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www.temponews.it
tempo.carpi
Settimanale di
@Tempo_di_Carpi
a soli € 0,50 in edicola
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
Packaging
Valley
Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero
Modena tassa riscossa, Tax percue.
Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa
Francesco Nuccitelli
Francesco nuccitelli: Dal Bar Roma
alla Grande Mela
Tiziano
Ligabue
E’ nata Pedonabile: il mezzo a due
ruote per tutti
i centauri del Motoclub Al Ghèff:
Da Carpi al Raduno di Lincoln
Maurizio Marchesini
Marchesini Group, big della packaging valley emiliana, chiude il 2014 con un fatturato in crescita dell’11%, a quota 247 milioni, e investe 15 milioni di euro su Carpi per creare il più grande polo italiano di termoformatura. importanti le ricadute anche sul fronte
occupazionale.
“Non chiamatelo
raptus”
tra le righe:
I Nomadi a Budrione?
di Jessica Bianchi
edilizia
corrado faglioni
e la ricostruzione post sisma
economia
Alle Saltini l’arte è usata per sviluppare la creatività e scoprire talenti
cmb
mette a segno un buon bilancio
Rubes
Bonatti
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2
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
Tra le righe...
I Nomadi a Budrione?
I
l nuovo progetto di legge regionale sui nomadi - la cui approvazione è prevista a breve - è molto chiaro. Due i punti sostanziali: il progressivo smantellamento dei campi nomadi a favore di microaree e la salvaguardia del principio in base al quale chi consuma, paga le utenze. Luce, acqua, gas, ritiro dei
rifiuti non sono gratis. Ergo: il tempo dei regali è definitivamente tramontato!
Una bella gatta da pelare per i nostri amministratori che, dopo lo sgombero
del campo di via Nuova Ponente nell’aprile dello scorso anno, sono ora alle
prese con un problema di ben più difficile gestione: dove piazzare infatti i 45
sinti attualmente sistemati in zona fiera e i 30 dell’ex scuola di Cortile? E come
sbrogliare la vicenda che vede protagonisti da un lato la famiglia Bernardoni
proprietaria di un terreno in via dei Fuochi e dall’altro la comunità cortilese che
rifiuta con forza l’idea di veder sorgere una mobil home sull’area?
La Giunta Bellelli aspettava con ansia la ratifica del progetto di legge regionale: uno strumento che avrebbe dovuto, almeno sulla carta, favorire progetti
di autonomia dei nomadi e liberare risorse. Pare non sarà così. Intanto rumors
di palazzo sussurrano di una potenziale trattativa in corso tra Ente Pubblico e
Curia. Secondo indiscrezioni infatti il Comune vorrebbe prendere in affitto un
terreno di proprietà della Diocesi in via dei Morti a Budrione per sistemarvi le
famiglie sinti. Considerati i precedenti (ndr la nascita dell’agguerrito Comitato per Cortile) non appena le frazioni di Budrione e Migliarina insorgeranno,
anche questo tentativo si rivelerà, probabilmente, un buco nell’acqua.
Jessica Bianchi
Frase della settimana...
“Ci darete un bidone in art design in modo che
possa confondersi con l’arredamento?”.
E’ la sarcastica battuta di una cittadina durante l’incontro sulla tariffazione puntuale
della scorsa settimana in Sala Congressi.
Foto della settimana...
Il graffio
Ennesimo abbandono
di rifiuti a Cibeno
La Iena
I ladri si evolvono: fanno sparire i lampioni per entrare
nelle case indisturbati. Almeno l’ingegno non gli difetta…
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A RU O V
RIV I
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primavera / estate
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
Gianni Prandi
CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio,
Enrico Gualtieri, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli,
Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA
Liliana Corradini
PUBBLICITA’
Multiradio - 059.698555
STAMPA
Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
Dal lunedì al venerdì
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE
Sabato
Via Nuova Ponente, 28 CARPI
Tel. 059 642877 - Fax 059 642110
[email protected]
dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
dalle 10.00 alle 12.30
VIA LIGURIA 37/39 - CARPI (MO)
RADIO BRUNO Soc. Coop.
Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999
Chiuso in redazione il 3 giugno 2015
S
i chiama PedonABILE ed è già un
marchio registrato. Si
tratta dell’innovativo mezzo
a due ruote ideato e realizzato da Tiziano Ligabue,
titolare della ciclofficina
L’A-Bi-Ci di Corso Fanti.
“PedonABILE è un’invenzione che condivido con
mia figlia Ilaria, laureanda
in Architettura. Si tratta
di una bici non bici, nel
senso che pur avendo due
ruote non ha i pedali. E’
molto semplice e intuitiva:
per usarla non si deve far
altro che sedersi sulla sella
e camminare tenendosi al
manubrio. L’abbiamo
ideata per andare incontro
sopratutto alle esigenze di
chi ha difficoltà motorie, di
anziani e altre persone che
hanno subito operazioni alle
articolazioni e per questo
ostacolate nei movimenti.
Con PedonABILE chiunque può sentirsi libero di
spostarsi in tutta sicurezza.
E’ adatta veramente a tutti:
agli sportivi che possono
utilizzarla per attività di
nordic walking da seduti,
e ai bambini e ragazzi che
stanno imparando ad andare
in bicicletta. E’ leggera e
maneggevole, regolabile in
altezza grazie al telaio telescopico, e con passo delle
ruote allungabile. Inoltre, ha
un grandissimo vantaggio:
venerdì 5 giugno 2015
UNA BICICLETTA SENZA PEDALI CHE PUÒ ESSERE USATA DA TUTTI E OVUNQUE: È PEDONABILE,
L’ULTIMA INVENZIONE DI TIZIANO LIGABUE DELLA CICLOFFICINA L’A-BI-CI
E’ nata Pedonabile: il mezzo
a due ruote per tutti i gusti
Tiziano Ligabue
anno XVI - n. 22 3
“L’invenzione ha un
grandissimo
vantaggio: può
essere utilizzata
dappertutto, sui
marciapedi, sotto i
portici, all’interno
dei negozi perchè
non è considerata
un velocipede, ma
uno strumento per
aiutarsi negli spostamenti”.
può essere utilizzata ovunque, sui marciapedi, sotto i
portici, all’interno dei negozi perchè non è considerata
un velocipede, bensì uno
strumento per aiutarsi negli
spostamenti”.
La bicicletta senza pedali presentata ufficialmente alla
città in occasione della notte
bianca lo scorso 9 maggio
- ha già riscosso parecchio
successo e sta per essere
brevettata e venduta anche
in altre zone d’Italia. E’
un’invenzione che ha radici
lontane quella proposta da
Ligabue, e che riporta alla
memoria le immagini delle
primi biciclette del diciottesimo secolo, in legno e
senza pedali, spinte a piedi,
a dimostrazione che dal
passato si possono sempre
recuperare e reinventare
tante cose buone.
Chiara Sorrentino
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dell’azienda ERIA
vi accoglieremo
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ITALY
4
A
venerdì 5 giugno 2015
telefonare ai Carabinieri lunedì mattina è stato proprio
Francesco Grieco: alle
7.30, dopo essersi svegliato,
ha trovato - questo il suo
racconto iniziale - senza
vita le due donne e ha dato
l’allarme. Ma non c’erano
segni di effrazione e tutto
era in perfetto ordine. Dopo
un interrogatorio durato
diverse ore, il 53enne è crollato ammettendo di essere
stato lui a uccidere la moglie di 52 anni, Francesca
Marchi, insegnante in una
scuola d’infanzia di Carpi e
la suocera Irene Tabarroni,
92 anni, nella villetta dove
tutti abitavano a Gorghetto
di Bomporto.
Rubes
Bonatti
anno XVI - n. 22
alla moglie - il nostro matrimonio andava bene”. Grieco, agli inquirenti, avrebbe
riferito anche di aver voluto
uccidersi dopo aver ammazzato moglie e suocera,
senza però aver trovato il
coraggio per farlo. E di
aver tentato di rianimare la
moglie. Tra i residenti della
frazione di Gorghetto di
Bomporto prevale l’atteggiamento di condanna e le
amiche della signora Irene
intendere e volere “non deve
rappresentare un’attenuante
rispetto alla gravità del fatto
commesso” perché la legge è
uguale per tutti e se è prevista
la reclusione in carcere così
dovrebbe essere anche per i
pazienti psichiatrici garantendo loro adeguati spazi e
cure. Così oggi in Italia non
è a differenza di altre nazioni
europee. Raptus? “E’ un
termine, maschile, di cui si
abusa troppo spesso. E’ la
perdita momentanea della
capacità di critica al punto
che viene messo in atto un
agito di tipo impulsivo. E’ il
caso del figlio, in un recente fatto di cronaca, che sta
giocando alla play station
quando viene interrotto dal
padre e reagisce accoltellandolo alla gola. Il raptus può
verificarsi in persone che
hanno disturbi di tipo schizofrenico, paranoide e gravi
patologie dell’affettività
come depressione maggiore,
mania e disturbo bipolare,
è solitamente un’evenienza
acuta rara di breve durata
della quale il soggetto conserva una memoria parziale
o alterata. Molto più spesso
oggi riscontriamo agiti di
tipo violento sotto l’effetto di
alcol e droghe: non abbiamo più solo pazienti di tipo
psichiatrico ma soggetti che
consumano anche cannabinoidi, oppiacei e alcol in un
contesto di mutate condizioni generali in cui le famiglie
sono sempre più disunite
e le condizioni economiche preoccupano dopo un
terremoto che ha lasciato uno
strascico di problemi”. Per il
dottor Bonatti, la sequenza di
delitti commessi a distanza
di tempo l’uno dall’altro
non corrisponde a quella del
raptus e, dopo la commissione dei delitti, rimane, da
parte del soggetto, la capacità
di costruire una storia falsa
da raccontare ai Carabinieri
come alibi; anche la modalità
di uccidere, strangolando una
persona e assassinandone
un’altra a martellate dopo
averne tentato il soffocamento, presuppone grande lucidità. “La perdita del lavoro
e l’assistenza di una persona
anziana in un contesto di
coppia senza figli possono
ingenerare una perdita grave
della propria identità. E chi la
perde reagisce in tanti modi.
A cinquant’anni si attraversa la middle age crisis: è
un’epoca di bilanci arrivando
magari alla conclusione
del fallimento delle proprie
aspettative. Momento estremamente problematico in cui
potrebbe svelarsi quella parte
rimasta sino ad allora chiusa
nelle fantasie e nei sogni e
sfociare in agiti delittuosi. Il
costrutto delirante, logico,
lucido è una falsata interpretazione della realtà e regge
finchè c’è la facciata che
tiene. Si può uccidere in conseguenza di un lucido delirio
nell’ambito di una patologia
psichiatrica grave: le cose
vanno sempre approfondite.
Ma chi uccide, paga”.
Sara Gelli
Non chiamatelo raptus
Grieco, ex guardia giurata,
avrebbe ucciso la moglie
sabato pomeriggio per
soffocamento prima con le
mani e poi con un asciugamano. Poi, il giorno successivo, è toccato alla suocera
Irene, che dalla sua camera
continuava a chiedere dove
fosse la figlia: l’anziana sarebbe stata uccisa con colpi
di martello in testa dopo un
tentativo di soffocamento
fallito.
L
’incontro con lo
psichiatra dottor
Rubes Bonatti,
direttore dell’Unità
operativa complessa
di Salute Mentale
Modena Nord,
avviene nel suo
studio ispirato
alla concezione
della Wunderkammere, in
cui la grande
meraviglia è
il cavallo, in
tutte le sue
declinazioni.
“Agli inizi
del Novecento, studiando
le caratteristiche della
personalità in
rapporto alle
dimensioni
somatiche
dell’individuo,
Kretschmer
distinse gli
schizotimici,
con una preva-
Sclerosi multipla: i racconti di Nordic Walking
con il progetto Nordic Tales e il teatro agrodolce
di Antonella Ferrari per sensibilizzare sulla grave
malattia neurologica
Modena celebra il World MS Day
S
L’uomo, dopo
la confessione,
avrebbe riferito
di aver agito
in preda a un raptus, senza un motivo preciso, in un
periodo difficile
segnato anche da
difficoltà lavorative. “Ho ucciso
l’amore della mia
vita - avrebbe
detto riferendosi
riferiscono che pur facendo
da badante alla donna, “lei
diceva che non meritava sua
figlia e che era burbero”.
Franco Marchi, fratello
di Francesca, ha riferito
alla stampa di “non sapere
nulla della sua depressione.
Certo andava a letto tardi
e si alzava tardi. Si dava
da fare e aiutava in casa,
ma il suo ruolo era di solito
quello di preparare pranzo
e cena. Mia sorella aiutava
mia madre ad alzarsi di
mattina e a vestirsi. Per il
resto mia madre era un’anziana perfettamente autosufficiente. Camminava,
lavava, stirava, sbrigava le
faccende e non era relegata
a letto”.
Delitto di Gorghetto - Lo psichiatra Rubes Bonatti, direttore dell’Unità operativa
complessa di salute mentale Modena Nord, interviene sul duplice omicidio
dell’insegnante Francesca Marchi e della madre Irene
ono numerose
le iniziative in
programma a
Modena in occasione del World MS
Day 2015, la Giornata Mondiale dedicata alla Sclerosi
Multipla, per dare
voce alla comunità
delle persone affette
dalla prima patologia di tipo infiammatorio cronico nel mondo
che solo in Italia colpisce circa 72.000 persone e oltre 5.000 nella
sola Emilia Romagna (dati da Bilancio Sociale Aism 2013). Tra gli
appuntamenti da non perdere spicca il progetto Nordic Tales: un
racconto non tradizionale della patologia, con il quale un gruppo
di persone affetto da Sclerosi Multipla, scelto e arruolato grazie
all’Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – e guidato
dai migliori istruttori della Scuola Italiana di Nordic Walking, si
metterà in gioco nelle prossime settimane su percorsi naturalistici,
cittadini e non, affrontando di petto la propria condizione con bacchette e tenuta da trekking. La prima uscita è prevista nel mese di
giugno alla scoperta notturna del Parco Ferrari di Modena. Seguiranno altre camminate alle quali tutti sono invitati a partecipare.
Per chi non potesse essere presente fisicamente, c’è la possibilità di
prendere comunque parte al progetto utilizzando l’hashtag #NordicTales per condividere esperienze, dire la propria o sostenere
con qualche parola di incoraggiamento i “camminatori”. Madrina
dell’iniziativa l’attrice Antonella Ferrari che, il 7 giugno, al Teatro
Storchi, porterà in scena lo spettacolo Più forte del destino –
Tra camici e paillette. La mia lotta alla Sclerosi Multipla. Sul
palcoscenico l’attrice, attraverso un emozionante monologo,
racconterà la sua storia, la sua lotta, la sua vita vissuta pienamente.
Lo spettacolo è a ingresso gratuito. Le iniziative sono realizzate con
il supporto di Genzyme, società del Gruppo Sanofi.
Francesco Grieco
lenza dei diametri longitudinali, dai ciclotimici picnici,
nei quali si riscontrava una
prevalenza dei diametri trasversali. I primi, alti e magri,
sarebbero caratterizzati da
una chiusura rispetto al mondo esterno, scarsa socievolezza e ricca vita interiore; ai
picnici, bassi e tarchiati, corrisponderebbe un andamento
ciclico dell’umore, con alternanza di periodi di allegria
quasi maniacale e periodi di
depressione, grande socievolezza, superficialità nei
rapporti e sentimentalismo.
Molti di loro hanno un disturbo psicotico di tipo paranoide che non invade tutta la
personalità: soffrono spesso
di un delirio persecutorio che
a volte si svela, a volte no.
E’ superfluo dire che questa
teoria oggi ha solo un interesse storico come l’illusione
Lombrosiana di definire le
personalità criminali a partire
dai tratti somatici”. Il dottor
Bonatti spiega che l’accertamento dell’incapacità di
Q
uello estivo è, da
sempre, un periodo
critico per quelle
famiglie al cui interno è
presente un malato cronico
in condizione di parziale non
autosufficienza. Mentre normalmente è nei mesi più caldi
che si programma un periodo
di riposo, alcuni soggetti più
deboli si sentono incapaci di
organizzare un soggiorno di
vacanza, per timore di non
poter ricevere l’assistenza
di cui godono nelle proprie
case. Da quattro anni è nato
il progetto Una vacanza per
tutti promosso da Comitato
Comunale Soggiorno Anziani in collaborazione con
Gafa, Alice, Gli amici del
cuore, Gruppo Parkinson,
Ushac e CSV, con il contributo della Fondazione Cassa
di Risparmio di Carpi e il
coordinamento della Fondazione Casa del Volontariato. L’iniziativa consente a un
gruppo di persone parzialmente non autosufficienti e
ai rispettivi accompagnatori
di trascorrere un soggiorno
di confortevole relax presso
una struttura attrezzata. Il
gradimento espresso dagli
ospiti nel corso delle edizioni
precedenti ha confermato
il valore del progetto che,
ai benefici del soggiorno
climatico unisce, ad esempio,
la possibilità di uscire dall’isolamento familiare, socia-
Un soggiorno al mare in una struttura adatta ad accogliere persone
parzialmente non autosufficienti insieme ai loro accompagnatori
Torna il turismo di sollievo
lizzare con altre persone che
vivono analoghe esperienze,
cambiare ritmi e attività della
giornata, ricevere stimoli
ricreativi e conviviali, creare
una nuova rete di contatti
sociali. Si tratta dunque di un
valore aggiunto assai importante che supera gli effetti
del turismo e si affianca agli
interventi già presenti sul
territorio a sostegno della
domiciliarità. Quest’anno,
a recarsi presso la Casa
Vacanze Mare e Verde di Igea
Marina saranno una quaran-
tina di persone in
due turni successivi, da lunedì 8 a
mercoledì 17, e
da mercoledì 17 a
sabato 27 giugno.
Le iscrizioni, la
cui quota prevista
è di 650 euro a persona
(comprendenti: assistenza
in loco da parte di personale
socio sanitario e volontari,
soggiorno con trattamento a
pensione completa, spiaggia
attrezzata, spese di viaggio
e assicurazione – devono
essere presentate presso il
Comitato Soggiorno Anziani,
ubicato alla Casa del Volontariato (info: 059.685910).
Al momento della domanda
sarà fissato un appuntamento per la valutazione dell’idoneità del soggetto.
D
al 2013, Fracesco Nuccitelli, ex
titolare del Bar
Roma di Novellara, gestisce il Ristorante Sociale a
Brooklyn.
Dopo un’esperienza
da bancario e un’altra
come titolare di un bar
hai deciso di partire
alla volta di New York
dove adesso gestisci il
ristorante Sociale nel
quartiere più elegante, Brooklyn. Cosa ti
ha spinto a decidere
di dare una svolta così
radicale alla tua vita?
“Il lavoro in banca dopo la
laurea e gli sforzi profusi
per far diventare il Bar
Roma il più grande punto
di ritrovo della zona, sono
esperienze che porterò
con me per tutta la vita.
La molla che mi ha spinto
a partire è stata la mancanza di alternative. Una
volta venduta l’attività, le
mie opzioni nel settore si
riducevano esclusivamente al lavoro dipendente
in qualche bar di paese o,
forse, a Bologna o Milano.
Dopo tanti anni passati
a imparare come gestire
un business ho creduto
fosse giusto cercare di
migliorare ancora, e non
semplicemente scegliere la
strada più comoda e sicura,
e così ho optato per il salto
nel vuoto. Confesso che ho
iniziato a dire “lo rifarei”
solo da un paio d’anni”.
E’ stato difficile ambientarsi nella più
grande metropoli degli
Stati Uniti?
“E’ stato tremendamente
duro arrivare a New York
con pochi spiccioli in tasca
e nessuna idea rispetto a
cosa aspettarsi. Inizialmente vivevo in un quartiere in North Harlem non
esattamente raccomandato
nelle guide e lontano dal
lavoro. La metropolitana
dei primi anni è uno dei ricordi più duri che ho, a cui
si aggiungono il bullismo
nel quartiere, l’umiliazione e il mobbing selvaggio
all’americana a cui spesso
venivo sottoposto al lavoro, per non parlare delle
difficoltà con la lingua in
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anno XVI - n. 22 5
DAL 2013 FRANCESCO NUCCITELLI, EX TITOLARE DEL BAR ROMA DI NOVELLARA, GESTISCE IL RISTORANTE SOCIALE A
BROOKLYN E RACCONTA: “TANTA FATICA PER ARRIVARE FINO A QUI”.
Dal Bar Roma alla Grande Mela
Francesco Nuccitelli
Sotto in mezzo al suo staff
una città che ti esclude col
sorriso sulle labbra, ma
tutto ciò mi ha reso più
forte”.
Come sei riuscito a
coronare il tuo sogno
di aprire Sociale?
“Tutto è stato possibile
grazie a Michel Keefe, la
persona più integra e onesta in cui abbia mai avuto
la fortuna di imbattermi. Ci
siamo conosciuti nell’East Village dove facevo il
manager di un ristorante
e avendo apprezzato la
dedizione e l’impegno con
cui curavo il locale, mi
promise che avrebbe costruito per me un ristorante
in cui potermi esprimere
appieno, e dopo quattro
anni abbiamo inaugurato
il Sociale. Ho impiegato
molto tempo per elaborare
un concept vincente, trovare la location giusta e dei
validi business partners ma
alla fine ce l’ho fatta”.
Che tipo di locale è Sociale? Che cucina fate?
“Sociale è il classico ristorante italiano, molto pulito
e ben gestito da un gruppo
straordinario, e questo
basta per attrarre clienti.
E’ un ristorante estremamente flessibile, adatto a
un appuntamento elegante
o al lunch after work-out,
un punto di ritrovo molto
accomodante per tantissi-
mi regulars
“La metropo- da poco più di
che vivono
litana dei pri- 20 mesi, ed è
nel quartiemi anni è uno ancora troppo
re. Il menù è dei ricordi più duri
giovane per
tipicamente
essere trascuche
ho,
a
cui
si
agitaliano,
rato per un
giungono il bullismo altro progetto.
perchè è ciò
che vogliono nel quartiere, l’umiFra qualche
liazione e il mobbing anno, invece
gli ameriselvaggio all’amecani, spenon lo esclucialmente a ricana a cui spesso
derei: magari
venivo sottoposto al un concetto di
Brooklyn:
spaghetti al lavoro, per non parla- take-away o
pomodoro,
re delle difficoltà con un messicano.
carbonara,
la lingua in una città Vedremo, ed
cacio e pepe, che ti esclude col sor- eventualmente
cotolette,
riso sulle labbra, ma solo se Mike
pappardelle tutto ciò mi ha reso
ne farà parte.
al coniglio e
Nel frattempo,
più forte”.
olive di Gaedopo quattro
ta, polpette al sugo, e tanti anni estenuanti a livello
altri piatti succulenti e
professionale, vorrei dedifreschissimi, merito di una carmi anche alla mia vita
brigata di cucina davvero
privata e magari metter su
impareggiabile”.
famiglia”.
Il tuo ristorante è racPensi di tornare in Itacomandato dalla guida lia un giorno?
Michelin. Cosa serve
“Forse fra tanti anni sì,
per raggiungere un
anche se l’Italia non è stata
traguardo così prestimolto tenera con me, come
non lo è con tanti ragazzi
seri e onesti. Mi mancano
terribilmente tante cose,
in primis mia madre e mia
sorella Cristina, oltre agli
amici”.
Hai dei consigli per chi
volesse seguire la tua
strada?
“Di prepararsi a un lavoro
molto duro. Alcuni ragazzi
italiani che sono passati da
me hanno gettato la spugna
dopo poche settimane, pergioso?
chè il mondo della risto“C’è una parola di cui ho
razione qui a New York è
compreso e assimilato
molto più impegnativo che
l’importanza qui in Ameri- in Italia.
ca ed è “consistency” che
Capisco che i nostri stansignifica qualità ripetuta
dard possano sembrare
con costanza nel tempo:
esagerati a qualche turista
non si può raggiungere
o giovane diplomato che
nessun successo duraspera di mantenersi il corso
turo se non con regole e
vacanza lavorando da noi,
procedure estremamente
ma non posso né voglio
chiare”.
farci nulla.
Quali progetti hai per
Il nostro mestiere se fatto
l’avvenire? Vorresti
in modo professionale
aprire altri ristoranti?
non si sposa con attività
“E’ una domanda che i
alternative. Quando non si
clienti mi fanno molto
lavora si dorme”.
spesso, ma Sociale è aperto
Chiara Sorrentino
moto, abbigliamento, accessori e ricambi - Carpi (MO) Via Canalvecchio, 2 - Tel. 059687002 - www.tondellimoto.it
6
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
Questo sono io, questi siamo noi è il titolo del colorato progetto sviluppato nel corso dell’anno
scolastico dagli alunni della Scuola primaria Saltini
L’arte per sviluppare la creatività
e scoprire talenti
C
ompito della scuola
dovrebbe essere, oltre
a trasmettere nozioni,
anche quello di aiutare gli
studenti a sviluppare i propri talenti, doti e capacità.
Di contribuire a formarli e
farli riflettere, trasmettendo loro quella capacità di
discernere, quello spirito
critico senza il quale ogni
conoscenza rischia di ridursi a mero dato aneddotico.
A tal proposito non si può
che ammirare il progetto
Questo sono io, questi siamo noi, sviluppato nel corso
dell’anno scolastico dagli
alunni della Scuola primaria Saltini di via Magazzeno. Le insegnanti hanno
seguito i giovani allievi in
un percorso artistico che
punta non tanto ad accumulare, quanto a sperimentare
i talenti di ciascuno. Tante
sono le tecniche utilizzate
dai circa 260 alunni frequentanti le dieci classi
dalla prima alla quinta:
pittura su tela, scultura con
la creta, collage, sbalzo su
rame e lavorazione della
cartapesta, soltanto per fare
qualche esempio. Centinaia
le opere realizzate, che hanno letteralmente riempito
di colore e creatività le sale
e i corridoi della scuola.
“Abbiamo cercato di aiutarli a operare nella massima
libertà, scegliendo gli stru-
menti che ritenevano più
adatti a esprimere le proprie
potenzialità”, spiegano le
maestre, visibilmente orgogliose dei frutti dell’attività. Ad aiutare e stimolare
bambini e ragazzi, l’artista
carpigiano Romano Pelloni: “abbiamo voluto che
si sentissero gratificati –
continuano
le docenti – e
potessero valutarsi al di là
del quaderno.
Ogni classe
ha seguito un
tema, che si
riallacciava
agli argomen-
Sabato 23 maggio i ragazzi di quinta della Scuola Primaria Giotto sono stati
protagonisti di un’eccezionale cerimonia d’addio
Pronti a spiccare il volo
S
abato 23 maggio
i ragazzi di quinta
della Scuola Primaria
Giotto sono stati protagonisti di un’eccezionale cerimonia d’addio. Alla presenza del dirigente dell’Istituto
Comprensivo Carpi Centro,
Tiziano Mantovani, sono
entrati sulle note di una canzone di Pavarotti sfoggiando
tocco e toga - confezionati
dai genitori - che ben s’intonavano all’allestimento
della palestra e accolti da
calorosi applausi. “Come
il fiume trova la strada per
il mare - ha esordito Lina
Nardone, rappresentante
della 5B - così i nostri ragazzi, seguendo la corrente
della vita, sono giunti a un
altro porto importante: la
scuola secondaria. Tutti conosciamo il ruolo che riveste
Tiziano Mantovani e Lina Nardone
la scuola primaria nella
formazione dei nostri figli.
E’ il primo luogo educativo
che incontrano: è proprio
qui che hanno imparato a
conoscere meglio il mondo,
a socializzare e a preparare
il loro futuro di studio. Con
questa cerimonia, che simboleggia il passaggio a un
grado d’istruzione maggio-
re, vogliamo valorizzare le
loro conquiste, i loro successi e desideriamo far loro
comprendere quanto siamo
orgogliosi dell’impegno
dimostrato nello studio e
nell’aprirsi agli altri, conservando quell’entusiasmo
che è la vera molla dell’esistenza”.
Al termine del toccante
ti trattati durante l’anno
scolastico, ma il vero lavoro
svolto è stato quello su se
stessi”. E si può vedere
davvero di tutto tra le opere
prodotte: dall’astronomia
alla pop art, passando per le
pitture rupestri e la storia di
Palazzo Pio
vista in modo
performativo
con i bambini
abbigliati secondo la moda
medievale,
l’unica cosa
che manca è la
possibilità di
annoiarsi.
Marcello
Marchesini
discorso, i ragazzi, chiamati
per nome, uno alla volta si
sono avvicinati al tavolo
predisposto per l’occasione
solenne e hanno ricevuto
dalle mani del dirigente la
pergamena di fine studio
tra gli applausi e la commozione dei presenti. Tiziano
Mantovani, riprendendo
le parole espresse da Lina
Nardone, ha poi sottolineato
quanto sia bello e significativo sperimentare dal vivo
la “complicità” autentica
e spontanea tra genitori e
scuola, in una realtà che pare
dimenticare i valori essenziali della vita, tra cui l’istruzione, strumento fondamentale per imparare il rispetto e
la libertà di pensiero.
La cerimonia si è conclusa
col lancio dei cappelli in
alto.
alla scuola media Sacro Cuore è nata
l’idea di realizzare uno spettacolo
teatrale per valorizzare le abilità
e le competenze degli studenti disabili
della scuola, ma non solo le loro
Applausi per
Il Piccolo
Principe
H
anno messo in scena
Il Piccolo Principe
di Saint-Exupery
e hanno ricevuto applausi
a scena aperta in occasione
della presentazione al pubblico a fine anno scolastico
presso la Sala del Seicento
all’interno dell’Oratorio cittadino. Sul palco i giovani
studenti della scuola media
dell’Istituto Sacro Cuore
e, per una breve apparizione, i bambini della sezione
dei tre anni della scuola
d’infanzia. Il racconto
parla del viaggio del piccolo
principe che, per conoscere l’universo, vaga da un
asteroide all’altro e durante
il suo cammino incontra
individui strani, ognuno con
delle caratteristiche particolari, che non si possono
non ricordare: un re triste
perché non ci sono uomini
a servirlo, un ubriacone
che continua a bere per non
provare la vergogna di bere,
un uomo che accende e
spegne continuamente i suoi
lampioni. Dietro le storie di
queste persone si nascondono i vizi e le virtù di ogni
uomo. I ragazzi entravano
in scena e, una volta sul
palco, dopo aver mostrato il
simbolo relativo al personaggio interpretato, indossavano il costume per intraprendere questo viaggio
alla scoperta dell’umanità.
Il contributo in scena dei
più piccoli poteva sembrare
poca cosa ma, in realtà, è
stato l’approdo finale di un
percorso inserito all’interno della programmazione
didattica annuale: sono stati
coinvolti nella riscrittura del
testo elaborando immagini
messe a disposizione da una
logopedista che aveva fatto
un lavoro di apprendimento
con una ragazza sordomuta.
“Lo spettacolo non restituisce l’immenso lavoro che è
stato fatto nei mesi. Se l’essenziale è invisibile agli occhi, il processo è certamente
più importante del prodotto.
A maggior ragione in questo
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22 7
Shell Eco Marathon - Il Team ZeroC dell’Itis da Vinci di Carpi è tornato a casa da Rotterdam con un sesto posto in tasca
I prototipi delle auto green di domani
D
opo mesi di preparativi e attesa e quattro
giorni di intense gare
si è conclusa l’edizione del
30° anniversario della Shell
Eco-marathon Europe, la
più importante e innovativa
competizione dedicata alla
mobilità sostenibile.
Quanti chilometri si possono percorrere con un litro di
benzina o 1 kWh di energia elettrica? E’ questa la
sfida che, anno dopo anno,
raccolgono gli studenti che
decidono di cimentarsi sul
circuito. Centonovantasette
team provenienti da 26 Paesi hanno popolato il circuito
cittadino di Rotterdam, dal
21 al 24 maggio, e si sono
sfidati con veicoli autonomamente progettati e costruiti. Due le categorie in gara,
prototipi e urban concept;
uno solo l’obiettivo: percorrere la maggior distanza
possibile con l’equivalente
di 1 kWh o 1 litro di carburante. A tenere alti i colori
del nostro Paese, soltanto 8
team di 6 istituti, tra questi
anche l’Itis Leonardo da
Vinci di Carpi. Il Team
ZeroC del Vinci era rappresentato da venti studenti
Il team al completo
dei corsi di Elettronica,
Meccanica e Informatica,
accompagnati da Riccardo
Arletti e dai docenti Stefano Covezzi (Meccanica)
e Marco Vidoni (Elettronica). Escorpio il veicolo
made in Carpi, dopo mesi
di assiduo lavoro e accurata
preparazione, ha superato le
difficili verifiche tecniche
tese a stabilirne la conformità al regolamento. “Anche
se eravamo solo una ventina
in Olanda, in realtà intorno
a Escorpio lavorano circa
quaranta studenti. Quest’anno abbiamo completamente
rivoluzionato il mezzo
poiché il regolamento imponeva uno sterzo anteriore.
Abbiamo quindi leggermente allargato il veicolo
e, come sempre, abbiamo
cercato di ridurre i consumi
per migliorare l’efficienza
della macchina. Lo abbiamo
progettato e costruito da
zero e, fino all’ultimo giorno
utile, è stata una gara contro
il tempo: aver passato i test
è stato già un grandissimo
risultato”, ci raccontano,
una volta rientrati, il team
manager Davide Malvezzi
e i tecnici Nicolas Battini,
Elia Goldoni, Christian
Veronesi, Massimiliano
Borsari, Gioele Goldoni e
Alex Cenci, in rappresentanza di tutto il Team ZeroC.
A guidare il prototipo dotato
di batteria elettrica e pannello solare, due piloti: Rodrigo Davalli e Marcello
Morini. “Abbiamo cercato
di ottimizzare la strategia di
gara, creando un software
in grado di assicurare al
pilota le migliori prestazioni di guida, fornendogli
informazioni in tempo reale
attraverso un computer di
bordo posto sul cruscotto,
interamente realizzato da
noi”, proseguono gli studenti. Un’esperienza entusiasmante nonostante la fatica,
la tensione e il lavoro duro:
“dedicarsi a questo progetto
è faticoso e implica un impegno pomeridiano costante
ma le soddisfazioni che ne
In foto Nicolas Battini, Massimiliano Borsari, Elia Goldoni,
Christian Veronesi, Davide Malvezzi, Gioele Goldoni e Alex Cenci
derivano ricompensano ogni
sacrificio. Non lo facciamo
per i crediti scolastici, non
ne varrebbe la pena, ma per
passione. Inoltre è bello
vivere la scuola in questo
modo, si stringono amicizie
forti e con i docenti si creano
rapporti di vicinanza altrimenti impensabili. Siamo
tutti compagni in questa
avventura”, sorridono i
ragazzi.
Il team di casa nostra infatti,
col lusinghiero risultato di
601km/kWh, si è dovuto
“accontentare” di un sesto
posto in classifica generale,
migliorando però l’ottavo
dello scorso anno!
Obiettivo? “Conquistare il
primo posto naturalmente. E
per farlo metteremo ulteriormente a dieta Escorpio.
Oggi pesa 42 chili, speriamo di riuscire a eliminarne
altri cinque”. Sogno nel
cassetto? “La sfida - spiega
il meccanico Massimiliano
Borsari - è quella di riuscire
a correre con gomme prive
di camera d’aria per ridurre
gli attriti e migliorare l’efficienza. Sarà dura, ma non
molliamo”.
Jessica Bianchi
Gli allievi della 1G della Scuola Media Fassi di Carpi ripensano completamente il
gioco del Monopoli per onorare la memoria del magistrato ucciso dalla mafia,
Giovanni Falcone
Il Monopoli della legalità
2
caso” spiega la coordinatrice Laura Maugeri,
supportata dagli educatori
Martina Guidetti, Marcello Mazzetto, Barbara
Sberveglieri. All’interno
del Laboratorio teatrale
del Gruppo Sostegno della
scuola media, è nata tre
anni fa l’idea di realizzare
uno spettacolo teatrale per
valorizzare le abilità e le
competenze degli studenti
disabili della scuola, ma
non solo le loro… “In realtà
lo spettacolo – prosegue la
Maugeri - ha evidenti finalità educative, didattiche e
di inclusione per tutti quanti
gli studenti e, grazie a esso,
gli alunni sperimentano una
modalità non tradizionale
per sviluppare le competenze di base richieste dalla
società civile. Al centro del
processo educativo resta
sempre la persona”.
S.G.
3 maggio 1992. Sono
le 17.58, quando al
chilometro 5 della
A29, una carica di cinque
quintali di tritolo, posizionata in un tunnel scavato
sotto la sede stradale deflagra nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle
Femmine, a una manciata
di chilometri da Palermo.
Azionata per telecomando da Giovanni Brusca,
il sicario del boss Totò
Riina, l’esplosione apre una
voragine che è, ancora oggi,
23 anni dopo, negli occhi
di tutti noi. Testimoni della
morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie
Francesca Morvillo e dei
tre agenti della scorta Rocco
Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il 23
maggio è ormai una data
simbolo nella lotta contro
tutte le mafie: un appuntamento che si rinnova ogni
anno ma non vuole essere, e
non è, un’abitudine. Al contrario, si rivela una preziosa
occasione di educazione alla
legalità e alla giustizia. A
partire dai banchi di scuola.
Il ritratto di Giovanni
Falcone ha talmente impressionato gli allievi della 1G
della Scuola Media Fassi
del Comprensivo Carpi 2 da
La professoressa Rossella Sansone con le studentesse Matilde Solieri e Aurora Valenti
spingerli a ripensare completamente il gioco del Monopoli. “In classe durante
l’ora di narrativa - ci racconta la docente di italiano Rossella Sansone - abbiamo
letto il libro Per questo mi
chiamo Giovanni di Luigi
Garlando. Il protagonista,
Giovanni, è un bambino di
Palermo. Per il suo decimo
compleanno, il papà gli
regala una giornata speciale,
da trascorrere insieme, per
spiegargli come mai, di tutti
i nomi possibili, per lui sia
stato scelto proprio Giovanni. Il testo ha letteralmente
incantato i ragazzi che, con
grande interesse e partecipazione, hanno lavorato
autonomamente anche a
casa per conoscere meglio
la biografia di Falcone. Sabato 23 maggio i miei allievi
mi hanno davvero sorpresa.
Hanno portato in classe
un cartellone realizzato
con le loro mani riportante
il Monopoli della legalità. Un’idea, quella delle
studentesse Matilde Solieri
e Aurora Valenti, assolutamente originale e bellissima. Ci sono le caselle con
le varie penalità, dal carcere
al fare ammenda, le pedine,
il dado… Il primo lancio prosegue Rossella Sansone
- lo ha fatto un emozionato
preside, il dottor Attilio
Desiderio che, entusiasta,
ha persino lanciato l’idea di
brevettare il gioco, premiando così l’ingegno, l’impegno e la sensibilità degli
studenti della 1G”.
Un modo per tenere così
viva la memoria e il sacrificio di Falcone e con lui
quella di tutti gli altri morti
ammazzati dalla criminalità
organizzata. Uno strumento
ludico- didattico attraverso il quale l’esempio del
magistrato rivive anche per
le generazioni più giovani.
Un esempio straordinario di
umanità e integerrimo impegno: valori che la scuola
vuole custodire e trasmettere ai cittadini di domani.
Jessica Bianchi
8
M
venerdì 5 giugno 2015
archesini Group
rafforza la sua presenza alla Corte
dei Pio investendo oltre 15
milioni di euro per creare,
nella zona industriale a sud
della città, su un terreno di
oltre 20mila metri quadri,
il più vasto polo italiano
per tutta la produzione di
impianti per la termoformatura. Uno stabilimento strategico, innovativo e a basso
impatto ambientale che porterà una ventata di ossigeno
a un territorio fortemente
provato dal sisma e da una
crisi economica ormai
cronica. Fornire linee complete e personalizzate per il
confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici
è la mission del Gruppo di
Pianoro (Bologna). I numeri
ne testimoniano il successo:
un ricavato consolidato di
tutto il Gruppo pari a 247
milioni di euro nel 2014,
1.200 dipendenti tra sedi
italiane ed estere, 14 divisioni produttive, 7 aziende
acquisite e un’azienda partner, una rete di 20 agenzie e
15 filiali estere. L’impegno
nell’innovazione ha fatto
della Marchesini la protagonista indiscussa nel settore
del confezionamento per
l’industria farmaceutica
e cosmetica in Italia e sui
mercati internazionali:
l’85% del fatturato del
Gruppo, infatti, è generato
dalle esportazioni.
In occasione della posa
della prima pietra del nuovo
stabilimento di Carpi, lo
scorso 27 maggio, all’amministratore delegato di
anno XVI - n. 22
zione dello stabilimento tra
poco più di un anno. Dopo
l’estate 2016”.
Nonostante la forte
vocazione internazionale, punto di forza e
caratteristica distintiva
di Marchesini Group è
l’aver bail suo cuore e le
“Il polo cosato la prosue origini”.
stituirà la
duzione
Il nuovo polo
più
larga
interamenavrà certaproduzione italiana te in Italia,
mente una
di macchine per
seppure
ricaduta oca fronte
cupazionale
l’industria farmadi costi
positiva per
ceutica e, in partiCarpi…
colare, per blister e maggiori.
“Me lo auguil confezionamento Perché?
“Abbiamo
ro. Il mondo
di fiale e siringhe.
scommesso
farmaceutico
Una produzione,
qualità
in generale non
questa, altamente su
e personaha conosciuto
specializzata che ha, lizzazione
grande crisi
nel territorio carpi- dei nostri
e noi siamo
andati piuttosto giano, il suo cuore e prodotti.
le sue origini”.
Questo ci
bene. Confido
consente di
quindi di poter
incrementare ulteriormente mantenere le nostre produzioni in Italia, pur scontanil livello occupazionale
do un costo del lavoro più
del Gruppo. Una volta a
alto. Allo stato attuale, mai
regime, il polo di Carpi
dire mai, non abbiamo avuconcentrerà al suo interno
to segnali negativi, al conle migliori maestranze del
trario, le strategie adottate
settore. Essenziale per noi
è l’alta formazione tecnica. ci stanno premiando. Continuiamo infatti a esportare
La nostra ricerca si coni nostri macchinari anche
centrerà quindi su figure
in Paesi molto sensibili al
professionali “tecniche”,
tra cui ingegneri meccanici, prezzo come la Cina, l’India
e il Bangladesh”.
elettronici e dell’automazione oltre che periti mecca- Il nuovo stabilimento della
Marchesini group è un’inienici specializzati”.
zione di fiducia per tutta la
A quando il taglio del
comunità.
nastro?
Un investimento decisa“Dopo la posa della prima
mente in controtendenza
pietra i lavori, eseguiti da
per Carpi che ci lascia ben
imprese del territorio, prosperare.
cederanno a ritmo spedito
Jessica Bianchi
per permettere l’inaugura-
Marchesini Group investe 15 milioni di euro su Carpi per creare il più grande
polo italiano di termoformatura. importanti le ricadute anche sul fronte
occupazionale
Packaging Valley
Maurizio Marchesini insieme a Marco Marchesini, direttore di produzione del Gruppo, Giuseppe Monti,
storico direttore tecnico e alcuni collaboratori dell’unità produttiva di Carpi
Marchesini Group, nonché
presidente di Confindustria
Emilia Romagna, Maurizio
Marchesini, chiediamo:
Quanto è importante
la piazza di Carpi per il
Gruppo? Quanti sono i
lavoratori attualmente
impiegati in città?
“La nostra presenza a Carpi
è ormai storica: da oltre
vent’anni rappresenta una
delle nostre sedi principali
e vi sono impiegate circa
150 persone. Quella car-
pigiana è una produzione
fondamentale e riguarda le
macchine per la termoformatura. Il Gruppo è specializzato nel confezionamento
di prodotti destinati all’industria farmaceutica e, in
particolare, a Carpi vengono realizzate le macchine
per i blister e il packaging di
fiale e siringhe”.
Una volta a regime,
quale sarà l’attività
dello stabilimento in
costruzione?
“Nella nuova fabbrica concentreremo la parte progettuale - meccanica, elettronica e informatica - e quella
di assemblaggio finale delle
linee di confezionamento.
Il polo costituirà la più
larga produzione italiana
di macchine per l’industria
farmaceutica e, in particolare, per blister e il confezionamento di fiale e siringhe.
Una produzione, questa,
altamente specializzata che
ha, nel territorio carpigiano,
Nonostante la riduzione degli investimenti nel settore, la cooperativa carpigiana può comunque vantare alcune
acquisizioni di grande pregio sul mercato nazionale: il nuovo progetto Eataly nell’area ex Caab di Bologna, la
ristrutturazione del comparto Sant’Agostino nel centro storico di Modena e la nuova sede della Feltrinelli a Milano
Cmb mette a segno un buon bilancio
D
opo la citazione
dell’amministratore
delegato di Autostrade per l’Italia dentro la galleria in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma della Variante di Valico
sull’Autostrada del Sole,
sono state espresse parole di
apprezzamento per Cmb anche dal presidente della Regione Lombardia, Roberto
Maroni, in occasione della
consegna degli splendidi
Ponti ad arco sulla viabilità
di accesso a Expo 2015 e,
ancor più recentemente, dal
Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti, Graziano
Delrio, quando è stata inaugurata la nuova Tangenziale
Esterna di Milano. Deve
essere per la serietà con cui
la cooperativa carpigiana
porta a compimento gli impegni assunti che il premier
Matteo Renzi si è spinto
ad anticipare al 2016 la fine
del cantiere sulla Salerno
Reggio Calabria dove Cmb
sta lavorando alacremente
secondo il crono programma
in base al quale è prevista
la consegna il 22 novembre
2017. Il presidente Carlo
Zini ne ride ma non riesce a
nascondere la soddisfazione
che ha condiviso con i soci
durante l’Assemblea Generale di sabato 30 maggio. In
un anno segnato ancora da
una delle più gravi crisi che
abbia mai colpito il nostro
Paese e il settore delle costruzioni in particolare, Cmb
si è dimostrata in grado di
mantenere la sua posizione
competitiva: il giro d’affari
si colloca sui 510 milioni
di euro, l’utile prima delle
imposte di 7 milioni, con un
risultato netto che si attesta
a 4.1 milioni di euro. “Il
risultato raggiunto preserva
la dimensione aziendale e
con essa i livelli occupazionali anche se, per far fronte
alla carenza di lavoro, si è
fatto ricorso all’utilizzo di
ammortizzatori sociali.
“Oggi, se dovessi indicare
la priorità per un’impresa
come la nostra, non farei riferimento agli aspetti finanziari ma a quelli dei lavori:
complessivamente, nei sette
anni di crisi, la riduzione degli investimenti nel settore
delle costruzioni ha raggiunto dimensioni macroscopiche (- 38%), mentre la
spesa corrente è continuata
a crescere facendo registrare
un +17% fra spesa centrale e
locale. Il nodo è tutto politico: non è vero che le risorse
non ci sono, la verità è che lo
Stato ha una spesa corrente
enorme che non riesce a
contenere. E negli anni non
è riuscito o non ha voluto
invertire questa tendenza”.
Nonostante la contrazione
dei bandi di gara a livello nazionale, Cmb può comunque
vantare alcune acquisizioni
di grande pregio sul mercato
nazionale: il nuovo progetto
Eataly nell’area ex Caab di
Bologna, la ristrutturazione
del comparto Sant’Agostino
nel centro storico di Modena e la nuova sede della
Feltrinelli a Milano. Poi
l’accenno all’attualità e alla
bufera mediatica a seguito
delle vicende che vedono
coinvolte “alcune importanti
cooperative e i loro massimi
dirigenti”.
Il pensiero di tutti in sala
corre alla Cpl. Per il presidente Zini, la difesa dei
valori della cooperazione
“non può prescindere dalla
lotta alle false cooperative,
per cui oggi anche qui raccoglieremo le vostre firme a
sostegno di una proposta di
legge di iniziativa popolare,
di cui io stesso mi onoro di
essere uno dei proponenti, e
dal procedere con decisione
verso la definitiva confluenza delle odierne rappresentanze di quel mondo,
bianche, rosse e verdi, verso
un’unica Alleanza delle
Cooperative Italiane”.
Sara Gelli
“
Il bello della musica è
che quando ti colpisce
non senti dolore” è
con questo pensiero di Bob
Dylan che la nuova scuola
di musica accoglierà tutti
gli alunni, i musicisti ed i
suoi visitatori. Una frase
che racconta con poche
parole un percorso durato
due anni e che inizia il 29
maggio 2012, data in cui
il sisma priva della sede
la Filarmonica Novese
e il Coro delle Mondine,
lasciando tutti i cittadini nel
più assordante dei silenzi.
Ma si sa che la musica è un
fluido e inarrestabile divenire e così, passati pochi mesi,
parte il progetto “Musica
Maestro” con cui, grazie
alle donazioni di Cariparma Crèdit Agricole, Radio
Bruno con la raccolta fondi
Teniamo Botta e altri soggetti, si sono raccolti i fondi
necessari per ricostruire una
nuova sede.
La fase progettuale ha visto
l’approvazione del progetto
esecutivo nel mese di maggio 2014. Il mese successivo sono stati affidati i lavori
di costruzione alla Coop.
Muratori di San Felice sul
Panaro che li ha terminati
nel maggio 2015.
La Scuola di Musica, costruita con materiali antisismici e dotata di impianto
fotovoltaico, è più grande
della precedente e vede una
distribuzione degli spazi più
consona alle esigenze. Distribuita su due piani, al primo prevede la realizzazione
di una grande sala prove
venerdì 5 giugno 2015
Inaugurata il 30 maggio la nuova sede della Scuola di Musica
“Luigi Restani” a novi di modena
Al centro Luisa Turci
affiancata dal presidente
della Regione Stefano
Bonaccini e da Alberto
Bellelli, sindaco di Carpi
Il bello della musica
di circa 150 metri quadrati mentre al piano terra
saranno approntate le aule
didattiche, i locali tecnici
e di servizio e le sedi delle
due associazioni. Grazie a
tale disposizione si è riusciti
ad aumentare gli spazi della
struttura di quasi 80 metri
quadrati passando dai 250
della vecchia scuola ai 327
di quella nuova. Anche dal
punto di vista estetico la
nuova sede prevede diverse
migliorie: dalla realizzazione di un porticato esterno a
quella degli spazi verdi che
circonderanno la struttura
e che saranno in grado di
ospitare eventi ed esibizioni.
La nuova struttura sorge in
via Enrico Mattei. La scelta
di tale posizione è dettata
dalla vicinanza al centro del
paese, e anche dal fatto che
nell’area di terreno attigua
sorgerà una nuova struttura
che comprenderà il centro
giovani, la biblioteca, una
sala prove e le sedi dell’Ufficio Cultura e della Proloco
“A. Boccaletti”. L’idea e
l’auspicio che sottendono
questo progetto sono quelli
di creare un grande polo
artistico culturale (denominato PAC) da cui, grazie alla
vicinanza ed alla prossimità, anche fisica, di diverse
realtà associative ed istituzionali, possano nascere
contaminazioni e collaborazioni per coinvolgere il
territorio con idee e progetti
innovativi.
“Il bello della musica è che
non si ferma mai, nemmeno
quando tutto sembra perduto” ha detto il sindaco di
Novi Luisa Turci “E’ per
questo motivo che inaugurare questa struttura è
un’emozione fortissima: è
il frutto non solo del lavoro
tecnico e progettuale ma
anche e soprattutto della cooperazione tra enti diversi,
cittadini e artisti. Un grazie
di cuore quindi a Cariparma, a Radiobruno e a tutti
coloro che, con la loro generosità, hanno contribuito
al raggiungimento di questo
importante obiettivo”
“Il bello della musica è che
sa unire le persone, i nostri
clienti hanno risposto immediatamente all’iniziativa
di solidarietà proposta dal
nostro istituto e a loro va il
grazie più importante per
aver permesso a Novi di non
rinunciare alla banda, alla
scuola di musica per ragazzi
e allo storico Coro delle
Mondine” fanno sapere da
Cariparma Crédit Agricole. Il Gruppo Bancario nel
2012 aveva infatti lanciato
una raccolta fondi che ha
permesso di raccogliere per
il progetto “Musica Maestro” 80mila euro, successivamente raddoppiati
dall’Istituto di credito.
“Il bello della musica è la
capacità di unire, aggregare anche persone molto
anno XVI - n. 22 9
diverse tra loro: la musica parla un linguaggio
universale ed è capace di
generare empatia anche tra
sconosciuti, avvicinandoli”
spiega Clarissa Martinelli
di RadioBruno “Proprio la
vicinanza tra gli ascoltatori
di Radio Bruno ha dato vita
all’iniziativa Teniamo Botta
nei giorni successivi a quel
terribile 29 maggio 2012.
Le persone si sono unite,
chi era pronto ad aiutare si
è messo a disposizione, chi
chiedeva aiuto l’ha trovato
grazie anche alle risposte immediate che è stato
possibile mettere in campo
utilizzando da subito i fondi
raccolti. Su indicazione del
Sindaco di Novi, anche per
lo stretto legame tra radio
e musica, la scelta è convogliata su questo progetto
che oggi finalmente restituisce un’eccellenza alla
comunità”.
10
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
A tre anni dal sisma che ha martoriato il nostro territorio, l’ingegner
presidente di Enerplan, ha presentato il volume ricostruzionemilia
racconta per immagini la nostra storia, un cammino di ricostruzione
terribili momenti di disorientamento, ci ha condotto a riprendere una
Marco Lugli e Corrado Faglioni
“Non arrendiamoci alla
Il Duomo di Carpi
“
Più di ogni altra cosa
ricordo gli occhi
terrorizzati di una
donna che non voleva
abbandonare la propria casa
e continuava a ripeterci che
lei voleva morire lì”. Sono
immagini fugaci, a volte
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dettagli irrisori, quelli che si
piantano nella nostra mente.
Ricordi, quelli rievocati
dall’ingegner Corrado Faglioni, presidente di Enerplan, d’un tempo che pare
lontanissimo. “Il terremoto
del 29 maggio ha lasciato
segni indelebili nella vita e
nella storia delle comunità
della Bassa modenese. Secoli di storia sono stati lacerati in pochi istanti destinati
a incidere profondamente
negli edifici storici, nelle
case, nei luoghi di lavoro
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venerdì 5 giugno 2015
ingegner Corrado Faglioni,
da 5.9 a 0: “un libro che
ricostruzione che, partito da quei
una vita normale”.
La Chiesa Madre
di Fossoli
a paura”
e nella vita delle persone.
In occasione della terza
ricorrenza di tale spaventoso evento, la quale coincide
anche con il 15° anniversario dalla fondazione di
Enerplan, abbiamo voluto
presentare ricostruzionemi-
lia da 5.9 a 0: un libro che
racconta per immagini la
nostra storia, un cammino
di ricostruzione che, partito
da quei terribili momenti
di disorientamento, ci ha
condotto a riprendere una
vita normale”. Presentato
all’interno della splendida
Sala del Seicento, riqualificata dallo studio Enerplan
dopo il sisma, il volume
rammenta a ciascuno di noi
che dalla rovina possono
sorgere nuovamente speranza e bellezza.
Aldilà di ogni umana paura.
“Abbiamo cercato – prosegue l’ingegner Faglioni
– poche ore dopo il sisma di
non arrenderci alla paura. Al contrario ci siamo
immediatamente messi al
servizio del territorio, registrando danni, concedendo
agibilità o interdicendo
case e luoghi di lavoro pericolosi. Abbiamo viaggiato
a folli velocità: una lotta
contro il tempo”. A causa
dell’inagibilità della propria sede, Faglioni e la sua
squadra hanno lavorato in
trasferta per oltre un anno
ad Avio di Trento: “non ci
siamo neppure accorti delle
corse fatte, quasi in apnea,
per la ricostruzione di tanti
edifici e così è nata in noi
l’idea di documentare il
nostro lavoro, con l’aiuto
del fotografo Marco Lugli,
raccogliendo le immagini
del nostro cammino professionale e umano. Un
modo per fare memoria,
per ricordare insieme alla
comunità, quanto questo
tragico evento abbia scosso
le nostre anime. Abbia rivoluzionato le nostre priorità,
ricordandoci la caducità
delle cose. Il messaggio
che vogliamo consegnare a
futura memoria – conclude
Corrado Faglioni – deve essere anche la testimonianza
di una fede assoluta nel
voler vincere la paura, perchè anche di fronte alle più
grandi avversità della vita
non ci si può far annichilire
dal terrore, il quale non
deve mai farci arrendere o
renderci impotenti. Anche
oggi su di noi si addensano
nubi pericolose: la crisi
economica, le difficoltà
finanziarie delle famiglie,
la paura del futuro possono
costituire a loro volta, altri
subdoli terremoti. Ricordiamoci però cosa siamo
stati in grado di superare
insieme: ogni avversità può
essere vinta stringendoci
in un abbraccio fraterno e
lavorando con determinazione e volontà”.
Ricostruzione è la parola
chiave. Dei muri e delle
anime. Un percorso “lento,
faticoso, lungo. Ma fattibile”, ha poi sottolineato il
vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina.
“Perchè laddove vi è la
volontà di lavorare uniti,
allora è possibile fare qualcosa di grande e significativo. La ricostruzione – ha
concluso il vescovo – è
possibile se continueremo
a camminare insieme”.
“In questi tre anni ci siamo
confrontati con una gamma
enorme di progetti – ha
spiegato l’ingegner Fabio
Torrebruno – ma il mio
preferito resta il miglioramento sismico. Un edificio
rafforzato sismicamente
è capace di resistere alle
sollecitazioni e di salvare la
vita a coloro che vi abitano.
La nostra speranza è che
il processo di ricostruzione del nostro territorio ci
restituisca edifici e persone
migliori”.
La ricostruzione post sisma
cammina a piccoli passi e
ancora molto – forse troppo
– resta da fare: ricostru-
anno XVI - n. 22 11
zionemilia da 5.9 a 0 fa
germogliare in noi un seme
di speranza. Molti luoghi
hanno ricominciato a ospitare la vita, testimoni dei
nostri passi. Immortalate da
Marco Lugli, le ferite inferte dal terremoto ci parlano
anche, paradossalmente, di
bellezza: “basta guardare
con rispetto al valore che le
cose distrutte hanno avuto e
hanno per le persone: essere
compartecipi della loro
sofferenza. Basta guardare
verso ciò che il cantiere
rappresenta per il futuro
della gente. Mi sono chiesto
spesso durante questo lavoro di documentazione – ha
sottolineato Lugli – come
poter conciliare la soddisfazione professionale con il
dramma che stavo immortalando, come riuscire a profanare l’intimità delle case
abbandonate a causa della
violenza del sisma. E’ stato
un viaggio intimo e umano
profondo, costellato di incontri – pochi - straordinari.
Tecnici, pompieri... persone
che mi hanno dato l’energia
necessaria per portare a termine il mio compito, fatto
perlopiù in solitudine. Ho
imparato che la tragedia è di
tutti e che una casa, seppur
fortemente lesionata, non
dev’essere abbattuta ma
salvata a ogni costo, perchè
tonare nella propria casa
significa tornare ad abitare
la propria vita”.
Jessica Bianchi
“Questa ordinanza è rivolta al risparmio, non all’aiuto dei terremotati. E temiamo che la Regione, dopo aver cambiato
unilateralmente il patto che aveva stipulato in passato con noi, concedendoci il CAS, possa arrivare a mutare anche le
regole della ricostruzione”, spiegano alcuni componenti del Comitato Sisma.12
Il taglio del Cas preoccupa i terremotati
A
tre anni esatti dal
sisma del 2012,
sono arrabbiati, i
terremotati. Esasperati.
Ormai sfiniti dai tempi
della ricostruzione, che si
stanno allungando ben oltre
le previsioni iniziali, dalla
burocrazia, e ora anche
dall’incertezza relativa
al Cas, il contributo per
l’autonoma sistemazione,
grazie al quale, in questi tre
anni, chi è rimasto senza
casa ha potuto far fronte
alle spese per l’affitto di
alloggi temporanei. Con
l’ordinanza n. 20 dell’8
maggio scorso, la Regione
ha infatti deciso di sostituire il Cas con due nuovi
strumenti per chi ancora è
fuori dalla propria abitazione. Il primo, che entrerà
in vigore dal 1° luglio
prossimo, si chiamerà CCL
(contributo per il canone di
locazione), e sarà assegnato
a coloro che hanno una sistemazione onerosa, come
l’affitto. L’altro strumento
è il contributo per il disagio
abitativo temporaneo, che
prevede il riconoscimento
di un contributo forfettario
a coloro che non sostenevano oneri alla data del sisma,
Lidia Corradini, Sandro Romagnoli e
Aureliano Mascioli
e attualmente sono sistemati temporaneamente a titolo
gratuito. Con l’ordinanza n.
20 vengono anche ridefinite
le regole per la permanenza
(o fuoriuscita) dai moduli
abitativi provvisori.
Tutto questo, nella pratica,
comporterà un cambiamento consistente nei contributi economici destinati ai
terremotati sempre più preoccupati: la decisione della
Regione, infatti, va a modificare improvvisamente un
sistema, quello del Cas, che
per molte persone è stato
l’unico aiuto, in questi tre
anni, per fronteggiare le
enormi difficoltà derivanti
dall’aver perduto casa.
Per questo, lo scorso 28
maggio, il comitato Sisma.12 ha organizzato
un’assemblea pubblica,
alla Camera del Lavoro di
Carpi, in cui si è discusso
proprio dell’ordinanza n.
20. Chi è ancora fuori casa
teme che queste modifiche
vadano a stravolgere il sistema dei contributi, senza
che siano cambiate, però,
le condizioni di vita di chi
è ancora alle prese con la
ricostruzione e non vede la
possibilità di rientrare nella
propria abitazione in tempi
brevi.
“Questa ordinanza è rivolta
al risparmio, non all’aiuto
dei terremotati. E temiamo
che la Regione, dopo aver
cambiato unilateralmente
il patto che aveva stipulato
in passato con noi, concedendoci il Cas, possa
arrivare a mutare anche le
regole della ricostruzione”,
affermano Aureliano Mascioli, Sandro Romagnoli
e Lidia Corradini del
comitato. Tra i partecipanti
all’assemblea, circa una
settantina di terremotati
provenienti da Carpi, Novi,
Cavezzo e altri comuni
del cratere, serpeggia la
preoccupazione ma soprattutto l’esasperazione: “non
sappiamo, da un giorno
all’altro, cosa possa succedere ai nostri diritti. Le
ordinanze non possono essere calate dall’alto, senza
prendere in considerazione
le esigenze e le problematiche di noi terremotati”. E
infine, emerge l’incertezza
maggiore: “abbiamo paura
che, a questo punto, da un
giorno all’altro si decida
di rimettere in discussione persino le regole della
ricostruzione e ci vengano
tolte anche quelle poche
garanzie che ci erano state
date”.
Ma il punto che sta più a
cuore ai terremotati, riguarda le tempistiche della
ricostruzione: “la semplificazione della burocrazia,
promessa dal presidente
Bonaccini, non è ancora
stata attuata. I tempi della
ricostruzione sono troppo
lunghi e quello è il vero
problema. Se vogliono
risparmiare i soldi dei
contributi di autonoma
sistemazione, devono darci
la possibilità di rientrare
velocemente nelle nostre
case, invece di toglierci gli
aiuti che ci spettavano di
diritto”.
Ora, il comitato Sisma.12
chiederà alla Regione di
valutare insieme ai terremotati i provvedimenti
per accelerare le pratiche
di ricostruzione e, nel
frattempo, di congelare le
modifiche al Cas. Ma la
speranza di essere ascoltati,
ormai, è flebile anche nei
più agguerriti.
Laura Benatti
12
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
venerdì 5 giugno 2015
Nuova avventura in Inghilterra per i centauri del Motoclub Al Ghèff
Da Carpi al Raduno Super
Rally di Lincoln
N
uova avventura nel
mondo per i centauri
del Motoclub Al
Ghèff che sono partiti da
Carpi venerdì 15 maggio
diretti in Inghilterra per partecipare al Raduno Super Rally
di Lincoln. In sella alle loro
moto Mauro Pini (Ktm),
Gianni Arnoffi (Bmw 1200
gs) e Giorgio Lugli (Triumph) sono partiti subito alla
grande con una tappa lunga
1.050 chilometri per raggiungere Reims sotto la pioggia
costante e sotto la neve che
cadeva copiosa fuori dal
Passo del Gottardo.
Le avversità erano solo
iniziate. “Dopo il viaggio in
traghetto - racconta Mauro - e
l’approdo a Dover, era in programma la visita di Canterbury
dove non abbiamo trovato un
posto per dormire e ci siamo
arrangiati con una tenda”. Al
risveglio l’amara scoperta: la
moto di Arnoffi finisce ko per
umidità e abbiamo aspettato
due ore per partire”. Tappa
successiva è stata la città di
Londra dove i tre sono stati
raggiunti da Paolo Puviani,
detto ‘il conte’ e da Stefano
Pivetti in sella a due Harley.
“Siamo rimasti a Londra due
giorni nella speranza che i
meccanici potessero aggiustare la moto di Arnoffi ma
niente da fare. Dopo aver
visitato il meraviglioso sito
di Stonehenge - prosegue
Mauro - io, Arnoffi e Lugli
abbiamo intrapreso la strada
del ritorno mentre Paolo e
Stefano proseguivano verso
il Raduno Super Rally di Lincoln”. Il Motoclub Al Ghèff è
aperto tutti i mercoledì dalle
20 in poi nella sede di via dei
Grilli 2/A presso l’aeroporto
di Fossoli.
anno XVI - n. 22 13
Lutti in città
Commozione ai funerali di Rostovi
“
Ti ringraziamo
papà per tutto
quello che hai
fatto per noi figli,
per la mamma e per
le tue appassionate
attività umanitarie
e di volontariato che
hanno contraddistinto tutta la tua vita,
a cominciare dalla
Scuola alberghiera Nazareno”. Poi Cristian Rostovi non
ce l’ha fatta e ha ceduto alla
commozione mentre portava
il suo ultimo saluto al padre
nella chiesa di San Bernardino
Realino alla conclusione delle
esequie funebri di Bruno Rostovi, deceduto per malattia
a 73 anni. Chiesa gremita di
parenti, conoscenti e amici, tra
cui l’assessore Milena Saina, il
direttore dell’Istituto Nazareno
Marco Viola, il direttore della
Scuola alberghiera Luca Franchini col presidente Sergio
Garuti, tre sacerdoti, il parroco
don Alberto Bigarelli,
don Roberto Bianchini e don Andrea Zuarri
e da Mamma Teresa,
direttrice dell’Istituto
Mamma Nina nel quale
Bruno conobbe e sposò nel 1971 Ombretta Scorzoni, colleghi
consiglieri comunali di
Cristian. Ma i presenti
attendevano le parole di ricordo di don Ivo Silingardi,
storico fondatore della Scuola
alberghiera: parole di elogio e
stima che hanno commosso e
hanno confermato la stretta
affettuosa amicizia che legava i due uomini. E, al termine,
il saluto finale del figlio Cristian che, a nome degli altri
due fratelli, Luca e Andrea,
ha ricordato le doti straordinarie di uomo di fede, di marito, di genitore e di grande
lavoratore, sempre disponibile
nell’aiutare il prossimo.
Cesare Pradella
Il Duomo piange la morte di Silvio
C
ommozione
nella Chiesa
della Sagra
per l’ultimo saluto
al
commendator
Silvio Cavazzoli,
manager, amministratore ma, soprattutto, uomo di fede,
morto a 85 anni. E
quanti lo hanno ricordato durante la solenne cerimonia funebre concelebrata
da don Rino Bottecchi e da
don Luca Baraldi, ne hanno
messo in risalto il luminoso
passato di amministratore in
aziende private e in giornali e
associazioni cattoliche
come Notizie, il Portico,
le Corali da Palestrina
e Savani, il Movimento
dei Focolarini e l’attività
svolta all’interno della
Cattedrale di cui per
anni è stato prezioso
cerimoniere. Alla Sagra sono convenuti gli
amici di sempre da Romano Pelloni a Dante Colli,
da Giuseppe Levoni a Livio
Filippi a Rossano Bellelli che
hanno fatto corona alla moglie
Annamaria Mora, ai figli Giorgio e Franco e ai tanti nipoti.
C.P.
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14
venerdì 5 giugno 2015
N
ella cornice delle
storiche stanze di Palazzo Pio a Carpi si è
svolto, mercoledì 27 maggio,
l’incontro tra imprese del
tessile e una decina di operatori stranieri provenienti
da Francia, Belgio e Olanda
nell’ambito del progetto
Carpi Fashion System,
promosso dalle associazioni
imprenditoriali del territorio
e dal Comune di Carpi, col
sostegno della Fondazione
CR Carpi. In collaborazione con Promec, l’Azienda
Speciale per l’Internazionalizzazione della Camera
di Commercio di Modena,
l’iniziativa rientra nella
promozione delle aziende del
distretto per permettere, anche a realtà medio-piccole, di
presentare le loro collezioni e
i loro brand a livello nazionale e internazionale. All’interno di stand, attrezzati ad
hoc da ogni azienda, si sono
svolti più di ottanta incontri
con i distributori (l’area di
anno XVI - n. 22
Buyer di Olanda, Francia e Belgio hanno incontrato le imprese del distretto
nell’ambito di un’iniziativa organizzata da Carpi Fashion System
La Moda si incontra a Palazzo
competenza di uno di loro si
estende fino al Kazakistan)
e gli agenti di retail stranieri
che, in una fase preliminare,
avevano visitato i siti on line
e poi manifestato il proprio
interesse per una o più aziende del distretto.
Oltre a poter vedere le collezioni esposte negli stand,
i buyers hanno richiesto
informazioni sulla capacità
produttiva, sulle caratteristiche della produzione e sulle
modalità di distribuzione,
riconoscendo in modo unanime l’alta qualità dei prodotti
Made in Carpi. Giovedì
28 maggio si sono svolte
le visite dei buyers direttamente presso le aziende per
approfondire e concludere
eventuali accordi. Hanno
aderito al progetto le aziende:
Ann Max Export, Astarte,
Batte il Cuore, Big Dolby
Company, Cherimax,
Confezioni Chicca, Crea Si,
Donne Da Sogno, Elsamanda, Eurostil, Gi&Di, Idea
Tessile, Kadiby, Lemine
Group, Linea Donna, Maglierie Ellegi, Marty Mode,
Mr Giuly Mode, Nero
Cipria, Project 111, Qualità
2000, S&M Group, Sorriso, Spruzzi e Ventanni.
Nell’ambito di Carpi Fashion
System è in programma
una missione a Dubai dal
6 all’8 giugno, presso la
prestigiosa sede del Park
Hyatt-Dubai. Parteciperanno
cinque imprese moda del
distretto: Donne Da Sogno,
Weg Fashion Group, Gil,
Creazioni Rosanna & Co e
Eurostil. L’evento prevede
un’esposizione della durata
di un giorno sulle eccellenze
del Made in Italy, che attrae
buyer e operatori dai Paesi
limitrofi del Golfo e del
Levante.
Il Festival di Cannes non ha premiato il cinema italiano ma le due pellicole Mia madre di Nanni Moretti e Youth - La
giovinezza di Gabriele Sorrentino sono assolutamente da non perdere
Il gioco del cinema tra dolore e bellezza
C
ome ormai si sa, Cannes non ha premiato il
cinema italiano, se si
esclude il riconoscimento che
il film di Nanni Moretti ha ricevuto col Premio Ecumenico
da una Giuria di associazioni
di critici protestanti e cattolici. Ciò non toglie che il regista
già premiato a quel Festival
nel 1994, miglior regia per
Caro diario, e nel 2001, Palma d’oro per La stanza del
figlio, abbia costruito un film
originalissimo e particolarmente affascinante. La trama
vede una regista (Margherita
Buy) alle prese col suo nuovo
film interpretato da un divo
americano, tal Barry Huggins
(John Turturro), ma soprattutto costretta ad affrontare la
degenza della madre (Giulia
Lazzarini) gravemente malata. In quest’ultima incombenza l’aiuta il fratello Giovanni
(Nanni Moretti). Tre personaggi molto diversi tra loro
ma con affinità insospettate.
Il tema della morte, già presente ne La stanza del figlio,
in Mia madre si fa ancora più
intenso ma, allo stesso tempo,
molto discreto. Se nel primo
prevaleva l’elaborazione del
lutto, questa volta è proprio la
scomparsa, il distacco e l’incombente perdita di un affetto
tanto caro e importante a muovere il filo della narrazione.
Tuttavia la leggerezza è il tono
dominante del racconto, e si
resta stupiti davanti a un susseguirsi di scene iniziali dove
apparentemente non succede
nulla di significativo. Assistiamo infatti al lavoro di routine di Margherita, la regista,
che sta girando un film sulla
perdita del lavoro da parte
degli operai di un’azienda.
Il protagonista del film nel
film è un’acclamata star hollywoodiana che però soffre
di perdita della memoria.
Infatti non riesce a ricordare
una sola delle battute che deve
pronunciare sul set. Infine
Giovanni, che per assistere
la madre si mette in aspettativa, quindi concretamente
“perde” il lavoro. Insomma
in questo film tutti perdono
o stanno perdendo una parte
di sé. Credo che questo sia il
vero nocciolo di un racconto dove solo lo spettatore
accumula anziché perdere.
Assistendo al succedersi delle
varie scene, spesso intrise di
sottile comicità, tutte molto
contenute e di una normalità
disarmante, entriamo invece
nella dimensione della sofferenza, dell’indeterminatezza:
un disagio vero che porta al
confronto con se stessi, a domandarsi cosa fare nei panni
di quei personaggi, in quel triste frangente. Davanti a quello schermo mi sono chiesto
come sarebbe stata messa in
scena la notizia della morte
della madre, tra le difficoltà
della regista, la perfezione del
fratello e le sbruffonerie del
divo americano. Ebbene l’evento annunciato accade ma,
la maestria di Moretti regista,
fa della discrezione la cifra
stilistica della tragedia e arriva a smuovere visceralmente,
a commuovere, complice il
buio della sala e il silenzio delle ambientazioni. Il cinema di
Moretti non è mai stato alla
ricerca della spettacolarità; è
piuttosto una costante riflessione sul presente delle persone, sulle situazioni politiche
e sociali, esistenziali anche.
Un cinema di molte parole e
saltuaria ottima musica che
nella sua profonda concretezza ha saputo anche divertire,
e molto, soprattutto all’inizio,
come del resto è giusto che
sia. Quando si è giovani si è
spietati e ci si sfoga con sarcasmo e ironia di tutte le rabbie
e le impotenze che si hanno
dentro. In età più matura è la
consapevolezza e non tanto la
saggezza che probabilmente
guida la creatività. Ma c’è un
altro motivo che mi ha spinto a seguire questo film con
particolare trasporto sin dai
titoli di testa, il fatto che alla
macchina da presa ci fosse il
modenese Ivan Casalgrandi, divenuto uno dei migliori
operatori del cinema italiano.
E la sua mano leggera la vedi
in ogni movimento di macchina. Altro non premiato
a Cannes il regista premio
Oscar Paolo Sorrentino. Il
suo film Youth – La giovinezza
ha alcuni punti di contatto col
film di Moretti. Anche qui c’è
un regista (Harvey Keitel)
alle prese con la scrittura di un
film, ma si trova parcheggiato
in un grande albergo termale tra le montagne svizzere
insieme a un amico direttore
d’orchestra (Micheal Caine)
che si è auto-pensionato. Qui
però il discorso meta-cinematografico è più presente e
supportato da due figure dirigenziali che si specchiano
continuamente con il proprio
“mestiere” o meglio con la
propria arte, con esiti molto
diversi tra loro. Solo la solitudine sembra accomunarli
anche al resto di quella fauna umana che, fuggevole,
compare nei lussuosi spazi
dell’hotel, nei boschi e nei
paesaggi circostanti. Sorrentino sembra puntare molto
sull’aspetto spettacolare, forse ancora memore di quella
grande bellezza che gli ha
portato tanta (meritata) fortuna. Mi è parso di cogliere
l’ostentazione, la ricerca formale fine a se stessa: paesaggi mozzafiato, nudi patinati a
volte impietosi, inquadrature
perfette che nella composizione e nelle angolazioni ricordano Greenaway, fotografia
magniloquente e musica maestosa. Insomma soprattutto
una confezione finalizzata a
dar peso a dialoghi e battute
spesso sentenziosi. Non c’è
mai una conversazione banale, futile, ogni parola è pesata:
scelta coerente però per disegnare personaggi pieni di
se-stessi, tesi ad affermarsi
contro tutto e tutti, anche in
un gioco di scommesse apparentemente insignificanti.
E’ un cinema di ritratti molto
ben costruiti, quasi documentaristici che comprende anche
un vecchio giocatore di calcio
grasso e sfatto che assomiglia
tremendamente a Maradona
con tanto di tatuaggio rivelatore sulla schiena e un’anziana diva interpretata da Jane
Fonda che mostra tutte le
proprie rughe con un trucco
imponente. Il film dichiara
apertamente ambizioni da
mercato internazionale: attori
stranieri dal grande passato,
lingua inglese, titolo pure in
inglese. Peccato che tutti gli
Oscar assegnati finora al cinema italiano, a partire dal
neorealista De Sica al minimale Salvatores passando per
il visionario e onirico Fellini
e il trepidante Tornatore fino
al menzionato Sorrentino de
La grande bellezza, abbiano
sempre premiato l’italianità
più profonda e finanche provinciale. Probabilmente un
film diventa internazionale
nella misura in cui sa proporre
e parlare al mondo intero di
un “universo” autentico anche se relativo al più piccolo
dei particolari ed è parlato in
dialetto.
Ivan Andreoli
A
bbiamo voluto
provare per i lettori
il percorso Discover
Ferrari e Pavarotti Land,
un interessante tour pensato per l’Expo milanese,
che è possibile compiere
su navette appositamente
attrezzate in partenza dalle
stazioni dell’Alta velocità
di Reggio e Bologna e che,
attraverso venti località,
mostra i luoghi sacri delle
eccellenze modenesi. Tra
queste, la Consorteria
dell’Aceto Balsamico e le
Acetaie Malpighi e Giusti, il Caseificio Quattro
Madonne, il Salumificio
Villani, le Cantine Chiarli
e Gavioli oltre, naturalmente, al Museo Ferrari di
Maranello, il Museo Casa
natale di Enzo Ferrari di
Modena, il Museo Casa di
Luciano Pavarotti a Santa
Maria di Mugnano, le
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22 15
L’Angolo di Cesare Pradella
Nella valle dei motori e dei tortellini
Consorterie del Parmigiano e dell’Aceto balsamico,
le Salumerie, le Cantine
del Lambrusco, l’Azienda
agricola Hombre di Cittanova, ma anche i centri storici di Modena col Duomo e
l’Accademia, Sassuolo col
Palazzo Ducale, Vignola con
la Rocca, Nonantola con la
sua Abbazia.
Particolarmente emozionanti le visite alla Sala delle
vittorie del Museo Ferrari
di Maranello dove fanno
bella mostra di sè cinque
monoposto di formula uno e
la collezione dei trofei vinti
sui circuiti di tutto il mondo,
con le foto e le coppe, con
un sottofondo del rumore
Il concerto Il Canto Sacro si terrà venerdì 12 giugno, alle 21, nella
chiesa di San Bernardino da Siena.
Maryana Zin soprano, Adele Diamanti soprano, Anna Trotta
contralto e Maurizio Gasparini tenore accompagnati da Patrizia
Vezzelli al flauto e Elena Cattini all’organo eseguiranno, tra gli
altri, brani di Bach, Bizet, Mozart, Verdi.
tipico dei motori della Rossa
di Maranello. A Modena si
può visitare il Mef, il Museo
Enzo Ferrari, una macchina del tempo dove nacque
Enzo e il padre aveva la sua
officina meccanica e dove
esistono ancora attrezzature
e strumenti di lavoro dell’epoca. Di grande interesse
la collezione di Maserati
d’epoca e attuali nei saloni
della Azienda agricola Hombre, auto da sogno raccolte
negli anni da Umberto
Panini, insieme a preziose
Alfa Romeo e Lancia, in un
ambiente contrassegnato dai
profumi e dalle fragranze di
Parmigiano, Salumi, Aceto e
Lambrusco. Per finire nella
G
rande afflunenza di
pubblico per l’anteprina nazionale, venerdì
29 maggio, del lungometraggio COSEsalve di Alberta
Pellacani. In un affollato
cinema Eden, con numerose
persone rimaste in piedi, è
stato proietato il viaggio della
regista carpigiana nel cratere
del sisma, durato quasi tre
anni. Dopo gli interventi del
presidente della Fondazione
CR Carpi, Giuseppe Schena,
che ha ricordato come dopo
avere sostenuto la ricostuzione degli edifici, in particolare
le scuole, “ora rendendo
possibile la realizzazione di
casa di Luciano Pavarotti,
accanto al Club Europa 92,
dove Nicoletta Mantovani
ha raccolto abiti da scena,
oggetti personali, spartiti del
grande tenore modenese,
foto con dediche dei grandi
della musica internazionale,
da Sinatra a Sting, da Bono
alla Streisand, casa che si
trova a fianco del maneggio e della pista realizzati
dallo stesso Pavarotti e dove
organizzava i famosi con-
Cinema Eden gremito per l’anteprima del
lungometraggio di Alberta Pellacani
Grande successo per COSEsalve
quest’opera, cerchiamo di
costruire
la memoria e di
mantenere vivo il
senso di
comunità”, del
direttore della casa cinematografica Vivo Film, Gregorio
Paonessa, che ha posto l’accento sul valore artistico del
lugometraggio, che la Vivo
film promuoverà nel circuito
dei festival nazionali e internazionali, e dopo il simbolico
corsi ippici internazionali.
Ma a fianco anche del noto
ristorante gestito dall’amico
di sempre Luigi Clò dove
Luciano, quando rientrava
dai concerti all’estero, amava sostare per mangiare le
specialità tipiche modenesi
e giocare a briscola con gli
amici d’infanzia.
Insomma, un tuffo nel
passato: un passato che vive
nel presente, fatto di talento,
creatività e inventiva. Che
ripropone ancora oggi le
sue specialità e le eccellenze
tipiche, alimentari, industriali, artistiche e culturali che
hanno fatto conoscere, apprezzare e amare il territorio
modenese in tutto il mondo.
abbraccio tra la regista Alberta Pellicani e i protagonisti del
documentario presenti in sala,
ha preso il via la proiezione
di un mosaico di umanità.
Sullo sfondo case distrutte,
ruspe demolitrici, container. In
primo piano, persone comuni
dalla straordinaria umanità
che ricostruiscono il loro quotidiano con forza, sensibilità,
coraggio e anche ironia. Vari
e prolungati gli applausi finali.
COSEsalve è stato finanziato
dalla Fondazione CR Carpi
in collaborazione con la Regione, Arci Modena e Ucca
e il patrocinio dell’Unione
Terre d’Argine.
16
U
venerdì 5 giugno 2015
n vulcano di idee in continua eruzione racchiuso nel
candore e nell’eleganza di
un bicchiere di cristallo. Questa è
la descrizione più adatta di Nicolò
Arioli, in arte EvoArtist, ovvero
“artista dell’evoluzione in costante evoluzione”. Mai uguali le une
alle altre, le sue opere raccontano
della sua anima, del suo rapporto
intimo con l’Universo, del suo
essere un tutt’uno tra materia e
spirito. I viaggi grafici sono il suo
capolavoro, dove l’intersecarsi
di forme all’apparenza astratte,
crea invece un mondo parallelo
denso di simboli. Immaginate di
essere seduti su di una spiaggia in
Sandra Campostrini
anno XVI - n. 22
primavera: una leggera brezza vi
accarezza i lineamenti del viso,
come la lieve mano di chi amate, e accanto a voi David Bowie
imbraccia una chitarra e intona
Space Oddity. Ground control
to Major Tom. Tutto è sospeso
mentre il mondo è in movimento:
questa è libertà! E questa è l’arte
della carpigiana Campo’s, al
secolo Sandra Campostrini. Una
libertà racchiusa nei codici che
non sono i canoni classici, bensì
l’esperienza di una vita armoniosa, ma decisamente rock! La
fauna, i volti e quel tocco delicato
come la sua voce, raccontano chi
è Campo’s, il suo amore verso il
Tutto. C’è una vita
intera dietro le sue
pennellate. Sandra è delicata nei
modi e nei gesti,
e lo è ancor di più
nei pensieri e nelle
emozioni. Autentico spirito libero
in totale armonia
con la natura. Il
suo no alle regole
la porta a rigettare ogni schema,
a esprimersi al
massimo. Sempre.
Un’anima sottile la sua, che sa
giocare coi colori.
Sandra e Nicolò
esporranno insieme a Carpi, nella
Saletta espositiva
della Fondazione
Crc, dal 6 al 14
giugno (vernis-
Sabato 6 giugno, alle 17, nella Saletta espositiva della Fondazione Crc, in
corso Cabassi, 4, inaugura la mostra di Sandra Campostrini e Nicolò Arioli
Il giardino segreto
Nicolò Arioli
sage sabato 6 giugno alle 17). La
mostra, dal titolo Secret Garden, è
una deliziosa sintesi tra differenti
stili. Ogni opera è un “Giardino
Segreto”, un luogo di assoluta
intimità, un rifugio caldo e confortevole, dove è possibile ritrovare
se stessi, dalle radici della propria
anima alle stagioni dei propri sen-
timenti, alla propria personalità
creativa. Ogni quadro è come una
siepe: ne esistono di innumerevoli
tipologie, con varie forme, incastri
e colori. Ma è proprio dietro quella
siepe che tutto ha inizio.
Consapevoli che le apparenze
sono in realtà connesse le une con
le altre. Il consiglio che si può dare
prima di visitare questa mostra è
solamente uno: staccate la mente
e scatenate il vostro cuore. Spalancate i vostri sensi e le vostre
emozioni. Lasciatevi avvolgere
dalle suggestioni. E le porte del
“Giardino Segreto”, senza che ve
ne accorgiate, si spalancheranno
per farvi entrare.
CIAK MODA!
Tutte le ultime tendenze per essere sempre
al passo con la moda
GO GO... GONNA A RUOTA
Un must degli anni Cinquanta e Sessanta, la gonna a ruota è
tornata spesso in voga poiché ha un fascino vintage
intramontabile.
Liscia o plissettata, ampia o fasciante, lunga o corta, a stampa o a
tinta unita, la gonna a ruota quest'anno è un vero e proprio
must-have. Linee morbide in stile Grease e stampa moderna per
la lunga gonna a ruota firmata Donna Karan che ha un tocco in
più: l'orlo ondulato.
Sembra di rivivere la femminilità degli anni Cinquanta grazie
all'abito rosso smanicato con gonna a ruota di DKNY: un perfetto
abito da cocktail.
Sottolinea il punto vita la romantica gonna a ruota di Laura
Biagiotti: è rosa con bordo inferiore multistrato ed è perfetta con
un top attillato dalla fantasia floreale e sandali con tacco.
Antonio Marras abbina le righe della sua gonna a ruota sopra il
ginocchio ad un top monospalla a fiori: un look fresco e colorato
per l'estate.
La designer Chicca Lualdi sceglie una stampa classica e raffinata
per la sua gonna a ruota che viene indossata con una camicia e
sandali bianchi: chic per la mise da giorno.
Dolce e Gabbana punta invece sulla sensualità con il suo look per
la sera composto da una voluminosa gonna a ruota abbinata ad
un corpetto semitrasparente, tutto rigorosamente nero.
Si respira aria di rock & roll con la gonna a ruota fucsia di Asos:
indossata con una camicia senza maniche annodata in vita è
allegra e sbarazzina.
Infine, Mango opta per il color turchese per la sua gonna svasata
lunga quasi fino alla caviglia: casual e glamour per l'outfit da
giorno.
venerdì 5 giugno 2015
Dal 4 al 14 giugno, la mostra itinerante del professor
Romano Pelloni, dal titolo Io credo - Noi crediamo, sarà
allestita nei locali dell’Oratorio dell’Eden
Il Credo per illustrazioni
D
al 4 al 14
giugno,
la mostra
itinerante del
professor Romano Pelloni, dal
titolo Io credo
- Noi crediamo,
sarà allestita nei
locali dell’Oratorio
dell’Eden, in occasione della Festa di
Azione Cattolica.
Le tavole in mostra
illustrano il Credo
Niceo Costantinopolitano entro
lo spazio curvo,
cui ci ha da tempo
abituati l’artista
Pelloni.
“La Bibbia per parlare di Dio non usa
il linguaggio della
scienza, ma quello
delle immagini e
quando racconta
l’origine dell’universo non intende
dirci come l’universo è cominciato, ma
perché è iniziato, a
che cosa è finalizzato. A questo
riguardo, la parola
di Dio afferma che
all’inizio del mondo
non sta il caos o
una cieca energia,
ma Dio stesso.
Pertanto, la totalità
di ciò che esiste espressa nel Credo
con la formula “cielo e terra” e “tutte le cose visibili e invisibili” - dipende da
colui che gli dà l’essere. La creazione non è uscita dal nulla né è stata gettata nel
nulla ma ha una sicurezza prima e ultima in Dio in quanto sua origine, autore e
creatore”, spiega il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina. Per illustrare con simboli visivi il mistero della Trinità, Romano Pelloni ha scelto il cerchio e i
tre colori primari della teorica sulla luce: azzurro per il padre e la mano creatrice,
rosso per il figlio, il pesce e i pani e il giallo per lo spirito santo, la colomba e le
fiamme. I tre colori uniti creano il bianco, massima luce di Dio creatore.
Sarà il concerto di chiusura domenica 5 luglio in Piazza
Lusvardi, a Soliera. Prevendite aperte
Giovanni Lindo Ferretti
ad Arti Vive Festival
anno XVI - n. 22 17
Che pena questa Emilia
post sisma…
di Clarissa Martinelli
[email protected]
Map a Rovereto
Ciao Clarissa, ti racconto cosa
implica la nuova ordinanza
firmata da Bonaccini per
quanto riguarda la riduzione del Cas che partirà dal 1°
luglio. Il viaggio intrapreso
sin dal 20 maggio del 2012
sapevo sarebbe stato duro,
lungo e difficile, ma non
avrei mai e poi mai immaginato di sentirmi abbandonata dalle istituzioni le
quali dovrebbero mettere
al 1° posto delle priorità il
cittadino e non spremere
un numero che appare nella
lista dei contribuenti italiani.
Ci sentiamo costantemente
dire che siamo fortunati perchè avremo la casa nuova,
tutta antisismica e sopratutto gratis, personalmente mi
sono rotta di dover spiegare
che gratis non è perchè c’è
un listino deciso dalla Regione e, spesso e volentieri, ci
sono soldi da aggiungere.
Stiamo pagando tutte le
tasse, rispettiamo il pagamento del mutuo del nostro
appartamento terremotato
dal momento che la banca
aveva proposto una sospensione ‘causa sisma’ per ‘ben’
8 mesi, cerchiamo di risparmiare ogni centesimo così
da pagare le cose nuove (o
anche usate) che serviranno
nella nostra casa e adesso
ci riducono il Cas: con cosa
paghiamo la differenza
dell’affitto?
Quando sostengo che il Cas
non dovrebbe essere dato
a chi prima del terremoto
era in affitto perchè per loro
sono soldi risparmiati, mi
sento dire che è una guerra fra poveri, può darsi ma
ricordo che solo poco tempo
fa c’è stata la proposta di
far pagare a noi proprietari
terremotati l’Imu... non ho
mai così tanto rimpianto il
fatto di aver comprato casa
come da 3 anni a questa
parte! Il commissario Maroni ha ammesso che nella
sua Regione non ci sono
soldi per la ricostruzione
e, al momento, non ha aumentato il disagio dei ‘suoi’
terremotati togliendo il
Cas, mentre Bonaccini per
far vedere quant’è grandemagnifica-potente-miglioreeccezionale-straordinaria…
la Regione Emilia Romagna,
toglie i Map (non dovevano
neanche farli in quel modo),
aumenta costantemente cavilli su cavilli per la ricostruzione, riduce drasticamente
il Cas e tutto questo lo fa per
mostrare fuori dalla regione
che il terremoto è solo un
ricordo e i terremotati sono
tornati a essere dei cittadini
come gli altri.
Personalmente non ho più
voglia di lottare ancora per
questo limbo sismico, non
mi sforzo più di rispondere
gentilmente agli ottusi/egoisti che non capiscono questa
situazione, non riesco più ad
avere le forze per far valere
i miei diritti... hanno vinto
loro a Bologna e a Roma. E
siamo tutti zitti, rassegnati,
silenziosi e impauriti. Che
pena questa Emilia.
Susanna, Rovereto
C
iao Susanna. Posso solo
confermare, da giornalista,
che tanti si sfogano in privato, ma hanno il terrore di esporsi in pubblico, di unirsi, di coalizzarsi. Hanno paura di ritorsioni,
dicono. Ritorsioni non è chiaro da
chi: sindaci? Assessori? Difficile
capire. Ma ciascuno dovrebbe
saper combattere le proprie battaglie alleandosi con chi è nella
stessa situazione per far sentire la
propria voce. O è come non avere
voce. E nemmeno problemi: va
tutto bene adesso, tanti ne sono
certi anche a pochi chilometri da
qui.
Libri da non perdere!
Questo viaggio chiamavamo amore
Di Laura Pariani
Giovanni Lindo
Ferretti
S
arà Giovanni Lindo Ferretti a chiudere il prossimo
5 luglio la nuova edizione
del Festival Arti Vive di Soliera.
L’evento conclusivo sarà quindi
affidato al punk, al genio e alla spiritualità dell’ex cantante di CCCP
/ CSI / PGR, che per l’occasione
si esibirà in A Cuor Contento, il
live in cui reinterpreta le migliori
canzoni della sua lunga carriera. Il
costo del biglietto è di 10 euro. Il
programma del Festival quest’anno
è dedicato alla scoperta della meraviglia: oltre a Ferretti, arriveranno
gli Einstürzende Neubauten,
M+A, Brunori Sas, Melampus,
Wolther Goes Stranger e molti
altri. Il programma (dal 28 giugno
al 5 luglio) si distingue, ancora una
volta, per la volontà di tenere unite
proposte solo apparentemente
distanti: dal teatro di strada a
quello sperimentale, dalla musica
emergente a quella che ha fatto la
storia, dalle performance artistiche
agli spazi di convivialità diffuse.
Vale la pena ricordare l’apertura in
grande stile domenica 28 giugno
con gli Einstürzende Neubauten,
la storica band berlinese che negli
Anni ’80 rivoluzionò il mondo
della musica europea, fondendo le
atmosfere dark e industrial dell’epoca a un approccio d’avanguardia
ancora attuale. Un live imperdibile:
Blixa Bargeld e soci eseguiranno
dal vivo il loro Greatest Hits, lo
spettacolo studiato appositamente
per ripercorrere il meglio della loro
produzione artistica. Il costo del
biglietto è di 25 euro. Il resto della
programmazione è interamente
gratuito.
“Cosa resta a fare un giovane
in questa Europa decrepita?
Meglio l’America col suo
azzardo dell’ignoto: quando
piove, chi non ha casa se la
trova…”.
E
’ il 1907 quando Dino
Campana fugge da Marradi alla volta di Montevideo e poi dell’Argentina.
Dato che di quel viaggio non
esistono fonti certe, Laura
Pariani ipotizza un percorso
che dalle rive del Paraná lo
porta ai bordelli di Rosario
fino ai cantieri ferroviari di
Bahía Blanca. Come succederà
mezzo secolo dopo al giovanissimo Che Guevara partito
a conquistare il mondo su una
motocicletta, per il ventenne
Dino il vagabondaggio attra-
verso il Sudamerica - a piedi
o su mezzi di fortuna - sarà
un’occasione per conoscersi
e sentire con delizia l’uomo
nuovo nascere. Una ventina d’anni dopo, durante la
reclusione a Castel Pulci - tra
le angherie dell’infermiere
Calibàn, i pasti insipidi e le
notti insonni - le domande
dello psichiatra Carlo Pariani
innescano nel poeta vivide
memorie, lettere o telefonate
mentali a compagni di viaggio, resoconti di ubriacature
e feste selvagge nella pampa,
in mezzo a una natura ineffabilmente dolce e terribile.
Con una scrittura densa di
atmosfere sudamericane, mescolando echi dei Canti Orfici
con la lingua degli emigranti
italiani, Laura Pariani tratteg-
gia il contrasto tra la fiammeggiante vitalità di quella
fuga giovanile e l’oscurità
dell’ultima tappa del viaggio
terreno di Campana.
18
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
L’aforisma della settimana...
“Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come”.
Friedrich Nietzsche
appuntamenti
Mostre
CARPI
6 - 14 giugno
Secret Garden
Sandra Campostrini
(Campo’s) e Nicolò Arioli
(Evoartist) aprono le porte alla
dimensione Segreta
del Simbolismo
Sala Fondazione CRC
Emilia Romagna Teatro Fondazioni presenta il cartellone del Teatro
Storchi e del Teatro delle Passioni di Modena
Tra ieri e oggi
6 - 14 giugno
Mostra del Centro
Arti Figurative
Esposizione dei lavori degli
Allievi delle varie sezioni
Ospiti gli allievi della Scuola di
Pittura di Soliera
Disegno - Pittura
Docenti: Enrica Melotti e
Alberto Cova
Restauro del Mobile
Docente: Amedeo Pantaleoni
Scultura
Docente: Guido Marmiroli
Sala Ex Poste
Fino al 14 giugno
Partigiani e Fumetto
Settant’anni di Resistenza
nelle strisce disegnate
Nella ricorrenza del 70°
Anniversario della Liberazione
Sala Estense di Palazzo dei Pio
Fino al 14 giugno
I libri belli
Aldo Manuzio, Carpi e la
xilografia
XVII Biennale di Xilografia
contemporanea
In occasione delle
celebrazioni del
cinquecentenario della morte
di Aldo Manuzio
Musei di Palazzo dei Pio
Fino al 14 giugno
Città minime
Di Matteo Mezzadri
Dark Room Silmar
Fino al 28 giugno
Eco Wedding Project
Allestire un matrimonio
utilizzando solo materiale di
riciclo. Abiti da sposa fatti di
carta o di plastica
Bomboniere con vecchie
bottiglie di vetro
Centri tavola con bicchieri
sbeccati
Palazzo Pio
Fino al 30 giugno
I mondi di Primo Levi.
Una strenua chiarezza
Ex Campo Fossoli
Fino al 30 giugno
L’Umorismo ai tuoi piedi
Personale di Anna Tosin
O&A Centro Affari
Fino al 18 luglio
Parole in libertà.
Libri d’artista del futurismo
Sala espositiva Biblioteca Loria
N
el cartellone presentato da
Emilia Romagna Teatro
Fondazioni tradizione e
contemporaneità si intrecciano
per dare vita a una stagione che
volge lo sguardo verso le giovani
compagnie del territorio regionale
ma anche verso grandi nomi della
scena italiana come Marco Paolini, Fabrizio Gifuni, Anna Della
Rosa, Laura Marinoni e Luigi
Lo Cascio ma anche di quella
internazionale, saranno infatti a
Modena, tra gli altri, due star del
cinema francese come Dominique Blanc e Vincent Perez, e un
maestro della scena come Peter
Brook. Forte l’impegno produttivo del Teatro Nazionale: tredici le
produzioni che verranno allestite
sui palcoscenici dei Teatri Storchi
e Passioni, undici nuovi allestimenti e due riprese.
Il sipario del Teatro Storchi di
Modena si alzerà a novembre con
Fedra, pièce tratta dalla Phaedra
di Seneca: Andrea De Rosa dirige qui un amato volto della scena
italiana, Laura Marinoni che
sarà protagonista di una seconda
produzione ERT. Pascal Rambert dirigerà lei, Anna Della Rosa,
Luca Lazzareschi e Giovanni
Franzoni ne La prova, spettacolo
che, dopo Clôture de l’amour,
consolida e prosegue il sodalizio
artistico con Rambert, drammaturgo e regista francese già direttore
del parigino T2G.
Il 2016 vedrà il debutto di Vangelo, Opera Contemporanea il
nuovo lavoro di Pippo Delbono, che con questo allestimento
prosegue il fortunato sodalizio
artistico con Enzo Avitabile a cui
ha affidato le musiche originali.
Una produzione internazionale
che vede impegnati gli attori della
Compagnia dell’artista ligure
accanto a tre interpreti del Teatro
Nazionale Croato di Zagabria. Si
conclude nel mese di dicembre
e trova la sua sintesi Carissimi
Padri… Almanacchi della ‘Grande Pace’ (1900 – 1915), il progetto
che Claudio Longhi ha dedicato
al centenario della Grande Guerra.
Frutto del lavoro collettivo di oltre
quaranta partner e di venti scuole
di Modena e Provincia, Carissimi
Padri… presenta alla città l’esito
finale di dodici lunghi e impegnativi mesi di lavoro, tesi ad articolare un nuovo rapporto fra la città e
il suo teatro di riferimento. Arrivano sul palcoscenico del Teatro
Storchi dopo una prima fase di
tournée, La serra di Harold Pinter per la regia di Marco Plini,
storico collaboratore di Massimo
appuntamenti
Eventi
Castri, e L’onorevole di Leonardo Sciascia in cui Enzo Vetrano e Stefano Randisi vestono
i panni di registi e interpreti per
portare in scena la caduta morale
e l’ascesa politica di un onesto
professore di lettere.
Il forte impegno produttivo non
penalizza certo le grandi ospitalità: torna a Modena un artista
molto amato dal pubblico come
Marco Paolini con la sua Ballata
di uomini e cani, dedicata a Jack
London, ma anche Fabrizio Gifuni con Lo straniero, un’intervista
impossibile tratto da L’Etranger
di Albert Camus. Atteso anche
il ritorno di Luigi Lo Cascio che,
dopo aver proposto al pubblico modenese la sua versione di
Otello, sarà diretto da Federico
Tiezzi in una delle commedie
pirandelliane più celebri Questa
sera si recita a soggetto. Oltre a Pirandello, non mancano
grandi classici della drammaturgia
teatrale: Carmelo Rifici, appena
nominato direttore della Scuola
del Piccolo Teatro di Milano,
firma la regia de Il gabbiano di
Anton Cechov o ancora Elio De
Capitani è il sensibile protagonista di Morte di un commesso
viaggiatore di Arthur Miller. Le
ospitalità della nuova stagione si
caratterizzano per il loro ampio
respiro internazionale: Peter
Brook e Marie-Hélène Estienne
firmano la regia a quattro mani
di Battlefield, una riduzione del
celebre poema epico indiano
Mahābhārata, uno dei testi fondamentali della religione induista;
due celebrità del cinema francese Dominique Blanc e Vincent
Perez sono gli intepreti di Les
Liaisons dangereuses di Pierre
Choderlos de Laclos diretti da
Christine Letailleur. Roberto Bacci dirige Il giardino dei
ciliegi di Cechov realizzato grazie
alla collaborazione con l’Opera e
Teatro Nazionale Rumeno ClujNapoca. Al Teatro Storchi un titolo di Nouveau Cirque nell’ambito
della rassegna Corpi & Visioni:
Circa dell’omonima compagnia
australiana Circa Ensemble che
prosegue qui la sua pluriennale
tournée mondiale di successo, fra
paesaggi emotivi inediti e acrobazie straordinarie. Con le sue sette
produzioni in abbonamento, il
Teatro delle Passioni si presenta
come vero e proprio centro di creazione artistica e produttiva. Protagonisti grandi nomi fra cui l’attrice Galatea Ranzi che Cesare
Lievi torna a dirigere nel suo testo
Soap Opera, o ancora Gianfranco
Berardi e Gabriella Casolari che
indagano in La prima la migliore l’uomo e la società contemporanea attraverso la Grande Guerra. ERT continua a cercare orizzonti
internazionali dando vita a nuove
CARPI
Fino al 2 giugno
Festa nazionale Anpi
Centro Storico
5 - 14 giugno
FestAC 2015
Festa di Azione Cattolica
Oratorio Eden
5 giugno - ore 21
Il canto si fa cibo
Una serata con i cori:
Faith Gospel Choir
Gram Ensamble
Gruppo Sweet Meringhe
Una serata dedicata al progetto
Caprette del Sahel – Bambini
nel deserto onlus
Con 43 euro si può acquistare
una capretta e assicurare latte e
reddito a una famiglia del Sahel
Ospite Jolanda Battini
Palazzo Corso
5 giugno - ore 21
Coro della Sede di Carpi
Direttore Orestina Gibertoni
Elena Cattini, pianoforte
Sala delle Vedute
5 giugno - ore 9/13
Workshop
Da me a te: mediazione
culturale a sostegno dei
Caregiver familiari immigrati
Saluto Daniela De Pietri,
assessore alla Sanità
Relazioni:
Essere caregiver familiare
immigrato: peculiarità e
bisogni
Licia Boccaletti, coordinatore
progetto Da Me a Te - Anziani e
non solo
Il ruolo della mediazione
nel progetto da me a te
Francesco Baraldi, Caleidos
cooperativa sociale
Famiglie immigrate: culture,
mediazioni culturali, relazioni
con il sistema del servizi
collaborazioni come Memorie di
un pazzo di Nikolai Gogol’ nella
versione del regista georgiano Levan Tsuladze o, ancora, la versione sperimentale e interculturale
di Faust – una ricerca attraverso
il linguaggio dell’Opera di Pechino, pièce realizzata con gli attori e
i musicisti dell’Opera di Pechino
e tre musicisti italiani diretti dalla
regista tedesca Anna Peschke. I
Menoventi, ossia Gianni Farina
e Consuelo Battiston, propongono il loro ultimo lavoro Credi
ai tuoi occhi che trae ispirazione
all’attrice Anita Berber, ritratta
da Otto Dix nel 1925. Ancora:
Nanni Garella prosegue il suo
pluriennale lavoro di ricerca e
lavoro con i pazienti psichiatrici di
Arte e Salute e mette in scena tre
atti unici di Harold Pinter, Una
specie d’Alaska, La stanza e Una
serata fuori.
venerdì 5 giugno 2015
Domenica 28 giugno nell’antica Rocca di Spilamberto si tiene il Palio di San Giovanni, che premia i
migliori campioni di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, selezionati tra migliaia di partecipanti
Un weekend agrodolce
S
apori di un weekend
di inizio estate,
all’insegna dei
luoghi e dei piatti tipici
della tradizione emiliana,
ma soprattutto dell’Aceto
Balsamico Tradizionale
di Modena. Sono questi
gli ingredienti del fine
settimana proposto dalla
Consorteria del Balsamico Tradizionale che
culmina domenica 28
giugno con il 49° Palio di San Giovanni. Il
Palio è la competizione
riservata agli aceti balsamici “tradizionali” ed
extravecchi Dop prodotti
nell’area degli antichi domini estensi, che si ripete
ormai da mezzo secolo. In
occasione del Palio oltre
mille campioni di Balsamico vengono esaminati
per arrivare a premiare i primi 12
classificati, con un prestigioso
riconoscimento.
Assistere alla premiazione del
Palio è anche un’occasione per visitare la tradizionale Fiera di San
Giovanni, dal 24 al 28 giugno, e il
Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto. Oltre a celebrare il patrono del paese la manifestazione presenta i prodotti tipici
dell’agricoltura, dell’artigianato e
dell’industria locale. In programma anche spettacoli, gare sportive,
mostre, laboratori per bambini,
ristoranti per assaggiare la cucina
tipica e lo storico mercatino di via
Obici. Ma perché non trascorrere
due giorni di full immersion alla
scoperta del territorio?
Arrivando a Modena la mattina di
sabato 27 giugno si può trascorrere la giornata in visita alla città,
con tappa “obbligata” all’Acetaia Comunale nel sottotetto del
Palazzo del Comune e una sosta
per il pranzo rigorosamente in
Osteria: allo Stallo del Pomodoro
o da Ermes si mangia modenese
doc. Per chi, poi, vuole provare
l’alta cucina a cena può fermarsi
all’Osteria Francescana, tre stelle
Michelin, il ristorante di Massimo
Bottura, tra gli chef più amati al
mondo. Alla sera, poi, ci si può avvicinare a Spilamberto pernottando in zona all’Hotel La Cartiera
di Vignola o al San Pellegrino di
Spilamberto. Domenica 28 giugno
la giornata comincia all’insegna
della tradizione con una colazione
alla Pasticceria Gollini in centro
storico a Vignola, l’unica dove si
può assaporare l’originale Torta
Barozzi, simbolo della città: la
ricetta di questa torta venne inventata alla fine dell’Ottocento da
Eugenio Gollini, bisnonno delle
attuali titolari della pasticceria,
ed è rimasta la stessa da allora.
Per allontanarsi dalla pianura
ma non dai sapori tradizionali, la
domenica prosegue in quota: al
Caseificio Rosola di Zocca, a 760
metri di altezza, si può assaggiare – e acquistare – il Parmigiano
Reggiano di Bianca Modenese
e, successivamente, pranzare
all’Osteria del Sole, sempre a
Zocca. Nel pomeriggio si scende
nuovamente a Spilamberto, dove
rimane il tempo per una immancabile visita al Museo dell’Aceto
Balsamico Tradizionale prima di
concludere la giornata con la suggestiva premiazione del 48° Palio
di San Giovanni. Varcare la soglia
del Museo dell’Aceto Balsamico
Tradizionale, accolto nella settecentesca Villa Fabriani nel centro
di Spilamberto, significa entrare
in una dimensione temporale
speciale, scandita dal trascorrere
delle stagioni e legata all’invecchiamento dell’aceto secondo una
sapienza plurisecolare. Antiche
atmosfere sono ricreate da un
allestimento d’impronta scenografica che ricostruisce le diverse
fasi di produzione del Balsamico,
a partire dal vigneto fino all’acetaia, quest’ultima ambientata nei
solai della Villa che, in passato,
ospitavano l’acetaia della famiglia
Fabriani. Di straordinario interesse è una batteria di botti risalenti
ai primi anni del secolo XIX.
Un’apposita sala - dell’Assaggio
- è riservata al personale coinvolgimento del visitatore, a cui viene
offerta la possibilità di valutare
le componenti olfattive, visive e
gustative del Balsamico.
anno XVI - n. 22 19
appuntamenti
territoriali
Maria Grazia Soldati, docente
di pedagogia e didattica
interculturale Università di
Verona
Buone pratiche europee
a sostegno dei caregiver
immigrati: l’esperienza del
Regno Unito
Helen Leadbitter, The
Children Society
Linee guida per lo sviluppo di
interventi mirati
Barbara Papotti, responsabile
Ufficio di Piano - Unione Terre
d’Argine
Conclusioni: Roberta Mori,
presidente Commissione Parità
Regione Emilia Romagna
Auditorium Biblioteca Loria
6 giugno - ore 21
Ultime porte sull’infinito
Auditorium Rustichelli
7 giugno - ore 18
Mezzabanda
Mezzani (PR)
Direttore e solista Marco
Pierobon (tromba)
Partecipano inoltre:
Orchestra di Fiati
dell’Istituto Vecchi – Tonelli
Direttore Massimo Bergamini
Carpi Sax Orchestra
Direttore Simone Valla
Cortile di San Rocco
7 giugno - ore 18.30
Dimostrazione di Ginnastica
e Cheerleading
Polisportiva Nazareno
Piazza Garibaldi
7 giugno - tutto il giorno
1° Carpi Vintage Festival
Piazzale Re Astolfo
fino al 19 luglio, a Modena
Il gusto della
contaminazione
A
Modena le arti italiane si incontrano sul tema del cibo. E’ il bello
della “contaminazione”, termine quanto mai attuale che Modenamoremio declina in un programma di mostre, concerti e
conferenze inseriti nel circuito modenese di Expo 2015. Con il patrocinio del Comune di Modena, fino al 19 giugno, intorno alla centralissima Chiesa di San Carlo si svilupperà un calendario di appuntamenti
che prenderanno il via con la mostra Il gusto della contaminazione,
un percorso espositivo che metterà in relazione i mondi della moda,
dell’arte e del buon cibo, tutto Made in Italy. In un originale allestimento ispirato ai “teatrini” di Fausto Melotti, rari dipinti dal ‘600 al
‘900 provenienti da collezioni pubbliche e private dialogheranno con
le creazioni dei grandi stilisti italiani, ma anche con fotografie d’autore
e oggetti di design, oltre che con le forme dell’arte enogastronomica di
casa nostra, parmigiano, aceto balsamico e lambrusco. Succederà così
che un dipinto di Soffici, le nature morte di Paolo Antonio Barbieri
o di Francesco Malagoli, o il violento naif di Antonio Ligabue si
mettano in relazione con un abito di Krizia, una zeppa di Fiorucci o un
abito “pasticcino” di Blumarine, fino
alla grande tavolata di fine percorso
apparecchiata in stile ’800, a celebrare il
rito del banchetto. La mostra è curata da
Pietro Cantore e da Sonia Veroni con
l’allestimento di Fausto Ferri e la ricerca sugli arredi da tavola di Elisabetta
Barbolini Ferrari. Il 15 giugno sarà la
volta dei cantanti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli
allievi di Raina Kabaiwanska. Il 22
giugno il programma musicale prevede
l’esibizione dell’Orchestra Giovanile
Pari Consensus del Liceo Musicale
Calo Sigonio.
20
S
venerdì 5 giugno 2015
olo Stefano Sottili prima di lui era
riuscito a vincere il
campionato e rimanere in
panchina fino al termine
della stagione. Ma nessun
altro aveva anche strappato
la conferma. E’ questo l’ennesimo primato di Fabrizio
Castori, che entra di nuovo
nella hall of fame biancorossa dal portone principale.
Sarà dunque lui il primo
allenatore del Carpi con la
A maiuscola: lo guiderà al
debutto nella massima Serie
del calcio italiano, esordendovi a sua volta, dopo quasi
30 anni di carriera e una
scalata irripetibile da 9 promozioni (in tutti i livelli del
gioco, esclusa la Seconda
Categoria). Non ha ottenuto il biennale che aveva
insistentemente richiesto
(facendo aggio sulla maxiofferta del Cesena, disposto
a offrirgli un contratto per
tre stagioni), ma è stato accontentato su tutto il resto.
Avrà un cospicuo aumento,
qualche aiuto in più nello
staff, la conferma dell’intero
blocco-spogliatoio (LetiziaGagliolo-Poli-RomagnoliPorcari-Bianco-LolloPasciuti-Di Gaudio) e
una campagna acquisti che
irrobustisca la sua linea di
lavoro, pienamente condivisa dalla società: “niente
fighette né primedonne, solo
talento affamato”.
Giuntoli è all’opera. Sta
esplorando il mercato
estero, in cerca di nuove
sinergie. Dopo il tour in
Colombia, si è trasferito per
qualche giorno in Spagna.
Ma le vere operazioni
cominceranno qua in Italia.
anno XVI - n. 22
Calcio – Il Carpi conferma Castori: il primo passo verso la serie A è il rinnovo del mister
Si riparte da lui
Il mercato comincia dalle decisioni dei top: Gabriel, Struna e Mbakogu.
Ci sono tre situazioni decisive da monitorare, da cui
dipenderanno praticamente
tutte le altre: sono Gabriel,
Struna e Mbakogu.
PORTIERE – Tra il Carpi
e l’Arcangelo, c’è sempre
di mezzo il Diavolo. La
condizione necessaria per
il rinnovo del prestito è il
rinnovo di contratto con il
Milan (quello in corso scade
nel 2017). Qualora Galliani non trovasse l’accordo
col giocatore, ne tratterà la
cessione. In questo senso,
è molto forte il pressing del
Genoa (che non si fida della
spalla di Perin). Nel caso,
Giuntoli, ha pronte le alternative: Brignoli (Ternana),
Scuffet (Udinese, piace
moltissimo anche al Frosinone) e Colombi (Cagliari,
sarebbe un ritorno) Pinsoglio, invece, è il prescelto
come secondo. La volontà
di Gabriel comunque è
chiara: restare un altro anno
per giocare con continuità e
finire di diventare il titolare
della Nazionale verdeoro. E
la sensazione è che, alla fine,
verrà accontentato.
DIFESA – Viceversa, Struna è ben più lontano. Non si
è dato priorità. Certamente
non rifiuterebbe un ritorno.
Ma, al momento, nemmeno
pare intenzionato a forzarlo
dopo aver rinnovato col
Palermo. Giuntoli comun-
que monitorerà la situazione
fino all’ultimo giorno utile.
E nel frattempo, rinforzerà
il reparto con 3-4 elementi.
Tra i nomi sulla lista: Sampirisi (Vicenza, via Genoa),
Andelkovic (Palermo), Ligi
(Entella, via Bari), Migliorini (Juve Stabia). Pasini e
Modolo non prolungheranno. E nemmeno Suagher,
che tornerà a Bergamo per
completare il percorso di
riabilitazione.
CENTROCAMPO – Con
il Chievo c’è l’accordo per il
prestito-bis di Mbaye. Partono Laner (in scadenza) e
Torelli che verrà mandato
a giocare dopo il ritiro. In
stand-by le posizioni di
Gatto (da valutare con il
Chievo) e Molina (da discutere con l’Atalanta). Il primo
acquisto sarà Gavazzi, che
entro il 30 giugno rescinderà
il contratto con la Samp (a
sua volta molto interessata
all’ex Memushaj). In arrivo
anche due carpigiani doc:
sono Federico Casarini
(che chiude col Bologna
dopo oltre 100 presenze in
5 stagioni non consecutive)
e il baby Simone Minelli
(classe ’97, stella della Primavera della Fiorentina).
ATTACCO – Lasagna e
Inglese saranno 2 dei 4 centrattacchi di ruolo previsti
nella rosa. Il terzo sarà con
tutta probabilità Federico Melchiorri. Il quarto
dipende da Mbakogu, il cui
negoziato è diventato ormai
un affare internazionale.
Ha estimatori in Germania,
Russia, Inghilterra, Canada
e persino in Medio Oriente.
Ha soprattutto un grande
procuratore, Andrea D’Amico, che quando il banco
lievita fa la differenza come
pochi. Il Carpi, comunque,
ha deciso: o arriva tanto
denaro cash, pronta cassa,
senza troppe condizioni di
pagamento da dover pattuire, oppure il giocatore
è blindato. Viceversa, se
qualcuno fa il prezzo giusto
(tra i 6 e i 7 milioni), Jerry
parte e al suo posto arriva un
vecchio pallino di Giuntoli,
che ha appena concluso
la stagione con la miglior
media gol per minuti giocati
(uno ogni 92) tra tutti i giocatori di Serie A: Leonardo
Pavoletti.
Enrico Gualtieri
Alla Gabarda, la serata degli Irriducibili
LA FESTA CONTINUA
C
’erano 300 tifosi a cena, più Andrea Mingardi che ha scherzato con loro e cantato sul palco allestito per l’occasione. E
c’erano soprattutto gli stati generali della società biancorossa:
il presidente del Carpi, Claudio Caliumi e l’ad Stefano Bonacini,
accolti con applausi scroscianti dal gruppo Irriducibili, che lunedì
scorso, nel parco dell’Hotel Ristorante Gabarda, ha organizzato
una bella serata di festa, tutta biancorossa. E’ stata l’occasione per
brindare di nuovo alla conquistata Serie A, per riavvolgere il nastro
e rivederne i fotogrammi più belli e per parlare di presente e futuro
con la proprietà. “In settimana chiuderemo la questione stadio”, ha
promesso Bonacini, senza sbilanciarsi troppo tra Modena e Parma.
Tutto comunque fa pensare che la decisione sia già stata presa e
manchi solo qualche dettaglio per ufficializzare l’esilio al Braglia.
E.G.
LA PAROLA AI TIFOSI...
N
on ringrazieremo
mai abbastanza la
società per questi
anni bellissimi e impensabili di calcio a Carpi,
ma la delusione di non
poter godere il punto
massimo di questa scalata nella nostra città è
forte, così come è stato
forte e sgradevole il
modo in qui la decisione di non giocare a
Carpi è stata comunicata. Quando mesi fa noi
GdL abbiamo iniziato
questa campagna, che
ci sembrava difficilissima ma giusta, avevamo
di fronte una città freddina e incredula, oltre
a un’Amministrazione
e una Società in attesa,
come alla finestra. Beh
dopo tante iniziative
buona parte della città
si era ricreduta, (cittadini, tifosi, stampa, anche
alcune associazioni di
categoria economiche)
con un coinvolgimento
e trasporto sconosciuti
dalle nostre parti, purtroppo, invece, Comune
e Società sono rimasti
sulle loro posizioni e,
neanche settimane di
trattativa avvantaggiata dalla conquista della
matematica promozione anticipata, hanno
portato a qualcosa.
Il Carpi solo a Carpi
Nulla di fatto. Zero. Ci
piacerebbe spendere
ora poche considerazioni in merito, anche
perché sappiamo già
tutti quale perdita economica, infrastrutturale e identitaria/sociale
stia dietro al trasloco in
un’altra città, che sappiamo purtroppo bene
tutti quale probabilmente sarà, in spregio
alla passione dei tifosi,
a ogni modo ancora
non ci viene detto, forse in attesa del risultato
sportivo della squadra
di quella città.
Non c’è stato coraggio né lungimiranza
nell’unica operazione
attualmente possibile
per disputare la Serie A
a Carpi, ossia la sistemazione del Cabassi, e
neppure quel minimo
di unità di intenti che
avrebbe consentito ai
due principali attori di
suddividersi le spese e
di cercare a testa alta
ulteriori partner o
sponsor, abbiamo assistito invece a un teatrino poco edificante in
cui entrambi (Comune
e Società) parevano
fare a gara per fare la
proposta meno accetta-
bile da parte dell’altro,
come fosse una specie
di accordo non scritto
per arrivare a reciproci
veti incrociati, perché
nessuno davvero voleva restare a Carpi, tanto
che, anche ora, nessuna
delle due parti incolpa
l’altra del fallimento
della “trattativa”. Il
Comune è stato miope,
non ha capito l’opportunità economica
e di immagine per la
città, ha perso il treno
di sistemare un’opera
pubblica primaria come
lo stadio (che al pari
di piscina, palazzetto
dello sport e pista di
atletica non sono strutture adeguate a una
città di 70.000 abitanti)
anche col contributo
di privati, non è stato trasparente nella
comunicazione, non si è
speso a cercare sponsor
privati, ha cercato quasi
di far passare l’dea falsa
che spendere soldi per
lo stadio non fosse etico
e avrebbe affossato la
capacità di investimento dell’Ente negli altri
ambiti, tutto per poi
dire che il Carpi è cresciuto troppo in fretta!
La società dal canto suo
è stata al gioco della
trattativa nascosta,
non si è capito quali e
quanti progetti (mai
resi pubblici) abbia presentato, si è trincerata
dietro un atteggiamento puramente imprenditoriale ed economico
di corto respiro, che
mal combacia con una
società di calcio, che
non è solo un’impresa
ma è anche altro, non è
riuscita a tenersi pezzi
importanti all’interno
perché ha perso anche
l’importante sponsor
di quest’anno e soprattutto non si capisce
bene se ci abbia mai
creduto davvero ma,
d’altronde, magari
l’anno prossimo qualcuno riuscirà ad andare
a giocare dove aveva
provato a entrare dalla
porta principale pochissimi anni fa. La città e
i tifosi ci rimetteranno
(soprattutto quelli più
giovani e più anziani),
ma non averci creduto
davvero e non aver fatto squadra dividendosi
oneri e onori non porterà bene neanche agli
attori principali, perché
il Comune ha incassato
molto malcontento, si
troverà a gestire una
convenzione scomoda
su un impianto non
utilizzato per la prima
squadra e, soprattutto,
si trova con una questione rimandata ma
certamente non risolta:
quale futuro per lo
stadio a Carpi?
La società invece si troverà a pagare un affitto
non certo basso, e avendo escluso la possibilità
di giocare a Carpi, è
probabile che gli altri
interlocutori ora tireranno sul prezzo, così
come sarà chiamata a
sostenere parte delle
spese fisse degli interventi di ammodernamento della struttura
dell’altra città, lo stesso
tipo di spese che a Carpi
non aveva voluto sostenere, trincerandosi dietro il versamento di un
affitto, ma inoltre avrà
a che fare anche con
una struttura dove sarà
ospite poco gradito e
le manutenzioni non
sono proprio il massimo, almeno a giudicare
dall’impianto luci…
Ma, soprattutto, come
anche per il Comune,
avrà sempre dietro l’angolo il problema di non
avere una casa propria,
a meno che non si miri
a stabilirsi da un’altra
parte, ma quello non
sarebbe più il Carpi.
Insomma nell’attesa di
capire per certo dove
andrà a giocare il Carpi
calcio noi meditiamo
sul da farsi, intanto
siamo delusi e amareggiati per l’opportunità persa e l’assoluta
incertezza sul futuro,
che è rimasto indecifrato e generico! Se una
squadra non gioca nella
propria città perde la
sua identità, chiedete
a Squinzi quanti abbonati ha residenti
nella città di origine
della squadra di cui è
il presidente. In ogni
caso vogliamo chiudere
invitando tutti i tifosi
alla nostra annuale
festa Fiumi e Chilometri
del 20 giugno all’antistadio, ringraziando chi
ci ha concesso spazio, la
società per i bellissimi
anni di calcio che ci ha
regalato ma, soprattutto, tutti i carpigiani,
tifosi e non, che ci hanno seguito, sostenuto
e incitato a sognare il
CARPI SOLO A CARPI,
sogno che comunque
almeno noi non abbiamo abbandonato e per
il quale continueremo a
batterci.
Guidati dal Lambrusco
Ultras Carpi
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22 21
Torneo Ligabue - Due Ponti Calcio
Vincono Real Panaro e San Giovanni
Formazione
2005 Due
Ponti
Formazione 2004 Due Ponti
Formazione
2006 Due Ponti
San Giovanni Persiceto
Ligabue premia San Giovanni Persiceto 3 classe 2004
2005
Il presidente Due Ponti Francesco Beltrami
premia l’arbitro
A
Budrione si è concluso il ventesimo Torneo Ligabue, organizzato dalla Due Ponti Calcio, che
ha sancito i vincitori delle categorie 2004, 2005 e
2006. Davanti a una notevole cornice di pubblico, il Real
Panaro ha vinto i trofei nelle categorie 2006 e 2004, mentre nella categoria 2005 la vittoria è andata al San Giovanni in Persiceto. La cerimonia di premiazione ha visto la
partecipazione della Famiglia Ligabue accompagnata dal
sindaco di Carpi Alberto Bellelli. “Un doveroso ringraziamento - commentano gli organizzatori - va alla famiglia
Ligabue, al primo cittadino di Carpi, al Csi (Centro Sportivo Italiano di Carpi), agli sponsor della manifestazione
Enerplan, Edra e Banco Popolare e a tutti i volontari e
dirigenti dell’A.D.C. Due Ponti per la collaborazione prestata nella riuscita organizzazione dell’evento”.
Bellelli premia il
Sasso Marconi classe
2004
Il ds del Due Ponti Silvio Esposito
premia i capocannonieri
Pallanuoto Cabassi
I risultati
Categoria Acquagoal
Decimo Concentramento per la
Categoria Acquagoal di scena
presso l’impianto comunale della Società Pol. Valmar di Novafeltria (RM), dove era prevista
la partecipazione di 7 squadre,
di cui 3 della Cabassi di Carpi.
CarpiA e CarpiB allenate da
Nicola Colarusso, CarpiC
allenata da Roberto Sgarbi.
Si gioca a girone unico, ma la
vittoria del concentramento
arriva: CarpiA, si aggiudica, il
girone con 12 vittorie.
Bene anche CarpiB che ottiene
il 4° posto e CarpiC che raggiunge un meritato 5° posto.
Alberto Bellelli premia l’arbitro
Basket - Gli Under 15 Elite del Nazareno Basket
sono saliti sul gradino più alto del podio dei
campionati regionali.
La squadra più forte
dell’Emilia Romagna
Sabato 23 maggio si è svolta la dodicesima edizione di Masters of Fight,
kermesse di kick boxing organizzata dalla società sportiva Black Dragons
Trionfo di Lilian Porcireanu
Nazareno vs Salus BO 55- 49
Cavallotti 6, Cisalpini, Chiossi, Filippin 20, Gianferrari 8, Saguatti,
Lugli 3, Morandi, Ravenna 3, Valenti 15, Barigazzi, Iori.
All. Ganzerli, Vice Ravenna NC Faenza - Cabassi Carpi 16-8
Fase semifinale del Campionato
Under 13 per la Cabassi Carpi,
ospite presso il nuovo impianto
della società faentina.
Match subito in salita per la
formazione carpigiana che a
causa delle innumerevoli assenze schiera ben 6 giocatori
acquagol (classe 2004) che nonostante il divario generazionale coi compagni classe 2002 ,
portano fin da subito in rete la
Cabassi Carpi. Da segnalare il
poker di reti per Dylan Pinotti,
in rete anche Reibaldi, Medici, De Martino e il centro boa
Luvisotti. Risultato finale 16-8
per i padroni di casa faentini.
G
li Under 15 Elite del Nazareno Basket sono saliti sul gradino
più alto del podio dei campionati regionali. Una fantastica
cavalcata nella Final Four ha consacrato i ragazzi di coach
Ganzerli (e del suo vice Ravenna), come la squadra più forte dell’Emilia Romagna. Primi assoluti su 26 squadre, battendo domenica
nella combattutissima finale anche la Salus Bologna che vanta uno
staff di coach provenienti dalla blasonata Virtus Pallacanestro. Gli
Under 15 nella gara finale hanno saputo gestire con freddezza una
serie di triple subite che avevano portato il Nazareno sotto anche di
10 punti, ma poi l’atleticità e la grinta dei nostri hanno consentito
di recuperare e di sorpassare la Salus divenuta negli ultimi minuti
molto ostica e aggressiva. La squadra campione, lo ricordiamo, è
formata da ragazzi della Nazareno con un innesto di ragazzi della
società Correggio Basket.
S
abato 23 maggio si è
svolta la dodicesima
edizione di Masters of
Fight, kermesse di kick boxing organizzata dalla società
sportiva Black Dragons che
ha schierato al Palazzetto
dello Sport i suoi migliori
talenti, allenati dal maestro
Matteo Romagnoli, sia
nella palestra SG La Patria
che presso la Thunder di San
Martino in Rio. Una serata
all’insegna dello sport che
ha richiamato alla Corte
dei Pio fighter provenienti
da ogni parte del Paese. La
manifestazione - in memoria
di Carla Arbizzi, moglie
prematuramente scomparsa
tre anni orsono di Carlo Romagnoli e madre di Matteo,
Elisabetta e Francesca - è
stata un vero successo. In una
bella e partecipata cornice di
pubblico si sono susseguiti
numerosi match a contatto
pieno. I dragoni che meglio
si sono distinti sul ring sono
stati, in Classe N, Cristian
Bollino, Andrea Bedini,
Michele Conte, Matteo
Trotta, Mattia D’Ambrosio, Davide Giagnorio,
Francesco Capobianco e
Marcello Barigazzi, mentre
in Classe B Andrej Locoman
ha sbaragliato nei quattro
match da due minuti l’uno,
il suo avversario proveniente
da Vigevano. Una menzione speciale è poi andata al
sedicenne Lilian Porcireanu,
giudicato dai quattro arbitri
della serata, quale miglior
atleta della manifestazione.
A lui la famiglia Romagnoli,
alla presenza del sindaco di
Carpi, Alberto Bellelli, ha
consegnato il Trofeo dedicato
a Carla Arbizzi.
22
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22
Pallavolo femminile Serie A - Talento e centimetri per coach Beltrami: arrivano
Lana Ščuka, Floriana Bertone e Chiara Di Iulio
Colpi di mercato per la Liu•Jo
C
ontinua a ritmo serrato il mercato per la
Liu•Jo Modena che
ha definito altri ingaggi in
grado di portare freschezza,
talento e centimetri alla
squadra guidata da coach
Beltrami. In bianconero,
infatti, arrivano le schiacciatrici Lana Ščuka e
Chiara Di Iulio e il centrale Floriana Bertone.
“Sono molto contenta di
essere arrivata a far parte di
una delle migliori squadre
italiane - ha commentato la
slovena, classe 1996, Lana
Ščuka - non vedo l’ora di
vedere e capire quali possano essere le sensazioni a
giocare con compagne così
forti. Nell’ultima stagione
Lana Šcuka
Volley maschile – L’Universal Carpi ribalta la
serie con Involley Lugo e conquista la promozione
Bravi ragazzi!
Floriana Bertone
Chiara Di Iulio
in Slovenia ho imparato
a controllare e gestire le
mie emozioni in campo,
ero una delle giocatrici più
importanti della squadra e,
giocando sia da banda che
da opposto, avevo il compito di fare tanti punti. Questo
mi ha aiutato per il mio self
control e per diventare più
sicura di me, una cosa sicuramente molto importante”.
Lana non è una nuova conoscenza per le pari età azzurre che ha già affrontato,
sconfiggendole, all’Europeo
Juniores lo scorso anno,
mentre nelle ultime settimane sono state le italiane a
imporsi nel match di qualificazione al Mondiale Under
20 nonostante l’ottima
prestazione della schiacciatrice slovena che racconta:
“sì, ho già avuto modo di
Centro Sportivo Italiano Comitato di Carpi
Street King
confrontarmi con loro. La
prima volta all’Europeo ero
un po’ spaventata, mentre
la seconda volta abbiamo
vinto e sono stata molto
contenta perché l’Italia è
una delle migliori nazionali
nel panorama pallavolistico.
L’Europeo concluso con il
secondo posto e la medaglia
d’argento è stata una bellissima esperienza”.
Dopo il doppio colpo
annunciato con gli innesti
della slovena Lana Ščuka e
di Floriana Bertone, il GM
Borruto ha definito un’altra
operazione in entrata con
l’ingaggio della schiacciatrice Chiara Di Iulio con
contratto annuale.
Un’altra giocatrice d’esperienza e sicuro affidamento
nelle due fasi di gioco per il
tecnico Alessandro Beltra-
mi che per il campionato
che verrà potrà affidarsi
praticamente in egual misura a talento, gioventù e,
appunto, capacità di saper
gestire con lucidità anche
i momenti più difficili
che potranno presentarsi
nell’arco di una singola gara
o della stagione.
Con Di Iulio inizia anche a
delinearsi quasi completamente la batteria di schiacciatori/ricettori che fino ad
oggi era ancora il reparto
più scoperto, che vedeva a
disposizione le sole Horvath e Ščuka. Nell’ultima
stagione la schiacciatrice
ha vestito la maglia della
Nordmeccanica Rebecchi
Piacenza, conquistando la
Supercoppa Italiana, dopo
l’esperienza in Azerbaijan
con l’Azeryol di Baku.
L
’Universal conquista una
fantastica e meritata promozione in Serie C con la
sua seconda squadra ribaltando
l’esito finale della serie con la
Involley Lugo. Altra gara combattuta quella decisiva con Enrico Lombardi che si conferma
miglior marcatore dell’incontro
con 21 punti.
Playoff serie D - Gara 3
Universal Carpi – Involley
Liverani Lugo 3-0
Universal
Borsetti 5, Lombardi 21, Gianserra 14, Possega 11, Migatti
4, Voloc 2, Formentini (L1), Baracchi, Borghi, Contini, Burani,
Paletta (L2).
All. Alessandro Cremaschi
Involley Liverani Lugo
Fabbri, Cirillo, Mingozzi, Garavini, Ciuffoli, Zavalloni, Ghiselli,
Contarini, Zoli, Della Casa, Cirillo (L1), Marini (L2)
All. Cavina Christian
Bocce - La MP Filtri Rinascita di Budrione sul gradino più alto del 3° Memorial Sandro De Sanctis
Vittoria di Luca Viscusi
S
abato 30 maggio si è svolta a Roma la gara nazionale Memorial Sandro De Sanctis, parata dei migliori sedici individualisti
d’Italia. Ha vinto il campione del mondo Luca Viscusi in forza
alla MP Filtri Rinascita di Budrione. In finale ha battuto 12-8
Giuseppe D’Alterio dell’Alto Verbano Varese. Terzo classificato
Gianluca Manuelli dell’Ancona 2000
Camminata di un chilometro al Parco Ferrari
Parkinson in park
L
unedì 18 maggio si è
tenuta la manifestazione di danza Street
King organizzata dal Centro
Sportivo Italiano Comitato
di Carpi nella bella cornice
del Cortile d’Onore di Palazzo
Pio. L’iniziativa era promossa
dalla Fondazione Casa del
Volontariato nell’ambito
della Primavera del Volontariato e aveva il patrocinio
del Comune di Carpi. Sul
palco si sono alternate esibizioni di varie scuole carpigiane e di comuni della provincia
nei diversi stili classico,
moderno, hip hop e molto
altro. Numerosi giovani e
giovanissimi hanno dato vita
a una trentina di coreografie
riscuotendo gli applausi di un
pubblico numeroso. Erano
presenti le seguenti scuole di
danza: Aneser Novi, Ecole
de Ballet, Ecole Klassique,
Danza La Torre di Medolla,
New Club Studio Soliera,
Pantheon Dance, Space
Dance Novi, Sparkling
Project, Sted Modena e
Surya.
C
on questo titolo, domenica 31 maggio scorso si è svolta una
camminata di un chilometro presso il Parco Ferrari a Modena,
organizzata dai Gruppi Parkinson di Modena e di Carpi,
con la collaborazione dell’Uisp e del Comune di Modena.
L’evento, al quale hanno partecipato molti malati, loro famigliari,
amici e volontari, ha voluto sensibilizzare la cittadinanza su questa
patologia neurologica, di carattere degenerativo, in espansione,
che colpisce sia gli anziani che persone in giovane età.
E’ stata anche una bella occasione per conoscersi e scambiarsi le
esperienze di ciascuno. Nella foto un gruppo di partecipanti.
Ginnastica Ritmica Club Giardino
Saggio di fine anno
S
i svolgerà mercoledì
10 giugno, in Piazzale
Re Astolfo, il saggio di
fine anno accademico della
sezione Ginnastica Ritmica
del Club Giardino. Le atlete
allenate da Federica Gariboldi si esibiranno in esercizi
singoli e collettivi presentando i programmi delle gare
a cui hanno concorso con
enormi soddisfazioni durante
la stagione che si concluderà
con la partecipazione alla
Fase nazionale a Pesaro a partire dal prossimo 19 giugno.
venerdì 5 giugno 2015
anno XVI - n. 22 23

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