don carlo

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don carlo
ISBN 88-86704-29-1
61
DISCOGRAFIE E VIDEOGRAFIE DI OPERISTI ITALIANI
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO
PUBBLICAZIONE
NON IN VENDITA
RISERVATA
ALLE BIBLIOTECHE
AGLI ARCHIVI
E AGLI STUDIOSI
DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA DELLE OPERE DI GIUSEPPE VERDI. DON CARLO
I.R.TE.M.
ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE
DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA
DELLE OPERE
DI GIUSEPPE VERDI
6
DON CARLO • OTELLO
FALSTAFF
CARLO MARINELLI
1a EDIZIONE
ROMA 1999
I.R.TE.M.
ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE
COMITATO DEI GARANTI:
CARLO MARINELLI, presidente
ENNIO MORRICONE, vicepresidente
PAOLA BERNARDI, segretario
LAMBERTO MACCHI, consigliere
DISCOGRAFIE E VIDEOGRAFIE DI OPERISTI ITALIANI
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO
I.R.TE.M.
ISTITUTO DI RICERCA PER IL TEATRO MUSICALE
DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA
DELLE OPERE
DI GIUSEPPE VERDI
6
DON CARLO • OTELLO
FALSTAFF
CARLO MARINELLI
1a EDIZIONE
ROMA 1999
1 Boccanegra 1-34_Discografia 02/08/12 10:47 Pagina II
© Copyright 1976, 1982, 1987, 1990, 2001, 2003, 2004, 2005, 2012
by CARLO MARINELLI
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2001, 2012 I.R.TE.M.
Grafica Cristal s.r.l.
Via Raffaele Paolucci, 12/14 - 00152 Roma
TOMO 1
DON CARLO
p.
VII
IX
XIII
5
6
9
35
45
61
Indice Tomo 1
Prefazione
Introduzione
Avvertenza alla prima edizione
DON CARLO
Struttura musicale dell’opera
Discografia
Nastrografia
Videografia
Edizioni televisive
V
PREFAZIONE
L’interesse suscitato dalle discografie e videografie dedicate alle opere teatrali di
Wolfgang Amadé Mozart, alle opere di Gioachino Rossini e alle opere di Claudio
Monteverdi nel quadro dei relativi Progetti Mozart, Rossini e Monteverdi promossi dal
Ministero del Turismo e dello Spettacolo prima e dal Dipartimento dello Spettacolo
della Presidenza del Consiglio dei Ministri poi, nelle occasioni, rispettivamente, del bicentenario della morte di Mozart nel 1991, di quello della nascita di Rossini nel 1992 e
del trecentocinquantesimo anniversario della morte di Monteverdi nel 1993, ha indotto
l’Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale (I.R.TE.M.) a dar vita a una iniziativa pluriennale intitolata «Discografie e Videografie di operisti italiani», con l’intento di
svolgere lo stesso servizio già svolto – con prevalente attenzione per le opere teatrali
(prevalente ma non esclusiva) – per Mozart, Rossini e Monteverdi, per gli altri grandi
operisti italiani di cui, per un fortunato incrocio cronologico, gli ultimi anni del XX secolo e i primi anni del XXI secolo segnano equivalenti ricorrenze: Gaetano Donizetti
(bicentenario della nascita nel 1997, centocinquantesimo anniversario della morte nel
1998), Vincenzo Bellini (bicentenario della nascita nel 2001), Giuseppe Verdi (centenario della morte nello stesso 2001), Giacomo Puccini (centocinquantesimo anniversario della nascita nel 2008, ma anche settantacinquesimo anniversario della morte nel
1999).
La collana «Discografie e Videografie di operisti italiani» consterà di venti volumi
(7 per Donizetti, 3 per Bellini, 7 per Verdi e 3 per Puccini).
L’approntamento dei materiali per il solo apparato informativo (che prevede una nastrografia accanto alla discografia e un elenco di edizioni televisive accanto alla videografia) richiede di per sé un enorme mole di lavoro per una lunga e paziente ricerca a dimensione pressocché planetaria.
Di conseguenza la pubblicazione dei 20 volumi non seguirà un ordine cronologico
né per autore né per opera. I volumi usciranno man mano che saranno «pronti»: e questa
è una condizione che non sarà determinata dalla volontà bensì dalle circostanze, prima
fra tutte la maggiore o minore rapidità delle risposte che perverranno dai numerosi corrispondenti nelle varie parti del mondo.
I criteri sono quelli già seguiti per le precedenti Discografie e Videografie dedicate a
Mozart, Rossini e Monteverdi. L’elencazione è limitata alle edizioni «complete», tralasciando le edizioni di brani staccati, anche se presentati sotto forma di «selezioni» (o
«Höhepunkte» o «Querschnitte» o «Highlights»).
La pubblicazione tende a ispirarsi ai criteri della discografia storica piuttosto che a
quelli della discografia documentale. Non sono peraltro trascurate indicazioni fondamentali, quali le datazioni e le indicazioni degli anni di pubblicazione. Non sono invece indicati i numeri di matrice e, quanto ai marchi o etichette e ai relativi numeri per l’immissione sul mercato, insieme ai dati della prima pubblicazione e delle pubblicazioni
disponibili al momento della «chiusura» del volume relativo, sono forniti i dati delle
pubblicazioni intermedie, con particolare riguardo alle cosiddette «ricostruzioni tecniche», cioè ai riversamenti da incisione (meccanica o elettrica) a registrazione, da registrazione monofonica a registrazione stereofonica, da registrazione analogica a registrazione digitale. A questo tipo di informazioni si è cercato di dare il maggiore spazio
possibile, con la piena consapevolezza che l’esauriente completezza di un elenco di tutte
le riletture e di tutti gli stampaggi di ciascuna edizione in dischi è un compito (quasi) impossibile da portare a compimento.
La possibilità di dar vita e concretezza di realizzazione alla collana «Discografie e
Videografie di operisti italiani» si deve al sostegno del Dipartimento dello Spettacolo
della Presidenza del Consiglio dei ministri, successivamente confluito nel Ministero
per i Beni e le Attività Culturali. Per tale sostegno l’I.R.TE.M. esprime profonda gratiVII
tudine per essere stato messo in grado di adempiere a uno dei suoi scopi statutari fondamentali: documentare l’importanza dei mezzi audiovisivi nell’indirizzare i modi della trasmissione e della comunicazione attraverso l’interazione fra rappresentazioni teatrali ed esecuzioni concertistiche, da un lato, e riproduzioni meccaniche ed
elettroniche, dall’altro, interazione che è alla base della storia dell’interpretazione nel
XX secolo.
CARLO MARINELLI
VIII
INTRODUZIONE
Nell’ambito della collana «Discografie e Videografie di operisti italiani», per Giuseppe Verdi sono previsti sette volumi, sei per i lavori teatrali, disposti in ordine cronologico, e un ultimo volume dedicato a lavori non teatrali che prevedano la presenza di
coro e orchestra (sono quindi escluse le liriche per voce e pianoforte e le musiche strumentali).
Il piano di pubblicazione della «Discografia e Videografia delle opere di Giuseppe
Verdi» è pertanto così ripartito:
Volume 1 (1839-1844): Oberto, conte di San Bonifacio; Un giorno di regno (Il finto
Stanislao); Nabucco; I Lombardi alla prima crociata; Ernani; I due Foscari.
Volume 2 (1844-1850): Giovanna D’Arco; Alzira; Attila; Macbeth (1.a versione); I
masnadieri; Jérusalem; Il corsaro; La battaglia di Legnano; Luisa Miller; Stiffelio.
Volume 3 (1850-1853): Rigoletto; Il trovatore; La traviata.
Volume 4 (1853-1865): Les vêpres siciliennes; Simon Boccanegra (1.a versione);
Aroldo; Un ballo in maschera; La forza del destino (1.a versione); Macbeth (2.a versione).
Volume 5 (1865-1881): Don Carlos; La forza del destino (2.a versione); Aida; Simon Boccanegra (2.a versione).
Volume 6 (1881-1893): Don Carlo; Otello; Falstaff.
Volume 7: Il solitario ed Eloisa; Inno delle nazioni; Messa per Rossini; Messa di requiem; Pater noster; Ave Maria; Quattro pezzi sacri.
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Delle opere considerate in ciascun volume sono elencate tutte le incisioni e registrazioni complete (anche quando non sono integrali: pur che l’impostazione editoriale non
sia antologica, non si è misurata l’entità dei tagli ai fini dell’inclusione o dell’esclusione, in quanto si è voluto soprattutto tener conto che alla base dell’incisione o registrazione fosse la prospettiva concettuale dell’opera come un insieme organico e non come
un assemblamento casuale).
Nella Discografia sono elencate le incisioni e le registrazioni fonografiche cosiddette «commerciali»: tali vengono considerate tutte quelle che, almeno in un mercato nazionale, sono (o sono state) liberamente accessibili a chiunque (anche nella forma della
sottoscrizione o della associazione), comprese le riprese dal vivo di pubbliche esecuzioni
teatrali o concertistiche e di trasmissioni radiofoniche o televisive, sempre che siano state riversate in dischi, e comprese le cosiddette “edizioni fuori commercio”, che nella
pratica corrente sono state anch’esse non difficilmente accessibili, almeno nella forma
della “vendita diretta”.
Inevitabilmente più limitate che per la Discografia sono le informazioni contenute
nella Nastrografia, nella Videografia e nell’elenco delle Edizioni televisive di ciascuna
opera: per i nastri (sia quelli conservati presso radio e fonoteche, e quindi non in commercio, sia quelli ottenibili esclusivamente per ordinazione diretta via posta) si è cercato sempre di indicare i nomi degli interpreti vocali e del direttore d’orchestra, le denominazioni dei complessi corali e orchestrali e, quando possibile, date e luoghi, ed
eventualmente durate, oltre ai numeri d’archivio e alle sigle d’identificazione; per le
edizioni televisive sono aggiunti i nomi dei registi e dei direttori delle riprese visive e le
date della prima videotrasmissione, con l’indicazione in calce del numero del catalogo
IMZ «Opera on Screen»; per i videodischi e le videocassette sono ulteriormente aggiunti
dati relativi alle scene, ai costumi, alle luci, al direttore della registrazione sonora, al
produttore, al distributore, all’origine, fornendo altresì le durate complessive e quelle
effettive della musica, quando è stato possibile controllarle: in calce è fornito il numero
della videocassetta o del videodisco conservati nel «Videoarchivio dell’Opera e del Balletto» dell’I.R.TE.M.
IX
Nastrografia, Videografia ed Edizioni televisive sono i campi nei quali più lacunosa è
l’informazione. Si è ritenuto tuttavia che fornire i dati incompleti (a volte assai incompleti)
di cui si è venuti in possesso (a volte dopo estenuanti ricerche di ogni genere, spesso infruttuose) fosse non solo opportuno, ma addirittura necessario per offrire un esempio delle
vaste possibilità di documentazione che nastri e video offrono, integrando le lacune, a volte vistose, che si riscontrano nei dischi, nonostante la loro assai più estesa diffusione nel
tempo e nello spazio. Purtroppo nastri e video non sono ancora oggetto di studio e di conservazione paragonabili a quelli dei dischi: e ciò non solo si riflette sulle possibilità di
informazione ma anche sulla loro stessa esistenza (sono certamente già troppi i documenti
musicali sonori e audiovisivi che sono andati irrimediabilmente perduti).
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La Discografia di ciascuna opera è ordinata secondo un elenco cronologico che per
ciascuna edizione fonografica comprende: l’anno (se disponibili, il giorno e il mese) e il
luogo di incisione o di registrazione; gli interpreti vocali (secondo l’ordine dei personaggi
quale risulta nel libretto); i complessi corali e orchestrali, seguiti dal nome del direttore;
tra parentesi, l’eventuale indicazione che l’opera è cantata in lingua diversa dall’originale; i nomi delle case fonografiche editrici, seguiti dalle sigle e dai numeri dei dischi, dall’indicazione della velocità di rotazione al minuto (78 giri – quando non sia accertata una
diversa velocità – per le incisioni; 33 giri – che sta, per ovvie ragioni di brevità, per
33,1/3 – per le registrazioni in microsolco lunga durata) oppure della lettura ottica a mezzo raggio laser (compact disc), dalla specificazione del tipo di incisione (meccanica; a
punta di zaffiro; elettrica) o di registrazione (monofonica, abbreviata in «mono»; stereofonica, abbreviata in «stereo»; stereo-mono, nel caso di stampaggio idoneo alla doppia lettura; quadrifonica; digitale; la parola «compact» segnala lo stampaggio in dischi a lettura
ottica a mezzo raggio laser, con la specificazione se si tratti di originale digitale o di rilettura di originale analogico); infine il numero dei dischi di cui ciascuna incisione o registrazione consiste, seguito dall’eventuale indicazione delle altre opere con cui è unita
(«accoppiata» è il termine tecnico d’uso) ed altresì preceduto dalla durata dell’opera incisa o registrata, quando nota (desunta dalle indicazioni dell’editore o da informazioni della
stampa specializzata o, in alcuni casi, rilevata direttamente all’ascolto).
L’annotazione «ricostruzione tecnica» segnala o il riversamento in microsolco da
incisioni originali su matrici o il procedimento elettronico di stereofonizzazione di una
registrazione monofonica o la rilettura con il sistema numerico (digitale) di una incisione o di una registrazione originariamente analogica o, nel caso di riprese dal vivo, un
intervento editoriale di messa a punto degli originali.
Le parole «fuori catalogo» indicano che la relativa edizione non è più correntemente disponibile.
Nel caso di edizioni a diffusione esclusivamente locale è indicata la nazione relativa.
Titoli delle opere, nomi degli autori, dei personaggi e degli interpreti sono dati nella
lingua originale. La trascrizione dalle lingue che non usano caratteri latini è quella internazionale. La parola «manca» indica che il personaggio è stato soppresso nella relativa
incisione o registrazione; le parole «non indicato» significano che il personaggio è presente, ma che il nome dell’interprete non è stato fornito dall’editore (e non è stato neanche reperito attraverso una fonte sussidiaria); le parole «non identificato» sono impiegate soltanto per il caso che una fonte sussidiaria abbia fornito per un personaggio più di
un’indicazione nominativa senza possibilità di scioglimento dell’enigma; le parole «non
accertato» si riferiscono ad altri e diversi casi da cui dipenda l’assenza del dato.
Le opinioni espresse si riferiscono esclusivamente alle interpretazioni incise o registrate e non possono essere estese ad altre interpretazioni della stessa opera e dello stesso personaggio o ad interpretazioni di altre opere e di altri personaggi da parte dello
X
stesso artista, estensione che non è ammissibile per mancanza di valutazione delle medesime e che comunque l’I.R.TE.M. e l’autore rifiutano perché ingiusta e immotivata.
Discografia e Videografia sono per loro natura un lavoro di Sisifo mai compiuto,
sempre da iniziare nuovamente, un «work in progess» continuo: con la caratteristica
che ogni stazione non è tuttavia annullata dalla successiva, ma rappresenta una realtà
viva che viene via via arricchita e integrata, ma non è mai sostituita e tanto meno messa
in non essere.
Il lavoro di ricerca e di repertoriazione del materiale fonografico e videografico richiede un contatto continuo con i centri di produzione e di distribuzione e soprattutto
con i centri di documentazione esistenti in diverse parti del mondo. Mi ha ovviamente
giovato un’esperienza di studio nel campo specifico della discografia e della videografia
pressocché sessantennale. E mi hanno giovato precedenti ricerche condotte personalmente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania, in Svizzera, in Australia, in
Nuova Zelanda, in Francia, in Ungheria, in Finlandia, in Austria, in Danimarca, sia
nella qualità di professore associato di Storia della musica nell’Università dell’Aquila
sia in quella di Presidente dell’Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale (I.R.TE.M.), associato all’IMZ (Internationales Musik Zentrum), alla IASA (International Association
of Sound and Audiovisual Archives), all’IMS (International Musicological Society) e al
CIM (Conseil International de la Musique dell’UNESCO). Cruciale è stata comunque
l’esperienza di professore associato di ruolo nella cattedra di «Discografia e Videografia musicale» appositamente istituita nell’Università di Bologna (Facoltà di Lettere,
Corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) nell’anno accademico 1998-1999. E mi sia consentito anche esprimere una sincera gratitudine ai colleghi della IASA per avermi voluto conferire nel 2002 lo straordinario onore di far parte
del ristrettissimo e scelto gruppo di membri onorari (4 in tutto) della stessa IASA. Il volume tuttavia non si sarebbe mai realizzato senza la preziosa collaborazione individuale
di musicologi, bibliotecari, discotecari, archivisti, cronologi, discografici, musicisti, dirigenti e funzionari di case fonografiche, di fonoteche, di radio e televisioni, di teatri e
associazioni concertistiche, e anche di semplici discofili e musicofili, che hanno pazientemente risposto alle numerose e ripetute richieste di materiali, informazioni, chiarimenti.
Ma assolutamente essenziali sono risultati l’impegno, la pazienza e la passione dei
collaboratori interni ed esterni dell’I.R.TE.M., che hanno diritto alla gratitudine e alla
riconoscenza dell’Istituto, ed hanno condiviso con il Presidente la responsabilità dei
contatti per l’acquisizione degli innumeri dati mancanti nel pur ricco archivio messo insieme nei quasi sessanta anni di attività dedicati dall’autore alla registrazione sonora e
audiovisiva.
Testi ed elenchi sono protetti da «copyright» e non possono essere riprodotti senza
citarne l’autore e la fonte.
CARLO MARINELLI
XI
AVVERTENZA ALLA PRIMA EDIZIONE
Il volume numero 6, «Don Carlo. Otello. Falstaff», è il secondo ad essere pubblicato
della «Discografia e Videografia delle opere di Giuseppe Verdi». Il desiderio di mettere
a disposizione del pubblico i risultati del lavoro di ricerca compiuto, man mano che
giungono a completamento le disco-nastro-videografie delle singole opere, ha indotto ad
articolare ulteriormente la pubblicazione dei volumi in tomi, uno per ciascuna opera. Dei
3 tomi in cui è stato suddiviso il volume numero 6, sono stati già pubblicati il numero 2,
«Otello», e il numero 3, «Falstaff». Con la presente pubblicazione del tomo n. 1, «Don
Carlo», il volume 6 è completo.
Il termine «prima edizione» presume la volontà di una «seconda edizione», volontà
che nasce dal fatto che questa «prima edizione» non è così completa come l’I.R.TE.M. e
l’autore avrebbero desiderato che fosse. Il numero di anni impiegato a raccogliere una
mole di informazioni che si presenta più che rispettabile ha indotto a non procrastinare
ulteriormente la pubblicazione di quanto già raccolto.
Questa prima edizione non ha potuto presentare – salvo poche eccezioni – Nastrografie e Videografie che includessero anche quanto conservato negli archivi sonori e audiovisivi dei teatri, delle radio e delle televisioni. Il che rende ancor più meritorio e degno di gratitudine il comportamento dei pochissimi che hanno collaborato con una
solerzia che ne ha consentito l’inclusione fin dall’inizio.
I commenti alle edizioni elencate nelle Discografie e Videografie non sono stati
completati: attendere tali completamenti avrebbe richiesto ancora qualche anno. Si è preferito dunque stampare nella prima edizione tutto e soltanto quello che era già pronto,
rinviando alla seconda edizione le necessarie integrazioni.
Nella seconda edizione si provvederà anche alla Bibliografia, che per le opere verdiane si presenta particolarmente ponderosa.
In questa prima edizione mancano anche i ringraziamenti personali e nominativi a
tutti i corrispondenti che da ogni parte del mondo ci hanno aiutato a integrare e migliorare il nostro lavoro. Due tra essi non è possibile tuttavia non averli già fin d’ora presenti
accanto a noi, l’amico cronologo Carlo Marinelli Roscioni di Roma, fonte inesauribile di
dati storici e anagrafici, e l’archivista del «Liceu» di Barcellona, Jaume Tribó, che ha
colmato le vistose lacune di informazioni concernenti la Spagna.
Per quel che riguarda l’I.R.TE.M., un particolare ringraziamento va a Giorgina Gilardi, a Cecilia Montanaro, a Laura Nicoletta Colabianchi, a Tiziana De Santis e ad Alessandra Cavicchioli, nucleo saldo e resistente, oltre che preparato, impegnato, paziente e
appassionato, dei collaboratori tutti, interni ed esterni, dell’Istituto.
Per questa prima edizione gli elenchi sono aggiornati al 31 dicembre 2002.
CARLO MARINELLI
XIII
CARLO MARINELLI
DISCOGRAFIA E VIDEOGRAFIA
DELLE OPERE
DI GIUSEPPE VERDI
volume 6
tomo 1
DON CARLO
GIUSEPPE VERDI
(Busseto 9 aut 10.10.1813 – Milano 27.1.1901)
DON CARLO
(1882-1883)
opera in 4 atti
di Achille De Lauzières & Angelo Zanardini
(secondo Joseph Pierre Agnès «Méry» & Camille Du Locle)
(da Johann Christoph Friedrich Schiller)
prima rappresentazione, Milano, Teatro alla Scala, 10 gennaio 1884
DON CARLO
(1886)
opera in 5 atti
di Achille De Lauzières, Angelo Zanardini & Antonio Ghislanzoni
(secondo Joseph Pierre Agnès «Méry» & Camille Du Locle)
(da Johann Christoph Friedrich Schiller)
prima rappresentazione, Modena, Teatro Comunale, 29 dicembre 1886
personaggi: Filippo II; Don Carlo; Rodrigo di Posa; Il Grande Inquisitore;
Un Frate; Elisabetta di Valois; La principessa Eboli; Tebaldo; Il conte di
Lerma; Un Araldo reale; Una voce dal cielo; Sei [a volte 8] Deputati
fiamminghi.
5
STRUTTURA MUSICALE DELL’OPERA
DON CARLO
(1882-1883)
ACT 1
PRÉLUDE
[Le cloître du monastère de Yuste]
«Charles Quint, l’auguste Empereur»
«Il voulait régner sur le monde»
[Don Carlos, Rodrigue]
«le voilà c’est l’Infant»
«Mon sauveur mon amí mon frère»
[Devant les portes du monastère de Yuste]
«Sous ces bois»
«Au palais de fées»
DUO
«Je viens solliciter»
«Prince… si le Roi veut se rendre»
SCÈNE ET ROMANCE
«Pourquoi seule madame!»
«O ma chère compagne»
«Auprès de ma personne»
6
ACTE II
PRÉLUDE
[Les jardins de la reine à Madrid]
«A Minuit aux jardins de la Reine»
FINALE ACTE
«Ce jour heureux»
ACTE 3me
[Le cabinet du Roi à Madrid]
«Elle ne m’aime pas»
LE ROI ET L’INQUISITEUR
«Le Grand Inquisiteur!»
QUATUOR
«Justice! justice Sire!»
SCÈNE ET AIR
«Pitié! pardon pour la femme coupable!»
«O don fatal»
SCÈNE, ARIA [ET 3me FINAL]
«C’est moi Carlos»
«C’est mon jour»
«Mon fils reprenez votre epée»
4me ACTE
[Il chiostro del Convento di San Giusto]
«Tu che le vanità»
7
DON CARLO
ACTE I
(1886)
INTRODUCTION ET ROMANCE
«le cerf s’enfuit»
RECIT ET ROMANCE
«Fontainebleau! forêt immense et solitaire!»
«je l’ai vue et dans son sourire»
SCENE ET DUO
«le bruit du cor»
«de quands transports»
[ATTO SECONDO] = ACT 1 1883
[ATTO TERZO] = ACTE II 1883
[ATTO QUARTO] = ACTE 3me 1883
[ATTO QUINTO] = 4eme ACTE 1883
testo di riferimento: Martin CHUSID, A Catalog of Verdi’s Operas, Music Indexes and Bibliographies, No. 5,
Joseph Boonin Inc., Hackensack, New Jersey, 1974.
in nessuna delle partiture di Don Carlos e di Don Carlo sono previsti schemi numerici dell’opera, ma soltanto
divisioni in atti e di questi in scene.
per il Don Carlo fu utilizzato l’originale francese del Don Carlos, con le modificazioni al libretto scritte in
francese da Camille Du Locle successivamente tradotte in italiano.
8
DISCOGRAFIA
1950 (New York, Metropolitan; 11 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Jussi Björling, Robert Merrill, Jerome Hines, Ljubomir Vichegenov, Delia
Rigal, Fedora Barbieri, Anne Bollinger, Paul Franke, Emery Darcy, Lucine Amara, non
indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Fritz Stiedry.
Unique Opera Records UORC 121 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (158′30ʺ; 3
dischi).
Magnificent Editions ME 105 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (3 dischi).
Myto Records MCD 911.35 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (2 dischi).
Myto Records MCD 004.H052 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2
dischi).
1951 (Roma, RAI; 20 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Nicola Rossi Lemeni, Mirto Picchi, Paolo Silveri, Giulio Neri, Albino Gaggi, Maria
Caniglia, Ebe Stignani, Graziella Sciutti, Manfredi Pons de Leon, Manfredi Pons de
Leon, non indicata, non indicati.
Coro e Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione italiana,
dir. Fernando Previtali.
Cetra LPC 1234 (33 mono) e LPS 3234 (33 stereo; ricostruzione tecnica) (fuori catalogo; 163′45ʺ;
4 dischi).
Everest S 414 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (4 dischi).
Turnabout THS 65 054/056 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (3
dischi).
Cetra LPO 2018 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi).
FonitCetra CDO 25 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo)
(163′13ʺ; 3 dischi).
Warner Fonit 8573-82649-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3
dischi).
1953 (Genova, Carlo Felice; 6 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Nicola Rossi Lemeni, Mirto Picchi, Enzo Mascherini, Romeo Morisani, Armando Torti,
Maria Pedrini, Fedora Barbieri, Laura Cavalieri, Mario Villa, Emilio Renzi, non
indicata, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro comunale «Carlo Felice» di Genova,
dir. Franco Capuana.
Melodram MEL 434 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (152′45ʺ; 3 dischi).
9
1954 (Torino, RAI; 30 giugno).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Mirto Picchi, Enzo Mascherini, Marco Stefanoni, Giuliano Ferrein,
Antonietta Stella, Oralia Dominguez, Editta Amedeo, Walter Artioli, Walter Artioli,
Santa Chissari, non indicati.
Coro e Orchestra Sinfonica di Torino della Radiotelevisione italiana,
dir. Mario Rossi.
Lyric Distribution NO 441 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con
recital, in 3 dischi).
1954 (Roma, Opera; ottobre).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Mario Filippeschi, Tito Gobbi, Giulio Neri, Plinio Clabassi, Antonietta
Stella, Elena Nicolai, Loretta Di Lelio, Paolo Caroli, Paolo Caroli, Orietta Moscucci, non
indicati.
Coro e Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma,
dir. Gabriele Santini.
La Voce del Padrone QALP 10 109/112 (33 mono; Italia; fuori catalogo) (168′; 4 dischi).
His Master’s Voice ALP 1289/1292 (33 mono; Gran Bretagna; fuori catalogo) (4 dischi).
Capitol GCR 7165 (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi).
RCA Victor LM 6124 (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (? dischi).
EMI 163-00962/00965 M (33 mono; fuori catalogo) (4 dischi).
Seraphim 6004 (33 mono; U.S.A.; fuori catalogo) (? dischi).
EMI 3C 153-01590/01592 (33 stereo-mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (169′37ʺ; 3
dischi).
EMI CMS7 64642-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica) (169′24ʺ; 3 dischi).
1955 (New York, Metropolitan; 5 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Jerome Hines, Richard Tucker, Ettore Bastianini, Nicola Moscona, Louis Sgarro,
Eleanor Steber, Blanche Thebom, Vilma Georgiou, Charles Anthony, Gábor Carelli,
Shakeh Varttenissian, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Kurt Adler.
Estro Armonico EA 043 (33 mono; Belgio; edizione fuori commercio) (3 dischi).
Myto Records MCD 946.116 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2
dischi).
10
1956 (Firenze, Comunale; 16 giugno).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Angelo Lo Forese, Ettore Bastianini, Giulio Neri, Paolo Washington, Anita
Cerquetti, Fedora Barbieri, Liliana Poli, Enzo Guagni, Alberto Lotti Camici, Iselle
Favati, Nicola Brescia, Edo Ferretti, Augusto Frati, Mario Frosini, Giulio Montano, Edio
Peruzzi.
Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino»,
dir. Antonino Votto.
FonitCetra Documents DOC 78 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (171′56ʺ; 3
dischi).
Melodram CDM 370.104 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (171′05ʺ; 3 dischi).
Myto Records MCD 993.210 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con
recital, in 3 dischi).
Premiere Opera 869.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2
dischi).
1958 (London, Covent Garden; 12 maggio).
versione 1886 (5 atti).
Boris Christoff, Jon Vickers, Tito Gobbi, Michael Langdon, Joseph Rouleau, Gré
Brouwenstijn, Fedora Barbieri, Jeannette Sinclair, Edgar Evans, Robert Allman, Ava
June, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Carlo Maria Giulini.
Paragon DSV 52 008 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (173′54ʺ; 3 dischi).
Musidisc Discoreale DR 10 063/065 (33 mono; ricostruzione tecnica; Francia; fuori catalogo) (3
dischi).
Myto Records MCD 941.97 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3
dischi).
1958 (Salzburg, Felsenreitschule; 26 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Eugenio Fernandi, Ettore Bastianini, Marco Stefanoni, Nicola Zaccaria,
Sena Jurinac, Giulietta Simionato, Norbert Balatsch, Carlo Schmidt, Norman Foster,
Anneliese Rothenberger, non indicati.
Coro dell’Opera di Stato e Orchestra Filarmonica di Vienna,
dir. Herbert Von Karajan.
Historical Operatic Treasures ERR 119 (33 mono; edizione fuori commercio) (157′30ʺ; 3 dischi).
International Music of Italy IMI 31/33 (33 mono; edizione fuori commercio) (3 dischi).
Cetra Opera Live LO 72 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (156′46ʺ; 3 dischi).
Foyer FO 1029 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi).
Arkadia CDKAR 220 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo)
(157′35ʺ; 2 dischi).
Deutsche Grammophon 447 655-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale)
(156′56ʺ; 2 dischi).
Premiere Opera 919.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2 dischi).
11
1959 (New York, Metropolitan; 4 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Jerome Hines, Giulio Gari, Robert Merrill, Hermann Uhde, Louis Sgarro, Leonie
Rysanek, Blanche Thebom, Madelaine Chambers, Robert Nágy, William Olvis, Martina
Arroyo, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Fausto Cleva.
Melodram MEL 001 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (149′; 3 dischi).
1960 (Salzburg, Felsenreitschule; 1 agosto).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Eugenio Fernandi, Ettore Bastianini, Raphael Arié, Nicola Zaccaria,
Sena Jurinac, Regina Resnik, Norbert Balatsch, Carlos Schmidt, Klaus Klinke, Liselotte
Maikl, non indicati.
Coro dell’Opera di Stato e Orchestra Filarmonica di Vienna,
dir. Nello Santi.
Melodram MEL 036 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (160′45ʺ; 3 dischi).
Bella Voce BLV 107.405 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (161′45ʺ;
con estratti edizione 1966, in 3 dischi).
Premiere Opera 798.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
1960 (Chicago, Civic Opera House; 14 ottobre).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Richard Tucker, Tito Gobbi, Ferruccio Mazzoli, Franco Ventriglia,
Margherita Roberti, Giulietta Simionato, Jeanne Diamond, Mariano Caruso, manca,
Shirley Johnson, non indicati.
Coro e Orchestra della «Lyric Opera» di Chicago,
dir. Antonino Votto.
Edizione Lirica EL 14 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (3 dischi).
Stradivarius STR 1026/1028 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (147′30ʺ; 3 dischi).
Great Opera Performances GOP 38 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (2 dischi).
Premiere Opera 169.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2
dischi).
1961 (Torino, RAI; 5 maggio).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Luigi Ottolini, Ettore Bastianini, Ferruccio Mazzoli, Leonardo
Monreale, Margherita Roberti, Anna Maria Rota, Carla Vannini, Mario Carlin, Mario
Carlin, Donatella Rosa, non indicati.
Coro e Orchestra Sinfonica di Torino della Radiotelevisione italiana,
dir. Mario Rossi.
Melodija M10 47959 005 (33 mono; ricostruzione tecnica; U.R.S.S.; fuori catalogo)
(162′42ʺ; 4 dischi).
12
1961 (Milano).
versione 1886 (5 atti).
Boris Christoff, Flaviano Labò, Ettore Bastianini, Ivo Vinco, Alessandro Maddalena,
Antonietta Stella, Fiorenza Cossotto, Aurora Cattelani, Franco Piva, Piero De Palma,
Giuliana Matteini, Virgilio Carbonari, Dino Mantovani, Giuseppe Morresi, Carlo Forti,
Dario Caselli, Attilio Barbesi.
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Gabriele Santini.
Deutsche Grammophon Gesellschaft LPM 18 760/763 (33 mono) e SLPM 138 760/763 (33 stereo)
(fuori catalogo; 188′03ʺ; 4 dischi).
Deutsche Grammophon 2711 003 (33 stereo; fuori catalogo) (188′15ʺ; 4 dischi).
Deutsche Grammophon 437 730-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale)
(190′; 3 dischi).
Deutsche Grammophon 435 062-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale)
(189′16ʺ; 3 dischi).
1964 (New York, Metropolitan; 7 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Giorgio Tozzi, Franco Corelli, Nicolae Herlea, Hermann Uhde, Justino Díaz, Leonie
Rysanek, Irene Dalis, Marcia Baldwin, Gábor Carelli, Robert Nágy, Junetta Jones, non
indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Kurt Adler.
Past Masters PM 101 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
Living Stage LS 4035.171 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1964 (Moskva).
commistione versioni 1867 e 1883 (4 atti).
Ivan Petrov, Z”urab Andz“aparidze, Vladimir Valajtis, Valerij Jaroslavcëv, (Valerij
Jaroslavcëv), Tamara Milas“kina, Irina Arkhipova, Marija Zvezdina, Nikolaj Zakharov,
(Nikolaj Zakharov), non indicata, non indicati.
Solisti, Coro e Orchestra del Teatro «Bol’s“oj» di Mosca,
dir. Assen Najdenov.
(cantato in russo).
Melodija D014 469/476 (33 mono) e S 0933/0940 (33 stereo) (U.R.S.S.; fuori catalogo; 180′30ʺ; 4
dischi).
Melodija S 10 00933 002 (33 stereo-mono; U.R.S.S.; fuori catalogo) (4 dischi).
1964 (Chicago, Civic Opera House; 7 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Richard Tucker, Tito Gobbi, Bruno Marangoni, Raymond Michalski,
Leylaµ Gencer, Grace Bumbry, Jeanne Diamond, Robert Schmorr, non indicato, Carol
Toscano, Charles Graves, Bernard Izzo, Robert Smith, Edward Pierson, Richard
Schreiber, Howard Nelson.
Coro e Orchestra della «Lyric Opera» di Chicago,
dir. Bruno Bartoletti.
Past Masters PM 139 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con Stabat
mater Rossini, in 3 dischi).
13
1965 (London, Opera Centre; giugno-luglio).
versione 1886 (5 atti).
Nikolaj Gjaurov, Carlo Bergonzi, Dietrich Fischer-Dieskau, Martti Talvela, Tugomir
Franc, Renata Tebaldi, Grace Bumbry, Jeannette Sinclair, Kenneth MacDonald, John
Wakefield, Joan Carlyle, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. György Solti.
Decca MET 305/308 (33 mono) e SET 305/308 (33 stereo) (fuori catalogo; 197′22ʺ; 4 dischi).
London A 4432 (33 mono) e OSA 1432 (33 stereo) (U.S.A.; fuori catalogo; 4 dischi).
Decca 6.35 117 (33 stereo-mono; Germania; fuori catalogo) (4 dischi).
Barclay 390 052 (33 stereo-mono; Francia; fuori catalogo) (4 dischi).
Decca 421 114-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (198′02ʺ; 3 dischi).
1966 (Hartford).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Franco Corelli, Louis Quilico, Nikola Gjuzelev, Joseph Salvador,
Rajna Kabaivanska, Oralia Dominguez, Nancy Hicks, Jerry Helton, Jerry Helton, Ana
Riera, non indicati.
Coro e Orchestra della «Hartford Opera Association»,
dir. Anton Guadagno.
Impresario Editions IE 3001 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (156′30ʺ; 3 dischi).
Melodram CDM 27 511 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (153′45ʺ; 2 dischi).
1967 (Tokyo, NHK, Metropolitan Hall; 2 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Nicola Rossi Lemeni, Sándor Kónya, Sesto Bruscantini, Antonio Zerbini, Franco
Pugliese, Gwyneth Jones, Biserka Cvejić, Mirella Fiorentini, Sergio Baldi, Giuseppe
Baratti, Bianca Mauri, non indicati.
Gruppo corale «Nikikai», Coro d’opera «Fujiwara», Coro della Radio di Tokyo e
Orchestra Sinfonica della NHK (Nippon Hoso Kyokai) di Tokyo,
dir. Oliviero De Fabritiis.
On Stage! OS 4714 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con estratti
Otello, in 3 dischi).
1968 (Roma, Opera; 24 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Nikolaj Gjaurov, Bruno Prevedi, Sesto Bruscantini, Luigi Roni, Franco Pugliese, Leylaµ
Gencer, Fiorenza Cossotto, Virginia De Notaristefani, Athos Cesarini, Fernando
Iacopucci, Giovanna Di Rocco, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma,
dir. Fernando Previtali.
Great Opera Performances GFC 47/49 (33 mono; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi).
Melodram CDM 37 022 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (182′51ʺ; con recital, in 3 dischi).
1968 (Wien, Staatsoper; 17 giugno).
14
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Plácido Domingo, Mario Sereni, Ivo Vinco, Tugomir Franc, Sena Jurinac,
Fiorenza Cossotto, Laurence Dutoit, Erich Majkut, manca, Lotte Rysanek, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna,
dir. Silvio Varviso.
Legato Standing Room Only SRO 850-2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica
digitale; fuori catalogo) (156′15ʺ; 2 dischi).
Premiere Opera 129.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2
dischi).
Lyric Distribution NO 129 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).
1968 (Barcelona, Liceu; novembre).
versione 1883 (4 atti).
Ivo Vinco, Pedro Lavirgen, Manuel Ausensi, Giovanni Foiani, Philip Curzon, Maria
Angela Rosati, Fiorenza Cossotto, Lolita Torrentó, Enric Serra, Luis Ara, Cecília
Fondevila, Enric Serra, Eduard Soto, Francesc Chico, Antoni Vallès, Didac Monjo.
Coro e Orchestra del Gran Teatro del «Liceo» di Barcellona,
dir. Ottavio Ziino.
Standing Room Only SRO 578 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3
dischi).
1968 (Milano, Scala; 7 dicembre).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Bruno Prevedi, Piero Cappuccilli, Martti Talvela, Antonio Zerbini, Rita
Orlandi Malaspina, Fiorenza Cossotto, Maria Casula, Gianfranco Manganotti, Piero De
Palma, Margherita Guglielmi, Virgilio Carbonari, Bruno Grella, Alfredo Giacomotti,
Alfonso Marchica, Dino Mantovani, Carlo Del Bosco.
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
Melodram CDM 37 038 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (175′14ʺ; con recital, in 3 dischi).
Claque GM 3004/3006 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (171′15ʺ; 3 dischi).
Movimento Musica 051.035 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (172′34ʺ; 3 dischi).
FonitCetra CDE 1052 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo)
(3 dischi).
Dino 9075317 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; Germania; fuori
catalogo) (3 dischi).
Opera d’Oro OPD 1239 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
Premiere Opera 764.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
Lyric Distribution NO 764 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1969 (Bologna, Comunale; 7 aut 13 febbraio).
versione 1883 (4 atti).
15
Ruggero Raimondi, Bruno Prevedi, Mario Zanasi, Oddino Bertola, Gianfranco Casarini,
Rita Orlandi Malaspina, Franca Mattiucci, Anna Maria Gasparini, Remo Gasparini,
Vittorio Pandano, Anna Baroni, Bruno Tessari, Armando Manelli, Enzo Venchi, Bruno
Grella, Franco Federici, Guido Pasella.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Francesco Molinari Pradelli.
Premiere Opera 783.2 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (2
dischi).
Lyric Distribution NO 783 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2 dischi).
1969 (Venezia, Fenice; 9 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Juan Oncina, Mario Petri, Franco Pugliese, Alessandro Maddalena,
Maria Candida, Mirella Parutto, Anna Maria Bixio, Athos Cesarini, Guido Fabbris,
Rosetta Pizzo, Giovanni Antonini, Alberto Carusi, Guido Pasella, Uberto Scaglione,
Marco Stefanoni, Bruno Tessari.
Coro e Orchestra del Gran Teatro «La Fenice» di Venezia,
dir. Carlo Franci.
Mondo Musica MFOH 10 271 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale)
(155′13ʺ; 3 dischi).
1969 (Roma, RAI; 30 aprile; trasmissione 10 giugno).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Bruno Prevedi, Piero Cappuccilli, Anton Petkov, Carlo Micalucci,
Teresa Zylis-Gara, Fiorenza Cossotto, Alberta Valentini, Claudio Strudthoff, Fernando
Iacopucci, Emilia Ravaglia, non indicati.
Coro e Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione italiana,
dir. Thomas Schippers.
Memories HR 4122/4124 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (172′20ʺ; 3 dischi).
1969 (Verona, Arena; 2 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Dimiter Petkov, Plácido Domingo, Piero Cappuccilli, Giovanni Foiani, Takao Okamura,
Montserrat Caballé, Fiorenza Cossotto, Wilma Vernocchi, Gianfranco Bertagna,
Gianfranco Manganotti, Maria Cristina Pedrett, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Ente lirico «Arena» di Verona,
dir. Eliahu Inbal.
Melodram CDM 37 057 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori
catalogo) (173′38ʺ; con recital, in 3 dischi).
Opera d’Oro OPD 1296 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1970 (New York, Metropolitan; 21 marzo).
versione 1883 (4 atti).
16
Cesare Siepi, Sándor Kónya, Mario Sereni, John Macurdy, Edmond Karlsrud, Marion
Lippert, Fiorenza Cossotto, Judith Forst, Leo Goeke, Rod MacWherter, Margaret Kalil,
non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Kurt Adler.
Past Masters PM 137 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1970 (Milano, Scala; 19 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Plácido Domingo, Piero Cappuccilli, Martti Talvela, Antonio Zerbini,
Rita Orlandi Malaspina, Shirley Verrett, Edith Martelli, Gianfranco Manganotti, Piero
De Palma, Margherita Guglielmi, Giuseppe Morresi, Carlo Forti, Silvio Maionica,
Alfonso Marchica, Dino Mantovani, Giovanni De Angelis.
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
Arkadia CDHP 582 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo)
(173′45ʺ; con estratti edizione 1968, in 3 dischi).
1970 (London).
versione 1886 (5 atti).
Ruggero Raimondi, Plácido Domingo, Sherrill Milnes, Giovanni Foiani, Simon Estes,
Montserrat Caballé, Shirley Verrett, Delia Wallis, Ryland Davies, John Noble, Maria
Rosa Del Campo, non indicati.
Coro d’opera «Ambrosiano» e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di
Londra,
dir. Carlo Maria Giulini.
Angel SAN 287/290 (33 stereo; Gran Bretagna; fuori catalogo) (207′15ʺ; 4 dischi).
Angel SDL 3774 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori catalogo) (4 dischi).
EMI 3C191-02149/02152 X (33 stereo-mono; fuori catalogo) (205′34ʺ; 4 dischi).
EMI 1C153-29 0712-3 (33 stereo digitale; ricostruzione tecnica; fuori catalogo) (3 dischi).
Angel AVC 34 060 (33 stereo digitale; ricostruzione tecnica; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi).
EMI CDS7 47 701-8 (compact; ricostruzione tecnica digitale) (207′59ʺ; 3 dischi).
Angel CDCC 47 701 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
EMI CMS5 67401-2 (compact; ricostruzione tecnica digitale) (209′; 3 dischi).
1970 (Wien, Staatsoper; 25 ottobre).
versione 1883 (4 atti).
17
Nikolaj Gjaurov, Franco Corelli, Eberhard Wächter, Martti Talvela, Tugomir Franc,
Gundula Janowitz, Shirley Verrett, Edita Gruberová, Ewald Aichberger, Siegfried
Rudolf Frese, Judith Blegen, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna,
dir. Horst Stein.
Morgan Records MOR 70.03 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (4 dischi).
Historical Opera Performances Edition HOPE 235 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio)
(167′15ʺ; 4 dischi).
Legendary Recordings LR 163S (33 stereo; U.S.A.; edizione fuori commercio) (3 dischi).
Legendary Recordings LRCD 1028 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale;
U.S.A.; fuori catalogo) (178′13ʺ; 3 dischi).
Rodolphe RPC 32 653/655 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; Francia;
fuori catalogo) (174′12ʺ; 3 dischi).
Legato Standing Room Only SRO 514 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica
digitale; U.S.A.; fuori catalogo) (3 dischi).
Panthéon PHE 6614/6616 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
Myto Records MCD 983.189 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (con
estratti Les Huguenots Meyerbeer, in 3 dischi).
Opera d’Oro OPD 1131 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1972 (Düsseldorf, Opernhaus; 13 febbraio).
versione 1883 (4 atti).
Marius Rentzler, William Holley, Eugene Holmes, Malcolm Smith, Constantin Dumitru,
Hana Janku, Mignon Dunn, non indicato, Alva Tripp, manca, Nassrin Azarmi, non
indicati.
Coro dell’Opera del Reno e Orchestra Sinfonica di Düsseldorf,
dir. Alberto Erede.
Lyric Distribution NO 910 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1972 (New York, Metropolitan; 22 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Franco Corelli, Sherrill Milnes, John Macurdy, Paul Plishka, Montserrat
Caballé, Grace Bumbry, Frederica Von Stade, Leo Goeke, Rod MacWherter, Lucine
Amara, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Francesco Molinari Pradelli.
Foyer 2CF 2092 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (158′45ʺ; 2 dischi).
Arkadia CDHP 618.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; fuori catalogo)
(3 dischi).
Myto Records MCD 022.261 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (2
dischi).
1973 (Venezia, Fenice; 22 novembre).
versione 1886 (5 atti).
Nikolaj Gjaurov, Veriano Luchetti, Piero Cappuccilli, Gianfranco Casarini, Alessandro
Maddalena, Katia Ricciarelli, Fiorenza Cossotto, Aracelly Haengel, Giorgio Zoranca,
18
Guido Fabbris, Marisa Salimbeni, Paolo Cesari, Uberto Scaglione, Bruno Tessari, Marco
Stefanoni, Guido Pasella, Umberto Valesin.
Coro e Orchestra del Gran Teatro «La Fenice» di Venezia,
dir. Georges Prêtre.
Great Opera Performances GOP 777 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale)
(con recital, in 3 dischi).
Mondo Musica MFOH 10 609 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale)
(195′57ʺ; 3 dischi).
1976 (Madrid, Zarzuela; 26 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Giacomo Aragall, Vicente Sardinero, Dimiter Petkov, Juan Pons,
Montserrat Caballé, Grace Bumbry, María Uriz, José Duran, Antonio Lopez, María Uriz,
non indicati.
Coro nazionale di Spagna e Orchestra della Radiotelevisione spagnola,
dir. Anton Guadagno.
Ornamenti numero non accertato (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale;
U.S.A.; fuori catalogo) (? dischi).
1977 (Genève, Grand Théâtre; 22 gennaio).
versione 1883 (4 atti).
Ruggero Raimondi, José Carreras, Matteo Manuguerra, Luigi Roni, Francisco Vergara,
Katia Ricciarelli, Eva Randová, Anne Conoley, Robert Gambill, Oleh De Nyzankowsky,
Monique Delassus, Étienne Bettens, Michel Bouvier, François Castel, Pierre-Michel
Golay, François Moser, André Riz-à-Porta.
Coro del «Grand Théâtre» di Ginevra e Orchestra della «Suisse Romande»,
dir. Jesús López-Cobos.
Premiere Opera 399.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi).
Lyric Distribution NO 399 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1977 (Milano, Scala; 7 dicembre).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Nikolaj Gjaurov, José Carreras, Piero Cappuccilli, Evgenij Nesterenko, Luigi Roni,
Mirella Freni, Elena Obrazcova, Stefania Malagù, Gianfranco Manganotti, Antonio
Savastano, Francesca Caldara, Leonida Bergamonti, Bruno Grella, Mario Mattiotti,
Giuseppe Morresi, Alfredo Pistone, Aldo Reggioli, Saverio Safina, Domenico Versaci
Medici, Luigi De Corato (Un taglialegna).
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
Historical Recording Enterprises HRE 240 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio)
(216′13ʺ; 4 dischi).
Legato Classics LCD 223-3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.;
fuori catalogo) (3 dischi).
Myto Records MCD 981.175 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
Premiere Opera 300.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3 dischi).
Lyric Distribution NO 300 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1978 (Milano, Scala; 7 gennaio).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizioni Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Evgenij Nesterenko, Plácido Domingo, Renato Bruson, Luigi Roni, Giovanni Foiani,
Margaret Price, Elena Obrazcova, Maria Fausta Gallamini, Gianfranco Manganotti,
19
Antonio Savastano, Francesca Caldara, Leonida Bergamonti, Bruno Grella, Mario
Mattiotti, Giuseppe Morresi, Carlo Meliciani, Aldo Reggioli, Saverio Safina, Domenico
Versaci Medici, Luigi De Corato (Un taglialegna).
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
Historical Recording Enterprises V 823 (33 mono; U.S.A.; edizione fuori commercio) (209′45ʺ; 4
dischi).
Bella Voce BLV 107.404 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (214′12ʺ; 3
dischi).
1978 (Berlin, Philharmonie; 15-20 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, José Carreras, Piero Cappuccilli, Ruggero Raimondi, José Van Dam,
Mirella Freni, Agnes Baltsa, Edita Gruberová, Horst Nitsche, Carlo Meletti, Barbara
Hendricks, Roberto Bañuelas, Josef Becker, Walton Grönroos, Klaus Lang, Manfred
Röhrl, Ivan Sardi.
Coro della «Deutsche Oper»e Orchestra Filarmonica di Berlino,
dir. Herbert Von Karajan.
His Master’s Voice SLS 5154 (33 stereo-mono; Gran Bretagna; fuori catalogo) (180′05ʺ; 31/2
dischi).
EMI 3C163-03450/03453 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (180′30ʺ; 31/2 dischi).
Angel SCLX 3875 (33 stereo-mono; U.S.A.; fuori catalogo) (31/2 dischi).
His Master’s Voice EX7 69 304-1 (33 stereo-mono; Gran Bretagna; fuori catalogo) (3 dischi).
EMI 1C153-7 69 304-1 (33 stereo-mono; fuori catalogo) (3 dischi).
EMI CMS7 69 304-2 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale) (181′49ʺ; 3
dischi).
Angel CDMC 69 304 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
Musical Heritage Society 523 743 H (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale;
U.S.A.) (181′41ʺ; 3 dischi).
1979 (London, Covent Garden; marzo).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Boris Christoff, Vasile Moldoveanu, Renato Bruson, Gwynne Howell, Malcolm King,
Sylvia Sass, Elizabeth Connell, Diana Montague, John Dobson, Norman Welsby, Teresa
Cahill, Malcolm King, Michael Burt, Roderick Kennedy, Peter Savidge, Tom
McDonnell, Richard Robson.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. James Conlon.
Premiere Opera 663.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
Lyric Distribution NO 663 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (con
estratto La forza del destino, in 3 dischi).
1979 (Lausanne, Palais de Beaulieu; 19 maggio).
versione 1883 (4 atti).
Nikola Gjuzelev, Mikhail Svetlev, Nikolaj Vasilev, Nikolaj Stojlov, non indicato, Gena
Dimitrova, Adrjana Stamenova, Magda Dobrjanova, Verter Vrac“ovski, non indicato,
20
Liljana Panajdova, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera nazionale bulgara,
dir. Assen Najdenov.
Legato Classics LCD 271.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3
dischi).
1982 (Parma, Regio; 10 gennaio).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Vasile Moldoveanu, Renato Bruson, Luigi Roni, Franco Federici, Gena
Dimitrova, Stefania Toczyska, Wilma Colla, Bruno Grella, Gianfranco Manganotti,
Isabel Gentile, Carlo Gozzi, Giuseppe Paterlini, Eugenio Prando, Bruno Tessari, Tiziano
Tomassone, Carlo Torregiani.
Coro del Teatro «Regio» di Parma e Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna «Arturo
Toscanini»,
dir. Günther Neuhold.
Premiere Opera 396.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
Lyric Distribution NO 396 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
1984 (Orange, Chorégies; 13 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Simon Estes, Giacomo Aragall, Renato Bruson, Luigi Roni, Olim Sadullaev, Montserrat
Caballé, Grace Bumbry, Pierrette Delange, Jean-Louis Elie, Guy Gabelle, Ewa
Godlewska, Jean-Louis Elie, Jean-Marie Joye, Bertrand Kovack, Alain Perraton, Olim
Sadullaev, Alain Vernhes.
Coro di «Radio-France» e Orchestra Nazionale di Francia,
dir. Thomas Fulton.
Ornamenti FE 110 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.; fuori
catalogo) (2 dischi).
1991 (Rieti, Flavio Vespasiano; 19 e 22 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Fabrizio Di Bernardo, Marco Bianchi, Paolo Zicconi, Piero Naviglio, Massimo
Mondelli, Adriana Giunta, Laura Brioli, Enrica Foderaro, non indicato, Stefano
Consolini, Stefania Bonfadelli, Fabrizio Nestonni, Dario Benini, Gian Luca Ricci,
Riccardo Iacoponi, Piero Naviglio, Massimo Mondelli.
Associazione Lirica Corale Romana e Orchestra «Nova Amadeus»,
dir. Maurizio Rinaldi.
CLAMADisCo 12/13 (compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale; Italia) (153′; 2
dischi).
1992 (New York, Manhattan Center; 20-24 aprile e 11-14 maggio).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Ferruccio Furlanetto, Michael Sylvester, Vladimir C”ernov, Samuel Ramey, Paul
Plishka, Aprile Millo, Dolora Zajick, Jane Bunnell, Dwayne Croft, John Horton Murray,
Kathleen Battle, non indicati, Kevin Short (Un taglialegna).
21
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. James Levine.
Sony Classical S3K 52 500 (compact; registrazione digitale) (204′30ʺ; 3 dischi).
1992 (Milano, Scala; dicembre).
versione 1883 (4 atti).
Samuel Ramey, Luciano Pavarotti, Paolo Coni, Aleksandr Anisimov, Andrea
Silvestrelli, Daniela Dessì, Luciana D’Intino, Marilena Laurenza, Orfeo Zanetti, Mario
Bolognesi, Nuccia Focile, Aldo Bramante, Giorgio Giuseppini, Ernesto Panariello,
Giacomo Prestia, Silvestro Sammaritano, Enrico Turco.
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Riccardo Muti.
EMI CDS7 54 867-2 (compact; registrazione digitale) (176′50ʺ; 3 dischi).
1996 (London, Walthamstow Assembly Hall; luglio).
versione 1886 (5 atti).
Roberto Scandiuzzi, Richard Margison, Dmitri Hvorostovsky, Robert Lloyd, Ildebrando
D’Arcangelo, Galina Gorc“akova, Ol’ga Borodina, Elizabeth Norberg-Schulz, Robin
Leggate, Roderick Williams, Sylvia McNair, non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Bernard Haitink.
Philips 454 463-2 (compact; registrazione digitale) (208′04ʺ; 3 dischi).
2001 (Tokyo, Suntory Hall; 12 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Ferruccio Furlanetto, Neil Shicoff, Renato Bruson, Hao-Jiang Tian, Ildar Abdrazakov,
Fiorenza Cedolins, Marianne Cornetti, Akie Amou, Toshiaki Murakami, Satoshi Chubachi,
Akie Amou, non indicati.
Coro «Cantori d’opera» e Orchestra Sinfonica di Tokyo,
dir. Daniel Oren.
Premiere Opera 918.3 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale; U.S.A.) (3
dischi).
Lyric Distribution NO 918 (compact; registrazione mono; ricostruzione tecnica digitale) (3 dischi).
Tra il Don Carlos composto da Giuseppe
Verdi in lingua francese tra il 1865 e il 1867
in 5 atti e il Don Carlo codificato in lingua italiana nel 1882-1883 dallo stesso autore esistono differenze notevoli, che inducono molti a
considerare le due versioni due opere distinte
(se non allo stesso livello delle «accoppiate» I
Lombardi alla prima crociata – Jérusalem e
Stiffelio – Aroldo almeno a quello dei due
Macbeth e dei due Simon Boccanegra), e mi
permetto di essere tra questi. Ma il problema
nasce nel momento in cui si tenta di distingue-
22
re nel corpo vivo della musica. È infatti possibile distinguere ben 7 redazioni dell’opera
ispirata a Verdi da Friedrich Schiller: 1) la
concezione originaria del 1866, in 5 atti con
ballo; 2) la «riduzione» presentata alla prova
generale del 24 febbraio 1867, sempre in 5 atti
con ballo, ma con una prima serie di tagli; 3)
l’ulteriore «riduzione», operata in sede di prima rappresentazione, l’11 marzo 1867 all’Accademia imperiale di musica di Parigi, con una
seconda serie di tagli; 4) la riduzione «finale»
della seconda rappresentazione del 13 marzo
1867, con una terza serie di tagli. E fin qui la
vicenda si presenta lineare, ed è sempre basata sul libretto approntato da Joseph Méry e Camille Du Locle. Don Carlo è rappresentato a
Londra e a Bologna, tradotto in italiano da
Achille De Lauzières, ma quando raggiunge
Napoli, il 2 dicembre 1872, vengono apportati
non solo nuovi tagli ma anche mutamenti ed
aggiunte per i quali nuovi versi sono forniti da
Antonio Ghislanzoni: e siamo alla redazione
numero 5. Tra il 1882 e il 1883 Verdi appronta in italiano la nuova redazione (numero 6) in
4 atti (con la soppressione dell’atto iniziale di
Fontainebleau e del ballo della «Peregrina») su
un libretto «aggiustato» da Achille De Lauzières e da Angelo Zanardini alle nuove esigenze
dell’autore: questa è la versione dell’opera che
ha conosciuto nel mondo il maggior numero di
rappresentazioni (inaugurate da quella milanese della «Scala» del 10 gennaio 1884). Infine
l’editore Ricordi appronta una edizione in lingua italiana in 5 atti senza ballo, che viene rappresentata la prima volta a Modena il 29 dicembre 1886 (redazione numero 7: consiste
nella semplice aggiunta dell’atto di Fontainebleau, nella versione più ridotta, alla redazione
numero 6).
A questo punto sembrerebbe piuttosto
chiaro: il Don Carlos in francese (in 5 atti con
ballo) è quello del 1867; il Don Carlo in italiano può essere in 4 atti (versione 1883) o in
5 atti senza ballo (versione 1886).
Ma, a non essere trascurati, esiste anche
un Don Carlos in francese (in 5 atti con ballo)
che non è stato mai presentato come tale in
palcoscenico ma di cui ci è rimasta la musica,
che è quello della concezione originaria del
1866 (mai rappresentato integralmente, è vero:
ma parti assai significative di esso sono entrate, direi di pieno diritto, nei tentativi di far rivivere il Don Carlos del 1867, prima fra tutte
la scena iniziale dell’opera, con il canto del
Taglialegna e il lamento corale del popolo prostrato dal protrarsi della guerra, che non solo è
essenziale per la definizione del carattere del
personaggio di Elisabetta, ma è anche una delle più belle pagine dell’opera).
Il ripristino di pagine non eseguite a Parigi nel 1867 è un dato di fatto della storia della fortuna dell’opera (o delle opere Don Car-
los e Don Carlo). Come è un dato di fatto anche la scelta operata da molti direttori di eseguire pagine «sopravvissute» dal 1867 al 1886
non nella versione del 1867 o in quella del
1883-1886, ma in redazioni intermedie, non
esclusa quella del 1872. Fin quando si resta
nell’ambito della versione in 4 atti del 1883,
l’individuazione del testo eseguito porta ad
una costante di riferimento, che manca invece
nei casi di scelta della versione in 5 atti, con e
senza ballo, e ciò indipendentemente dall’adozione della lingua francese o della lingua italiana.
Ora, discografia, nastrografia e videografia si basano esclusivamente sulle cosiddette
«partiture d’uso» e non sulle partiture stampate o manoscritte. A parte casi estemporanei, di
interventi esterni diretti a scompaginare l’assetto verdiano, quale risulta dall’una o dall’altra delle 7 redazioni disponibili (esempi di veri
e propri «arrangiamenti» sono certe edizioni in
lingua tedesca e in lingua russa), riesce estremamente difficile stabilire se le edizioni che
non si rifanno alla versione in 4 atti del 1883
siano riferibili sostanzialmente alle redazioni
del 1867 o a quella del 1886: le commistioni
sono a volte tali che non riesce (almeno a me
non è riuscito) di stabilire un criterio di maggioranza sicura che permetta di dividere perentoriamente la storia delle rappresentazioni
di Don Carlos da quella delle rappresentazioni
di Don Carlo.
L’unico criterio che resta è quindi quello
della lingua: al Don Carlos del 1867 vengono
da me attribuiti i dischi, i nastri e i video cantati in francese; al Don Carlo del 1883 (in 4
atti) e del 1886 (in 5 atti) i dischi, i nastri e i
video cantati in italiano.
Ne consegue una disco-nastro-videografia
del Don Carlo in assai notevole misura più corposa di quella del Don Carlos, per la quale rinvio al volume 5 (che comprende gli anni 18651881).
Sono il primo ad essere insoddisfatto di
una tale scelta, che è del tutto esteriore alla sostanza dell’opera (ancorché l’aderenza della
musica verdiana all’una o all’altra lingua abbia
conseguenze di diversificazioni anche espressive tutt’altro che trascurabili), ma l’alternativa sarebbe stata la totale confusione fra le versioni nelle due lingue, ancor più contraddittoria per chi sia, come me, convinto della
meravigliosa esistenza in parallelo di due capolavori, Don Carlos e Don Carlo, che altrettanto mirabilmente si intrecciano e si sovrappongono riuscendo a restare pur tuttavia distinti.
23
La discografia di Don Carlo si distende su
un periodo di 52 anni, dal 1950 al 2001, con
49 edizioni, alla media cioè di poco meno di
un’edizione l’anno. Nella realtà possono individuarsi quattro periodi di maggiore concentrazione: un primo periodo di 12 anni, 1950-1961,
con 14 edizioni (1954, 1958, 1960 e 1961 gli
anni con 2 edizioni ciascuno; 1952 e 1957
quelli senza nessuna edizione); a una pausa di
2 anni, 1962-1963, segue un secondo periodo
di 10 anni, 1964-1973, il più «ricco», con 21
edizioni (alla media di poco di più di 2 l’anno,
ma nel 1968, nel 1969 e nel 1970 se ne contano addirittura 4, nel 1964 tre, nel 1972 due,
mentre l’unico anno «vuoto» è il 1971); nuova
pausa di 2 anni, 1974-1975, e un terzo periodo
di 9 anni, 1976-1984, con 9 edizioni (nella media generale di una all’anno: ma anche in questo caso si hanno tre anni con due edizioni ciascuno, 1977, 1978 e 1979, mentre negli anni
1980, 1981 e 1983 Don Carlo è assente); una
pausa più lunga, 6 anni, 1985-1990, conduce
all’ultimo periodo di 11 anni, 1991-2001, con
5 edizioni (2 nel 1992, una nel 1991, una nel
1996 e una nel 2001).
Le 49 registrazioni di Don Carlo derivano
40 da origini monofoniche, 6 da origini stereofoniche e 3 da origini numeriche (o digitali). 17 hanno conosciuto la prima pubblicazione in dischi microsolco lunga durata 33 giri
monofonici, 5 in dischi microsolco lunga durata 33 giri stereofonici e 27 direttamente in
compact disc. Con le riletture digitali da originali analogici sono ben 45 (su 49) le registrazioni di Don Carlo che sono state rese disponibili in compact disc.
Soltanto 9 di queste 49 registrazioni sono
state realizzate in studio (sono state cioè allestite appositamente per la pubblicazione in dischi: Roma 1954, Milano 1961 e 1992, Mosca
1964 – forse – Londra 1965, 1970 e 1996, Berlino 1978, New York 1992). Le altre 40 sono
riproduzioni di esecuzioni e di rappresentazioni dal vivo: 4 da esecuzioni radiofoniche, tutte
della RAI-Radiotelevisione italiana (Roma
1951 e 1969, Torino 1954 e 1961); ben 36 da
rappresentazioni teatrali: 6 dal «Metropolitan»
di New York (1950, 1955, 1959, 1964, 1970,
1972), 4 dalla «Scala» di Milano (1968, 1970,
1977, 1978), 2 dal «Covent Garden» di Londra
(1958 e 1979), dalla «Felsenreitschule» di Salisburgo (1958 e 1960), dalla «Civic Opera» di
Chicago (1960 e 1964), dall’Opera di Stato di
Vienna (1968 e 1970), dalla «Fenice» di Venezia (1969 e 1973), una ciascuna infine dal
«Carlo Felice» di Genova (1953), dal Comunale di Firenze (1956), dalla Hartford Opera Association (1966), dal «Metropolitan Hall» di
Tokyo (1967), dall’Opera di Roma (1968), dal
«Liceu» di Barcellona (1968), dal Comunale di
Bologna, dall’«Arena» di Verona (1969), dalla
«Opern Haus» di Düsseldorf (1972), dalla
«Zarzuela» di Madrid (1976), dal «Grand
Théâtre» di Ginevra (1977), dal «Palais de
Beaulieu» di Losanna (1979), dal «Regio» di
24
Parma (1982), dalle «Chorégies» di Orange
(1984), dal «Flavio Vespasiano» di Rieti
(1991) e dal «Suntory Hall» di Tokyo (2001).
Tra le sedi di registrazione prevale l’Italia,
con 20 edizioni (6 a Milano, 4 a Roma, 2 a Torino e Venezia, 1 ciascuna a Genova, Firenze,
Bologna, Verona, Parma e Rieti); seguono gli
Stati Uniti con 10 edizioni (7 a New York, 2 a
Chicago, 1 a Hartford), la Gran Bretagna con 5
(tutte a Londra), l’Austria con 4 (2 a Salisburgo, 2 a Vienna), la Svizzera (Ginevra e Losanna), la Spagna (Barcellona e Madrid), la Germania (Düsseldorf e Berlino), il Giappone
(Tokyo) con 2, infine la Francia (Orange) e la
Russia (Mosca) con una edizione ciascuno.
Delle 49 edizioni del Don Carlo in dischi
soltanto una non è in lingua italiana, bensì in
lingua russa (ovviamente quella moscovita del
1964). L’edizione in 4 atti del 1883 è presente
in 37 edizioni; quella in 5 atti del 1886 in 7
(Londra 1958, Milano 1961, Londra 1965,
Roma 1968, Londra 1970, Venezia 1973, Londra 1996). Elementi del 1867 sono inseriti nell’edizione 1883 in 4 atti nella registrazione russa del 1964. Sull’edizione in 5 atti del 1886
sono inseriti elementi sia dall’edizione del
1867 sia dall’originale del 1866 (la scena iniziale dell’atto di Fontainebleau) in quattro registrazioni (Milano 1977 e 1978, Londra 1979,
New York 1992).
Undici (su un totale di 34) sono i direttori
che hanno registrato Don Carlo più di una volta: 4 volte Claudio Abbado (Milano 1968,
1970, 1977 e 1978), 3 volte Kurt Adler (New
York 1955, 1964 e 1970) e Herbert Von Karajan (Salisburgo 1958 e 1960, Berlino 1978),
2 volte Fernando Previtali (Roma 1951 e
1968), Mario Rossi (Torino 1954, 1961), Gabriele Santini (Roma 1954 e Milano 1961), Antonino Votto (Firenze 1956, Chicago 1960),
Carlo Maria Giulini (Londra 1958 e 1970), Assen Najdenov (Mosca 1964, Losanna 1979),
Anton Guadagno (Hartford 1966, Madrid
1976) e Francesco Molinari Pradelli (Bologna
1969, New York 1972). Tra i 23 che hanno diretto Don Carlo in disco una sola volta sono
anche bacchette illustri: Fritz Stiedry (New
York 1950), György Solti (Londra 1965), Thomas Schippers (Roma aprile 1969), Eliahu Inbal (Verona luglio 1969), Georges Prêtre (Venezia 1973), James Levine (New York 1992),
Riccardo Muti (Milano 1992), Bernard Haitink
(Londra 1996), Daniel Oren (Tokyo 2001).
Il personaggio che presenta la maggior
concentrazione di registrazioni da parte di uno
stesso interprete è quello di Filippo II: 11 volte
Nikolaj Gjaurov (Chicago 1964, Londra 1965,
Hartford 1966, Roma aprile 1968, Milano dicembre 1968, Roma 1969, Milano aprile 1970,
Vienna ottobre 1970, Venezia 1973, Milano
1977, Berlino 1978), 10 volte Boris Christoff
(Roma 1954, Londra 1958, Salisburgo agosto
1960, Chicago ottobre 1960, Torino maggio
1961, Milano 1961, Venezia 1969, Madrid
1976, Londra 1979, Parma 1982), 7 volte Cesare Siepi (New York 1950, Torino 1954, Firenze 1956, Salisburgo 1958, Vienna 1968, New
York 1970 e 1972), 3 volte Nicola Rossi Lemeni (Roma 1951, Genova 1953, Tokyo 1967)
e Ruggero Raimondi (Bologna 1969, Londra
1970, Ginevra 1977), 2 volte Jerome Hines
(New York 1955 e 1959) e Ferruccio Furlanetto (New York 1992, Tokyo 2001). Hanno cantato in disco Filippo II in totale 19 bassi, che si
sono divisi ben 49 registrazioni: sarebbero un
poco più di due volte e mezza a testa, ma dodici l’hanno cantato una sola volta, e tra questi è
anche Samuel Ramey, che ha dovuto attendere
fino al 1992. Colpisce l’ampiezza temporale
della presenza di Boris Christoff: tra il 1954 e
il 1982 sono quasi trent’anni di carriera discografica. Quasi il doppio dei quindici anni di
Nikolaj Gjaurov (1964-1978). A mezza strada
si pone il milanese Cesare Siepi con ventitré
anni di carriera discografica (1950-1972).
Abbastanza concentrate sono le presenze
del personaggio di Rodrigo di Posa: 7 sono le
volte di Piero Cappuccilli (Milano 1968, Roma
aprile 1969, Verona luglio 1969, Milano 1970,
Venezia 1973, Milano 1977, Berlino 1978), 6
quelle di Ettore Bastianini (New York 1955, Firenze 1956, Salisburgo 1958 e 1960, Torino
maggio 1961, Milano 1961), 5 quelle di Renato
Bruson (Milano 1978, Londra 1979, Parma
1982, Orange 1984, Tokyo 2001), 4 quelle di
Tito Gobbi (Roma 1954, Londra 1958, Chicago
1960 e 1964). Due volte hanno cantato Rodrigo
in disco Robert Merrill (New York 1950 e
1959), Enzo Mascherini (Genova 1953, Torino
1954), Sesto Bruscantini (Tokyo 1967, Roma
1968), Mario Sereni (Vienna 1968, New York
1970) e Sherrill Milnes (Londra 1970, New
York 1972). Sotto il profilo discografico le carriere dei baritoni sembrano più ristrette di quelle dei bassi: la più lunga è quella di Renato Bruson (ventiquattro anni, 1978-2001); seguono a
distanza Tito Gobbi e Piero Cappuccilli, con undici anni (1954-1964 e 1968-1978). I baritoni
che hanno cantato Rodrigo di Posa in disco sono
in tutto 26 (meno di due volte a testa in media):
17 una volta sola (e tra questi c’è anche Dietrich Fischer-Dieskau).
28 sono le artiste che hanno cantato Eboli in disco, 20 soltanto una volta (tra queste
Ebe Stignani, Regina Resnik, Irina Arkhipova, Ol’ga Borodina). Fiorenza Cossotto ha interpretato il personaggio in disco 9 volte (Milano 1961, Roma aprile 1968, Vienna giugno
1968, Barcellona novembre 1968, Milano dicembre 1968, Roma aprile 1969, Verona luglio 1969, New York 1970, Venezia 1973); 5
volte Grace Bumbry (Chicago 1964, Londra
1965, New York 1972, Madrid 1976, Orange
1984); 4 volte Fedora Barbieri (New York
25
1950, Genova 1953, Firenze 1956, Londra
1958); 3 volte Shirley Verrett (Milano aprile
1970, Londra 1970, Vienna ottobre 1970); 2
volte Oralia Dominguez (Torino 1954,
Hartford 1966), Blanche Thebom (New York
1955 e 1959), Giulietta Simionato (Salisburgo
1958, Chicago 1960), Elena Obrazcova (Milano 1977 e 1978). La carriera discografica più
lunga è quella della Eboli di Grace Bumbry
(1964-1984). Ristretta in soli 13 anni (19611973) l’Eboli di Fiorenza Cossotto fa pensare
a una sorta di monopolio del personaggio da
parte della cantante vercellese. Contenute
come sono in un periodo di tempo inferiore
all’anno risultano altrettanto episodiche di
quelle singole le presenze delle Eboli di Shirley Verrett (sette mesi nel 1970, da aprile a
ottobre) e di Elena Obrazcova (dicembre
1977-gennaio 1978, due mesi all’interno delle
repliche di uno stesso spettacolo scaligero).
29 sono le presenze in disco dei tenori che
interpretano il personaggio di Carlo. 19 lo hanno cantato una sola volta (sono tra loro Jussi
Björling, Jon Vickers, Carlo Bergonzi, Luciano
Pavarotti, Neil Shicoff). Hanno cantato Carlo
in disco 5 volte Plácido Domingo (Vienna
1968, Verona 1969, Milano aprile 1970, Londra 1970, Milano 1978), 4 volte Franco Corelli (New York 1964, Hartford 1966, Vienna
1970, New York 1972) e Bruno Prevedi (Roma
aprile 1968, Milano dicembre 1968, Bologna e
Roma 1969), 3 volte Mirto Picchi (Roma 1951,
Genova 1953, Torino 1954), Richard Tucker
(New York 1955, Chicago 1960 e 1964) e José
Carreras (Ginevra gennaio 1977, Milano dicembre 1977, Berlino 1978), 2 volte Eugenio
Fernandi (Salisburgo 1958 e 1960), Sándor
Kónya (Tokyo 1967, New York 1970), Giacomo Aragall (Madrid 1976, Orange 1984) e Vasile Moldoveanu (Londra 1979, Parma 1982).
Con gli 11 anni che intercorrono dal 1968 al
1978 Plácido Domingo è il più longevo dei tenori che hanno interpretato Carlo in disco. A
parte Tucker, Corelli e Aragall, le carriere discografiche degli altri interpreti del personaggio si restringono tra i 4 anni di Mirto Picchi,
Sándor Kónya e Vasile Moldoveanu, i 3 di Eugenio Fernandi e i 2 di Bruno Prevedi e José
Carreras. A conferma che nel Don Carlo un
predominio tenorile non ha mai trovato il modo
di esercitarsi.
Su 33 soprani che hanno avuto modo di
lasciare testimonianza del personaggio di Elisabetta di Valois in disco, ben 23 hanno avuto
occasione di cantarlo una sola volta (tra loro
Eleanor Steber, Anita Cerquetti, Gré
Brouwenstijn, Renata Tebaldi, Rajna Kabaivanska, Gwyneth Jones, Gundula Janowitz,
Margaret Price, Sylvia Sass, Daniela Dessì,
Fiorenza Cedolins). Hanno cantato in disco
Elisabetta 5 volte Montserrat Caballé (Verona
1969, Londra 1970, New York 1972, Madrid
1976, Orange 1984), 3 volte Antonietta Stella
(Torino giugno 1954, Roma ottobre 1954, Milano 1961), Sena Jurinac (Salisburgo 1958 e
1960, Vienna 1968) e Rita Orlandi Malaspina
(Bologna 1968, Milano 1968 e 1970), 2 volte
Leonie Rysanek (New York 1959 e 1964),
Margherita Roberti (Chicago 1960, Torino
1961), Leylaµ Gencer (Chicago 1964, Roma
1968), Katia Ricciarelli (Venezia 1973, Ginevra 1977), Mirella Freni (Milano 1977, Berlino 1978), Gena Dimitrova (Losanna 1979,
Parma 1982). Con i suoi 15 anni di carriera nel
personaggio di Elisabetta (1969-1984), la catalana Caballé è l’unico soprano che dia prova
di una apprezzabile continuità di presenza.
Dei 32 bassi che hanno cantato Il grande
Inquisitore in disco, 22 sono quelli che possono contare su una sola presenza (tra questi
spiccano Jerome Hines, Raphael Arié, Nikola
Gjuzelev, Evgenij Nesterenko, Ruggero Raimondi, Samuel Ramey). Il maggior numero di
presenze, 5, annovera Luigi Roni (Roma 1968,
Ginevra 1977, Milano 1978, Parma 1982,
Orange 1984), 4 Martti Talvela (Londra 1965,
Milano 1968 e aprile 1970, Vienna ottobre
1970), 3 Giulio Neri (Roma 1951 e 1954, Firenze 1956) e Giovanni Foiani (Barcellona
1968, Verona 1969, Londra 1970), 2 Marco
Stefanoni (Torino 1954, Salisburgo 1958),
Hermann Uhde (New York 1959 e 1964), Ferruccio Mazzoli (Chicago 1960, Torino 1961),
Ivo Vinco (Milano 1961, Vienna 1968), Dimiter Petkov (Roma 1969, Madrid 1976), John
Macurdy (New York 1970 e 1972). I 17 anni
di carriera nel personaggio di Luigi Roni
(1968-1984) sono prova più di una onesta professionalità che di un sostanziale predominio.
39 sono i bassi che hanno assicurato la
loro presenza nella discografia di Don Carlo
nel personaggio del Frate, 32 peraltro per una
sola volta (ricordabili Justino Díaz, Simon
Estes, Josep Pons, José Van Dam, Ildebrando
D’Arcangelo, soprattutto perché abitudinari di
personaggi di più vistosa apparenza). Hanno
interpretato il Frate in disco 3 volte Alessandro
Maddalena (Milano 1961, Venezia 1969 e
1973) e Tugomir Franc (Londra 1965, Vienna
1968 e 1970), 2 volte Louis Sgarro (New York
1955 e 1959), Nicola Zaccaria (Salisburgo
1958 e 1960), Franco Pugliese (Tokyo 1967,
Roma 1968), Antonio Zerbini (Milano 1968 e
1970), Paul Plishka (New York 1972 e 1992).
Nell’edizione di Losanna 1979 non mi è riuscito di appurare chi cantasse il personaggio
del Frate.
44 interpreti sono presenti in disco nel
«travestito» Tebaldo, ma soltanto 4 lo hanno
cantato 2 volte: il primo in ordine di tempo è il
baritono Norbert Balatsch (diventato poi giustamente celebrato direttore di cori), per il quale Herbert Von Karajan fece trasporre a voce
maschile l’originaria voce femminile (Salisbur-
go 1958 e 1960: caso unico, al momento, per
lo meno in disco). Donne sono le altre tre:
Jeannette Sinclair (Londra 1958 e 1965), Jeanne Diamond (Chicago 1960 e 1964) e Edita
Gruberová (Vienna 1970, Berlino 1978). Tra le
altre 40 interpreti di Tebaldo meritano certamente una citazione Graziella Sciutti (Roma
1951), Maria Casula (Milano 1968), Frederica
Von Stade (New York 1972), Diana Montague
(Londra 1979), Elisabeth Norberg-Schulz
(Londra 1996). Nell’edizione di Düsseldorf
1972 l’interprete di Tebaldo è rimasto purtroppo sconosciuto.
Per il personaggio del Conte di Lerma
sono presenti in disco 42 tenori (quello della
edizione di Chicago 1964 mi è rimasto ignoto).
Per l’Araldo i tenori presenti in disco sono 38
(con due assenze, Chicago 1960 e Vienna
1968, e tre omissioni, Chicago 1964, Düsseldorf 1972 e Losanna 1979). 43 le Voci dal cielo, con 3 omissioni (Roma 1951, Genova 1953,
Mosca 1964): presenze «di cartello» Lucine
Amara (New York 1950 e 1972), Anneliese
Rothenberger (Salisburgo 1958), Margherita
Guglielmi (Milano 1968 e 1970), Judith Blegen (Vienna 1970), Barbara Hendricks (Berlino 1978), Ewa Godlewska (Orange 1984),
un’esordiente Stefania Bonfadelli (Rieti 1991),
Kathleen Battle (New York 1992), Nuccia Focile (Milano 1992), Sylvia McNair (Londra
1996).
26
La «rivelazione» delle pagine dimenticate
o rimaste inedite o addirittura ineseguite dell’originario Don Carlos ha fatto sì che – dopo
la redazione dell’edizione critica di Ursula
Günther e Luciano Petazzoni (purtroppo non
ancora pubblicata) – in teatro venisse attuata
una soluzione «ibrida» che ripristina il primo
atto dell’edizione del 1867, con l’aggiunta della scena iniziale del Taglialegna e del popolo
che lamenta la propria miseria e invoca la fine
della guerra ripresa dall’originale del 1866 (ovviamente con il testo tradotto in italiano) per
poi proseguire con la versione del 1886 senza
alterazioni. È la via seguita da Levine nell’edizione «Sony Classical» del 1992 (sulla falsariga dell’edizione di Don Carlos in francese diretta da Claudio Abbado per la «Deutsche
Grammophon» nel 1983-1984). Sulla stessa linea si pongono le registrazioni dal vivo delle
rappresentazioni di Don Carlo dirette alla
«Scala» di Milano da Abbado nel dicembre
1977 e nel gennaio 1978. La musica della versione del 1886 di Don Carlo è ascoltabile nella sua completezza anche nelle edizioni in studio dirette da György Solti per la «Decca» nel
1965 e da Carlo Maria Giulini per la «EMI»
nel 1970 (entrambe antecedenti l’edizione critica) nonché in quella diretta sempre in studio
per la «Philips» da Bernard Haitink nel 1996.
Il testo dell’edizione italiana in 5 atti del 1886
di Don Carlo è impiegato nelle rappresentazioni londinese del 1958 (diretta da Carlo Maria
Giulini), romana del 1968 (diretta da Fernando
Previtali) e veneziana del 1973 (diretta da
Georges Prêtre), nonché nella registrazione in
studio diretta a Milano nel 1961 da Gabriele
Santini per la «Deutsche Grammophon Gesellschaft».
La registrazione effettuata dalla «Sony
Classical» nel «Manhattan Center» di New
York tra il 20 aprile e il 14 maggio 1992 riproduce praticamente in studio una collaudata
edizione teatrale del «Metropolitan». La conduzione del quarantottenne maestro di Cincinnati James Levine punta sulla «visività» dell’ascolto, è quindi più gestuale che cantante, con
buoni momenti climatici (il folleggiante inizio
danzante del secondo quadro dell’atto 2°, l’arioso e vibrante preludio dell’atto 3°, la rutilanza pompieristicamente circense del quadro
dell’auto-da-fé), nella prospettiva di una generale tendenza alla sottolineazione enfatizzante
(la solennità maestosamente inneggiante della
conclusione del primo quadro dell’atto 2°, il rilievo spesso e folto della melodia del violoncello nell’introduzione all’atto 4° valgano ad
esempi di insistita esteriorizzazione di pagine
che guadagnerebbero da una linearità espositiva più contenuta e raccolta). Nel cinquantaseenne tenore dell’Indiana Michael Sylvester il
personaggio di Don Carlo trova finalmente un
tenore che non urla e non si esibisce, che canta per lo più piano e mezzoforte, che emette
con leggerezza e con sofficità, che espone con
omogenea continuità di disegno e d’arcatura,
che sa essere delicato, incantato, sperduto,
umile e supplice, che nell’atteggiarsi vittimistico della mestizia sa cogliere il fondo di snervata morbidità, un Don Carlo non solo raccolto, contenuto, intimo, ma anche «riposante»,
pur se a volte gli gioverebbe un impulso di più
slanciato entusiasmo. Una bella voce chiara è
impiegata dal trentottenne baritono russo (di
Krasnodar) Vladimir C”ernov in un canto nobile nell’esposizione ed affettivamente commosso nell’espressione, variegato nei toni e nei
colori con sapiente omogeneità di gradazioni,
nel disegno di un Rodrigo trepidante di idealizzate speranze, tenero e delicato nella offerta
gentile dell’amicizia, pudicamente fiero della
propria integrità e infervoratamente esortativo
nel richiamo all’altrui fedeltà. Drammatica è
l’impostazione del personaggio di Elisabetta da
parte del trentaquattrenne soprano di New
York Aprile Millo, che compone il ritratto di
una donna appassionata, in cui l’ansia si mescola alla dolcezza, amorosamente palpitante e
preoccupata, turbata e inquieta; allo slancio
non è pari la luminosità nel canto, ché la voce
tende a sfocarsi se è troppo insistentemente
sollecitata; ma nell’avvio dell’involo e nel suo
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spegnersi è il senso di un’aspirazione che vorrebbe innalzarsi ad affermazione ed invece reclina inane e vinta. Una certa ineguaglianza vocale non consente al quarantenne mezzosoprano del Nevada Dolora Zajick di portare a
compiutezza il ritratto della Principessa Eboli:
la canzone del velo (nel secondo quadro dell’atto secondo) è sfumata e mossa, ma i gorgheggi che accompagnano il ritornello hanno
una sorta di scabrosa rugosità in forte; la sorpresa e lo sbigottimento di fronte all’inattesa
ripulsa di Carlo (nel primo quadro dell’atto terzo) risultano naturali e spontanei, ma nel successivo terzetto la voce è spinta ai limiti della
resistenza, con esiti tutt’altro che positivi nella
tenuta e nella continuità del canto; e altrettanto
avviene nel cruciale momento del monologo
che chiude il primo quadro dell’atto quarto. Il
cinquantaduenne basso del Kansas Samuel Ramey non è chiaramente a proprio agio nei panni del Grande Inquisitore e sforza senza risultato una voce assai bella, ma forse più rotonda
che possente. Il cinquantunenne basso pennsylvano Paul Plishka è un Frate personalmente
coinvolto, incrinato dall’angoscia nel primo
quadro dell’atto secondo, ai limiti dell’intimidazione nel finale dell’atto quinto. Il quarantaduenne basso friulano Ferruccio Furlanetto
rafforza il sospetto di una sua estraneità di fondo al personaggio di Filippo II, che deriva in
primo luogo dalla qualità della voce che, con il
passare del tempo, si è fatta via via più gnoccosa e impasticcata (una qualità che fa sì che
del personaggio gli riescano soltanto i rari momenti di ironia, ma gli manchino del tutto l’autorità esteriore e la sofferenza interiore). Non
so per quale ragione il Conte di Lerma sia cantato da un basso (l’ottimo Dwayne Croft, che
ha una sua espressiva dignità). Malgrado indicazioni in contrario, l’Araldo resta tenore, ed è
il trentaduenne John Horton Murray, statunitense nato a Berlino. Una semplicità disinvolta
ben caratterizza l’amabilità cortese del paggio
Tebaldo di Jane Bunnell. Evita inutili esibizioni di fronzuti gorgheggi la Voce dall’alto del
quarantatreenne soprano dell’Ohio Kathleen
Battle. La ripresa sonora è al massimo livello
possibile di armonia e di equilibrio e la riproduzione risulta estremamente omogenea in tutta la vasta gamma di frequenze, di timbri, di intensità, di volumi captata.
La registrazione della rappresentazione
«viscontea» del Don Carlo in 5 atti del 1886 al
«Covent Garden» di Londra, il 12 maggio
1958, è la prima in ordine cronologico di esecuzione, ma non in quello di pubblicazione:
questa è avvenuta infatti soltanto nel 1980, in
tre dischi microsolco lunga durata 33 giri, ad
opera della milanese «Paragon», alla quale è
succeduta la francese «Discoreale» (etichetta
della «Musidisc»); la rilettura digitale in compact disc è opera della «Myto» ed è stata pub-
blicata nel 1994. L’edizione del 1958 può contare sulla rinnovata presenza di un Filippo II e
di un Rodrigo «leggendari», Boris Christoff e
Tito Gobbi, quarantaquattrenne il primo, quarantatreenne il secondo (presenza agevolata dal
fatto che nessuno dei due personaggi compare
nel primo atto della versione in 5 atti), ma (forse soprattutto) può contare sulla straordinaria
interpretazione del trentunenne tenore canadese (del Saskatchewan) Jon Vickers, che disegna un Don Carlo a un tempo dolcemente incantato, visionariamente sognante e fiero, appassionato, con un canto brunito e robusto, ma
ricco di sfumate leggerezze e di introverse
smorzature. Elisabetta ardente e passionale,
non sottomessa, ma fiera nella dignità e nella
protesta, è il quarantaduenne soprano olandese
Gré Brouwenstijn. Di ampio respiro è la direzione del quarantaquattrenne maestro pugliese
Carlo Maria Giulini, che conosce l’arte sottile
di raccogliere l’orchestra in suggestiva intimità, sì che dell’opera di Verdi coglie sia la
grandiosità dell’ambientazione esteriore sia l’acutezza della penetrazione psicologica.
Ancora il basso bulgaro Boris Christoff,
quarantasettenne, è Filippo II nella registrazione del Don Carlo in 5 atti del 1886 realizzata
in studio, alla «Scala» di Milano, nel 1961, dalla «Deutsche Grammophon Gesellschaft», sotto la direzione, sempre efficace, di un «veterano», il settantacinquenne maestro perugino Gabriele Santini. Problematico e tormentato è il
Grande Inquisitore del trentatreenne basso veronese Ivo Vinco. A proprio agio così nella fatuità frivola della conversazione galante come
nella passione bruciante dell’amore e del rimorso si dimostra il ventiseenne mezzosoprano
vercellese Fiorenza Cossotto. Vigore temperato da una certa nobiltà di tratto è nel Rodrigo
del trentottenne baritono senese Ettore Bastianini. Saldamente rilevata in primo piano è la
registrazione, la prima di Don Carlo realizzata
in stereofonia. Pubblicato a suo tempo in quattro dischi microsolco lunga durata 33 giri, il
Don Carlo del 1961 è stato riletto digitalmente in tre dischi compact dalla stessa «Deutsche
Grammophon».
Terza registrazione del Don Carlo in 5 atti
del 1886, e prima edizione integrale in dischi,
è quella diretta per la «Decca» a Londra nel
giugno-luglio del 1965 dal cinquantaduenne
maestro ungherese György Solti. Malgrado la
prestigiosa presenza di un eccezionale sestetto
di «vedettes» del teatro lirico, il Don Carlo di
Solti è soprattutto un risultato d’insieme, un
prodotto unitario, non soltanto nell’architettura
e nella struttura, ma anche nel respiro espressivo. Ricorda più il Filippo II incerto ed esitante
di Cesare Siepi che non quello di Boris Christoff (cui è stato troppo facilmente avvicinato
per la comune nazionalità bulgara) il trentacinquenne Nikolaj Gjaurov, uomo assai più che
28
re. Per converso il politico prevale nel Rodrigo
del quarantenne baritono berlinese Dietrich Fischer-Dieskau. Potenza e decisione sono nella
Elisabetta del quarantatreenne soprano pescarese Renata Tebaldi. Una focosa irruenza è nella
Eboli del ventottenne mezzosoprano del Missouri Grace Bumbry. Immaturità e rassegnazione contrassegnano il Carlo simpaticamente
umano nelle sue debolezze del quarantenne tenore parmigiano Carlo Bergonzi. La registrazione sfrutta con proprietà le risorse tecniche
della stereofonia. Pubblicata a suo tempo in
quattro dischi microsolco lunga durata 33 giri,
è stata riletta digitalmente in tre dischi compact
dalla stessa «Decca».
Ritorna il Filippo II di un trentottenne
Nikolaj Gjaurov nella registrazione dal vivo
della rappresentazione del Don Carlo in 5 atti
al Teatro dell’Opera di Roma, il 24 aprile
1968. Pubblicata dalla «Great Opera Performances» in tre dischi microsolco lunga durata
33 giri, nella serie GFC, è stata riletta digitalmente in compact disc dalla «Melodram». È un
Filippo II doloroso e sarcastico, autoritario, minaccioso, sprezzante, soprattutto consapevole
dell’impossibilità di qualsiasi consolazione, a
mio parere più coerentemente disegnato di
quello registrato in studio nel 1965. Una Elisabetta velata d’ombre cupe, severa ancor più che
melanconica, è cantata con tesa densità da Leylaµ Gencer: il quarantatreenne soprano turco
non immerge il personaggio nel rifugio della
memoria ma lo scaglia con decisione nel turbinare del presente, sbalzandolo a tutto rilievo.
Trentatreenne, Fiorenza Cossotto ha lo spirito
del gioco cortigiano estemporaneo e superficiale come il calore passionale dell’ardore sensuale: il personaggio di Eboli è giocato dal
mezzosoprano vercellese alla grande, forse con
qualche sottolineatura di troppo. Il ventiseenne
basso lucchese Luigi Roni è un Grande Inquisitore voluminosamente risonante, concitato e
addolorato, minaccioso e sgomento, sinuoso e
infido. L’instabilità si fa maniera nel Carlo del
trentanovenne tenore mantovano Bruno Prevedi, non all’altezza del personaggio. Il quarantottenne baritono marchigiano Sesto Bruscantini si trova a proprio agio nell’esposizione narrativa e nella declamazione discorsiva, assai
meno nell’effusione cantabile, e nei momenti
di tensione drammatica è costretto a forzare: è
un Rodrigo piuttosto cupo e terroso. Un sotterraneo andamento danzante (tutt’altro che frivolo o giocoso, sia ben chiaro) sorregge la direzione del sessantunenne maestro adriese Fernando Previtali, molto attento nel rendere la
presenza dell’orchestra climaticamente essenziale ai fini non soltanto dell’ambientazione ma
anche dell’espressione. Espressivamente ampia
e ben proporzionata è la costruzione dei concertati, negli avvii, negli svolgimenti, nelle movimentazioni. Eccessivamente vibrante è la re-
gistrazione, che non rende giustizia all’esecuzione.
Presenta nuovamente nella sua integralità
il Don Carlo in 5 atti del 1886 l’edizione registrata nel 1970, a Londra, in studio, dalla
«EMI», sotto la direzione di un Carlo Maria
Giulini cinquantaseenne. Paternamente patetico
ed affettivamente delicato è il Rodrigo del trentacinquenne baritono dell’Illinois Sherrill Milnes. Piuttosto nevrotico risulta il Carlo del trentaseenne (ventinovenne?) tenore madrileno
Plácido Domingo. Quasi zingaresca è l’Eboli
del trentanovenne mezzosoprano di New Orleans Shirley Verrett. Il ventottenne basso bolognese Ruggero Raimondi disegna con naturalezza un Filippo II giovanile, credibile rivale
in amore di Carlo. Giulini avvolge l’intera opera in un clima crepuscolare, nel quale la distensione lirica e l’abbandono cantabile trovano il loro luogo naturale. Nell’equilibrio dell’ambientazione sta il pregio maggiore della
registrazione stereofonica, pubblicata dalla
«EMI» in quattro dischi microsolco lunga durata 33 giri (in Gran Bretagna sotto etichetta
«His Master’s Voice», negli Stati Uniti sotto
etichetta «Angel») e poi riletta in tre dischi
compact.
Il Don Carlo in 5 atti del 1886 annovera
ancora una registrazione dal vivo, ripresa dalla
rappresentazione del 22 novembre 1973 al
Gran Teatro «La Fenice» di Venezia, diretta da
Georges Prêtre (pubblicata in microsolco da
«Great Opera Performances» e in CD da
«Mondo Musica»), e una registrazione in studio, effettuata nella «Assembly Hall» di
Walthamstow, Londra, nel luglio 1996, con i
complessi del «Covent Garden» diretti da Bernard Haitink (pubblicata in 3 dischi a lettura ottica a mezzo raggio laser, cioè in CD, dalla
«Philips» nel 1997).
La discografia di Don Carlo si apre con la
versione in 4 atti del 1883, con una registrazione dal vivo di una rappresentazione teatrale,
quella diretta da Fritz Stiedry al «Metropolitan» di New York l’11 novembre 1950 (alla
priorità cronologica non corrisponde quella di
pubblicazione, che ha avuto luogo soltanto nel
1991, in due dischi a lettura ottica a mezzo raggio laser, cioè in due compact disc, ad opera
della «Myto Records», che ha anche provveduto a una loro ristampa nel 2000). Tra i molti tagli con cui il Don Carlo in 4 atti è stato sfigurato in teatro e in disco, l’edizione del «Metropolitan» del 1950 contiene quello che si
presenta probabilmente come il più inaspettato,
se non il più singolare: è omessa l’aria di Rodrigo «Per me giunto è il dì supremo», nel quadro della prigione. Filippo II è il ventisettenne
basso milanese Cesare Siepi, che accentua i
tratti della vecchiaia, disegnando un personaggio cupamente attorto in un rovello interiore
29
che lo fa apparire a un tempo ruvido e brusco
e lacrimoso e giaculatorio, un uomo appenato e
un sovrano aggravato da pesi che non riesce
più a sopportare, stanco e sconfortato, amaramente conscio della vanità di ogni aspirazione
e di ogni speranza, cantato con constatativa
puntualità e descrittiva asciuttezza, con qualche
eccesso di perorativa lamentosità. In Carlo il
quarantaduenne tenore svedese Jussi Björling
coglie il fondo isterico di un carattere facile
così all’esaltazione come alla depressione, ma
non ne approfitta per esibizioni di valentia canora: e se la voce squilla baritonalmente robusta, l’espressione resta sempre contenuta. Genericamente patetico è il Rodrigo del trentatreenne baritono di New York Robert Merrill,
che scambia troppo facilmente la retorica per
passione e che non sempre riesce a far coincidere il proprio modo di fraseggiare con quello
che il disegno musicale postulerebbe. Elisabetta è il ventinovenne soprano argentino Delia
Rigal, affannosa e ansimante, nel canto e nell’interpretazione. Punta sull’effetto appariscente il trentunenne mezzosoprano triestino Fedora Barbieri, Eboli violentemente aggressiva,
cantata con forza non di rado eccessiva. Un po’
troppo stentoreo e proclamatorio è il Grande
Inquisitore del trentaduenne basso californiano
Jerome Hines, mentre Frate raccolto in meditazioni che cercano conforto ed offrono misericordia, con accorata tristezza, è il trentottenne
basso bulgaro Ljubomir Vichegenov. Una
Voce dal cielo molto consistente e nient’affatto eterea è il venticinquenne soprano del Connecticut Lucine Amara. Non sembra avere le
idee molto chiare il sessantasettenne maestro
viennese Fritz Stiedry, con una direzione oscillante tra la smarrita labilità di una congenita
debolezza interiore e la fragorosa confusione di
una retorica priva di contenuti anche meramente spettacolari, una conduzione ora lenta ora
spicciativa, soprattutto assai poco elaborata
(con il risultato che le pagine d’assieme suonano massicce e grezze, prive di articolazione, a
volte persino di membratura) e carente di atmosfera. Presenta problemi di fedeltà la riproduzione sonora, vetrosa e disturbata.
La prima edizione di Don Carlo pubblicata in dischi fu quella ripresa dalla «Cetra» dalla trasmissione di Radio Roma del 20 novembre 1951. Le assicura unità di visione ed equilibrio la direzione del quarantaquattrenne
Fernando Previtali. Tra gli interpreti vocali risaltano il Grande Inquisitore del quarantatreenne basso senese Giulio Neri, la Principessa
Eboli del quarantottenne mezzosoprano napoletano Ebe Stignani e il Don Carlo del trentaseenne tenore fiorentino Mirto Picchi. La registrazione risente di una certa mancanza di
profondità; pubblicata dalla «Cetra» in quattro
dischi microsolco lunga durata 33 giri, è stata
riletta digitalmente in tre compact disc dalla
«Warner Fonit».
Un’ottica sonora alterata e distorta rende
difficoltoso l’ascolto della registrazione della
rappresentazione genovese del 6 marzo 1953,
pubblicata dalla «Melodram» nel 1984 in tre dischi microsolco lunga durata 33 giri. Vi troviamo non solo la conferma del Don Carlo di Mirto Picchi, ma anche un Filippo II che il trentaduenne basso costantinopolitano Nicola Rossi
Lemeni ha straordinariamente maturato rispetto
a due anni prima, in una interpretazione di
profonda umanità e ricca di sfumature. Sensualità e ferocia caratterizzano la Eboli del trentatreenne mezzosoprano triestino Fedora Barbieri.
Energica e serrata è la direzione del cinquantottenne maestro fanese Franco Capuana.
La registrazione romana dell’ottobre 1954
(originariamente in quattro dischi microsolco
lunga durata 33 giri «La Voce del Padrone», riletti digitalmente dalla «EMI» in tre compact
disc) è una delle «grandi» edizioni fonografiche degli anni Cinquanta, che ben può dirsi
«storica» per la presenza del binomio Boris
Christoff-Tito Gobbi nei personaggi di Filippo
II e di Rodrigo, una coppia che è rimasta leggendaria e senza eguali negli annali del teatro
lirico del Novecento. È intorno al basso bulgaro e al baritono bassanese, entrambi quarantenni (e nel pieno delle loro capacità di esplicazione delle rispettive qualità vocali ed interpretative), che ruota tutto il resto della compagnia
di canto, di livello assai ineguale. Sensibile alle
sfumature ed espressivamente appassionata è la
direzione del sessantottenne maestro perugino
Gabriele Santini.
Notevoli doti di equilibrio presenta la direzione del cinquantanovenne maestro piacentino
Antonino Votto nella rappresentazione del 16
giugno 1956 al «Maggio Musicale Fiorentino»,
riprodotta dalla «FonitCetra», pubblicata da
questa nel 1986 in tre dischi microsolco lunga
durata 33 giri della serie «Documents» e digitalmente riletta in tre compact disc, in una veste
sonora più che soddisfacente, dalla «Melodram»
prima e dalla «Myto» poi. Un Cesare Siepi trentatreenne, maturato vocalmente e interpretativamente, presenta un Filippo II meditativamente
introverso, oppresso e tormentato, articolatamente espresso in un canto esposto con sottigliezza di inflessioni, che preferisce l’azione
della declamazione all’espansione della cantabilità. Preziosa testimonianza è la Elisabetta del
ventisettenne soprano maceratese Anita Cerquetti, luminosamente poetica nell’intenso abbandono lirico di un canto ricco di affetti, accorato e dolente, ma non privo di momenti di accensione drammatica. Eboli umanamente
turbata e commossa, non solo fiera e appassionata, ma anche ironica e cortese, è una trentasettenne Fedora Barbieri, che ha trovato il modo
di temperare la ferinità delle sue precedenti interpretazioni. Una conferma assoluta è il Gran-
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de Inquisitore profeticamente ispirato e fatale
del quarantottenne Giulio Neri. Poco coinvolto
espressivamente appare il Rodrigo del trentatreenne baritono senese Ettore Bastianini.
Un eccesso di risonanza rende non sempre
agevole l’ascolto della registrazione della rappresentazione di Don Carlo del 26 luglio 1958
diretta al Festival di Salisburgo, nella «Felsenreitschule», da Herbert Von Karajan, pubblicata dapprima dalla «Cetra» nella serie «Opera
Live» in tre dischi microsolco lunga durata 33
giri, e poi riletta digitalmente, in due dischi
compact, dalla «Arkadia» e dalla «Deutsche
Grammophon». Vi si trovano la migliore presentazione in disco del Carlo del tenore torinese Eugenio Fernandi, al momento trentaseenne,
e la prima testimonianza registrata della Eboli
del mezzosoprano forlivese Giulietta Simionato, al momento quarantottenne. Amaramente
ferita, si rifugia nella luminosa consolazione
del ricordo e nella calda speranza del futuro
l’Elisabetta del trentaseenne soprano bosniaco
Sena Jurinac. Passionalmente coinvolto nelle
vicende è il Frate grandiosamente possente ma
umanamente commosso del trentacinquenne
basso ateniese Nicola Zaccaria. Trentacinquenne anch’egli, Cesare Siepi è un Filippo II cupo
e corrusco, incerto ed esitante, forse più vicino
a quello presentato a New York nel 1950 che
non a quello fiorentino del 1956. Un’eleganza
danzante alleggerisce il vigore della direzione
del salisburghese Von Karajan, appena cinquantenne.
Si segnala per il Grande Inquisitore del
quarantaquattrenne basso-baritono bremese
Hermann Uhde, angosciato e sofferente, disegnato con acuta e penetrante originalità, innovatrice rispetto al tratteggio convenzionale del
personaggio, e per il canto luminosamente colmo, ricco e fremente, della Elisabetta del trentaduenne soprano viennese Leonie Rysanek la
registrazione (pubblicata dalla «Melodram» nel
1979 in tre dischi microsolco lunga durata 33
giri) della rappresentazione del 4 aprile 1959 al
«Metropolitan» di New York, per il resto di ordinaria amministrazione, diretta con sommaria
banalità dal cinquantaseenne maestro triestino
Fausto Cleva (e con un Carlo, il quarantanovenne tenore rumeno Giulio Gari, vocalmente e
interpretativamente insopportabile).
Ventottenne, il maestro adriese Nello Santi riesce a conservare una traccia della concertazione di Von Karajan nel dirigere la rappresentazione di Don Carlo al Festival di Salisburgo, il 1° agosto 1960, ancora nella
«Felsenreitschule». Pubblicata dalla «Melodram» in tre dischi microsolco lunga durata 33
giri nel 1981, è stata riletta digitalmente in tre
compact disc dalla «Bella Voce» nel 1999. La
compagnia di canto riproduce sostanzialmente
quella di due anni prima: il Filippo II di Boris
Christoff è una vecchia conoscenza, nuovi
sono il Grande Inquisitore del trentanovenne
basso bulgaro Raphael Arié e l’Eboli del quarantunenne mezzosoprano di New York Regina Resnik. Come nell’edizione di due anni prima, Tebaldo è un baritono anzi che un soprano: si è già accennato al fatto che canta il
personaggio del paggio quel Norbert Balatsch
(allora trentaduenne) che avrà modo di farsi
conoscere come uno dei più dotati ed esperti
direttori di coro degli ultimi tre decenni del XX
secolo.
Dalla «Stradivarius» in tre dischi e dalla
«Great Opera Performances» in due dischi microsolco lunga durata 33 giri è stata pubblicata
la riproduzione della rappresentazione di Don
Carlo alla «Lyric Opera» di Chicago il 14 ottobre 1960. Gli anni cominciano a farsi sentire,
per Boris Christoff e, ancor di più, per Tito
Gobbi, entrambi quarantaseenni. Non invece
per la cinquantenne Giulietta Simionato, che
canta Eboli con bella linea contenuta e appassionata e con grandiosità di presenza. Il quarantasettenne tenore di Brooklyn Richard
Tucker è un Carlo enfaticamente robusto e costoloso. La mancanza del legato costringe il
trentaduenne soprano dello Iowa Margherita
Roberti a un canto teso e spinto, che rende la
sua Elisabetta più affannosa che drammatica.
Potente ed espressivo è il Frate del coetaneo
basso del Connecticut Franco Ventriglia. Profeticamente esaltato è il Grande Inquisitore
cantato con minacciosa asciuttezza, in cui si insinuano venature di salvifica tentazione, dal
ventinovenne basso bolognese Ferruccio Mazzoli. La direzione di un sessantatreenne Antonino Votto «spalma» sul tutto una grigia pesantezza. È anche vero che di rapporti e di
equilibri è difficile parlare di fronte ad una ripresa sonora fortemente vibrante per eccesso di
vicinanza di captazione.
Nel 1965 la Casa di Stato dell’allora Unione Sovietica, la «Melodija», ha pubblicato in
quattro dischi microsolco lunga durata 33 giri
la registrazione stereofonica di un Don Carlo
in 4 atti in lingua russa, che deriva dalle rappresentazioni dirette dal sessantaquattrenne
maestro bulgaro Assen Najdenov al «Bol’s“oj»
durante la stagione 1963-1964, dopo quasi cinquant’anni di assenza dell’opera di Verdi dalle
scene moscovite. I 4 atti rappresentati a Mosca
e registrati dalla «Melodija» non sono esattamente quelli codificati nel 1883, ma nascono
da una commistione di elementi tratti dalle redazioni del 1867 e da quella appunto del 1883,
secondo un assemblaggio inedito che non so
dire se derivi da una tradizione tardo ottocentesca del teatro moscovita o se invece sia stato
approntato appositamente per l’occasione della
ripresa dell’opera verdiana a tanta distanza. Ulteriore curiosità deriva dalla fusione in un unico personaggio del Grande Inquisitore e del
Frate (unico caso da me finora rilevato) e del
31
Conte di Lerma e dell’Araldo (che però si verifica talvolta anche in edizioni più correnti e
tradizionali).
Il quarantatreenne maestro siciliano Anton
Guadagno diresse nel 1966, per la «Hartford
Opera Association» (Hartford è una città del
Connecticut), un Don Carlo in 4 atti che è stato pubblicato direttamente in rilettura digitale
in due compact disc, dalla «Melodram» nel
1991. Singolare è il fatto che l’edizione «Melodram» non contenga il finale dell’atto terzo
(cioè la cosiddetta «scena della sommossa»),
che invece risulta presente nella precedente
edizione fuori commercio in tre dischi microsolco lunga durata 33 giri (tanto più singolare
in quanto l’escissione non supera i 4 minuti di
durata). Il Filippo II di Nikolaj Gjaurov, il Don
Carlo di Franco Corelli e il Rodrigo di Posa di
Louis Quilico compaiono anche in altre edizioni. Il trentottenne mezzosoprano messicano
Oralia Dominguez ha una bella voce fonda e
densa, ma sa cantare anche con una certa leggerezza: nell’interpretazione del personaggio di
Eboli privilegia il calore affettivo e attenua la
concitazione furente. Il trentunenne soprano
bulgaro Rajna Kabaivanska ha un bel fraseggio, non sempre tuttavia sostenuto in continuità
dal canto legato; è una Elisabetta che tende al
gemito della vittima più che al lamento della
dignità offesa. Ira e sarcasmo, ed un’angoscia
a un tempo pressante e suadente, sono nel
Grande Inquisitore del ventinovenne basso
Nikola Gjuzelev (anch’egli bulgaro, e sono in
tre in questa edizione). Gjuzelev tende tuttavia
ad abusare fino alla cavernosità delle naturali
possibilità di affondare nell’estremo del grave
della voce. La ripresa sonora è sotto il segno
della confusione e la riproduzione sotto quelli
delle sgranature, delle oscillazioni e dei cambiamenti d’ottica. La direzione di Guadagno è
non solo sommaria e sciatta, ma anche goffa, e
manca del tutto di qualsiasi tentativo di caratterizzazione.
Prima di passare alla versione in 5 atti,
Claudio Abbado ha diretto più volte la versione in 4 atti di Don Carlo. Ne rimangono due
testimonianze, entrambe riprese dal vivo di
rappresentazioni della «Scala» di Milano, una
del 7 dicembre 1968, pubblicata direttamente
in rilettura digitale, in tre compact disc, dalla
«Claque», dalla «FonitCetra», dalla «Movimento Musica», dalla «Melodram» e dalla
«Opera d’Oro», e l’altra del 19 aprile 1970,
pubblicata, sempre in compact disc, dalla
«Arkadia». Le due compagnie di canto hanno
così tanti elementi in comune da render chiaro
che si tratta di due riprese di una stessa produzione (di cui fu regista Jean-Pierre Ponnelle).
Nel 1970 risultano cambiati soltanto gli interpreti di Don Carlo (Plácido Domingo al posto
di Bruno Prevedi), della Principessa Eboli
(Shirley Verrett al posto di Fiorenza Cossotto)
e del paggio Tebaldo (Edith Martelli al posto
di Maria Casula). Né direi che sostanzialmente
muti la conduzione di Abbado: per il direttore
milanese, colto in età di trentacinque-trentasei
anni, l’orchestra è la sede dell’interpretazione e
il luogo dell’ambientazione; pieno e fervido,
ma non enfatico, è il canto strumentale; nelle
sue mani stanno tutte le fila delle espressioni e
dei comportamenti dei diversi personaggi;
stringato e stringente, sa anche soffermarsi ed
attendere; se l’inizio del secondo quadro dell’atto primo è di una «meravigliosa» fatuità,
quello del secondo quadro dell’atto secondo è
furioso e travolgente; sotto la sua bacchetta i
cori «fioriscono» e non restano né inerti né
massicci; la dolente dignità dei deputati fiamminghi non è supplice, ma nel pregare accusa,
nell’invitare esige, nel chiedere afferma; la dubitante perplessità che introduce ed accompagna il monologo di Filippo II ha una plasticità
di esposizione melodica che nulla chiede all’esibizione dimostrativa del vibrato degli archi; i
concertati sono «montati» con una lievitazione
strutturale che sa di perfezione; un umano
compianto che sembra radicarsi in una sofferenza ancestrale – e pur presente e attuale, e
pur consapevole del proprio futuro – è nella
scena della morte di Rodrigo; e i turbamenti, le
passioni, le attese, le premonizioni, i ricordi, i
rimpianti di Elisabetta sono tutti nel tumulto
dell’orchestra che introduce l’atto quarto. Abbado pone il Don Carlo scaligero della fine degli anni Sessanta sotto il segno non solo della
vanità del potere, ma anche dell’inanità dell’essere. Direi che il merito principale dei cantanti fu quello di lasciarsi integrare in un insieme fuso e coordinato, senza cedere a tentazioni personalistiche, e in questa ottica vanno tutti
considerati, indipendentemente dalle maggiori
o minori qualità di ciascuno. La ripresa sonora
del 1970 appare all’ascolto più equilibrata di
quella del 1968, ma la differenza non è poi così
rilevante.
La riproduzione dell’esecuzione di Don
Carlo in 4 atti, registrata da Radio Roma il 30
aprile 1969, ma trasmessa il successivo 10
giugno, è stata pubblicata direttamente in rilettura digitale in tre compact disc dalla «Nuova
Era» sotto etichetta «Memories». Don Carlo
fu in quell’occasione diretto da Thomas Schippers. Il trentanovenne maestro del Michigan
crea con l’orchestra un ambiente fonico scintillante e glorioso, in cui immerge le voci, senza peraltro sopraffarle, ma pur sempre condizionandole a un risultato espressivo di grande
effetto, che non soltanto colpisce l’attenzione
esteriore dell’ascoltatore ma definisce altresì
situazioni, relazioni, reazioni, ai vari livelli.
Schippers può valersi di un’orchestra e di un
coro di altissime qualità, disponibili entrambi
ad ogni suggerimento o richiesta e capaci di
aderirvi con prontezza, duttilità e maestria. Ma
32
Schippers riesce a trascinare anche i cantanti e
li porta a soluzioni che rivelano possibilità interpretative non ancora sperimentate: ad esempio il tono ruvidamente ferrigno, guerresco,
del duetto Rodrigo-Carlo nel finale del primo
quadro dell’atto primo, o il guizzare di faville,
quasi «fuochi fatui», dell’inizio del secondo
quadro dello stesso atto, o l’andamento e il colore di elegia dell’addio alla contessa d’Aremberg, o le anticipazioni falstaffiane del duetto
Filippo-Rodrigo, o la morbosità pre-C”ajkovskijana dell’inizio del quadro del giardino, o la
pesantezza smisurata del monologo di Filippo
(più una disperata protesta che un accorato lamento), o la trenodia da compianto funebre
della morte di Carlo, o il lugubre lancinante
tendere verso un impossibile sbocco del monologo di Elisabetta. Il Don Carlo di Schippers è un racconto di sconfitti, ma di sconfitti
che combattono sino all’ultimo, senza mai rassegnarsi. Schippers conosce l’arte di dosare i
contrasti in modo che il loro effetto dinamico
risalti all’evidenza senza rompere l’unità dell’insieme: ne sia esempio la voluminosità impetuosa e sgargiante del quadro dell’auto-dafé, giocata sull’alternarsi dei diversi motivi (la
clamante esultanza della massa popolare; l’opprimente ossessione del cupo incedere dei frati; l’espandersi di un canto di speranza che resta confinato nell’orchestra, come un inciso;
una marcia che anticipa quella che in Aida segna l’ingresso dei prigionieri etiopi, disfatti
ma non domati; la fermezza senza cedimenti
dei deputati fiamminghi; il tutto risultando in
una cerimonia di barbarica crudezza). Non minore è la maestria di Schippers nel trattamento dei concertati, cui pone a fondamento la
corrispondenza misurata (nel tempo e nelle durate) delle varie linee melodiche, ma senza alcuna rigidità, ed anzi con ampiezza di dipanature, con scioltezza di movimentazioni e con
ricchezza di passioni. Il trentaquattrenne soprano polacco Teresa Zylis-Gara è una Elisabetta intensamente motivata, nello smarrimento e nell’angoscia, nell’accoramento e nella
concitazione, nel fervore e nella nostalgia, un
personaggio che nel fondo dell’animo piange
non soltanto su di sé, ma sulla vita e sulle
cose; il canto è linearmente contenuto, articolatamente espositivo più che espansivamente
effusivo; la voce ha nell’acuto una lucentezza
che può farsi metallica (non stridente, tuttavia)
ma ha anche belle zone di luminosità nel medio. Torreggia implacabile il Grande Inquisitore del trentunenne basso bulgaro Dimiter
Petkov, che della forza della natura ha tanto
l’impetuosità quanto la sommarietà e l’instabilità. Limpida e luminosa è la svettante Voce
dal cielo del trentatreenne soprano padovano
Emilia Ravaglia. Una pronunciata risonanza
d’ambiente esaspera la pianificazione dispositiva della ripresa sonora.
Si può dire che l’unico pregio dell’edizione pubblicata direttamente in rilettura digitale, in tre compact disc, nel 1989, dalla «Melodram» e in anni successivi dalla «Opera
d’Oro», che riproduce la rappresentazione di
Don Carlo in 4 atti all’«Arena» di Verona il
2 luglio 1969, è di essere la prima a essere
completa. La direzione del trentatreenne
Eliahu Inbal delude tutte le aspettative che potrebbe legittimamente nutrire chi abbia ascoltato il maestro israeliano in campo sinfonico.
Spicciativa, precipitosa, addirittura grossolana, la lettura di Inbal è del tutto indifferente e,
quando si arrischia a proporre qualche soluzione, non si preoccupa di fornirne la motivazione, di giustificarla nel contesto. In realtà
Inbal non riesce a costruire l’opera di Verdi in
un insieme, sia pure abborracciato, ma la deprime in un pallore privo di atmosfere e di colori, che lascia a desiderare anche sul piano
dei fraseggi, oppure la lascia andare avanti
per conto proprio in un confuso e sfasciato disordine. È vero che la ripresa sonora dissolve
ogni cosa in un’opaca bruma, che lascia intravvedere appena quel che avviene sulla scena. Ma si ha ugualmente la sensazione che i
cantanti si perdano e non si ritrovino, anche il
Don Carlo di Plácido Domingo, che pur cerca
di essere espressivo, anche il Rodrigo di Piero Cappuccilli, che ogni tanto recupera qualche barlume del suo umano, commosso e intimo Rodrigo. Il trentaseenne soprano catalano
Montserrat Caballé offre una Elisabetta estatica e visionaria, preoccupata soprattutto di incantare il pubblico con oasi di luminosità intessuta di magiche filature per strappare l’applauso più o meno delirante dei vociomani.
Esibisce con successo la propria energia di
cantante e di attrice l’Eboli fortemente determinata della trentaquattrenne Fiorenza Cossotto. Vocalmente fangoso, non ha né carattere né autorevolezza il Filippo II gemebondo e
pasticciato di Dimiter Petkov, che viene messo in ombra persino dal Grande Inquisitore
cavernoso e colloso del quarantenne basso
parmigiano Giovanni Foiani.
La rappresentazione di Don Carlo diretta
da Horst Stein all’Opera di Stato di Vienna il
25 ottobre 1970 è stata pubblicata direttamente
in rilettura digitale, in tre compact disc, dapprima dalla «Rodolphe» in Francia e dalla «Legato» (sotto etichetta «Standing Room Only») negli Stati Uniti, poi dalla «Opera d’Oro» e dalla
«Myto». Il quarantaduenne maestro renano dirige l’opera di Verdi con un certo nervosismo e
con una densità vibrante che ne sposta la collocazione cronologica un po’ troppo avanti nel
tempo. Non mancano tuttavia a Stein alcune
buone intuizioni: il colore germanicamente fiabesco del preludio dell’atto secondo (che ha la
suggestività un po’ impreziosita dalla falsa ingenuità di un vero e proprio «Märchen»); il
33
canto interrogativamente esitante e timorosamente ripiegante del violoncello nel monologo
di Filippo II; il clima umido e nebbioso del quadro della prigione; fors’anche la violenza perentoria ed esigente con cui introduce l’atto
quarto. Sfugge invece a Stein il significato del
quadro dell’auto-da-fé, farraginoso e fragoroso,
privo di grandiosità e di drammaticità (e la conferma viene dai tagli cui il maestro renano lo
sottopone). Stein ha il polso fermo per reggere
l’insieme e sa anche lavorare i concertati dall’interno in modo che esercitino una funzione di
scioglimento e di raccordo, lasciando fluire in
un vicendevole intercambio le diverse posizioni nelle crepe che in essi vengono aperte. Stein
può contare su un Nikolaj Gjaurov in gran forma, non solo per autorità e potenza, ma anche
e soprattutto per il senso di compresenza del
passato e del futuro che anima la sua interpretazione del personaggio di Filippo II. Giunto a
quarantanove anni, Franco Corelli resta sempre
incapace di resistere alla tentazione di esibirsi
in stentoree vociferazioni che hanno ben poco a
che fare con il personaggio di Don Carlo, che
in diverse occasioni dà l’impressione invece di
saper cogliere nella incapacità di volere (e di
essere) che è la sua vera natura. Fuori ruolo è il
quarantunenne baritono viennese Eberhard Wächter, Rodrigo esuberante e pesante. Ira, sarcasmo, minaccia, disprezzo, comando sono nell’autoritario Grande Inquisitore del trentaseenne
basso finnico Martti Talvela, che disegna una
figura bellicosamente formidabile. Voce densa,
sostanziosa, potente, canto plasticamente rilevato, scolpito con forza, un acuto metallicamente
lucente, quasi tagliente, inducono la trentanovenne Shirley Verrett ad eccessi di sottolineatura nel tratteggio di una Eboli che sa trovare il
calore suadente della sensualità ma non la civetteria galante del gioco cortigiano. Elisabetta
è il trentatreenne soprano berlinese Gundula Janowitz: voce squillante in acuto, cupa nel grave, limpida e luminosa nel medio; canto assai
ben articolato, ma capace anche di distese effusioni, e comunque emesso con omogenea continuità; interpretazione ferma e dignitosa, e allo
stesso tempo carica di ricordi e di nostalgie, che
danno luce a una mestizia grave, colma di dolore, di compassione, di misericordia, ma non di
rassegnazione e di rinuncia; e nella Janowitz è
la facoltà creativa dell’immaginazione. Oscillazioni di intensità e una certa aspra crudezza non
rendono del tutto agevole l’ascolto.
Nel 1992 la «Foyer» ha pubblicato direttamente in rilettura digitale in due dischi compact la riproduzione della rappresentazione di
Don Carlo in 4 atti diretta da Francesco Molinari Pradelli il 22 aprile 1972 al «Metropolitan» di New York, che è stata successivamente ristampata dalla «Arkadia» in tre e dalla
«Myto» in due dischi compact. Il sessantenne
maestro bolognese offre dell’opera di Verdi
una lettura accesa, tutta spinta in primo piano,
senza chiaroscuri, esteriore e ripetitiva, unicamente preoccupata di lasciare libero campo ai
cantanti (al punto di privilegiare decisamente le
uscite solistiche persino nei concertati, che ne
risultano disarticolati e scompaginati). Giunto
alla settima presenza in disco è il Filippo II di
Cesare Siepi, alla quarta (ed ultima) il Carlo di
Franco Corelli, solo alla seconda il Rodrigo di
Sherrill Milnes (ma anche per lui è l’ultima),
sono alla terza presenza in disco la Elisabetta
di Montserrat Caballé e la Eboli di Grace Bumbry. Trentacinquenne, il mezzosoprano di St.
Louis ha una voce plastica e densa, più adatta
agli accenti passionali che ai toni brillanti o ai
vezzi galanti, e nel canto trascura a volte la dizione e il fraseggio, ma non eccede in esibizioni di forza e risulta nel complesso compatta
ed omogenea. Grande Inquisitore diffidente e
maldisposto, ipocrita e calcolatore, recriminatorio e provocatorio, derisorio e sfidante, è il
quarantatreenne basso di Detroit John Macurdy. Prima di due presenze nel personaggio è
il Frate del trentunenne basso pennsylvano
Paul Plishka. Vivace, spigliata e brillante, il
ventiseenne contralto del New Jersey Frederica
Von Stade disegna un delizioso Tebaldo. Ritorna a ventidue anni di distanza l’espressiva
Voce dal cielo di Lucine Amara. Sonoramente
vibrante risulta all’ascolto la registrazione.
Tra il 15 e il 20 settembre 1978 è stata registrata dalla «EMI», nella sala della «Philharmonie» di Berlino, la seconda edizione completa in dischi del Don Carlo in 4 atti (ed è l’unica completa realizzata in studio). Proprietà di
canto e bellezza di timbro e di colore caratterizzano il Carlo a un tempo infiammato e tenero di uno José Carreras trentunenne, e pertanto
ancora interessato e coinvolto nel personaggio
che interpreta. Nel cinquantaduenne baritono
triestino Piero Cappuccilli Rodrigo di Posa trova la conferma di un interprete di profonda
umanità, fiero della propria nobiltà, consapevole del proprio destino, indomito nella speranza, anche nel momento struggente della
morte, addio alla vita che è inno di fraterna solidarietà. Ironicamente disinvolta nella convenzione cortese, il trentatreenne mezzosoprano
greco Agnes Baltsa addensa e accalda il canto
nel riuscito disegno di una Eboli che passione
e furore conducono all’autodistruzione. Fondata più sull’azione drammatica che sull’abbandono cantabile è l’Elisabetta del quarantatreenne soprano modenese Mirella Freni. Grande Inquisitore
serpentinamente
insinuante,
sarcasticamente sprezzante, astralmente irraggiungibile, è il trentaseenne basso bolognese
Ruggero Raimondi. Voce dell’umanissima misericordia divina, calda e commossa, è il Frate
del trentottenne basso belga José Van Dam.
Ancora più racchiuso nell’intimità segreta dei
sentimenti appare il Filippo II di Nikolaj Gjau-
rov. Sulla dialettica fra lo splendore pieno di
fascino dello spettacolo e la penetrante attenzione alla individuazione psicologica dei singoli personaggi gioca il settantenne Herbert
Von Karajan una direzione che si dipana discorsivamente con vastità di respiro e con compiutezza di esposizione, senza mai rinunziare
all’incisività. Ricchezza di prospettive ed
estensione di ambientazione sono le qualità più
appariscenti di una registrazione calibrata con
superiore abilità nel dosare gli effetti fonici in
funzione dei risultati musicali (e teatrali). Pubblicato all’inizio in sette facciate di quattro dischi microsolco lunga durata 33 giri, poi ristampato in soli tre dischi (così come consentiva la durata complessiva di tre ore), il Don
Carlo in 4 atti del 1978 è stato definitivamente assicurato alla disponibilità del mercato del
disco dalla rilettura digitale in tre compact disc.
L’idea, assolutamente condivisibile, e ancora troppo poco sfruttata, di conservare e
diffondere in disco i risultati di quelle competizioni canore che mettono a concorso un’intera opera deve essere sussidiata dalla presenza
di un direttore che abbia a cuore il risultato e si
impegni fino in fondo nel guidare i debuttanti
ad un’interpretazione che non soltanto ne valorizzi le qualità individuali ma li metta anche in
stretta relazione fra loro e con l’opera che sono
chiamati ad eseguire. Così purtroppo non è per
l’edizione di Don Carlo ripresa dalle rappresentazioni del 19 e 22 settembre 1991 tenute al
Teatro «Flavio Vespasiano» di Rieti a conclusione del concorso «Mattia Battistini» di quell’anno.
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NASTROGRAFIA
1950 (Napoli, San Carlo; 20 dicembre).
versione 1886 (5 atti).
Italo Tajo, Mirto Picchi, Tito Gobbi, Giulio Neri, Iginio Riccò, Maria Pedrini, Ebe
Stignani, Silvana Tenti, Luciano Della Pergola, Gerardo Gaudioso, non indicata, non
indicati.
Coro e Orchestra del Teatro «di San Carlo» di Napoli,
dir. Tullio Serafin.
Lyric Distribution ALD 3980 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1961 (Wien, Staatsoper; 28 settembre).
versione 1883? (4 atti?).
Walter Kreppel, Flaviano Labò, Eberhard Wächter, Nicola Zaccaria, non identificato,
Antonietta Stella, Giulietta Simionato, non identificato, Erich Majkut, Karl Friedrich,
non identificata, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna,
dir. Nello Santi.
Lyric Distribution ALD 4101 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1962 (Buenos Aires, Colón; 13 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Jerome Hines, Giuseppe Zampieri, Aldo Protti, Hans Hotter, Juan Zanin, Gré Brouwenstijn,
Regina Resnik, Susana Rouco, Italo Pasini, Per Drewsen, Maria Rosa Malatesta, Mario
Verazzi, Walter Maddalena, Pino De Vescovi, Pedro Czackis, Pablo Grande, Guillermo
Valdivia.
Coro e Orchestra del Teatro «Colón» di Buenos Aires,
dir. Fernando Previtali.
Lyric Distribution ALD 2219 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1966 (London, Covent Garden; 10 giugno).
versione 1886 (5 atti).
Boris Christoff, Bruno Prevedi, Peter Glossop, David Ward, Michael Langdon, Gwyneth
Jones, Rita Gorr, Elizabeth Robson, John Dobson, Ronald Lewis, Roxolana Roslak, Eric
Garrett, Dennis Wicks.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Edward Downes.
Lyric Distribution ALD 4411 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
35
1966 (Philadelphia, Academy of Music; 25 ottobre).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Franco Corelli, Louis Quilico, Nikola Gjuzelev, Joseph Salvador, Rajna
Kabaivanska, Oralia Dominguez, non indicata, non indicato, non indicato, non indicata,
non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di Filadelfia,
dir. Anton Guadagno.
Legato Classics ALD 4527 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1969 (Bologna, Comunale; 7 e 13 febbraio).
versione 1883 (4 atti).
Ruggero Raimondi, Bruno Prevedi, Mario Zanasi, Oddino Bertola, Gianfranco Casarini,
Rita Orlandi Malaspina, Franca Mattiucci, Anna Maria Gasparini, Remo Gasparini,
Vittorio Pandano, Anna Baroni, Bruno Tessari, Armando Manelli, Enzo Venchi, Bruno
Grella, Franco Federici, Guido Pasella.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Francesco Molinari Pradelli.
Audioteca Teatro Comunale Bologna 01/640/NS1/0007 (7 febbraio) e 01/639/NS1/0007 A (13
febbraio) (nastri stereo 18 cm. 2 piste; velocità 9,5 cm./s.) (157′; 1 bobina 7 febbraio e 1 bobina 13
febbraio).
1975 (Torino, Regio; 19 gennaio).
versione 1886 (5 atti).
Boris Christoff, Giorgio Casellato Lamberti, Renato Bruson, Gianfranco Casarini,
Ferruccio Furlanetto, Rita Orlandi Malaspina, Fiorenza Cossotto, Graziella Melotti,
Mario Guggia, Fernando Iacopucci, Giovanna Di Rocco, Loris Bandelli, Gianni
Brunelli, Bruno Grella, Guido Pasella, Luigi Risani, Mario Sarti, Nello Zorani.
Coro e Orchestra del Teatro «Regio» di Torino,
dir. Bruno Bartoletti.
Lyric Distribution ALD 2087 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1975 (Oslo, Den Norske Opera; 13 febbraio).
versione? (traduzione Anna-Karin Kiran).
Almar Heggen, Rolf Björling, Knut Skram, Oddbjørn Tennfjord, Terje Stensvold,
Mirjana Dancuo & Mari Louvise Isberg, Edith Thallaug, Anne Nyborg, Gunnar Johnsen,
non indicato, non indicata, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera norvegese di Oslo,
dir. Per Åke Andersen.
(cantato in norvegese).
Archivio Norsk Rikskringkasting (NRK) Nr. 400 184-185-186 (3 bobine).
36
1975 (Frankfurt, Städtische Bühnen; 28 aprile).
versione?
Boris Christoff, Eduardo Alvares, Rudolf Constantin, Manfred Schenk, David Cumberland,
Montserrat Caballé, Maria Luisa Nave, Hiroka Kashiwagi, Alfred Vökt, non indicato,
Malis Wendels, non indicati.
Coro e Orchestra non indicati,
dir. Miguel Ángel Gomez Martinez.
Lyric Distribution ALD 2366 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1975 (Salzburg, Grosses Festspielhaus; 11 agosto).
versione 1883? (4 atti?).
Nikolaj Gjaurov, Plácido Domingo, Piero Cappuccilli, Gheorghe Cra“snaru, José Van
Dam, Mirella Freni, Christa Ludwig, Gabriele Fuchs, Giorgio Stendoro, Robert Kerns,
Anna Tomova, non indicati.
Unione corale della «Società degli Amici della musica», Coro dell’Opera di Stato e
Orchestra Filarmonica di Vienna,
dir. Herbert Von Karajan.
Lyric Distribution ALD 4300 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1976 (Salzburg, Grosses Festspielhaus; 26 luglio).
versione 1883? (4 atti?).
Nikolaj Gjaurov, José Carreras, Piero Cappuccilli, Jules Bastin, José Van Dam, Mirella
Freni, Fiorenza Cossotto, Edita Gruberová, Giorgio Stendoro, Klaus Jürgen Küper, Anna
Tomova, non indicati.
Unione corale della «Società degli Amici della musica», Coro dell’Opera di Stato e
Orchestra Filarmonica di Vienna,
dir. Herbert Von Karajan.
Lyric Distribution ALD 2690 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1976 (Wien, Staatsoper; 1 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Nikolaj Gjaurov, Giacomo Aragall, Piero Cappuccilli, Bengt Rundgren, Peter
Wimberger, Montserrat Caballé, Josephine Veasey, Olga Warla, Ewald Aichberger,
manca, Edita Gruberová, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna,
dir. Miguel Ángel Gomez Martinez.
Lyric Distribution ALD 2300 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
37
1980 (Marseille, Opéra; giugno).
versione 1883? (4 atti?).
Bonaldo Giaiotti, Giacomo Aragall, Giorgio Zancanaro, Luigi Roni, Michel Hubert,
Gena Dimitrova, Sandra Browne, Patricia Baldi, Michel Llado, Bruno Costantini, Maria
Rosa Carminati, Michel Llado, Lucien Cattin, Bernard Albertini, Georges Borrot,
Jacques Noël, Michel Hubert.
Cori dell’Opera di Marsiglia e dell’Opera di Avignone e Orchestra dell’Opera di Marsiglia,
dir. Reynald Giovaninetti.
Lyric Distribution ALD 4103 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1980? (München, ? ; 18 settembre).
versione 1883? (4 atti?).
Evgenij Nesterenko, Veriano Luchetti, Jurij Mazurok, non indicato, Júlia Varády,
Brigitte Fassbänder, non indicata, non indicato, non indicato, non indicata, non indicati.
Coro e Orchestra non indicati,
dir. Francesco Molinari Pradelli.
Lyric Distribution ALD 2777 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1982 (Parma, Regio; 5 gennaio).
versione 1883 (4 atti).
Boris Christoff, Vasile Moldoveanu, Renato Bruson, Luigi Roni, Franco Federici, Gena
Dimitrova, Stefania Toczyska, Monique Baudouin, Bruno Grella, Gianfranco Manganotti,
Isabel Gentile, Carlo Gozzi, Giuseppe Paterlini, Eugenio Prando, Bruno Tessari, Tiziano
Tomassone, Carlo Torregiani.
Coro del Teatro «Regio» di Parma e Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna «Arturo
Toscanini»,
dir. Günther Neuhold.
Audioteca Teatro Regio Parma av 13c 21 e 13c 51 (b 00119-00594) (2 bobine) e av 18a 031 (c
00031) (audiocassetta).
1982 (Barcelona, Liceu; 11 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Martti Talvela, José Carreras, Leo Nucci, Matti Salminen, Graziano Monachesi,
Montserrat Caballé, Elena Obrazcova, Cecília Fondevila, Conrad Gaspà, Josep Manuel
Folch, María Antonia Martín Regueiro, Antoni Lluch, Vicenç Esteve, Jesús Castillón,
Ramon Gajas, Rafael Campos, Angel Molero.
Coro e Orchestra del «Gran Teatro del Liceo» di Barcellona,
dir. Roberto Abbado.
Lyric Distribution ALD 1955 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
38
1983 (Hamburg, Staatsoper; 23 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Ruggero Raimondi, Corneliu Murgu, Sherrill Milnes, Karl Helm, Carl Schultz, Éva
Marton, Elena Obrazcova, Marianne Hirsti, Heinz Kruse, Heinz Kruse, Yoko Kawahara,
Toni Blankenheim, Herbert Fliether, Jürgen Förster, Hans-Otto Kloose, Ude Krekow,
Arnold Van Mill.
Coro dell’Opera di Sato e Orchestra Filarmonica di Stato di Amburgo,
dir. Pinchas Steinberg.
Lyric Distribution ALD 1437 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1983 (Macerata, Sferisterio; 30 luglio).
versione 1883? (4 atti?).
Cesare Siepi, Giuseppe Giacomini, Giorgio Zancanaro, Carlo Cava, Graziano Monachesi,
Montserrat Caballé, Grace Bumbry, Katia Lucarini, Giandomenico Bisi, Fernando
Iacopucci, Giovanna Di Rocco, non indicati.
Coro e Orchestra Filarmonica marchigiana,
dir. Michelangelo Veltri.
Lyric Distribution ALD 1113 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1984 (San José, California, ? ; 28 gennaio).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Vasile Moldoveanu, Richard Stilwell, Kevin Langan, non indicato,
Kathryn Bouleyn, Katherine Ciesinski, non indicata, non indicato, non indicato, non
indicata, non indicati.
Coro e Orchestra Sinfonica di San José,
dir. George Cleve.
Lyric Distribution ALD 1453 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1985 (Firenze, Comunale; 30 aprile).
versione 1883 (4 atti).
Simon Estes, Luís Lima, Piero Cappuccilli, Paolo Washington, Armando Caforio,
Mirella Freni, Giovanna Casolla, Patrizia Pace, Roberto Mazzetti, Mario Ferrara,
Patrizia Pace, Aldo Reggioli, Luigi Risani, Vincenzo Sagona, Ettore Cresci, Alberto
Carusi, Leonardo Monreale, Augusto Frati, Giorgio Giorgetti.
Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino»,
dir. James Conlon.
Nastroteca lirica Teatro Comunale Firenze 302 A-B-C-D (nastro stereo; 19 cm./s.) (172′30ʺ; 4 bobine).
39
1985 (Firenze, Comunale; 2 maggio).
versione 1883 (4 atti).
Bonaldo Giaiotti, Luís Lima, Piero Cappuccilli, Paolo Washington, Armando Caforio,
Mirella Freni, Giovanna Casolla, Patrizia Pace, Roberto Mazzetti, Mario Ferrara,
Patrizia Pace, Aldo Reggioli, Luigi Risani, Vincenzo Sagona, Ettore Cresci, Alberto
Carusi, Leonardo Monreale, Augusto Frati, Giorgio Giorgetti.
Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino»,
dir. James Conlon.
Nastroteca lirica Teatro Comunale Firenze 303 A-B-C-D (nastro stereo; 19 cm./s.) (172′30ʺ; 4 bobine).
1986 (Salzburg, Grosses Festspielhaus; 26 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Ferruccio Furlanetto, José Carreras, Piero Cappuccilli, Matti Salminen, Franco De Grandis,
Fiamma Izzo D’Amico, Agnes Baltsa, Antonella Bandelli, Horst Nitsche, Volker Horn,
Antonella Bandelli, Natale De Carolis, Noël Ramirez, Petteri Salomaa, Roberto Servile,
Goran Simić, Alfred S”ramek.
Gruppo da concerto del Coro dell’Opera di Stato di Vienna, Coro da concerto di
Salisburgo, Coro dell’Opera nazionale di Sofia e Orchestra Filarmonica di Berlino,
dir. Herbert Von Karajan.
Lyric Distribution ALD 1304 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1986 (Cagliari, Auditorium Conservatorio; 19 novembre).
versione 1883? (4 atti?).
Nikola Gjuzelev, Giuseppe Giacomini, Leo Nucci, Lorenzo Gaetani, Francesco Musinu,
Margarita Castro-Alberty, Giovanna Casolla, Rossella Ragatzu, Ovidio Mastino,
Augusto Pedroni, Patrizia Gentile, Leonida Bergamonti, Nino Carta, Mario Machì, Luigi
Medda, Carlo Micalucci, Felice Todde.
Coro e Orchestra dell’Istituzione dei concerti e del teatro lirico «Giovanni Pierluigi da
Palestrina» di Cagliari,
dir. Nino Bonavolontà.
Archivio registrazioni audio Teatro lirico Cagliari senza numero (nastri velocità 71/2 cm./s.).
1987 (Paris, Opéra, Palais Garnier; 10 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Nikola Gjuzelev, Antonio Ordoñez, Alain Fondary, Dimitri Kavrakos, Fernand Dumont,
Sharon Sweet, Nadine Denize, Marie-Christine Porta, Jean-Philippe Marlière, Jérôme
Engramer, Liliane Mazeron, Roland Barbier, Pierre Charillon, Jean-Pierre Mazaloubaud,
Edward Marshall, Alain Pilard, André Sénécal, Paul Sherrell, Michel Taverne.
Coro e Orchestra del Teatro nazionale dell’«Opéra» di Parigi,
dir. Maximiano Valdès.
Lyric Distribution ALD 2220 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1987 (Bonn; 13 ottobre).
40
versione 1883? (4 atti?).
Martti Talvela, Lando Bartolini, Giorgio Zancanaro, Luigi Roni, Axel Wagner, Katia
Ricciarelli, Nadine Denize, Chieko Shirasaka, Roderic Kesting, Alois Perl, Elisabeth
Maria Wachutka, non indicati.
Coro e Coro aggiunto dell’Opera e Orchestra della «Beethovenhalle» di Bonn,
dir. Miguel Ángel Gomez Martinez.
Lyric Distribution ALD 3299 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1988 (Bologna, Comunale; 1 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Ruggero Raimondi, Antonio Ordoñez, Paolo Coni, José Garcia, Carlo De Bortoli, Aprile
Millo, Giovanna Casolla, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Primo Zanetti, Patrizia
Dordi, Giovanni Furlanetto, Sandro Sandri, Gastone Sarti, Franco Stanzani, Tiziano
Tomassone, Tito Turtura.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Myung-Whun Chung.
Audioteca Teatro Comunale Bologna 01/660/NS1/0687 (nastro stereo 2 piste 18 cm.; velocità 9,5
cm./s.) (1 bobina).
1988 (Bologna, Comunale; 24 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Ruggero Raimondi, Antonio Ordoñez, Paolo Coni, José Garcia, Franco Federici, Aprile
Millo, Giovanna Casolla, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Primo Zanetti, Patrizia
Dordi, Giovanni Furlanetto, Sandro Sandri, Gastone Sarti, Franco Stanzani, Tiziano
Tomassone, Tito Turtura.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Myung-Whun Chung.
Lyric Distribution ALD 2367 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1988 (Genève, Grand Théâtre; 30 giugno).
versione 1883 (4 atti).
Samuel Ramey, Neil Shicoff, Håkan Hagegård, Kevin Langan, Konstantin Sfiris,
Rosalind Plowright, Eva Randová, Barbara Bonney, Constantin Zaharia, Valentin Jar,
Barbara Bonney, Arcangelo Battista, Bardo Bayvertian, Mario Hacquard, Marc Mazuir,
Noël Ramirez, Gregor Schildknecht.
Coro del «Grand Théâtre» di Ginevra e Orchestra della «Suisse Romande»,
dir. Richard Armstrong.
Lyric Distribution ALD 1614 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1989 (London, Covent Garden; 3 aprile).
41
versione 1886 (5 atti).
Samuel Ramey, Dennis O’Neill, Gino Quilico, Willard White, John Connell, Katia
Ricciarelli, Agnes Baltsa, Anne Dawson, John Dobson, non indicato, Gillian Webster,
non indicati.
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Richard Armstrong.
Lyric Distribution ALD 1728 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1989 (Bologna, Comunale, prova generale; 25 maggio).
versione 1883? (4 atti?).
Nikolaj Gjaurov, Antonio Ordoñez, Renato Bruson, José Garcia, Franco Federici,
Daniela Dessì, Bruna Baglioni, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Francesco Piccoli,
Barbara Briscik, Ledo Freschi, Paolo Maria Orecchia, Sandro Sandri, Gastone Sarti,
Tiziano Tomassone, Tito Turtura.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Hubert Soudant.
Audioteca Teatro Comunale Bologna 01/695/NS1/0709 (nastro stereo 2 piste 18 cm.; velocità 9,5
cm./s.) (con edizione 27 maggio, in 1 bobina).
1989 (Bologna, Comunale; 27 maggio).
versione 1883? (4 atti?).
Nikolaj Gjaurov, Antonio Ordoñez, Renato Bruson, José Garcia, Franco Federici,
Daniela Dessì, Bruna Baglioni, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Francesco Piccoli,
Barbara Briscik, Ledo Freschi, Paolo Maria Orecchia, Sandro Sandri, Gastone Sarti,
Tiziano Tomassone, Tito Turtura.
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Hubert Soudant.
Audioteca Teatro Comunale Bologna 01/695/NS1/0709 (nastro stereo 2 piste 18 cm.; velocità 9,5
cm./s.) (con prova generale 25 maggio, in 1 bobina).
1989 (Cincinnati, Music Hall; 24 giugno).
versione 3 atti (?).
Eric Halfvarson, Kristian Johannsson, Robert McFarland, Malcolm Smith, David Groth,
Eva Zseller, Sharon Graham, Diane Yomtov, Walter Pool, David Price, Donna Lundeen,
non indicati.
Coro dell’Opera e Orchestra Sinfonica di Cincinnati,
dir. Anton Coppola.
Lyric Distribution ALD 1845 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1990 (Los Angeles, Dorothy Chandler Pavilion; 20? aprile).
42
versione 1883 (4 atti).
Barseg Tumanyan, Plácido Domingo, Vladimir C”ernov, Louis Lebherz, non indicato,
Natal’ja Trojckaja, Nina Terent’eva, non indicata, non indicato, non indicato, non
indicata, non indicati.
Coro e Orchestra non indicati,
dir. Jurij Simonov.
Lyric Distribution ALD 2168 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1992 (Las Palmas, Perez Galdós; 15 febbraio).
versione 1883 (4 atti).
Simon Estes, Giacomo Aragall, Giancarlo Pasquetto, Georgios Pappas, Miguel Ángel
Zapater, Katia Ricciarelli, Doris Soffel, Candelaria Gonzalez, Elu Arroyo, Manuel
Ramirez, non indicata, non indicati.
Coro del Festival operistico di Las Palmas e Orchestra Filarmonica di Gran Canaria,
dir. Jorge Rubio.
Lyric Distribution ALD 2778 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1992 (San Francisco, War Memorial Opera House; 11 novembre).
versione 1886 (5 atti).
Robert Lloyd, Richard Margison, Thomas Allen, Gwynne Howell, Kevin Langan, Carol
Vaness, Nina Terent’eva, Mary Mills, William Burden, Stephen Guggenheim, Camellia
Johnson, non indicati.
Coro e Orchestra dell’Opera di San Francisco,
dir. Donald Runnicles.
Lyric Distribution ALD 2957 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1994 (Bilbao, Coliseo Albia; 13 gennaio).
versione 1883? (4 atti?).
Roberto Scandiuzzi, Lando Bartolini, Paolo Coni, Jaakko Ryhanen, Dong-Jiam Gong,
Margaret Price, Luciana D’Intino, Tat’jana Davydova, non indicato, José Javier De
Nicolás, Inmaculada Martínez, non indicati.
Coro d’opera di Bilbao e Orchestra Filarmonica di Pomerania,
dir. Antonello Allemandi.
Lyric Distribution ALD 3526 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1996 (London, Royal Albert Hall, concerto; 20 luglio).
versione 1886 (5 atti).
Roberto Scandiuzzi, Richard Margison, Dmitri Hvorostovsky, Robert Lloyd, Sorin
Coliban, Sylvie Valayre, Ol’ga Borodina, Susan Parry, Robin Leggate, Roderick
Williams, Mary Plazas, Donaldson Bell, Mark Campbell Griffiths, Jonathan Fisher,
Rodney Gibson, Christopher Lackner, Charles Munro, Eddie Wade.
Coro e Orchestra non identificati,
dir. Bernard Haitink.
Lyric Distribution ALD 4105-L (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
1996 (Chicago, Civic Opera House; 21 settembre).
43
versione 1883 (4 atti).
Samuel Ramey, Michael Sylvester, Vladimir C”ernov, Eric Halfvarson, Hao-Jiang Tian,
Carol Vaness, Dolora Zajick, Robin Blitch, Matthew Polenzani, James Cornelison,
Juliana Rambaldi, John Marcus Bindel, Lawrence Formosa, Jan Jarvis, Paul Wayne
Gpuzzell, Kevin Rees, Peter Van de Graaff.
Coro e Ochestra della «Lyric Opera» di Chicago,
dir. Daniele Gatti.
Legato Classics ALD 4529 (audiocassetta; U.S.A.; fuori catalogo).
44
VIDEOGRAFIA
1967 (Tokyo, Metropolitan Hall, NHK; 2 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Nicola Rossi Lemeni, Sándor Kónya, Sesto Bruscantini, Antonio Zerbini, Franco
Pugliese, Gwyneth Jones, Biserka Cvejić, Mirella Fiorentini, Sergio Baldi, Giuseppe
Baratti, Bianca Mauri, non indicati.
Gruppo corale «Nikikai», Coro d’opera «Fujiwara», Coro della Radio di Tokyo e
Orchestra Sinfonica della NHK (Nippon Hoso Kyokai) di Tokyo,
dir. Oliviero De Fabritiis.
regia Bruno Nofri.
coreografia Ercole Sormani.
scene e costumi Marcello D’Ellena.
produzione Nippon Hoso Kyokai (NHK) (Giappone).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Giappone 1967.
durata complessiva 194′58ʺ.
durata effettiva musica 172′34ʺ (62′47ʺ+34′48ʺ+52′46ʺ+22′13ʺ).
Lyric Distribution LDV 1666 (NTSC) e PV 452-92 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori
catalogo) (1 videocassetta).
IRTEM 575.
Legato Classics 10028 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (1 videocassetta).
1978 (Milano, Scala; 7 gennaio).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Evgenij Nesterenko, Plácido Domingo, Renato Bruson, Luigi Roni, Giovanni Foiani,
Margaret Price, Elena Obrazcova, Maria Fausta Gallamini, Gianfranco Manganotti,
Antonio Savastano, Francesca Caldara, Leonida Bergamonti, Bruno Grella, Mario
Mattiotti, Giuseppe Morresi, Carlo Meliciani, Aldo Reggioli, Saverio Safina, Domenico
Versaci Medici, Luigi De Corato (Un taglialegna).
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
regia Luca Ronconi.
scene e costumi Luciano Damiani.
produzione Teatro alla Scala Milano
produzione RAI-Radiotelevisione italiana.
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Italia 1978.
durata complessiva 229′11ʺ.
durata effettiva musica 202′48ʺ (27′47ʺ+58′05ʺ+36′01ʺ+56′40ʺ+24′15ʺ).
Deutsches Rundfunkarchiv 0105969 (videotape; Germania) (234′05ʺ; 3 bobine).
Lyric Distribution LDV 1201 (NTSC) e PV 253-91 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori
catalogo) (1 videocassetta).
IRTEM 451.
45
1983 (New York, Metropolitan; 20 marzo).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Nikolaj Gjaurov, Plácido Domingo, Louis Quilico, Ferruccio Furlanetto, Julien Robbins,
Mirella Freni, Grace Bumbry, Betsy Norden, John Gilmore, Charles Anthony, Marvis
Martin, non indicati, Peter Sliker (Un taglialegna), Barbara Greene (La contessa
d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. James Levine.
regia John Dexter.
scene David Reppa.
costumi Ray Diffen.
direzione ripresa visiva Brian Large.
produzione Metropolitan Opera (U.S.A.).
produzione Unitel (Germania).
produzione Channel Thirteen (WNET) (U.S.A.).
produzione ITTC.
produzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania).
distribuzione Home Vision (U.S.A.).
distribuzione Pioneer Artists (U.S.A.).
distribuzione Beta Film (Germania).
origine U.S.A. 1983.
durata complessiva 227′18ʺ (109′03ʺ+118′15ʺ).
durata effettiva musica 195′24ʺ (31′06ʺ+57′41ʺ+32′24ʺ+51′43ʺ+22′30ʺ).
Pioneer Artists PA-84-075 (laserdisc; compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale;
colore; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (2 videodischi).
Paramount Home Video Bel Canto 2363 (VHS; colore; stereo; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (2
videocassette).
IRTEM 16.
Pioneer Artists PC-94-019 (laserdisc; compact; registrazione stereo; ricostruzione tecnica digitale;
colore; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo).
1984 (Marseille, Opéra; 30 maggio).
versione 1883 (4 atti).
José Van Dam, Giacomo Aragall, Leo Nucci, Victor Von Halem, Bernard Albertini,
Margarita Castro-Alberty, Sylvia Corbacho, Maria Rosa Carminati, Bruno Costantini, Bruno
Costantini, Maria Rosa Carminati, Lucien Cattin, Michel Llado, Louis Larrivée, Michel
Bacci, Jean-Marc Delpaz, Bernard Albertini, Nathalie Demarc (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra dell’Opera di Marsiglia,
dir. Michelangelo Veltri.
regia, luci e direzione ripresa visiva Jacques Karpo.
coreografia Kristin Osmundsen.
scene e costumi Martin Schlumpf.
produzione Opéra Marseille (Francia).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Francia 1984.
durata complessiva 178′30ʺ.
durata effettiva musica 166′21ʺ (60′15ʺ+33′51ʺ+51′26ʺ+20′49ʺ).
Lyric Distribution LDV 1334 (VHS; bianco e nero; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo)
(1 videocassetta).
IRTEM 578.
46
1984 (Orange, Chorégies; 13 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Simon Estes, Giacomo Aragall, Renato Bruson, Luigi Roni, Olim Sadullaev, Montserrat
Caballé, Grace Bumbry, Pierrette Delange, Jean-Louis Elie, Guy Gabelle, Ewa
Godlewska, Jean-Louis Elie, Jean-Marie Joye, Bertrand Kovack, Alain Perraton, Olim
Sadullaev, Alain Vernhes, Michèle Dumont (La contessa d’Aremberg).
Coro di «Radio-France» e Orchestra Nazionale di Francia,
dir. Thomas Fulton.
regia Jean-Claude Auvray.
scene e costumi Jean-Paul Chambas.
luci Denis Viens.
direzione ripresa visiva Yves-André Hubert.
produzione Chorégies Orange (Francia).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Francia 1984.
durata complessiva 189′33ʺ.
durata effettiva musica 172′37ʺ (61′25ʺ+33′47ʺ+54′10ʺ+23′15ʺ).
Lyric Distribution 8768 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo).
IRTEM 863.
1985 (London, Covent Garden; 17 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Robert Lloyd, Luís Lima, Giorgio Zancanaro, Joseph Rouleau, Matthew Best, Ileana
Cotrubas, Bruna Baglioni, Patricia Parker, John Dobson, Alan Jones, Lola Biagioni, Ian
Comboy, Brian Donlan, Henry Herford, Martin McEvoy, Julian Moyle, Stephen RhysWilliams, Romayne Grigorova (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Bernard Haitink.
regia Christopher Renshaw (da Luchino Visconti).
scene e costumi Luchino Visconti.
luci Bill McGee (da Luchino Visconti).
direzione ripresa visiva Brian Large.
produzione National Video Corporation (NVC) (Gran Bretagna).
produzione British Broadcasting Corporation (BBC) (Gran Bretagna).
distribuzione NVC Arts (Gran Bretagna).
origine Gran Bretagna 1985.
durata complessiva 205′31ʺ.
durata effettiva musica 191′22ʺ (23′37ʺ+60′18ʺ+34′47ʺ+52′19ʺ+20′21ʺ).
Thorn EMI L90 3445 5 (VHS; colore; stereo; PAL; Gran Bretagna; fuori catalogo) (1 videocassetta).
CGD Videosuono 061 039 (VHS; colore; stereo; PAL; Italia; fuori catalogo) (1 videocassetta).
IRTEM 17.
Home Video numero non accertato (VHS; colore; stereo; NTSC; U.S.A.; fuori catalogo) (2
videocassette).
Castle Vision CV1 2033 (VHS; colore; stereo; PAL; Gran Bretagna) (1 videocassetta).
47
1985 (Firenze, Comunale; 2 maggio).
versione 1883 (4 atti).
Bonaldo Giaiotti, Luís Lima, Piero Cappuccilli, Paolo Washington, Armando Caforio,
Mirella Freni, Giovanna Casolla, Patrizia Pace, Roberto Mazzetti, Mario Ferrara,
Patrizia Pace, Aldo Reggioli, Luigi Risani, Vincenzo Sagona, Ettore Cresci, Alberto
Carusi, Leonardo Monreale, Augusto Frati, Giorgio Giorgetti, non indicata (La contessa
d’Aremberg).
Coro e Orchestra del «Maggio Musicale Fiorentino»,
dir. James Conlon.
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi.
ripresa visiva Sandro Pacini.
produzione Teatro Comunale Firenze (Italia).
distribuzione edizione fuori commercio.
origine Italia 1985.
Videoteca Teatro Comunale Firenze 204 A-B-C (U-Matic; bianco e nero; mono?; PAL) (4
videocassette).
1986 (Salzburg, Grosses Festspielhaus; 22 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Ferruccio Furlanetto, José Carreras, Piero Cappuccilli, Matti Salminen, Franco De
Grandis, Fiamma Izzo D’Amico, Agnes Baltsa, Antonella Bandelli, Horst Nitsche,
Volker Horn, Antonella Bandelli, Natale De Carolis, Noël Ramirez, Petteri Salomaa,
Roberto Servile, Goran Simić, Alfred S”ramek, Katharina Schluchter (La contessa
d’Aremberg).
Gruppo da concerto del Coro dell’Opera di Stato di Vienna, Coro da concerto di
Salisburgo, Coro dell’Opera nazionale di Sofia e Orchestra Filarmonica di Berlino,
dir. Herbert Von Karajan.
regia Herbert Von Karajan.
scene Günther Schneider-Siemssen.
costumi Georges Wakhévitch.
luci Helmuth Reichmann.
luci Werner Breitenfelder.
direzione ripresa visiva Herbert Von Karajan.
direzione ripresa visiva Ernst Wild.
direzione ripresa visiva Gela-Marina Runne.
produzione Salzburger Osterfestspiele (Austria).
produzione Oesterreichischer Rundfunk (ORF) (Austria).
produzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania).
distribuzione Sony Classical.
origine Austria 1986.
durata complessiva 180′40ʺ.
durata effettiva musica 161′46ʺ (56′10ʺ+34′40ʺ+53′27ʺ+17′29ʺ).
Sony Classical S2LV 48 312 (laserdisc; compact; registrazione digitale; colore; PAL; fuori catalogo)
(2 videodischi).
Sony Classical SHV 48 312 (VHS; colore; stereo; PAL) (1 videocassetta).
IRTEM 592.
48
1988
(Bologna, Comunale; 5 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Ruggero Raimondi, Antonio Ordoñez, Paolo Coni, José Garcia, Carlo De Bortoli, Aprile
Millo, Giovanna Casolla, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Primo Zanetti, Patrizia
Dordi, Giovanni Furlanetto, Sandro Sandri, Gastone Sarti, Franco Stanzani, Tiziano
Tomassone, Tito Turtura, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Myung-Whun Chung.
regia Andrei Serban.
scene e costumi Yannis Kokkos.
luci Patrice Trottier.
ripresa visiva «Hirin» Bologna.
produzione Teatro Comunale Bologna (Italia).
distribuzione edizione fuori commercio.
origine Italia 1988.
durata complessiva 228′.
durata effettiva musica non accertata.
Videoteca Teatro Comunale Bologna 01/255/VID1/1987-88/5 (VHS; colore; mono?; PAL) (1
videocassetta).
1988 (Barcelona, Liceu; 13 aut 15 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Ruggero Raimondi, Rubén Dominguez, Wolfgang Brendel, Harald Stamm, Alfonso
Echeverría, Margaret Price, Stefania Toczyska, Maria Angels Sarroca, Josep Manuel
Folch, Antoni Comas, Rosa Maria Conesa, Vicenç Esteve, Jesús Castillón, Alfredo
Heilbron, Antoni Lluch, Manuel Garrido, Cristòfor Viñas, non indicata (La contessa
d’Aremberg).
Coro e Orchestra del «Gran Teatro del Liceo» di Barcellona,
dir. Thomas Fulton.
regia Jean Claude Riber.
scene Josef Svoboda.
costumi Carin Bartels.
luci Salvator Sumsi.
direzione ripresa visiva Roger Justafrè.
direzione registrazione sonora Ricard Camprodon.
produzione Gran Teatre del Liceu Barcelona (Spagna).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Spagna 1988.
durata complessiva 211′25ʺ (121′39ʺ+89′46ʺ).
durata effettiva musica 155′37ʺ (47′56ʺ+34′03ʺ+50′34ʺ+23′04ʺ).
Lyric Distribution LDV 1783 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (2
videocassette).
IRTEM 576.
49
1989 (Ravenna, Rocca Brancaleone; 11 luglio)
versione 1883 (4 atti).
Ruggero Raimondi, Alberto Cupido, Renato Bruson, Oddbjørn Tennfiord, Carlo De Bortoli,
Daniela Dessì, Maria Luisa Nave, Marilena Laurenza, Bruno Bulgarelli, Francesco
Piccoli, Barbara Briscik, Ledo Freschi, Sandro Sandri, Paolo Maria Orecchia, Gastone
Sarti, Tiziano Tomassone, Tito Turtura, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,
dir. Hubert Soudant.
regia Umberto Banci (da Andrei Serban).
scene e costumi Yannis Kokkos.
luci Sergio Guazzotti.
ripresa visiva «Hirin» Bologna.
produzione Teatro Comunale Bologna (Italia).
distribuzione edizione fuori commercio.
origine Italia 1989.
durata complessiva 187′.
durata effettiva musica non accertata.
Videoteca Teatro Comunale Bologna 01/208/VID1/1989/1R (VHS; colore; mono?; PAL) (1
videocassetta).
1990 (Piacenza, Municipale; dicembre).
versione 1883 (4 atti).
Roberto Scandiuzzi, Nazzareno Antinori, Paolo Coni, Franco Federici, Filippo Militano,
Adelisa Tabiadon, Susanna Anselmi, Daniela Benori, Carlo Torregiani, Giandomenico
Bisi, Alessandra Sammaruga, non indicati, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro lirico marchigiano «Vincenzo Bellini» e Orchestra Filarmonica marchigiana,
dir. Filippo Zigante.
regia Francesco Privitera.
scene «La bottega veneziana».
costumi «Sartoria Basso».
produzione Teatro Municipale Piacenza (Italia).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Italia 1990.
durata complessiva 181′13ʺ.
durata effettiva musica 178′25ʺ (65′17ʺ + 36′50ʺ + 55′35ʺ + 20′43ʺ).
Lyric Distribution 8300 (NTSC) e PV 297-92 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori catalogo)
(1 videocassetta).
IRTEM 861.
50
1991 (Bordeaux, Palais des Sports; ottobre).
versione 1883 (4 atti).
Paata Burc“uladze, Giuseppe Giacomini, Giorgio Zancanaro, Erich Knodt, Jean-Philippe
Courtis, Alessandra Marc, Giovanna Casolla, Michaela Mingheras, José-Anibal Bresco,
Pascal Aubert, Marie-Françoise Lefort, non indicati, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Complesso vocale d’Aquitania, Coro del «Grand Théâtre» di Bordeaux e Orchestra
nazionale di Bordeaux-Aquitania,
dir. Alain Lombard.
regia, scene e costumi Daniel Ogier.
produzione FR Sud-Ouest (Francia).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Francia 1991.
durata complessiva 182′10ʺ.
durata effettiva musica 178′27ʺ (64′42ʺ + 36′58ʺ + 53′18ʺ + 23′29ʺ).
Lyric Distribution 8845 (VHS; colore; mono; NTSC e PAL; U.S.A.; fuori catalogo) (1
videocassetta).
IRTEM 862.
1992 (Verona, Arena; 1 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Roberto Scandiuzzi, Alberto Cupido, Giancarlo Pasquetto, Kurt Rydl, Armando Caforio,
Aprile Millo, Giovanna Casolla, Daniela Benori, Pierfrancesco Poli, Enrico Facini,
Rossella Ragatzu, Alberto Carusi, Bernardino Di Bagno, Ivo Ingram, Eftimios
Michalopoulos, Giovanni Sancin, Ezio Maria Tisi, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra dell’Ente lirico «Arena» di Verona,
dir. Gustav Kuhn.
regia Renzo Giacchieri.
coreografia Dante Ferretti.
scene e costumi Gabriella Pescucci.
direzione ripresa visiva M. Piotto.
produzione Arena Verona (Italia).
distribuzione Lyric Distribution (U.S.A.).
origine Italia 1992.
durata complessiva 180′53ʺ.
durata effettiva musica 167′49ʺ (59′44ʺ+36′13ʺ+49′58ʺ+21′54ʺ).
Lyric Distribution 8523 (NTSC) e PV 524-93 (PAL) (VHS; colore; mono; U.S.A.; fuori catalogo)
(1 videocassetta).
IRTEM 577.
51
1992 (Milano, Scala; dicembre).
versione 1883 (4 atti).
Samuel Ramey, Luciano Pavarotti, Paolo Coni, Aleksandr Anisimov, Andrea Silvestrelli,
Daniela Dessì, Luciana D’Intino, Marilena Laurenza, Orfeo Zanetti, Mario Bolognesi,
Nuccia Focile, Aldo Bramante, Giorgio Giuseppini, Ernesto Panariello, Giacomo Prestia,
Silvestro Sammaritano, Enrico Turco, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Riccardo Muti.
regia, scene e direzione ripresa visiva Franco Zeffirelli.
costumi Anna Anni.
luci Paolo Arata.
produzione Teatro alla Scala Milano.
produzione RAI-Radiotelevisione italiana.
distribuzione EMI (Gran Bretagna).
origine Italia 1992.
durata complessiva 183′59ʺ.
durata effettiva musica 173′43ʺ (63′52ʺ+34′54ʺ+52′54ʺ+22′03ʺ).
EMI LDD4 91134-1 (laserdisc; compact; registrazione digitale; colore; PAL; fuori catalogo) (2
videodischi).
IRTEM AT OL 109.
EMI MVB4 91134-3 (VHS; colore; stereo; PAL) (2 videocassette).
IRTEM 682.
La videografia del Don Carlo cantato in
italiano annovera undici edizioni della redazione in 4 atti del 1883, due edizioni della redazione in 5 atti del 1886 e due edizioni basate
sul lavoro di ricostruzione delle partiture di
Ursula Günther e Luciano Petazzoni, in 5 atti,
con commistione di materiali del 1867 e del
1886, e recupero della scena iniziale del primo
atto (con la canzone del Taglialegna e il lamento del popolo che giace in miseria a causa
del protrarsi della guerra) dagli autografi originali di Verdi, con traduzione dei testi francesi
in italiano.
Nella realtà, in questi due ultimi casi (indubbiamente i più interessanti), si tratta piuttosto di un’edizione integrale 1886, con la «prefazione» del citato episodio della versione
francese tradotta in italiano. Tale è almeno
senz’altro il caso della videoregistrazione della rappresentazione di Don Carlo che ha avuto luogo al «Metropolitan» di New York il 20
marzo 1983, con la regia di John Dexter e la
direzione musicale di James Levine. La regia
del sessantasettenne John Dexter non è una regia di movimento, nel senso che i movimenti,
quando ci sono, restano esterni agli stati d’animo dei personaggi e rappresentano soltanto la
cornice esteriore della vicenda. Dexter sembra
comunque non amarli troppo (l’affollarsi delle
figure più disparate nel quadro dell’auto-da-fé
è confuso e farraginoso, serve ad occupare materialmente la scena, non deriva da motivazioni necessarie e neanche da indicazioni suggestive, e riesce sinceramente difficile farsene
una ragione, anche perché in sostanza finisce
per intralciare l’azione dei personaggi, anzi
che spiegarla). Il regista britannico preferisce
invece le composizioni statiche, per quel che
riguarda i gruppi, e le collocazioni isolate, per
quel che concerne i singoli, con qualche elemento scenico in funzione più di separazione
che di collegamento. Le scene di David Reppa
si fondano essenzialmente su disegni geometrici ripetitivi: i rettangoli sovrapposti a mo’ di
loculi nei quadri del monastero di San Giusto,
i quadrati delle cancellate nel quadro della prigione, gli archi come fondale nel quadro all’esterno del chiostro di San Giusto, il parallelepipedo centrale nel quadro dell’auto-da-fé. Nei
due quadri «notturni», la foresta di Fontainebleau e il giardino della regina, Reppa invece
opta per soluzioni monocromatiche fondate su
diverse tonalità di blu. L’animazione interna
delle scene è rimessa da Dexter al gioco automatico dei contrasti di colore, siano essi di immediato risalto o di più smorzata combinazione, e in ciò lo soccorrono i costumi disegnati
da Ray Diffen con sontuosa ricchezza, anche
di dettagli. Lo scopo della regia sembra in definitiva essere quello di richiamare l’attenzio-
52
ne sui singoli personaggi, via via che essi hanno l’occasione di presentarsi in scena: non di
rado sono esaltati da una illuminazione dall’alto che li centra esattamente. La mancanza di
una concezione dinamica unitaria è sottolineata dalla ripresa visiva, diretta da Brian Large
con una profusione di alternanze di primi e di
primissimi piani (figure a tre quarti, senza piedi; mezzi busti; visi) e con una parsimonia di
riprese panoramiche a tutto campo, che rendono difficile a volte persino individuare la precisa collocazione sulla scena di questo o di
quel personaggio. La ripresa video, assai ben
definita nei primi e nei secondi piani, perde di
messa a fuoco man mano che si approfondisce
verso i piani più distanti, spesso confusi e
sfrangiati. E che sia un problema di messa a
fuoco e non di granatura è confermato dal livello veramente basso di tremolio dei fondali,
anche quando sono particolarmente scuri. Piuttosto ruvida e a volte rasposa risulta la riproduzione della registrazione audio. Del resto né
la direzione di Levine né le interpretazioni dei
singoli cantanti mostrano di puntare sulla raffinatezza e la delicatezza. Con intensità e slancio canta Don Carlo Plácido Domingo, che peraltro è difficile scenda al disotto del mezzoforte. Calore di voce e contenutezza di linea
non travalicano i confini della genericità
espressiva. Comunque il Don Carlo di Domingo è piacevole da ascoltare e forse ancora più
interessante da vedere: soprattutto negli ultimi
due quadri, quando un’allucinata disperazione
si manifesta nella trasandatezza del vestire e
nella fissità dello sguardo. Una bella signora di
alto rango, sempre consapevole della propria
posizione, è Mirella Freni, che spinge il canto
anche fino al grido, con metallico squillare di
acuti, e disegna una Elisabetta di Valois densa
nel sentire e forte nell’esprimersi, ma capace
altresì di sfumare, di smorzare, di filare in diminuendo e di intensificare in crescendo; l’interpretazione è drammatica, senza aver bisogno alcuno di gesticolazioni. Infagottato in una
specie di materasso, voce impastata e un po’
attufata, Louis Quilico è un Rodrigo enfaticamente patetico, con qualche tendenza alla lamentosità, monocromo nel canto e monotono
nel gesto, insufficiente nella presenza e nell’azione. Un re stanco e avvilito è un Nikolaj
Gjaurov non del tutto al pieno delle proprie
possibilità sotto il profilo della potenza, dell’autorità e dell’incisività, ed invece fragilmente umano nell’intima meditazione del monologo che apre il quarto atto, gestito sempre
con una sobrietà che non diviene mai freddezza od estraneità. Forse per eccesso di voluta
disinvoltura finisce per trovarsi a disagio Grace Bumbry (che riprende da un famoso quadro
d’epoca la benda nera sull’occhio destro),
Eboli piuttosto massiccia, quasi ingombrante,
inadatta alla schermaglia galante, cantata con
53
una asprezza financo tagliente, gestita con
grandiosità, ma anche con sommarietà, di tratti. Un cardinale veneziano più che un Grande
Inquisitore spagnolo raffigura Ferruccio Furlanetto. Vivacemente spigliato, piacevolmente
acerbo, è il Tebaldo simpaticamente sciolto di
Betsy Norden, azzurro folletto sorridente. Non
ha forse tutta l’imponenza del ruolo, ma ha
una bella voce pastosa, il Frate di Julien Robbins. Figura fisica e logorio vocale rendono
inidoneo alle funzioni di Araldo il veterano
Charles Anthony. Non è aiutata dalla dispersiva ripresa visiva di Brian Large la direzione di
James Levine, soprattutto nei concertati, nei
quali non è messo in evidenza il gioco di rimandi e di richiami, di scioglimenti e di riannodi che ne assicurano l’unità, sia pure nell’ambito di una lettura più estensiva che stringente; vigile e attento nell’assicurare la
sintonia dell’orchestra con i cantanti, Levine
non ricerca tanto la sottigliezza della penetrazione, quanto l’eloquenza dell’esposizione
(dato messo visivamente in rilievo dall’insistenza della ripresa visiva sulle corde e sull’arco del violoncello e sulle dita del violoncellista nell’assolo dell’introduzione strumentale al monologo di Filippo II) e lascia libero
sfogo al proprio gusto per gli effetti spettacolari che nascono da processi di accumulazione
nel quadro dell’auto-da-fé. La videoregistrazione del Don Carlo in 5 atti del «Metropolitan» del 20 marzo 1983 è stata pubblicata in
due videocassette dalla «Paramount Home Video» e in due videodischi dalla «Pioneer Artists» con caratteristiche tecniche predisposte
per il mercato statunitense (ma comodamente
leggibili anche in Europa), ma non è più disponibile (e al momento non è stata ancora riletta digitalmente in DVD). La stessa sorte è
toccata alla videoregistrazione della rappresentazione del 7 gennaio 1978 alla «Scala» di Milano, con la regia teatrale di Luca Ronconi e la
direzione musicale di Claudio Abbado, pubblicata negli Stati Uniti in videocassetta dalla
«Lyric Distribution» di Ed Rosen, ma da tempo fuori catalogo. Spesso erroneamente presentata come riproduzione della «prima» del 7
dicembre 1977, è in realtà la replica speciale
dedicata alla memoria di Victor De Sabata nell’anniversario della sua morte, in cui compaiono artisti che non presero parte a nessun’altra
delle rappresentazioni di Don Carlo dirette da
Claudio Abbado nel teatro milanese nella stagione 1977-1978 (e sono Margaret Price, Plácido Domingo e Renato Bruson). Purtroppo il
video messo in circolazione dalla «Lyric Distribution» era di pessima qualità.
Soltanto in videocassetta sono state pubblicate le due edizioni che contengono la redazione di Don Carlo in 5 atti del 1886 senza aggiunte. La videoregistrazione della rappresentazione del «Covent Garden» di Londra del 17
aprile 1985, con la regia teatrale di Christopher
Renshaw (ripresa da Luchino Visconti) e la direzione musicale di Bernard Haitink, è stata
pubblicata in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ed ha anche beneficiato di uno stampaggio
italiano della «CGD Videosuono». Avrebbe
tuttavia meritato almeno una riproduzione in
videodischi, dato che consente di «vedere» la
celebre regia di Luchino Visconti, con le scene
e i costumi dello stesso, sia pure in una «restituzione» postuma, diretta con sufficiente fedeltà da Christopher Renshaw. La ripresa visiva consente tuttavia assai poco di rendersi conto dell’originalità della concezione di Visconti
(una originalità che consiste soprattutto nell’essere costantemente in sintonia con la musica), perché è una delle più frantumate e spezzettate che siano state dirette da Brian Large,
che concede allo spettatore soltanto fugaci apparizioni del palcoscenico a tutto campo e indulge in modo particolare sui primi e primissimi piani ravvicinati (suggestivi comunque
quelli del viso di Robert Lloyd durante il monologo del quarto atto). Assai misurata è la direzione del cinquantaseenne maestro olandese
Bernard Haitink, che si preoccupa soprattutto
di assicurare l’organicità dell’insieme, ma non
per questo rinunzia a una presenza espressiva
tanto discreta quanto efficace, soprattutto nel
senso della gentilezza, della delicatezza, della
riflessione, dell’intimità, con una esposizione
piana e contenuta ma ben fraseggiata, con un
andamento disteso ed estensivo che dà la necessaria ampiezza ai concertati e alle altre pagine d’assieme, forse con poco splendore, certamente con nessuna concessione alla retorica
o alla spettacolarità. Il quarantacinquenne basso inglese Robert Lloyd è un Filippo II torvo e
iroso nel comportamento esteriore, angosciato
e doloroso nel segreto dell’animo, ben agito e
ben cantato. La sofferenza vissuta come accettazione è la cifra dell’Elisabetta del coetaneo
soprano rumeno Ileana Cotrubas, voce che ha
la capacità di riempirsi nello slancio, espressione che si illumina nell’immaginazione consolatoria e letificante di una realtà del tutto
avulsa dalla quotidianità. Il trentottenne tenore
peruviano Luís Lima tende a immobilizzare
Don Carlo in atteggiamenti di invocante ispirazione dall’alto, un po’ troppo spesso ad occhi
sbarrati; nel canto è piuttosto contenuto, pur
con un’emissione che tende spesso ad aprirsi;
nell’espressione ha alcuni buoni momenti (ad
esempio nella confessione a Rodrigo nel primo
quadro del secondo atto), ma per lo più si diluisce in una genericità senza profondità di partecipazioni e senza varietà di colorazioni. Sembra come incapace di impegnarsi, di esaltarsi,
di slanciarsi il Rodrigo del quarantacinquenne
baritono veronese Giorgio Zancanaro. Qualche
sgranatura vocale non impedisce al quarantaseenne mezzosoprano frascatano Bruna Baglio-
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ni di disegnare una Eboli piuttosto contenuta,
quasi dimessa nel canto, mentre la gesticolazione appare fin troppo enfatizzata. Severo, cavernoso e catastrofico, non solo minaccioso,
ma anche sconvolto, è il Grande Inquisitore del
coetaneo basso canadese Joseph Rouleau, che
sembra voler artigliare con le mani il corpo del
re per impedirgli qualsiasi resistenza all’obbedienza alla volontà della Chiesa. Troppo femminile per il ruolo «en travesti» di Tebaldo è la
giovane e bella Patricia Parker, che pure canta
e si muove con grazia. La ripresa video è in alcuni punti afflitta da eccessi di tremolio (soprattutto nel primo atto e nel primo quadro del
terzo atto); la ripresa audio è captata piuttosto
da lontano ed è soggetta ad oscillazioni in relazione ai movimenti dei personaggi sulla scena.
Negli archivi della Videoteca del Teatro
Comunale di Bologna è conservata la videoregistrazione della rappresentazione di Don Carlo in 5 atti nella redazione italiana del 1886 del
5 aprile 1988, direttore musicale il coreano
Myung-Whun Chung, regista teatrale il rumeno Andrei Serban, con una compagnia di canto di tutto rispetto.
Delle undici videoregistrazioni di rappresentazioni di Don Carlo in 4 atti nella redazione italiana del 1883 due sono conservate negli
archivi dei rispettivi teatri: 2 maggio 1985,
Teatro Comunale di Firenze, direzione musicale James Conlon, regia teatrale Pier Luigi Pizzi; 11 luglio 1989, Rocca Brancaleone di Ravenna, direzione musicale Hubert Soudant, regia teatrale Umberto Banci (da Andrei Serban);
allestimento del Teatro Comunale di Bologna.
Altre hanno fatto parte del non più disponibile
catalogo di videocassette della «Lyric Distribution» di Ed Rosen: 2 settembre 1967, Metropolitan Hall del «Nippon Hoso Kyokai» di
Tokyo, direzione musicale Oliviero De Fabritis, regia teatrale Bruno Nofri; maggio 1984,
Opera di Marsiglia, direzione musicale Michelangelo Veltri, regia teatrale Jacques Karpo; 13
luglio 1984, Orange, Chorégies, direzione musicale Thomas Fulton, regia teatrale Jean-Claude Auvray; 13 o 15 novembre 1988, Barcelona, Liceo, direzione musicale Thomas Fulton,
regia teatrale Jean Claude Riber; dicembre
1990, Piacenza, Municipale, direzione musicale Filippo Zigante, regia teatrale Francesco Privitera; ottobre 1991, Bordeaux, Palazzo degli
Sport, direzione musicale Alain Lombard, regia teatrale Daniel Ogier; 1 luglio 1992, Verona, Arena, direzione musicale Gustav Kuhn,
regia teatrale Renzo Giacchieri.
In una videocassetta e in due videodischi
ha pubblicato la «Sony Classical» la videoriproduzione della rappresentazione di Don
Carlo nella redazione italiana in 4 atti diretta
da Herbert Von Karajan al «Grosses Festspielhaus» di Salisburgo il 22 marzo 1986, per
il Festival di Pasqua. Von Karajan sottopone la
redazione del 1883 a una massiccia serie di tagli che ne sconvolgono la struttura musicale e
drammatica. Gli interventi riduttivi sono praticati nella prima, nella terza, nella quarta e nella quinta scena del secondo quadro del primo
atto; nella seconda scena del secondo quadro
del terzo atto; nella prima, nella seconda e nella terza scena del quarto atto. A parte l’abolizione dell’intervento di Eboli per far fuggire
Carlo nella scena della sommossa (che riduce
le capacità di comprensione dello spettatore,
ma ha assai limitate conseguenze sul piano
strettamente musicale), i tagli – invero impietosi – investono pesantemente due momenti
cruciali del dramma, e sono i momenti in cui
Carlo ed Elisabetta hanno modo di incontrarsi
da soli e di confessarsi – sia pure resistendovi
– il reciproco amore. È come se il maestro di
Salisburgo volesse spostare tutto il peso dell’opera di Verdi sul conflitto politico, a costo di
romperne l’equilibrio (che è quel che appunto
avviene). Von Karajan non solo dirige, ma cura
anche la regia e, con due assistenti, la ripresa
visiva dell’opera. I due videodischi sono tecnicamente splendidi, sia per la parte video che
per quella audio. Il suono è pieno, rotondo, pastoso e ricco. La visione è assai ben definita,
anche in prospettiva, ed è soffusa di luminosità
nella resa dei rapporti di colori, senza alcuna
crudezza; qualche sfocatura nelle zone di fondo è compensata dalla pressocché totale assenza di tremolio. Chi registra è un Von Karajan
di settantasette anni, chiaramente sofferente, irrigidito e imbustato nel corsetto anatomico, un
Von Karajan che dirige pressocché immobile,
con le sole mani: mani esangui, fragili, che
sembrano tuttavia disegnare e carezzare la musica con un moto impercettibile delle dita. La
ripresa è stata effettuata in teatro (c’è anche
qualche piccolo colpo di tosse a testimoniarlo),
ma Von Karajan è inquadrato sempre ed esclusivamente a mezzo busto e di profilo, da destra
verso sinistra. Ed anche quando, alla fine, si
presenta a ringraziare, sembra quasi tenersi al
sipario per non cadere, e comunque non è inquadrato di fronte, ma di sguincio. Se l’uomo
è debole (ma sicuro: lo sguardo lampeggia), il
direttore non lo è di certo e tiene saldamente in
mano l’opera. Ovviamente, secondo la sua concezione. E il centro dell’opera è la scena dell’auto-da-fé (centro anche topografico, quarto
di sette quadri), cui fanno da corona il quadro
dell’esterno del chiostro di San Giusto (ridotto
in modo da rendere prevalente anche quantitativamente la scena tra Filippo e Rodrigo) e il
quadro nel gabinetto del re (in cui la scena tra
Filippo e il Grande Inquisitore, pur non prevalente quantitativamente, ha una collocazione
d’eccellenza per la sua vicinanza al quadro
centrale). Quel che viene prima e quel che viene dopo è in funzione di questo nucleo centra-
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le. Ma per Von Karajan non si tratta della storia di un’ascesa e di una caduta. Che l’opera
inizi e termini con Carlo V è un fatto tutto
sommato secondario. È una celebrazione del
potere: o, forse meglio, un apologo della celebrazione del potere. Più che narrare, Von Karajan dimostra o, se si vuole, esemplifica. Persino la conflittualità è più apparente che sostanziale.
Perché
è
coscientemente
rappresentata. Il che non vuol dire che i personaggi non la vivano e non la soffrano. Vuol
dire che lo spettatore non vi è coinvolto, è messo nella condizione di chi ben sa che assiste
alla rappresentazione di un epos o di un mito
di cui non può essere protagonista. Ben risponde alla concezione di Von Karajan l’impianto
scenico fisso realizzato da Günther SchneiderSiemssen: due trapezi paralleli, uno interno all’altro, con i lati tronchi rivolti verso il pubblico. Su questo impianto fisso si dispongono tutte le scene dei varî quadri, con eventuali
alterazioni che non incidono sulla geometricità.
È in sostanza un cuneo che si proietta verso il
pubblico: e sull’apice del cuneo – in posizione
avanzata od arretrata, ma sempre centrale –
sono installati gli elementi che costituiscono il
simbolo (umano o ambientale) di ciascun quadro, il Frate (Carlo V) nel primo e nell’ultimo,
la fossa con la pira su cui vengono bruciati gli
eretici nel quarto, il Grande Inquisitore in piedi e la Eboli prostrata a terra nel quinto, con gli
altri personaggi e i coristi schierati per lo più
lungo i lati convergenti del trapezio. I movimenti dei personaggi e delle masse si svolgono
anch’essi per linee orizzontali, verticali od
oblique, che seguono il più possibile i contorni
dei due trapezi che costituiscono lo schema
fondamentale dell’impianto scenico. Su questi
contorni del disegno geometrico si dispongono
in genere anche i singoli personaggi, secondo
una gerarchia di collocazioni che prendono risalto dall’inclinazione discendente (dal fondo
verso il proscenio) del palcoscenico, genericamente esaltata da scalinate. Il risultato è di una
certa rigidità, e soprattutto di una staticità che
investe anche le scene di massa (nelle quali i
movimenti sono arrivi e partenze e quindi hanno funzione esclusivamente collocativa, evitando qualsiasi ipotesi di articolazione interna nel
corso degli interventi cantati del coro) e che
probabilmente vuole evidenziare il carattere di
immobilità dimostrativa dell’interpretazione di
Von Karajan. Belli sono i costumi di Georges
Wakhévitch, un trionfo di bianchi e di neri, che
tuttavia non danno mai una sensazione di opacità, grazie alla straordinaria luminosità in cui
immerge il palcoscenico il design di Helmuth
Reichmann e Werner Breitenfelder, esaltato
nella ripresa visiva dalla fotografia di Ernst
Wild. Non solo elementare, ma addirittura banale è l’atto scenico di José Carreras, che sembra un impacciato principiante: la voce comin-
cia a dare qualche segno di deterioramento, ma
è ancora bella; soprattutto il canto non è mai
gridato, bensì sfumato e smorzato, con emissioni a mezzavoce, sottovoce e – in alcuni rari
momenti – a fior di labbra, ma quel che manca è la partecipazione espressiva; il Don Carlo
del trentanovenne tenore catalano è piatto e incolore, genericamente monotono e monocorde.
Non ha la statura del grande di Spagna, ma è
un interprete Piero Cappuccilli, che canta con
pulizia e con sobrietà, ed anche con finezza, e
soprattutto con varietà di colori e di linee, un
Rodrigo sognatore ispirato, che nella voce raccoglie tutta l’autorità e tutta l’affettività che
non sempre si manifestano nel gesto; la scena
della morte è fondata sulla delicatezza e sulla
semplicità, con un canto spianato, omogeneo e
slanciato, che trae forza ed intensità da trasalimenti ed increspature, senza bisogno di forzature. Trentaseenne, Ferruccio Furlanetto arriva
al personaggio di Filippo II dopo esser passato
per quello del Grande Inquisitore: il disegno è
quello di un uomo sospettoso e diffidente per
coscienza della propria debolezza, più che mesto, stanco e aggravato, visivamente estraniato
e in alcuni momenti quasi allucinato, vocalmente poco mobile e poco variegato; canta con
raccolta contenutezza, persino con troppo ritegno, ma la qualità della voce, lievemente castagnosa, è per natura antidrammatica e non
riesce a dare al personaggio il peso che gli
compete. Il quarantenne basso finlandese Matti Salminen è un Grande Inquisitore massiccio
nella figura e nella voce, che forza per sottolineare potenza e autorità. Una voce naturalmente pastosa aiuta l’espressiva presenza del Frate
del ventiseenne basso torinese Franco De
Grandis nel primo atto; l’infelicità della collocazione scenica (o piuttosto, della ripresa visiva?) impedisce allo spettatore di rendersi conto della sua essenzialità di «deus ex machina»
nel finale dell’opera. Il quarantunenne mezzosoprano greco Agnes Baltsa gioca il personaggio di Eboli sull’energia e sul portamento ed ha
la figura necessaria al ruolo; il canto è piuttosto aspro e duro, non di rado spezzato e soffocato, con una forte sottolineatura in senso
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drammatico, che la induce a sollecitazioni sin
troppo spinte. Non ha assolutamente né la figura né il portamento di Elisabetta donna e di
Elisabetta regina il ventunenne soprano romano Fiamma Izzo D’Amico, che deve chiaramente ancora imparare a muoversi sulla scena;
ma sul piano puramente vocale, l’interpretazione risulta curata in senso espressivo, ancorché
la voce non sia esente da opacità e velature,
con tensioni metalliche nel forte; può ingenerare un certo fastidio accorgersi che a un canto
trepido e accorato o addolcito e intenerito fa riscontro un viso imbronciato e indispettito, ma
è evidente che ci si trova di fronte a uno stato
di tensione che impedisce alla Izzo D’Amico di
modificare una mimica facciale che resta inalterata per tutta l’opera; certe emissioni a mezzavoce o sottovoce indicano che il giovane soprano ha il controllo della propria voce, pur se
la tessitura della grande aria dell’ultimo atto la
costringe a spingere molto in acuto, in uno
squillare più tagliente che vibrante. Dolcissima
figura di vittima offesa e piegata è la Contessa
d’Aremberg elegante e raffinata di Katharina
Schluchter. Non si vede ma si ode la bella voce
di Antonella Bandelli alla fine del quadro dell’auto-da-fé, nel quale – invece – l’Araldo sfiatato di Volker Horn è anche visivamente infelice. Non esce dalla consueta banalità dei primi
piani, dei mezzi busti, delle figure quasi mai
intere (mancano sempre le estremità inferiori),
delle alternanze di inquadrature dell’uno o dell’altro personaggio negli assieme, la ripresa visiva, avara di panoramiche ma, per fortuna,
meno avara di inquadrature ferme nei momenti musicalmente più espressivi (ad esempio nel
monologo di Filippo II all’inizio del terzo atto).
Chiude al momento la videografia del
Don Carlo italiano (una videografia non ancora aperta all’avvento del DVD) la videoregistrazione dell’edizione scaligera del dicembre
1992, diretta da Riccardo Muti, con la regia di
Franco Zeffirelli. L’edizione, disponibile anche in dischi a lettura ottica a mezzo raggio laser (compact disc), è stata pubblicata dalla
«EMI» sia in due videocassette sia in due videodischi.
EDIZIONI TELEVISIVE
1950 (New York, Metropolitan; 6 novembre).
versione 1883 (4 atti).
Cesare Siepi, Jussi Björling, Robert Merrill, Jerome Hines, Ljubomir Vichegenov, Delia
Rigal, Fedora Barbieri, Anne Bollinger, Paul Franke, Emery Darcy, Lucine Amara, non
indicati, Tilda Morse (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. Fritz Stiedry.
regia Margaret Webster.
scene Rolf Gérard.
direzione ripresa visiva Marshall Diskin.
produzione WJZ – America Broadcasting Company (ABC) (U.S.A.) (bianco e nero).
videotrasmesso 6 novembre 1950 (ABC).
IMZ 11833 (225′).
1955 (Augsburg, Freilichtbühne am Roten Tor).
versione non accertata; traduzione Hans Swarowsky.
Walter Kreppel, Hans Hopf, Georg Völker, Hans Ducrue, Helmut Graml, non indicata,
Alice Oelke, Liselotte Egner, Karl Krollmann, Alfred Stark, Waltraud Möller, non
indicati.
Coro e Orchestra non indicati,
dir. Franz Konwitschny.
(cantato in tedesco).
regia Hans Meissner.
scene e costumi Hans Ulrich Schmückle.
produzione Bayerische Rundfunk (BR) (Germania).
videotrasmesso 21 luglio 1955 (BR).
IMZ 11834.
1960 («da un teatro»).
informazioni non disponibili.
produzione Magyár Televizió (MT) (Ungheria).
videotrasmesso 13 gennaio 1960 (MT).
IMZ 11835.
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1961 («da un teatro»).
Giulietta Simionato (La principessa Eboli).
altre informazioni non disponibili.
produzione Magyár Televizió (MT) (Ungheria).
videotrasmesso 29 maggio 1961 (MT).
IMZ 11836.
1962 (Indiana University).
versione non accertata; traduzione Walter DuCloux.
«Indiana University Opera Theater Singers».
Coro e Orchestra del Teatro d’opera dell’Università dell’Indiana,
dir. Tibor Kozma.
(cantato in inglese).
regia Ross Allen.
scene Andreas Nomikos.
direzione ripresa visiva Jack Sheehan.
produzione Indiana University Radio and Television Service (U.S.A.).
videotrasmesso 1962 Educational Television Chicago (WWTTW).
IMZ 13474 (150′).
1964 (Berlin, Deutsche Oper; gennaio).
versione 1883 (4 atti); traduzione Julius Kapp & Kurt Soldan.
Josef Greindl, James King, Dietrich Fischer-Dieskau, Martti Talvela, Ivan Sardi, Pilar
Lorengar, Patricia Johnson, Barbara Vogel, Günther Treptow, non indicato, Lisa Otto,
Leopold Clam, Walter Dicks, Klaus Günther, Fritz Hoppe, Robert Koffmane, Hanns
Heinz Nissen.
Coro e Orchestra dell «Deutsche Oper» di Berlino,
dir. Wolfgang Sawallisch.
(cantato in tedesco).
regia Gustav Rudolf Sellner.
scene Wilhelm Reinking.
direzione ripresa visiva Herbert Junkers.
produzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania) (videotape).
videotrasmesso 17 giugno 1965 (ZDF).
IMZ 10600 (154′34ʺ).
58
1967 (Tokyo, Metropolitan Hall, NHK; 2 settembre).
versione 1883 (4 atti).
Nicola Rossi Lemeni, Sándor Kónya, Sesto Bruscantini, Antonio Zerbini, Franco
Pugliese, Gwyneth Jones, Biserka Cvejić, Mirella Fiorentini, Sergio Baldi, Giuseppe
Baratti, Bianca Mauri, non indicati.
Gruppo corale «Nikikai», Coro d’opera «Fujiwara», Coro della radio di Tokyo e
Orchestra Sinfonica del «Nippon Hoso Kyokai» (NHK) di Tokyo,
dir. Oliviero De Fabritiis.
regia Bruno Nofri.
coreografia Ercole Sormani.
scene e costumi Marcello D’Ellena.
produzione Nippon Hoso Kyokai (NHK) (Giappone).
videotrasmesso 1 gennaio 1968 (NHK).
IMZ 10574.
1978 (Milano, Scala; 7 gennaio).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Evgenij Nesterenko, Plácido Domingo, Renato Bruson, Giovanni Foiani, Margaret Price,
Elena Obrazcova, Maria Fausta Gallamini, Gianfranco Manganotti, Antonio Savastano,
Francesca Caldara, Leonida Bergamonti, Bruno Grella, Mario Mattiotti, Giuseppe
Morresi, Carlo Meliciani, Aldo Reggioli, Saverio Safina, Domenico Versaci Medici,
Luigi De Corato (Un taglialegna), non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Claudio Abbado.
regia Luca Ronconi.
scene e costumi Luciano Damiani.
produzione Teatro alla Scala Milano.
produzione RAI – Radiotelevisione italiana.
videotrasmesso 27 marzo 1978 mondovisione (WDR Germania ecc.).
IMZ 11487 (217′).
1979 (Praha, C”eskoslovenska Televize; 19 febbraio – 4 marzo).
arrangiamento Václav Hudec“ek (2 atti); traduzione Rudolf Vorásek.
Karel Berman (Radovan Lukarský), Jir“í Zahradníćek (Petr Svojtka), Václav Zítek (Jir“í
S”te“pnic“ka), Karel Pru° s“a, (Jir“í Holý), Karel Hanus“, Daniela Sounová (Kater“ina
Machác“ková), Ve“ra Soukupová (Hana Maciuchová), non indicata, Michal Nesvadba,
Michal Tarrant, Jana Jonás“ová, non indicati, Jana Lauferová (La contessa d’Aremberg),
Ivana Klic“niková (personaggio non indicato).
Coro e Orchestra Sinfonica di Praga della Radiotelevisione cecoslovacca,
dir. Jan S”tych.
(cantato in ceco).
regia e direzione ripresa visiva Václav Hudec“ek.
coreografia Milena Moravcová.
scene Milos“ Dittrich.
costumi Josef Jelínek.
luci Ilja Bojanovský.
produzione C”eskoslovenska Televize (C”ST) (Cecoslovacchia).
videotrasmesso 14 dicembre 1980 (C”ST).
IMZ 12416 (125′39ʺ).
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1980 (New York, Metropolitan; 21 febbraio).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Paul Plishka, Vasile Moldoveanu, Sherrill Milnes, Jerome Hines, John Cheek, Renata
Scotto, Tatiana Troyanos, Betsy Norden, Dana Talley, Timothy Jenkins, Therese
Brandson, non indicati, Peter Sliker (Un taglialegna), Barbara Greene (La contessa
d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. James Levine.
regia John Dexter.
scene David Reppa.
costumi Ray Diffin.
direzione ripresa visiva Kirk Browning.
produzione Metropolitan Opera (U.S.A.).
produzione Channel Thirteen (WNET) (U.S.A.) (videotape)
videotrasmesso 12 aprile 1980 (PBS).
IMZ 13078 (270′).
1983 (New York, Metropolitan; 20 marzo).
commistione versioni 1866, 1867, 1886 (5 atti) edizione Ursula Günther e Luciano Petazzoni.
Nikolaj Gjaurov, Plácido Domingo, Louis Quilico, Ferruccio Furlanetto, Julien Robbins,
Mirella Freni, Grace Bumbry, Betsy Norden, John Gilmore, Charles Anthony, Marvis
Martin, non indicati, Peter Sliker (Un taglialegna), Barbara Greene (La contessa
d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro d’opera «Metropolitan» di New York,
dir. James Levine.
regia John Dexter.
scene David Reppa.
costumi Ray Diffen.
direzione ripresa visiva Brian Large.
produzione Metropolitan Opera (U.S.A.).
produzione Unitel (Germania).
produzione Channel Thirteen (WNET) (U.S.A.).
produzione ITTC.
produzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania).
distribuzione Home Vision (U.S.A.).
distribuzione Pioneer Artists (U.S.A.).
distribuzione Beta Film (Germania).
videotrasmesso 26 marzo 1983 (ORF).
IMZ 8213 (203′27ʺ).
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1985 (London, Covent Garden; 17 aprile).
versione 1886 (5 atti).
Robert Lloyd, Luís Lima, Giorgio Zancanaro, Joseph Rouleau, Matthew Best, Ileana
Cotrubas, Bruna Baglioni, Patricia Parker, John Dobson, Alan Jones, Lola Biagioni, Ian
Comboy, Brian Donlan, Henry Herford, Martin McEvoy, Julian Moyle, Stephen RhysWilliams, Romayne Grigorova (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Teatro reale d’opera «Covent Garden» di Londra,
dir. Bernard Haitink.
regia Christopher Renshaw (da Luchino Visconti).
scene e costumi Luchino Visconti.
luci Bill McGee (da Luchino Visconti).
direzione ripresa visiva Brian Large.
produzione National Video Corporation (NVC) (Gran Bretagna).
produzione British Broadcasting Corporation (BBC) (Gran Bretagna).
distribuzione NVC Arts (Gran Bretagna).
videotrasmesso non accertato.
IMZ 8150 (210′).
1985 (Savonlinna, Castello Olavinlinna; 23 aut 25 luglio).
versione 1883 (4 atti).
Matti Salminen, Seppo Ruohonen, Walton Grönroos, Bengt Rundgren, Jaakko Ryhänen,
Mari Anne Häggander, Livia Budai, Pirkko Talola, Raimo Sirkiä, non indicato, Osceola
Davis, Jorma Elorinne, Petteri Falck, Risto Hirvonen, Pekka Kähkönen, Reino Lauanne,
Hannu Niemelä, Jukka Rasilainen, Hannu Sokka, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Coro e Orchestra del Festival d’opera di Savonlinna,
dir. Leif Segerstam.
regia e direzione ripresa visiva Georgi Tovstonogov.
scene e costumi Edvard S. Kots“ergin.
produzione Yleisradio (Finlandia).
distribuzione Proforra Promotion (Finlandia).
videotrasmesso non accertato.
IMZ 9117 (165′).
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1986 (Salzburg, Grosses Festspielhaus; 22 marzo).
versione 1883 (4 atti).
Ferruccio Furlanetto, José Carreras, Piero Cappuccilli, Matti Salminen, Franco De
Grandis, Fiamma Izzo D’Amico, Agnes Baltsa, Antonella Bandelli, Horst Nitsche,
Volker Horn, Antonella Bandelli, Natale De Carolis, Noël Ramirez, Petteri Salomaa,
Roberto Servile, Goran Simić, Alfred S”ramek, Katharina Schluchter (La contessa
d’Aremberg).
Gruppo da concerto del Coro dell’Opera di Stato di Vienna, Coro da concerto di
Salisburgo, Coro dell’Opera nazionale di Sofia e Orchestra Filarmonica di Berlino,
dir. Herbert Von Karajan.
regia Herbert Von Karajan.
scene Günther Schneider-Siemssen.
costumi Georges Wakhévitch.
direzione ripresa visiva Herbert Von Karajan.
direzione ripresa visiva Ernst Wild.
direzione ripresa visiva Gela-Marina Runne.
luci Helmuth Reichmann.
luci Werner Breitenfelder.
produzione Salzburger Osterfestspiele.
produzione Oesterreichischer Rundfunk (ORF) (Austria).
produzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania).
distribuzione Oesterreichischer Rundfunk (ORF) (Austria).
distribuzione Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF) (Germania).
videotrasmesso 22 marzo 1986 (ORF).
IMZ 8024 (230′).
1992 (Milano, Scala; 7 dicembre).
versione 1883 (4 atti).
Samuel Ramey, Luciano Pavarotti, Paolo Coni, Aleksandr Anisimov, Andrea
Silvestrelli, Daniela Dessì, Luciana D’Intino, Marilena Laurenza, Orfeo Zanetti, Mario
Bolognesi, Nuccia Focile, Aldo Bramante, Giorgio Giuseppini, Ernesto Panariello, Giacomo
Prestia, Silvestro Sammaritano, Enrico Turco, non indicata (La contessa d’Aremberg).
Corpo di ballo, Coro e Orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano,
dir. Riccardo Muti.
regia, scene e direzione ripresa visiva Franco Zeffirelli.
costumi Anna Anni.
luci Paolo Arata.
produzione Teatro alla Scala Milano.
produzione RAI-Radiotelevisione italiana.
distribuzione RAI-Radiotelevisione italiana.
videotrasmesso data non accertata (RAI).
IMZ deest.
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