LUCI DELLA CITTA - Segreteria di Stato Istruzione e Cultura

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LUCI DELLA CITTA - Segreteria di Stato Istruzione e Cultura
LUCI DELLA CITTA’ – NIDAA BADWAN – 27 NOVEMBRE 2016
Non è facile per me parlare di San Marino.
Non è semplice trovare parole per esprimere il concetto di libertà e, di conseguenza, di
raccontare la terra della libertà.
Credo che non ci sia arte che possa esprimere il senso di questo Stato, lo puoi ammirare
con delle fotografie e con gli occhi di un artista. Puoi vedere quanto è bello questo Paese,
però non puoi capirlo.
Questo può succedere solamente se si viene a viverlo personalmente e a connettersi con la
gente di San Marino
Quando il Segretario Morganti mi invitò a fare un progetto per raccontare il file rouge che
lega San Marino alla libertà, e a me stessa, all’epoca risposi immediatamente di sì,
entusiasta. Ma nello stesso tempo mi rendevo conto della difficoltà dell’impresa, sentivo e
sapevo che non era possibile raccontare di più.
Come posso esprimere la libertà con l’arte? Mi chiedevo.
La risposta è che non è possibile esprimere questa esperienza, la può capire solamente chi
la vive in prima persona.
Tutto il mondo mi supporta, tutti speravano che un giorno io potessi essere libera. Però non
c’è stato nessuno che mi ha aiutata davvero ad essere libera come San Marino. San Marino
non mi ha semplicemente augurato di essere libera, lo ha reso possibile, lo ha fatto
concretamente. Questo episodio può far capire molto bene il perché questa Repubblica è
chiamata “la terra della libertà”.
Ho dipinto San Marino non come la vedo, non come la gente la vede, ma ho provato a
dipingerla come la sento. Questo Paese per me è magico, basta trovarmi dentro i suoi
confini e posso sentire libertà.
Non posso spiegarlo a parole ma posso sentirlo.
Quando esco da San Marino e sono sulla strada mi rendo conto di quanto sia splendido
questo Paese. Da dentro si può percepire, sentire San Marino.
Da fuori invece puoi solamente vederla, specialmente di sera, con tutte quelle meravigliose
luci.
Quanto è romantica, come una donna che dopo aver lavorato tutto il giorno, la sera si
prepara per poter essere vista in tutta la sua femminilità.
Ho provato a mettere tutto ciò nel dipinto.
Non so quale sarà il suo destino una volta finita la mostra, di certo arriverà in una stanza,
e in quella stanza arriverà il buio, e la sera arriverà, assieme alle luci.
Voglio che la gente veda sempre San Marino come Luce, perché è vero, San Marino emana
luce anche quando non c’è luce.
Grazie Repubblica di San Marino, grazie a tutte le persone di San Marino che mi hanno
aiutata, un ringraziamento speciale va a Peppe, Marina, Cinzia, Sandro, (*Faraone), e grazie a
tutti quelli che hanno lavorato per la mia libertà e magari non conosco.
Grazie per la libertà.
Ecco, non voglio parlare di più, vi lascio vedere la mostra, sperando che vi piaccia.
Ah, ho detto al Segretario Morganti prima che ci sarebbe stata una sorpresa molto grande…
per me questo è il minimo che posso fare per San Marino: voglio donare queste opere
presenti dei “100 Giorni di Solitudine” a San Marino, ho fatto queste opere in prigionia ed
ora le consegno a San Marino per la Libertà.