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Salve, mi chiamo Francesco e sono un uomo che da ragazzo, si è trovato da solo e impreparato, nel
dover fare i conti con la vita.
Tanti anni fa andai via da Castellana Sicula, perché stanco di continuare a sguazzare dentro le
acque sporche, dove da anni, giorno dopo giorno sprofondavo, scegliendo di cercare aiuto per
uscire una volta per tutte da un grosso problema, la tossicodipendenza e la conseguente
depressione.
Dopo tante fatiche e sudati sacrifici, sono fiero di aver imparato a godere e anche sopportare,
quello che la vita ogni attimo mi riserva e oggi vorrei condividere con voi, due miei sogni.
Il primo è che dopo tanti anni, vorrei tornare a Castellana e godermi la quotidianità del mio paese,
accanto alla mia famiglia, ma come sappiamo, se non ci sono i picciuli, di sola aria ed amore non
si campa, e proprio per questo, oggi mi trovo ad essere limitato dai danni, che sempre più stanno
segnando, la nostra amata terra, dettati dalla strafottenza da chi lassù ci governa e dalla poca
voglia di riemergere, che ormai aleggia nella rassegnazione della maggior parte della gente
siciliana, espressa con l’ormai fatidica frase: c’è crisi!
E’ vero, da tempo c’è crisi, lavorativa che contribuisce ad accrescere quella sociale e dopo anni,
che non mettevo piede a Castellana, la prima cosa che mi saltò all’occhio, fu vedere ragazzini di
neanche sedici anni, alle due di notte davanti al bar, con le birre in mano, a vantarsi di essersi fatti
una canna (e non solo).
Canne magari “rullate” sotto gli occhi di gente, che per paura di metterci la faccia, preferisce
illudersi, che il problema è della famiglia della porta accanto e quindi fatti loro, gente che
preferisce girare la testa dall’altra parte, sbattendosene altamente di quello che si cela dietro
all’uso di droghe, o di altre dipendenze, la stessa gente però brava a parlare e sparlare di quel
ragazzo, che con gli occhi arrossati, seduto da solo, fuma chissà cosa, qualcuno magari, davanti ad
un caffè al bar esordisce: ma si! Magari è sulu nà sigaretta!
E magari ha ragione! E’ solo una sigaretta, sì però gustata dopo essersi fatto una dose di eroina,
cocaina o chissà cosa.
Ok è vero, ai miei tempi, io e qualcun altro non eravamo dei buoni esempi da seguire, ma una cosa
era certa, se un ragazzino di sedici anni voleva farsi una canna, se ne guardava bene dal farne un
vanto, e se ti presentavi da qualcuno più grande di te per chiedergliene una, c’era caso che ti
beccavi un bel ceffone, a differenza di ora, che sono proprio i ragazzini a “spacciarla”, che
tristezza!
Proprio per non voler girare la testa dall’altra parte, il mio secondo sogno è quello di creare
qualcosa, dove con la mia esperienza, legata a otto anni di sociale presso la comunità dove oggi
ancora vivo, San Patrignano, affiancato da qualche figura di supporto (psicologo, assistente sociale
e da chi ha voglia di dare una mano), poter dare insieme un aiuto, a chi trova la forza ed il
coraggio, per affrontare il problema delle dipendenze e perché no, magari creare una forma di
prevenzione, girare per le scuole, creare momenti d’aggregazione, attirando l’attenzione di chi non
sa dove sbattersi la testa, durante le giornate monotone, privi di d’occupazione, fornendo così una
via d’uscita, dai vari disaggi che i ragazzi e non solo, si ritrovano a vivere ogni giorno.
Ed eccomi di nuovo a fare i conti con la crisi, quella economica, perché un progetto del genere, per
quanto piccolo potrebbe essere in partenza, impegnerebbe parecchio tempo e proprio per questo,
ci sarebbe bisogno di un’entrata economica, in modo da poter vivere dignitosamente, e
conoscendo il costo della vita dalle nostre parti, non si tratterebbe neanche di una cifra
esorbitante, ma che purtroppo per il momento è impensabile ottenere, perché in qualsiasi porta io
abbia bussato, per quanto interessati e disponibili siano stati i miei interlocutori, a causa della
famosa crisi, la risposta è: un ci su picciuli, ed a me mi si stringe il cuore, perché di fronte
ad un problema del genere, mi trovo tristemente costretto e limitato, dai picciuli.
Comunque, sono contento d’aver trovato a Castellana, nonostante tutto, qualcuno disposto a
sbattersi per darmi una mano, nel cercare una soluzione che spero arrivi al più presto, perché
io di sicuro, non mi sento il salvatore della patria, o di essere la soluzione alle pesanti difficoltà
legate alle dipendenze, ma di sicuro potrei essere una risposta, alle tante richieste d’aiuto che
potrebbero esserci.
Qualcuno magari potrebbe pensare, ma questo, che vuole? Oppure ipotizzare, che dietro
a tutto quello che ho scritto, si cela un mio tornaconto, con l’interesse di volermi guadagnare
uno stipendio e fare i miei porci comodi.
Preciso che io la mia famiglia, potrei portarmela al Nord, ma non vivrei sereno, sapendo di non
aver provato il tutto per tutto, per poter dare una mano al mio amato paese, che sempre più
vede affondare i propri figli in un pozzo senza fondo.
Chissà, forse un giorno riuscirò a esaudire questi miei due sogni, per il momento spero tanto
di aver toccato la coscienza di chi, dopo aver assaporato quel buon caffè al bar, si ponga
qualche domanda, sul tanto disaggio che c’è tra i giovani del mio amato paesino e che prima di
accendersi la sigaretta, sbuffando, non alzi le spalle dicendo: minchia talia a chiddu, un
c’è cchiu nenti i fari! O puostu d’irisini a travagghiari, si droga!
E l’amico risponde? Ma quali travagghiu, u problema unné a droga? U
problema è ca’ c’è crisi e un ci su picciuli…
Per questo mi permetto di chiedere una mano a lei, sperando anche di poterci incontrare e
magari fare quattro chiacchiere, per cercare di dare il più aiuto possibile alla nostra amata
terra.
Chissà, forse un giorno riuscirò a esaudire questi miei due sogni, per il momento spero tanto di
aver toccato la sua sensibilità e di essere di suo interesse.
Grazie mille per il tempo dedicatomi.
Francesco Guida
Cell: 3465851947
[email protected]