"Dentro il libro": Estate 1969: in 3 sulla Luna, in

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"Dentro il libro": Estate 1969: in 3 sulla Luna, in
"Dentro il libro": Estate 1969: in 3 sulla Luna, in 500000 a Woodstock
Domenica 23 Giugno 2013 19:14
Nemmeno un mese dopo lo sbarco dell'uomo sulla Luna, sulla Terra si è tenuto un concerto
che è entrato nella Storia, quasi al pari della missione Apollo11: il Festival di Woodstock. Dal
15 al 18 agosto 1969 una piccola città rurale degli USA, Bethel, si trovò invasa da oltre 500.000
hippy (ma c'è chi dice anche un milione) per "
3 Days of Peace and Music
" (tre giorni di pace e musica). Artisti del calibro di Joan Baez, The Who, Janis Joplin, i
Jefferson Airplane, Joe Cocker, Jimi Hendrix contribuirono a rendere immortale quel
palcoscenico...
Sul finire degli anni Sessanta, in America la corruzione dilagava negli ambienti politici, la società
era ancora legata ai vecchi ideali borghesi, la Guerra Fredda spingeva ad affermare la
supremazia nei confronti del blocco comunista attraverso interventi militari insensati come la
guerra in Vietnam e, come ci racconta Oriana Fallaci nel suo "Se il sole muore", Libro del
Mese del Club del Libro di Giugno 2013
, la corsa allo spazio per arrivare per primi alla Luna e, magari, anche su Marte. I "
figli dei fiori
", con i loro capelli lunghi, i vestiti colorati, gli ideali di pace e libertà, l'amore libero, la ricerca di
un'altra dimensione anche attraverso l'assunzione di sostanze stupefacenti, si opponevano a
tutto questo proponendo, in alternativa, un mondo in cui vivere in armonia con la natura, sciolti
da qualsiasi vincolo ed inibizione, autogovernandosi.
Il Woodstock Music and Art Festival segnò l'apice della cultura hippy e ne fu l'ultima grande
manifestazione. Nel corso dei quattro giorni di concerti (che, da programma, avrebbero dovuto
essere solamente tre), si esibirono 32 musicisti, sia noti al grande pubblico che esordienti.
Il Festival di Woodstock, al pari della missione sulla Luna, nacque pure come impresa
commerciale, a differenza dei precedenti raduni hippy che si erano tenuti negli anni precedenti,
tra cui la Summer of Love a San Francisco. Quello che i suoi organizzatori - Michael Lang,
John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld - però non potevano immaginare, quando
affittarono i terreni sul White Lake di Bethel, è che non si sarebbe trattato solamente di un
festival di provincia: basti pensare che l'affluenza prevista era di sole 50.000 persone.
Aprì il Festival, il 15 agosto 1969, Richie Havens. Il cantante e chitarrista afroamericano,
scomparso un paio di mesi fa, aveva iniziato da qualche anno la sua carriera. La sua
performance durò molto più del previsto, sia per il ritardo degli artisti successivi, sia per le
continue richieste di bis del pubblico: dopo aver esaurito tutto il suo repertorio, improvvisò una
versione di
Motherless Child, canto della
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tradizione spiritual risalente all'era della schiavitù negli Stati Uniti, inserendo ripetutamente nel
testo la parola
fr
eedom
(libertà). Questo brano divenne immediatamente un successo internazionale.
Motherless Child - Richie Havens - Guarda il video
Gli Sweetwater furono, invece, il primo gruppo ad esibirsi a Woodstock. Originari di Los
Angeles, ebbero una carriera molto breve ma vengono ricordati come primi sviluppatori del rock
psicheledico e fusion, reso popolare dai Jefferson Airplane, che pure salirono su quel palco il
giorno successivo.
Gli hippy amavano viaggiare, amavano la spiritualità ed amavano, in particolar modo, l'India.
Non stupisce quindi che a Woodstock, accanto a grandi nomi del folk e del rock, si sia esibito sotto la pioggia - anche Ravi Shankar, musicista e compositore indiano (tra l'altro, padre di
Norah Jones).
Si susseguirono, durante il giorno, Bert Sommer; Tim Hardin, musicista di grande talento, che
non ebbe il successo meritato anche a causa dei disturbi causati dalla dipendenza da eroina
(che lo portò alla morte per overdose nel 1980): anche a Woodstock, si presentò in ritardo sul
palco perché "depresso" dalla droga e "spaventato" dalla grandiosità dell'evento;
Melanie Safka
, nella sua breve esibizione (un quarto d'ora circa) sotto la pioggia, coinvolse a tal punto gli
spettatori, che questi accesero candele per accompagnare la musica: proprio su questo
aneddoto, la Safka scrisse poi la canzone Lay Down (Candle in the Rain);
Arlo Guthrie
, figlio del cantante folk Woody, ha collaborato anche con Bob Dylan.
Detta "
l'usignolo di Woodstock
",
Joan Baez
divenne, soprattutto dopo la sua presenza a Woodstock, un'icona del pacifismo a livello
mondiale. La sua carriera iniziò nel 1959 e, negli anni seguenti, collezionò un successo dopo
l'altro. A partire dal Sessantotto, la guerra in Vietnam e i diritti civili divennero i temi centrali
delle sue canzoni, tanto da rendere la sua musica e il suo attivismo inseparabili.
We Shall Overcome
è una canzone che Joan Baez ha fatto sua già dal 1963, registrandola e cantandola in
numerose marce per i diritti civili, ma in realtà si tratta di una canzone gospel della prima metà
del Novecento diffusa oralmente. E' proprio con questa canzone, voce e chitarra, che la Baez
canta al sesto mese di gravidanza, nel buio della notte, concludendo il primo giorno di
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Woodstock.
We Shall Overcome - Joan Baez - Guarda il video
Il 16 agosto, dopo i Quill, fu la volta di Country Joe McDonald, che si esibì da solo ed il giorno
successivo insieme al suo gruppo
The Fish
. Il cantautore statunitense fu un esponente di spicco nella contestazione alla guerra in Vietnam,
ed è proprio una canzone satirica contro la guerra in Vietnam il suo più grande successo:
I Feel Like I'am Fixin' to Die Rag
.
I Feel Like I'am Fixin' to Die Rag - The Fish - Guarda il video
A Woodstock c'era anche Carlos Santana. Considerato tra i migliori chitarristi rock esistenti, ha
da sempre mescolato rock, blues, fusion e musica latina, creando uno stile inconfondibile. Si
esibì con il suo gruppo, ancora agli esordi, riscuotendo successo soprattutto grazie al brano
strumentale
Soul Sacrifice.
Soul Sacrifice - Carlos Santana - Guarda il video
I Canned Heat sono entrati nella storia del rock blues con On the Road Again e Going Up the
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Country
,
entrambi cantati a Woodstock. E' con loro che il blues comincia ad avvicinarsi al rock'n'roll, con
ritmi più veloci e spodestando il pianoforte dal suo ruolo di strumento principale.
Paradossalmente, il boogie rock ebbe un particolare successo tra le truppe impegnate nella
guerra in Vietnam. I Canned Heat, infatti, tennero molto a partecipare al festival per portare il
loro messaggio di pace.
Going Up the Country - Canned Heat - Guarda il video
Alle 22.30 salirono sul palco i Grateful Dead. Gruppo di punta della controcultura hippy, il loro
stile eclettico e fuori dagli schemi, che mescola rock con blues, country, jazz e musica classica,
fece di loro quasi delle divinità... la loro esibizione a Woodstock, durata oltre un'ora e mezza,
non fu però eccezionale, a causa degli effetti della LSD, di cui i membri del gruppo facevano
abbondante uso, e di problemi tecnici. Durante il giorno, si esibirono anche John B. Sebastian; la Keef Hartley Band, gruppo
britannico presto finito nel dimenticatoio;
The Incredible String Band
, band acustica scozzese, simbolo della controcultura del Regno Unito; i
Mountain
, rappresentanti dell'hard rock.
A mezzanotte e mezza, iniziò la performance dei Creedence Clearwater Revival , che furono
tra gli artisti più apprezzati di tutto il festival. Il gruppo è stato attivo solo pochi anni, dal 1967 al
1972, ma si distinse nel southern rock, vendendo 26 milioni di album negli USA. Furono,
peraltro, i primi artisti contattati dagli organizzatori del festival.
Alle 2, invece, il soul approdò a Woodstock: Janis Joplin. Divenne nota come cantante del
gruppo
Big Brother and the Holding
Company
, per poi proseguire
la carriera, dal 1968, come solista. Aderì apertamente alla cultura hippy e faceva uso abituale di
droghe: morì di overdose a soli 27 anni, lasciando però il suo ricordo immortale.
Seguirono gli Sly & The Family Stone, che diedero un contributo fondamentale alla musica
soul e funk afroamericana: la band consisteva di bianchi e neri, uomini e donne, cosa affatto
usuale per l'epoca. La loro performance di Woodstock è considerata una delle loro migliori.
Toccò poi allo storico gruppo musicale londinese The Who, che dopo la performance a
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Woodstock divenne celebre anche oltreoceano. Suonarono ben 24 canzoni, molte delle quali
tratte dal loro album
Tommy (1969).
Non poteva mancare, nella loro scaletta, anche
My Generation
, canzone che li ha consacrati ed è ancora oggi uno dei pezzi più conosciuti della band, definita
"
il primo inno generazionale
".
My Generation - The Who - Guarda il video
Il finale di questa esibizione avvenne alle 6 del mattino, in concomitanza con l'alba. La
maratona notturna venne conclusa con la lunghissima esibizione dei Jefferson Airplane,
durata quasi due ore. Una delle più grandi band di San Francisco, che seppe mischiare blues e
psichedelia, si affermò soprattutto dopo l'arrivo di Grace Slick come cantante, nel 1966. Proprio
lei scrisse due delle canzoni più conosciute dei Jefferson Airplane:
Somebody to Love
e
White Rabbit
, scritta in mezz'ora prendendo ispirazione dagli effetti della LSD, dal "Bolero" di Ravel e da
"Alice nel Paese delle Meraviglie" di Carroll.
White rabbit - Jefferson Airplane - Guarda il video
La giornata finale - secondo il programma del festival - ebbe inizio alle 14 del 17 agosto 1969
con
Joe Cocker.
Già famoso, anche per lui Woodstock significò la consacrazione ed anzi una nuova fama in
America, essendo il successo in Gran Bretagna ormai in declino. Terminò la sua esibizione con
una cover dei Beatles
With a Little Help from My Friends
, che viene ricordata come una dei momenti top del festival.
With a Little Help from My Friends - Joe Cocker - Guarda il video
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Dopo la nuova esibizione di Country Joe McDonald con la sua band e la band britannica Ten
Years After
, conosciuta soprattutto per la bravura del suo chitarrista Alvin Lee, toccò a
The Band
, uno dei gruppi più apprezzati che solcarono il palco di Woodstock. Canadesi, furono assoldati
come band di Bob Dylan durante un suo tour nel 1966 e da lì iniziò la loro carriera di successi.
La leggenda del blues Johnny Winter suonò alla mezzanotte di domenica sera, inaugurando
una nuova maratona notturna, non prevista visto che il festival sarebbe dovuto finire proprio
allora. Seguì il gruppo Blood, Sweat & Tears, poi alle 3
Crosby, Stills & Nash (and Young)
. Il terzetto Crosby, Stills & Nash si era formato dallo scioglimento delle loro precedenti band; a
loro si aggiunse, poco prima di Woodstock, anche Neil Young. Quella di Woodstock era la
seconda esibizione del quartetto che, tra le altre, ha anche interpretato
Blackbird
dei Beatles.
Blackbird - Crosby, Stills & Nash - Guarda il video
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cura
di
Sergio
Gelsomino)
Fonti: Enciclopedia
del
Rock,
Fazi
ed.,
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