Trentino - Tec.bio

Transcript

Trentino - Tec.bio
prova dimostrativa
Consuntivo di una prova dimostrativa iniziata cinque anni fa
CERASICOLTURA BIOLOGICA
Terra Trentina
CONTRASTATA DALLA MOSCA
12
Si è conclusa con la raccolta 2006
l’iniziativa relativa alla difesa contro la Mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi) nella coltivazione del
ciliegio con metodo biologico
condotta in diversi appezzamenti
nella zona di Salobbi di Brez, della quale si è ampiamente trattato
nell’articolo pubblicato su Terra
Trentina n. 4 di Aprile 2006.
Purtroppo l’annata scorsa ha riservato l’inattesa esplosione della
Mosca che ha praticamente vanificato tutti gli sforzi sostenuti nel
corso del progetto per il controllo dei danni provocati da questo
temibile fitofago.
È noto come tale insetto, oltre
ad essere temuto anche nel convenzionale, rappresenti il fatto-
Purtroppo nella decorsa stagione (2006)
una inattesa pullulazione della mosca
(Rhagoletis cerasi) ha vanificato i risultati
dei vari mezzi e metodi di controllo applicati
nel rispetto delle norme che regolano
la produzione biologica
Alberto GrassiI, Davide ProfaizerII,
Giuseppe VisintainerIII
III
I
II
Unità Operativa Agricoltura Biologica e Difesa Integrata/ISMAA
Centro Assistenza Tecnica/ISMAA
Ufficio per le Produzioni Biologiche/PAT
re limitante della cerasicoltura
condotta con il metodo dell’agricoltura biologica. Per questo motivo le prove sono state collocate
in un ambiente in cui si ritene-
va, data la scarsa presenza del ciliegio in loco, di poter mettere a
punto delle strategie di difesa in
un contesto di contenuta pressione del parassita. Così in effetti
è stato per le precedenti annate,
mentre per questa appena conclusasi, complice anche l’andamento climatico particolarmente
favorevole e la variabilità che caratterizza il ciclo di quest’insetto,
le tecniche di difesa adottate sono risultate inadeguate.
Per quanto riguarda invece la gestione agronomica e gli altri aspetti legati alla difesa fitosanitaria il
bilancio si può considerare positivo, generalmente in linea con
quanto si realizza nella gestione
degli impianti convenzionali.
comportato danni ai frutticini
e alla vegetazione. In seguito,
la stagione è stata caratterizzata da tempo stabile, molto caldo
e secco soprattutto in corrispondenza dell’invaiatura e della raccolta, portando ad un accavallamento delle fasi fenologiche
e all’accelerazione della maturazione. La raccolta è stata effettuata nell’ultima settimana di
luglio e nella prima decade di
agosto per la varietà Regina posta nelle zone più tardive, come
nell’annata precedente.
Andamento dell’annata 2006
L’annata 2006 è stata caratterizzata da un inverno freddo e lungo; nonostante questo, la fioritura è risultata in linea con l’anno
precedente posizionandosi nella
prima settimana di maggio. Pur
risultando abbondante e non essendo stata interessata da perturbazioni persistenti o ritorni
di freddo, l’allegagione è stata inferiore a quella eccezionale dell’anno precedente, analogamente a quanto rilevato negli
altri ceraseti della valle. La brinata del 31 maggio, per quanto anomala e tardiva, non ha
Problemi fitosanitari
Tra i fitofagi che hanno infestato il ciliegio biologico nel corso
del 5° ed ultimo anno del progetto, quelli che hanno destato particolare preoccupazione sono stati,
come nelle precedenti stagioni, la
tignola delle gemme (Argyresthia
pruniella), l’afide nero (Myzus cerasi) e la mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi). I primi in ordine
di tempo a fare la loro comparsa
sulla coltura sono l’afide nero e la
tignola delle gemme.
Le larve di quest’ultimo insetto, un microlepidottero, schiudono assai precocemente (marzo/
aprile) dalle uova deposte sulla
pianta e si introducono rapidamente nei bottoni fiorali ancora
fermi, divorando gli organi riproduttivi ed impedendone di fatto
l’allegagione. Si tratta di un parassita particolarmente diffuso in
impianti vicini a boschi e piuttosto pericoloso, perché è difficile
rilevarne la presenza sulla pianta prima che possa compiere il
danno. Agli effetti del controllo,
si è dimostrato importante il trattamento di fine inverno con olio
minerale attivato con azadiractina, mirato al contenimento delle uova e giovani larve. Dal momento che la schiusa delle larve
dalle uova è assai dilazionata, si è
intervenuti anche successivamente, in prossimità della fioritura (allo stadio di bottoni bianchi), con
un’irrorazione a base di azadiractina. Nonostante i trattamenti, il
danno registrato in fioritura negli
appezzamenti monitorati variava
comunque tra il 9 e 30%.
La strategia adottata per il contenimento della tignola, si presta
anche al controllo dell’afide nero
(Myzus cerasi), le cui uova svernanti e primissime fondatrici sono
state rilevate già nella ispezione di
Fasi fenologiche 2006
35
pioggia (mm)
30
temp (°C)
25
10
5
0
Terra Trentina
15
10
-a
p
14 r
-a
pr
18
-a
p
22 r
-a
p
26 r
-a
p
30 r
-a
04 pr
-m
a
08 g
-m
a
12 g
-m
ag
16
-m
a
20 g
-m
ag
24
-m
a
28 g
-m
ag
01
-g
iu
05
-g
iu
09
-g
iu
13
-g
iu
17
-g
iu
21
-g
iu
25
-g
iu
29
-g
iu
03
-lu
g
07
-lu
g
11
-lu
g
15
-lu
g
19
-lu
g
23
-lu
g
27
-lu
g
31
-lu
g
04
-a
g
08 o
-a
g
12 o
-a
go
mm; °C
20
13
prova dimostrativa
Tabella 1: totale adulti R.cerasi catturati per trappola
Anno
Salobbi 1
Salobbi 2
Vasio
Tres
Vervò
Denno
2004
24
2
3
2005
95
5
3
2
0
0
7
46
2006
197
107
53
2
42
72
155
Terra Trentina
Tabella 2: calendario indicativo trattamenti contro la Mosca del ciliegio
14
data
prodotto
note
26/6
rotenone
Solo zone precoci
30/6
rotenone
3/7
rotenone
7/7
rotenone
10/7
piretro
fine marzo, a gemme ancora ferme. Come si è potuto notare anche nel 2005, l’intervento precoce
sulle fondatrici è essenziale per limitare la formazione delle prime
colonie e agevola di conseguenza l’efficacia degli interventi aficidi successivi, in pre-fioritura, normalmente indispensabili. Talvolta
si è assistito anche a pullulazioni
tardive del fitofago, in prossimità
dell’invaiatura, che hanno richiesto specifici interventi di controllo. Tra i prodotti utilizzati in questa fase, quelli a base di rotenone
sono risultati i più efficaci, purché impiegati prima che le colonie provochino l’accartocciamento delle foglie.
La Mosca del ciliegio si è confermata quale parassita più pericoloso in assoluto sulle coltivazioni biologiche. Favorita anche
da un andamento climatico particolarmente caldo, quest’anno ha
potuto manifestare pienamente
la sua aggressività e per la prima
volta ha interessato tutti gli appezzamenti coinvolti nella prova.
La grande diffusione del fitofago in questa annata ha riguardato tutte le zone di produzione in
Val di Non, come si può notare
nella tabella 1.
Le varie strategie di controllo
adottate in biologico sono state messe a dura prova e nessuna ha dato esiti soddisfacenti in
tutte le situazioni (vedere tabella
2). Si deve considerare che com-
Solo Regina
mercialmente la soglia di tolleranza accettata è prossima allo zero e
non potendo distinguere facilmente i frutti infetti al momento della
cernita, la frutta alla raccolta deve
essere perfettamente sana. All’interno di un’annata caratterizzata
da forti danni si osserva un’estrema variabilità difficile da spiegare,
ma alcune considerazioni si possono comunque proporre.
Considerazioni
Per quanto riguarda Kordia, la
varietà principale, in nessuno dei
casi in cui sono stati effettuati i
trattamenti il danno può essere
considerato accettabile, a conferma di quanto noto relativamente
all’efficacia non ottimale dei prodotti a base di rotenone. Ancora
più variabile il comportamento
della varietà Regina, che in seguito all’esiguità dei dati a disposizione non permette di fare considerazioni attendibili. Va però
riportato che negli appezzamenti
di Regina non coinvolti dai controlli, alla raccolta è stato riscontrato un danno elevato. In considerazione dei ripetuti trattamenti
effettuati e dell’accuratezza nel
posizionarli nella fase di invaiatura, si può dire che difficilmente
si sarebbe potuta ottenere con i
prodotti a disposizione una protezione maggiore.
Per quanto riguarda la copertura con rete antiafide, realizzata
al momento dell’invaiatura (ultima settimana di giugno), i dati
sono contrastanti. Se da una parte si è assistito, con sorpresa, a
danni prossimi alla totalità della produzione, dall’altra va fatto
notare come solo questo metodo abbia permesso di contenere il danno al di sotto del 10% in
più di una situazione. Nel caso
dell’impianto di Kordia con danno prossimo al 100% si tratta di
un impianto a rittochino su un
terreno in forte pendenza, quindi con oggettive difficoltà nel garantire una completa chiusura
della rete. Nel caso dell’impianto di Regina, va fatto notare che
l’impollinante di questa cultivar
(Durone 3°) presenta un’invaiatura molto anticipata rispetto alla
varietà principale, e in un’annata di volo particolarmente forte come quella in esame potrebbe avere attirato nel frutteto una
grande quantità del parassita già
prima della stesura del telo antipioggia e della rete antiinsetto,
come documentato dalle cattu-
Tabella 3: danno alla raccolta nei vari appezzamenti oggetto dell’iniziativa
difesa
varietà
Kordia
trattato
Regina
rete
Kordia
Regina
appezzamento
danno
A
35%
B
50%
C
30%
D
16%
E
50%
D
0%
F
100%
G
8%
H
5%
I
100%
L
100%
brevi
La quarta edizione del
concorso nazionale
“Che gusto c’è” indetto dal Ministero per
le politiche agricole,
agroalimentari e forestali è stata vinta per
il Trentino dalla inter-
Progetto difesa per il 2007
Per non disperdere completamente le informazioni raccolte e
vanificare gli impegni finora assunti, si è convenuto di continuare le prove per il contenimento
della Mosca, seppur su scala più
ridotta.
La Commissione incaricata dal
Servizio per la Promozione delle attività agricole per la verifica
e l’approvazione dei diversi progetti, presentati nell’ambito dell’attività agricola biologica con
finalità dimostrativo-divulgative
come previsto dall’Art. 47 della
L.P. n° 4/2003, ha dato parere favorevole alla prosecuzione dell’iniziativa. Diversi sono ancora
gli aspetti che meritano di essere
classe del 1° ciclo di
Samone in Valsugana e dalla classe v°
del secondo ciclo delle elementari di Bolognano di Arco. L’elaborato della scuola di
Samone riguardava
la fragola e sarà premiato con la fornitura
di libri da parte della casa editrice Giunti
di Firenze che ha curato l’organizzazione
del concorso. Il lavoro della v° elementa-
re di Bolognano riguardava la patata ed
ha meritato alla classe
e agli insegnanti un
viaggio premio di 3
giorni a Roma che si
svolgerà dal 23 al 25
maggio 2007.
Terra Trentina
re con trappola cromotropica. Se
ciò fosse confermato, per questa
combinazione di cultivar ci sarebbe la necessità di apprestare
le protezioni (da pioggia e insetti) ben prima di quanto abitualmente realizzato.
Anche nel 2006, non è stato possibile valorizzare la produzione
ottenuta vendendola con il marchio biologico; inoltre, a causa
del forte attacco di mosca è stata commercializzata in casse alla
rinfusa e non in cestini, a differenza di quanto avvenuto gli anni precedenti; ciò ha comportato una inferiore remunerazione
economica. In totale sono stati raccolti e commercializzati 58
quintali di prodotto.
maggiormente indagati: ad esempio il ciclo dell’insetto all’interno della coltivazione, il comportamento delle popolazioni nelle
ipotizzate migrazioni verso e dall’esterno al fine di raccogliere ulteriori, importanti informazioni.
Tali approfondimenti risultano
utili per meglio tarare i sistemi di
difesa con la possibilità di avere positive ricadute anche per il
metodo di coltivazione convenzionale.
L’attenzione in questa iniziativa,
che avrà durata triennale, sarà
centrata sul corretto utilizzo delle reti anti-insetto. Infatti saranno individuate modalità d’applicazione che, oltre ad adattarsi
alle diverse tipologie d’impianto, dovranno garantire sufficiente speditezza nelle operazioni
colturali, tenuta della copertura
e resistenza della rete stessa in
particolare in situazioni di forte
vento.
La difesa con rete anti-insetto comporta una chiusura perfettamente ermetica, condizione
spesso di difficile realizzazione
soprattutto in presenza di impianti con sviluppo a tutta chioma e relativa struttura di sostegno.
Per queste accertate difficoltà
si dovrà operare con puntigliosa precisione per poter arrivare
al termine dell’iniziativa a rilevare dati attendibili e possibilmente estendibili alle altre realtà cerasicole trentine.
15