CLIO CUP - Renault Sport Italia
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CLIO CUP - Renault Sport Italia
CLIO CUP LA NUOVA SFIDA 60 “LA NUOVA CLIO È UNA GARANZIA” La Composit Motorsport di Paolo Ansaloni è stata impegnata nel 2013 sui due fronti Renault Clio, nell’Italiano e nell’Euro Cup con la nuova Clio RS1.6 Turbo e in questa intervista analizza le differenze delle due vetture Marchetti a Imola con la Renault Clio 2.0 61 CLIO CUP LA NUOVA SFIDA Riccardo Imperio Dopo quattro campionati Italiani vinti con la Clio RS2.0 ed un debutto da protagonisti con la nuova Clio Turbo, come valuti queste vetture? “Sono valide entrambe, ma appartengono a momenti diversi. La prima rappresenta un’era che se ne va e l’altra è la vettura del momento. Ad analizzarle nel dettaglio emerge il fatto che la RS aspirata aveva come punto di forza l’assetto ed il telaio. L’attuale Clio turbo è più veloce grazie all’erogazione ed alla potenza specifica del motore. Per ottenere il massimo della performance dovremmo, idealmente, unire il telaio della ‘vecchia’ con quello della nuova.” Sotto il profilo della gestione da parte del team, è cambiato l’approccio tra la Clio RS 2.0 e la nuova, la 1.6 Turbo? “Le macchine sono diverse e vanno capite. Appena il nostro staff tecnico ha preso in mano la nuova vettura siamo riusciti a sfruttarne al meglio il rendimento con una certa rapidità, grazie all’esperienza maturata in molti anni di lavoro in questo trofeo. Reputo che Composit sia riuscita prima degli altri a trovare la migliore messa a punto ed all’inizio dell’Eurocup questo si è visto.” Sotto il profilo squisitamente tecnico puoi darci qualche dettaglio in più sulle impressioni avute con la RS1.6 Turbo? “Ad inizio stagione ha avuto qualche problemino di gioventù come i freni ed il surriscaldamento dell’aria aspirata. I tecnici Renault sono dovuti intervenire e lo hanno fatto prontamente, senza penalizzare le prestazioni della vettura, che va molto forte. Questi piccoli inconvenienti sono stati percepiti prontamente e risolti dai tecnici della Casa madre, perché noi team non abbiamo mai avuto alcun problema di affidabilità.” Renault è una garanzia anche sotto questo aspetto? “Si, abbiamo lavorato tranquillamente con la Clio 1.6, degna delle vetture che l’anno preceduta. Per il prossimo campionato Italiano i team ed i piloti ci devono credere fermamente, come hanno fatto con le altre macchine. Non crea problemi, è bella e conserva i canoni della filosofia che ha reso imbattibili i monomarca delle berlinette by Renault.” 62 Il passaggio dall’aspirato al turbo ha posto qualche problematica diversa? “Il motore è potente, robusto e bello da guidare, ma c’è un aspetto nuovo da considerare su questa vettura. A differenza dell’altra, si presta maggiormente agli interventi esterni, mirati a recuperare cavalli. Con la Clio RS2.0 chi tentava di mettervi mano in modo anomalo, otteneva l’effetto contrario, quindi il problema si risolveva da solo. La Clio Turbo è più sensibile agli interventi esterni, pertanto è importante che il personale che esegue i controlli sia qualificato e sempre molto attento. A dimostrazione di quanto dico vi è il fatto che la Renault ha punzonato moltissime parti del Paolo Ansaloni motore quest’anno nell’Eurocup. Sino ad oggi sono sempre stati bravi e preparati nel tenere tutto sotto controllo, mi auguro, per il bene della categoria, che proseguano con la stessa precisione perché l’aspetto più delicato è questo.” Nel 2013 metti in bacheca un tricolore con Marchetti, il titoli Gentleman, Rookie e Lady, rispettivamente con Luciano Gioia e Luana Krattiger. A questi si aggiunge la lotta per l’Eurocup con Pedalà, giunto, alla fine, secondo. Come vedi il bicchiere della stagione, mezzo pieno o… “Sono soddisfatto perché con Ronnie e gli altri abbiamo iniziato l’Italiano vincendo, quando c’erano venti macchine a Vallelunga ed Imola. Abbiamo battuto piloti del calibro di Comini, Rinaldi, Pipolo e Gironacci. Marchetti li ha battuti, prendendo punti ed acquisendo il vantaggio che gli ha permesso di vincere il titolo con grande anticipo. Gioia, la Krattiger e Pasquali, hanno centrato i loro obiettivi, crescendo in modo magnifico. Aspettatevi delle gran belle cose da loro per il 2014!” Anche il bicchiere dell’Eurocup è pieno? “Nell’europeo siamo partiti fortissimo con Massimiliano Pedalà, abbiamo vinto ad Imola, potevamo vincere a Spa, dove siamo stati penalizzati per decisioni della direzione di gara che non condividiamo. Così, in gare come quella in Belgio, in cui avevamo ben tre macchine nelle prime cinque dopo le qualifiche, non abbiamo sfruttato al massimo il nostro potenziale. Successivamente abbiamo vinto tutte e due le corse del Red Bull Ring, arrivando oltre metà campionato in testa alla classifica. Nella fase finale gli avversari hanno recuperato il gap che li divideva da noi, in più si sono combinati dei piccoli errori nostri e del pilota, che hanno fatto sfumare il titolo e siamo arrivati secondi. L’Euro Clio è uno dei campionati più tirati che ci siano e, per quanto dispiaciuto, so che abbiamo fatto un bel lavoro.” Nel 2014 la Clio RS Turbo sarà la regina del Campionato Italiano gestito da Fas Lane Promotion. Cosa vorresti per l’introduzione della nuova vettura? “Mi auguro che Fast Lane non modifichi niente del format attuale, i regolamenti ed il pacchetto globale del campionato vanno molto bene. Secondo me l’aspetto che andrebbe potenziato è la copertura mediatica, in modo particolare dovrebbero cercare una maggior copertura televisiva. Il loro contributo poi, lo devono dare anche le squadre, credendo nel campionato e nella vettura. Ci vuole un lavoro corale, in modo da portare una ventina di macchine sulla griglia. Questo è uno dei campionati più formativi in assoluto per le categorie Turismo.” Hai qualche dubbio sul fatto che i tuo colleghi team manager non credano nella categoria? “No, in realtà so che anche gli altri credono nel successo del campionato Italiano Clio RS 1.6. Il problema è che siamo in un momento economicamente triste in Italia. Ci vuole disponibilità per investire e questo, adesso, non è facile. Per tale motivo occorre ancor più determinazione da parte di tutti noi.” Dopo il quarto titolo tricolore con Marchetti ed un secondo nell’Euro, quali sono i programmi e gli obiettivi Composit per 2014? “E’ ancora prematuro sbilanciarsi sul programma e dare il nome dei piloti. Saremo presenti con tutte le nostre strutture nel campionato italiano con la nuova Clio e faremo anche la Clio RS 2.0. L’obiettivo è di schierare cinque vetture in entrambe le 63 CLIO CUP MASSIMILANO PEDALÀ “LA CLIO TURBO PER PILOTI VERI” Ha debuttato tardi nelle competizioni, a trenta anni, nel 1998 con la Renault Megane, dopo aver trascorso l’infanzia nei circuiti A europei al seguitò di papà Giuseppe, specialista dei monomarca di casa Renault. Alla fine degli anni novanta il fuoco sacro è riesploso e da allora Massimiliano Pedalà ha bruciato le tappe, vincendo a ripetizione nella Clio Cup (è stato campione Italiano dal 2005 al 2008 vincendo nel 2005 ben due titoli tricolore RS e New Clio). Ci sono stati anche altri marchi nella carriera di Pedalà, quali Alfa Romeo (147 Cup) e Seat. Con quest’ultima Pedalà ha corso nella Super Copa e nel Mondiale Turismo, anche in questo caso, vincendo. tornare al primo amore? “Avevo deciso di smettere, ma è tornata la Clio nell’europeo, nell’ambito World Series Renault, ed avevano istituito un campionato con quattro eventi. Rangoni mi ha chiamato ed ho accettato, visto anche che l’impegno era solo per pochi weekend. Il risultato finale è stato un terzo posto nel campionato 2012. Alla fine di quella stagione mi ha chiamato Ansaloni per ripetere l’esperienza europea con lui. In questo caso lo stimolo è venuto dal fatto che arrivava la macchina nuova, inoltre mi ha fatto molto piacere che Paolo si fosse interessato a me, con l’obiettivo di vincere il campionato. C’erano tutti i presupposti per fare bene, purtroppo poi sappiamo come è andata, abbiamo fatto il secondo posto finale alle spalle di Files.” Dopo un periodo di lontananza dal mondo Renault, durato tre anni (dal 2008 al 2010), nel 2011 ti sei rituffato nella mischia furibonda e vivace dell’Euro Clio. Cosa ti ha spinto a Il secondo posto nell’Eurocup Clio non è un risultato facile da ottenere. Viste le dichiarate ambizioni della vigilia, ti senti deluso da questo platonico titolo di vice? Riccardo Imperio 64 “E’ vero, è un campionato difficilissimo. Certo è che quando sei vicino e non ce la fai ti rimane un po’ di amaro in bocca, però certamente in un secondo posto nell’europeo in tanti ci metterebbero la firma.” Forte di un’esperienza invidiabile con le vetture a ruote coperte ed una tradizione super vincente nel contesto dei monomarca Renault. Dacci un giudizio spassionato sulla “vecchia” RS2.0, in rapporto alla nuova Clio 1.6 Turbo. Pregi, difetti, caratteristiche salienti e quanto altro? “Giudico impegnativa, come l’attuale Clio Turbo, la Clio RS che ha corso prima della RS2.0, la coupé che è andata in pensione per intenderci. Queste due vetture hanno in comune molto come comportamento, perché anche quella era una macchina molto difficile, molto reattiva, nervosa e viva. Secondo me, molto simile a questa Turbo, di ultima generazione. La differenza grossa è che, ovviamente, c’è molta più elettronica in questa nuova e c’è il turbo, che prima non c’era, ma il comportamento di base è molto simile. Diversa completamente è stata la RS2.0 che ha corso dal 2007 al 2013 nei campionati nazionali, quella era una macchina più facile, la potevi maltrattare poiché difficilmente diventava imprevedibile, secondo me dava meno la possibilità di fare la differenza al pilota.” Quindi l’attuale Clio 1.6 Turbo è promossa a pieni voti da Massimiliano Pedalà? “Con la Clio attuale si è tornati ad una macchina in cui la guida conta parecchio, si è tornati ad avere una macchina difficile come la vecchia RS, con la differenza di avere più potenza, un cambio totalmente diverso perché è al volante, non più con la leva, e molta più coppia data dal turbo di ultima generazione. Sintetizzando la differenza grossa con la Clio dello scorso anno è che l’uso dell’acceleratore era abbastanza on/off, non c’era un granché da dover dosa- re, nella Clio Turbo il gas va usato assolutamente con cautela e con giusti tempi perché, altrimenti, la vettura reagisce con un sottosterzo incredibile. La Turbo ha anche il baricentro, leggermente, più alto ma la differenza grossa è la coppia motrice del turbo che impone una guida completamente diversa.” Hai corso sia in Italia che fuori, nei Campionati Europei Clio e Leon Supercopa, senza dimenticare il Mondiale Turismo, il WTCC. Come giudichi l’impronta organizzativa Renault? “Renault ha una storia nel settore sportivo lunga e solida e questa esperienza si vede nell’organizzazione e nel numero dei partecipanti, non esistono altri campionati come quelli Renault per numero di vetture partenti. La differenza tra i campionati nazionali e l’europeo sta nel contesto. I campionati nazionali sono gestiti bene ed anche in Italia c’è una buona organizzazione, ma il contesto europeo è unico. Fin da quando ho iniziato ho corso in Europa e mi sono reso conto che all’estero l’automobilismo è vissuto diversamente dall’Italia. Da noi esiste soltanto la Formula 1 e basta, a livello di seguito e di pubblico. Per le altre categorie gli spettatori sono solo i parenti di chi corre. All’estero è sempre stato diverso, c’è seguito perché c’è un’altra mentalità ben diversa. Nei weekend dell’europeo c’è tanto pubblico, spettacoli correlati e un atmosfera incredibile che è ciò che fa bene all’automobilismo ed anche per chi corre è tutto molto più piacevole. Negli ultimi anni sono stati abituato a correre in contesti importanti e mi è sempre piaciuto molto.” Con quanto hai detto presumiamo che per vedere Massimiliano Pedalà in azione, nel 2014, dovremo affacciarci in qualche trofeo europeo? “Se ci saranno le premesse giuste parlerò con Paolo Ansaloni per rifare l’europeo. Vediamo, tutti giochi sono aperti.” 65