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 10a edizione, Bologna, 6-­‐16 giugno 2014 Biografilm 2014 – Best of Bio Per festeggiare il suo decimo compleanno, Biografilm Festival presenta una selezione dei film più amati e apprezzati della stagione. Il pubblico del Festival potrà quindi godersi nuovamente piccoli gioielli del calibro del Premio Oscar® 2013 Sugar Man di Malik Bendjelloul, il vincitore degli European Film Awards The Act of Killing di Joshua Oppenheimer, The Gatekeepers di Dror Moreh, For No Good Reason di Charlie Paul e The Unknown Known del Premio Oscar® Errol Morris. In omaggio alla traiettoria decennale di Biografilm Festival ci saranno anche gli acclamati Stories We Tell di Sarah Polley e Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini, vincitore del David di Donatello 2014 come miglior documentario. FOR NO GOOD REASON/PER NESSUNA BUONA RAGIONE di Charlie Paul (2012/GB, USA/89’) Quindici anni. Tanto ci è voluto per comprendere e raccontare in questo film la mente geniale e la vita spericolata di Ralph Steadman, illustratore e caricaturista inglese, uno degli artisti più radicali e innovatori degli ultimi cinquant’anni. Ci è concesso il privilegio di assistere al processo completo di realizzazione di un’opera, a partire dalla tela bianca fino ad arrivare al dipinto finito. E dalla voce del protagonista ascoltiamo gli aneddoti di una biografia rivoluzionaria, che comprende collaborazioni artistiche passate alla storia: da quella con Hunter S. Thompson (il cui bestseller Paura e delirio a Las Vegas non sarebbe certo stato lo stesso senza le illustrazioni di Steadman) al più di recente sodalizio con Johnny Depp, che compare in questo film nell’eccezionale veste di intervistatore. SEARCHING FOR SUGAR MAN/SUGAR MAN di Malik Bendjelloul (2012/Svezia, GB/86') Ci sono storie che valgono più di un premio Oscar®. È il caso di Sixto Rodriguez, il più insolito successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti d’aver trovato il profeta di una generazione. Avevano ragione, ma il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un capolavoro ma anche un fiasco. Negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in lotta. All’insaputa dell’autore, che si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar® 2013 per il miglior documentario. STOP THE POUNDING HEART di Roberto Minervini (2013/Italia, USA/98’) Sara ha pochi anni e tanti fratelli, vive in una fattoria del Texas insieme ai genitori, allevatori di capre che educano tutti i figli secondo i rigidi precetti della bibbia. La sua è una vita serena e devota, passata ad accudire gli animali della fattoria, e a mantenere corpo e mente puri in attesa di un uomo che la prenda in moglie. L'incontro con Colby, allevatore di tori e cowboy da rodeo, turba la quotidianità di Sara precipitandola in una crisi profonda. Stop the Pounding Heart è un'esplorazione dell’adolescenza, della famiglia e dei valori sociali, dei ruoli di genere e della difficile convivenza fra giovinezza e religione nell’ America rurale. STORIES WE TELL di Sarah Polley (2012/Canada/108’) Tutte le famiglie hanno un segreto. Alcuni sono innocenti miniere di lessici familiari. Altri sono duri come il pianto in gola. Altri terrificanti come scheletri. L'unico modo di liberarsene è raccontarli. Lo sa Sarah Polley, attrice e regista di coraggio e talento, che in questo film mette a nudo se stessa filmando la sua memoria senza filtri, con una libertà che dà al lavoro che ne risulta una potenza straordinaria. Un racconto costruito in molte forme, diverse e coerenti, attraverso la tecnica del documentario e l’incorporazione di videoregistrazioni familiari in Super 8, rendendo omaggio ai fratelli, agli amici e ai parenti più prossimi. Polley passa dalla melanconia alla commedia al dramma con la facilità che può derivare solo dalla forza delle proprie radici. THE ACT OF KILLING di Joshua Oppenheimer (2012/Danimarca, Norvegia, GB/115’) Indonesia: gli assassini raccontano. Nel 1965 i paramilitari del movimento Pancasila danno vita a un colpo di Stato che sfocia in un genocidio. Oltre un milione di persone finiscono trucidate nella “più grande caccia ai comunisti di tutti i tempi”. I killer di allora oggi sono anziani signori benestanti che, in questo film impressionante, fanno cinema. Ricreano e mettono in scena i loro atti criminali. Spesso, in una tragica inversione, impersonano le vittime. Il sorprendente regista Joshua Oppenheimer, al suo esordio, segue il loro percorso dal compiacimento di protagonisti di una violenta giustizia politica alla riflessione sulle implicazioni, non solo morali, dell’omicidio di Stato. THE GATEKEEPERS/I GUARDIANI D’ISRAELE di Dror Moreh (2012/Israele, Francia, Germania, Belgio/101') Sei ex capi dei servizi segreti israeliani, il temuto Shin Bet, raccontano per la prima volta la loro verità. Osserviamo il conflitto che ha insanguinato il Medioriente “da dietro le quinte”, con la guida eccezionale di chi tenne in mano il bandolo della matassa più intricata del mondo. Rifiutando lo schermo del segreto di Stato, i sei protagonisti ci regalano un racconto diretto, brutale, a tratti terrificante nella sua cieca logica della “ragione superiore”. Le interviste, alternate a materiali d'archivio rari, formano una controstoria in cui l'autorevolezza dei protagonisti non lascia illusioni: anche i crimini e il sangue sono parte di un disegno che prosegue con ostinata coerenza dal 1948. Un film che ha fatto discutere, non solo in Israele.