ASEAN - Cc-Ti

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ASEAN - Cc-Ti
Eventi
ASEAN: il futuro della Svizzera?
Cari lettori,
come di consueto vi proponiamo alcune testimonianze o interviste ai relatori dei nostri
eventi. Il 20 settembre scorso presso l’Hotel Parco Paradiso si è tenuto un seminario sulla
zona ASEAN, l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, più comunemente conosciuta
come ASEAN, che stata fondata nel 1967 da parte di cinque Stati membri originari
(Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore e Thailandia) a cui si sono poi aggiunti Brunei,
Vietnam, Laos, Myanmar e Cambogia. Vi presentiamo dunque un’intervista con Rolf M. Noll,
Senior Consultant Asia Pacific, di Osec, e la testimonianza di Gian Paolo Palladini, CEO
Trasfor SA di Molinazzo di Monteggio. Buona lettura!
L’ASEAN: un mercato interessante, ma ancora sottovalutato
Intervista con Rolf M. Noll, Senior Consultant Asia Pacific, Osec
L’Asia non è solo Cina e India: anche l’ASEAN rappresenta un mercato vasto e
interessante per le aziende svizzere. Quale importanza detiene la regione
per investitori ed esportatori svizzeri?
“Notevole, perché gli Stati
membri dell’ASEAN, posti
tra India e Cina, formano con esse una zona di
libero scambio di cui anche investitori e fornitori
svizzeri possono approfittare. Parliamo di Paesi dalla
mentalità aperta e con un sistema giuridico improntato
al modello anglosassone: qui è più facile fare affari
che, ad esempio, in Cina. Inoltre, i Paesi dell’ASEAN
formano un mercato di quasi 600 milioni di abitanti,
che possono permettersi sempre più beni e servizi”.
Quest’anno l’associazione ha abolito gli ostacoli agli
investimenti. Cosa significa per le imprese svizzere?
“I Paesi dell’ASEAN hanno istituito zone speciali con
molti vantaggi per gli esportatori svizzeri. Stanno
profondendo grandi sforzi per portare infrastruttura,
telecomunicazioni e approvvigionamento energetico
ai livelli occidentali. A seconda del Paese e della re-
gione, gli investitori svizzeri trovano poi innumerevoli
incentivi, come agevolazioni fiscali, esenzione da dazi
doganali e da tasse all’importazione per i materiali da
riesportare”.
L’accordo di libero scambio tra ASEAN e Cina ha creato
il terzo blocco commerciale più grande al mondo. Quali
le ripercussioni per il nostro export?
“I Paesi dell’ASEAN beneficiano del boom economico
di Cina e India e delle relazioni commerciali con Nazioni con cui esistono accordi di libero scambio. Questi
accordi agevolano il commercio tra i vari Paesi. Gli
esportatori svizzeri, e soprattutto i fornitori che esportano verso gli Stati dell’ASEAN, hanno quindi accesso
anche ai due grandi mercati di Cina e India. I prodotti svizzeri di qualità, come quelli dell’industria dei
macchinari e della subfornitura, sono molto richiesti.
Ritengo che le opportunità commerciali per la Svizzera
di fare affari con tali Stati siano stati sinora poco prese in considerazione: ecco quindi che l’evento del 20
settembre a Lugano è stato un’ottima occasione per
attirare l’attenzione delle aziende ticinesi sulle potenzialità offerte da questi Stati, anche perché abbiamo
trattato e comparato i vari Paesi e i loro mercati”.
Ci sono mercati dello spazio ASEAN particolarmente
allettanti per gli esportatori svizzeri?
“Sì, riscontriamo una crescita vigorosa in Indonesia,
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Eventi
Vietnam e nelle Filippine, con una giovane popolazione ben istruita, che guadagna bene. In Indonesia, 45
milioni di abitanti appartengono già alla classe media
e, nelle Filippine, quasi un terzo della popolazione: un
enorme potenziale di futuri clienti anche per le aziende
svizzere. I fornitori svizzeri hanno buone chances, dato
che questi Paesi stanno ampliando rapidamente la loro
infrastruttura. Anche le energie rinnovabili sono temi
attuali, e la Svizzera è tra i leader per gli impianti idroelettrici e l’energia solare. Il «problema» delle distanze
non deve intimorire chi vuole lanciarsi in quest’area:
oggi, con la globalizzazione, i commerci funzionano
ovunque. Penso ai circa 300 fornitori dell’industria
automobilistica svizzera: secondo me possono cogliere anche subito le opportunità dello spazio ASEAN,
poiché tutte le principali marche di automobili vi sono
presenti con siti di produzione. Ad esempio le marche
tedesche di lusso non conseguono di certo i propri
grandi fatturati nella «vecchia» Europa, ma nell’Asia
del boom economico! Vorrei poi aggiungere qualcosa
sul consumo interno: ad esempio il prodotto nazionale
lordo in Indonesia, così come nelle Filippine, dipende
in gran parte dal consumo locale; per questo, tali Paesi
non sono stati troppo colpiti dalla crisi. In Tailandia
c’è al momento qualche problema politico, soprattutto
per gli investitori che operano su tempi lunghi: l’export
continua tuttavia ad essere florido”.
Oltre ai settori sopracitati, quali altri settori presentano
interessanti possibilità?
“In particolare i settori legati alla crescita economica,
come quello della lavorazione e del confezionamento
degli alimenti, i beni di consumo, l’approvvigionamento/acquisti. Vi sono poi i settori tradizionalmente forti
nell’export, come chimica e farmaceutica, macchinari
e strumenti di precisione, nonché fabbricazione, IT,
elettronica, agroalimentare, biologico, sanitario e wellness. Il Vietnam è un mercato estremamente interessante, che cresce molto rapidamente (+3% nel 2009
nonostante la crisi): qui l’infrastruttura viene continuamente ingrandita perché ci sono molte lacune da colmare. Le ditte svizzere trovano opportunità commerciali anche nella logistica, soprattutto nella costruzione di
ferrovie, strade e porti, oppure in quello dell’elettricità.
Infine, il Vietnam è sempre più apprezzato oltre che
per il «software outsourcing», anche come mercato di
retail e distribuzione”.
In quali settori occorre prevedere delle difficoltà?
“I Paesi dell’ASEAN non formano un mercato omogeneo: ogni Stato ha i propri usi e, soprattutto, la propria religione e cultura, e presenta un diverso livello di
sviluppo economico. Si tratta di mercati molto diversi
tra loro. È quindi necessario un approccio approfondito e differenziato. Un problema da non sottovalutare è sicuramente la pesante burocrazia: per ovviarvi,
l’Osec può comunque offrire un efficace supporto in
loco grazie alle sue reti. È molto importante prepararsi
adeguatamente, effettuare accertamenti di mercato e
scegliere il partner commerciale locale più idoneo. La
scelta del giusto partner all’estero è cruciale: come ha
infatti dimostrato un’inchiesta dell’Osec tra le PMI, un
terzo di quelle che ci provano all’estero falliscono solo
per essersi appoggiate a partner sbagliati o a soggetti
poco affidabili”.
Come può l’Osec, concretamente, aiutare le aziende
svizzere nello spazio dell’ASEAN?
“L’Osec e lo Swiss Business Hub locale offrono servizi
e soluzioni su misura, che spaziano dall’approntamento
LE 10 DOMANDE PER CHI INTENDE LANCIARSI NELLO SPAZIO DELL’ASEAN
1. In quale dei 10 Paesi dell’ASEAN intendo iniziare un’attività commerciale e perché?
2.La mia azienda dispone del necessario know how riguardo al mercato target? Mi sono già procurato sufficienti informazioni sul mercato in cui intendo entrare?
3. Ho già elaborato una precisa strategia commerciale per il nuovo mercato target?
4. Conosco la cultura commerciale e le peculiarità del mercato target?
5. Ho analizzato a fondo i canali di vendita per i miei prodotti sul mercato target?
6. I miei prodotti/servizi sono competitivi sul mercato target e ho studiato per bene i miei concorrenti?
7. Ho già scelto accuratamente gli eventuali partner commerciali? Essi vengono considerati “seri” da varie parti?
8.La mia ditta si è preparata abbastanza accuratamente per il lancio sul nuovo mercato target: in particolare, ha eseguito i necessari accertamenti sulle formalità doganali, la protezione dei marchi, le leggi, le
disposizioni in materia di prodotti ecc.?
9.Nei prossimi anni posso contare su un adeguato volume di mercato e nel prossimo futuro vi sarà sufficiente
potenziale di mercato?
10.Ho sufficienti risorse finanziarie e di personale per elaborare il nuovo mercato?
Fonte: www.osec.ch
30 Ticino Business
L’ASEAN in breve
di elenchi verificati di contatti commerciali, all’individuazione mirata di partner commerciali qualificati,
dalla raccolta, stesura e trasmissione delle principali
informazioni sul mercato fino all’esecuzione di studi di
mercato completi: e questo non solo nei Paesi dell’ASEAN, ma in tutto il mondo”.
La corruzione compromette forse le opportunità commerciali nei Paesi ASEAN?
“Personalmente ritengo che quest’idea sia troppo radicata nell’immaginario collettivo. Io ho lavorato 15 anni
nel commercio internazionale in quella zona e non mi
sono mai trovato in una simile situazione. E alle aziende svizzere che dovessero eventualmente viverla in prima persona, consiglio di consultare il proprio partner
commerciale locale, che saprà trovare una soluzione
bonaria. Inoltre, raccomando di leggere la lista di controllo «Le 10 domande per chi intende lanciarsi nello
spazio dell’ASEAN»”.
Nome completo:
Associazione delle Nazioni
dell’Asia Sud-Orientale (“ASEAN”)
Anno di fondazione:1967
Paesi membri:
Paesi fondatori: Indonesia,
Malaysia, Filippine, Singapore
e Tailandia
Nuovi membri: Brunei Darussalam (08.01.1984), Vietnam (28.07.1995), Laos e
Myanmar (23.07.1997), Cambogia (30.04.1999)
Popolazione:580 milioni di persone
Economia (2009):tasso di crescita dell’ASEAN-5:
+ 1,7%; PIL complessivo: 1,5
trilioni di USD; PIL pro capite:
2,609 USD;
Commercio (2009): esportazioni complessive: 804
bilioni di USD, importazioni
complessive: 720 bilioni di
USD, IDE complessivo: 58,7
bilioni di USD (2008)
Fonte: discorso della Signora Melanie Zoref, Senior
Trade Officer, SBH ASEAN, ufficio di Manila – evento dedicato all’ASEAN, Lugano, 20.09.10
Quali sono gli Hub dell’Osec a disposizione delle ditte
svizzere nello spazio ASEAN?
“Abbiamo nostri collaboratori in loco che, per motivi
giuridici, sono impiegati nelle Ambasciate svizzere:
a Singapore, Hanoi (Vietnam), Bangkok (Tailandia),
Kuala Lumpur (Malaysia), Giacarta (Indonesia) e Manila (Filippine). Vengono in Svizzera 1-2 volte l’anno
per comprendere ancora meglio le esigenze delle ditte
svizzere e, assieme, cerchiamo la soluzione ottimale per rispondere alle loro necessità. Ad esempio lo
stesso giorno dell’evento sull’ASEAN, la nostra Senior
Trade Officer di Manila, la Responsabile dell’Osec Ticino e il sottoscritto, abbiamo svolto colloqui di un’ora
con varie ditte ticinesi. Grazie alla loro ampia rete
sul posto e alla conoscenza della situazione e delle
condizioni nazionali, i nostri collaboratori in loco possono sempre assicurare aiuto e supporto alle aziende
svizzere”.
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Eventi
L’esperineza di Trasfor SA
di Gian Paolo Palladini, CEO Trasfor SA di Molinazzo di Monteggio
Trasfor SA, fondata nel
1967 nel Canton Ticino a
Molinazzo di Monteggio,
è un’azienda moderna
fortemente orientata alla
qualità del prodotto e dei
servizi ed alla completa
soddisfazione del cliente. L’azienda progetta e
realizza trasformatori in
media e bassa tensione
oltre e reattori di varie
potenze ed applicazioni.
La tecnologia prevalente è l’inglobatura in resina epossidica, per le macchine in media tensione, e l’impregnazione sotto vuoto per bassa tensione. Il campo di
applicazione di questi prodotti è vastissimo e spazia
dalla propulsione elettrica di grosse navi da crociera fino
alla trazione ferroviaria e alla produzione e distribuzione
dell’energia elettrica in genere, sia da fonti convenzionali che rinnovabili.
Concetti come la globalizzazione, la delocalizzazione
e la crisi mondiale dei consumi sono stati interpretati dal management di Trasfor più come un’opportunità
che una minaccia, ed un esempio concreto di questa
affermazione è la recente creazione di una joint venture, prevalentemente a carattere produttivo, in Tailandia.
Questo importante investimento nella zona asiatica non
ha come obiettivo la delocalizzazione della produzione
attuale, ma l’ulteriore sviluppo nei mercati emergenti, in
forte crescita e difficilmente raggiungibili dalla Svizzera
per questioni logistiche ed economiche. Il partner scelto
per questa joint venture è un’azienda tailandese, Charoenchai, fortemente e storicamente radicata sul proprio
territorio, soprattutto grazie alla lunga esperienza acquisita nella progettazione e realizzazione di trasformatori
immersi in olio, e ben conosciuta in Trasfor grazie ai molti
anni di rapporto commerciale. Fin dal 2004 Trasfor ha
infatti venduto sets di bobine inglobate che sono state
assemblate da Charoenchai per la realizzazione di trasformatori media tensione di distribuzione destinati al
mercato domestico ed all’esportazione nell’area ASEAN.
Questa collaborazione, ha permesso ad entrambe le società il consolidamento un profondo rispetto reciproco
che ha fortemente agevolato la risoluzione dei piccoli e
grandi problemi ed incomprensioni che stanno dietro ad
un’operazione di investimento di capitale, di risorse e di
energie naturalmente necessarie alla creazione di joint
venture di successo.
32 Ticino Business
La nuova Società, TRASFOR CHAROENCHAI L.t.d., è
stata creata all’inizio del 2010 e Trasfor ne detiene il
controllo. Il nuovo stabilimento produttivo in costruzione
a Bangkok, verrà ultimato nei primissimi mesi del 2011.
Ciononostante il portafoglio ordini della NewCo è già in
forte crescita e per l’anno prossimo si prevede un cospicuo aumento degli ordinativi anche grazie all’importante
sforzo commerciale che sia Trasfor che il suo partner
stanno dedicando con profusione nei rispettivi mercati di
riferimento. La Tailandia è ritenuta, dai maggiori esperti
di mercato, la quarta destinazione per gli investimenti
esteri e tra le prime tre in Asia. Essa rappresenta oggi
uno dei paesi più interessanti del Sud-Est Asiatico sotto il
profilo commerciale ed economico, anche grazie alla posizione strategica e alla sua appartenenza all’ASEAN, che
la pongono al centro di un mercato di oltre cinquecento
milioni di persone. La comunicazione in lingua locale è
comunque difficile ma il livello generale di scolarizzazione ed il livello medio di conoscenza della lingua inglese
sono soddisfacenti.
Oltre alla rete dei trasporti e delle comunicazioni, il Paese vanta un ottimo livello d’infrastrutture e può contare
sia su un forte settore produttivo, che su un eccellente
settore dei servizi, qualificati ed efficienti. Nel complesso, la Tailandia è un Paese dinamico e moderno che sta
investendo molto nell’innovazione. Punti forti questi che
consentono che minimizzano le preoccupazioni derivanti
dai recenti disordini che non rappresentano per il futuro
motivo di preoccupazione
Il Governo tailandese promuove fortemente gli investimenti esteri diretti, con specifici programmi ed incentivi,
gestiti da appositi istituti come il Board of Investment
(BOI) e l’Office of Small and Medium Enterprises Promotion (OSMEP).
Per Trasfor questa joint venture rappresenta il banco di
prova per futuri progetti ed espansioni in altre zone del
mondo caratterizzate dal prevedibile alto tasso di sviluppo futuro. In particolare nell’area identificata come
BRIC, si impone attualmente un’analisi approfondita
sulle opportunità concrete di investimento. Il progetto
TRASFOR in Tailandia ad oggi risulta vincente, i termini
ed i programmi stabiliti sono sostanzialmente raggiunti
e confermati, il morale e le aspettative sono addirittura
aumentati in corso d’opera. Confidiamo che l’impegno
profuso da entrambe le società porterà in tempi brevi
TRASFOR CHAROENCHAI ad essere protagonista nel
mercato asiatico con la competenza e professionalità
necessari a vincere una la competizione agguerrita del
mercato asiatico.