band: cocorosie

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band: cocorosie
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: BORD DE L'EAU
TITLE: FANTACHIC
LABEL: DISCO DADA
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Fantachic
Disco Dada/Venus
“Rave songs e carillon sintetici. Angeli crudeli e mostri invisibili. Fidanzatine erotiche. Videogiochi e peluche.” Basterebbe questo
autoritratto per inquadrare il mondo dei Bord De L'Eau. Se poi vi diciamo che la metà italiana del progetto (essendo quella francese
rappresentata dalla vocalist Dorothy Chérie) è nientemeno che Mauro Guazzotti, alias MGZ, tutto sarà ancora più chiaro. Il disco con cui
esordisce il duo suona esattamente come ci si può aspettare suoni un disco dance-oriented con voce femminile prodotto dal bizzarro
personaggio (nel senso più vasto del termine, non vorremmo si pensasse che di sola stranezza si tratti) savonese: battuta ossessiva e
techno vagamente (volutamente) démodé, predilezione per gli slogan demenziali (in francese), surrealismo lolitesco, riff di chitarra – il
lavoro è prodotto da un'altra vecchia conoscenza dell'underground italiano, Roberto “Tax” Farano, Negazione, Angeli e quant'altro – e
sintetizzatori centrifugati. Insomma, forse non si capisce bene se ci sia piaciuto o meno questo disco, e quanto. Certo che ci è piaciuto,
e piacerà a chiunque abbia la pazienza di rapportare questa (solo apparente) techno-caciara trash allo spirito di MGZ e dei suoi adepti,
vivendola come una edonistica alternativa, consapevolmente demente, a ben più prevedibili piste da ballo.
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MUSICAOLTRANZA
http://www.musicaoltranza.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=63:bord-de-leaufantachic&Itemid=163
Dopo i successi di Simona Gretchen e Letherdive, la Disco Dada Records apre le porte a questo progetto
italo francese, un medley tra la miglior cultura easy listening made in France, Miss Kittin e Tying Tiffany.
Sicuramente meno riot dell'ultima e più eleganti della Kittin, i Nostri offrono una propria e personale visione
dell' electro dance/punk tanto di moda in questi ultimi anni rivisto sotto una luce più “happy” e rimodellato a
mmò di “canzonetta”.Il cantato in francese raffina e dona maggior eleganza al progetto.
OUTUNE
http://www.outune.net/dischi/medium/bord-de-leau-fantachic/14862
I Bord de l’Eau, mezzo francesi (la vocalist Dorothy Cérie) e mezzo savonesi (Mauro Guazzotti, aka MGZ,
deus ex machina), sfondano a calci la porta ed entrano con passo fiero nel mondo dell’elettronica da rave,
della techno scassona e demodè, con quattordici pezzi di gusto dubbio, molto auto compiaciuti e soprattutto
divertiti.
Sintetizzatori, chitarre riffettose, cassa ossessiva, tutto secondo il manuale di quello che va nei dancefloor
negli ultimi tempi, senza però dimenticare, appunto, una certa attitudine passatista e demenziale che è
quella che rende il disco gradevole, se non bello. Il cattivo gusto come parodia, forse il fulcro è anche un po’
questo: vi facciamo qualcosa di assolutamente ballabile, scemotto, ma sotto ci facciamo passare dei testi
tutt’altro che stupidi, così muovete il culo mentre vi gridiamo il disprezzo per la società (Fuckin’life) che ci
appartiene. Peccato che i testi, se non stupidi, puzzino terribilmente di aria fritta, e che la posta in gioco sia
troppo bassa. L’ironia, marcata o no che sia, non è palpabile al primo colpo, ci colpisce l’invadenza della
batteria, spiazzano le voci cantilenanti sempre uguali che fanno sembrare l’album un’unica grande canzone,
l’idiozia e l’intento sovversivo o critico non sono abbastanza polarizzati, ma anzi si mischiano fino a diventare
inscindibili l’uno dall’altro, non interpretabili.
La prossima volta, meno edonismo potrebbe fare comodo.
LOUDVISION
http://www.loudvision.it/musica-dischi-bord-de-l-eau-fantachic--5007.html
Sesso, droga e techno music
Benvenuti all'inferno, se l'inferno è il posto dove volete andare. Altrimenti, lasciate perdere.
Se non avete lasciato perdere: "Fantachic" è un viaggio nella techno più truzza con Amanda Lear alla voce. E
dite voi se questo non è l'inferno.
E allora se l'inferno è il posto dove volete andare, vi consigliamo questo disco come sottofondo alle vostre
serate piene di droga, di sesso e di techno viaggi. Sarà un'esperienza fantachic!
Sesso perché solo un eunuco non coglierebbe i continui ammiccamenti allo scambio di piacere tra uomini e
donne. Droga perché i suoni taglienti, i campionamenti, le chitarre, i piatti di batteria che ogni tanto fanno
capolino, e, soprattutto, il celeberrimo tunz tunz a mitraglietta generano tutti insieme una vertigine effetto
"Trainspotting". Techno music perché il rock'n'roll, qui, proprio non c'entra niente. Il tutto è esaltato da un
retrogusto un po' decadente e trash. E, incredibilmente, funziona.
PRO
* Audace
CONTRO
•
Dire che è di nicchia è dire poco
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AUDIODROME
http://www.audiodrome.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=7559
Dorothy Chérie, cantante e poetessa italo-francese, Mauro MGZ Guazzotti, leader degli MGZ, Richy Zen alle
chitarre, ma anche polistrumentista, membro di MGZ, Stroszek ed Entropic Degrade Behind Phylogeny,
anche artista e pittore con varie esposizioni all'attivo e Luigi Coppola (nel non ben chiaro ruolo di vj) sono i
Bord De L’Eau. Fantachic è il primo disco, summa di tendenze fortemente balearic e tamarre, dalle non
precisate velleità artistiche. Contraltare funny del nuovo Munk, french touch e italo disco alla base di gomme
grassocce e molto, forse troppo, leggere. Miele per divertimento da stimoli primari. Non è chiaro se nelle
intenzioni del gruppo ci fosse davvero altro.
SHIVER
http://www.shiverwebzine.com/2011/05/16/bord-de-leau-fantachic-2011-disco-dada/
Filippo IV (1268-1314), re di Francia, stabilì con un editto che la prostituzione doveva avvenire su appositi
barconi preparati con cura per esercitare la “professione” in condizioni idonee anche sotto l’aspetto sanitario,
disposti lungo un corso d’acqua o un lago; la dicitura francese, quindi, era ”au bord de l’eau” (pronuncia “o
bor de lò”). Da questa assonanza fonetica nasce la parola italiana “bordello”.
Bordello in tutti sensi dunque, sia quello lussurioso che quello assordante e confusionale, è quello che esce
dalle casse con questo Fantachic di questo duo elettronico, metà francese (la chanteuse Dorothy Cherie) e
metà savonese (Mauro Guazzotti, già conosciuto come MGZ).
Facciamo chiarezza: si parla di techno, quella europea degli anni ’90, martellante e ipnotica. Un titolo più
appropriato per il disco sarebbe “Fantakitsch”, altroché. I paragoni immediati portano alla mente i big beat
britannici di Chemical Brothers, Orbital e Shamen; anche se il gruppo più simile in circolazione sono i francesi
Sexy Sushi, se putacaso li avete mai sentiti nominare. Questo album evoca quelle enormi discoteche buie di
due decenni fa, con i laser verdi, le cubiste e l’ecstasy nei bagni, quando ancora non c’erano le leggi
antifumo e si tornava a casa puzzolenti. Una moderna discoteca dell’est Europa, per capirci.
I suoni sontuosi e ripetitivi sovrastati dalla voce liquida e ingombrante della vocalist deputata alla costruzione
delle melodie mentre il basso pompa duro; con i Bord de l’eau ritorna in modo esplicito l’edonismo che negli
ultimi anni la musica dance aveva sottinteso e quell’erotismo universale che solo la lingua d’oltralpe sa
esprimere. Quello che accade nel loro esclusivo privé resta nel loro privé: la sensualità e l’ubriachezza del
ravanarsi nei pantaloni con le mani nascoste dai tavolini, le orge danzanti consumate su un dancefloor dove i
punti di riferimento si perdono e dove teneri maniaci sessuali si strusciano ritmicamente su tutto ciò che
respira. Un viaggio nel quale perdere i sensi per ritrovarsi a pomiciare con l’irruenza ancestrale di una danza
perversa che sembra non finire.
Difficile che riascolterete questo disco dopo esservi svegliati con l’emicrania a mezzogiorno, sforzandovi di
dimenticare le cose riprovevoli che avete fatto nel finesettimana (sebbene la sua ritmicità nevrotica cadrebbe
a fagiolo per un corso di spinning), ma potete star certi che lo rimetterete su fra 7 giorni. E forse anche fra
14.
Quello che manca a questo disco sono le hit che si incollano nel cervello, compensate però da chicche
piuttosto nerd come la divertente “La console” che elenca videogiochi di modernariato e forse vi farà
scorrere una lacrimuccia mentre ballerete.
Ma non è un disco fatto per durare per sempre, non ne ha l’intenzione: è un disco fatto per gioire del
momento effimero, per tuffarsi vestiti di tutto punto (camicia o pailettes) nel brodo del carpe diem. Un vero
bordello intriso d’incenso.
“Allez, ecoutez la musique qui fait danser!”
Zitto e godi.