gruppo pei, quando l`amore per la meccanica sposa la passione per
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gruppo pei, quando l`amore per la meccanica sposa la passione per
8 Aprile 2011 Periodico della Camera di commercio di Bologna aziende Da sinistra a destra Michele Benedetti, Giorgio Tabellini e Vittorio Mardegan Gruppo Pei, quando l’amore per la meccanica sposa la passione per la sicurezza Una grande passione per la meccanica e una altrettanto grande passione per la sicurezza di chi si guadagna la vita lavorando sulle macchine utensili in fabbrica o in of ficina. E’ questa miscela di passioni che ha spinto Giorgio Tabellini a dar vita al gr uppo Nero insieme ai due giovani soci Vittorio Mardegan e Michele Benedetti. Le tre La seconda regola dice: nessun familiare nelle imprese, si cresce solo con il merito imprese del gr uppo, la Nero Srl, la Nero Srl e la Zanini Srl fanno della sicur ezza, della pr ogettazione e pr oduzione di protezioni per tutti i tipi di macchine utensili, la loro ragione d’esser e . L’ a z i e n d a La prima regola dei soci è lasciare gli utili in azienda nasce trent’anni fa. A mete reinvestirli terla in piedi sono Tabellini e un socio (ora in pensione). Tre aziende autonome leader nelle protezioni per ogni tipo di macchina utensile di Marco Montaguti <Cominciammo da zero _ racconta Tabellini _ e quando andavo in giro per aziende vedevo che cer ti pr odotti di protezione non li faceva nessuno in Italia. Così abbiamo provato ed è andata bene>. Ma perché proprio protezioni per le macchine? <Perché era il mio sogno Periodico della Camera di commercio di Bologna Aprile 2011 aziende _dice Tabellini_e si è avverato. Nel 1969 ebbi un incidente sul lavoro. Ero capof ficina in un’azienda e allora i capi dovevano sapere sempre qualcosa di più degli altri; quando ar rivava una macchina nuova il capof ficina doveva vedere come era fatta. La prima volta è andata bene, la seconda ci sono rimasto dentro: da allora ho sempre avuto in mente di fare protezioni per le macchine>. Un grande aiuto per ridur re drammatici incidenti è venuto dalla legge 626 del ’94 che contiene il concetto di progressività. <In sostanza_ La rivoluzione positiva della legge 626 del 1994 dice Tabellini_ le legge non da indicazioni dettagliate su cosa e come fare, dice solo che gli organi del corpo umano non debbono venire in contatto con organi in movimento nella macchina. Sei tu costruttore che devi trovar e come fare. Solo che, come dicono gli addetti ai lavori, la 626 è una legge pensata in Germania e tradotta in italiano da uno stupido. Perché ha impattato malamente con il formalismo della nostra burocrazia ma ora funziona e si è rivelata, col tempo, una legge sacrosanta>. Le aziende del gruppo Pei, pur nel vasto e vario reper torio delle piccole e medie imprese bolognesi, hanno un paio di par ticolarità che vanno sottolineate. Ma c’è una precondizione che viene scandita seccamente da Tabellini: <Noi siamo for temente orientati al profitto e per questo ci siamo dati alcune regole precise. Eccole. P e r evitar e discussioni tra i soci tutte le nostre aziende sono par tecipate nella stessa proporzione. Di conseguenza gli utili li lasciamo tutti nelle società e li reinvestiamo. Altra regola ferrea. Noi non vogliamo figli o parenti in azienda. Diamo spazio a chi se lo merita>. <Se l’obiettivo è andare d’accordo tra soci _ inter viene Mardegan_ con i figli o i parenti in azienda sarebbe molto d i f f i cile>. E all’osser vazio ne che sono poche le aziende che applicano questa filosofia, Tabellini risponde sor ridendo che <sono poche anche le aziende che vanno bene>. Un altro elemento di par ticolarità è dato dal fatto che nel gr uppo le aziende sono indipendenti l’una dall’altra, quindi ciascuna con il proprio bilancio. L’importanza del mercato tedesco e dell’Est europeo Lapidaria la spiegazione: essendo piccole è più facile gestirle. E Come i tre moschettieri che erano quattro, così anche le tre aziende Pei ora sono quattro, con l’avvio della produzione alla Pei East Doo, in Serbia, a Velika Plana. Comunque, sia per l’architettura aziendale, sia per la bontà dei prodotti, le aziende Pei non hanno mai avuto perdite. I fatturati sono passati, dai 18 milioni del 2004 ai 32 del 2008; sono scesi a 23 nel 2009, l’anno della crisi (<ma sempre con un po’ di utile>, precisano i tre soci) per ricominciare a salire nel 2010 con 27 milioni e ottime prospettive per l’anno in corso. Uno dei punti for ti del gruppo Pei è l’espor tazione, con il 32% sul fatturato, ma le previsioni per il 2011 sono di un incremento tra il 25 e il 30%. E un r uolo impor tante lo gioca la Germania dove nel corso del 2010 il giro d’af fari è aumentato del 10 per cento. Proprio in Ger mania è in corso una ristr utturazione per rendere la dif fusione dei prodotti Pei più capillar e. E’ stata chiusa la società Pei Gmbh di Muenchen, sostituita da home of fices nei vari Laender centri di produzione di macchine utensili. <I nostri venditori, (tedeschi nostri dipendenti, precisa Tabellini) sono così a contatto diretto con i clienti, mentre noi con personale di lingua tedesca li assistiamo da Bologna>. Per quanto attiene alla formazione gli investimenti sono nell’ordine dei 100mila euro all’anno; i dipendenti sono circa 200. Tabellini è par ticolarmente fiero del centro di for mazione aziendale, attrezzato con cabine di traduzione simultanea. • 9