qn 6.07.2013 pag.12
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• 12 PRIMO PIANO UN PAESE NEL CAOS IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE La Ue: «Tornare alla democrazia» SABATO 6 LUGLIO 2013 Usa, bufera su Kerry «Il Cairo brucia, lui al mare» In migliaia di nuovo in strada Bufera sul segretario di Stato Usa John Kerry, accusato di rilassarsi mentre il Cairo brucia. Il Dipartimento di Stato ha cercato di chiarire la vicenda: «Kerry è stato sul suo yacht, ma per poco e durante quel periodo non ha condotto attività ufficiali. Per il resto della giornata ha partecipato a incontri presidenziali sulla sicurezza nazionale». Diverse le reazioni dall’estero sulla situazione esplosiva in Egitto. Il premier turco Erdogan: «Il golpe è contrario alla democrazia, ma l’Occidente si è dimostrato ipocrita». Catherine Ashton, la rappresentante Ue per gli Esteri: «Tornare al processo democratico, poi elezioni». E Hamas ha ribadito «fiducia nella Primavera Araba». Egitto, la battaglia delle due piazze Islamici contro i ribelli: 25 morti I partigiani di Morsi: pronti a dare la vita per lui. Parlamento sciolto I VOLTI Fattah el Sissi Il generale, 58 anni, è diventato ministro della Difesa con Morsi. Dopo aver deposto i militari di Mubarak, nei giorni scorsi è stato il punto di riferimento per il popolo Tawadros II TENSIONE I sostenitori di Morsi soccorrono un uomo colpito (Ap) In partenza 76mila turisti Nonostante le tensioni in Egitto, la Farnesina non sconsiglia i viaggi nelle località balneari sul Mar Rosso o nei siti archeologici del sud come Luxor e Assuan, ma raccomanda di evitare le escursioni fuori dai resort. Nell’avviso si sconsigliano viaggi al Cairo, ad Alessandria, a Suez, a Ismailia, a Port Said e nelle città del delta del Nilo. Secondo i dati di Astoi Confindustria Viaggi, sono 76mila le partenze dall’Italia verso le località balneari del Mar Rosso in questo mese di luglio. «I nostri soci non ricevono richieste di cancellazione, ma la situazione è fluida e siamo alla finestra per vedere come vanno le prenotazioni future», dicono da Astoi. Sono circa 10mila a settimana i turisti verso Sharm El Sheik, 8mila verso Marsa Alam e mille a Hurgada. Alessandro Farruggia · IL CAIRO È EGITTO contro Egitto. La rabbia della Fratellanza Musulmana scuote il paese delle piramidi, con almeno 25 morti e oltre 580 feriti. I partigiani di Morsi non accettano il colpo di Stato e come promesso scendono in piazza al Cairo, Alessandria, Ismailia, Damanhur, El Arish, Minya, Luxor e in molti centri minori. Il numero due dei Fratelli Musulmani ed ex candidato presidenziale, Khairat El-Shater, è stato arrestato. L’accusa nei suoi confronti è di incitamento alla violenza. Già a fine mattinata i fondamentalisti si scontrano con la polizia davanti alla caserma della Guardia Repubblicana dove si sospetta che sia detenuto il presidente Morsi. La polizia spara facendo almeno cinque morti e una trentina di feriti (tra i quali un inviato della Bbc), mentre una sesta vittima si registra a Nasr City. MA NON È che l’antipasto. Attorno alle 19.20 migliaia di manifestanti armati di caschi, scudi e bastoni si muove verso la tv pubblica e verso la vicina piazza Tahrir, da dove partono centinaia di volontari per bloccarli. Alle 19.50, sul ponte 6 ottobre, i militanti della Fratellanza vengono in contatto con i sostenitori di Tamarrod. È quello che si era temuto potesse succedere. I due gruppi si affrontano con bastoni, pietre, molotov e un sostenuto lancio di fuochi artificiali. Molti da subito i feriti. I militanti delle due fazioni divelgono l’asfalto e lo lanciano verso gli avversari. Usano i cartelli stradali come arieti, divisi da barricate e da una auto in fiamme. Il tutto nella perdurante assenza della polizia e dell’esercito che si limita ad osservare la scena dall’alto e a proteggere l’edificio della tv. Alle 21.05 sul ponte giungono da piazza Tahrir miglia- FRATELLANZA Arrestato il numero due El-Shater con l’accusa di incitamento alla violenza ia di rivoluzionari da piazza Tahrir e questo fa arretrare i pro Morsi. Che poi contrattaccano in massa. Per oltre due ore è guerriglia urbana. Caotica, violenta. Solo alle 22, con un ritardo che autorizza a pensare che qualcuno giochi al tanto peggio tanto meglio, arrivano i blindati dell’esercito e la battaglia si placa. Bilancio, un morto e 210 feriti. Ma non è solo il Cairo a essere in fiamme. Anche ad Alessandria ci sono scontri tra fazioni, con 307 feriti. A Luxor i militanti islamici sono venuti in contatto con i cristia- ni, che nel difendersi da un raid ne hanno ucciso uno e hanno innescano la reazione dei fondamentalisti che hanno incendiato alcune case e una chiesa. E va anche peggio nell’Alto Sinai, agitato dalle pulsioni beduine. Ieri pomeriggio un nuovo attacco: due poliziotti sono stati uccisi da due killer a bordo di una motocicletta. A sera è stato attaccato e conquistato dai fondamentalisti il governatorato: uccisi altri due poliziotti, feriti una quarantina di manifestanti e 10 poliziotti. ALLA manifestazione centrale del Cairo è ricomparso a sorpresa Mohammed Badie, che ha parlato a migliaia di sostenitori di Mohamed Morsi da un palco davanti alla moschea di Rabia al-Adawiya al Cairo. «Mohammed Morsi — ha detto — è il solo presidente. «Non ci lasceremo scoraggiare dalle minacce o dagli arresti o dalle forche. Dio renderà Morsi vittorioso. Noi siamo i suoi soldati e lo difenderemo con le nostre vite». Un appello alla Jihad. Da parte del presidente Adly Mansour, la giornata di caos è stata dedicata a nominare un nuovo nuovo capo dei servizi di sicurezza e a sciogliere la camera alta, la Shura. Adesso l’Egitto è formalmente nelle sue mani, ma il bastone del comando è in quelle dell’esercito, mentre la piazza è divisa e in fiamme. Il capo della chiesa copto ortodossa egiziana, ha sostenuto da subito l’esercito. Assieme agli altri leader religiosi ha presentato al popolo la «road map» politica Mohamed Badr Portavoce di Tamarod, il Movimento dei ribelli, ha guidato le proteste raccogliendo 22 milioni di firme contro Morsi: «La nostra rivoluzione per pane, libertà e dignità»