ILIADE come spunto di riflessione sul presente. Classe IB

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ILIADE come spunto di riflessione sul presente. Classe IB
ILIADE
UN'OCCASIONE PER
RIFLETTERE
Classe I B
a.s. 2010/11
Scrivi una lettera ad Achille in cui cerchi di confortarlo per la perdita
dell'amico Patroclo
Carissimo Achille,
ancora una volta il destino ha fatto la sua parte, il povero Patroclo voleva uscire vittorioso
da una battaglia infernale così da possedere quello che più desiderava: la tua
ammirazione. Ma è riuscito solo ad ottenere le tue lacrime amare, ha scatenato solo
disperazione e ira nel tuo cuore e tristezza in tutto l’esercito. Non sentirti in colpa per l’
armatura che lui tanto orgogliosamente portava. Nessuno poteva sapere che era lui a
portare la tua armatura. Evidentemente era lui la vittima designata dal destino, e non tu,
anche se ciò ti rende triste.
Capire una simile tristezza è difficile, io ne comprendo solo una parte. Non ti posso
consolare più di questa minima parte. Ti posso solo dire di non farti assalire dalla
disperazione e di mantenere i tuoi ricordi più belli di lui.
Innalza la tua pira per lui e prega affinché portino conforto a te e alla nobile famiglia
di lui e rechino onore a Patroclo, coraggioso guerriero.
Elisa Nello
Caro Achille mi dispiace molto per Patroclo.
Io ti capisco, so che non è facile superare questa cosa, la morte di un amico molto caro.
Ora che il tuo amico Patroclo è morto non sarà più lì accanto a te ma resterà per
sempre nel tuo cuore e ti sarà vicino nelle battaglie più dolorose. Io sono convinta che lui
vuole che tu sia forte e che non sia triste per lui e credo che tutti la pensino così.
Tu sei sempre stato forte e non ti devi buttare giù per questo, anche se non è facile.
Purtroppo la vita è fatta anche di cose brutte, ma tu sei fortunato, perché il tuo amico era
così coraggioso e forte che non potrà mai morire nel tuo cuore, nella tua anima, ma anche
nel cuore e nell’anima di tutti.
Mi dispiace molto, con affetto Clarissa.
Clarissa Mazzei
Nell’Iliade abbiamo incontrato diverse figure di eroi, persone coraggiose, forti,
astute, intelligenti, fedeli. E oggi chi sono i nostri eroi? Che caratteristiche hanno?
Cosa apprezziamo di loro? Cosa ci insegnano? Quali valori ci trasmettono?
La mia eroina è mia nonna materna Antonietta. Purtroppo lei è morta due anni fa e
da allora mi sento un po’ vuota, perché lei era il mio punto di riferimento, mi ha insegnato
praticamente a vivere. Da lei passavo la maggior parte del tempo, è stata proprio lei a
tagliare il mio cordone appena nata, a insegnare a mia mamma come prendersi cura di
me, a insegnarmi i valori della vita e a non arrendersi alla prima difficoltà. Lei è sempre
stata una nonna dalle mille risorse, infatti, se c’era da fare una ricerca per la scuola era
sempre pronta con una cascata di libri e di informazioni che già sapeva, questo mi faceva
sentire la bambina più fortunata del mondo, perché se avevo bisogno, lei si faceva avanti.
Mi ricordo ancora quelle volte che la chiamavo al telefono da casa per chiederle di
aiutarmi con i compiti perché non mi riuscivano e mi sento ancora in colpa perché molte
delle volte mi arrabbiavo con lei, perché anche se non sapevo come farli e lei mi aiutava
secondo sbagliava (invece poi tutto si rivelava giusto!). Questa cosa mi ha insegnato a
fare tesoro dell’aiuto delle persone. Mia nonna è sempre stata pronta a fare qualsiasi cosa
per la propria famiglia e questa caratteristica credo che la dovrebbe avere qualsiasi
moglie, mamma, sorella e nonna, per essere brave nel loro ruolo.
Io sono sempre stata l’unica nipote in famiglia e questo mi faceva sentire
importante, perché capivo che tutte le sue attenzioni e speranze erano fondate su di me,
su ciò che facevo e quindi se per una volta sbagliavo in qualcosa mi sembrava di
deluderla, perciò ho cercato sempre di dare il massimo a scuola e nella vita e pare che
per ora ci riesca; ma ora, dopo aver saputo che mia zia Stefania aspetta un bambino, mi
domando se io passerei al secondo posto come nipote per lei e quando mi domando
questo sento di incolparla di qualcosa che lei non farebbe mai se fosse ancora qui.
Ora l’unico posto dove ritrovarla è il posto che lei odiava di più al mondo; eppure è lì
e sente il dolore dei suoi familiari quando la vanno a trovare e magari le lasciano un fiore,
come se con quello la potessero stringere ancora un momento fra le loro braccia in segno
del loro affetto.
Erika Falzarano
Il mio eroe è il mio vicino di casa che si chiama Arsenio.
Lui è un militare di professione e l’anno scorso è andato in missione di pace in
Afghanistan per sei mesi e ci ritornerà sabato prossimo. Lui è in servizio presso la
caserma di Pistoia. Arsenio ha anche una famiglia, composta da una moglie ed un figlio.
Sua moglie si chiama Mariarita e suo figlio si chiama Paolo. Paolo ha cinque anni e tra un
po’ i suoi genitori dovranno spiegargli il lavoro che fa suo padre.
In Afghanistan muore molta gente ma lui, pur essendone a conoscenza, non si tira
indietro. Arsenio si possiede anche un vestito di cotone di colore verde e giallo, che serve
a mimetizzarsi nella terra, in modo che il nemico non si accorga di lui. Quando va in
missione deve portarsi lo scatolame, cioè il cibo in scatola, perché magari deve stare
nascosto per vari giorni a causa della guerra.
Le sue missioni sono di pace, cioè deve far riappacificare i soldati nemici che
stanno combattendo. La sua vita in caserma non è affatto facile e le missioni possono
durare fino a sei mesi, durante i quali, eventualmente, può tornare a casa solo per dieci
giorni.
La sua famiglia sente molto la sua mancanza e sua moglie quando sente squillare il
telefono ha sempre paura che siano brutte notizie. Lui ama molto il suo lavoro, anche se
rischia la vita molto spesso.
Il valore che mi trasmette è quindi l’altruismo, che nel suo caso si concretizza nel
rinunciare alle comodità e nel rischiare la vita per un bene più grande, la pace.
Alessandro Beneforti
Il mio eroe è il mio insegnante di acrobatica, Luca. Lui è forte intelligente, simpatico,
bravissimo nel suo lavoro.
Io apprezzo tutto di lui perché è colui che mi insegna tanti valori, ed è grazie a lui
che ho imparato tutto quello che so fare. Ad esempio a volte ho paura a fare qualche
esercizio, ma lui mi fa capire che non bisogna avere paura, bisogna avere fiducia in se
stessi e che bisogna credere nelle proprie capacità, che lui non ci metterebbe mai in
pericolo facendoci fare cose che noi non riusciamo a fare.
Lui non è solo insegnante di acrobatica, ma fa anche arti marziali ed è molto bravo,
infatti in palestra ovunque si guardi ci sono coppe, diplomi, di tutto e di più assegnati a lui.
Secondo me Luca è molto bravo, ma non solo perché ci insegna le più difficili
acrobazie, ma anche perché ci trasmette moltissimi valori e ci fa capire cosa è veramente
importante nello sport. Ci insegna il gioco di squadra, che bisogna avere fiducia nei nostri
compagni, che bisogna essere corretti, che bisogna rispettare le regole e ci fa capire che
senza quello non si va da nessuna parte.
Tra poco, il 20 febbraio, ci sarà la nostra gara tanto aspettata. Noi abbiamo paura,
io tanta, perché anche se ne abbiamo già fatte questa sarà la migliore perché grazie a
Luca, noi del terzo anno, siamo riuscite a fare delle acrobazie molto difficili, e questo,
come ho già detto, lo dobbiamo solo al nostro unico e speciale insegnante, Luca.
Luca dice sempre che noi siamo bravissime e che siamo le migliori e questo lo dice
soprattutto quando si partecipa alle gare e non si vince, e ce lo dice perché bisogna
accettare la sconfitta e perché l'importante è impegnarsi. Ecco, questo è quello che
apprezzo di più di lui, perché dicendo così ci consola e riesce a levarci la tristezza dal viso,
strappandoci sempre un piccolo sorriso e ci fa capire che bisogna essere positivi nella vita.
Per me Luca è veramente speciale ed è l’insegnante che tutti vorrebbero avere. Io
vorrei essere come lui, perché condivido tutti i valori in cui crede.
Clarissa Mazzei
Il mio eroe è il mio papà. Il mio papà è forte, coraggioso e intelligente; sa fare tutto e
mi insegna a fare tante cose. Alcune volte mi dà dei suggerimenti di basket, e mi ha
insegnato a essere positivo nella vita, a essere sincero e ad apprezzare le persone per
quello che sono.
Nikodem Klapec
Per me la mia mamma è una vera e propria eroina, è molto balla, forte, è cintura
nera di Karate, per questo è molto forte. Le piacciono tutti i tipi di animali dal più grande al
più piccolo, infatti a casa ne abbiamo tanti. Adora la collina e la campagna, stare all'aria
aperta, tra la natura. Le piace fare le cose fatte in casa, come le torte, la pasta e molte
altre cose. Ha molta, ma molta pazienza, però è anche molto severa. Lei è nata a Roma e
ci ha vissuto per molti anni, infatti tifa per la Roma. Apprezzo tutto di lei, e le voglio molto
bene. Io tifo per la sua stessa squadra. E' molto gentile ed affettuosa. Mangia tutto e non
lascia mai niente, infatti mi dice sempre che devo mangiare tutto, però lei non sopporta i
peperoni e i funghi porcini, che le fanno venire il mal di pancia. A lei le piacciono le cose
naturali, infatti abbiamo un orto dove mamma prende le verdure. Le piace stare nell'acqua,
perché la rilassa. Non le piacciono le cose che vendono ai supermercati perché sa che
fanno male. Lei è magra perché mangia nella giusta quantità e qualche volta va in
palestra. Adora il suo fratellino minore, FrancescoClaudio, che ha 16 anni, ma lo vede solo
poche volte all'anno ma riesce comunque a trasmettermi il valore dell'amore per la
famiglia. Mia madre mi insegna a non urlare ed essere sempre gentile ed educata. Ci fa
fare sempre cose divertenti e creative che le riescono proprio bene. Vuole sempre che
studi tanto perché vuole che diventi molto brava e per questo è molto severa. Per me è la
mamma migliore di tutto l'universo ed è la mia grande eroina.
Irene De Martino
Oggi la mia eroina è Marica, la mia insegnante di hip-hop. È una ragazza giovane,
ha meno di trent’anni e la conosco solo da settembre.
Marica è calma e sicura di sé, si sta laureando in psicologia e con il suo modo di
fare ha conquistato tutte noi ragazze. Oltre a saper ballare benissimo, ha un buon
orecchio per la musica e sceglie sempre canzoni originali da farci ballare. Di lei apprezzo
molto la positività, la fantasia nell’inventare coreografie e la sua determinazione. Sa
rassicurarci sempre e ci fa sentire capaci di affrontare le difficoltà, solo con l’impegno e la
perseveranza. Crede molto nelle possibilità di tutto il mio gruppo e questo ci fa sentire forti,
sicure.
Mi fa capire che bisogna lavorare molto,e con tenacia, per poter migliorare sempre
e ottenere quello che vogliamo. Io ballo da sette anni e mezzo e so cos’è la disciplina
perché so fare sacrifici e rinunciare a tante cose pur di continuare a ballare e al tempo
stesso andare bene a scuola.
Marica è una persona che mi piace e sa “caricarmi” nel modo giusto.
Elisa Nello
Una persona che mi insegna molte cose ed è molto importante per me è mia sorella
Martina.
Lei lavora come commessa in un grande negozio, studia psicologia all'Università di
Firenze e vive, già da 5 anni, da sola insieme ad altre studentesse.
Lei per me è proprio un'eroina, lavora, studia ed è già abbastanza autonoma per la sua
età. Il fatto che studi psicologia è un'ottima scusa per raccontarle tutte le mie cose: lei mi
trova sempre la giusta soluzione.
Quando vuole qualcosa non molla mai, se non riesce riprova, odia le sconfitte.
Anch'io sto cercando di fare come lei, ma ancora sono lontana. Inoltre pensa sempre al
prossimo e i suoi amici dicono che lei è molto disponibile, se qualcuno ha bisogno di aiuto
lei si fa in quattro rinunciando anche alle sue cose pur di rendere felice l'altro.
É successo anche con me, aveva un esame il giorno del mio compleanno, lo ha
rimandato per stare insieme a me, facendomi capire che è proprio una persona speciale.
Io da grande vorrei essere come lei, una persona che crede in valori veri (famiglia, amici,
amore etc...) e con l'ambizione di realizzare i propri sogni.
Elena Baldi
Il mio eroe è una calciatore della mia squadra del cuore: il Milan e si chiama
Ibrahimovic. Per me è un fenomeno, segna dei gol bellissimi, è forte e intelligente e grazie
a lui ho cominciato ad amare il calcio e a giocarlo.
Ho imparato che lo sport unisce, si fa amicizia, ci si diverte, ti fa diventare più
responsabile, ad avere più rispetto per gli altri, ad essere leali, coraggioso, a rispettare le
regole e gli avversari.
Ibrahimovic è il mio super eroe, è uno degli attaccanti più forti del mondo e spero che da
grande sarò un calciatore bravo come lui.
Emanuele Erro
Il mio eroe è il mio insegnante di ginnastica acrobatica.
Molte volte io ho paura a fare degli esercizi e lui mi incoraggia e mi aiuta, così io non ho
più paura. Lui è un campione, non solo nell’ambito sportivo, ma anche nella vita di tutti i
giorni: ci insegna ad essere corretti con gli altri, ad accettare le sconfitte, a credere in noi
stessi, ad aiutarci fra compagni di squadra e a dare sempre il massimo.
Quando siamo in palestra ci insegna molte acrobazie, ma anche il gioco di squadra
e a dare fiducia ai nostri compagni di squadra. I suoi insegnamenti si vedono soprattutto
quando entriamo in competizione con altre squadre: abbiamo sempre molta paura, così lui
ci incoraggia e ogni volta troviamo il coraggio di gareggiare, per il bene di tutta la squadra;
ci insegna anche a trovare la calma per non perderci d’animo e a non arrabbiarci se non
arriviamo prime.
Io di lui apprezzo molte cose: la fiducia che ha in me e in tutte le mie compagne di
squadra, il coraggio, la positività, la simpatia, ma soprattutto la forza di combattere e di
dare sempre il meglio quando ci insegna.
Luca è il maestro che tutti vorrebbero avere!
Emma Lazzeretti