Le capocciate di Juriy il vigilante e l`amore a prima vista con Valentina

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Le capocciate di Juriy il vigilante e l`amore a prima vista con Valentina
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Lunedì
31 Maggio 2004
IL TIRRENO
Le capocciate di Juriy il vigilante
e l’amore a prima vista con Valentina
JURIY
CANNARSA
J
Juriy Cannarsa. 1.82 per 72
kg. Ruolo: difensore, posizione
destra centrale (maglia n. 2). È
nato a Torino il 22 aprile 1976.
Tira i primi calci nel Flacco S.
Donato, società di Pescara dove
i suoi genitori erano ritornati ad
abitare. Passa alle giovanili del
Pescara dove compie tutta la
trafila per entrare nella rosa
della prima squadra nel
1994-95. Vi rimane per cinque
stagioni (tutte in B, 0, 3, 14, 22,
31 le sue presenze) prima di
passare alla Fermana (18
gettoni) e ritornare la stagione
successiva in Abruzzo dove vi
rimane fino a novembre per
trasferirsi al Livorno (stagione
2000-01) chiamato da Jaconi. Fa
quindi parte del nucleo storico
della doppia promozione.
Questo è il suo quarto anno in
amaranto (23, 26, e 31 le sue
presenze degli anni passati) in
cui ha collezionato 32 presenze,
due reti (il suo massimo
stagionale in una carriera in cui
ne ha totalizzati quattro),
sostituito quattro volte per un
utilizzo di 2856 minuti. Ha subito
un’espulsione (in casa con il
Como) e 8 cartellini gialli. La
sua media voto è di 6.75. È in
scadenza di contratto.
uriy Cannarsa, classe 1976, è nato a Torino, vive a Pescara dove ha trascorso sette anni, si è sposato a Livorno con Valentina, una dolce ragazza del Gabbro, compaesana della cantante Nada. «E’ stato un amore folgorante. Ho incontrato Valentina nell’agenzia
di assicurazione dove lavora e c’è stato il classico colpo di fulmine. Dopo alcuni anni di fidanzamento ci siamo sposati. Un figlio? C’è
tempo. L’impegno principale in questa stagione è stato quello con il Livorno per coronare
un’avventura che nessuno aveva messo in preventivo. Ci siamo riusciti e chissà che non
venga davvero il pargoletto...».
Difensore di linea, che riesce pure a fare il
vigilantes quando il caso lo richiede, vale a dire uno che può sostituire con naturalezza il capataz Richi Vanigli.
Due reti ha firmato il bel Juriy, quella con
la Triestina e quella il Torino, sempre con
una vigorosa capocciata, di quelle che lasciano il segno, il ciuffo biondo al vento, il pallone
infilato nel sacco. «Nel campionato scorso avevo segnato un solo gol e francamente era stata
una miseria. Quest’anno ho raddoppiato e devo dire che sono state due reti decisive perchè
quella con la Triestina ci ha consentito di pareggiare e quella con il Toro di mettere sotto
sigillo un match che si è rivelato fondamentale nella nostra corsa alla serie A. Eppoi, un torinese che segna al Torino è davvero il massimo. Quel sabato sera sono andato a festeggiare con mia moglie in un locale della città che
ci ha preparato una cenetta deliziosa».
È felice Juriy. Anche per quello che è stata
la sua stagione. «Posso dire di essere soddisfat-
to di questo campionato che mi ha regalato la
gioia più grande della mia carriera: giocare in
serie A. Sì, perchè sinora ho sempre navigato
in serie B e saltare quell’ultimo scalino sembrava un sogno». Juriy, un nome russo, come
mai? «Sono stati i miei genitori a deciderlo e
devo dire che mi piace». Un lungo cammino
costellato da qualche infortunio che lo ha costretto a disertare diverse partite. «Un calciatore è soggetto a questi contrattempi. Ed è
sempre dura rientrare quando sei guarito per
cui devi attendere il tuo turno. Ho sempre dovuto lottare per restare a galla. E mi pare di
esserci riuscito».
Nel futuro c’è un contratto in scadenza, in
odore di rinnovo. Cannarsa sogna di proseguire il felice matrimonio con la maglia amaranto. «Sarebbe stupendo affrontare tanti campioni dentro a stadi di prestigio, con mille motivazioni e grandi aspettative. Sono convinto che
sarà un campionato esaltamte e il Livorno lotterà a testa alta contro le grandi squadre senza timori riverenziali. E sono altrettanto convinto che il presidente riuscirà a inserire i tasselli giusti. Il mio contratto è in scadenza e
spero davvero di poterlo rinnovare. Ma se questo non sarà possibile sarò sempre un tifoso
amaranto».
Juriy Cannarsa è stato artefice di una seconda parte del campionato davvero irreprensibile, con pochi fronzoli e tanta sostanza. E quella rete segnata di testa con il Torino lo ha sicuramente collocato nelle prime scelte. Basta
che non chieda la luna. Il presidente è molto
sensibile alle palanche. Meglio sapersi accontentare. Anche trovandosi al piano superiore.
Juriy Cannarsa, tackle vincente contro la Fiorentina
«Ho visto segnare un gran gol di testa a Jury Cannarsa. Era
il secondo della partita contro il Torino. Chi realizza reti del genere ha il dovere di provarci più spesso. Cannarsa deve avere
più fiducia nei propri mezzi. È proprio un bel difensore. Ha forza, determinazione e anticipo. Sono i giocatori come lui che rendono una difesa più blindata e consentono di gestire al meglio
gli incontri. Lo ripeto, deve andare più spesso in avanti, perché
le sue capocciate possono risolvere diversi incontri. Cannarsa è
un giocatore che se la caverà bene anche in serie A, a cospetto di
attaccanti di maggiore qualità».
Salvatore a Marassi, mattatore contro il Toro
Un salvataggio sulla linea, con Pavarini battuto, nell’incontro col Genoa a Marassi quando c’era da difendere la preziosa rete di Igorgol sotto gli assalti dei rossoblù, quella incornata precisa e saettante con il Toro che arrivava dopo il gol in
spaccata di Lucarelli. Ecco, le due perle
di Juriy Cannarsa che splendono nella
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sua strepitosa annata. Il difensore usa e
getta, di quelli che non si fanno pregare
nel dare un calcione alla palla ma anche
di giocarla e di servirla al compagno
smarcato. Un tipo elegante quando è il caso perchè la platea ha le sue esigenze. La
prova del 9 sarà la serie A arrivata a 28
anni e che Yuri vuole tenersi ben stretta.