turca in Italia e, quindi, valorizzare al meglio la nostra produzione

Transcript

turca in Italia e, quindi, valorizzare al meglio la nostra produzione
Atti Parlamentari
—
XV LEGISLATURA
—
ALLEGATO
B
4713
AI RESOCONTI
turca in Italia e, quindi, valorizzare al
meglio la nostra produzione nazionale.
(4-03042)
*
*
*
COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta scritta:
ARMOSINO. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che:
l’articolo 53, comma 1, del decreto
legislativo 1o agosto 2003, n. 259 concernente « Codice delle comunicazioni elettroniche », prevede che la disponibilità del
servizio universale ovvero il servizio di
telefonia sia messo a disposizione di tutti
gli utenti finali ad un livello qualitativo
stabilito, a prescindere dall’ubicazione
geografica dei medesimi;
il successivo articolo 54, del medesimo provvedimento, dispone al comma 1,
che qualsiasi richiesta ragionevole di connessione in postazione fissa alla rete telefonica pubblica e di accesso da parte
degli utenti finali ai servizi telefonici accessibili al pubblico in postazione fissa sia
soddisfatta quanto meno da un operatore;
il comma 2 del medesimo articolo 54,
stabilisce inoltre che la connessione consente agli utenti finali di effettuare e
ricevere chiamate telefoniche locali, nazionali ed internazionali, facsimile e trasmissione di dati, nel rispetto delle norme
tecniche stabilite nelle Raccomandazioni
dell’UIT-T e deve essere tale da consentire
un efficace accesso ad Internet;
l’utilizzo e la diffusione in modo
esponenziale della banda larga per le comunicazioni via Internet e dell’ADSL che
offre la possibilità di collegamenti ad altissima velocità è ormai una tecnica diffusa a livello planetario che interessa e
coinvolge la vita quotidiana in generale di
numerosi cittadini;
attualmente, nonostante diverse sollecitazioni da parte delle comunità locali
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
del comune di Vesime in provincia di Asti
e di altri paesi della Valle Bormida, affinché si provvedesse alla « copertura » di
tale moderna tecnologia di comunicazione
elettronica, le predette zone non possono
disporre di tale servizio a causa della
mancato raggiungimento dell’ADSL, che
risulta però attivo in alcuni paesi limitrofi;
tale situazione danneggia pesantemente i cittadini dei paesi interessati,
troppo spesso costretti a dover usufruire
dei servizi Internet a banda larga, spostandosi verso altre località –:
quali iniziative intenda intraprendere, al fine di verificare lo stato effettivo
di fornitura dell’accesso dei servizi di
comunicazione a banda larga e di Internet
attraverso ADSL, per gli utenti delle comunità di Vesime e della Valle Bormida,
cosı̀ come disposto dall’articolo 54 del
decreto legislativo citato in premessa;
quali iniziative intenda infine attivare,
nei confronti di Telecom Italia Spa, che di
fatto esercita il monopolio nel campo della
installazione delle componenti tecniche relative all’ADSL, affinché le predette comunità montane siano dotate del servizio di
Internet veloce e possano recuperare il divario che la divide dalle altre comunità
d’Italia e d’Europa.
(4-03036)
*
*
*
DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
GALANTE. — Al Ministro della difesa,
al Ministro degli affari esteri. — Per sapere
– premesso che:
gli Stati Uniti, dopo circa due anni e
mezzo di studi, stanno entrando nella fase
operativa di realizzazione del cosiddetto
« scudo antimissile ». Lo scopo dichiarato
di tale sistema è proteggere il suolo americano dalla minaccia di missili provenienti da Stati cosiddetti « canaglia », tra i
quali una speciale evidenza è posta sull’Iran;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4714
AI RESOCONTI
il sistema antimissile in parte verrà
posizionato in Europa. È già previsto il
posizionamento in Polonia delle rampe dei
missili intercettori, e, in Repubblica Ceca,
di un sistema radar per la rilevazione dei
missili in arrivo. Inoltre, il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer,
ha proposto di allargare la partecipazione
europea a tale sistema, includendo anche
alcuni paesi del Sud Europa, tra i quali
l’Italia, la Turchia e la Grecia;
il progetto statunitense e la proposta
di allargamento da parte di de Hoop
Scheffer hanno, però, sollevato molte proteste sia all’interno che fuori dalla Ue. In
particolare, il programma antimissile rischia di compromettere i rapporti, commerciali e politici, tra Ue e Russia. Quest’ultima, infatti, ritiene che il posizionamento dei missili in Europa orientale sia
una minaccia rivolta nei suoi confronti,
rilevando che Polonia e Repubblica Ceca si
trovano a poca distanza dai confini russi,
mentre sono troppo distanti dall’Iran per
contrastarne una qualche eventuale minaccia missilistica. La Russia ha, inoltre,
paventato che la decisione Usa possa dare
avvio ad una nuova corsa agli armamenti;
le preoccupazioni russe sono state
riprese dal presidente francese Jacques
Chirac che ha messo in guardia dal ricrearsi di una nuova divisione tra la
Russia e l’Europa. Il cancelliere tedesco
Angela Merkel ha, invece, criticato il governo polacco per aver accettato il posizionamento dei missili, mentre il vice
ministro degli esteri tedesco, Gernot Erler,
ha ricordato che decisioni aventi conseguenze su altri Stati dell’Unione Europea
non possono essere prese su una base
bilaterale, come ha fatto la Polonia;
oltre che per il pericolo di rimilitarizzazione dell’Europa e di ripresa della
corsa agli armamenti, sulla validità del
programma Usa di sistema antimissile
esistono molti dubbi. In primo luogo,
l’Iran, nei cui confronti il sistema è
principalmente rivolto e che non ha rivolto alcuna minaccia contro l’Italia né
contro altri paesi europei con i quali ha
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
invece ottimi rapporti commerciali, risulta molto lontano dalla capacità di
realizzare missili balistici intercontinentali. I costi dello « scudo antimissile »,
inoltre, sono enormi, ammontando a
circa 11 miliardi di dollari solo per
l’anno fiscale 2008. Il coinvolgimento, già
ipotizzato, di altri paesi europei sarebbe
anche un modo, da parte del Pentagono,
per dividere l’enorme investimento. Infine, il sistema, malgrado le molte decine
di miliardi già spesi, rimane ancora a
livello sperimentale, avendo prodotto pochi risultati tangibili. Ad oggi, risulta
piuttosto difficile poter abbattere un qualunque missile, specialmente nel caso in
cui adotti adeguate contromisure –:
se i Ministri interrogati non ritengano
che il posizionamento di missili sul territorio dell’Unione Europea, non lontano dal
confine con la Russia, ponga le basi per la
rimilitarizzazione del territorio europeo e
per una nuova corsa agli armamenti. Uno
scenario che si pensava fosse stato per
sempre archiviato con la fine della « guerra fredda »;
se i Ministri interrogati non ritengano
che la Polonia e la Repubblica Ceca abbiano agito in contrasto con loro appartenenza all’Unione Europea, incrinandone
lo spirito unitario e se non intendano
assumere iniziative normative diplomatiche in merito;
se e come i Ministri interrogati intendano intervenire presso l’Unione Europea per trovare una posizione unitaria
europea allo scopo di scongiurare la ripresa della corsa agli armamenti e la
rimilitarizzazione del territorio europeo;
se e come il Ministro della difesa
intenda intervenire nell’incontro dei ministri della difesa della Nato, nel giugno
prossimo, per impedire che la Nato avalli
una nuova corsa agli armamenti e che si
estenda ad altri paesi appartenenti all’organizzazione l’articolazione dello « scudo
antimissile ».
(4-03026)
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4715
Camera dei Deputati
—
AI RESOCONTI
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
ZANELLA e BONELLI. — Al Ministro
della difesa, al Ministro dei trasporti. — Per
sapere – premesso che:
procedura di VIA per aeroporti con piste
di atterraggio di lunghezza superiore a
2100 m;
il ministero della difesa ha dismesso
l’aeroporto di Vicenza con contestuale trasferimento del 27o Genio Campale e del
10o Gruppo Manutenzione Elicotteri;
l’aeroporto Dal Molin ha una pista
superiore ai 2100 m e necessita di procedura di VIA atteso che nella trasformazione da militare a civile, decadono i
presupposti di classificazione dello stesso
in « opera di difesa nazionale » che in
applicazione all’articolo 2 comma 4 della
direttiva 337/85/CE l’aveva esentato dalla
VIA;
la società di gestione denominata Aeroporti Vicentini ha presentato la richiesta
all’ENAC (ente nazionale per l’aviazione
civile) di trasformazione dell’aeroporto
« Tommaso dal Molin » da militare a civile;
la suddetta ENAC dovrebbe riconoscere alla società Aeroporti Vicentini la
funzione di fornitore di servizi Afis (Aerodrome Flight Information Service);
l’aeroporto Dal Molin è autorizzato al
traffico doganale extra-Schengen determinando la sua classificazione come aeroporto internazionale, indipendentemente
dall’esiguo volume di traffico;
le direttive 337/85/CE e 97/11/CE
disciplinano la valutazione d’impatto ambientale, classificando nell’allegato I le
opere di competenza statale;
l’articolo 6 della legge 349/1986 ha
recepito le direttive sulla VIA, prescrivendo la partecipazione dei cittadini alla
procedura approvativa;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 377/1988 e decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 27
dicembre 1988 sono state regolamentate le
procedure d’elaborazione degli Studi d’Impatto Ambientale (SIA) che sono parte
integrante del progetto preliminare delle
opere sottoposte alla VIA;
il decreto legislativo 152/2006, all’articolo 23 prescrive la procedura di VIA per
le opere dell’Allegato III e agli articoli 28
e 29 la partecipazione del pubblico alla
procedura;
la Convenzione d’Aarhus sulla partecipazione è stata recepita nell’ordinamento
con la legge 108/2001;
l’Allegato III del decreto legislativo
152/2006 al punto 7 lettera a) prescrive la
gli effluenti da traffico aereo interagirerebbero in un contesto territoriale già
compromesso da inquinanti veicolari e industriali oltre che da una situazione meteoclimatica (persistenza di calme di vento e
stati d’inversione termica) precaria –:
come intenda procedere, il Governo,
relativamente a tale richiesta dell’ENAC,
vista l’assenza di VIA con connessa negazione della partecipazione del pubblico e
degli enti territoriali alla procedura approvativa.
(4-03027)
LENNA. — Al Ministro della difesa. —
Per sapere – premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296
(legge finanziaria 2007) prevede all’articolo
1 commi 519 e 526 la possibilità di stabilizzare a domanda, per gli anni 20072008-2009, il personale non dirigenziale in
servizio a tempo determinato da almeno
tre anni o che consegua tale requisito in
virtù di contratti stipulati anteriormente
alla data del 29 settembre 2006;
questa normativa è applicabile anche
ai Corpi di Polizia;
l’articolo 1, comma 513, legge Finanziaria 2007 prevede la possibilità, entro il
30 marzo 2007, che i corpi di Polizia
possano assumere un contingente complessivo di 2.000 unità nel quale troverebbero già posto i 36 Ufficiali CC in ferma
prefissata del 6o corso in scadenza il 22
marzo;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4716
AI RESOCONTI
in virtù della legge finanziaria 2007
gli Ufficiali CC in ferma prefissata dei
primi corsi, dopo aver ottenuto la proroga
del contratto mediante la concessione dell’anno in più a domanda, come previsto
dall’articolo 24, comma 6, lettera A, del
decreto legislativo n. 215/2001, hanno già
ottenuto il trattenimento in servizio nelle
more della conclusione delle procedure di
stabilizzazione (si fa presente che il 5o
corso AUFP fa parte dello stesso bando di
concorso del 6o e 7o corso);
il 6o corso, invece, arruolato mediante concorso, con contratto stipulato in
data 23 settembre 2004, (e quindi in data
anteriore al 29 settembre 2006) non ha, a
tutt’oggi, ancora ottenuto né la proroga
dell’anno in più né alcuna altra comunicazione circa la stabilizzazione pur
avendo, in previsione della data del congedo, stabilita per il 22 marzo 2007, inoltrato all’autorità competente, ovvero al
Ministero della Difesa, Direzione Generale
per il Personale Militare, II Reparto, formale istanza diretta ad ottenere la stabilizzazione o, in subordine, la concessione
dell’anno in più –:
se non ritenga opportuno applicare i
benefici della legge Finanziaria 2007 anche
agli Ufficiali dei CC in ferma prefissata del
6o corso, i quali hanno acquisito la medesima professionalità dei colleghi che li
hanno preceduti e, per i quali è difficile
comprendere come mai il trattamento
possa differire in virtù di un’anzianità di
servizio diversa per pochi mesi;
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
MARZO
2007
CAMPA. — Al Ministro della difesa. —
Per sapere – premesso che:
è opinione comune degli esperti che
la controffensiva talebana possa presto
investire la zona di Herat, presidiata dal
contingente italiano. Questa malaugurata
ipotesi costringerebbe i nostri reparti a
sostenere duri scontri, con guerriglieri che
hanno dato dimostrazione di inchiodare
sul campo eserciti potenti come quello
dell’Urss;
i nostri reparti dovrebbero far fronte
alla nuova emergenza con equipaggiamenti
assolutamente non idonei alla difesa, dal
momento che la dotazione di camionette
Lince, di VM 90, di blindo leggeri Puma ed
elicotteri AB 212 potrebbe essere facilmente neutralizzate dalle armi leggere
talebane;
in questo modo sarebbero messe in
gravissimo pericolo le vite dei nostri militari, che hanno lasciato in Italia i mezzi
blindati pesanti, l’elicottero Mangusta e la
copertura aerea degli AMX che ci era stata
richiesta dalla coalizione –:
quali ragioni tecnico-militari impediscano di adeguare l’equipaggiamento di
difesa dei nostri soldati schierati in Afghanistan, e soprattutto se intenda superare le ragioni politiche che, secondo l’interrogante, all’interno della maggioranza,
impediscono una razionale e serena valutazione della situazione, giacché le decisioni in tal senso non possono nella maniera più assoluta pesare sulla sicurezza
dei nostri militari e di questo il Governo
ha l’onere, non eludibile, di esserne pienamente responsabile.
(4-03033)
*
quali interventi intenda assumere per
consentire, ai sensi dell’articolo 24 del
decreto legislativo 8 aprile 2001, agli ufficiali in ferma prefissata che abbiano
portato a termine 30 mesi di servizio di
essere ammessi, a domanda, ad una ulteriore ferma annuale,
tenuto conto che lo
stesso diritto è stato previsto per gli Ufficiali dal 1o al 5o corso, in alcuni casi con
un anno di anticipo rispetto alla naturale
scadenza.
(4-03030)
22
*
*
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
FERDINANDO BENITO PIGNATARO,
CRAPOLICCHIO e PAGLIARINI. — Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per
sapere – premesso che:
in data 21 ottobre 2005 protocollo
n. 2005/177077, il Direttore dell’Agenzia