Gli strumenti a corda strofinata - Note Insieme Fare, ascoltare

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Gli strumenti a corda strofinata - Note Insieme Fare, ascoltare
P AR T E
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Gli strumenti a corda
Strumenti e voci
SAPERE
• classificare gli strumenti a corda in base al modo in cui viene
•
•
•
prodotto il suono;
conoscere le tecniche di produzione del suono di questi
strumenti;
conoscere gli strumenti a corda e le loro parti;
conoscere la storia degli strumenti a corda.
SAPER FARE
• riconoscere gli strumenti a corda
dall’aspetto esteriore;
• riconoscere gli strumenti a corda
•
dal timbro;
ascoltare brani esemplari del
repertorio per strumenti a corda.
Si chiamano strumenti a corda, o cordofoni, quegli strumenti musicali dotati di corde che producono suono quando sono messe in vibrazione. A seconda del modo in cui le corde sono sollecitate, questi strumenti si suddividono in strumenti a corda strofinata, strumenti a corda pizzicata, strumenti a corda percossa.
Gli strumenti a corda strofinata
SCHEDE ASCOLTO
Gli strumenti a corda strofinata sono chiamati anche archi, perché il suono è prodotto principalmente dallo strofinamento di un archetto sopra le corde. Essi sono il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso.
Violino
Viola
Violoncello
Come sono fatti
Pur se di dimensioni diverse (si va dai 60 cm del violino ai quasi 2 m del contrabbasso), essi hanno tutti la
medesima forma e sono composti dai medesimi elementi.
Violoncello e contrabbasso, che si appoggiano a terra, sono
dotati in più di un puntale.
L’archetto, anch’esso di dimensioni diverse a seconda dello strumento,
è costituito da una bacchetta di legno flessibile alla quale, da un’estremità
all’altra, è teso un fascio di crini di cavallo.
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Contrabbasso
sul manico è fissata la tastiera in ebano
le quattro corde sono tese sopra la cassa armonica
attraverso le effe di risonanza
si propaga il suono amplificato
dalla cassa armonica
la cassa armonica, costruita in
acero e abete rosso, ha il compito di amplificare il suono
prodotto dalle corde e trasmesso dal ponticello
l’archetto è costituito da una
bacchetta di legno alle cui estremità (punta e tallone) è fissato
un fascio di crini di cavallo
la cordiera sostiene le corde sopra la cassa armonica ed è munita di piccole rotelline per
un’accordatura più precisa
Gli strumenti a corda
il riccio è un caratteristico abbellimento che adorna la parte
superiore del manico
i piroli permettono di tendere
o allentare le corde per ottenere la corretta accordatura dello strumento
Come si suonano
I quattro strumenti si differenziano anche per la diversa estensione dei suoni che possono emettere. Questa diversità è collegata alle dimensioni: tra i quattro strumenti, il violino, che è il più piccolo, emette i suoni più acuti, il contrabbasso quelli più gravi. Per quanto riguarda il timbro, quello
del violino è più brillante di quello della viola, che però è molto caldo nel registro medio-basso; il timbro del violoncello è penetrante nel registro acuto e quello del contrabbasso è grave e pesante.
Violino
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Viola
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TR Viola
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Violoncello
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Contrabbasso
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TR Contrabbasso
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SCHEDE ASCOLTO
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TR L’archetto
34 strofina
le corde
TR Il pizzicato
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TR Con il
36 legno
TR Con la
37 sordina
In questi strumenti il suono è prodotto nel medesimo modo: l’archetto, impugnato dalla mano
destra, strofina le corde, mentre le dita della mano sinistra premono sulla tastiera ottenendo
così suoni di diversa altezza, più gravi vicino al riccio, più acuti vicino al ponticello.
Esistono anche altre tecniche per ottenere il suono. Tra esse:
• il pizzicato: consiste nel pizzicare le corde con le dita come si fa con la chitarra o l’arpa; è la
tecnica prevalentemente usata per suonare il contrabbasso nella musica jazz;
• con il legno: si percuotono leggermente le corde con l’archetto rivolto dalla parte del legno, provocando un effetto molto particolare;
• la sordina: si tratta di una piccola pinzetta di legno inserita sul ponticello, usata per attenuare
e ammorbidire il suono dello strumento.
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Per una storia degli archi
Strumenti e voci
stituiscono il punto di riferimento per la moderna liuteria.
Il contrabbasso inizialmente ha solo funzione di accompagnamento della viola da gamba, in una ottava più bassa. Ma le
cose in seguito cambiano grazie a ottimi esecutori e compositori, come Domenico Dragonetti (1763-1846) e Giovanni
Bottesini (1821-1889).
Gli archi si affermano tra la metà del Seicento e il primo Settecento; da quel momento, con il perfezionarsi delle tecniche
di esecuzione, essi assumono un ruolo sempre più importante all’interno della musica strumentale. Nella formazione dell’orchestra sinfonica classica il gruppo degli strumenti ad arco
è il più numeroso e può comprendere fino a una trentina di
violini (suddivisi in violini primi e secondi), dodici viole, dodici violoncelli e otto contrabbassi.
ià intorno all’VIII secolo d.C. si conoscono in Europa numerose specie di strumenti ad arco, probabilmente originarie dei paesi arabi.
La viola è lo strumento più antico e trae le sue origini dalla
viella, molto diffusa nel Medioevo. Intorno alla metà del Cinquecento, i primi liutai (costruttori di strumenti a corde) iniziano a produrre viole di varie misure, tra le quali la viola da
braccio, antenata del violino moderno, e la viola da gamba,
antenata dell’odierno violoncello.
Il violino, una viola di dimensioni più piccole, deve la sua forma attuale ai grandi maestri liutai come Gasparo da Salò (15421609) e Andrea Amati (1510-1578). A Cremona, Antonio Stradivari (1644-1737) e Giuseppe Guarneri (1682-1742) perfezionano lo strumento,costruendone esemplari che ancora oggi co-
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Gli strumenti a corda pizzicata
Gli strumenti a corda pizzicata sono strumenti, di varie forme e dimensioni, in cui il suono è prodotto principalmente dal pizzicarne le corde. Essi sono il liuto, il mandolino, la chitarra, l’arpa e il clavicembalo.
Liuto
Mandolino
Chitarra
Liuto – Chitarra
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Arpa
Mandolino
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Clavicembalo
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Clavicembalo
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Come sono fatti e come si suonano
Il liuto e il mandolino hanno forma simile, ma si suonano in modo diverso: nel liuto le corde sono pizzicate dai polpastrelli della mano destra, nel mandolino dal plettro, una sottile lamina di
metallo o di plastica.
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TR Liuto
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TR Mandolino
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il manico, su cui sono tese le
corde, termina con una paletta
(perpendicolare alla tastiera
nel liuto, solo leggermente inclinata nel mandolino) dove sono collocati i piroli, che servono per accordare gli strumenti,
tendendo o allentando le corde
le corde sono sei, raddoppiate
nel liuto, e quattro, raddoppiate nel mandolino
sul manico del mandolino si trovano sbarrette di metallo che
lo suddividono in tasti: a partire dalla paletta verso la buca,
premendo una corda un tasto
dopo l’altro, le note ottenute si
alzano di un semitono
la cassa armonica, a forma di
mandorla, è bombata nella
parte posteriore e piatta in quella anteriore, dove si apre una
buca
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TR Chitarra
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Gli strumenti a corda
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il ponticello, come negli archi,
ha il compito di trasmettere il
suono prodotto dalle corde
alla cassa armonica
La chitarra è simile al liuto e al mandolino, ma ha una cassa armonica più grande e a fondo piatto e, nel suo utilizzo classico, ha sei corde, che vengono
pizzicate dalle unghie della mano destra.
Per una storia di liuto, mandolino e chitarra
l liuto ha probabilmente origine nel VI secolo d.C. in Asia
Minore. Introdotto in Europa nel Duecento, raggiunge la
massima diffusione nel Cinquecento e nel Seicento, quando è
utilizzato nelle corti per accompagnare canti e danze. Il mandolino nasce in Italia verso la fine del Cinquecento ed è utilizzato soprattutto nella musica popolare. Ne esistono anche modelli a cinque o sei corde raddoppiate. I primi strumenti di forma simile alla chitarra sono costruiti nel Cinquecento e hanno
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TR Arpa
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quattro o cinque corde. Usatissima per accompagnare brani vocali, ha il suo primo momento d’oro tra la fine del Settecento e
l’inizio dell’Ottocento,quando numerosi compositori,tra cui Niccolò Paganini (1782-1840), le dedicano numerose sonate e brani da camera. Ha di nuovo successo nel Novecento, soprattutto
grazie al grande esecutore e compositore spagnolo Andrés Segovia (1893-1987).È da sempre uno strumento molto utilizzato nella musica popolare e nella musica leggera.
L’arpa è un grande strumento di forma
triangolare costruito in legno d’acero. Quella moderna è dotata di corde tese tra la cassa armonica e una traversa superiore a forma di “s” detta “modiglione”. L’esecutore,
seduto, appoggia lo strumento sulla spalla
destra e pizzica le corde con i polpastrelli di
tutte le dita, tranne quelli dei mignoli.
I due effetti timbrici più tipici dell’arpa sono:
• l’arpeggio, l’esecuzione in rapida successione, anziché simultaneamente, delle
note che formano un accordo;
• il glissando, che si ottiene facendo “scivolare” le dita sulle corde.
sulla parte superiore le corde sono allacciate a meccanismi a vite
che ne permettono l’accordatura
le corde, a scalare per dimensione e lunghezza, sono quarantasette, intonate come i tasti bianchi del
pianoforte
la cassa armonica è il lato obliquo,
“abbracciato” dall’esecutore
le corde si tendono producendo
suoni più acuti azionando i sette
pedali che si trovano nel piedistallo (mastello)
Per una storia dell’arpa
’arpa è forse il più antico degli strumenti a corda. Presente anche nelle civiltà primitive, nel Trecento diventa strumento comune nell’accompagnamento di canti e danze e, agli
inizi del Seicento, è introdotta nell’orchestra. La sua forma e
L
la sua struttura attuali, con l’inserimento dei pedali, sono perfezionate all’inizio dell’Ottocento. Impiegata raramente come
strumento solista, è l’unico a corde pizzicate che fa parte stabilmente dell’orchestra.
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Clavicembalo
Il clavicembalo è dotato di una o più tastiere, una cassa armonica (la coda), una cordiera. Non ha un suono molto potente, la sua meccanica non
consente quasi di dosare l’intensità del suono e il timbro è metallico.
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Strumenti e voci
Per una storia del clavicembalo
e prime notizie sul clavicembalo risalgono alla fine del Trecento, ma lo strumento
raggiunge una certa diffusione solo nel Cinquecento. Tra il Seicento e la prima metà del Settecento ha un ruolo importante non solo come
strumento solista, ma anche in formazione con
altri strumenti. Dalla seconda metà del Settecento viene a poco a poco abbandonato e sostituito dal pianoforte che, potendo variare molto più
facilmente l’intensità del suono, offre maggiori
possibilità espressive.
L
1. il tasto premuto solleva
il salterello
2. il plettro, applicato alla
sommità del salterello, pizzica la corda
3. quando il tasto viene rilasciato, il salterello torna in
posizione di riposo e un piccolo lembo di feltro o di cuoio si appoggia sulla corda
bloccandone le vibrazioni
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Gli strumenti a corda percossa
Il pianoforte è l’unico strumento a corda percossa. Esistono diversi tipi di questo strumento:
• il pianoforte orizzontale può essere a un quarto di coda, mezza coda, tre quarti di coda e gran
coda, con misure che variano dai 140 cm fino a quasi 3 m di lunghezza (quest’ultimo usato principalmente per concerti ed esibizioni);
• il pianoforte verticale, disposto verticalmente,
ha un’altezza che oscilla tra i 100 e i 130 cm; è
usato principalmente per lo studio ed è stato concepito per essere utilizzato in piccoli ambienti.
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TR Pianoforte
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Com’è fatto
È dotato di una tastiera, una cassa armonica, all’interno della quale troviamo la cordiera, cioè
il sistema di corde, tre pedali (da sinistra, a una corda, sordina – tonale nei pianoforti a coda –,
di risonanza).
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Gli strumenti a corda
la meccanica del pianoforte è un complicato sistema di leve che trasmette
il moto del tasto al martelletto che percuote la corda: quando si esercita
una pressione su un tasto,
uno smorzatore libera la
corda e un martelletto la
percuote
smorzatore
corda
martelletto
corda
tasto
quando il tasto viene rilasciato, si abbassano
martelletto e smorzatore
e quest’ultimo blocca la
vibrazione della corda
Pianoforte
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Come si suona
Diversamente che con il clavicembalo, l’esecutore con il pianoforte può variare notevolmente l’intensità del suono prodotto, sia variando la pressione sul tasto, sia facendo uso di due
dei pedali: con quello di risonanza ottiene sonorità più ampie; con quello a una corda causa uno
spostamento del martelletto rispetto alle corde, cosicché questo le colpisce solo parzialmente e
si ottiene un suono più ovattato.
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Per una storia del pianoforte
’invenzione del pianoforte è attribuita all’italiano Bartolomeo Cristofori (1655-1732), nel primo decennio del Settecento. Lo strumento si diffonde tra il 1760 e il 1780.Wolfgang
Amadeus Mozart (1756-1791),Franz Joseph Haydn (1732-1809)
e Muzio Clementi (1752-1832) sono i compositori che per primi elaborano un linguaggio specifico per questo strumento. La
letteratura per pianoforte del periodo comprende concerti per
pianoforte e orchestra,sonate per pianoforte solo o composizioni per piccoli gruppi strumentali con pianoforte.
In seguito la letteratura e il linguaggio pianistico si arricchi-
L
scono di contributi fondamentali: a partire da Ludwig van Beethoven (1770-1827) per arrivare ai compositori romantici, come Fryderyk Chopin (1810-1849) e Franz Liszt (1811-1886),
per i quali il pianoforte è lo strumento ideale, perché si presta
facilmente a esprimere le emozioni del musicista. Nel secondo Ottocento e nel Novecento le esperienze così diverse che
compositori come Claude Debussy (1862-1918), Béla Bartók
(1881-1945) e altri anche nel campo del jazz compiono con
il pianoforte sono un’ulteriore testimonianza della grande versatilità di questo strumento.
Gli strumenti a corda
nelle altre tradizioni musicali
Molti strumenti a corda sono presenti nelle culture musicali di tutto il mondo. In alcuni casi si tratta di varianti degli strumenti che abbiamo conosciuto, in altri casi di strumenti completamente
diversi.
Il violino è uno strumento che ha larga diffusione anche nella musica popolare. È molto usato
nella musica folcloristica dell’Europa dell’Est, soprattutto in Ungheria, Romania e Bulgaria. Nei
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Strumenti e voci
paesi di lingua anglosassone viene chiamato fiddle e ha
le stesse caratteristiche del violino classico, fatta eccezione per il ponticello che, in qualche caso, ha una forma meno arcuata per permettere l’esecuzione di accordi e passaggi a doppie corde.
In Irlanda lo strumento più popolare è l’arpa celtica, diffusa anche in Scozia e Galles. Rispetto all’arpa classica è più
piccola, ha delle chiavi al posto dei pedali e ha un numero inferiore di corde.
Diffusa dal golfo di Guinea alla zona dei Grandi Laghi, l’arpa africana, o kora, ha la cassa armonica costituita da una mezza zucca
svuotata e ricoperta di pelle di animale (mucca o antilope).
Erh-hu è il nome del violino cinese: è dotato di due corde di seta tra
le quali è inserito un archetto, che non può essere separato dallo strumento.
Nel rock e nella musica leggera grande spazio ha la chitarra elettrica, costruita in legno e con le corde in metallo, che vengono pizzicate da un plettro. Il suono prodotto dalle vibrazioni delle corde viene trasferito all’amplificatore acquistando un timbro potente e aggressivo. Altro strumento molto utilizzato nella
musica contemporanea, leggera, rock e anche jazz, è il basso elettrico, cui viene spesso affidata l’esecuzione della parte ritmica dei brani in affiancamento alla batteria.
Il banjo è uno strumento di origine africana, molto usato nel jazz
più antico e nella musica popolare nordamericana.
Ha generalmente quattro corde che si suonano con un plettro o, meno frequentemente, con le dita. Caratteristica è la sua
cassa armonica, costituita da un cerchio
in legno sul quale è tesa una pelle. Possiede
un timbro squillante e piuttosto nasale.
Alla tradizione colta della musica dell’India appartiene il sitar, la cui cassa armonica è costituita da una zucca essiccata e vuota al suo interno. Dotato di
due serie di corde collocate una sopra l’altra a breve distanza, quando l’esecutore pizzica le prime, le onde sonore mettono in vibrazione anche le seconde e si crea un effetto di eco molto suggestivo.
La balalaika è uno strumento popolare diffuso soprattutto in Ucraina. Ha una
caratteristica cassa armonica triangolare ed è munito di tre corde che vengono suonate con o senza plettro.
Il charango è uno strumento musicale sudamericano che assomiglia a una piccola chitarra. La cassa armonica è realizzata con la corazza dell’armadillo, un mammifero tipico di quel continente. Lo strumento è dotato di cinque corde doppie
che si suonano pizzicandole con le dita.
Il sono-goto è uno
degli strumenti più importanti della musica
giapponese: si tratta di una cetra a pizzico, dotata di tredici corde di seta tese su una cassa armonica di
legno e suonata con cinque plettri, uno per ogni dito della mano destra.
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