leggi tutto - Comunità parrocchiale di Tuscania

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Viterbo, 9 dicembre 2016
Miei cari fedeli di Tuscania,
come Vescovo di questa santa Chiesa sento la responsabilità e il dovere di dire basta alla
serie di calunnie e di accuse, di diffamazioni e menzogne che da troppo tempo stanno infangando
il parroco don David, portando soltanto divisione e disgregazione nella cara comunità di Tuscania,
che ha bisogno, invece, di pace e di comunione, di corresponsabilità e di collaborazione per un
impegno rinnovato nell'annuncio del Vangelo.
Faccio mie le parole di Papa Francesco nella Evangelii Gaudium: "... mi fa tanto male
riscontrare come in alcune comunità cristiane... si dia spazio a diverse forme di odio, divisione,
calunnia, diffamazione, vendetta, gelosia, desiderio di imporre le proprie idee a qualsiasi costo...
Chi vogliamo evangelizzare con questi comportamenti?' (100).
Chiunque, all'interno della comunità ecclesiale, semina divisione e discordia sappia che
"non vive in modo degno di Cristo, ma segue le brame del suo cuore malvagio" (San Clemente
Romano).
Dal momento poi che, come ha affermato ancora in un'altra occasione Papa Francesco,
“le chiacchiere, la maldicenza, la diffamazione, il giudizio superficiale verso l'altro e le calunnie
costituiscono un peccato gravissimo" stabilisco che quanti si sono fatti o si faranno artefici di
divisione e continueranno a seminare zizzania all'interno della comunità parrocchiale non
potranno ricevere la Comunione sacramentale e per essere assolti in Confessione dovranno
pentirsi e ritrattare le calunnie diffuse.
Riguardo poi i due sacerdoti che in questo anno hanno lasciato Tuscania, intendo
nuovamente chiarire, una volta per tutte, che don Pino Scarito già da prima che arrivasse don
David mi aveva chiesto di fare una esperienza dai frati. Insieme abbiamo accordato di iniziarla nel
mese di agosto di questo anno. Ora è a Fontecolombo per il postulandato.
Don Martino, invece, mi ha consegnato una lettera chiedendo l'escardinazione per
tornare nel suo Paese così da stare più vicino alla sua famiglia. Gli ho concesso quanto
domandava. Perché poi abbia cambiato idea e si trovi ancora in Italia in un'altra Diocesi non
saprei dirlo.
A te, caro don David, esprimo vicinanza ed affetto, unito alla stima e alla gratitudine per
il lavoro fin qui svolto con competenza e amore grande alla Chiesa. Sappi che il Vescovo è al tuo
fianco e ti sostiene.
Insieme a te saluto e ringrazio di cuore il Vicario parrocchiale don Luca, che ha iniziato il
suo servizio con tutto l'entusiasmo della sua giovane età, e la comunità parrocchiale di Tuscania,
che nella quasi totalità delle sue componenti e dei suoi membri è sana e sente il desiderio e il
bisogno di superare divisioni e contrapposizioni che creano soltanto scandalo e allontano
piuttosto che avvicinare.
La Parrocchia di Tuscania ha necessità di guardare avanti e di pensare seriamente a
trasmettere la fede alle nuove generazioni che sono estranee a contrasti e dissapori, i quali
costituiscono soltanto una contro testimonianza nei confronti di chi, soprattutto nell'età
giovanile, è attratto da testimoni autentici e credibili.
Il Concilio Vaticano II ci ricorda che chi ascolta il Vescovo "ascolta Cristo, e chi lo disprezza,
disprezza Cristo e colui che ha mandato Cristo" (LG 20).
Come vostro Vescovo "vi esorto, pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù
Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta
unione di pensiero e di sentire... È forse diviso il Cristo?” (1 Cor 1,10-11.13).
Proprio per questo dobbiamo richiamare continuamente alla mente e al cuore la legge
dell'amore. "Quanto ci fa bene amarci gli uni gli altri al di là di tutto! Sì,al di là di tutto!... Non
facciamoci rubare l'ideale dell'amore fraterno?” (EG 101).
Il Natale è ormai vicino.
Quella notte a Betlemme, il canto degli angeli ha annunciato la pace agli uomini che Dio
ama. Che il Signore che viene trovi a Tuscania uomini e donne di buona volontà che accolgano
questo dono di Dio e si facciano tra i fratelli operatori di concordia e di pace.
Con l'aiuto del Signore impegniamoci tutti - sacerdoti, religiose e laici, gruppi e
associazioni — a "fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione”. San Giovanni Paolo II
affermava che è questa "la grande sfida che ci sta davanti... se vogliamo essere fedeli al disegno
di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo".
La "Madonna Addolorata", da voi venerata con tanto amore e devozione, e i santi
Secondiano, Veriano e Marcelliano, accompagnino il cammino e sostengano l'impegno di
ciascuno a percorrere la strada della misericordia, perché per tutti "questo è tempo di
misericordia"!
Ancora un saluto caro a te, don David, a don Luca e a tutti voi, carissimi fratelli e sorelle.
Vi benedico!