Quattro milioni di euro di danni per il terremoto

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Quattro milioni di euro di danni per il terremoto
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Provincia
Carnevali
Traversetolo
Sono cominciate le feste e le sfilate
per il Carnevale 2012 nei paesi del Parmense. Oggi si replica. PAG. 32-33
I
parrocchiani di Vignale e Guardasone ricordano commossi il parroco don Nardino PAG. 36
COLORNO E' STATA APERTA ANCHE UNA SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA
Il sindaco Canova
Quattro milioni
di euro di danni
per il terremoto
«Più tolleranza
sul rispetto
del Patto
di stabilità»
Ieri il sindaco Michela Canova in un'assemblea
ha presentato il «conto» per i restauri
COLORNO
Cristian Calestani
II Serviranno
almeno quattro
milioni di euro per far fronte ai
danni causati dal terremoto a
Colorno. La cifra, calcolata comunque con una stima in difetto, è stata annunciata dal sindaco di Colorno Michela Canova
durante l’assemblea pubblica
convocata ieri in municipio per
fare il punto della situazione su
quanto si è fatto e su quanto sarà
ancora necessario fare in futuro
per il completo recupero di tutti
gli edifici danneggiati dal sisma.
Le realtà maggiormente colpite sono la parrocchia, con spese previste nell’ordine dei 2 milioni di euro, e la Reggia di proprietà della Provincia per la quale solo per gli interventi di somma urgenza dovranno essere
stanziati complessivamente circa 1 milione e 200 mila euro (i
200 mila euro sono già stati spesi
dall’ente di piazzale della Pace
nelle scorse settimane), ma il
conto potrebbe superare anche
in questo caso i 2 milioni di euro
anche se in merito l’assessore
provinciale Giuseppe Romanini
non si è sbilanciato considerati i
costi notevoli di tutti gli interventi inerenti il restauro.
Altra ferita, questa volta inferta al Comune, è quella che riguarda l’Aranciaia dove attualmente si prevede una spesa di
circa 200mila euro per la messa
in sicurezza del primo piano.
«Sono stati colpiti edifici simbolo della nostra comunità – ha
detto il sindaco - dinnanzi a questa situazione dobbiamo unirci,
mettere da parte le appartenenze politiche, i particolarismi, gli
steccati e qualsiasi ostilità pregressa per raggiungere un obiettivo comune. Colorno deve dimostrare quell’unità di intenti,
quel senso di comunità che è stata in grado di sfoderare ogni volta che ha fronteggiato le emergenze idrauliche. Anche per questo si è pensato ad una sottoscrizione pubblica per il ripristino dei danni causati dal terremoto. La Regione sta seguendo la nostra situazione, ma per
sbloccare eventuali risorse si dovrà attendere del tempo visto
che proprio in settimana è stata
giudicata anticostituzionale una
disposizione del decreto Mille-
proroghe che di fatto bloccava la
possibilità per gli enti regionali
di poter ricorrere al proprio patrimonio per fronteggiare situazioni di calamità o di stato di
emergenza, prevedendo invece
il ricorso a tasse di scopo o innalzamenti delle accise sui carburanti».
Il sovrintendente Luciano
Serchia ha poi analizzato tutte le
criticità emerse negli edifici storici e religiosi del territorio colornese. Si è soffermato su San
Liborio «dove l’intervento di restauro aveva avuto caratteristiche architettoniche e non strutturali» parlando poi della necessità di «una sorta di libro della
manutenzione per ordinare gli
interventi in modo da garantire
la fruibilità degli edifici e poi
proseguire con la programmazione degli interventi di restauro
architettonico».
L’assessore
provinciale Giuseppe Romanini
ha invece ripercorso tutte le fasi
che hanno visto l’ente di piazzale
della Pace in prima fila per la
messa in sicurezza del complesso Reggia-San Liborio «dove su
104 elementi decorativi ne sono
stati rimossi 41 lavorando tra neve e gelo». II «Anche un’attenuazione delle
Terremoto Due immagini dell'assemblea pubblica che si è tenuta a Colorno.
Raccolta fondi
Monsignor Azzali
«La priorità è il duomo»
«Tutti gli edifici danneggiati
sono importanti. Ma il duomo di
Santa Margherita è l’unico tra
essi ad avere attualmente caratteristiche di massima urgenza. In duomo si svolge tutta l’attività religiosa della parrocchia.
Non possiamo continuare ad
utilizzare per tanto tempo il teatro Juventus. Per l’essere un
luogo funzionale la chiesa di
Santa Margherita deve avere la
precedenza sul piano dell’uso
delle risorse economiche».
Le parole sono quelle di monsignor Nando Azzali intervenuto
al posto del parroco don Stefano
Rosati influenzato. Con il suo
messaggio monsignor Azzali,
per anni parroco di Colorno, ha
interpretato il pensiero di tutta
la comunità religiosa e non solo.
Al suo intervento ha fatto seguito quello del rappresentate
della parrocchia Gabriele Canali
che si è fatto portavoce delle
parole del parroco. «I danni alle
chiese sono ingenti. Per il duomo, uno dei cuori della nostra
comunità, si prospettano tempi
lunghi. Serviranno 800mila euro.
Se aggiungiamo gli interventi relativi alle altre chiese si raggiunge la cifra di 2 milioni di euro».
Donazioni per il ripristino dei
danni del terremoto. Conto
corrente postale intestato a
Comune di Colorno – Servizio
tesoreria n. 000016345431
(tramite bollettino postale) IBAN
IT 05D0760112700000016345431
(tramite bonifico bancario)
Causali: duomo di Santa
Margherita Colorno, complesso
della Reggia di Colorno e locali
biblioteca, Aranciaia, chiesa di
Santo Stefano Colorno, oratorio
della Madonna delle Neve
Colorno, oratorio della
Santissima Annunziata Vedole,
chiesa d San Pietro in Copermio
e chiesa di San Michele in
Mezzano Superiore.
norme stringenti del patto di stabilità in merito ad alcune spese
sostenute nell’immediato per il
ripristino del luoghi danneggiati
dal terremoto potrebbe essere
d’aiuto». Questo l’appello che la
sindaco Canova ha idealmente
rivolto alle parlamentari Albertina Soliani e Carmen Motta.
«Per il nostro Comune sarebbe
importante avere uno svincolo
dalle quote del patto di stabilità
in merito alle risorse, comunque
contenute, utilizzate per il ripristino di alcuni luoghi nell’immediato. Il patto non ci consente di
investire somme significative,
da tenere a disposizione per
emergenze che possono compromettere la quotidianità». «La
richiesta della sindaco è legittima – il commento della Motta –.
La complessa situazione del patrimonio architettonico di Colorno sarà presentata al Governo,
anche se sarà difficile ottenere
aiuti». «Ora scatta la fase dell’integrazione – ha aggiunto la Soliani -. Tutte le strade possibili
dovranno essere percorse per
ottenere risorse».
CASALMAGGIORE ARRESTATO UN MAROCCHINO DI 34 ANNI PER AVER MALMENATO UN PARROCO DI 77 ANNI
SAN POLO D'ENZA SI CERCA LA COMPLICE
Aggredisce l'anziano prete che lo ospita
Arrestata per un furto
in casa di due anziani
CASALMAGGIORE
Don Giussani è stato
curato all'ospedale
e poi ricoverato
in una Casa di riposo
Rosario Pisani
II Un
parroco di 77 anni è stato
malmenato e derubato da un marocchino a cui aveva offerto ospitalità. L'episodio è avvenuto la
notte scorsa a Brugnolo, piccola
frazione di Rivarolo del Re a dieci
chilometri da Casalmaggiore.
La compagnia dei Carabinieri
di Casalmaggiore è intervenuta
con due pattuglie una delle quali
comandata dal maresciallo della
stazione Roberto Pinto che ha rimediato la distorsione di un dito
nella colluttazione con l’extracomunitario.
Il marocchino, N.A. di 34 anni,
adesso è in carcere a Cremona in
attesa di processo.
L’aggressione era iniziata verso
mezzanotte ed è terminata solo
quando don Giuseppe Giussani
ha dato l’allarme chiamando col
cellulare uno dei parrocchiani che
abita nelle vicinanze.
«Mi ha chiamato verso le due
dicendo che perdeva sangue e temeva di non resistere fino alla
mattina» racconta Luca Vezzoni
che è corso verso l’abitazione del
prete dopo aver chiamato i Ca-
rabinieri. «Quando siamo entrati
il prete era seduto su una seggiola
e con la mano si copriva la ferita
alla testa. Per terra c'era molto
sangue. Il vetro della porta era in
frantumi, nella stanza tutto era in
un disordine incredibile con le sedie rovesciate e altre suppellettili
per terra. Evidentemente c'era
stata una colluttazione o meglio
un’aggressione perchè il parroco
data l’età non era certo in grado di
difendersi. L’extracomunitario
invece se ne stava in un angolo
bofonchiando parole incomprensibili».
Da quanto si è appreso in paese
don Giuseppe Giussani, fino a pochi anni fa presidente della fondazione don Primo Mazzolari di
LUTTO GIUSEPPINA CIAMPI AVEVA GESTITO A LUNGO IL SUPERMARKET SAVANI
Tutta Berceto ha detto addio a «Pinin»
BERCETO
Stefano Becchetti
II Grande cordoglio ha suscitato
in tutta Berceto, la morte di Giuseppina Ciampi, detta «Pinin»,
di anni 84, gestore, assieme al
marito Pietro Savani, del noto
supermarket «Savani», sito proprio nel capoluogo.
«Pinin», sempre dai modi affabili e cordiali, era nata il 28
aprile 1927 a Serravalle Scrivia,
Scomparsa Giuseppina Ciampi assieme al marito Pietro Savani.
in provincia di Alessandria.
Arrivò a Berceto come dipendente comunale nel 1948 e qui
conobbe Pietro Savani, e con lui
convolò a nozze nello stesso anno nel Duomo di Berceto.
Dalla loro unione nacquero
tre figli: Giuseppe, Maria Grazia
e Paolo.
Lasciato l’impiego comunale,
assieme al marito Pietro aprì un
piccolo negozio di alimentari; gli
affari andarono bene, tanto che,
agli inizi degli anni '70, l’attività
Bozzolo dava ospitalità a questo
marocchino senza lavoro per puro
spirito di carità trattandolo come
uno di famiglia. L’ospite, che spesso si ubriacava abbondantemente
invece lo ricambiava maltrattandolo e derubandolo. La notte
dell’aggressione infatti il prete
aveva 400 euro in tasca che poi
sono stati ritrovati addosso
all’extracomunitario.
Durante l’intervento dei carabinieri l’uomo si è scagliato contro
il maresciallo Pinto facendogli
male ad una mano, prima di essere ammanettato. Il prete dopo le
cure al pronto soccorso di Casalmaggiore è stato ricoverato alla
Casa di riposo «Domus Pasotelli»
di Bozzolo. commerciale crebbe con l’apertura di un supermarket. Successivamente, al supermarket fu
annesso anche il consorzio agrario, la vendita dei cereali e delle
macchine agricole, eredità questa passato ora al figlio Paolo.
Piero e «Pinin» hanno sempre cercato di sviluppare la loro
attività a Berceto, anche con
l’aiuto dei parenti e di alcuni dipendenti. Nonostante fossero
andati in pensione agli inizi del
2000, resta tuttora viva la buona
reputazione che Piero e «Pinin»
avevano saputo guadagnarsi in
tutti questi anni di duro lavoro.
Il funerale si è svolto ieri nel
Duomo di Berceto e la salma è
stata tumulata nel cimitero del
capoluogo. SAN POLO D’ENZA
II Avevano
rubato i soldi della
pensione appena riscossa a due
anziani: autrici dell’odioso furto,
due donne, una delle quali, S.T.,
54enne residente a Reggio Emilia, è stata identificata e tratta in
arresto dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza. Le indagini proseguono per identificare la complice.
L’episodio risale agli inizi del
mese di dicembre scorso quando
le due malintenzionate, approfittando del fatto che la coppia di
anziani si trovava nel cortile, si
sono introdotte furtivamente
nella loro abitazione e si sono
impossessate della somma di
550 euro, il corrispettivo della
pensione appena riscossa e che
era stato riposto in camera da
letto nella cassettiera del comò.
Sorprese mentre uscivano, si
sono giustificate asserendo di essere testimoni di Geova, per poi
dileguarsi velocemente.
Resisi conto dei essere stati derubati, i due anziani si sono rivolti
ai carabinieri che nel corso delle
indagini hanno raccolto testimonianze e concreti elementi a carico dell’indagata che nella giornata di venerdì è stata arrestata
con l’accusa di furto aggravato in
concorso, e rinchiusa nel carcere
della Pulce a Reggio Emilia. Berceto.Nella stazione di Ghiare
La stufa ora c'è
Aveva detto che entro il 18
febbraio avrebbe messo alla
stazione ferroviaria di Ghiare
di Berceto il riscaldamento e i
servizi igienici e aveva chiesto ai suoi concittadini di sputargli in faccia se non ce
l’avesse fatta: Luigi Lucchi ha
mantenuto la promessa e da
ieri una stufetta a gas è stata
installata dal consigliere Ciriaco Consigli. E non sarà più
necessario andare al bar per
andare alla toilette, grazie al
bagno chimico a sinistra della
stazione.