltre in corso 11 inserimenti lavorativi (ovvero soggetti inseriti in progetti di formazione ed educazione): 6 nelle scuole, 2 nel settore verde, 1 nella manutenzione stradale, 1 nel canile, 1 al centralino. INFORMAZIONI 4 LA PAROLA AI GRUPPI CONSILIARI In questa pagina i gruppi consiliari potranno liberamente intervenire sui diversi problemi amministrativi del Comune. Naturalmente la responsabilità di quanto affermato e dichiarato nei singoli pezzi sarà del gruppo che firmerà l’articolo. FORZA CORIANO Questa maggioranza si appresta a tagliare il traguardo dei primi sei mesi di lavoro consapevole di avere iniziato a mettere sul fuoco tanta carne: solo in queste ultime settimane la pianificazione dei nuovi spazi degli uffici comunali, l’avvio del percorso per l’identificazione del nuovo polo scolastico nel capoluogo, la ripresa delle iniziative per il decollo dell’area industriale di Raibano, il confronto serrato con la Provincia di Rimini ed HERA per quanto riguarda l’inceneritore e la centrale elettrica, le scelte per Via Garibaldi, per il Teatro Comunale, per alcune varianti, per la redazione del bilancio di previsione 2005. Ci piace inoltre la grinta con cui stiamo dicendo cose importanti e lavorando per realizzarle ed avere un ruolo importante nel “sistema Rimini”. E’ una Giunta che sta lavorando, un gruppo consiliare partecipe ed una alleanza che sta impegnandosi a mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale. E’ un collettivo che assieme sta lavorando al servizio dei cittadini corianesi. Questo riteniamo è lo spirito giusto con cui proseguire l’attività di direzione amministrativa anche nel prossimo anno. Il Gruppo consiliare di Centro-Sinistra augura a tutti i corianesi un felice Natale e un prospero 2005: naturalmente questa ultima affermazione è sottilmente ironica perché ci verrebbe da dire piuttosto “che Dio ce la mandi buona” di fronte alle scelte scriteriate di un Presidente del Consiglio che taglia le tasse (e sin qui tutti i cittadini, noi compresi, ne siamo contenti), ma non si sa più quali sono le risorse economiche del Paese disponibili per il suo sviluppo. A Roma la risposta ricorrente che tutti gli amministratori pubblici sentono è: “non c’è più un soldo per alcun intervento”, ma in realtà non ci sono più neanche per quelli approvati, definiti e finanziati (sic!). Cosa dire: noi cercheremo di operare per far quadrare il bilancio comunale per i nostri cittadini, continuando a garantire quei servizi e quegli interventi economici che sono indispensabili per la buona qualità della vita nel nostro Comune. Rischiamo di avere una visione egoistica, limitata, ma crediamo che oggi in Italia ci debba essere una grande avvertenza su quello che sta succedendo (anche se il monopolio completo di Berlusconi sulle 6 TV nazionali non aiuta certamente: nei telegiornali non ci sono più notizie sull’economia, sui giudizi dell’Europa sulla finanziaria, ecc.). I cittadini chiedono all’Ulivo unità, proposte, una direzione forte da parte di Romano Prodi. E allora noi pensiamo che bene dobbiamo fare nel nostro piccolo a Coriano, per portare il nostro granello di sabbia al progetto generale per una Italia che sappia rialzarsi e riprendere la strada dello svilluppo ed il suo ruolo in Europa e nel mondo. Con presunzione, ma siamo convinti che se bene facciamo a Coriano per i nostri cittadini, questi sapranno meglio valutare anche quando arriverà l’ora delle scelte nazionali. Il Gruppo Consiliare di Centro-Sinistra UN NUOVO RINASCIMENTO Un territorio vasto come il nostro è sicuramente difficile da amministrare. La sua conformazione poi, con tante frazioni e località decentrate rispetto al capoluogo, ne fanno uno dei Comuni di più complessa gestione. Necessita la programmazione, la progettualità, la graduatoria delle priorità e la ricerca delle fonti di finanziamento. Tutto ciò comporta la conoscenza del territorio nei minimi particolari, comporta avere la conoscenza delle esigenze delle zone abitate, dei bisogni dei cittadini, della presenza o meno delle infrastrutture necessarie al vivere quotidiano. La nostra Amministrazione è attrezzata per tutto questo? Si programma a vasto respiro o si vive la quotidianità mettendo le toppe alle falle che si aprono? I nostri Uffici sono adeguatamente organizzati? La nostra risposta è No! Gli Amministratori sono chiamati a governare ma devono avere il supporto di un apparato efficiente e organizzato in grado di assolvere ai compiti cui è chiamato. L’area tecnica così come organizzata risulta troppo piramidale con conseguenze che si riversano sulla efficienza e caricano di troppe responsabilità il Dirigente. La nostra opinione è che l’apparato pubblico deve essere snello e autonomo per cui l’area tecnica dovrebbe essere scissa in tre distinti settori: Urbanistica, Edilizia privata, Lavori Pubblici ciascuno affidato ad un responsabile di settore. Tutti i tre settori dovrebbero poi avere un coordinatore con il compito di raccordo tra gli Uffici e l’Amministrazione. Occorre rafforzare il settore dei Lavori Pubblici con un organico sufficiente a garantire gli interventi quotidiani e un settore che segua le opere pubbliche con soggetti direttamente responsabili dell’andamento dei lavori; che segua la progettazione interna od esterna delle nuove opere; che sia il braccio operativo dell’Amministrazione nella progettualità ad ampio respiro. In tal modo si valorizzerebbero le professionalità dei Tecnici e si darebbe loro la possibilità di emergere e attivare quella sana competizione che andrebbe a tutto vantaggio dei cittadini. E’ così difficile conseguire questo risultato? No se ci si rimbocca le maniche e ci si mette all’opera e soprattutto se si è convinti che questa è la strada da percorrere. L’Ente pubblico può funzionare solo a queste condizioni. L’Amministrazione si muova, chieda l’apporto delle forze di opposizione che sono propositive e aspirano come tutti ad un nuovo rinascimento di Coriano. Con l’occasione auguriamo a tutti, cittadini ed Amministratori, un Buon Natale e un Felice 2005. Gruppo Consiliare “Uniti per Coriano” NON SIAMO D’ACCORDO Ecco alcune strategie, volute dalla maggioranza, a favore della comunità: ridurre la visuale del balcone dell’adriatico e cancellare lo storico campetto del capoluogo! Avvertenze:a tutti i cittadini che non hanno intuito i benefici delle ponderate scelte dell’amministrazione - perché non ve ne sono - si raccomanda un’attenta lettura; se ne consiglia una coscienziosa a chi sostiene che la nostra opposizione non sia anche una forza di controllo. Nel consiglio comunale del 4 novembre sono state apportate svariate modifiche al piano regolatore vigente, denominate “Variante 2004”. Tra le tante ne citeremo una in particolare che, pur riguardando in genere tutte le strutture dei centri storici, sembra preparata appositamente per un edificio specifico. Tale variante consente di raddoppiare la superficie utile dell’esistente, passando da 2,5 a 5 m3/m2. Durante il consiglio comunale, il sottoscritto pretendeva,con un intervento deciso e duro,spiegazioni a livello politico di questa presa di posizione. Nello stupore generale il sindaco, in risposta alla mia interrogazione,proponeva di limitare l’ampliamento da 2,5 a 3 m3/m2. La maggioranza, tuttavia, inseguito alla mugugnante reazione del consigliere Rogazzo, capogruppo dei ds, approvò la variante decisa inizialmente, cioè a 5 m3/m2 . I restanti consiglieri dell’opposizione si astennero e ci fu solamente un voto contrario, il mio. Per i non addetti ai lavori, questa manovra è chiaramente studiata per favorire solo uno o due casi , tra cui l’albergo Bellavista. Per l’attuazione di questa variante hanno rispolverato addirittura il D.M. del 02.04.1968 n. 1444: tecnicamente possibile, ma politicamente scorretto. Siamo di fronte al solito, imperante, brutale sviluppo speculativo che non reca giovamento né al centro del capoluogo né a quello delle frazioni corianesi. La bozza del progetto, presentato dai proprietari alla giunta, prevede una costruzione che si espandi fino al bordo di via Patrignani. Notifico, inoltre, per chi ancora non lo sapesse, che nei lotti sottostanti alla via in questione saranno costruite altre case,proprio al posto dell’attuale vigna.Facciamoci coraggio ci rimarrà una feritoia dalla quale scorgere il panorama. Esiste una soluzione per limitare i danni ed ora ve la illustro. Innanzitutto promuovere ed attuare un serio piano di recupero dei centri storici, senza il quale ogni variante non ha senso. In secondo luogo propongo, per evitare una drastica riduzione del panorama del balcone dell’Adriatico,di innalzare dei pilastri all’altezza della piazzetta centrale di piazza don Minzoni per creare un porticato, al di sopra e al di sotto del quale si potrebbe anche costruire, lasciando, però, grazie all’apertura, la massima visibilità del paesaggio. La mia proposta salvaguarderà il balcone dell’adriatico e ci consentirà di vedere,infine,le tre belle canne fumarie dell’inceneritore che, sommate alla prossima, ancora più bella ed ancora più alta, conferiscono un tocco di tecnologia all’agreste visuale. Sabato 4 dicembre si è svolta la riunione di tutte le società sportive del territorio corianese. All’incontro, però, ne erano presenti solo due, oltre, ovviamente, al sindaco e all’assessore Gambuti. L’opposizione non era stata invitata,ma il sottoscritto e altri due consiglieri di minoranza hanno appreso la lieta novella: il campetto vecchio del nostro capoluogo sarà chiuso e dislocato in via Piane. Aggiungo che, nella bozza presentata, non sono previsti gli spogliatoi. Che cosa faranno mai nel campetto vecchio? Sarà trasformato in verde pubblico e/o in casa protetta? Oppure è un fertile terreno per qualche altra speculazione edile? All’improvviso ho un déjà vu. Non avevo forse già espresso per iscritto le intenzioni della maggioranza sulla area in questione nell’ultimo articolo pubblicato prima delle elezioni? Sì e ricordo anche l’acredine con la quale alcuni cittadini promettevano mobilitazioni e raccolte di firme se si fosse avverato quello di cui palesemente sospettavo. Questo è solo una parte di ciò che l’amministrazione ha deciso in soli sei mesi …. e siamo solo all’inizio….. Angelino GAIA, candidato a sindaco elez.amm. aprile’95, giugno’99 e giugno‘04 – cell: 335/8064706; tel/fax: 0541/656705; [email protected].; www.nuovacoriano.com (il sito sarà presto aggiornato).Auguri un sereno Natale e felice anno nuovo a voi e a tutti i vostri cari dal vostro combattente nato Angelino Gaia. Il Gruppo Consiliare “Nuova Coriano” INFORMAZIONI 5 Consiglio Comunale aperto il 26 ottobre I NOSTRI ANZIANI E’ una tradizione l’attenzione dell’Amministrazione Comunale corianese ai problemi dei suoi anziani. Una attenzione che ha portato, nel corso degli anni, a consolidare un rapporto positivo e costruttivo con le associazioni sindacali dei pensionati, con quelle del volontariato oltre che con le centinaia di anziani del nostro Comune. La maggioranza dei nostri anziani, a differenza di tanti loro coetanei di altre parti d’Italia, vivono nella stragrande maggioranza fortunatamente una situazione di agiatezza economica e sociale, e godono di un sistema efficiente di servizi pubblici, di una fitta rete di sindacati e di associazioni del volontariato sociale, sportivo, culturale, ambientale, e di imprese no profit.Attenzione però, dice il Sindaco Matricardi. “Nonostante tutto questo abbiamo la sensazione che stia crescendo anche a Coriano, il problema della solitudine degli anziani e della non autosufficienza. Solitudine nelle relazioni, solitudine nei confronti della burocrazia, solitudine nella malattia e nei bisogni più elementari. Stiamo assistendo ad un pericoloso arretramento della struttura sociale rispetto al carico che le famiglie hanno nei compiti di cura dell’anziano non autosufficiente”. Di tutti questi MARCELLO TONINI NUOVO DIRETTORE GENERALE AUSL RIMINI L’11 ottobre la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Giovanni Bissoni, ha nominato nuovo Direttore Generale dell’Azienda USL di Rimini il dr. Marcello Tonini, già direttore del servizio controllo di gestione. Nato a Misano A. nel 1957, si è laureato in medicina e chirugia a Bologna nel 1983, dal 1987 ha acquisito una lunga esperienza manageriale della gestione sanitaria. Ha sostituito il dott. Tiziano Carradori spostato a dirigere l’AUSL di Ravenna. In queste ultime settimane è stato anche sostiuito il direttore del distretto di Riccione, da cui dipendono i servizi sanitari di Coriano: ha lasciato per altro incarico la dott.sa Maria Mafia Russo ed è arrivata la dott.sa Nunzia Boccaforno. Il Sindaco di Coriano ha espresso il proprio ringraziamento ai dirigenti che hanno lasciato e dato il benvenuto ai nuovi responsabili. temi si è parlato in un Consiglio Comunale aperto, alla presenza di molte persone e di numerosi rappresentanti di sindacati pensionati e di associazioni, svoltosi il 26 ottobre presso il nuovo Centro Sociale di Coriano. Ha detto l’Assessore ai Servizi Sociali Marzio Cavallucci: “L’Amministrazione Comunale ha investito negli anni passati un consistente capitale economico a favore della spesa sociale e questa spesa indiscutibilmente sarà destinata ad aumentare per il semplice fatto che la popolazione anziana è in continuo aumento e che grazie a Dio, la vita si è allungata notevolmente. L’impegno dell’Amministrazione si è rivolto e continuerà a rivolgersi nel contribuire al sostegno economico per le famiglie ed ai singoli in difficoltà; per un fondo sociale destinato a garantire l’affitto alle famiglie indigenti; per un aiuto alla frequenza scolastica, esonerando i ragazzi della scuola dell’obbligo delle famiglie in difficoltà economiche dalle rette dei trasporti e delle mense; a mantenere in attivo i 10 progetti per l’inserimento in attività lavorativa di altrettanti diversamente abili; a contribuire attraverso l’AUSL alla realizzazione di progetti volti alla valorizzazione ed alla promozione dei minori; a contribuire con il pagamento totale e parziale di rette di anziani inseriti in case protette o cliniche terapeutiche; potrei continuare ancora con il segnalare altre iniziative come il contributo all’AUSER per l’installazione dell’elevatore al pulmino di sua proprietà che permetterà un’adeguata salita e discesa ai portatori di handicap; l’organizzazione delle varie gite sociali; il contributo economico per la effettuazione delle cure termali ed il soggiorno estivo. Tutto questo evidenzia un quadro articolato di iniziative dove il soggetto principale è l’anziano ed il pensionato che in molti casi è anche il nostro referente organizzativo e qui entra in campo la ricchezza umana, che si manifesta attraverso il volontariato, i sindacati, le cooperative, le associazioni, le parrocchie, le comunità, i centri sociali e gli stessi singoli pensionati, che sanno egregiamente organizzarsi e quindi essere fidati referenti per l’Amministrazione Comunale. Ritengo di ribadire senza incertezze che questa è la linea dell’Amministrazione Comunale che potrei riassumere nella frase: un vero sostegno economico per lo sviluppo delle idee dei pensionati per risvegliare una nuova coscienza civile aperta e rinnovata della nostra collettività. Per l’anno 2005 il bilancio di previsione confermerà ancora l’impegno sociale di questa Amministrazione Comunale, certamente potenziato in alcuni capitoli rivolti agli anziani e ai giovani”. La seduta del Consiglio Comunale aperto del 26 ottobre A NOME DI SPI-CGIL/FNP CISL/UILP UIL L’INTERVENTO DI ROMEO NICOLINI L’invecchiamento della popolazione è un fatto evidente. Il miglioramento delle condizioni abitative, igienico-sanitarie, alimentari e dell’assistenza mdica e terapeutica contribuiscono a prolungare l’età biologica ed accresce le aspettative in ordine alla qualità della vita. Nel Comune di Coriano gli anziani, oltre i 65 anni, sono 1.529 e rappresentano il 18% della popolazione. Fra questi ci sono gli ultra ottantenni che spesso non sono autosufficienti e necessitano di terapie e assistenza, ma ci sono anche i sessantacinquenni che sono pensionati per il mondo del lavoro ma hanno ancora tanta energia e vitalità da impiegare nelle attività di svago o di volontariato od ancora di lavoro (questo nuovo Centro sociale di Coriano ne è un esempio). Pertanto i bisogni sono differenziati a secondo dello stato di salute delle persone a cui il Governo non può limitarsi a dare un bonus (se vogliono ancora continuare a lavorare) oppure promettere il famoso milione (di vecchie lire) al mese se sono solo pensionati. La grave situazione economica in cui versa il nostro Paese, l’aumento incessante ed incontrollato dei prezzi, ha fatto e continua a far pedere potere di acquisto alle pensioni e molti anziani rischiano di precipitare sotto la soglia di povertà, costringendoli a ridurre i loro consumi ai limiti della sussistenza. I tagli delle risorse destinate alla sanità, ai servizi, all’assistenza e allo stato sociale in generale apportati dal Governo in questi anni fanno sentire oggi i pensionati come cittadini di serie B cui destinare poche risorse, tanto ormai sono persone inutili. In alcun modo i pensionati italiani sono considerati una componente importante ed indispensabile della nostra società, che con il loro duro lavoro in questi decenni hanno contribuito a ricostruire l’Italia dopo gli anni terribili della guerra. L’Amministrazione di Coriano è stata sempre sensibile alle problematiche delle persone anziane ed in questi anni ha costruito una rete di servizi che contribuisce non poco a migliorare complessivamente la qualità della vita degli anziani corianesi, anche attraverso una serie di agevolazioni fiscali per andare incontro alle situazioni di maggiore disagio economico. Voglio ribadire qui oggi quello che ho detto solo pochi giorni fa all’inaugurazione di questo nuovo Centro sociale per anziani: la richiesta al Comune di Coriano di proseguire anche nel prossimo futuro nell’azione di costruzione di servizi sociali di qualità, efficaci per gli anziani e per tutta la popolazione corianese, attraverso una gestione economica adeguata di questi sui capitoli del bilancio comunale. Le risposte a questa nostra richiesta le attendiamo da tutte le forze politiche presenti in questo Consiglio Comunale. Le organizzazioni sindacali dei pensionati saranno presenti in ogni occasione a fianco delle persone più deboli, a battersi per sostenerle sia economicamente che socialmente. Chiediamo al Governo, attraverso le centinaia di Consigli Comunali aperti in svolgimento in tutta Italia, di rivedere la politica attuata in questi anni nei confronti della popolazione pensionata ed anziana. Ovunque chiediamo sostegno ed appoggio a queste nostre richieste a tutte le forze politiche italiane. INFORMAZIONI 6 Intervista all’Assessore alla Pubblica Istruzione Melelia Maltoni LAVORIAMO PER IL NUOVO POLO SCOLASTICO NEL C Melelia Maltoni è una donna pratica, abituata a risolvere le questioni e a governare i problemi. Da alcuni mesi dirige l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e ha preso di petto numerose questioni aperte e che vuole rapidamente chiudere per passare poi ad altre. Ad una in particolare: Lei, assieme alla Giunta Comunale, ritiene sia giunta l’ora di progettare un nuovo polo scolastico a Coriano capoluogo, per far fronte alle nuove esigenze dei ragazzi e degli insegnanti. Di questo ed altro abbiamo parlato in questa intervista. Come ha trovato la situazione scolastica corianese? Dividiamo la risposta in due parti. La prima, che è di stretta competenza dell’Amministrazione Comunale, è il garantire i luoghi idonei per l’attività scolastica ed una serie di servizi: dopo gli accorpamenti degli anni Novanta noi oggi abbiamo 2 sedi per la Scuola Media (a Coriano e a Ospedaletto) e 3 sedi per la Scuola elementare (a Coriano, a Ospedaletto, a Cerasolo). Nonostante i continui adeguamenti Scuola Media Statale Centrale “M. Gabellini” Via G. Di Vittorio 2 – Coriano Tel. 0541 657131 Alunni: 155 - Classi: 7 - Insegnanti: 19 Palestra: sì Servizio Mensa: no Ultimi lavori completati nell’estate 2004: adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi. tutti e 5 gli edifici (chi più chi meno) risentono di una progettazione fatta in altri tempi scolastici. Abbiamo terminato la ristrutturazione di Cerasolo, abbiamo sostituito la ditta che doveva completare i lavori alla Scuola elementare di Ospedaletto e che ci ha causato infiniti problemi, ma che ora speriamo rapidamente di recuperare e sistemare per il prossimo anno scolastico, dobbiamo mettere mano ex novo alle sedi di Coriano capoluogo. Su questo torneremo dopo. Abbiamo dunque complessivamente un sistema di sedi scolastiche che deve essere rivisto, anche alla luce della riforma Moratti in arrivo. E qui darei la seconda parte della risposta: la riforma Moratti prevede tantissime novità, molte delle quali contestate dal mondo della scuola. Dire che oggi c’è molta confusione fra gli operatori scolastici, i genitori, i pubblici amministratori verso le prospettive future della scuola italiana è prendere atto della situazione che c’è in questo momento. Ma tutta questa incertezza si avverte, la registro fra gli insegnanti che lavorano con addosso un malessere profondo. Allora dico che abbiamo bisogno tutti di certezze, di condivisione dei percorsi riformatori, di basi solide per la formazione delle nuove generazioni italiane. A tutti chiedo grande senso di responsabilità e di partecipazione affinchè questa fase di transizione sia vissuta, in primo luogo dai ragazzi, con grande equilibrio e serenità. correnti (cioè oltre il 13% delle spese correnti del bilancio comunale). Non è poco, ma sicuramente se potessimo ne servirebbero di più. Stiamo tentando ogni strada (Provincia, Regione) per recuperare altri fondi da destinare a nuove iniziative e a nuovi progetti per i ragazzi. Abbiamo attualmente in corso 4 progetti a cui teniamo molto, frutto di collaborazioni diverse (con i comuni di Montecolombo e Montescudo, con l’AUSL, con la Provincia): a) per una possibile cultuta dell’integrazione (per portatori di handicap) per 10 educatori e 17 bambini; b) i laboratori extrascolastici di Ospedaletto per 170 ragazzi; c) ripensare per riprogettare lo sport a cui hanno aderito 18 classi delle scuole elementari, ma con la speranza da parte nostra che a questo progetto aderiscano tutte le classi elementari; d) gruppo educazione territoriale Peter Pan per 20 ragazzi delle scuole elementari e medie. Sono queste tutte opportunità che diamo ai nostri giovani e a cui vogliamo, reperendo le risorse, aggiungerne altre. Quanti soldi Coriano investe nella Pubblica Istruzione? Tanti. Al di là di quelli per gli immobili, conteggiati a carico dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, nel 2004 abbiamo messo nel Bilancio € 947.510 per la Pubblica Istruzione (comprensivo dei costi del nido, dei centri estivi, dei corsi per gli adulti, del sussidio per i libri) su € 7.190.720 complessivi delle spese Parliamo ora del nuovo progetto per il polo scolastico del Capoluogo. In Giunta c’è pieno accordo su questa ipotesi di andare ad individuare l’area per il nuovo polo scolastico del Capoluogo. E’ un’idea nata nella scorsa legislatura, ma che ora noi abbiamo deciso di provare a tradurre in forma concreta. Noi vogliamo, in questo quinquennio, individuare l’area, acquisirla, procedere alla variante urbanistica ed iniziare la progettazione. In questo polo dovranno trovare ospitalità la scuola materna, la scuola elementare e la scuola media avendo servizi comuni integrati (mensa, palestre, verde, laboratori specialistici, aulee riunioni) e risposte ai problemi specifici. Chiederemo ai dirigenti scolastici la massima collaborazione per un lavoro in comune per la progettazione di Scuola Media Statale Succursale P.zza Gramsci – Ospedaletto Tel. 0541 656054 Alunni: 147 - Classi: 7 - Insegnanti: 16 Palestra: sì Servizio Mensa: no Ultimi lavori completati nell’estate 2004: adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi. Scuola Elementare “Favini” Via Santi 15 - Coriano Tel. 0541 657155 Alunni: 201 - Classi: 10 - Insegnanti: 25 Palestra: no Servizio Mensa: sì Ultimi lavori completati nell’estate 2004: adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi. INFORMAZIONI 7 GIANNA PREDA (1921-1981) La maggioranza dei corianesi si domanderà: ma chi era Gianna Preda? La risposta per quelli che hanno più di quarant’anni sarà abbastanza semplice, meno per tutti gli altri. Gianna Preda, nom de plum, è stata per i più una celebre giornalista di destra attiva dagli anni ’50 agli anni ’70, oltre che sceneggiatrice di film negli anni ’50 e autrice di testi cabarettistici negli anni ’60 e ’70 (e tra le fondatrici del Teatro Il bagaglino a Roma). Gianna Preda era nata a Coriano e qui è vissuta sino alla fine degli anni Trenta. Ma qui hanno continuato a vivere i suoi nonni e altri familiari. E lei nel corso di quasi trent’anni di attività giornalistica infinite volte ha raccontato ai suoi lettori che era di Coriano, in Romagna, e che qui lei ha fatto le scuole elementari e che qui ha vissuto un’infanzia meravigliosa. Sino a scrivere un libro bellissimo Fiori per io, edito solo pochi mesi prima della morte, quasi interamente dedicato ai suoi ricordi corianesi. Ma nella Coriano del dopoguerra lei è sempre stata una figura scomoda, che pochi ammettevano di conoscere: anche perché certamente Lei era una che per attaccar brighe non aveva ossa. Settaria, visceralmente anticomunista (nonostante episodici apprezzamenti per singole persone), ma contemporaneamente anche grande penna giornalistica, capace di scrivere bellissime pagine e grandi inchieste. Non è stato facile decidere di scrivere di Lei, neanche oggi, nonostante che sia ormai scomparsa da più di vent’anni. E decidere di mettere in cantiere come Biblioteca Comunale “Battarra” una giornata di studi a Lei dedicata alla fine dell’anno prossimo. Parlare di una “fascista” (seppure a modo suo) nella Romagna rossa non è facile neanche oggi, anche perché siamo costretti a scavare in una cultura di destra per decenni catacombale, semiclandestina e tutto sommato a noi sconosciuta ed estranea. La vita culturale, giornalistica e politica di Gianna Preda si è svolta tutta a Roma. Devo alla squisita cortesia dei figli di Gianna, Donatella e Giacomo Predassi, che vivono a Roma e che di Coriano hanno solo lontani ricordi raccontati dalla mamma e dai nonni e di qualche episodica visita tanti anni fa, la messa a disposizione dell’archivio di Gianna Preda e degli aneddoti su di Lei. E’ un archivio non ricchissimo di materiali, ma comunque fondamentale per conoscere la vita professionale e le numerose relazioni della Preda attraverso centinaia di lettere manoscritte (da Longanesi a Prezzolino, da Montanelli a Peppino De Filippo, da Almirante a Enzo Tortora e a tantissimi altri). Alla Cineteca nazionale a Roma abbiamo rintracciato due suoi films e alla SIAE nazionale 6 testi cabarettistici. In Biblioteca ci sono tutti i suoi volumi, oltre che una raccolta parziale de Il Borghese, dono di un nostro utente. Siamo naturalmente più interessati alla Preda giornalista e animatrice culturale che alla sua azione politica. Siamo però anche convinti che questo sarebbe il taglio che più a Lei piacerebbe. Dopo il convegno promosso dal Comune di Bagnocavallo alcuni anni fa su Leo Longanesi, il nostro appuntamento vuole essere un po’ il prosieguo di quello: un approfondimento sulla cultura di destra in Italia attraverso il ruolo giocato da romagnoli veraci e sanguinei. L’attenzione e la disponibilità dichiarataci di noti studiosi romagnoli e nazionali a partecipare a questo appuntamento è stata grande: proviamo tutti assieme dunque a ragionare di questi argomenti in serenità e con rigore scientifico. Paolo Zaghini Gianna Preda a Riccione nell’estate 1941 Il depliant promozionale del film musicale “Il cantante misterioso” del 1954 con Luciano Tajoli. La Preda era la sceneggiatrice. Una copertina de Il Borghese del 1980 Gianna Preda negli anni ‘70 NOTA BIOGRAFICA Maria Giovanna Predassi, nota con il pseudonimo di Gianna Preda, era nata a Coriano l’11 febbraio 1921 da Maria Tommassoli (1898-1970) e Giovanni Pazzaglia (1890-1967), segretario comunale di Coriano dal 15 gennaio 1914 al 30 settembre 1931, entrambi sepolti al Cimitero di Coriano. Diplomata al Liceo artistico di Bologna. Si sposa a Bologna con Amedeo Predassi (27 gennaio 1905-15 luglio 1987), avvocato, ufficiale della milizia fascista e aderente alla Repubblica di Salò. Nel dopoguerra fu arrestato, processato e poi assolto. La Preda esordì nel dopoguerra come giornalista, prima a Bologna, al Giornale dell’Emilia (che poi si sarebbe chiamato di nuovo Il Resto del Carlino) e successivamente al settimanale bolognese Cronache diretto da Enzo Biagi. Poi con il marito si trasferirono a Roma e qui iniziò a scrivere a Epoca, al Giornale d’Italia e dal 1954 al Borghese di Longanesi. Quando Longanesi morì nel 1957 divenne comproprietaria della testata assieme a Mario Tedeschi: la sua storia giornalistica da allora si identificò con quella del giornale. Autrice di una decina di volumi (si veda la sua bibliografia nella pagina seguente). Il marito a Roma invece fu direttore di produzione cinematografica in numerosi film. La Preda scrisse fra il 1954 e il 1956 cinque sceneggiature per film, fra cui quella de Il cantante misterioso (regia di Marino Girolami) con Luciano Tajoli, campione d’incassi al botteghino nel 1955. Autrice anche di diversi copioni per cabaret per conto di Oreste Lionello e Luciano Cirri, che sostenne ed aiutò nella fondazione del Teatro del Bagaglino a Roma. Madre di Donatella (nata l’11 gennaio 1944) e Giacomo (nato il 16 luglio 1946) Predassi: entrambi vivono oggi a Roma. Gianna Preda è morta a Ronciglione, in provincia di Viterbo, il 7 agosto 1981, poco più che sessantenne, per cancro nella sua casa sul Lago di Vico. Ed è qui sepolta, assieme al marito. INFORMAZIONI 8 IL FILO DELLA MEMORIA CONTINUO CON CORIANO 23 agosto Lascio l’albergo diretta a Coriano, il paese romagnolo dove sono nata. Nella vecchia casa mia nonna sta fra la vita e la morte. Il medico, tuttavia, non osa far previsioni. Poiché di previsioni e non di diagnosi si tratta quando il malato è un vecchio fusto di ottantasei anni che regge ancora il vino e urla moccoli per difendersi dalle premure di coloro che lo trattano come una vecchia morente. Intorno a lei sta un suo ex contadino che ha lasciato il podere per trasferirsi a Riccione, in una villetta. La nonno lo riconosce soltanto dopo alcuni minuti e in dialetto gli chiede notizie della famiglia. L’ex contadino le ricorda di aver perduto un figlio, in un incidente stradale, mentre viaggiava su una motocicletta nuova di zecca. La nonna sembra meditare su quella notizia che la malattia le aveva fatto dimenticare, e d’improvviso, con lingua sciolta e sguardo acuto, afferma: “Ve l’ho sempre detto che i contadini devono andare a piedi”. E ricade nel suo torpore. da: Il Borghese del 4 settembre 1958 Una proprietaria terriera Della mia nonna materna [Luigia Fabbri ved. Tommasoli nata l’11 maggio 1873 e morta il 21 settembre 1958. E’ sepolta al Cimitero di Coriano] non si potrà dire che fu sposa e madre amorosa, perché amorosa non fu mai verso nessuno, salvo che verso la terra di cui era, come lei stessa diceva, “signora e padrona”. Illusione, questa, che ella alimentò tenacemente e con fermo orgoglio anche nei tempi in cui vide la “sua” terra trasformarsi in una fonte di quotidiani affanni. Tempi, inoltre, poco favorevoli ai “signori”. Qualcuno, un certo giorno, tentò con avventata presunzione di toglierle quella illusione: erano i giorni della riconquistata democrazia e in Romagna l’aria scottava per i proprietari terrieri. Un contadino divenuto dalla sera alla mattina marxista fervoroso, andò dalla nonna per parlarle di non so più quale problema del podere. Approfittando delle nuove libertà, l’imprudente “compagno mezzadro” si prese quella di rivolgersi a lei chiamandola semplicemente “signora Gigia”. Con imprevista violenza la nonna afferrò un battipanni e colpendo il contadino alle gambe, urlò: “Chiamami signora padrona”. Da quel giorno il mezzadro marxista non osò più prendersi certe libertà, salvo poi avventarsi in cellula contro i maledetti sfruttatori del popolo. da: Il Borghese del 2 ottobre 1958 I tempi della “Signora Maestra” La settimana scorsa, a Rimini, è morta la signora Rosa De Rubertis, che è stata mia insegnante elementare. Non avrei motivo di parlare di Lei e del suo tempo, se Lei fosse stata una maestra qualunque e se il tempo che ci vide insieme fosse stato un tempo qualunque. (…). Era, quello, un buon periodo anche se alcuni, nel mio paese romagnolo, sussurravano che era soltanto il principio di una gran brutta epoca, ma siccome di lì a poco, quelle stesse persone mutarono idea affermando che era cominciata una meravigliosa epoca, mi convinsi che, in ogni caso, meglio di così non poteva andare. Era il tempo dei paralumi con le frange di perline, della bonifica delle paludi, delle nuove strade e delle case popolari; di contro, ogni uomo doveva avere il suo paio di stivaloni neri. In molte chiese italiane e anche in quella del mio paese, si pregava per il Duce e la bestemmia era considerata un reato. Ma, almeno in Romagna, bestemmiavano tutti, anche la gente brava e onesta, e il cartellino su cui stava scritto “Qui non si bestemmia”, appeso in ogni pubblico ufficio, diventò soltanto una formalità. Era anche il tempo della guerra alle mosche e dei pettegolezzi sui gerarchi di Roma. Roma pareva, vista dal mio paese, una sorta di città misteriosa e abitata da gente potentissima che tutto sapeva e tutto poteva. Il pensiero di Roma poteva anche diventare temibile, se spesso Mussolini non fosse venuto in Romagna. Ma chi lo vedeva se ne esaltava a tal punto da sgomberarsi l’animo di ogni paura. (…). da: Il Borghese del 25 giugno 1964 Album di Natale Per rivivere il mio Natale del 1929 mi basta una “testimonianza” che mio padre conserva ancora fra le sue vecchie carte (…) nella rotonda calligrafia dei miei nove anni, un mio ingenuo componimento poetico con il quale partecipai ad un concorso scolastico sul tema “La Conciliazione”. Rileggo quei versi dei miei giorni di scolara di terza elementare: “Lo Stato e la Chiesa / si son conciliati, / noi bimbi d’Italia / ne siamo beati / perché noi vogliamo / la pace e l’amore / per la nostra patria / e per il Signore. / Viva il Duce / viva Pio, / per l’Italia / e per Dio.” Mi par di risentire la voce querula della Direttrice didattica, che era il terribile nume respon- sabile di tutte le mie apprensioni di scolara, quando mi disse che “per Iddio” sarebbe stato più bello e giusto che “per Dio”. Ma non corresse quella espressione che rimase tale e quale, anche quando la recitai di fronte alle autorità scolastiche e politiche e a Don Mondani, che era allora il parroco di Coriano di Romagna, dove io vivevo. Infatti fui premiata, insieme ad altri compagni delle altre classi elementari, e il premio consisteva in una cornicetta di metallo bianco, in cui figuravano Mussolini e Papa Ratti strettamente avvinti da un ramo di olivo e sovrastati da un crocefisso. (…). da: Il Borghese del 27 dicembre 1981 Allora, nelle case, soprattutto in quelle dei paesi, non c’erano bagni. E a Coriano era sempre rifiorente lo stupore per il fatto che nella grande e bella villa del conte Salvoni, una meta magica per noi bambini e suscitatrice di meravigliose fantasie, vi fossero ben tre “sale da bagno”. Chi le aveva viste o addirittura usate, il che sembrava il più alto dei privilegi, raccontava che una di quelle “sale” era tutta di marmi neri e rosa, un’altra tutta di marmi variegati e la terza tutta color della coda dei pavoni. Cose di un altro mondo! Inoltre quei bagni erano “padronali” e sembrava impossibile che soltanto il conte e la contessa Salvoni potessero usarli tutti e tre. A proposito di quel gran lusso, si diceva a Coriano, come spiegazione o giustificazione, che i sgnurr i magnen a crepapanza e han la cagheda in abudanza e le persone come il conte Salvoni erano cul sgnorr. da: Fiori per io, 1981 I miei ricordi pubblici e privati, man mano che li vado dipanando dentro di me, finiscono con il confondersi, con il trascendere le date storiche e si trasformano in un viluppo di immagini, di sensazioni, di motti e di fatti che, assurdamente, mi sembrano tutti racchiusi nel bozzolo di quei miei anni delle elementari a Coriano. In qualche modo le mie curiosità, le mie scoperte, le mie emozioni e le ansie di conoscere e di capire le realtà della vita e del regime sono tutte legate a quelle mie infantili stagioni corianesi. Forse perché in un piccolo paese si sa tutto, si vede tutto, si impara tutto e ogni nuova esperienza o conoscenza non si perde più ed è così importante da assorbire anche le cose del dopo. da: Fiori per io, 1981 INFORMAZIONI 9 LA PREDA GIORNALISTA E SCRITTRICE Maria Giovanna Predassi divenne Gianna Preda quando iniziò a scrivere per Il Borghese diretto da Longanesi nel 1954. Ma era già quasi dieci anni che scriveva per diverse testate giornalistiche (iniziò al Giornale dell’Emilia, poi ai settimanali Cronache ed Epoca ed infine al Giornale d’Italia): aveva iniziato poco più che ventenne fra le rovine di riusciva ad avere notizie in anteprima, fossero esse di cronaca o di politica. Nel suo carnet ci sono notizie da prima pagina sia di cronaca rosa (di tutto e di più sulla famiglia Savoia e sulla medio e alta borghesia romana) che di cronaca politica (per alcune rivelazioni fattegli dalla moglie di Fanfani, esso si dovette dimettere da Presidente del Consiglio). Ma il pubblico l’amò (o la odiò) per la sua trentennale rubrica della posta tenuta settimanalmente su Il Borghese: qui la Preda intrattenne un colloquio continuo con i lettori su un’Italia che stava cambiando e trasformandosi, parlando di fede, di cultura, di politica, di costume. Gianna Preda fu la giornalista più importante di un mondo di destra (non solo e non necessariamente fascista) che per decenni, nell’Italia repubblicana e antifascista, non trovava spazio e mezzi di informaGianna Preda con Giuseppe Prezzolini e Mario zione su cui esprimersi. Guardando Tedeschi (a Vietri sul Mare nell’ottobre 1965) la raccolta de Il Borghese di Longanesi troviamo nomi e firme di Bologna dopo il passaggio della guerra. intellettuali italiani e europei che oggi fanno La storia giornalistica della Preda finì per parte del circuito mediatico e culturale sia coincidere con quella de Il Borghese, diven- nazionale che europeo, i cui volumi oggi sono tandone una delle firme più note e poi copror- pubblicati da importanti case editrici. Il prietaria e vice-direttrice. Gianna Preda fu una Borghese diretto dal 1957 da Mario Tedeschi e giornalista d’assalto, ovvero grazie alla sua dalla Preda è più sanguigno, più “attaccafittissima rete di conoscenze ed amicizie brighe” e per certi periodi certamente più BIBLIOGRAFIA I volumi sono tutti disponibili presso la Biblioteca Comunale “Battarra” 1) Guardatevi in faccia. Fotografie senza censura dell’Italia democratica / raccolte e commentate da Mario Tedeschi e Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1958 2) ABC della Repubblica. Tutto ciò che l’italiano perbene deve sapere e non deve fare / testi e fotografie a cura di Mario Tedeschi e Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1959 3) Il fazioso. Almanacco del “Borghese” / a cura di Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1960 4) Il “chi è” del Borghese (Vecchi fusti e nuovi fusti) / a cura di Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1961 5) Almanacco dei vecchi fusti / a cura di Gianna Preda e Mario Tedeschi. Edizioni del Borghese, 1963 6) C’era una volta Gesù. Album di satira cattolica / disegni di Donatella Preda; battute e prefazione di Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1969 7) Il ventennio della pacchia / Gianna Preda, Mario Tedeschi. Edizioni del Borghese, 1971 8) Fiori per io / Gianna Preda. Sperling & Kupfer, 1981 9) Inseguendo la vita / Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1981 10) Il meglio di Gianna Preda. Edizioni il Borghese, 1981 Inoltre è presente con una lunga intervista nel volume di Giorgio Torelli Gli arcinoti. Edizioni del Borghese, 1968 ed è fra le schede biografiche dei volumi Il “chi è?” delle donne italiane (19451982), A. Mondatori, 1982; Le donne italiane. Il chi è del ‘900 / a cura di Miriam Mafai, Rizzoli, 1993; nel terzo volume di Italiane / a cura di Eugenio Roccella e Lucetta Scaraffia, Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le Pari Opportunità, 2004. Alcuni anni fa gli è stato dedicato un supplemento Il ‘900 visto da Tedeschi e Preda. “Vecchi fusti” contro il regime dalla rivista Lo Stato del 17 febbraio 1998. schierato con il MSI di Almirante. La Preda, certamente di destra (ma non sempre fascista), non è facilmente etichettabile: le sue convinzioni (come si può leggere nella sua ultima intervista che riportiamo integralmente) sono quelle di uno spirito libero, con forti convinzioni etiche e con grande voglia di affermare (anche ricercando lo scontro con una cultura di sinistra, secondo lei, imperante) una propria scelta culturale e politica di destra, in anni in cui questo era sicuramente disprezzato e non alla moda. Il suo spirito caustico, corrosivo, acido le provocò grandi nemici, ma anche amicizie al di là dell’appartenenza politica: fra i socialisti (Mancini e Pertini), fra gli intellettuali di sinistra (Zangrandi, Gatto e in un rapporto fortissimo di odio/amore Pasolini) e di destra (Prezzolini, Montanelli), fra i comunisti (Terracini). Non è un caso che le due opere più importanti sulle donne del ‘900 in Italia la citino (ed una di queste è curata da Miriam Mafai, nota giornalista di sinistra e moglie di Giancarlo Pajetta). In vita ha firmato 8 volumi, 7 dei quali nati all’interno della sua attività giornalistica de Il Borghese. L’ottavo invece, Fiori per io, uscito solo pochi mesi prima della morte, racconta in maniera autobiografica la sua giovinezza a Coriano e numerosi episodi e personaggi della sua vita giornalistica (vedi la scheda). Altri due volumi che raccolgono suoi articoli uscirono poi postumi. FIORI PER IO Sperling & Kupfer, 1981 Fiori per io è un viaggio nel tempo, dal ventennio fascista al trentennio democratico, con lunghe soste in una Romagna non ancora sofisticata in cui si bestemmia, si discute di tutto e di tutti e si raccontano le storie d’amore e di sesso, più che quelle politiche, di un Duce che in quella regione viene chiamato Benito oppure “E matt”, il matto. E’ una cronaca viva e spesso sorprendente raccontata attraverso le parole dei familiari di Gianna Preda e di personaggi potenti e famosi, pubblici e privati. Sono storie dei costumi e dei malcostumi, in cui il ricordo dei giochi dei Balilla e delle Piccole Italiane e del loro modo di giudicare e di vivere il fascismo si intreccia con le lettere segrete scritte da Leo Longanesi, da Vittorio Valletta e da altri a Gianna Preda, che ha rivisitato cose e persone con occhi nuovi. Sfilano, così, come in un grande affresco semovente, i coniugi Mancini, i coniugi Fanfani, la famiglia Leone, Claretta Setacci, i familiari dell’autrice, il cardinale Ottavini, il Duce, il padre di uno dei suoi più giovani attentatori, Anteo Zamboni, don Luigi Sturzo, Marino Moretti, Alfonso Gatto, Arnaldo Mussolini, la senatrice Merlin, alcuni Savoia, Rachele Mussolini, che ha ispirato il titolo di questo libro, e molti altri personaggi, noti e meno noti. Fiori per io è scritto sull’onda dei ricordi più che sulla falsariga di cronistorie politiche con uno stile vivacissimo da una giornalista marchiata di fascismo, anticlericale, repubblicana e cattolica, che in tutti gli anni di attività nel Borghese ha rotto molte uova nel paniere dei potenti e non soltanto quelle. Fiori per io è il libro giovanissimo di una scrittrice non più giovane, irrimediabilmente paesana e romagnola: una Romagna che talvolta sembra ed è forse davvero un altro pianeta. Dal retro di copertina del libro INFORMAZIONI 10 IL GIORNO CHE CADDI AI PIEDI DEL DUCE Gli anni del ventennio ricordati senza pudori da una famosa giornalista di destra INTERVISTA DI MARIELLA BOERCI Roma, aprile [1981] Maria Giovanna Pazzagli Predassi, “in arte” Gianna Preda, giornalista. Negli anni Sessanta bastava il suo nome a far tremare i politici. Figlia di un fascista e moglie di un repubblichino, reazionaria e anticomunista, condusse campagne dure e violente contro i suoi avversari politici, arrivando a provocare nel ’60, le dimissioni di Fanfani a causa di un progetto di compromesso storico con Ingrao. Quelle campagne rabbiose, quelle certezze assolute, oggi sembrano ricordi lontani. Certo lei è cambiata. Gli anni e le delusioni le hanno spuntato le unghie. Ma anche questa Italia è cambiata: più drammatica, più confusa, più disperata. Voglia di lottare, lei non ne ha più. “Sono soltanto infuriata”, spiega. E’ di questi giorni un suo libro di memorie, Fiori per io, un viaggio nel tempo del ventennio fascista fin quasi ad oggi, dove sfilano personaggi potenti e famosi, con le loro storie di costume e di malcostume, con i loro vizi (molti) e le loro virtù (rare). Chi si aspettava da Gianna Preda, giornalista marchiata di fascismo, un’apologia del ventennio è rimasto deluso: perfino il duce ne esce ridicolizzato, a volte addirittura biasimato: “Il fatto è”, spiega lei, “che noi romagnoli abbiamo sempre guardato a Mussolini come a un uomo, non come al capo dello Stato”. Il primo incontro di Gianna Preda con Benito Mussolini fu proprio l’impatto con un uomo: lei aveva quindici anni. “Accadde in estate”, ricorda, “a Riccione, dove andavamo sempre a villeggiare e dove arrivava, anche per pochi giorni, il duce con la sua famiglia. Quando lui arrivò, in mutandine nere da bagno e con il gran torace tutto nudo e forte, io ero già in prima fila. Ma la folla mi travolse e io caddi letteralmente ai suoi piedi, bloccando la sua marcia verso il mare. Sconvolta dall’imbarazzo e immobilizzata da una caviglia dolorante, guardai in su verso di lui e lui guardò in giù. Poi si curvò verso di me e mi sollevò tra le sue braccia muscolose. La mia faccia era a pochi centimetri dalla sua, che mi parve bella, piena di denti bianchi e di occhi neri. D’un tratto sentii una delle sue mani avvolta a coppa intorno a uno dei miei seni. “Bella”, disse con voce smorzata, “proprio bella”. E mentre pronunciava quel complimento, mi sentii premere da quella mano, il seno catturato, una, due, tre volte”. E tu? “Per la prima volta sentii di non essere più la bambina che ancora veniva presa a schiaffi dalla mamma. E provai una terribile vergogna per tutti quegli occhi estranei fissi sul mio seno e sulla mano del duce che lo stringeva”. Come reagì la gente? “Rimase a guardare compiaciuta, divertita, maliziosa. Il fatto è che i romagnoli furono sempre molto indulgenti con il Mussolini maschio. E tutti erano addirittura fieri dell’attivismo sessuale del duce; non per il mito della virilità fascista, che era uno dei noccioli del regime, ma per l’antichissimo mito della virilità apolitica, nuda e cruda. Non c’era romagnolo, infatti, che non commentasse da vero intenditore le fornicazioni del duce, al quale si attribuivano gusti erotici ben precisi, e una particolare predilezione per le donne di forme abbondanti. E che odiasse i reggipetto. Assieme a storie così, giravano di bocca in bocca anche i particolari più curiosi della vita privata del duce. I più informati davano per certo che lui non portasse le mutande, perché gli provocavano un arrossamento, e che soltanto quando era diventato duce aveva preso l’abitudine di mettersele perché, in caso di malessere o di qualche attentato, non sarebbe stato bello farsi trovare nudo sotto i pantaloni… In Romagna, queste cose si raccontavano alla presenza di noi bambini e si facevano persino i nomi e i cognomi delle donne che, in un empito di fede littoria, avevano ceduto alle voglie ardenti del duce. Strano a dirsi, nessuno faceva mai cenno ai mariti, come se le brevi attenzioni di Mussolini costituissero un onore familiare”. Dopo l’incontro di Riccione, non rivedesti più Mussolini? “Un paio di volte, forse, da lontano. Continuai invece a vedere Arnaldo, suo fratello. Che ricordo hai di donna Rachele? “Quello di una donna libera. Quando ero ragazza, lei veniva dalla mia nonna a portare le uova fresche. Si fermava a chiacchierare il tempo di non essere scortese, poi scappava a casa. Parlava sempre di Nenni. Aveva questa mania. Nenni rappresentava per lei un sogno, quasi un amore. Una volta gli scrisse: aveva fatto un sogno e lo pregava di stare attento, che non gli succedesse qualcosa. Lui non rispose mai a quella lettera e lei ci rimase malissimo. Era una del popolo che continuò a vivere da popolana anche quando diventò la moglie di Mussolini”. Che cosa si disse, allora, di quel matrimonio? “Alcuni lo definirono una ipocrisia bella e buona: la “prova provata” che ormai Benito era un rivoluzionario da due soldi, anche se la parola rivoluzione veniva ripetuta un centinaio di volte al giorno.Altri, ma soprattutto le donne, si dimostrarono contenti, perché quella poverella di Rachele “meritava”. Comunque, dicevano, avrebbe avuto il suo bel da fare per tenere lontane dal suo uomo le donne che gli stavano intorno, attirate dai “suoi occhi di fuoco…”. Fiori per io, sono le parole con cui Rachele Mussolini accolse un mazzo di fiori che tu, bambina, le porgesti… “Si. A meno di sette anni, fu quello il mio primo incontro storico. Donna Rachele era venuta in visita a Coriano. La ricordo minuta e frastornata, con un cappellino blu simile a una cuffia calato fin quasi sugli occhi, celesti come l’acqua chiara. Se ne stava al centro della piazza, su un largo piedistallo, mezzo affogata nel mare delle camicie nere. Quando le tesi il fascio di fiori,con un sorriso mi disse: “Grazie, piccola. Sono per io questi fiori?”. Rimasi sbalordita. Pensai che se avessi scritto quella frase in un compito in classe, la mia maestra me l’avrebbe segnata con il lapis blu, il colore cattivo e punitivo. Per un bel pezzo, andai rimuginando quelle parole: ne parlai con la maestra e poi in casa, con il nonno Rocco”. Che cosa ti dissero? “La maestra sostenne che “la moglie del duce poteva dire qualunque cosa”. E io provai uno strano disagio, la certezza di essere stata ingannata. Il nonno mi spiegò le cause di quella risposta: “Il fascismo”, mi disse,“è una cosa che ti obbliga a dire le bugie e se non dici quello che vuole il duce sei punita. La tua maestra ti ha mentito perché non poteva dire che la moglie di Mussolini aveva sbagliato. La moglie di un duce, anche se sbaglia, ha il diritto di sbagliare. Hai capito?”. E tu capisti? “Non posso dire che allora compresi tutto. Certo è che il nonno riuscì a dare una bella botta a quello che, seppure confusamente, pensavo del fascismo. E per tutti gli anni a venire continuò a spiegarmi i fatti della politica e della vita in modo da spaccarmi in due, dentro. Perché lui cercò con ostinazione di liberarmi dai condizionamenti del tempo, dalle esaltazioni littorie di chi mi stava intorno e, soprattutto, dalla “nefasta influenza” di mio padre, il quale, secondo lui, aveva due gravissimi difetti in uno: era clericale e fascista”. Tuttavia tu diventasti fascista… “E’ quello che si dice. In realtà, io ho accettato la marchiatura di fascista per anni soltanto per una forma di selvaggia civetteria. Ma durante il fascismo io non ho mai fatto parte dei milioni del consenso: io avevo altro da fare. Leggevo, disegnavo, scolpivo, passeggiavo, ascoltavo la musica, facevo l’amore con il mio ragazzo. Quando mi sposai, per lealtà mi misi dalla parte di mio marito, che era nella Repubblica Sociale. Il mio fascismo, se così si può chiamare, risale a tempi molto più recenti, quelli di Almirante, tanto per intenderci…”. Con il quale, tuttavia, entrasti in polemica nel ’74, ai tempi del referendum sul divorzio… “Si. Il MSI aveva deciso che si sarebbe dovuto votare contro e io scrissi ad Almirante spiegandogli che era una sciocchezza, perché il divorzio era stata una conquista, soprattutto per la borghesia. Lui mi rispose che gli elettori missini, prima di essere divorzisti, erano anticomunisti e che siccome i comunisti sostenevano la legge per il divorzio, noi dovevamo votare contro. Restituì la tessera d’iscrizione al partito e mi guadagnai il soprannome di voltagabbana”. Le polemiche con Almirante però non sono terminate: dopo quelle sul divorzio sono arrivate quelle sulla raccolta di firme per la pena di morte… “Io non credo allo Stato carnefice, credo allo Stato autorevole. Almirante ha cercato solo di farsi un bel po’ di pubblicità, sfruttando il disorientamento di gran parte degli italiani, stanchi delle violenze quotidiane, delle difficoltà, della criminalità dilagante. Adesso che ha raccolto il suo milione di firme, che tutti hanno parlato di lui e del MSI, che cosa farà? Niente. Nessuno, oltre a lui e ai suoi, può votare in Parlamento la reintroduzione della pena di morte”. Comunque hai polemizzato anche sulla questione dell’aborto: è vero che difenderai la legge 194? “Verissimo. Ho abortito anch’io, come potrei essere contraria all’aborto?” Che cosa ha in comune, secondo te, il fascismo di Almirante con quello di Mussolini? “Niente. Nonostante tutti i suoi difetti, Mussolini è un uomo irripetibile”. Ma per chi voti, tu, oggi? “Non voto più per nessuno. Non vado più nemmeno a votare. Me ne rimango nel mio limbo, a meditare sull’inverecondia del sistema e del potere”. Non ti piace proprio nessuno fra i politici d’oggi? “Pertini. Mi piace solo Pertini. Ma il presidente è su una montagna e tutto intorno non c’è che melma, desolazione… Non basta, non basta”. Questa intervista apparve su Annabella del gruppo Rizzoli, il 18 aprile 1981, ed è forse l’ultima rilasciata da Gianna Preda prima di apprendere della sua grave malattia all’inizio di quel mese.Ai primi di agosto morì. Ringraziamo Mariella Boerci, oggi giornalista di “Panorama”, di averci concesso la possibilità di ripubblicarla. INFORMAZIONI 11 toni STICO NEL CAPOLUOGO questo nuovo polo scolastico. Un’area che inoltre dovrà essere dotata di adeguati parcheggi, protetta dal traffico e facilmente accessibile con percorsi pedonali e ciclabili sia da parte dei ragazzi che degli adulti. Abbiamo dato incarico ai tecnici comunali di avviare (ancora in forma molto riservata) le prime valutazioni su aree che potrebbero essere idonee. Entro il prossimo anno incominceremo a stringere sulla scelta che riterremo la migliore. E’ una scommessa che facciamo sul futuro, e che vogliamo vincere per i nostri giovani. Scuola Elementare “Don Lorenzo Milani” Via Don Milani 4 - Ospedaletto Tel. 0541 656261 Alunni: 136 - Classi: 9 - Insegnanti: 21 Palestra: no Servizio Mensa: sì Ultimi lavori completati nel 2004: ampliamento del fabbricato con spazi per attività collettive al piano terra e al piano primo con n. 2 aule, una sala per insegnanti e uno spazio per la biblioteca scolastica. Nuovi servizi igienici separati per alunni, insegnanti sui due piani. Nel corso del 2005 si realizzerà lo spazio coperto di mq.135 (tensostruttura) per attività collettive (ginnastica, musica, giochi) e i nuovi marciapiedi. Scuola Elementare “Andersen” Via 1.o Maggio 94 - Cerasolo Tel. 0541 756739 Alunni: 84 - Classi: 5 - Insegnanti: 8 Palestra: sì Servizio Mensa: sì Ultimi lavori completati a novembre 2004: lavori di consolidamento, di ampliamento con collegamento alla scuola materna. LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI CHE INIZIERANNO A FREQUENTARE LA SCUOLA DELL’INFANZIA Cari Genitori, con l’entrata in vigore della riforma dei cicli scolastici (Legge n. 53 del 28 marzo 2003, anche detta riforma Moratti), una delle questioni con cui famiglie, operatori scolastici, amministratori pubblici e cittadini si devono confrontare riguarda “l’anticipo scolastico”. Il Decreto Legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004, all’art. 1, stabilisce che ”Alla scuola dell’infanzia possono essere iscritti le bambine e i bambini che compiono 3 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”. Per meglio comprendere quanto detto, esso va messo in relazione con quanto stabilito all’art. 6 a proposito delle iscrizioni alla scuola primaria (ex elementare). “1. Sono iscritti al primo anno della scuola primaria bambine e bambini che compiono 6 anni d’età entro il 31 agosto dell’anno di riferimento. 2. Possono essere iscritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono 6 anni d’età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento” . Tutto ciò fa comprendere come le future sezioni di scuola dell’infanzia potranno costituirsi con bambini le cui età si collocano in un arco di tempo molto più ampio di quello conseguente alla precedente normativa. Inoltre viene introdotta la possibilità di scelta da parte dei genitori nel decidere se iscrivere anticipatamente i propri figli alla scuola dell’infanzia. Questa possibilità di scelta da parte delle famiglie mette in crisi la possibilità di comporre le sezioni secondo criteri di equilibrio fra i gruppi di bambini delle diverse età. La scuola dell’infanzia, quindi, dovrà occuparsi anche di bambini più piccoli e dovrà gestire sezioni con 1 o 2 anticipatari in un gruppo numeroso di bambini più grandi. Questi aspetti sollecitano una riflessione attenta sull’impatto che essi produrranno sulle scuole dell’infanzia e sui nuovi bisogni educativi e formativi a cui queste dovranno rispondere. La stessa legge di riforma è ben consapevole di tale impatto, tanto da esplicitare, all’art. 2, comma 1, punto e), che la possibilità di accogliere in anticipo i bambini potrà manifestarsi solo in presenza di alcune condizioni e soprattutto viene detto che l’attuazione degli anticipi va realizzata in forma di sperimentazione, anche in rapporto all’introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative. Facendo riferimento al quadro complessivo della nuova legislazione in materia, il Coordinamento Pedagogico Provinciale di Rimini, ritiene necessario esplicitare alcuni suggerimenti alle famiglie affinché possano meglio valutare se le condizioni concrete della scuola dell’infanzia a cui vorrebbero iscrivere i propri figli sono tali da garantire le condizioni logistiche, strutturali e di professionalità per potere accogliere anche bambini anticipatari. L’ulteriore ampliarsi delle diversità di maturazione dei bambini nelle future sezioni di scuola dell’infanzia accentuano ulteriormente il bisogno di personalizzazione dei percorsi educativi e didattici. Loris Malaguzzi, il fondatore delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia, esprime con efficacia le ragioni di tale personalizzazione. “Rispettare i tempi della maturazione, dello sviluppo, degli strumenti del fare e del capire, della piena, lenta, stravagante, lucida e mutevole emersione delle capacità infantili, è una misura di saggezza biologica e culturale. Se la natura ha predisposto che la lunghezza dell’infanzia umana sia la più lunga (infinita diceva Tolstoj) è perché sa quanti guadi sono da attraversare, quanti sentieri sono da ripercorrere, quanti errori possono essere corretti da bambini e adulti, quanti pregiudizi occorre superare. E quante infinite volte i bambini debbono prendere fiato per restaurare le immagini di sé, dei coetanei, dei genitori, degli insegnanti, della conoscenza dei mondi”. Una scuola dell’infanzia che possa credibilmente assicurare un livello sufficiente di personalizzazione dei percorsi educativi e didattici, deve concretamente assicurare la presenza delle seguenti condizioni strutturali, organizzative e di professionalità: 1) una formazione specifica degli insegnanti e del personale ausiliario sui temi dello sviluppo infantile, dei diversi bisogni nelle diverse età, dell’organizzazione didattica per i bambini più piccoli, anche facendo riferimento alla consolidata cultura dei nidi d’infanzia della nostra regione; 2) le routines e le prassi quotidiane (consumo dei pasti, igiene personale, ecc,) devono essere parte integrante del progetto educativo e scolastico; 3) la presenza di un coordinamento pedagogico qualificato; 4) un progetto di attività bene integrate in tutto l’arco della giornata scolastica, con una unitarietà comprensibile per i bambini; 5) progetti ben strutturati di accoglienza e percorsi di lavoro che consentano l’espressione individuale di ciascuna bambina e ciascun bambino; 6) ambienti plurimi e/o ampi e variamente strutturati in grado di accogliere attività diverse contemporaneamente (attività di grande e piccolo gruppo, attività a piccolissimo gruppo e in coppia, attività individuali, ecc); 7) una presenza degli insegnanti organizzata con orari che possano garantire un congruo numero di ore in compresenza. I punti evidenziati costituiscono delle condizioni minime ed indispensabili affinché l’eventuale anticipo nella frequenza della scuola dell’infanzia costituisca una reale condizione di crescita, e sviluppo. Essi possono anche proporsi come degli indicatori per i genitori, affinché possano verificare se la scuola a cui pensano di iscrivere la propria figlia o il proprio figlio sarà in grado concretamente di garantire un progetto educativo e didattico in grado di accogliere i bisogni educativi e formativi di bambine e bambini più piccoli. Il Coordinamento Pedagogico della provincia di Rimini INFORMAZIONI 12 STRAORDINARIO SUCCESSO DELLA FIERA DELL’OLIVA Due domeniche di sole e bel tempo, come da anni non capitava in occasione della Fiera dell’oliva, hanno decretato il successo straordinario di pubblico dell’edizione di quest’anno. Il Centro di Coriano invaso per l’intera giornata da migliaia di visitatori, impegnati nello shopping presso le decine di bancarelle e produttori agricoli oltre che nel consumare presso i punti ristoro allestiti dalla Pro Loco di Coriano grandi quantità di specialità gastronomiche. Inoltre visitatori alle mostre, ospiti ai concerti e tanti ballerini con la musica romagnola. Due giornate di grande impegno per le decine di volontari della Pro Loco che hanno consentito il successo della manifestazione, e a cui sono andati i più vivi ringraziamenti da parte del Presidente Marzio Cavallucci e dal Sindaco Maria Luigina Matricardi. Quest’ultima, nell’inaugurare l’edizione di quest’anno, ha detto: “nonostante la grande crescita economica del nostro Comune e delle sue aree produttive, la nostra storia economica, le nostre radici affondano nel rapporto con la terra, nella produzione agricola, nei rapporti stretti che ancor oggi gran parte della popolazione ha con la nostra campagna. Olio, vino, frutta, ma anche miele, funghi devono trovare in questo appunta- mento della Fiera dell’oliva (ma anche in altri casi, come in Calici di stelle e nella Fiera del sangiovese) una occasione di promozione e di commercializzazione. La nostra agricoltura ha bisogno di farsi vedere, di crescere commercialmente oltre che di proseguire nel lavoro di crescita qualitativa così come è stato fatto bene negli ultimi anni. Ci sono nuove forze giovani che vedono in un’agricoltura diversa, qualificata, una occasione di lavoro gratificante oltre che interessante dal punto di vista economico. Vogliamo, come Amministrazione comunale, aiutare questa crescita, soprattutto attraverso azioni mirate al supporto commerciale dei prodotti di qualità. Per questo è fondamentale la collaborazione, oltre che il supporto economico, della Amministrazione Provinciale. Ringrazio l’Assessore provinciale Morri, che ha la delega all’Agricoltura, di essere qui oggi con noi, perché ci teniamo moltissimo avere con il suo Assessorato rapporti stretti e fecondi per queste nostre iniziative rivolte al mondo agricolo, che troppo spesso trascuriamo e sottovalutiamo. Le potenzialità che il mondo agricolo corianese può ancora esprimere nel nostro territorio sono grandi. Aiutiamolo a farle emergere”. La folla alla Fiera dell’Oliva lungo Via Garibaldi Lettera SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI Spettabile Amministrazione Comunale di Coriano, leggendo il trimestrale “INFORMAZIONE” del 28 ottobre scorso, ho appreso una notizia per me scandalosa che vi chiedo di confermare o (spero) smentire. L’esponente di NUOVA CORIANO Angelino Gaia afferma che (cito) “la civica collaborazione dei cittadini, che differenziano i rifiuti, sia sprecata: tutto è ingerito dai forni dell’inceneritore!” Lungi da me entrare nella diatriba politica che si snoda attorno alla vicenda dell’inceneritore ma in qualità di cittadino che paga il servizio della gestione dei rifiuti e che si fà carico di ammucchiare cartoni per la carta e per il vetro nel suo garage per poi caricarlo in macchina e versarlo negli appositi contenitori differenziati, un risposta me la dovete. Alla mia piccola figliola posso continuare a raccontare che non si deve sprecare la carta per non abbattere foreste oppure sono rimasto indietro?? Si fa o non si fà nel nostro comune la raccolta e poi la gestione differenziata dei rifiuti?? Certo di una cortese risposta da parte dell’ASSESSORE ALL’AMBIENTE, porgo distinti saluti Massimo Piccioni Ospedaletto Caro Piccioni, vorrei rassicurarLa. Lei è uno dei cittadini corianesi che noi vorremmo fossero presi ad esempio da tutti. Colgo l’occasione per fornire i dati della raccolta differenziata nel nostro Comune fornitici da HERA, riferiti ai primi dieci mesi di quest’anno: nel nostro Comune la raccolta differenziata dei rifiuti riguarda il 16,0% del totale (nel 2003 era il 15,4%). Ovvero su un totale di poco più di 6.000 tonnellate di rifiuto prodotte nel nostro Comune in un anno, i nostri cittadini (attraverso i cassonetti divisi sul territorio o consegnando al Centro Ambiente di Via Piane) contribuiscono ad una raccolta differenziata (di carta, di legno, di plastica, di tessili, di vetro, di pile e batterie) di ca. 1.000 tonnellate di rifiuti (di cui ca. 300 tonnellate conferite al Centro Ambiente di Via Piane). Per il 2005, assieme ad HERA, abbiamo concordato di lavorare per una crescita ulteriore della raccolta differenziata puntando a raggiungere il 19,4% del rifiuto complessivo. Per fare questo occorre la collaborazione di tutti i nostri cittadini. La media provinciale della raccolta differenziata è il 22,7%, ma in alcuni comuni questa media è molto più alta: a Rimini il 25,4%, a San Giovanni il 23,1%, a Santarcangelo il 31,3%, a Verucchio il 33,9%. Invece a Riccione è il 22,6%, a Bellaria il 15,6%, a Cattolica il 17,2%, a Misano il 10,8%, a Montecolombo l’11,9%, a San Clemente il 15,2%, a Montescudo l’8,5%. Come può vedere la situazione è estremamente differenziata. Vorrei che tutti noi facessimo proprio l’obiettivo che la Provincia di Rimini si è dato di perseguire il raggiungimento del 40% della raccolta differenziata dei rifiuti. Faccio mie le parole dell’Assessore provinciale Cesarino Romani usate in questi giorni per presentare il settimo Rapporto annuale sulla Produzione, smaltimento, raccolta differenziata dei rifiuti nella Provincia di Rimini: “La raccolta differenziata diventa parte fondamentale di un complesso sistema di gestione dei rifiuti che deve puntare in primo luogo alla prevenzione e quindi alla diminuzione della quantità dei rifiuti prodotti, così come alla valorizzazione, ossia al recupero di energia e al corretto smaltimento con tecnologie compatibili. Lo sforzo comune degli enti locali, del gestore e di tutta la collettività per produrre meno rifiuto e valorizzarlo, recuperando, riciclando, porta ad un risparmio per tutti, garantendo al contempo una maggiore tutela ambientale”. Queste sono le motivazioni per cui io invito Lei a proseguire nella meritoria azione di selezionare i rifiuti prodotti dalla sua famiglia, e mi rivolgo a tutti gli altri nostri cittadini affinchè siano sempre di più quelli che compiono questa azione. La ringrazio per l’attenzione. L’Assessore all’Ambiente Alfio Gambuti INFORMAZIONI 13 Il rastrellamento tedesco del 21 luglio 1944 GLI UCCISI DI MULAZZANO Mi ricordo… questo vorrei dire a tanti giovani oggi raccontando storie di guerra di sessanta anni fa. In questi mesi, ma anche negli anni passati, abbiamo visto in TV scene di tante guerre in giro per il mondo. A volte mi viene il dubbio che quelle scene di violenza non facciano più effetto su di noi, sui nostri giovani. Anche se tanti ragazzi e ragazze hanno manifestato in questi anni, con la bandiera della pace, in tutti gli angoli del mondo per dire che un diverso e più giusto equilibrio fra i popoli è possibile senza usare la guerra. Ma io voglio raccontare lo stesso alcuni episodi corianesi dell’ultima guerra che il nostro Paese ha vissuto sessanta anni fa (grazie a Dio e agli uomini che hanno lavorato perché in Europa ci fosse una comunità di stati in pace, che non hanno più avuto bisogno della guerra per risolvere diatribe e controversie economiche). Io e Luigi Sapucci di Mulazzano raccontavamo al direttore della Biblioteca che non era mai stato scritto nulla sul grande rastrellamento tedesco del luglio 1944, partito da Coriano e diretto verso San Marino lungo il Marano e le colline sovrastanti. Il direttore allora mi ha invitato a scrivere questa storia, con i suoi protagonisti, per questo giornale, come ulteriore tassello della memoria nel perido in cui rirordiamo e celebriamo il 60° anniversario della Liberazione dalla tirannia fascista e dall’invasore nazista. I mesi estivi del 1944 videro i tedeschi, presenti in gran numero sul nostro territorio, fortificare le nostre colline, rafforzando i dispositivi di difesa sulla Linea gotica (che andava da Pesaro a Viareggio) contro le forze alleate che stavano risalendo l’Italia. I grandi combattimenti per lo sfondamento della Linea gotica iniziarono alla fine d’agosto. I primi di settembre gli inglesi erano a Besanigo, a Coriano paese giunsero il 13, a Mulazzano e a Cerasolo il 17 settembre. A Rimini il 21 settembre. Di quelle settimane di immani battaglie tutto, più o meno, è stato raccontato in tanti libri. Quello che invece pochissimo si conosce è ciò che successe da giugno a luglio 1944: dai rastrellamenti per cercare giovani disertori italiani e operai per la Todt (l’organizzazione tedesca preposta all’edificazione delle linee difensive), agli scontri a fuoco con le piccole formazioni partigiane disperse fra il nostro territorio e la Valconca, la fuga di migliaia di cittadini verso San Marino ad agosto, i bombardamenti incessanti, aerei e navali, da parte degli Alleati verso le fortificazioni che i tedeschi stavano predisponendo e la vita, a causa dei bombardamenti, che si faceva la notte e non più di giorno (troppo alto era il rischio di venire individuati e colpiti dagli aerei che sorvolavano continuamente i nostri abitati). Ricordo che il 18 maggio 1944 erano stati fucilati ad Ancona due giovani corianesi, Libero Pedrelli (19 anni) di Vecciano e Vittorio Giovagnoli (20 anni) di Mulazzano, in quanto renitenti alla leva della Repubblica Sociale Italiana (erano stati arrestati a Mulazzano all’inizio di aprile). Quest’anno ricorrre anche il 60° del loro sacrificio. Così come quello di Aristodemo Ciavatti (18 anni), giovane di Cerasolo, fucilato dai tedeschi il 3 settembre 1944. In questo quadro complessivo il 21 luglio 1944 alcune centinaia di tedeschi, partendo da Passano e avanzando verso il Marano, attraverso le colline e puntando ai confini della Repubblica di San Marino, iniziarono un grande rastrellamento per catturare disertori e lavoratori per la Todt. In una situazione di grande tensione i tedeschi, sparpagliati a piccoli gruppi nella campagna, a Passano ferirono l’agricoltore di 29 anni Giuseppe Sidoni (morì lo stesso giorno dopo il ricovero presso l’Ospedale di Montescudo) e più tardi, sul crinale di Agello a Mulazzano altri tedeschi uccisero Gaudenzo Pruccoli (di 14 anni) e ferirono gravemente il fratello Primo (di 23 anni che morì a seguito delle ferite presso l’Ospedale di Montescudo il 28 luglio), oltre a fucilare Emilio Bugli (di 30 anni) che aveva assistito allo scontro con i fratelli Pruccoli. Primo Pruccoli, rientrato da poco tempo dal fronte russo per una ferita, assieme al giovane fratello stavano arando con le bestie il loro terreno. Danno da dire ad un tedesco che stava avanzando, non rendendosi conto che dietro ce ne erano altri. Da qui nasce la reazione dei tedeschi che sparano e uccidono, compreso il testimone dell’episodio Bugli, che aveva visto il tutto da poco lontano. Bugli tentò disperatamente di scappare cercando rifugio presso la propria casa poco lontano. I tedeschi lo inseguono, lo tirano fuori e lo fucilano sull’aia di casa. Perché ci viene da chiederci. L’unica risposta plausibile è la paura che assillava le truppe tedesche come gli indifesi civili. In una situazione di guerra dove ormai era chiaro chi stava vincendo e chi stava perdendo, le truppe tedesche si macchiarono in Italia di efferati assassinii, molte volte ingiustificati. I nostri concittadini subirono in quella giornata la furia bestiale e cieca della guerra, attraverso le armi tedesche. Per questo, perché non si abbiano mai più a ripetere sul nostro territorio episodi simili, ho voluto ricordare a tutti questi inermi civili corianesi morti in quei terribili giorni. Gaudenzo Pruccoli Primo Pruccoli Emilio Bugli Vincenzo Santolini RICERCA FOTO PER ALBO D’ORO DEI CADUTI CORIANESI NEL CORSO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE L’Amministrazione Comunale di Coriano, in occasione del 60° anniversario della Liberazione, ha deciso di pubblicare un volume dedicato a tutti i Caduti corianesi, civili e militari, nel corso della Seconda Guerra Mondiale curato da Vincenzo Santolini e dai funzionari della Biblioteca Comunale “Battarra”. L’elenco dei Caduti, civili e militari, è già stato edito, in occasione del 50° Anniversario, nel volume di Maurizio Casadei “Coriano. Il fascismo e la guerra” oltre che sulla lapide nella Cappella del Cimitero di Coriano. L’Albo d’Oro conterrà tutti i dati anagrafici dei Caduti, oltre ad una foto per tutti quelli che sarà possibile reperirla. Con il presente annuncio invitiamo dunque tutte le famiglie corianesi che avessero avuto un Caduto nel corso della Seconda Guerra Mondiale a prestare una foto (sarà restituita in brevissimo tempo ai legittimi proprietari) dei propri cari onde consentirne la pubblicazione. Per informazioni si prega di contattare la Biblioteca negli orari d’apertura (tel. 0541/657113) o direttamente Vincenzo Santolini (tel. 0541/656087). Le foto dovranno pervenire ai curatori entro il 30 gennaio prossimo, onde consentire l’uscita del volume per il 25 aprile 2005. Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che volessero contribuire alla realizzazione di questa opera. INFORMAZIONI 14 I MAGGIORI CONTRIBUENTI CORIANESI PER REDDITO IMPONIBILE (ANNO 1999, IN LIRE. FONTE: MINISTERO DELLE FINANZE) Pubblichiamo l’elenco dei contribuenti corianesi che nel 1999 hanno dichiarato un reddito superiore ai 70 milioni di lire. Sono 212 nostri concittadini. L’elenco è stato estratto dal tabulato dell’Ufficio delle Imposte Dirette di Rimini che ha consegnato al Comune di Coriano. Celli Goffredo L. 923.359; Ortolani Luigi L. 604.588, Martegiani Ugo L. 327.067; Morina Antonello L. 322.939; Pivi Danilo L. 242.129; Fabbri Libera L. 241.443; Bellettni Riccarda L. 240.611; Magnani Roberto L. 235.464; Grossi Lino L. 233.659; Gudini Maddalena L. 223.204; Rinaldi Giuseppe L. 222.638; Lazzarini Paolo L. 219.202; Arceci Mirna L. 216.668; Veronese Domenico L. 212.511; Angelini Luigi L. 208.854; Celli Gianluca L. 199.320; Mondaini Marisa L. 195.239; Manfredini Bruno L. 187.126; Montesi Massimo L. 186.500; Galanti Rita L. 184.470; Giovannini Danilo L. 182.555; Lombardini Renzo L. 178.270; Baiocchi Vittorio L. 175.050; Mattioli Aurora L. 173.303; Bianchi Maria Rosa L. 171.948; Genghini Gilberto L. 168.783 Laghi Marco L. 167.332; Giorgini Giovanni Carlo L. 163.423; Talario Ettore L. 163.111; Rossi Roberto L. 161.379; Musci Vincenza L. 160.752; Fazio Pasquale L. 160.391; Angelini Fabio L. 155.567; Sergiani Marisa L. 153.728; Angelini Stefania L. 152.044; Ruggeri Daniela L. 151.903; Marcelletti Giuseppe L.150.032; Basenghi Giovanni L.149.715; Biondi Pietro Giovanni L. 148.385; Cevoli Pier Paolo L. 145.088; Stego Giorgio Michele L. 142.383; Canzi Paolo L. 140.705; Campi Fabrizio L. 140.602; Mazzapelle Umberto LE AZIENDE CORIANESI CON IL MAGGIORE FATTURATO (anno 1999, in lire. Fonte: Ministero delle Finanze) CALZATURIFICIO VALLEVERDE spa 164.544.890; CELLI spa 50.689.410; NEW FACTOR spa 39.704.085; BLU BEVERAGE SYSTEM srl 35.766.808; AMATI RICCIONE spa 34.249.515; FRATELLI ZANGHERI e C. srl 27.475.042; PETROLTECNICA srl 16.593.516; AMATIFRIO srl 15.091.731; PROCOMAC RN srl 11.634.602; ADRIAGELO srl 11.462.740; KRONA I spa 10.388.659; SIME srl 10.140.843; S.M. & S. Srl 8.387.039; GEMMA GROUP srl 8.275.088; OMNIA FOTO DISTRIBUTION srl 7.586.427; MODULSNAP srl 7.503.411; GIVUESSE srl 6.845.209 KOBLENZ spa 6.745.236; SYNTEK srl 6.281.572; SAN PATRIGNANO Scarl 6.167.485; CONSORZIO SAN PATRIGNANO scarl 6.083.085; CARPENTEDIL srl 5.899.858; TROPICAL LANE spa 5.874.120; MAN.TA. INGROSS srl 5.607.214; TERRE RIMINESI scarl 5.493.996; MARONCELLI srl 5.429.058; SAN PATRIGNANO PRODOTTI E SERVIZI Soc. coop. Sociale 5.419.966; ELEPHANT srl 5.416.211; GILD srl 5.234.098; AUTOFABBRI srl 5.143.397; CASADEI INDUSTRIA srl 5.046.113 L. 140.238; Capella Alessandro L. 140.156; Fabbri Mario L. 135.542; Nardi Maurizio L. 134.752; Semprini Terzo L. 134.564; Monti Giuseppe L. 131.079; Grandi Rodolfo L. 130.210; Giovanardi Andrea L. 129.485; Nicoletti Claudio L. 128.880; Bianchi Edgardo L. 128.187; Albini Carlo L. 127.718; Diotallevi Marco L. 127.608; Santini Gabriele L. 125.251; Malfatti Alessandro L. 124.248; Striglio Palmina L. 122.674; Frasca Caccia Giuseppe L. 122.310; Kinigu Maria L. 121.591; Mazza Laris L. 119.152; Libretto Milena L. 118.004; Coloccioni Giuseppe L. 117.904; Succi Sante Gino L. 117.183; Ambrosini Giancarlo L. 115.714; Balducci Silvano L. 115.369; Malfatti Andrea L. 115.049; Gigli Rodolfo L. 114.483; Gabellini Marino L. 111.379; Bertaccini Maurizio L. 108.636; Delli Paoli Cesare L. 106.046; Lertola Gianfranco L.106.041; Zamagni Renata L. 105.992; Mazza Luciano L. 105.802; Matteini Paolo L. 105.197; Ugolini Walter L. 104.708; Arangio Giuseppe L. 102.807; Ferri Stefano L. 102.481; Grassi Giorgio L. 101.591; Santarelli Angelo L. 101.405; Meloni Dante L. 100.974; Vasta Angelo L. 100.617; Dari Andrea L. 100.455; Pizzi Alfredo L. 99.643; Santoni Angelo L. 99.310; Alfonzo Giuseppe L. 97.611; Fabbri Enrico L. 97.031; Pirazzini Giampiero L. 94.686; Guiducci Riccardo L. 94.613; Bucci Nazario L. 93.604; Fabbri Guido L. 93.323; Masier Vittorio L. 90.250; Vaccarini Bruno L. 90.178; Grossi Diego L. 89.884; Grossi Raffaele L. 89.159; Girolomini Giovanni L. 88.864; Bianchi Gaetano L. 87.872; Grossi Emanuele L. 87.494; Di Berardino Patrizio L. 87.454; Arangio Domenico L. 87.361; Santoro Domenico L. 86.908; Gaia Andrea L. 86.742; Frasca Caccia Camilla L. 85.996; Broccoli Pier Giorgio L. 84.749; Mancini Giuseppe L. 84.172; Manfroni Graziano L. 83.502; Grieco Ernesto L. 83.498; De Male’ Enrico L. 83.248; Santarelli Yuri L. 83.183; Pozzi Giuseppe L. 81.851; Mariotti Attilio L. 81.840; Cappellini Nazzareno L. 81.283; Faitanini Maria L. 80.995; Marcone Luca L. 80.845; Fanciaresi Fabio L. 80.384; Mariotti Alida Maria L. 79.813; Oliverio Giovanni L. 79.719; Mazzeo Marialicia L. 79.294; Gabellini Roberto L. 78.965; Fabbri Luigi L. 78.919; Giovannini Palmiro L. 78.754; Colombari Antonio Maria L. 78.720; Santolini Marino L. 78.676; Vetricini Marina L. 78.336; Villa Vittorio L.78.004; Tononi Alessandra L. 77.776; Vanni Igeo L. 77.357; Bruschi Emanuele L. 76.614; Cioni Marialorenza L. 75.851; Colonna Severino L. 75.842; Celli Vincenzo L. 75.711; Draicchio Grazia L. 75.689; Tonelli Umberto L. 75.366; Ballabene Corrado L. 75.208; Cioni Arnaldo L. 75.169; Tumietto Fabio L. 74.305; Zavatta Annibale L. 74.178; De Paoli Giorgio L. 74.148; L. 74.020; Fabbri Luigi L. 73.605; Degli Espositi Stefano L. 73.532; Di Giovanna Pietro L. 72.977; Gasperi Vincenzo L. 72.623; Berlini Daniela Franca L. 72.333; Gnocchi Cristina L. 72.317; Rossi Giorgio L. 72.041; Santini Sandro L. 71.789; Gandi Umberto L. 71.351; Morri Pier Paolo L. 70.940; Sampaolo Aldo L. 70.600; Torri Guido L. 70.566; Tumietto Dario L. 70.081. Il 6 gennaio ARRIVA LA BEFANA Quest’anno la Befana per venire a Coriano ha messo le ali (o meglio il paracadute). Il Comune di Coriano, in collaborazione con l’Associazione Aereosports di Rimini, ha organizzato per il 6 gennaio la tradizionale festa dei bambini al Campo sportivo di Via Piane, alle ore 10.30: dal cielo arriveranno un gruppo di paracadutisti vestiti da befana che porteranno a tutti i bimbi presenti tanti dolciumi. In caso di maltempo il lancio (e la festa) è rinviata al pomeriggio, alle ore 14.30, sempre al Campo sportivo. La festa avrà comunque luogo nel pomeriggio, anche in caso di maltempo, presso la Palestra polivalente alle ore 14.30: la Befana, in qualche modo, arriverà per la gioia dei bambini che saranno presenti. CO.RA.SPORT E’ partita l’avventura del Basket Coriano: alla quarta giornata del Campionato NBU amatoriale provinciale (a 7 squadre), dopo 3 partite (di cui 2 vinte e 1 persa) è in testa con 4 punti, con Luca De Angelis che ha realizzato 46 punti su 166 totalizzati. In piedi da sin. Fabio Fabbri, Luca De Angelis, Luca Fabbri, Marco Saulle, Alessandro Antognetti, Andrea Antognetti, Marco Monticelli. Accosciati da sin. Fabio Bacchini, Giampaolo Lombardini, Alessandro Rovelli, Matteo Villa, Michele Villa. INFORMAZIONI 15 COSTRUTTORI DI PACE La mostra “I costruttori di pace” E’ stata una settimana di grande soddisfazione per gli organizzatori della mostra “Costruttori di pace tra il XX e il XXI secolo” e degli spettacoli ad essa collegati: duemila persone hanno visitato la mostra e assistito agli spettacoli nella Palestra polivalente di Via Piane. L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Coriano. Numerose le scolaresche che hanno visistato la mostra dedicata ai premi Nobel per la pace (con grande spazio dedicato a Gandhi, a Martin Luther King, a Daisaku Ikeda): attraverso i 42 pannelli, divisi in 4 sezioni, i ragazzi hanno potuto approfondire la conoscenza sulla vita e le attività di quei “nomi”, attraverso un percorso di pace, di dialogo e di nonviolenza. Laboratori extrascolastici CORSI PER ADULTI Sono partite le iscrizioni per i corsi per adulti da svolgersi presso i laboratori extrascolastici di Ospedaletto: le lezioni inzieranno il 17 gennaio 2005. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’Ufficio Servizi sociali e pubblica istruzione, dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 13.30 (tel. 0541/659843 e 0541/659844). I corsi proposti sono i seguenti: ceramica e design (10 incontri) ricamo e macramè (10 incontri con possibilità di scelta tra corso serale a Ospedaletto e corso pomeridiano a Coriano) zen-stretching (20 incontri) alfabetizzazione informatica (18 incontri) informatica di secondo livello (14 incontri) inglese per principianti (15 incontri) inglese livello avanzato (15 incontri) lavoriamo con le mani (tre cicli di 5 incontri rivolti a genitori, insegnanti ed educatori) I corsi saranno attivati solo se si raggiungerà un numero minimo di pre-iscrizioni. Tutti i corsi prevedono anche un numero massimo di iscritti: pertanto farà fede la data di pre-iscrizione. CONCERTO DI NATALE Ancora un appuntamento natalizio di grande fascino: l’ormai tradizionale concerto di Natale (giunto alla sesta edizione) presso la Chiesa di S. Maria Assunta organizzato dall’Associazione musicale Rapsody in collaborazione con il Comune di Coriano e con il sostegno della Banca Malatestiana. Alla presenza di un folto pubblico l’orchestra Rapsody Ensemble e la Corale Quadriclavio di Bologna hanno eseguito musiche di Vivaldi,Torelli e Mozart. Direttore Marco Dallara. Il maestro Filippo Ravoni KUNG-FU Il maestro di Kung-fu (stile della Gru Bianca) Filippo Ravoni, allievo istruttore del maestro Carlo Tonti, tiene lezioni di questa pratica sportiva il lunedì e il giovedì, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, presso la Palestra della Scuola Media di Coriano. Per informazioni e iscrizioni chiamare, negli orari di attività sportiva, il seguente numero: 349/5529718. INFORMAZIONI 16 PER UNA RICOSTRUZIONE DELLA STORIA DEL CALCIO CORIANESE Pensare ad un calendario sulla “Storia del Calcio a Coriano”, a confronto con i grandi eventi sportivi che oggi ci vengono continuamente proposti da stampa e TV, può sembrare una impresa perlomeno velleitaria. A darci un po’ di coraggio, la constatazione che, nell’ultima annata con Olimpiadi ed Europei di Calcio, si è assistito ad una ripresa di interesse anche per gli sport minori e per certi protagonisti semisconosciuti, ancora non consacrati dai processi di grande comunicazione. Inoltre si è voluto rivisitare, sulla scia dell’appassionante e coinvolgente filone sportivo, alcuni aspetti delle trasformazioni ed evoluzioni che hanno fortemente caratterizzato gli ultimi decenni della vita sociale nel nostro Comune. Per la nostra storia non si poteva che ricorrere alle immagini fotografiche, che da sempre accompagnano le gesta sportive. Esposte in rigoroso ordine cronologico, le prime, rare, ormai stinte, ci mostrano ragazzi e persone appena usciti da tragici eventi della guerra, con una grande voglia di riscatto e di presenza, superando limitazioni e preclusioni prima insormontabili, particolarmente per i ceti sociali più modesti. Con il passare degli anni si notano le mutazioni avvenute negli stili di vita, nelle disponibilità economiche, nella cura più attenta dell’immagine, riscontrabili nella omogeneità e completezza degli abbigliamenti, nello stato dei terreni di gioco, nella apparizione sullo sfondo di tribune e attrezzature di stadio. Il racconto fotografico si svolge seguendo due filoni principali di attività calcistica: per primo, quello più antico del Capoluogo, imperniato attorno al vecchio “Campo Comunale” costruito verso la fine degli anni Trenta, e poi, dal 1972, nel nuovovo stadio di Via Piane, intitolato nel 1990 alla memoria di Daniele Grandi, giovane calciatore deceduto tragicamente in un incidente nei pressi dello stadio stesso. Nel 1986 fu invece inaugurato il nuovo stadio di Ospedaletto, realizzato dalla Amministrazione Comunale per rispondere alla crescente domanda di strutture sportive e per necessità di ospitare le gare della squadra locale, dal 1973 costituitasi in forma autonoma. Formazione salita nei livelli calcistici fino a conseguire, nel 1991, il massimo traguardo di una promozione nel campionato di “Eccellenza”. E’ questo di Ospedaletto il secondo (cronologicamente, s’intende..!) filone del calcio Corianese: ma gli intrecci continui di giocatori, allenatori, dirigenti che passarono ripetutamente da una sponda all’altra, gli scontri sportivi tesi ed emozionanti, fecero sì che mai le due linee furono completamente staccate, dando vita ad una storia di rivalità calcistica tra squadre concittadine che ricorda da vicino quelle piu note e celebrate delle grandi realtà urbane. Proprio per questo, si può immaginare il livello di discussione che si realizzò quando, nel 1999, si diffuse tra le tifoserie delle due parti la notizia della probabile fusione, che avvenne sotto la nuova denominazione di “A.C. TROPICAL CORIANO”, e che stà tuttora dando buoni frutti nel Campionato di Promozione . Ovviamente, questa soluzione non ha sopito la voglia di partecipazione di tanti appassionati, dentro e fuori dal terreno di gioco. Così, nelle altre Frazioni del territorio Corianese si sono costituite nuove Società di calcio, che hanno intrapreso l’avventura di partecipazione a tornei impegnativi: l’A.C. CERASOLO, che dal 2002 disputa il campionato di 3^ Categoria, così come l’A.C. MULAZZANO, che dopo una lunga militanza nei Campionati Amatoriali, partecipa anch’esso dal 2004 al suddetto campionato. La stessa strada fu percorsa a suo tempo dall’ A.C. BESANIGO, che dopo oltre un decennio di onorata attività autonoma, nel 1994 si fuse con il Coriano. Una menzione a parte va fatta per la Polisportiva SAN PATRIGNANO, che partecipa ininterrottamente dai primi anni Ottanta a campionati di Lega Dilettanti di 3^ e 2^ Categoria, utilizzando lo sport sia per il recupero dei propri ragazzi, sia per apertura e collegamento con il mondo fuori dalla Comunità, come dimostrato dal non raro inserimento in squadra di giovani corianesi esterni. Nel mettere assieme questo lavoro, di fronte alla grande quantità di fotografie, dati, nomi, avvenimenti emersi, ci si è accorti di un fenomeno vasto e radicato nella nostra società, ancorpiù se si pensa che non si è potuto trattare dei Settori Giovanili e delle Società Amatoriali che pure contribuiscono allo svolgimento della pratica sportiva; per poter attuare in futuro una ricerca più completa, la Biblioteca Comunale “Battarra” invita chi fosse in possesso di materiale fotografico interessante sull’argometo, di metterlo a disposizione, con ovvia restituzione dopo la riproduzione. Prima di chiudere, ci preme rivolgere un commosso pensiero ai tanti amici purtroppo scomparsi, che conserveremo sempre nella memoria in momenti così vitali ed intensi come quelli fissati dalle foto che li ritraggono. Nazario Bucci CALENDARIO 2005 Stagione 1966-67: Formazione della “S.S. Coriano Sport” che disputò per la prima volta un Campionato di Lega Dilettanti FIGC, allora denominato “Prima Divisione”. La squadra era composta prevalentemente da elementi Corianesi e Riccionesi, molti dei quali si erano formati nell’attività giovanile degli anni precedenti. L’Allenatore, non in foto, era il Prof. Gianfranco Genghini. Formazione: in piedi da sin., Franco Nicoletti, Giancarlo Guiducci, Giovanni Del Prete, Giorgio Pasquinelli, Piero Mazzotti, Nazario Bucci. Accosciati: Sergio Paci, Corrado Stefanini, Bruno Tombini, Mario Berardi, Claudio Abatti. Attraverso un piccolo oggetto, il calendario da tavola 2005, ed il lavoro di un gruppo di amici coordinati da Nazario Bucci la Biblioteca Comunale “Battarra” è riuscita ancora una volta a ricostruire un pezzo di storia della gente del nostro Comune attraverso le immagini e le storie dei calciatori corianesi. Ci servivano 13 foto: ne sono state rimediate alcune centinaia che andranno ad arricchire l’archivio fotografico della Biblioteca, oltre a tantissime storie. E’ stato chiesto a Nazario Bucci di farsi interprete di questa ricchezza e di trasportare, attraverso un lavoro ben più impegnativo, questi racconti sulle pagine di un libro. Chissà se il prossimo anno sarà possibile vedere tradotto in pratica questo, che al momento attuale, è solo un progetto?