non siamo piu` un “piccolo comune”

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non siamo piu` un “piccolo comune”
Supplemento n. 1 del 20 dicembre 2004 al n. 4 del 28 ottobre 2004 - Anno
XXIV - trimestrale – Proprietario/Editore Comune di Coriano Autorizzazione Tribunale di Rimini n. 194 del 18.4.1981 – Tariffa Regime
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IL SINDACO,
GLI ASSESSORI
E
I CONSIGLIERI COMUNALI
AUGURANO
A TUTTI I CORIANESI
BUONE FESTE!
L’Assessore alle Attività Economiche
Pier Giorgio Olivieri
NON SIAMO PIU’ UN
“PICCOLO COMUNE”
Tempi difficili per gli amministratori pubblici
presi in una duplice morsa fra i tagli dei
contributi agli enti locali operati dal Governo
nazionale e la necessità di continuare a
garantire (e possibilmente migliorare ed
ampliare) i servizi ai propri cittadini. Perché, al
di là dei dichiarati tagli delle tasse (tutti da
verificare ancora) pubblicizzati dal Presidente
del Consiglio Berlusconi, il problema dei
normali cittadini è quello di riuscire a far
quadrare i conti delle famiglie a fine mese, e
questo è sempre più difficile. Spesso anche a
causa delle bollette dei servizi pubblici e delle
tasse comunali. Ritengo che ciò che noi
offriamo ai nostri cittadini, in livello di
efficienza e di copertura di servizi, non sia
poco. Eppure il problema che noi pubblici
amministratori ci poniamo continuamente è:
sino a dove possiamo spingerci per garantire
adeguati servizi a tutti i nostri cittadini? Questo
è il problema nostro e vostro. Da qualche anno
anche in Italia, come negli altri Paesi europei,
gli investimenti nel settore idrico, fognario,
della depurazione sono scaricati sulle bollette
dei cittadini e non più sulla fiscalità generale.
Le tariffe vengono determinate dall’ATO
(l’Agenzia di Ambito territoriale) sulla base
degli investimenti che le società di gestione
devono effettuare su richiesta dei Sindaci per
potenziare i servizi. E’ chiaro che ogni Comune
valuterà attentamente ogni richiesta per
evitare che sulla tariffa finiscano spese non
prioritarie, ma abbiamo anche la necessità di
ragionare sui costi del gestore: nel nostro caso
HERA. Abbiamo contribuito a creare anche noi
questa grande azienda, e bene abbiamo fatto:
però è giusto e corretto che da parte dei
Sindaci venga con forza la richiesta di un
maggiore legame ed attenzione ai problemi del
territorio e che ogni azione non sia solamente
legata alla finalità di produzione di utili per gli
azionisti in Borsa. Eppoi noi con HERA abbiamo
tante altre cose da discutere: Coriano non deve
essere per questa azienda un comune come
tutti gli altri. La presenza dell’inceneritore a
Raibano (al di là della quarta linea o meno che
sarà la Provincia di Rimini nell’ambito del piano
dei rifiuti in discussione a decidere se e come
farla, ma su cui noi diremo con forza la nostra
opinione) richiede ai dirigenti di HERA grande
attenzione verso il nostro territorio e le azioni
necessarie per tutelarlo. E si metta fine una
volta per tutte a questo balletto centrale
elettrica si o no! La centrale elettrica a Raibano
non ci sta: lo abbiamo detto e ripetuto.
Sappiamo benissimo che la provincia di Rimini
è affamata di energia (che non c’è), ma lì non
è possibile farla la centrale. Non credo che
HERA possa, e voglia, costruire un impianto di
quel genere contro le pubbliche amministrazioni (peraltro sue proprietarie) e contro
tutta l’opinione pubblica: il prezzo d’immagine
che dovrebbe pagare sarebbe sicuramente
troppo alto per un’azienda che vuole essere
leader nazionale nel settore dei servizi pubblici
al servizio dei cittadini. Il Comune di Coriano
partecipa al “sistema Rimini” anche attraverso le sue quote nelle società pubbliche
(vedi tabella in seconda pagina). La
grandezza del territorio corianese, l’importanza degli impianti e delle strutture presenti,
l’economia complessiva data dalle nostre
aziende richiedono a tutti gli enti sovracomunali e alle aziende pubbliche una grande
attenzione alle nostre esigenze. Noi vogliamo
di più per i nostri cittadini, per le nostre
aziende e per il nostro territorio perché molto
abbiamo dato e stiamo dando. Questo
messaggio lo abbiamo iniziato a mandare da
un po’ di mesi a Provincia e Regione. Il nostro
Sindaco, inaugurando la Fiera dell’Oliva, lo ha
ribadito con forza: “vogliamo contare per
quello che siamo. Non accettiamo più di
essere considerati un “piccolo comune”. Noi
vogliamo cooperare, collaborando assieme a
tutti gli altri enti pubblici della provincia di
Rimini. Chiediamo però attenzione e rispetto,
sapendo che su molte questioni dovremo
trovare punti di mediazione. Ma l’equilibrio si
troverà solo se a volte anche le nostre
richieste e le nostre proposte saranno attentamente prese in esame ed in parte accolte”.
Credo che tutti i corianesi siano completamente d’accordo su ciò.
Pier Giorgio Olivieri
INFORMAZIONI 2
PARTECIPAZIONI AZIONARIE IN
POSSESSO DEL COMUNE DI CORIANO
361.401 azioni essendo un titolo quotato in
Borsa, il valore cambia giornalmente secondo la chiusura del
mercato azionario
2) AMIR spa
1.018.955 azioni pari a un valore di € 1.018.955
3) ROMAGNA ACQUE spa
3.829 azioni pari a un valore di € 1.977.525,34
4) RIMINI TERME spa
pari a un valore di € 181
181 azioni
5) AMFA spa
pari a un valore di € 336
336 azioni
6) FARMACIE COMUNALI DI CORIANO spa 579.876 azioni pari a un valore di € 579.876
7) AGENZIA TRAM CONSORZIO
un valore di € 39.849
8) TRAM SERVIZI spa
6.129 azioni pari a un valore di € 6.129
9) AGENZIA DI PROMOZIONE E SVILUPPO 15.494 azioni pari a un valore di € 15.494
DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE srl
10) BANCA POPOLARE ETICA scarl
pari a un valore di € 2.582,28
50 azioni
1) HERA spa
ROMAGNA ACQUE
SOCIETA’ DELLE FONTI
Il Comune di Coriano il 3 novembre ha firmato
dal notaio il conferimento di alcune sue
proprietà a Romagna Acque Società delle Fonti
ed ha votato favorevolmente all’Assemblea dei
Soci AMIR al conferimento dei beni della
società degli assets sempre in Romagna
Acque. Si sta dunque concludendo in queste
settimane l’operazione di nascita della Società
delle Fonti, ovvero l’unificazione della
proprietà e della gestione di tutte le principali
fonti di produzione in Romagna (ovvero nelle 3
province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini).
Sulla base di questa consistente novità, tutti i
comuni soci saranno chiamati entro dicembre
in Assemblea per discutere ed approvare il
nuovo piano decennale degli investimenti di
Romagna Acque sul territorio delle 3 province
per un importo di quasi 300 milioni di euro.
AREA INDUSTRIALE DI RAIBANO
L’Assemblea dei Soci dell’Agenzia di promozione e sviluppo delle attività produttive srl (Comuni
di Coriano e Misano con il 29,705% ognuno, Comune di Riccione con il 19,80%, la Provincia di
Rimini con il 10,89%, il Consorzio di Bonifica con il 9,90%) l’11 novembre ha provveduto a
rinnovare il Consiglio di Amministrazione eleggendo: Paolo Zaghini (in rappresentanza della
Provincia), Corrado Savoretti (per Misano), Giancarlo Gennari (per Riccione), Riccardo Guiducci
(per Coriano), Enrico Santini (per il Consorzio di bonifica). Il Consiglio di Amministrazione del 16
novembre ha provveduto ad eleggere Presidente dell’Agenzia Paolo Zaghini. I Soci hanno chiesto
al nuovo Consiglio di preparare entro febbraio un documento sull’operatività di questa Società al
fine di far partire l’area industriale di Raibano, una delle 3 nuove aree produttive previste dallo
strumento urbanistico provinciale (PTCP).
ADDIO VECCHIA SALA DEL
CONSIGLIO COMUNALE
Sinceramente ci vuole del cattivo gusto per
sostenere la bellezza della vecchia sala del
Consiglio Comunale. Gli arredi di questa (i tavoli)
erano un assemblamento di tavole di legno
messe sopra delle pedane: non c’era alcuna
forma di tecnologia predisposta, né per la registrazione, né per l’amplificazione, né per il voto. La
decisione di smontarla, dopo oltre trent’anni di
funzionamento (con fasi alterne), nasce fondamentalmente dalla necessità di comporre in
maniera diversa gli spazi degli uffici, sapendo
comunque che entro breve tempo l’intero Palazzo
Comunale dovrà essere sottoposto ad un consistente lavoro di ristrutturazione per adeguarlo alle
nuove esigenze tecnologiche e di sicurezza. Il
Comune ha bisogno di più spazi per i suoi uffici: i
lavori di ristrutturazione dovranno servire anche
per pianificare in maniera diversa la suddivisione
degli uffici, compresa la possibilità che altri pezzi
della macchina comunale (dopo i Vigili Urbani)
escano dalla vecchia sede municipale.Alla luce di
questo nuovo assetto complessivo degli uffici
comunali dovrà essere prevista finalmente anche
una nuova, moderna e funzionale sede del
Consiglio Comunale, il più alto organismo
istituzionale del nostro Comune. Questo vorrà
dire, come in altri Comuni anche della nostra
Provincia, attrezzarla con le moderne tecnologie
di registrazione e di voto, dotarla degli spazi
necessari ai gruppi consiliari, capace di ospitare
un certo numero di cittadini che volessero partecipare ai lavori del Consiglio. La questione sarà
posta dal Sindaco, nel momento delle decisioni
da prendere rispetto ai modi e ai tempi dei lavori
da farsi al Municipio, all’intero Consiglio
Comunale che sarà chiamato a decidere sulle
scelte e sulla nuova pianificazione degli spazi
degli uffici comunali. Nel frattempo provvisoriamente, per un certo periodo di tempo, il Consiglio
Comunale sarà convocato nella Sala della
Biblioteca Comunale “Battarra”.
Il murales della vecchia sala del Consiglio Comunale in Municipio realizzato negli anni
Settanta da un pittore romano che per un po’ visse ed operò a Coriano
E’ DECEDUTO DON
FERRUCCIO ZAMAGNI
E’ morto il 16 ottobre, a 88 anni, don Ferruccio
Zamagni, parroco da sessant’anni a
Sant’Andrea in Besanigo (anche se ufficialmente era cessato nella carica nel 1994).
Originario di San Vito, a Coriano era arrivato
nel giugno 1944, nei mesi più terribili del
secondo conflitto mondiale, poche settimane
prima delle terribili battaglie per lo sfondamento della Linea Gotica. Protagonista,
assieme al parroco di Coriano don Michele
Bertozzi, di un cattolicesimo battagliero e
sanguigno, fu interprete di una presenza attiva
dei cattolici in politica e nelle associazioni
economiche (lo ricordava Armando Foschi sul
nostro giornale in un’intervista fattagli alcuni
numeri fa). Nel dopoguerra ricostruì la Chiesa
di Besanigo distrutta dai combattimenti (venne
inaugurata nel 1958), e al suo fianco eresse
Casa Santa Marta, luogo di ospitalità per tanti
fedeli ed ecclesiastici sulla nostra Riviera e,
dalla fine degli anni Ottanta, diede il via alla
costruzione della Palestina in miniatura, luogo
ancor oggi visitato da tanti.
INFORMAZIONI 3
Scaduto il 10 dicembre
TEMPO DI CONDONO
Il 10 dicembre è scaduto il termine per la
presentazione delle domande di condono
edilizio sulla base delle decisioni del Governo
del 9 luglio 2004, dopo la sentenza n. 196
della Corte Costituzionale, e della Legge
regionale dell’Emilia-Romagna dell’8 ottobre
2004 (che il Governo ha impugnato davanti
alla Corte Costituzionale). Un iter lunghissimo,
assai travagliato e molto contestato dalle
associazioni ambientaliste, modificato in
senso restrittivo e reso più oneroso da molte
regioni italiane, fra cui l’Emilia-Romagna,
hanno fatto sì che molti cittadini decidessero
di non aderire al condono. Anche nel nostro
Comune le prime notizie che filtrano dagli
uffici tecnici parlano di poche decine di
domande di condono presentate, forse un
centinaio. Nel prossimo numero del giornale
daremo maggiori informazioni sul numero
delle domande presentate. Per il resto le informazioni sono quelle note, e già presentate in
altri numeri del nostro giornale comunale (a
cui rinviamo). L’unica novità, prevista nella
bozza della Finanziaria 2005 (ma non ancora
legge), è lo slittamento di quasi un anno (dal
10 dicembre 2004 a maggio-settembre 2005)
dei pagamenti del condono edilizio da parte di
chi ha deciso di aderire.
CIMITERO DI PASSANO
La Giunta Comunale ha approvato il progetto di
ampliamento del Cimitero di Passano, lato San
Savino. L’opera prevede sia la costruzione di
nuovi loculi che un campo per le inumazioni. La
tipologia costruttiva è simile a quella dei recenti
ampliamenti realizzati negli altri cimiteri
corianesi e sono stati previsti spazi per ripostigli
e/o magazzini e servizi igienici. Le opere sono
in fase d’appalto ed è previsto che i lavori,
dell’importo complessivo di € 200.000,
saranno iniziati la prossima primavera.
3° stralcio
ARREDO URBANO IN VIA GARIBALDI
La Giunta Comunale ha recentemente approvato il terzo stralcio funzionale dei lavori di arredo
urbano di Via Garibaldi, nel tratto compreso tra l’Ufficio Postale e Via Pedrelli. Sicuramente è
questo il tratto più “delicato” dell’intero intervento di ristrutturazione di Via Garibaldi, sia dal
punto di vista della viabilità per la ristrettezza della sede stradale, sia dal punto di vista archittetonico per la presenza di Piazza Mazzini e di Piazza F.lli Cervi.
La proposta approvata prevede il proseguo dell’arredo nella tipologia attuale (asfalto sulla sede
stradale e porfido sui marciapiedi) dall’Ufficio Postale sino alla proprietà Fabbri. Da questo punto,
fino a Via Pedrelli, la pavimentazione sarà eseguita in selce nella stessa tipologia di Piazza
Mazzini: questo per sottolineare la continuità oltre che la centralità dell’area dell’intervento.
Anche Piazza F.lli Cervi sarà pavimentata in selce, con la creazione di una fila di posti auto a spina
di pesce lato monte ed una fila di posti auto longitudinali lato valle.
La viabilità in questo tratto di Via Garibaldi, tra l’Oleificio Fabbri e Piazza F.lli Cervi, dopo la sperimentazione compiuta negli ultimi mesi con la realizzazione del senso unico, sarà ripristinata a
doppio senso di marcia, anche se con delle costrizioni. Infatti, a protezione dei marciapedi,
saranno posizionati dei fittoni che comporteranno la transitabilità, in due tratti per complessivi 40
metri lineari, dei sensi alternati di marcia, realizzando idonei spazi di sosta per chi proviene nel
senso opposto. In questo tratto, il più stretto dell’intera Via Garibaldi, i marciapiedi saranno a raso
(a livello della sede stradale) delimitati da una cunetta per la raccolta dell’acqua piovana e da una
striscia di pavimentazione in ciottolato.
Lo stesso procedimento è in corso di realizzazione nel tratto dopo l’Ufficio Postale, che sarà
anche questo a breve aperto nei due sensi di marcia, con l’installazione però di un senso di
marcia alternato all’altezza dell’Ufficio Postale
Gli stralci d’intervento della riqualificazione di Via Garibaldi
TERRENI ACQUISTATI
DALLE MAESTRE PIE
Dopo una lunga trattiva è stato formalizzato l’atto
di acquisto a favore del Comune di Coriano di due
terreni di proprietà dell’Istituto Maestre Pie
dell’Addolorata.
Il primo, sito in Via Piane di 13.800 mq., servirà ad
ampliare il Centro sportivo. Il secondo, a Pedrolara
di 2.900 mq., servirà a realizzare un parco
pubblico per la frazione. Dopo la firma dell’acquisto la Giunta Comunale ha approvato il
progetto di ampliamento del Centro sportivo di Via
Piane prevedendo la costruzione di un nuovo
campo da calcio regolamentare per la 1.a e la 2.a
categoria (delle dimensioni di ml. 50x1000) e di
un campetto da allenamento. La nuova realizzazione consentirà di sostituire e dismettere il
vecchio campo di Via Giovagnoli che non
possiede più gli adeguati requisiti, sportivi e di
sicurezza. La costruzione del campo costerà €
200.000. Essa usufruisce di un contributo sugli
interessi del Credito sportivo per la somma di €
126.000.
Il progetto del Parco di Pedrolara invece era già
stato approvato in passato, ma poi bloccato dal
mancato raggiungimento dell’accordo bonario
con le Maestre Pie. Ora si procederà ad una
revisione dei prezzi di capitolato in quanto quelli
vecchi non sono più attuali, e poi si andrà alla
pubblicazione del bando di gara per la realizzazione.
Entrambe le opere saranno realizzate ed ultimate
nel corso del prossimo anno.
DIPENDENTI COMUNALI
I dipendenti comunali in servizio l’1 dicembre
2004 risultano essere 57 unità, di cui 50 a
tempo pieno, 7 a tempo determinato e 1
segretario comunale.
Sono inoltre attivi 24 rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa operanti presso i
Servizi Sociali e la Pubblica Istruzione.
Nel 2004 sono stati assunti a tempo indeterminato 3 unità, mentre 4 hanno cessato il loro
rapporto con il Comune di Coriano: 1 per
pensionamento, 2 per mobilità esterna e 1 per
dimissioni.
Sono inoltre in corso 11 inserimenti lavorativi
(ovvero soggetti inseriti in progetti di
formazione ed educazione): 6 nelle scuole, 2
nel settore verde, 1 nella manutenzione
stradale, 1 nel canile, 1 al centralino.
INFORMAZIONI 4
LA PAROLA AI GRUPPI CONSILIARI
In questa pagina i gruppi consiliari potranno liberamente intervenire sui diversi problemi amministrativi del Comune.
Naturalmente la responsabilità di quanto affermato e dichiarato nei singoli pezzi sarà del gruppo che firmerà l’articolo.
FORZA CORIANO
Questa maggioranza si
appresta a tagliare il
traguardo dei primi sei
mesi di lavoro consapevole
di avere iniziato a mettere
sul fuoco tanta carne: solo in queste ultime
settimane la pianificazione dei nuovi spazi
degli uffici comunali, l’avvio del percorso per
l’identificazione del nuovo polo scolastico nel
capoluogo, la ripresa delle iniziative per il
decollo dell’area industriale di Raibano, il
confronto serrato con la Provincia di Rimini ed
HERA per quanto riguarda l’inceneritore e la
centrale elettrica, le scelte per Via Garibaldi,
per il Teatro Comunale, per alcune varianti,
per la redazione del bilancio di previsione
2005. Ci piace inoltre la grinta con cui stiamo
dicendo cose importanti e lavorando per
realizzarle ed avere un ruolo importante nel
“sistema Rimini”. E’ una Giunta che sta
lavorando, un gruppo consiliare partecipe ed
una alleanza che sta impegnandosi a
mantenere gli impegni assunti in campagna
elettorale. E’ un collettivo che assieme sta
lavorando al servizio dei cittadini corianesi.
Questo riteniamo è lo spirito giusto con cui
proseguire l’attività di direzione amministrativa anche nel prossimo anno.
Il Gruppo consiliare di Centro-Sinistra augura a
tutti i corianesi un felice Natale e un prospero
2005: naturalmente questa ultima affermazione
è sottilmente ironica perché ci verrebbe da dire
piuttosto “che Dio ce la mandi buona” di fronte
alle scelte scriteriate di un Presidente del
Consiglio che taglia le tasse (e sin qui tutti i
cittadini, noi compresi, ne siamo contenti), ma
non si sa più quali sono le risorse economiche del
Paese disponibili per il suo sviluppo. A Roma la
risposta ricorrente che tutti gli amministratori
pubblici sentono è: “non c’è più un soldo per
alcun intervento”, ma in realtà non ci sono più
neanche per quelli approvati, definiti e finanziati
(sic!). Cosa dire: noi cercheremo di operare per
far quadrare il bilancio comunale per i nostri
cittadini, continuando a garantire quei servizi e
quegli interventi economici che sono indispensabili per la buona qualità della vita nel nostro
Comune. Rischiamo di avere una visione
egoistica, limitata, ma crediamo che oggi in Italia
ci debba essere una grande avvertenza su quello
che sta succedendo (anche se il monopolio
completo di Berlusconi sulle 6 TV nazionali non
aiuta certamente: nei telegiornali non ci sono più
notizie sull’economia, sui giudizi dell’Europa sulla
finanziaria, ecc.). I cittadini chiedono all’Ulivo
unità, proposte, una direzione forte da parte di
Romano Prodi. E allora noi pensiamo che bene
dobbiamo fare nel nostro piccolo a Coriano, per
portare il nostro granello di sabbia al progetto
generale per una Italia che sappia rialzarsi e
riprendere la strada dello svilluppo ed il suo ruolo
in Europa e nel mondo. Con presunzione, ma
siamo convinti che se bene facciamo a Coriano
per i nostri cittadini, questi sapranno meglio
valutare anche quando arriverà l’ora delle scelte
nazionali.
Il Gruppo Consiliare di Centro-Sinistra
UN NUOVO
RINASCIMENTO
Un territorio vasto come il
nostro è sicuramente
difficile da amministrare. La
sua conformazione poi, con tante frazioni e
località decentrate rispetto al capoluogo, ne
fanno uno dei Comuni di più complessa
gestione.
Necessita la programmazione, la progettualità,
la graduatoria delle priorità e la ricerca delle
fonti di finanziamento.
Tutto ciò comporta la conoscenza del territorio
nei minimi particolari, comporta avere la
conoscenza delle esigenze delle zone abitate,
dei bisogni dei cittadini, della presenza o meno
delle infrastrutture necessarie al vivere
quotidiano.
La nostra Amministrazione è attrezzata per tutto
questo?
Si programma a vasto respiro o si vive la quotidianità mettendo le toppe alle falle che si
aprono?
I nostri Uffici sono adeguatamente organizzati?
La nostra risposta è No!
Gli Amministratori sono chiamati a governare
ma devono avere il supporto di un apparato
efficiente e organizzato in grado di assolvere ai
compiti cui è chiamato.
L’area tecnica così come organizzata risulta
troppo piramidale con conseguenze che si
riversano sulla efficienza e caricano di troppe
responsabilità il Dirigente.
La nostra opinione è che l’apparato pubblico
deve essere snello e autonomo per cui l’area
tecnica dovrebbe essere scissa in tre distinti
settori: Urbanistica, Edilizia privata, Lavori
Pubblici ciascuno affidato ad un responsabile di
settore. Tutti i tre settori dovrebbero poi avere
un coordinatore con il compito di raccordo tra
gli Uffici e l’Amministrazione.
Occorre rafforzare il settore dei Lavori Pubblici
con un organico sufficiente a garantire gli
interventi quotidiani e un settore che segua le
opere pubbliche con soggetti direttamente
responsabili dell’andamento dei lavori; che
segua la progettazione interna od esterna
delle nuove opere; che sia il braccio operativo
dell’Amministrazione nella progettualità ad
ampio respiro.
In tal modo si valorizzerebbero le professionalità dei Tecnici e si darebbe loro la possibilità
di emergere e attivare quella sana competizione che andrebbe a tutto vantaggio dei
cittadini.
E’ così difficile conseguire questo risultato?
No se ci si rimbocca le maniche e ci si mette
all’opera e soprattutto se si è convinti che
questa è la strada da percorrere. L’Ente pubblico
può funzionare solo a queste condizioni.
L’Amministrazione si muova, chieda l’apporto
delle forze di opposizione che sono propositive
e aspirano come tutti ad un nuovo rinascimento
di Coriano.
Con l’occasione auguriamo a tutti, cittadini ed
Amministratori, un Buon Natale e un Felice
2005.
Gruppo Consiliare “Uniti per Coriano”
NON SIAMO
D’ACCORDO
Ecco alcune strategie, volute dalla maggioranza, a favore della comunità:
ridurre la visuale del balcone dell’adriatico e
cancellare lo storico campetto del capoluogo!
Avvertenze:a tutti i cittadini che non hanno intuito i benefici delle ponderate
scelte dell’amministrazione - perché non ve ne sono - si raccomanda un’attenta lettura; se ne consiglia una coscienziosa a chi sostiene che la nostra
opposizione non sia anche una forza di controllo.
Nel consiglio comunale del 4 novembre sono state apportate svariate
modifiche al piano regolatore vigente, denominate “Variante 2004”. Tra le
tante ne citeremo una in particolare che, pur riguardando in genere tutte le
strutture dei centri storici, sembra preparata appositamente per un edificio
specifico. Tale variante consente di raddoppiare la superficie utile dell’esistente, passando da 2,5 a 5 m3/m2. Durante il consiglio comunale, il
sottoscritto pretendeva,con un intervento deciso e duro,spiegazioni a livello
politico di questa presa di posizione. Nello stupore generale il sindaco, in
risposta alla mia interrogazione,proponeva di limitare l’ampliamento da 2,5
a 3 m3/m2. La maggioranza, tuttavia, inseguito alla mugugnante reazione
del consigliere Rogazzo, capogruppo dei ds, approvò la variante decisa
inizialmente, cioè a 5 m3/m2 . I restanti consiglieri dell’opposizione si
astennero e ci fu solamente un voto contrario, il mio. Per i non addetti ai
lavori, questa manovra è chiaramente studiata per favorire solo uno o due
casi , tra cui l’albergo Bellavista. Per l’attuazione di questa variante hanno
rispolverato addirittura il D.M. del 02.04.1968 n. 1444: tecnicamente
possibile, ma politicamente scorretto. Siamo di fronte al solito, imperante,
brutale sviluppo speculativo che non reca giovamento né al centro del
capoluogo né a quello delle frazioni corianesi. La bozza del progetto,
presentato dai proprietari alla giunta, prevede una costruzione che si
espandi fino al bordo di via Patrignani. Notifico, inoltre, per chi ancora non
lo sapesse, che nei lotti sottostanti alla via in questione saranno costruite
altre case,proprio al posto dell’attuale vigna.Facciamoci coraggio ci rimarrà
una feritoia dalla quale scorgere il panorama. Esiste una soluzione per
limitare i danni ed ora ve la illustro. Innanzitutto promuovere ed attuare un
serio piano di recupero dei centri storici, senza il quale ogni variante non ha
senso. In secondo luogo propongo, per evitare una drastica riduzione del
panorama del balcone dell’Adriatico,di innalzare dei pilastri all’altezza della
piazzetta centrale di piazza don Minzoni per creare un porticato, al di sopra
e al di sotto del quale si potrebbe anche costruire, lasciando, però, grazie
all’apertura, la massima visibilità del paesaggio. La mia proposta salvaguarderà il balcone dell’adriatico e ci consentirà di vedere,infine,le tre belle
canne fumarie dell’inceneritore che, sommate alla prossima, ancora più
bella ed ancora più alta, conferiscono un tocco di tecnologia all’agreste
visuale.
Sabato 4 dicembre si è svolta la riunione di tutte le società sportive del territorio corianese. All’incontro, però, ne erano presenti solo due, oltre, ovviamente, al sindaco e all’assessore Gambuti. L’opposizione non era stata
invitata,ma il sottoscritto e altri due consiglieri di minoranza hanno appreso
la lieta novella: il campetto vecchio del nostro capoluogo sarà chiuso e
dislocato in via Piane. Aggiungo che, nella bozza presentata, non sono
previsti gli spogliatoi.
Che cosa faranno mai nel campetto vecchio? Sarà trasformato in verde
pubblico e/o in casa protetta? Oppure è un fertile terreno per qualche altra
speculazione edile?
All’improvviso ho un déjà vu. Non avevo forse già espresso per iscritto le
intenzioni della maggioranza sulla area in questione nell’ultimo articolo
pubblicato prima delle elezioni? Sì e ricordo anche l’acredine con la quale
alcuni cittadini promettevano mobilitazioni e raccolte di firme se si fosse
avverato quello di cui palesemente sospettavo.
Questo è solo una parte di ciò che l’amministrazione ha deciso in soli sei
mesi …. e siamo solo all’inizio…..
Angelino GAIA, candidato a sindaco elez.amm. aprile’95, giugno’99 e
giugno‘04 – cell: 335/8064706; tel/fax: 0541/656705; [email protected].;
www.nuovacoriano.com (il sito sarà presto aggiornato).Auguri un sereno
Natale e felice anno nuovo a voi e a tutti i vostri cari dal vostro combattente
nato Angelino Gaia.
Il Gruppo Consiliare “Nuova Coriano”
INFORMAZIONI 5
Consiglio Comunale aperto il 26 ottobre
I NOSTRI ANZIANI
E’ una tradizione l’attenzione dell’Amministrazione Comunale corianese ai problemi dei suoi
anziani. Una attenzione che ha portato, nel corso
degli anni, a consolidare un rapporto positivo e
costruttivo con le associazioni sindacali dei
pensionati, con quelle del volontariato oltre che
con le centinaia di anziani del nostro Comune. La
maggioranza dei nostri anziani, a differenza di tanti
loro coetanei di altre parti d’Italia, vivono nella
stragrande maggioranza fortunatamente una
situazione di agiatezza economica e sociale, e
godono di un sistema efficiente di servizi pubblici,
di una fitta rete di sindacati e di associazioni del
volontariato sociale, sportivo, culturale,
ambientale, e di imprese no profit.Attenzione però,
dice il Sindaco Matricardi. “Nonostante tutto
questo abbiamo la sensazione che stia crescendo
anche a Coriano, il problema della solitudine degli
anziani e della non autosufficienza. Solitudine nelle
relazioni, solitudine nei confronti della burocrazia,
solitudine nella malattia e nei bisogni più
elementari. Stiamo assistendo ad un pericoloso
arretramento della struttura sociale rispetto al
carico che le famiglie hanno nei compiti di cura
dell’anziano non autosufficiente”. Di tutti questi
MARCELLO TONINI
NUOVO DIRETTORE
GENERALE AUSL RIMINI
L’11 ottobre la Giunta regionale, su proposta
dell’Assessore alla Sanità Giovanni Bissoni,
ha nominato nuovo Direttore Generale
dell’Azienda USL di Rimini il dr. Marcello
Tonini, già direttore del servizio controllo di
gestione. Nato a Misano A. nel 1957, si è
laureato in medicina e chirugia a Bologna nel
1983, dal 1987 ha acquisito una lunga
esperienza manageriale della gestione
sanitaria. Ha sostituito il dott. Tiziano
Carradori spostato a dirigere l’AUSL di
Ravenna.
In queste ultime settimane è stato anche
sostiuito il direttore del distretto di Riccione,
da cui dipendono i servizi sanitari di Coriano:
ha lasciato per altro incarico la dott.sa Maria
Mafia Russo ed è arrivata la dott.sa Nunzia
Boccaforno.
Il Sindaco di Coriano ha
espresso il proprio
ringraziamento ai dirigenti
che hanno lasciato e dato
il benvenuto ai nuovi
responsabili.
temi si è parlato in un Consiglio Comunale aperto,
alla presenza di molte persone e di numerosi
rappresentanti di sindacati pensionati e di associazioni, svoltosi il 26 ottobre presso il nuovo Centro
Sociale di Coriano.
Ha detto l’Assessore ai Servizi Sociali Marzio
Cavallucci: “L’Amministrazione Comunale ha
investito negli anni passati un consistente capitale
economico a favore della spesa sociale e questa
spesa indiscutibilmente sarà destinata ad
aumentare per il semplice fatto che la popolazione
anziana è in continuo aumento e che grazie a Dio,
la vita si è allungata notevolmente.
L’impegno dell’Amministrazione si è rivolto e
continuerà a rivolgersi nel contribuire al sostegno
economico per le famiglie ed ai singoli in difficoltà;
per un fondo sociale destinato a garantire l’affitto
alle famiglie indigenti; per un aiuto alla frequenza
scolastica, esonerando i ragazzi della scuola
dell’obbligo delle famiglie in difficoltà economiche
dalle rette dei trasporti e delle mense; a mantenere
in attivo i 10 progetti per l’inserimento in attività
lavorativa di altrettanti diversamente abili; a
contribuire attraverso l’AUSL alla realizzazione di
progetti volti alla valorizzazione ed alla promozione
dei minori; a contribuire con il pagamento totale e
parziale di rette di anziani inseriti in case protette o
cliniche terapeutiche; potrei continuare ancora con
il segnalare altre iniziative come il contributo
all’AUSER per l’installazione dell’elevatore al
pulmino di sua proprietà che permetterà
un’adeguata salita e discesa ai portatori di
handicap; l’organizzazione delle varie gite sociali; il
contributo economico per la effettuazione delle
cure termali ed il soggiorno estivo.
Tutto questo evidenzia un quadro articolato di
iniziative dove il soggetto principale è l’anziano ed
il pensionato che in molti casi è anche il nostro
referente organizzativo e qui entra in campo la
ricchezza umana, che si manifesta attraverso il
volontariato, i sindacati, le cooperative, le associazioni, le parrocchie, le comunità, i centri sociali e
gli stessi singoli pensionati, che sanno egregiamente organizzarsi e quindi essere fidati referenti
per l’Amministrazione Comunale. Ritengo di
ribadire senza incertezze che questa è la linea
dell’Amministrazione Comunale che potrei
riassumere nella frase: un vero sostegno
economico per lo sviluppo delle idee dei pensionati
per risvegliare una nuova coscienza civile aperta e
rinnovata della nostra collettività. Per l’anno 2005 il
bilancio di previsione confermerà ancora l’impegno
sociale di questa Amministrazione Comunale,
certamente potenziato in alcuni capitoli rivolti agli
anziani e ai giovani”.
La seduta del Consiglio Comunale aperto del 26 ottobre
A NOME DI SPI-CGIL/FNP CISL/UILP UIL
L’INTERVENTO DI ROMEO NICOLINI
L’invecchiamento della popolazione è un fatto
evidente. Il miglioramento delle condizioni
abitative, igienico-sanitarie, alimentari e dell’assistenza mdica e terapeutica contribuiscono a
prolungare l’età biologica ed accresce le aspettative in ordine alla qualità della vita.
Nel Comune di Coriano gli anziani, oltre i 65 anni,
sono 1.529 e rappresentano il 18% della
popolazione. Fra questi ci sono gli ultra ottantenni
che spesso non sono autosufficienti e necessitano di terapie e assistenza, ma ci sono anche i
sessantacinquenni che sono pensionati per il
mondo del lavoro ma hanno ancora tanta energia
e vitalità da impiegare nelle attività di svago o di
volontariato od ancora di lavoro (questo nuovo
Centro sociale di Coriano ne è un esempio).
Pertanto i bisogni sono differenziati a secondo
dello stato di salute delle persone a cui il Governo
non può limitarsi a dare un bonus (se vogliono
ancora continuare a lavorare) oppure promettere
il famoso milione (di vecchie lire) al mese se sono
solo pensionati. La grave situazione economica in
cui versa il nostro Paese, l’aumento incessante ed
incontrollato dei prezzi, ha fatto e continua a far
pedere potere di acquisto alle pensioni e molti
anziani rischiano di precipitare sotto la soglia di
povertà, costringendoli a ridurre i loro consumi ai
limiti della sussistenza. I tagli delle risorse
destinate alla sanità, ai servizi, all’assistenza e
allo stato sociale in generale apportati dal
Governo in questi anni fanno sentire oggi i
pensionati come cittadini di serie B cui destinare
poche risorse, tanto ormai sono persone inutili. In
alcun modo i pensionati italiani sono considerati
una componente importante ed indispensabile
della nostra società, che con il loro duro lavoro in
questi decenni hanno contribuito a ricostruire
l’Italia dopo gli anni terribili della guerra.
L’Amministrazione di Coriano è stata sempre
sensibile alle problematiche delle persone
anziane ed in questi anni ha costruito una rete di
servizi che contribuisce non poco a migliorare
complessivamente la qualità della vita degli
anziani corianesi, anche attraverso una serie di
agevolazioni fiscali per andare incontro alle
situazioni di maggiore disagio economico.
Voglio ribadire qui oggi quello che ho detto solo
pochi giorni fa all’inaugurazione di questo nuovo
Centro sociale per anziani: la richiesta al Comune
di Coriano di proseguire anche nel prossimo
futuro nell’azione di costruzione di servizi sociali
di qualità, efficaci per gli anziani e per tutta la
popolazione corianese, attraverso una gestione
economica adeguata di questi sui capitoli del
bilancio comunale. Le risposte a questa nostra
richiesta le attendiamo da tutte le forze politiche
presenti in questo Consiglio Comunale.
Le organizzazioni sindacali dei pensionati saranno
presenti in ogni occasione a fianco delle persone
più deboli, a battersi per sostenerle sia economicamente che socialmente. Chiediamo al Governo,
attraverso le centinaia di Consigli Comunali aperti
in svolgimento in tutta Italia, di rivedere la politica
attuata in questi anni nei confronti della
popolazione pensionata ed anziana. Ovunque
chiediamo sostegno ed appoggio a queste nostre
richieste a tutte le forze politiche italiane.
INFORMAZIONI 6
Intervista all’Assessore alla Pubblica Istruzione Melelia Maltoni
LAVORIAMO PER IL NUOVO POLO SCOLASTICO NEL C
Melelia Maltoni è una donna pratica, abituata a
risolvere le questioni e a governare i problemi.
Da alcuni mesi dirige l’Assessorato alla
Pubblica Istruzione e ha preso di petto
numerose questioni aperte e che vuole rapidamente chiudere per passare poi ad altre. Ad
una in particolare: Lei, assieme alla Giunta
Comunale, ritiene sia giunta l’ora di progettare
un nuovo polo scolastico a Coriano capoluogo,
per far fronte alle nuove esigenze dei ragazzi e
degli insegnanti. Di questo ed altro abbiamo
parlato in questa intervista.
Come ha trovato la situazione scolastica
corianese?
Dividiamo la risposta in due parti. La prima, che
è di stretta competenza dell’Amministrazione
Comunale, è il garantire i luoghi idonei per
l’attività scolastica ed una serie di servizi: dopo
gli accorpamenti degli anni Novanta noi oggi
abbiamo 2 sedi per la Scuola Media (a Coriano
e a Ospedaletto) e 3 sedi per la Scuola
elementare (a Coriano, a Ospedaletto, a
Cerasolo). Nonostante i continui adeguamenti
Scuola Media Statale Centrale “M. Gabellini”
Via G. Di Vittorio 2 – Coriano
Tel. 0541 657131
Alunni: 155 - Classi: 7 - Insegnanti: 19
Palestra: sì
Servizio Mensa: no
Ultimi lavori completati nell’estate 2004:
adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi.
tutti e 5 gli edifici (chi più chi meno) risentono
di una progettazione fatta in altri tempi
scolastici. Abbiamo terminato la ristrutturazione di Cerasolo, abbiamo sostituito la
ditta che doveva completare i lavori alla Scuola
elementare di Ospedaletto e che ci ha causato
infiniti problemi, ma che ora speriamo rapidamente di recuperare e sistemare per il
prossimo anno scolastico, dobbiamo mettere
mano ex novo alle sedi di Coriano capoluogo.
Su questo torneremo dopo. Abbiamo dunque
complessivamente un sistema di sedi scolastiche che deve essere rivisto, anche alla luce
della riforma Moratti in arrivo. E qui darei la
seconda parte della risposta: la riforma Moratti
prevede tantissime novità, molte delle quali
contestate dal mondo della scuola. Dire che
oggi c’è molta confusione fra gli operatori
scolastici, i genitori, i pubblici amministratori
verso le prospettive future della scuola italiana
è prendere atto della situazione che c’è in
questo momento. Ma tutta questa incertezza si
avverte, la registro fra gli insegnanti che
lavorano con addosso un malessere profondo.
Allora dico che abbiamo bisogno tutti di
certezze, di condivisione dei percorsi riformatori, di basi solide per la formazione delle
nuove generazioni italiane. A tutti chiedo
grande senso di responsabilità e di partecipazione affinchè questa fase di transizione sia
vissuta, in primo luogo dai ragazzi, con grande
equilibrio e serenità.
correnti (cioè oltre il 13% delle spese correnti
del bilancio comunale). Non è poco, ma sicuramente se potessimo ne servirebbero di più.
Stiamo tentando ogni strada (Provincia,
Regione) per recuperare altri fondi da destinare
a nuove iniziative e a nuovi progetti per i
ragazzi. Abbiamo attualmente in corso 4
progetti a cui teniamo molto, frutto di collaborazioni diverse (con i comuni di Montecolombo
e Montescudo, con l’AUSL, con la Provincia): a)
per una possibile cultuta dell’integrazione (per
portatori di handicap) per 10 educatori e 17
bambini; b) i laboratori extrascolastici di
Ospedaletto per 170 ragazzi; c) ripensare per
riprogettare lo sport a cui hanno aderito 18
classi delle scuole elementari, ma con la
speranza da parte nostra che a questo progetto
aderiscano tutte le classi elementari; d) gruppo
educazione territoriale Peter Pan per 20 ragazzi
delle scuole elementari e medie. Sono queste
tutte opportunità che diamo ai nostri giovani e
a cui vogliamo, reperendo le risorse,
aggiungerne altre.
Quanti soldi Coriano investe nella Pubblica
Istruzione?
Tanti. Al di là di quelli per gli immobili,
conteggiati a carico dell’Assessorato ai Lavori
Pubblici, nel 2004 abbiamo messo nel Bilancio
€ 947.510 per la Pubblica Istruzione
(comprensivo dei costi del nido, dei centri
estivi, dei corsi per gli adulti, del sussidio per i
libri) su € 7.190.720 complessivi delle spese
Parliamo ora del nuovo progetto per il polo
scolastico del Capoluogo.
In Giunta c’è pieno accordo su questa ipotesi di
andare ad individuare l’area per il nuovo polo
scolastico del Capoluogo. E’ un’idea nata nella
scorsa legislatura, ma che ora noi abbiamo
deciso di provare a tradurre in forma concreta.
Noi vogliamo, in questo quinquennio,
individuare l’area, acquisirla, procedere alla
variante urbanistica ed iniziare la progettazione. In questo polo dovranno trovare
ospitalità la scuola materna, la scuola
elementare e la scuola media avendo servizi
comuni integrati (mensa, palestre, verde,
laboratori specialistici, aulee riunioni) e risposte
ai problemi specifici. Chiederemo ai dirigenti
scolastici la massima collaborazione per un
lavoro in comune per la progettazione di
Scuola Media Statale Succursale
P.zza Gramsci – Ospedaletto
Tel. 0541 656054
Alunni: 147 - Classi: 7 - Insegnanti: 16
Palestra: sì
Servizio Mensa: no
Ultimi lavori completati nell’estate 2004:
adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi.
Scuola Elementare “Favini”
Via Santi 15 - Coriano
Tel. 0541 657155
Alunni: 201 - Classi: 10 - Insegnanti: 25
Palestra: no
Servizio Mensa: sì
Ultimi lavori completati nell’estate 2004:
adeguamento degli impianti elettrici ed interventi di prevenzione incendi.
INFORMAZIONI 7
GIANNA PREDA (1921-1981)
La maggioranza dei corianesi si domanderà: ma
chi era Gianna Preda? La risposta per quelli che
hanno più di quarant’anni sarà abbastanza
semplice, meno per tutti gli altri. Gianna Preda,
nom de plum, è stata per i più una celebre
giornalista di destra attiva dagli anni ’50 agli anni
’70, oltre che sceneggiatrice di film negli anni ’50
e autrice di testi cabarettistici negli anni ’60 e ’70
(e tra le fondatrici del Teatro Il bagaglino a Roma).
Gianna Preda era nata a Coriano e qui è vissuta
sino alla fine degli anni Trenta. Ma qui hanno
continuato a vivere i suoi nonni e altri familiari. E
lei nel corso di quasi trent’anni di attività giornalistica infinite volte ha raccontato ai suoi lettori che
era di Coriano, in Romagna, e che qui lei ha fatto
le scuole elementari e che qui ha vissuto un’infanzia meravigliosa. Sino a scrivere un libro
bellissimo Fiori per io, edito solo pochi mesi prima
della morte, quasi interamente dedicato ai suoi
ricordi corianesi. Ma nella Coriano del dopoguerra
lei è sempre stata una figura scomoda, che pochi
ammettevano di conoscere: anche perché certamente Lei era una che per attaccar brighe non
aveva ossa. Settaria, visceralmente anticomunista (nonostante episodici apprezzamenti per
singole persone), ma contemporaneamente
anche grande penna giornalistica, capace di
scrivere bellissime pagine e grandi inchieste.
Non è stato facile decidere di scrivere di Lei,
neanche oggi, nonostante che sia ormai
scomparsa da più di vent’anni. E decidere di
mettere in cantiere come Biblioteca Comunale
“Battarra” una giornata di studi a Lei dedicata alla
fine dell’anno prossimo. Parlare di una “fascista”
(seppure a modo suo) nella Romagna rossa non è
facile neanche oggi, anche perché siamo costretti
a scavare in una cultura di destra per decenni
catacombale, semiclandestina e tutto sommato a
noi sconosciuta ed estranea. La vita culturale,
giornalistica e politica di Gianna Preda si è svolta
tutta a Roma. Devo alla squisita cortesia dei figli
di Gianna, Donatella e Giacomo Predassi, che
vivono a Roma e che di Coriano hanno solo
lontani ricordi raccontati dalla mamma e dai
nonni e di qualche episodica visita tanti anni fa, la
messa a disposizione dell’archivio di Gianna
Preda e degli aneddoti su di Lei. E’ un archivio
non ricchissimo di materiali, ma comunque
fondamentale per conoscere la vita professionale
e le numerose relazioni della Preda attraverso
centinaia di lettere manoscritte (da Longanesi a
Prezzolino, da Montanelli a Peppino De Filippo, da
Almirante a Enzo Tortora e a tantissimi altri). Alla
Cineteca nazionale a Roma abbiamo rintracciato
due suoi films e alla SIAE nazionale 6 testi
cabarettistici. In Biblioteca ci sono tutti i suoi
volumi, oltre che una raccolta parziale de Il
Borghese, dono di un nostro utente. Siamo
naturalmente più interessati alla Preda giornalista
e animatrice culturale che alla sua azione politica.
Siamo però anche convinti che questo sarebbe il
taglio che più a Lei piacerebbe. Dopo il convegno
promosso dal Comune di Bagnocavallo alcuni
anni fa su Leo Longanesi, il nostro appuntamento
vuole essere un po’ il prosieguo di quello: un
approfondimento sulla cultura di destra in Italia
attraverso il ruolo giocato da romagnoli veraci e
sanguinei. L’attenzione e la disponibilità
dichiarataci di noti studiosi romagnoli e nazionali
a partecipare a questo appuntamento è stata
grande: proviamo tutti assieme dunque a
ragionare di questi argomenti in serenità e con
rigore scientifico.
Paolo Zaghini
Gianna Preda a Riccione nell’estate 1941
Il depliant promozionale del film musicale “Il
cantante misterioso” del 1954 con Luciano
Tajoli. La Preda era la sceneggiatrice.
Una copertina de Il Borghese del 1980
Gianna Preda negli anni ‘70
NOTA BIOGRAFICA
Maria Giovanna Predassi, nota con il pseudonimo di Gianna Preda, era nata a Coriano l’11 febbraio 1921
da Maria Tommassoli (1898-1970) e Giovanni Pazzaglia (1890-1967), segretario comunale di Coriano
dal 15 gennaio 1914 al 30 settembre 1931, entrambi sepolti al Cimitero di Coriano. Diplomata al Liceo
artistico di Bologna. Si sposa a Bologna con Amedeo Predassi (27 gennaio 1905-15 luglio 1987),
avvocato, ufficiale della milizia fascista e aderente alla Repubblica di Salò. Nel dopoguerra fu arrestato,
processato e poi assolto. La Preda esordì nel dopoguerra come giornalista, prima a Bologna, al Giornale
dell’Emilia (che poi si sarebbe chiamato di nuovo Il Resto del Carlino) e successivamente al settimanale
bolognese Cronache diretto da Enzo Biagi. Poi con il marito si trasferirono a Roma e qui iniziò a scrivere
a Epoca, al Giornale d’Italia e dal 1954 al Borghese di Longanesi. Quando Longanesi morì nel 1957
divenne comproprietaria della testata assieme a Mario Tedeschi: la sua storia giornalistica da allora si
identificò con quella del giornale. Autrice di una decina di volumi (si veda la sua bibliografia nella pagina
seguente). Il marito a Roma invece fu direttore di produzione cinematografica in numerosi film. La
Preda scrisse fra il 1954 e il 1956 cinque sceneggiature per film, fra cui quella de Il cantante misterioso
(regia di Marino Girolami) con Luciano Tajoli, campione d’incassi al botteghino nel 1955. Autrice anche
di diversi copioni per cabaret per conto di Oreste Lionello e Luciano Cirri, che sostenne ed aiutò nella
fondazione del Teatro del Bagaglino a Roma. Madre di Donatella (nata l’11 gennaio 1944) e Giacomo
(nato il 16 luglio 1946) Predassi: entrambi vivono oggi a Roma. Gianna Preda è morta a Ronciglione, in
provincia di Viterbo, il 7 agosto 1981, poco più che sessantenne, per cancro nella sua casa sul Lago di
Vico. Ed è qui sepolta, assieme al marito.
INFORMAZIONI 8
IL FILO DELLA MEMORIA
CONTINUO CON CORIANO
23 agosto
Lascio l’albergo diretta a Coriano, il paese
romagnolo dove sono nata. Nella vecchia
casa mia nonna sta fra la vita e la morte. Il
medico, tuttavia, non osa far previsioni.
Poiché di previsioni e non di diagnosi si
tratta quando il malato è un vecchio fusto di
ottantasei anni che regge ancora il vino e
urla moccoli per difendersi dalle premure di
coloro che lo trattano come una vecchia
morente. Intorno a lei sta un suo ex
contadino che ha lasciato il podere per
trasferirsi a Riccione, in una villetta. La
nonno lo riconosce soltanto dopo alcuni
minuti e in dialetto gli chiede notizie della
famiglia. L’ex contadino le ricorda di aver
perduto un figlio, in un incidente stradale,
mentre viaggiava su una motocicletta nuova
di zecca. La nonna sembra meditare su
quella notizia che la malattia le aveva fatto
dimenticare, e d’improvviso, con lingua
sciolta e sguardo acuto, afferma: “Ve l’ho
sempre detto che i contadini devono andare
a piedi”. E ricade nel suo torpore.
da: Il Borghese del 4 settembre 1958
Una proprietaria terriera
Della mia nonna materna [Luigia Fabbri
ved. Tommasoli nata l’11 maggio 1873 e
morta il 21 settembre 1958. E’ sepolta al
Cimitero di Coriano] non si potrà dire che
fu sposa e madre amorosa, perché
amorosa non fu mai verso nessuno, salvo
che verso la terra di cui era, come lei
stessa diceva, “signora e padrona”.
Illusione, questa, che ella alimentò tenacemente e con fermo orgoglio anche nei
tempi in cui vide la “sua” terra trasformarsi in una fonte di quotidiani affanni.
Tempi, inoltre, poco favorevoli ai “signori”.
Qualcuno, un certo giorno, tentò con
avventata presunzione di toglierle quella
illusione: erano i giorni della riconquistata
democrazia e in Romagna l’aria scottava
per i proprietari terrieri. Un contadino
divenuto dalla sera alla mattina marxista
fervoroso, andò dalla nonna per parlarle di
non so più quale problema del podere.
Approfittando delle nuove libertà, l’imprudente “compagno mezzadro” si prese
quella di rivolgersi a lei chiamandola
semplicemente “signora Gigia”.
Con imprevista violenza la nonna afferrò
un battipanni e colpendo il contadino alle
gambe, urlò: “Chiamami signora padrona”.
Da quel giorno il mezzadro marxista non
osò più prendersi certe libertà, salvo poi
avventarsi in cellula contro i maledetti
sfruttatori del popolo.
da: Il Borghese del 2 ottobre 1958
I tempi della “Signora Maestra”
La settimana scorsa, a Rimini, è morta la
signora Rosa De Rubertis, che è stata mia
insegnante elementare. Non avrei motivo
di parlare di Lei e del suo tempo, se Lei
fosse stata una maestra qualunque e se il
tempo che ci vide insieme fosse stato un
tempo qualunque. (…).
Era, quello, un buon periodo anche se
alcuni, nel mio paese romagnolo, sussurravano che era soltanto il principio di una
gran brutta epoca, ma siccome di lì a
poco, quelle stesse persone mutarono
idea affermando che era cominciata una
meravigliosa epoca, mi convinsi che, in
ogni caso, meglio di così non poteva
andare. Era il tempo dei paralumi con le
frange di perline, della bonifica delle
paludi, delle nuove strade e delle case
popolari; di contro, ogni uomo doveva
avere il suo paio di stivaloni neri. In molte
chiese italiane e anche in quella del mio
paese, si pregava per il Duce e la
bestemmia era considerata un reato. Ma,
almeno in Romagna, bestemmiavano
tutti, anche la gente brava e onesta, e il
cartellino su cui stava scritto “Qui non si
bestemmia”, appeso in ogni pubblico
ufficio, diventò soltanto una formalità.
Era anche il tempo della guerra alle
mosche e dei pettegolezzi sui gerarchi di
Roma.
Roma pareva, vista dal mio paese, una
sorta di città misteriosa e abitata da
gente potentissima che tutto sapeva e
tutto poteva. Il pensiero di Roma poteva
anche diventare temibile, se spesso
Mussolini non fosse venuto in Romagna.
Ma chi lo vedeva se ne esaltava a tal
punto da sgomberarsi l’animo di ogni
paura. (…).
da: Il Borghese del 25 giugno 1964
Album di Natale
Per rivivere il mio Natale del 1929 mi basta
una “testimonianza” che mio padre
conserva ancora fra le sue vecchie carte
(…) nella rotonda calligrafia dei miei nove
anni, un mio ingenuo componimento
poetico con il quale partecipai ad un
concorso scolastico sul tema “La
Conciliazione”. Rileggo quei versi dei miei
giorni di scolara di terza elementare: “Lo
Stato e la Chiesa / si son conciliati, / noi
bimbi d’Italia / ne siamo beati / perché noi
vogliamo / la pace e l’amore / per la nostra
patria / e per il Signore. / Viva il Duce / viva
Pio, / per l’Italia / e per Dio.” Mi par di
risentire la voce querula della Direttrice
didattica, che era il terribile nume respon-
sabile di tutte le mie apprensioni di
scolara, quando mi disse che “per Iddio”
sarebbe stato più bello e giusto che “per
Dio”. Ma non corresse quella espressione
che rimase tale e quale, anche quando la
recitai di fronte alle autorità scolastiche e
politiche e a Don Mondani, che era allora il
parroco di Coriano di Romagna, dove io
vivevo. Infatti fui premiata, insieme ad altri
compagni delle altre classi elementari, e il
premio consisteva in una cornicetta di
metallo bianco, in cui figuravano Mussolini
e Papa Ratti strettamente avvinti da un
ramo di olivo e sovrastati da un crocefisso.
(…).
da: Il Borghese del 27 dicembre 1981
Allora, nelle case, soprattutto in quelle dei
paesi, non c’erano bagni. E a Coriano era
sempre rifiorente lo stupore per il fatto che
nella grande e bella villa del conte Salvoni,
una meta magica per noi bambini e suscitatrice di meravigliose fantasie, vi fossero
ben tre “sale da bagno”. Chi le aveva viste
o addirittura usate, il che sembrava il più
alto dei privilegi, raccontava che una di
quelle “sale” era tutta di marmi neri e
rosa, un’altra tutta di marmi variegati e la
terza tutta color della coda dei pavoni.
Cose di un altro mondo! Inoltre quei bagni
erano “padronali” e sembrava impossibile
che soltanto il conte e la contessa Salvoni
potessero usarli tutti e tre.
A proposito di quel gran lusso, si diceva
a Coriano, come spiegazione o giustificazione, che i sgnurr i magnen a crepapanza e han la cagheda in abudanza e le
persone come il conte Salvoni erano cul
sgnorr.
da: Fiori per io, 1981
I miei ricordi pubblici e privati, man mano
che li vado dipanando dentro di me,
finiscono con il confondersi, con il
trascendere le date storiche e si
trasformano in un viluppo di immagini, di
sensazioni, di motti e di fatti che, assurdamente, mi sembrano tutti racchiusi nel
bozzolo di quei miei anni delle elementari
a Coriano. In qualche modo le mie
curiosità, le mie scoperte, le mie emozioni
e le ansie di conoscere e di capire le realtà
della vita e del regime sono tutte legate a
quelle mie infantili stagioni corianesi.
Forse perché in un piccolo paese si sa
tutto, si vede tutto, si impara tutto e ogni
nuova esperienza o conoscenza non si
perde più ed è così importante da
assorbire anche le cose del dopo.
da: Fiori per io, 1981
INFORMAZIONI 9
LA PREDA GIORNALISTA E SCRITTRICE
Maria Giovanna Predassi divenne Gianna
Preda quando iniziò a scrivere per Il Borghese
diretto da Longanesi nel 1954. Ma era già
quasi dieci anni che scriveva per diverse
testate giornalistiche (iniziò al Giornale
dell’Emilia, poi ai settimanali Cronache ed
Epoca ed infine al Giornale d’Italia): aveva
iniziato poco più che ventenne fra le rovine di
riusciva ad avere notizie in anteprima, fossero
esse di cronaca o di politica. Nel suo carnet ci
sono notizie da prima pagina sia di cronaca
rosa (di tutto e di più sulla famiglia Savoia e
sulla medio e alta borghesia romana) che di
cronaca politica (per alcune rivelazioni fattegli
dalla moglie di Fanfani, esso si dovette
dimettere da Presidente del Consiglio). Ma il
pubblico l’amò (o la odiò) per la sua
trentennale rubrica della posta
tenuta settimanalmente su Il
Borghese: qui la Preda intrattenne
un colloquio continuo con i lettori su
un’Italia che stava cambiando e
trasformandosi, parlando di fede, di
cultura, di politica, di costume.
Gianna Preda fu la giornalista più
importante di un mondo di destra
(non solo e non necessariamente
fascista) che per decenni, nell’Italia
repubblicana e antifascista, non
trovava spazio e mezzi di informaGianna Preda con Giuseppe Prezzolini e Mario
zione su cui esprimersi. Guardando
Tedeschi (a Vietri sul Mare nell’ottobre 1965)
la raccolta de Il Borghese di
Longanesi troviamo nomi e firme di
Bologna dopo il passaggio della guerra.
intellettuali italiani e europei che oggi fanno
La storia giornalistica della Preda finì per parte del circuito mediatico e culturale sia
coincidere con quella de Il Borghese, diven- nazionale che europeo, i cui volumi oggi sono
tandone una delle firme più note e poi copror- pubblicati da importanti case editrici. Il
prietaria e vice-direttrice. Gianna Preda fu una Borghese diretto dal 1957 da Mario Tedeschi e
giornalista d’assalto, ovvero grazie alla sua dalla Preda è più sanguigno, più “attaccafittissima rete di conoscenze ed amicizie brighe” e per certi periodi certamente più
BIBLIOGRAFIA
I volumi sono tutti disponibili presso la Biblioteca Comunale “Battarra”
1) Guardatevi in faccia. Fotografie senza censura dell’Italia
democratica / raccolte e commentate da Mario Tedeschi e
Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1958
2) ABC della Repubblica. Tutto ciò che l’italiano perbene deve
sapere e non deve fare / testi e fotografie a cura di Mario
Tedeschi e Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1959
3) Il fazioso. Almanacco del “Borghese” / a cura di Gianna
Preda. Edizioni del Borghese, 1960
4) Il “chi è” del Borghese (Vecchi fusti e nuovi fusti) / a cura di
Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1961
5) Almanacco dei vecchi fusti / a cura di Gianna Preda e Mario
Tedeschi. Edizioni del Borghese, 1963
6) C’era una volta Gesù. Album di satira cattolica / disegni di
Donatella Preda; battute e prefazione di Gianna Preda.
Edizioni del Borghese, 1969
7) Il ventennio della pacchia / Gianna Preda, Mario Tedeschi.
Edizioni del Borghese, 1971
8) Fiori per io / Gianna Preda. Sperling & Kupfer, 1981
9) Inseguendo la vita / Gianna Preda. Edizioni del Borghese, 1981
10) Il meglio di Gianna Preda. Edizioni il Borghese, 1981
Inoltre è presente con una lunga intervista nel volume di Giorgio
Torelli Gli arcinoti. Edizioni del Borghese, 1968 ed è fra le schede
biografiche dei volumi Il “chi è?” delle donne italiane (19451982), A. Mondatori, 1982; Le donne italiane. Il chi è del ‘900 /
a cura di Miriam Mafai, Rizzoli, 1993; nel terzo volume di Italiane
/ a cura di Eugenio Roccella e Lucetta Scaraffia, Presidenza del
Consiglio, Dipartimento per le Pari Opportunità, 2004. Alcuni anni
fa gli è stato dedicato un supplemento Il ‘900 visto da Tedeschi e
Preda. “Vecchi fusti” contro il regime dalla rivista Lo Stato del 17
febbraio 1998.
schierato con il MSI di Almirante. La Preda,
certamente di destra (ma non sempre
fascista), non è facilmente etichettabile: le sue
convinzioni (come si può leggere nella sua
ultima intervista che riportiamo integralmente)
sono quelle di uno spirito libero, con forti
convinzioni etiche e con grande voglia di
affermare (anche ricercando lo scontro con
una cultura di sinistra, secondo lei, imperante)
una propria scelta culturale e politica di
destra, in anni in cui questo era sicuramente
disprezzato e non alla moda. Il suo spirito
caustico, corrosivo, acido le provocò grandi
nemici, ma anche amicizie al di là dell’appartenenza politica: fra i socialisti (Mancini e
Pertini), fra gli intellettuali di sinistra
(Zangrandi, Gatto e in un rapporto fortissimo di
odio/amore Pasolini) e di destra (Prezzolini,
Montanelli), fra i comunisti (Terracini). Non è
un caso che le due opere più importanti sulle
donne del ‘900 in Italia la citino (ed una di
queste è curata da Miriam Mafai, nota giornalista di sinistra e moglie di Giancarlo Pajetta).
In vita ha firmato 8 volumi, 7 dei quali nati
all’interno della sua attività giornalistica de Il
Borghese. L’ottavo invece, Fiori per io, uscito
solo pochi mesi prima della morte, racconta in
maniera autobiografica la sua giovinezza a
Coriano e numerosi episodi e personaggi della
sua vita giornalistica (vedi la scheda). Altri due
volumi che raccolgono suoi articoli uscirono
poi postumi.
FIORI PER IO
Sperling & Kupfer, 1981
Fiori per io è un viaggio nel tempo, dal ventennio fascista al trentennio
democratico, con lunghe soste in una Romagna non ancora sofisticata in
cui si bestemmia, si discute di tutto e di tutti e si raccontano le storie
d’amore e di sesso, più che quelle politiche, di un Duce che in quella
regione viene chiamato Benito oppure “E matt”, il matto. E’ una cronaca
viva e spesso sorprendente raccontata attraverso le parole dei familiari di
Gianna Preda e di personaggi potenti e famosi, pubblici e privati. Sono
storie dei costumi e dei malcostumi, in cui il ricordo dei giochi dei Balilla
e delle Piccole Italiane e del loro modo di giudicare e di vivere il fascismo
si intreccia con le lettere segrete scritte da Leo Longanesi, da Vittorio
Valletta e da altri a Gianna Preda, che ha rivisitato cose e persone con
occhi nuovi. Sfilano, così, come in un grande affresco semovente, i
coniugi Mancini, i coniugi Fanfani, la famiglia Leone, Claretta Setacci, i
familiari dell’autrice, il cardinale Ottavini, il Duce, il padre di uno dei suoi
più giovani attentatori, Anteo Zamboni, don Luigi Sturzo, Marino Moretti,
Alfonso Gatto, Arnaldo Mussolini, la senatrice Merlin, alcuni Savoia,
Rachele Mussolini, che ha ispirato il titolo di questo libro, e molti altri
personaggi, noti e meno noti. Fiori per io è
scritto sull’onda dei ricordi più che sulla
falsariga di cronistorie politiche con uno stile
vivacissimo da una giornalista marchiata di
fascismo, anticlericale, repubblicana e
cattolica, che in tutti gli anni di attività nel
Borghese ha rotto molte uova nel paniere dei
potenti e non soltanto quelle. Fiori per io è il
libro giovanissimo di una scrittrice non più
giovane, irrimediabilmente paesana e
romagnola: una Romagna che talvolta sembra
ed è forse davvero un altro pianeta.
Dal retro di copertina del libro
INFORMAZIONI 10
IL GIORNO CHE CADDI AI PIEDI DEL DUCE
Gli anni del ventennio ricordati senza pudori da una famosa giornalista di destra
INTERVISTA DI MARIELLA BOERCI
Roma, aprile [1981]
Maria Giovanna Pazzagli Predassi, “in arte” Gianna
Preda, giornalista. Negli anni Sessanta bastava il suo
nome a far tremare i politici. Figlia di un fascista e
moglie di un repubblichino, reazionaria e anticomunista, condusse campagne dure e violente contro i
suoi avversari politici, arrivando a provocare nel ’60,
le dimissioni di Fanfani a causa di un progetto di
compromesso storico con Ingrao.
Quelle campagne rabbiose, quelle certezze assolute,
oggi sembrano ricordi lontani.
Certo lei è cambiata. Gli anni e le delusioni le hanno
spuntato le unghie. Ma anche questa Italia è
cambiata: più drammatica, più confusa, più
disperata. Voglia di lottare, lei non ne ha più. “Sono
soltanto infuriata”, spiega.
E’ di questi giorni un suo libro di memorie, Fiori per
io, un viaggio nel tempo del ventennio fascista fin
quasi ad oggi, dove sfilano personaggi potenti e
famosi, con le loro storie di costume e di
malcostume, con i loro vizi (molti) e le loro virtù
(rare).
Chi si aspettava da Gianna Preda, giornalista
marchiata di fascismo, un’apologia del ventennio è
rimasto deluso: perfino il duce ne esce ridicolizzato,
a volte addirittura biasimato: “Il fatto è”, spiega lei,
“che noi romagnoli abbiamo sempre guardato a
Mussolini come a un uomo, non come al capo dello
Stato”.
Il primo incontro di Gianna Preda con Benito
Mussolini fu proprio l’impatto con un uomo: lei aveva
quindici anni.
“Accadde in estate”, ricorda, “a Riccione, dove
andavamo sempre a villeggiare e dove arrivava,
anche per pochi giorni, il duce con la sua famiglia.
Quando lui arrivò, in mutandine nere da bagno e con
il gran torace tutto nudo e forte, io ero già in prima
fila. Ma la folla mi travolse e io caddi letteralmente ai
suoi piedi, bloccando la sua marcia verso il mare.
Sconvolta dall’imbarazzo e immobilizzata da una
caviglia dolorante, guardai in su verso di lui e lui
guardò in giù. Poi si curvò verso di me e mi sollevò
tra le sue braccia muscolose. La mia faccia era a
pochi centimetri dalla sua, che mi parve bella, piena
di denti bianchi e di occhi neri. D’un tratto sentii una
delle sue mani avvolta a coppa intorno a uno dei miei
seni. “Bella”, disse con voce smorzata, “proprio
bella”. E mentre pronunciava quel complimento, mi
sentii premere da quella mano, il seno catturato,
una, due, tre volte”.
E tu?
“Per la prima volta sentii di non essere più la
bambina che ancora veniva presa a schiaffi dalla
mamma. E provai una terribile vergogna per tutti
quegli occhi estranei fissi sul mio seno e sulla mano
del duce che lo stringeva”.
Come reagì la gente?
“Rimase a guardare compiaciuta, divertita,
maliziosa. Il fatto è che i romagnoli furono sempre
molto indulgenti con il Mussolini maschio. E tutti
erano addirittura fieri dell’attivismo sessuale del
duce; non per il mito della virilità fascista, che era
uno dei noccioli del regime, ma per l’antichissimo
mito della virilità apolitica, nuda e cruda. Non c’era
romagnolo, infatti, che non commentasse da vero
intenditore le fornicazioni del duce, al quale si
attribuivano gusti erotici ben precisi, e una particolare predilezione per le donne di forme abbondanti. E che odiasse i reggipetto.
Assieme a storie così, giravano di bocca in bocca
anche i particolari più curiosi della vita privata del
duce. I più informati davano per certo che lui non
portasse le mutande, perché gli provocavano un
arrossamento, e che soltanto quando era diventato
duce aveva preso l’abitudine di mettersele perché, in
caso di malessere o di qualche attentato, non
sarebbe stato bello farsi trovare nudo sotto i
pantaloni…
In Romagna, queste cose si raccontavano alla
presenza di noi bambini e si facevano persino i nomi
e i cognomi delle donne che, in un empito di fede
littoria, avevano ceduto alle voglie ardenti del duce.
Strano a dirsi, nessuno faceva mai cenno ai mariti,
come se le brevi attenzioni di Mussolini costituissero
un onore familiare”.
Dopo l’incontro di Riccione, non rivedesti più
Mussolini?
“Un paio di volte, forse, da lontano. Continuai invece
a vedere Arnaldo, suo fratello.
Che ricordo hai di donna Rachele?
“Quello di una donna libera. Quando ero ragazza, lei
veniva dalla mia nonna a portare le uova fresche. Si
fermava a chiacchierare il tempo di non essere
scortese, poi scappava a casa. Parlava sempre di
Nenni. Aveva questa mania. Nenni rappresentava
per lei un sogno, quasi un amore. Una volta gli
scrisse: aveva fatto un sogno e lo pregava di stare
attento, che non gli succedesse qualcosa. Lui non
rispose mai a quella lettera e lei ci rimase malissimo.
Era una del popolo che continuò a vivere da
popolana anche quando diventò la moglie di
Mussolini”.
Che cosa si disse, allora, di quel matrimonio?
“Alcuni lo definirono una ipocrisia bella e buona: la
“prova provata” che ormai Benito era un
rivoluzionario da due soldi, anche se la parola
rivoluzione veniva ripetuta un centinaio di volte al
giorno.Altri, ma soprattutto le donne, si dimostrarono
contenti, perché quella poverella di Rachele
“meritava”. Comunque, dicevano, avrebbe avuto il
suo bel da fare per tenere lontane dal suo uomo le
donne che gli stavano intorno, attirate dai “suoi occhi
di fuoco…”.
Fiori per io, sono le parole con cui Rachele
Mussolini accolse un mazzo di fiori che tu,
bambina, le porgesti…
“Si. A meno di sette anni, fu quello il mio primo
incontro storico. Donna Rachele era venuta in visita
a Coriano. La ricordo minuta e frastornata, con un
cappellino blu simile a una cuffia calato fin quasi
sugli occhi, celesti come l’acqua chiara. Se ne stava
al centro della piazza, su un largo piedistallo, mezzo
affogata nel mare delle camicie nere. Quando le tesi
il fascio di fiori,con un sorriso mi disse: “Grazie,
piccola. Sono per io questi fiori?”. Rimasi sbalordita.
Pensai che se avessi scritto quella frase in un
compito in classe, la mia maestra me l’avrebbe
segnata con il lapis blu, il colore cattivo e punitivo.
Per un bel pezzo, andai rimuginando quelle parole:
ne parlai con la maestra e poi in casa, con il nonno
Rocco”.
Che cosa ti dissero?
“La maestra sostenne che “la moglie del duce
poteva dire qualunque cosa”. E io provai uno strano
disagio, la certezza di essere stata ingannata. Il
nonno mi spiegò le cause di quella risposta: “Il
fascismo”, mi disse,“è una cosa che ti obbliga a dire
le bugie e se non dici quello che vuole il duce sei
punita. La tua maestra ti ha mentito perché non
poteva dire che la moglie di Mussolini aveva
sbagliato. La moglie di un duce, anche se sbaglia, ha
il diritto di sbagliare. Hai capito?”.
E tu capisti?
“Non posso dire che allora compresi tutto. Certo è
che il nonno riuscì a dare una bella botta a quello
che, seppure confusamente, pensavo del fascismo.
E per tutti gli anni a venire continuò a spiegarmi i fatti
della politica e della vita in modo da spaccarmi in
due, dentro. Perché lui cercò con ostinazione di
liberarmi dai condizionamenti del tempo, dalle
esaltazioni littorie di chi mi stava intorno e, soprattutto, dalla “nefasta influenza” di mio padre, il quale,
secondo lui, aveva due gravissimi difetti in uno: era
clericale e fascista”.
Tuttavia tu diventasti fascista…
“E’ quello che si dice. In realtà, io ho accettato la
marchiatura di fascista per anni soltanto per una
forma di selvaggia civetteria. Ma durante il fascismo
io non ho mai fatto parte dei milioni del consenso: io
avevo altro da fare. Leggevo, disegnavo, scolpivo,
passeggiavo, ascoltavo la musica, facevo l’amore
con il mio ragazzo. Quando mi sposai, per lealtà mi
misi dalla parte di mio marito, che era nella
Repubblica Sociale. Il mio fascismo, se così si può
chiamare, risale a tempi molto più recenti, quelli di
Almirante, tanto per intenderci…”.
Con il quale, tuttavia, entrasti in polemica nel ’74,
ai tempi del referendum sul divorzio…
“Si. Il MSI aveva deciso che si sarebbe dovuto votare
contro e io scrissi ad Almirante spiegandogli che era
una sciocchezza, perché il divorzio era stata una
conquista, soprattutto per la borghesia. Lui mi
rispose che gli elettori missini, prima di essere
divorzisti, erano anticomunisti e che siccome i
comunisti sostenevano la legge per il divorzio, noi
dovevamo votare contro. Restituì la tessera
d’iscrizione al partito e mi guadagnai il soprannome
di voltagabbana”.
Le polemiche con Almirante però non sono
terminate: dopo quelle sul divorzio sono arrivate
quelle sulla raccolta di firme per la pena di
morte…
“Io non credo allo Stato carnefice, credo allo Stato
autorevole. Almirante ha cercato solo di farsi un bel
po’ di pubblicità, sfruttando il disorientamento di
gran parte degli italiani, stanchi delle violenze
quotidiane, delle difficoltà, della criminalità
dilagante. Adesso che ha raccolto il suo milione di
firme, che tutti hanno parlato di lui e del MSI, che
cosa farà? Niente. Nessuno, oltre a lui e ai suoi, può
votare in Parlamento la reintroduzione della pena di
morte”.
Comunque hai polemizzato anche sulla
questione dell’aborto: è vero che difenderai la
legge 194?
“Verissimo. Ho abortito anch’io, come potrei essere
contraria all’aborto?”
Che cosa ha in comune, secondo te, il fascismo
di Almirante con quello di Mussolini?
“Niente. Nonostante tutti i suoi difetti, Mussolini è un
uomo irripetibile”.
Ma per chi voti, tu, oggi?
“Non voto più per nessuno. Non vado più nemmeno
a votare. Me ne rimango nel mio limbo, a meditare
sull’inverecondia del sistema e del potere”.
Non ti piace proprio nessuno fra i politici d’oggi?
“Pertini. Mi piace solo Pertini. Ma il presidente è su
una montagna e tutto intorno non c’è che melma,
desolazione… Non basta, non basta”.
Questa intervista apparve su Annabella del
gruppo Rizzoli, il 18 aprile 1981, ed è forse
l’ultima rilasciata da Gianna Preda prima di
apprendere della sua grave malattia all’inizio di
quel mese.Ai primi di agosto morì. Ringraziamo
Mariella Boerci, oggi giornalista di “Panorama”,
di averci concesso la possibilità di ripubblicarla.
INFORMAZIONI 11
toni
STICO NEL CAPOLUOGO
questo nuovo polo scolastico. Un’area che
inoltre dovrà essere dotata di adeguati
parcheggi, protetta dal traffico e facilmente
accessibile con percorsi pedonali e ciclabili sia
da parte dei ragazzi che degli adulti. Abbiamo
dato incarico ai tecnici comunali di avviare
(ancora in forma molto riservata) le prime
valutazioni su aree che potrebbero essere
idonee. Entro il prossimo anno incominceremo
a stringere sulla scelta che riterremo la
migliore. E’ una scommessa che facciamo sul
futuro, e che vogliamo vincere per i nostri
giovani.
Scuola Elementare “Don Lorenzo Milani”
Via Don Milani 4 - Ospedaletto
Tel. 0541 656261
Alunni: 136 - Classi: 9 - Insegnanti: 21
Palestra: no
Servizio Mensa: sì
Ultimi lavori completati nel 2004: ampliamento
del fabbricato con spazi per attività collettive
al piano terra e al piano primo con n. 2 aule,
una sala per insegnanti e uno spazio per la
biblioteca scolastica. Nuovi servizi igienici
separati per alunni, insegnanti sui due piani.
Nel corso del 2005 si realizzerà lo spazio
coperto di mq.135 (tensostruttura) per attività
collettive (ginnastica, musica, giochi) e i nuovi
marciapiedi.
Scuola Elementare “Andersen”
Via 1.o Maggio 94 - Cerasolo
Tel. 0541 756739
Alunni: 84 - Classi: 5 - Insegnanti: 8
Palestra: sì
Servizio Mensa: sì
Ultimi lavori completati a novembre 2004:
lavori di consolidamento, di ampliamento con
collegamento alla scuola materna.
LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE DELLE BAMBINE E
DEI BAMBINI CHE INIZIERANNO A FREQUENTARE
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Cari Genitori,
con l’entrata in vigore della riforma dei cicli scolastici (Legge n. 53 del 28 marzo 2003, anche detta
riforma Moratti), una delle questioni con cui famiglie, operatori scolastici, amministratori pubblici e
cittadini si devono confrontare riguarda “l’anticipo scolastico”. Il Decreto Legislativo n. 59 del 19
febbraio 2004, all’art. 1, stabilisce che ”Alla scuola dell’infanzia possono essere iscritti le bambine e i
bambini che compiono 3 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”. Per meglio
comprendere quanto detto, esso va messo in relazione con quanto stabilito all’art. 6 a proposito delle
iscrizioni alla scuola primaria (ex elementare). “1. Sono iscritti al primo anno della scuola primaria
bambine e bambini che compiono 6 anni d’età entro il 31 agosto dell’anno di riferimento. 2. Possono
essere iscritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono 6 anni
d’età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento” . Tutto ciò fa comprendere come le future
sezioni di scuola dell’infanzia potranno costituirsi con bambini le cui età si collocano in un arco di
tempo molto più ampio di quello conseguente alla precedente normativa. Inoltre viene introdotta la
possibilità di scelta da parte dei genitori nel decidere se iscrivere anticipatamente i propri figli alla
scuola dell’infanzia. Questa possibilità di scelta da parte delle famiglie mette in crisi la possibilità di
comporre le sezioni secondo criteri di equilibrio fra i gruppi di bambini delle diverse età. La scuola
dell’infanzia, quindi, dovrà occuparsi anche di bambini più piccoli e dovrà gestire sezioni con 1 o 2
anticipatari in un gruppo numeroso di bambini più grandi. Questi aspetti sollecitano una riflessione
attenta sull’impatto che essi produrranno sulle scuole dell’infanzia e sui nuovi bisogni educativi e
formativi a cui queste dovranno rispondere. La stessa legge di riforma è ben consapevole di tale
impatto, tanto da esplicitare, all’art. 2, comma 1, punto e), che la possibilità di accogliere in anticipo
i bambini potrà manifestarsi solo in presenza di alcune condizioni e soprattutto viene detto che
l’attuazione degli anticipi va realizzata in forma di sperimentazione, anche in rapporto all’introduzione
di nuove professionalità e modalità organizzative. Facendo riferimento al quadro complessivo della
nuova legislazione in materia, il Coordinamento Pedagogico Provinciale di Rimini, ritiene necessario
esplicitare alcuni suggerimenti alle famiglie affinché possano meglio valutare se le condizioni concrete
della scuola dell’infanzia a cui vorrebbero iscrivere i propri figli sono tali da garantire le condizioni
logistiche, strutturali e di professionalità per potere accogliere anche bambini anticipatari. L’ulteriore
ampliarsi delle diversità di maturazione dei bambini nelle future sezioni di scuola dell’infanzia accentuano ulteriormente il bisogno di personalizzazione dei percorsi educativi e didattici. Loris Malaguzzi,
il fondatore delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia, esprime con efficacia le ragioni di tale personalizzazione. “Rispettare i tempi della maturazione, dello sviluppo, degli strumenti del fare e del capire,
della piena, lenta, stravagante, lucida e mutevole emersione delle capacità infantili, è una misura di
saggezza biologica e culturale. Se la natura ha predisposto che la lunghezza dell’infanzia umana sia
la più lunga (infinita diceva Tolstoj) è perché sa quanti guadi sono da attraversare, quanti sentieri sono
da ripercorrere, quanti errori possono essere corretti da bambini e adulti, quanti pregiudizi occorre
superare. E quante infinite volte i bambini debbono prendere fiato per restaurare le immagini di sé,
dei coetanei, dei genitori, degli insegnanti, della conoscenza dei mondi”.
Una scuola dell’infanzia che possa credibilmente assicurare un livello sufficiente di personalizzazione
dei percorsi educativi e didattici, deve concretamente assicurare la presenza delle seguenti condizioni
strutturali, organizzative e di professionalità:
1) una formazione specifica degli insegnanti e del personale ausiliario sui temi dello sviluppo infantile,
dei diversi bisogni nelle diverse età, dell’organizzazione didattica per i bambini più piccoli, anche
facendo riferimento alla consolidata cultura dei nidi d’infanzia della nostra regione;
2) le routines e le prassi quotidiane (consumo dei pasti, igiene personale, ecc,) devono essere parte
integrante del progetto educativo e scolastico;
3) la presenza di un coordinamento pedagogico qualificato;
4) un progetto di attività bene integrate in tutto l’arco della giornata scolastica, con una unitarietà
comprensibile per i bambini;
5) progetti ben strutturati di accoglienza e percorsi di lavoro che consentano l’espressione individuale
di ciascuna bambina e ciascun bambino;
6) ambienti plurimi e/o ampi e variamente strutturati in grado di accogliere attività diverse contemporaneamente (attività di grande e piccolo gruppo, attività a piccolissimo gruppo e in coppia, attività
individuali, ecc);
7) una presenza degli insegnanti organizzata con orari che possano garantire un congruo numero di
ore in compresenza.
I punti evidenziati costituiscono delle condizioni minime ed indispensabili affinché l’eventuale anticipo
nella frequenza della scuola dell’infanzia costituisca una reale condizione di crescita, e sviluppo.
Essi possono anche proporsi come degli indicatori per i genitori, affinché possano verificare se la
scuola a cui pensano di iscrivere la propria figlia o il proprio figlio sarà in grado concretamente di
garantire un progetto educativo e didattico in grado di accogliere i bisogni educativi e formativi di
bambine e bambini più piccoli.
Il Coordinamento Pedagogico
della provincia di Rimini
INFORMAZIONI 12
STRAORDINARIO SUCCESSO DELLA FIERA DELL’OLIVA
Due domeniche di sole e bel tempo, come da anni non capitava in
occasione della Fiera dell’oliva, hanno decretato il successo straordinario
di pubblico dell’edizione di quest’anno. Il Centro di Coriano invaso per
l’intera giornata da migliaia di visitatori, impegnati nello shopping presso
le decine di bancarelle e produttori agricoli oltre che nel consumare presso
i punti ristoro allestiti dalla Pro Loco di Coriano grandi quantità di specialità
gastronomiche. Inoltre visitatori alle mostre, ospiti ai concerti e tanti
ballerini con la musica romagnola. Due giornate di grande impegno per le
decine di volontari della Pro Loco che hanno consentito il successo della
manifestazione, e a cui sono andati i più vivi ringraziamenti da parte del
Presidente Marzio Cavallucci e dal Sindaco Maria Luigina Matricardi.
Quest’ultima, nell’inaugurare l’edizione di quest’anno, ha detto: “nonostante la grande crescita economica del nostro Comune e delle sue aree
produttive, la nostra storia economica, le nostre radici affondano nel
rapporto con la terra, nella produzione agricola, nei rapporti stretti che
ancor oggi gran parte della popolazione ha con la nostra campagna. Olio,
vino, frutta, ma anche miele, funghi devono trovare in questo appunta-
mento della Fiera dell’oliva (ma anche in altri casi, come in Calici di stelle
e nella Fiera del sangiovese) una occasione di promozione e di commercializzazione. La nostra agricoltura ha bisogno di farsi vedere, di crescere
commercialmente oltre che di proseguire nel lavoro di crescita qualitativa
così come è stato fatto bene negli ultimi anni. Ci sono nuove forze giovani
che vedono in un’agricoltura diversa, qualificata, una occasione di lavoro
gratificante oltre che interessante dal punto di vista economico. Vogliamo,
come Amministrazione comunale, aiutare questa crescita, soprattutto
attraverso azioni mirate al supporto commerciale dei prodotti di qualità.
Per questo è fondamentale la collaborazione, oltre che il supporto
economico, della Amministrazione Provinciale. Ringrazio l’Assessore
provinciale Morri, che ha la delega all’Agricoltura, di essere qui oggi con
noi, perché ci teniamo moltissimo avere con il suo Assessorato rapporti
stretti e fecondi per queste nostre iniziative rivolte al mondo agricolo, che
troppo spesso trascuriamo e sottovalutiamo. Le potenzialità che il mondo
agricolo corianese può ancora esprimere nel nostro territorio sono grandi.
Aiutiamolo a farle emergere”.
La folla alla Fiera dell’Oliva lungo Via Garibaldi
Lettera
SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI
Spettabile Amministrazione Comunale di Coriano,
leggendo il trimestrale “INFORMAZIONE” del 28 ottobre scorso, ho
appreso una notizia per me scandalosa che vi chiedo di confermare
o (spero) smentire.
L’esponente di NUOVA CORIANO Angelino Gaia afferma che (cito) “la
civica collaborazione dei cittadini, che differenziano i rifiuti, sia
sprecata: tutto è ingerito dai forni dell’inceneritore!”
Lungi da me entrare nella diatriba politica che si snoda attorno alla
vicenda dell’inceneritore ma in qualità di cittadino che paga il servizio
della gestione dei rifiuti e che si fà carico di ammucchiare cartoni per
la carta e per il vetro nel suo garage per poi caricarlo in macchina e
versarlo negli appositi contenitori differenziati, un risposta me la
dovete. Alla mia piccola figliola posso continuare a raccontare che
non si deve sprecare la carta per non abbattere foreste oppure sono
rimasto indietro?? Si fa o non si fà nel nostro comune la raccolta e
poi la gestione differenziata dei rifiuti??
Certo di una cortese risposta da parte dell’ASSESSORE ALL’AMBIENTE, porgo distinti saluti
Massimo Piccioni
Ospedaletto
Caro Piccioni, vorrei rassicurarLa. Lei è uno dei cittadini corianesi che
noi vorremmo fossero presi ad esempio da tutti. Colgo l’occasione
per fornire i dati della raccolta differenziata nel nostro Comune
fornitici da HERA, riferiti ai primi dieci mesi di quest’anno: nel nostro
Comune la raccolta differenziata dei rifiuti riguarda il 16,0% del totale
(nel 2003 era il 15,4%). Ovvero su un totale di poco più di 6.000
tonnellate di rifiuto prodotte nel nostro Comune in un anno, i nostri
cittadini (attraverso i cassonetti divisi sul territorio o consegnando al
Centro Ambiente di Via Piane) contribuiscono ad una raccolta
differenziata (di carta, di legno, di plastica, di tessili, di vetro, di pile e
batterie) di ca. 1.000 tonnellate di rifiuti (di cui ca. 300 tonnellate
conferite al Centro Ambiente di Via Piane). Per il 2005, assieme ad
HERA, abbiamo concordato di lavorare per una crescita ulteriore della
raccolta differenziata puntando a raggiungere il 19,4% del rifiuto
complessivo. Per fare questo occorre la collaborazione di tutti i nostri
cittadini. La media provinciale della raccolta differenziata è il 22,7%,
ma in alcuni comuni questa media è molto più alta: a Rimini il 25,4%,
a San Giovanni il 23,1%, a Santarcangelo il 31,3%, a Verucchio il
33,9%. Invece a Riccione è il 22,6%, a Bellaria il 15,6%, a Cattolica
il 17,2%, a Misano il 10,8%, a Montecolombo l’11,9%, a San
Clemente il 15,2%, a Montescudo l’8,5%. Come può vedere la
situazione è estremamente differenziata. Vorrei che tutti noi
facessimo proprio l’obiettivo che la Provincia di Rimini si è dato di
perseguire il raggiungimento del 40% della raccolta differenziata dei
rifiuti. Faccio mie le parole dell’Assessore provinciale Cesarino
Romani usate in questi giorni per presentare il settimo Rapporto
annuale sulla Produzione, smaltimento, raccolta differenziata dei
rifiuti nella Provincia di Rimini: “La raccolta differenziata diventa parte
fondamentale di un complesso sistema di gestione dei rifiuti che deve
puntare in primo luogo alla prevenzione e quindi alla diminuzione
della quantità dei rifiuti prodotti, così come alla valorizzazione, ossia
al recupero di energia e al corretto smaltimento con tecnologie
compatibili. Lo sforzo comune degli enti locali, del gestore e di tutta
la collettività per produrre meno rifiuto e valorizzarlo, recuperando,
riciclando, porta ad un risparmio per tutti, garantendo al contempo
una maggiore tutela ambientale”. Queste sono le motivazioni per cui
io invito Lei a proseguire nella meritoria azione di selezionare i rifiuti
prodotti dalla sua famiglia, e mi rivolgo a tutti gli altri nostri cittadini
affinchè siano sempre di più quelli che compiono questa azione. La
ringrazio per l’attenzione.
L’Assessore all’Ambiente
Alfio Gambuti
INFORMAZIONI 13
Il rastrellamento tedesco del 21 luglio 1944
GLI UCCISI DI MULAZZANO
Mi ricordo… questo vorrei dire a tanti giovani
oggi raccontando storie di guerra di sessanta
anni fa. In questi mesi, ma anche negli anni
passati, abbiamo visto in TV scene di tante
guerre in giro per il mondo. A volte mi viene il
dubbio che quelle scene di violenza non
facciano più effetto su di noi, sui nostri
giovani. Anche se tanti ragazzi e ragazze
hanno manifestato in questi anni, con la
bandiera della pace, in tutti gli angoli del
mondo per dire che un diverso e più giusto
equilibrio fra i popoli è possibile senza usare la
guerra. Ma io voglio raccontare lo stesso
alcuni episodi corianesi dell’ultima guerra che
il nostro Paese ha vissuto sessanta anni fa
(grazie a Dio e agli uomini che hanno lavorato
perché in Europa ci fosse una comunità di
stati in pace, che non hanno più avuto bisogno
della guerra per risolvere diatribe e controversie economiche). Io e Luigi Sapucci di
Mulazzano raccontavamo al direttore della
Biblioteca che non era mai stato scritto nulla
sul grande rastrellamento tedesco del luglio
1944, partito da Coriano e diretto verso San
Marino lungo il Marano e le colline sovrastanti.
Il direttore allora mi ha invitato a scrivere
questa storia, con i suoi protagonisti, per
questo giornale, come ulteriore tassello della
memoria nel perido in cui rirordiamo e
celebriamo il 60° anniversario della
Liberazione dalla tirannia fascista e dall’invasore nazista.
I mesi estivi del 1944 videro i tedeschi,
presenti in gran numero sul nostro territorio,
fortificare le nostre colline, rafforzando i
dispositivi di difesa sulla Linea gotica (che
andava da Pesaro a Viareggio) contro le forze
alleate che stavano risalendo l’Italia. I grandi
combattimenti per lo sfondamento della Linea
gotica iniziarono alla fine d’agosto. I primi di
settembre gli inglesi erano a Besanigo, a
Coriano paese giunsero il 13, a Mulazzano e a
Cerasolo il 17 settembre. A Rimini il 21
settembre. Di quelle settimane di immani
battaglie tutto, più o meno, è stato raccontato
in tanti libri. Quello che invece pochissimo si
conosce è ciò che successe da giugno a luglio
1944: dai rastrellamenti per cercare giovani
disertori italiani e operai per la Todt (l’organizzazione tedesca preposta all’edificazione delle
linee difensive), agli scontri a fuoco con le
piccole formazioni partigiane disperse fra il
nostro territorio e la Valconca, la fuga di
migliaia di cittadini verso San Marino ad
agosto, i bombardamenti incessanti, aerei e
navali, da parte degli Alleati verso le fortificazioni che i tedeschi stavano predisponendo
e la vita, a causa dei bombardamenti, che si
faceva la notte e non più di giorno (troppo alto
era il rischio di venire individuati e colpiti dagli
aerei che sorvolavano continuamente i nostri
abitati). Ricordo che il 18 maggio 1944 erano
stati fucilati ad Ancona due giovani corianesi,
Libero Pedrelli (19 anni) di Vecciano e Vittorio
Giovagnoli (20 anni) di Mulazzano, in quanto
renitenti alla leva della Repubblica Sociale
Italiana (erano stati arrestati a Mulazzano
all’inizio di aprile). Quest’anno ricorrre anche il
60° del loro sacrificio. Così come quello di
Aristodemo Ciavatti (18 anni), giovane di
Cerasolo, fucilato dai tedeschi il 3 settembre
1944.
In questo quadro complessivo il 21 luglio 1944
alcune centinaia di tedeschi, partendo da
Passano e avanzando verso il Marano, attraverso le colline e puntando ai confini della
Repubblica di San Marino, iniziarono un
grande rastrellamento per catturare disertori e
lavoratori per la Todt. In una situazione di
grande tensione i tedeschi, sparpagliati a
piccoli gruppi nella campagna, a Passano
ferirono l’agricoltore di 29 anni Giuseppe
Sidoni (morì lo stesso giorno dopo il ricovero
presso l’Ospedale di Montescudo) e più tardi,
sul crinale di Agello a Mulazzano altri tedeschi
uccisero Gaudenzo Pruccoli (di 14 anni) e
ferirono gravemente il fratello Primo (di 23
anni che morì a seguito delle ferite presso
l’Ospedale di Montescudo il 28 luglio), oltre a
fucilare Emilio Bugli (di 30 anni) che aveva
assistito allo scontro con i fratelli Pruccoli.
Primo Pruccoli, rientrato da poco tempo dal
fronte russo per una ferita, assieme al giovane
fratello stavano arando con le bestie il loro
terreno. Danno da dire ad un tedesco che
stava avanzando, non rendendosi conto che
dietro ce ne erano altri. Da qui nasce la
reazione dei tedeschi che sparano e uccidono,
compreso il testimone dell’episodio Bugli, che
aveva visto il tutto da poco lontano. Bugli tentò
disperatamente di scappare cercando rifugio
presso la propria casa poco lontano. I tedeschi
lo inseguono, lo tirano fuori e lo fucilano
sull’aia di casa. Perché ci viene da chiederci.
L’unica risposta plausibile è la paura che
assillava le truppe tedesche come gli indifesi
civili. In una situazione di guerra dove ormai
era chiaro chi stava vincendo e chi stava
perdendo, le truppe tedesche si macchiarono
in Italia di efferati assassinii, molte volte
ingiustificati. I nostri concittadini subirono in
quella giornata la furia bestiale e cieca della
guerra, attraverso le armi tedesche. Per
questo, perché non si abbiano mai più a
ripetere sul nostro territorio episodi simili, ho
voluto ricordare a tutti questi inermi civili
corianesi morti in quei terribili giorni.
Gaudenzo Pruccoli
Primo Pruccoli
Emilio Bugli
Vincenzo Santolini
RICERCA FOTO PER ALBO
D’ORO DEI CADUTI CORIANESI
NEL CORSO DELLA SECONDA
GUERRA MONDIALE
L’Amministrazione Comunale di Coriano, in
occasione del 60° anniversario della
Liberazione, ha deciso di pubblicare un
volume dedicato a tutti i Caduti corianesi,
civili e militari, nel corso della Seconda
Guerra Mondiale curato da Vincenzo
Santolini e dai funzionari della Biblioteca
Comunale “Battarra”. L’elenco dei Caduti,
civili e militari, è già stato edito, in
occasione del 50° Anniversario, nel volume
di Maurizio Casadei “Coriano. Il fascismo e
la guerra” oltre che sulla lapide nella
Cappella del Cimitero di Coriano. L’Albo
d’Oro conterrà tutti i dati anagrafici dei
Caduti, oltre ad una foto per tutti quelli che
sarà possibile reperirla. Con il presente
annuncio invitiamo dunque tutte le famiglie
corianesi che avessero avuto un Caduto nel
corso della Seconda Guerra Mondiale a
prestare una foto (sarà restituita in
brevissimo tempo ai legittimi proprietari)
dei propri cari onde consentirne la pubblicazione. Per informazioni si prega di
contattare la Biblioteca negli orari
d’apertura (tel. 0541/657113) o direttamente
Vincenzo
Santolini
(tel.
0541/656087). Le foto dovranno pervenire
ai curatori entro il 30 gennaio prossimo,
onde consentire l’uscita del volume per il
25 aprile 2005. Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che volessero contribuire
alla realizzazione di questa opera.
INFORMAZIONI 14
I MAGGIORI CONTRIBUENTI CORIANESI PER REDDITO IMPONIBILE
(ANNO 1999, IN LIRE. FONTE: MINISTERO DELLE FINANZE)
Pubblichiamo l’elenco dei contribuenti corianesi
che nel 1999 hanno dichiarato un reddito
superiore ai 70 milioni di lire. Sono 212 nostri
concittadini. L’elenco è stato estratto dal tabulato
dell’Ufficio delle Imposte Dirette di Rimini che ha
consegnato al Comune di Coriano.
Celli Goffredo L. 923.359; Ortolani Luigi L.
604.588, Martegiani Ugo L. 327.067; Morina
Antonello L. 322.939; Pivi Danilo L. 242.129;
Fabbri Libera L. 241.443; Bellettni Riccarda L.
240.611; Magnani Roberto L. 235.464; Grossi
Lino L. 233.659; Gudini Maddalena L. 223.204;
Rinaldi Giuseppe L. 222.638; Lazzarini Paolo L.
219.202; Arceci Mirna L. 216.668; Veronese
Domenico L. 212.511; Angelini Luigi L. 208.854;
Celli Gianluca L. 199.320; Mondaini Marisa L.
195.239; Manfredini Bruno L. 187.126; Montesi
Massimo L. 186.500; Galanti Rita L. 184.470;
Giovannini Danilo L. 182.555; Lombardini Renzo
L. 178.270; Baiocchi Vittorio L. 175.050; Mattioli
Aurora L. 173.303; Bianchi Maria Rosa L.
171.948; Genghini Gilberto L. 168.783 Laghi
Marco L. 167.332; Giorgini Giovanni Carlo L.
163.423; Talario Ettore L. 163.111; Rossi Roberto
L. 161.379; Musci Vincenza L. 160.752; Fazio
Pasquale L. 160.391; Angelini Fabio L. 155.567;
Sergiani Marisa L. 153.728; Angelini Stefania L.
152.044; Ruggeri Daniela L. 151.903; Marcelletti
Giuseppe L.150.032; Basenghi Giovanni
L.149.715; Biondi Pietro Giovanni L. 148.385;
Cevoli Pier Paolo L. 145.088; Stego Giorgio
Michele L. 142.383; Canzi Paolo L. 140.705;
Campi Fabrizio L. 140.602; Mazzapelle Umberto
LE AZIENDE CORIANESI CON
IL MAGGIORE FATTURATO
(anno 1999, in lire. Fonte: Ministero
delle Finanze)
CALZATURIFICIO
VALLEVERDE
spa
164.544.890; CELLI spa 50.689.410; NEW
FACTOR spa 39.704.085; BLU BEVERAGE
SYSTEM srl 35.766.808; AMATI RICCIONE
spa 34.249.515; FRATELLI ZANGHERI e C.
srl 27.475.042; PETROLTECNICA srl
16.593.516; AMATIFRIO srl 15.091.731;
PROCOMAC RN srl 11.634.602; ADRIAGELO
srl 11.462.740; KRONA I spa 10.388.659;
SIME srl 10.140.843; S.M. & S. Srl
8.387.039; GEMMA GROUP srl 8.275.088;
OMNIA FOTO DISTRIBUTION srl 7.586.427;
MODULSNAP srl 7.503.411; GIVUESSE srl
6.845.209
KOBLENZ spa 6.745.236;
SYNTEK srl 6.281.572; SAN PATRIGNANO
Scarl 6.167.485; CONSORZIO SAN
PATRIGNANO
scarl
6.083.085;
CARPENTEDIL srl 5.899.858; TROPICAL
LANE spa 5.874.120; MAN.TA. INGROSS srl
5.607.214; TERRE RIMINESI scarl
5.493.996; MARONCELLI srl 5.429.058;
SAN PATRIGNANO PRODOTTI E SERVIZI
Soc. coop. Sociale 5.419.966; ELEPHANT
srl 5.416.211; GILD srl 5.234.098;
AUTOFABBRI srl 5.143.397; CASADEI
INDUSTRIA srl 5.046.113
L. 140.238; Capella Alessandro L. 140.156;
Fabbri Mario L. 135.542; Nardi Maurizio L.
134.752; Semprini Terzo L. 134.564; Monti
Giuseppe L. 131.079; Grandi Rodolfo L. 130.210;
Giovanardi Andrea L. 129.485; Nicoletti Claudio L.
128.880; Bianchi Edgardo L. 128.187; Albini
Carlo L. 127.718; Diotallevi Marco L. 127.608;
Santini Gabriele L. 125.251; Malfatti Alessandro
L. 124.248; Striglio Palmina L. 122.674; Frasca
Caccia Giuseppe L. 122.310; Kinigu Maria L.
121.591; Mazza Laris L. 119.152; Libretto Milena
L. 118.004; Coloccioni Giuseppe L. 117.904;
Succi Sante Gino L. 117.183; Ambrosini Giancarlo
L. 115.714; Balducci Silvano L. 115.369; Malfatti
Andrea L. 115.049; Gigli Rodolfo L. 114.483;
Gabellini Marino L. 111.379; Bertaccini Maurizio
L. 108.636; Delli Paoli Cesare L. 106.046; Lertola
Gianfranco L.106.041; Zamagni Renata L.
105.992; Mazza Luciano L. 105.802; Matteini
Paolo L. 105.197; Ugolini Walter L. 104.708;
Arangio Giuseppe L. 102.807; Ferri Stefano L.
102.481; Grassi Giorgio L. 101.591; Santarelli
Angelo L. 101.405; Meloni Dante L. 100.974;
Vasta Angelo L. 100.617; Dari Andrea L. 100.455;
Pizzi Alfredo L. 99.643; Santoni Angelo L. 99.310;
Alfonzo Giuseppe L. 97.611; Fabbri Enrico L.
97.031; Pirazzini Giampiero L. 94.686; Guiducci
Riccardo L. 94.613; Bucci Nazario L. 93.604;
Fabbri Guido L. 93.323; Masier Vittorio L. 90.250;
Vaccarini Bruno L. 90.178; Grossi Diego L.
89.884; Grossi Raffaele L. 89.159; Girolomini
Giovanni L. 88.864; Bianchi Gaetano L. 87.872;
Grossi Emanuele L. 87.494; Di Berardino Patrizio
L. 87.454; Arangio Domenico L. 87.361; Santoro
Domenico L. 86.908; Gaia Andrea L. 86.742;
Frasca Caccia Camilla L. 85.996; Broccoli Pier
Giorgio L. 84.749; Mancini Giuseppe L. 84.172;
Manfroni Graziano L. 83.502; Grieco Ernesto L.
83.498; De Male’ Enrico L. 83.248; Santarelli Yuri
L. 83.183; Pozzi Giuseppe L. 81.851; Mariotti
Attilio L. 81.840; Cappellini Nazzareno L. 81.283;
Faitanini Maria L. 80.995; Marcone Luca L.
80.845; Fanciaresi Fabio L. 80.384; Mariotti Alida
Maria L. 79.813; Oliverio Giovanni L. 79.719;
Mazzeo Marialicia L. 79.294; Gabellini Roberto L.
78.965; Fabbri Luigi L. 78.919; Giovannini
Palmiro L. 78.754; Colombari Antonio Maria L.
78.720; Santolini Marino L. 78.676; Vetricini
Marina L. 78.336; Villa Vittorio L.78.004; Tononi
Alessandra L. 77.776; Vanni Igeo L. 77.357;
Bruschi Emanuele L. 76.614; Cioni Marialorenza
L. 75.851; Colonna Severino L. 75.842; Celli
Vincenzo L. 75.711; Draicchio Grazia L. 75.689;
Tonelli Umberto L. 75.366; Ballabene Corrado L.
75.208; Cioni Arnaldo L. 75.169; Tumietto Fabio
L. 74.305; Zavatta Annibale L. 74.178; De Paoli
Giorgio L. 74.148; L. 74.020; Fabbri Luigi L.
73.605; Degli Espositi Stefano L. 73.532; Di
Giovanna Pietro L. 72.977; Gasperi Vincenzo L.
72.623; Berlini Daniela Franca L. 72.333;
Gnocchi Cristina L. 72.317; Rossi Giorgio L.
72.041; Santini Sandro L. 71.789; Gandi Umberto
L. 71.351; Morri Pier Paolo L. 70.940; Sampaolo
Aldo L. 70.600; Torri Guido L. 70.566; Tumietto
Dario L. 70.081.
Il 6 gennaio
ARRIVA LA BEFANA
Quest’anno la Befana per venire a Coriano ha messo le ali (o meglio il paracadute). Il Comune di
Coriano, in collaborazione con l’Associazione Aereosports di Rimini, ha organizzato per il 6 gennaio
la tradizionale festa dei bambini al Campo sportivo di Via Piane, alle ore 10.30: dal cielo arriveranno
un gruppo di paracadutisti vestiti da befana che porteranno a tutti i bimbi presenti tanti dolciumi.
In caso di maltempo il lancio (e la festa) è rinviata al pomeriggio, alle ore 14.30, sempre al Campo
sportivo. La festa avrà comunque luogo nel pomeriggio, anche in caso di maltempo, presso la
Palestra polivalente alle ore 14.30: la Befana, in qualche modo, arriverà per la gioia dei bambini che
saranno presenti.
CO.RA.SPORT
E’ partita l’avventura del Basket Coriano: alla quarta giornata del Campionato NBU amatoriale provinciale (a 7 squadre), dopo 3 partite (di cui 2 vinte e 1 persa) è in testa con 4 punti, con Luca De Angelis
che ha realizzato 46 punti su 166 totalizzati. In piedi da sin. Fabio Fabbri, Luca De Angelis, Luca
Fabbri, Marco Saulle, Alessandro Antognetti, Andrea Antognetti, Marco Monticelli. Accosciati da sin.
Fabio Bacchini, Giampaolo Lombardini, Alessandro Rovelli, Matteo Villa, Michele Villa.
INFORMAZIONI 15
COSTRUTTORI DI PACE
La mostra “I costruttori di pace”
E’ stata una settimana di grande soddisfazione per gli organizzatori della mostra “Costruttori di pace
tra il XX e il XXI secolo” e degli spettacoli ad essa collegati: duemila persone hanno visitato la mostra
e assistito agli spettacoli nella Palestra polivalente di Via Piane. L’iniziativa è stata promossa
dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune
di Coriano. Numerose le scolaresche che hanno visistato la mostra dedicata ai premi Nobel per la
pace (con grande spazio dedicato a Gandhi, a Martin Luther King, a Daisaku Ikeda): attraverso i 42
pannelli, divisi in 4 sezioni, i ragazzi hanno potuto approfondire la conoscenza sulla vita e le attività
di quei “nomi”, attraverso un percorso di pace, di dialogo e di nonviolenza.
Laboratori extrascolastici
CORSI PER ADULTI
Sono partite le iscrizioni per i corsi per adulti da
svolgersi presso i laboratori extrascolastici di
Ospedaletto: le lezioni inzieranno il 17 gennaio
2005. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi
all’Ufficio Servizi sociali e pubblica istruzione, dal
lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 13.30 (tel.
0541/659843 e 0541/659844). I corsi proposti
sono i seguenti:
ceramica e design (10 incontri)
ricamo e macramè (10 incontri con possibilità di
scelta tra corso serale a Ospedaletto e corso
pomeridiano a Coriano)
zen-stretching (20 incontri)
alfabetizzazione informatica (18 incontri)
informatica di secondo livello (14 incontri)
inglese per principianti (15 incontri)
inglese livello avanzato (15 incontri)
lavoriamo con le mani (tre cicli di 5 incontri rivolti
a genitori, insegnanti ed educatori)
I corsi saranno attivati solo se si raggiungerà un
numero minimo di pre-iscrizioni. Tutti i corsi
prevedono anche un numero massimo di iscritti:
pertanto farà fede la data di pre-iscrizione.
CONCERTO DI NATALE
Ancora un appuntamento natalizio di grande
fascino: l’ormai tradizionale concerto di Natale
(giunto alla sesta edizione) presso la Chiesa di S.
Maria Assunta organizzato dall’Associazione
musicale Rapsody in collaborazione con il
Comune di Coriano e con il sostegno della Banca
Malatestiana. Alla presenza di un folto pubblico
l’orchestra Rapsody Ensemble e la Corale
Quadriclavio di Bologna hanno eseguito musiche
di Vivaldi,Torelli e Mozart. Direttore Marco Dallara.
Il maestro Filippo Ravoni
KUNG-FU
Il maestro di Kung-fu (stile della Gru Bianca)
Filippo Ravoni, allievo istruttore del maestro
Carlo Tonti, tiene lezioni di questa pratica
sportiva il lunedì e il giovedì, dalle ore 19.00
alle ore 21.00, presso la Palestra della Scuola
Media di Coriano. Per informazioni e iscrizioni
chiamare, negli orari di attività sportiva, il
seguente numero: 349/5529718.
INFORMAZIONI 16
PER UNA RICOSTRUZIONE DELLA
STORIA DEL CALCIO CORIANESE
Pensare ad un calendario sulla “Storia del
Calcio a Coriano”, a confronto con i grandi
eventi sportivi che oggi ci vengono continuamente proposti da stampa e TV, può sembrare
una impresa perlomeno velleitaria. A darci un
po’ di coraggio, la constatazione che,
nell’ultima annata con Olimpiadi ed Europei di
Calcio, si è assistito ad una ripresa di
interesse anche per gli sport minori e per certi
protagonisti semisconosciuti, ancora non
consacrati dai processi di grande comunicazione.
Inoltre si è voluto rivisitare, sulla scia dell’appassionante e coinvolgente filone sportivo,
alcuni aspetti delle trasformazioni ed
evoluzioni che hanno fortemente caratterizzato gli ultimi decenni della vita sociale nel
nostro Comune.
Per la nostra storia non si poteva che ricorrere
alle immagini fotografiche, che da sempre
accompagnano le gesta sportive. Esposte in
rigoroso ordine cronologico, le prime, rare,
ormai stinte, ci mostrano ragazzi e persone
appena usciti da tragici eventi della guerra,
con una grande voglia di riscatto e di
presenza, superando limitazioni e preclusioni
prima insormontabili, particolarmente per i
ceti sociali più modesti.
Con il passare degli anni si notano le
mutazioni avvenute negli stili di vita, nelle
disponibilità economiche, nella cura più
attenta dell’immagine, riscontrabili nella
omogeneità e completezza degli abbigliamenti, nello stato dei terreni di gioco, nella
apparizione sullo sfondo di tribune e attrezzature di stadio.
Il racconto fotografico si svolge seguendo due
filoni principali di attività calcistica: per primo,
quello più antico del Capoluogo, imperniato
attorno al vecchio “Campo Comunale”
costruito verso la fine degli anni Trenta, e poi,
dal 1972, nel nuovovo stadio di Via Piane,
intitolato nel 1990 alla memoria di Daniele
Grandi, giovane calciatore deceduto tragicamente in un incidente nei pressi dello stadio
stesso. Nel 1986 fu invece inaugurato il nuovo
stadio di Ospedaletto, realizzato dalla
Amministrazione Comunale per rispondere
alla crescente domanda di strutture sportive e
per necessità di ospitare le gare della squadra
locale, dal 1973 costituitasi in forma
autonoma. Formazione salita nei livelli
calcistici fino a conseguire, nel 1991, il
massimo traguardo di una promozione nel
campionato di “Eccellenza”.
E’ questo di Ospedaletto il secondo (cronologicamente, s’intende..!) filone del calcio
Corianese: ma gli intrecci continui di giocatori,
allenatori, dirigenti che passarono ripetutamente da una sponda all’altra, gli scontri
sportivi tesi ed emozionanti, fecero sì che mai
le due linee furono completamente staccate,
dando vita ad una storia di rivalità calcistica
tra squadre concittadine che ricorda da vicino
quelle piu note e celebrate delle grandi realtà
urbane.
Proprio per questo, si può immaginare il livello
di discussione che si realizzò quando, nel
1999, si diffuse tra le tifoserie delle due parti
la notizia della probabile fusione, che avvenne
sotto la nuova denominazione di “A.C.
TROPICAL CORIANO”, e che stà tuttora dando
buoni frutti nel Campionato di Promozione .
Ovviamente, questa soluzione non ha sopito la
voglia di partecipazione di tanti appassionati,
dentro e fuori dal terreno di gioco. Così, nelle
altre Frazioni del territorio Corianese si sono
costituite nuove Società di calcio, che hanno
intrapreso l’avventura di partecipazione a
tornei impegnativi: l’A.C. CERASOLO, che dal
2002 disputa il campionato di 3^ Categoria,
così come l’A.C. MULAZZANO, che dopo una
lunga militanza nei Campionati Amatoriali,
partecipa anch’esso dal 2004 al suddetto
campionato. La stessa strada fu percorsa a
suo tempo dall’ A.C. BESANIGO, che dopo oltre
un decennio di onorata attività autonoma, nel
1994 si fuse con il Coriano.
Una menzione a parte va fatta per la
Polisportiva SAN PATRIGNANO, che partecipa
ininterrottamente dai primi anni Ottanta a
campionati di Lega Dilettanti di 3^ e 2^
Categoria, utilizzando lo sport sia per il
recupero dei propri ragazzi, sia per apertura e
collegamento con il mondo fuori dalla
Comunità, come dimostrato dal non raro
inserimento in squadra di giovani corianesi
esterni.
Nel mettere assieme questo lavoro, di fronte
alla grande quantità di fotografie, dati, nomi,
avvenimenti emersi, ci si è accorti di un
fenomeno vasto e radicato nella nostra
società, ancorpiù se si pensa che non si è
potuto trattare dei Settori Giovanili e delle
Società Amatoriali che pure contribuiscono
allo svolgimento della pratica sportiva; per
poter attuare in futuro una ricerca più
completa, la Biblioteca Comunale “Battarra”
invita chi fosse in possesso di materiale
fotografico interessante sull’argometo, di
metterlo a disposizione, con ovvia restituzione
dopo la riproduzione.
Prima di chiudere, ci preme rivolgere un
commosso pensiero ai tanti amici purtroppo
scomparsi, che conserveremo sempre nella
memoria in momenti così vitali ed intensi
come quelli fissati dalle foto che li ritraggono.
Nazario Bucci
CALENDARIO 2005
Stagione 1966-67: Formazione della “S.S. Coriano Sport” che disputò per la prima
volta un Campionato di Lega Dilettanti FIGC, allora denominato “Prima Divisione”. La
squadra era composta prevalentemente da elementi Corianesi e Riccionesi, molti dei
quali si erano formati nell’attività giovanile degli anni precedenti. L’Allenatore, non in
foto, era il Prof. Gianfranco Genghini.
Formazione: in piedi da sin., Franco Nicoletti, Giancarlo Guiducci, Giovanni Del Prete,
Giorgio Pasquinelli, Piero Mazzotti, Nazario Bucci. Accosciati: Sergio Paci, Corrado
Stefanini, Bruno Tombini, Mario Berardi, Claudio Abatti.
Attraverso un piccolo oggetto, il calendario
da tavola 2005, ed il lavoro di un gruppo di
amici coordinati da Nazario Bucci la
Biblioteca Comunale “Battarra” è riuscita
ancora una volta a ricostruire un pezzo di
storia della gente del nostro Comune attraverso le immagini e le storie dei calciatori
corianesi.
Ci servivano 13 foto: ne sono state
rimediate alcune centinaia che andranno
ad arricchire l’archivio fotografico della
Biblioteca, oltre a tantissime storie.
E’ stato chiesto a Nazario Bucci di farsi
interprete di questa ricchezza e di
trasportare, attraverso un lavoro ben più
impegnativo, questi racconti sulle pagine
di un libro. Chissà se il prossimo anno sarà
possibile vedere tradotto in pratica questo,
che al momento attuale, è solo un
progetto?