invito - Pari opportunità

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invito - Pari opportunità
7 marzo 2004 - ore 17,30
Palazzo Ducale - Sala Ademollo
“Altre Donne”
Messinscena in forma di drammatizzazione
dell’Istituto d’Arte Drammatica di Lucca
regia di
Fabrizio Buccianti
(collaborazione tecnica Umberto Bianchi)
(suoni e registrazioni voci di S. Giannotti)
con
Eleonora Cattalini e Rosita Rabatti
e la partecipazione degli allievi dell’Istituto d’Arte Drammatica di Lucca
in collaborazione con
il Centro di formazione nelle arti e discipline dello spettacolo Proscenia
La S.V. è invitata a partecipare
“Altre Donne”
Due i tentativi di questo lavoro. Il primo relativo al bisogno di moltiplicare le voci di una possibile denuncia per trovare nel
racconto un modo per “uscire”, rimuovere, urlare. Il secondo ha voluto cercare nel pubblico un altro “attore” indispensabile alla
narrazione. Solo attraverso il parlare, il condividere, il moltiplicarsi delle storie che escono allo scoperto è possibile sconfiggere
l’omertà, la clandestinità, l’occulto che soffoca le vite di queste Donne impedendone il racconto, l’autobiografia, il liberatorio
esorcismo orale, letterario o teatrale. Dapprima la comunicazione faticosa, la denuncia sofferta, la reticenza a parlare, poi la
consapevolezza della condizione ed il tentativo di recuperarsi per ripartire, sfondando il muro di silenzio che allontana queste
“terre del disagio” visibili, ma intoccabili. Le storie raccontate in “Altre Donne” ne testimoniano altre migliaia cui danno accoglienza
i Centri del C.E.I.S ed il lavoro impagabile dei suoi operatori iniziato ormai da anni e sempre in mezzo a mille difficoltà e che
portò Laura Di Simo e Luciano Luciani alla raccolta di queste storie.
Far sentire il pubblico un “cliente”, ma di storie, un “guardone/astante” , ma di donne che si raccontano, è stato il secondo
tentativo: “stasera si compra una storia”. Questo “doppio ruolo” è stato voluto per un motivo chiaro, ma difficile da ammettere:
tutte le volte che abbiamo guardato il corpo di queste donne allungarsi sulla strada ci siamo appropriati di un immagine (delle
calze, una gonna corta, il forte rossetto delle loro labbra, o la provocatoria nudità), pochi hanno cercato una storia dietro quelle
immagini false e costruite. L’idea di una corresponsabilità non esclude nessuno: dai giovani goliardi che deridono, ai puritani
che deprecano, ai ben pensanti che dimenticano, a certe istituzioni che non ascoltano. In questa assurda e drammatica dinamica
della scelta/compra sta già la denuncia di un perverso e anomalo mercato che sta inglobando troppe parti del nostro vivere.
Per informazioni: Centro Pari Opportunità tel. 0583 433435