Congresso TUBER 2008: Panorama mon In Francia hanno

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Congresso TUBER 2008: Panorama mon In Francia hanno
Congresso TUBER 2008: Panorama mondiale.
mondiale
In Francia hanno impiegato tre anni di lavoro sui luoghi di produzione e in laboratorio
per cercare di rispondere a una delle domande più frequenti: “Sono sicuro di produrre
se faccio la tartufaia? “ Il dipartimento del Lot è molto dinamico, con un gruppo molto
forte di studio e analisi della micorriza per estrarre il DNA
DN e per identificare
care le specie
ma ci sono molte associazioni di tartuficoltori
tartuficoltori che si preoccupano del territorio.
Anche In Spagna stanno investendo in progetti molto grossi, con ricerche ben
finanziate
te che si spera siano profonde; per esempio il governo della Catalogna
appoggia l’Insitut Tecnologic Forestal per individuare le zone da coltivare e creare
crea cosí
una cartografia che evidenzi le zone non troppo fredde e non situate nella costa;
sembra ci siano circa un milione di ha di terreno, la maggior parte boschi, adatti alla
coltivazione senza alcun intervento; considerando però che la temperatura è
aumentata
mentata di ½ grado rispetto al secolo scorso e aumenterà, e facendo una media,
nell’ anno 2040 (con una rotazione di coltivazione di 4/5 anni) rimarrà solo una piccola
area nella zona montagnosa per cui il milione si riduce a 713.792 ha.
Gli agricoltori della
lla regione di Navarra iniziarono nel 1989-90
90 da zero, visitando Italia e
Francia (Santiago Reina è considerato il pioniere in Spagna per le coltivazioni di tartufo)
e dopo tanti sforzi, sono riusciti a raddoppiare la produzione degli ultimi anni
superando quella ottenuta negli ultimi 15 anni. Inoltre hanno avuto una idea pioniera
per i tartuficoltori in Spagna inaugurando di recente il Museo del tartufo di Metauten
(Pamplona-Navarra).
Nelle foreste di Teruel invece si sta cercando di mantenere e recuperare
recuperar le tartufaie
naturali e di mettere in moto un progetto pilota di coltivazione del tartufo nelle aree
tagliafuoco approfittando lo spazio e riducendo così i costi di mantenimento.
manteniment
L’Ungheria raccoglie del tartufo bianco sulla sponda danubiana, mentre per
pe quanto
riguarda la tartuficoltura hanno individuato il terreno agrario lontano dai boschi come
il migliore per mettere a dimora le piante
piante di tartufo Tuber aestivum mentre In
Finlandia, la Helsinki University
niversity of Tecnology lavora dal 2006 con 10 campi
sperimentali di 1000 mq. con 80-100
80 100 piante per tartufaia; le ricerche, finanziate da
organizzazioni importanti, hanno dato risultati positivi per il comportamento delle
radici a temperature estreme,
treme, tanto che nel 2007 hanno aumentato il numero di
tartufaie aggiungendo la quercia francese inoculata con tuber aestivum (il primo
raccolto è previsto tra 3 stagioni) in una superficie totale di 4/5 ettari distribuita sia a
nord che a sud per vedere come si sviluppano dopo
po il lungo freddo norvegese.
In Cina stanno lavorando molto bene con la coltivazione del tartufo nella provincia
dello Yunnan-Kunming
Kunming vicino al Tibet, dove trovano anche il Tuber indicum allo stato
selvaggio nelle foreste di Pinus yunnanensis, appena sotto le foglie cadute (a cm.0,5
circa nel terreno), che raccolgono
ccolgono a mano con una zappetta e senza l’aiuto di animali,
salvo per il trasporto che viene fatto con asini fino al punto di raccolta. Lo esportano in
Europa con un liquido di conservazione oppure congelati, ma essendo comunque una
varietà abbastanza resistente
istente anche se meno profumata, in Spagna e Francia si
consumano anche freschi (in zuppe come la brouillade). Il prezzo nel 2005 era
all’incirca di 1.5 dollari Usa al chilo, nel 2006 3 dollari Usa al chilo (pari a circa 2,25
euro); in Spagna si vende attualmente
attualmente tuber indicum conservato con liquido di governo
a 3 euro la confezione di 10 gr. e fresco a 8 euro l’uno (peso aprox. 25/30 gr.
Infine, in Australia stanno coltivando Tuber melanosporum che esportano
praticamente tutto in Cina e Giappone durante il periodo
periodo estivo australiano (ossia il
nostro inverno corrisponde per loro all’estate) direttamente dal porto di Perth a
Singapore con un prezzo attuale intorno a 1000 (pari a circa 750 euro).
In
n generale il settore europeo chiede delle leggi di commercializzazione per avere
regole comuni, una commissione di analisi sui parametri di micorrizzazione valida per
la comunità europea e più attenzione nell’emissione
nell’emissione dei tesserini per la raccolta del
tartufo. Inoltre in Italia hanno proposto di censire le tartufaie naturali affinché ci sia
una gestione cosciente del territorio del Tuber magnatum pico
pico per evitare la sua
estinzione.
© 16/01/2009 Giulia Anna Del Latte