Ad Hannover la macchina utensile mondiale Con una - Go

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Ad Hannover la macchina utensile mondiale Con una - Go
Ad Hannover la macchina utensile mondiale
Con una superficie netta di 158000 metri quadrati e circa 1900 espositori di 39 Paesi, la
EMO si riconferma la più qualificata esposizione internazionale per l’industria della
lavorazione dei metalli. Forte la presenza dei costruttori italiani, che coprono l’intero
spettro settoriale
I mezzi di comunicazione multimediale sono senza dubbio una grande fonte
d’informazione immediata ma per fare affari è importante che gli operatori abbiano la
possibilità di vedere cosa offre il mercato, conoscerne le caratteristiche e le possibilità di
applicazione. La globalizzazione, infatti, ci ha insegnato che molti prodotti in commercio
sono il risultato di soluzioni fornite da diversi costruttori scelte per migliorarne l’aspetto, le
funzionalità, il costo e il livello competitivo dell’azienda che li crea e commercializza. Le
fiere di carattere internazionale sono senza dubbio un’importante ribalta per chi vuole
operare
a livello mondiale e un punto d’incontro privilegiato per uomini che devono
prendere decisioni d’affari. In questo contesto è ben inserita la EMO che fin dalla sua
prima edizione, nel 1977 (con 1619 espositori di 29 Paesi presenti su di una superficie
netta di 116700 m2), si è qualificata come la più completa esposizione internazionale a
livello mondiale per l’industria della lavorazione dei metalli, puntando le sue luci su
macchine utensili, sistemi di produzione, utensili di precisione, flusso dei materiali,
tecnologia computerizzata, elettronica industriale e accessori.
Internazionalità elevata
Promossa da CECIMO (Comitato Europeo di Cooperazione tra Industrie della Macchina
Utensile), la EMO ha una cadenza biennale e viene alternativamente ospitata ad
Hannover e a Milano. In ogni appuntamento i costruttori italiani ricoprono un ruolo da
protagonisti con una presenza molto ampia nelle edizioni milanesi e in seconda posizione,
dopo i padroni di casa, ad Hannover.
La EMO di quest’anno, organizzata per conto del CECIMO dalla VDW, l’associazione dei
costruttori tedeschi di macchine utensili di Francoforte sul Meno in collaborazione con
l’Ente Fiera di Hannover, la Deutsche Messe, ha registrato fin dallo scorso mese di marzo,
con una superficie netta di 158000 m2, un aumento della richiesta dello spazio espositivo
rispetto all’edizione del 2005 e l’iscrizione di 1875 espositori di 39 Paesi, di cui gli esteri
rappresentano il 57% del totale. Alle 821 aziende tedesche, infatti, seguono 264 imprese
italiane (con una superficie espositiva vicina ai 20000 m2), a cui con un sensibile distacco,
per citare solo le compagini maggiori, si aggiungono espositori taiwanesi (148), svizzeri
(141), giapponesi (76), cinesi (73), spagnoli (72), statunitensi (57), francesi (35) e
britannici (34).
“Il numero delle imprese italiane e la superficie che esse andranno ad occupare commenta Pierluigi Streparava, commissario generale di EMO Milano 2003 -, rispecchiano
la partecipazione italiana alla manifestazione di Hannover delle edizioni precedenti, salvo
quella del 2005 che ha registrato un generale calo, determinato dalle condizioni del
mercato. Per le nostre imprese – sottolinea Streparava – è estremamente importante
partecipare alla EMO perché è ormai acclarato che è l’esposizione mondiale più
importante del settore macchine utensili e sistemi per produrre”. La presenza italiana,
come sempre, è coordinata dall’UCIMU Sistemi per Produrre che anche per questa
edizione sta sostenendo i nostri costruttori con una campagna promozionale e utilizzando
lo slogan ‘made by italians’. “Vogliamo mettere in risalto – continua Streparava – la volontà
delle nostre imprese a soddisfare le esigenze dell’utilizzatore con soluzioni adeguate alle
sue richieste e mettere in evidenza l’importanza sul grado d’attenzione che essi riservano
alla domanda di particolari settori di nicchia.”
L’offerta italiana
Facendo leva su creatività, intelligenza e innovazione, le imprese italiane di macchine
utensili hanno saputo farsi strada e consolidare i loro successi nel corso degli anni. Lo
slogan ‘made by italians’, che caratterizzerà anche quest’anno la partecipazione delle
nostre aziende alla EMO, vuole perciò ribadire la capacità dei nostri costruttori a fornire
soluzioni tecnologiche idonee a soddisfare le esigenze connesse con la globalizzazione
dei mercati e con la conseguente internazionalizzazione dell’organizzazione aziendale che
impongono all’apparato industriale mondiale di dotarsi di strutture produttive agili,
caratterizzate da flessibilità e riconfigurabilità sempre più spinte.
Secondo l’UCIMU Sistemi per Produrre, l’offerta dei costruttori italiani sarà costituita da
macchine e sistemi fondati sulla modularità funzionale, quindi adeguabili alle variazioni
della produzione molto più facilmente e velocemente delle classiche unità di lavorazione.
A questa caratteristica
va associata la disponibilità operazionale delle macchine
ottimizzata attraverso il corretto impiego di lean production e di strumenti appropriati a
ridurre i tempi di intervento (telediagnostica, teleassistenza), coerentemente con la
necessità di contenere il time to market.
Alla EMO, le categorie merceologiche presenti riguarderanno tutte le tecnologie per la
lavorazione dei metalli: macchine per asportazione di truciolo, macchine per deformazione
di materiale, utensili di precisione, soluzioni per il trattamento delle superfici, componenti,
sistemi per l’automazione della produzione e dei processi, sistemi di misura e per
l’assicurazione della qualità, nonché servizi. Sulla base dei dati riguardanti la provenienza
degli espositori iscritti disponibili nello scorso aprile, l’offerta italiana dimostrava già di
poter coprire l’intero spettro settoriale con centri di lavoro e sistemi flessibili (34), fresatrici
(18), macchine per la lavorazione e il taglio della lamiera (26), macchine per la produzione
di barre, profilati, tubi e filo (13), presse (8), dispositivi di serraggio (16), utensili di
lavorazione (35), componenti meccanici e accessori (15), dispositivi di misurazione, prova
e controllo qualità (11).
Un riferimento per grossi settori industriali
La molteplicità di soluzioni presenti alla EMO rappresentano le migliori proposte per
aumentare l’efficienza e la qualità dei prodotti e dei processi produttivi di molte imprese
industriali. L’evento perciò diventa la miglior piattaforma dell’informazione e della
comunicazione per molti operatori internazionali e avoca a sé visitatori di grandi settori
industriali come quello della meccanica, dell’automotive e dei suoi subfornitori,
dell’aeronautica e astronautica, della meccanica di precisione e dell’ottica, della
costruzione di utensili e stampi, della costruzione navale, delle costruzioni in acciaio e in
leghe leggere, nonché dell’elettrotecnica e del medicale.
Dai risultati dell’indagine condotta al termine della EMO Hannover 2005, risulta che gli
operatori si presentano in fiera soprattutto per avere informazioni di carattere tecnico e
contatti ma anche per osservare la concorrenza. Dopo aver ottenuto una panoramica
dell’offerta internazionale sulla tecnica di produzione, i visitatori si concentrano su
tendenze tecniche, nuovi prodotti e applicazioni, su soluzioni specifiche. Secondo
l’indagine, molti visitatori si recano alla EMO con l’aspettativa di trovare in fiera la
soluzione a problemi di produzione che stanno affrontando e oltre il 90% di coloro che si
sono presentati all’ultima edizione con reali intenzioni di investimento hanno trovato quello
che cercavano.
L’appuntamento alla EMO Hannover è ritenuto d’obbligo per tutti coloro che svolgono
un’attività legata alla produzione industriale: dai produttori agli utilizzatori, dagli scienziati
alle nuove leve dell’industria. Con 160.000 visitatori presenti nell’edizione 2005, questa
manifestazione ha dimostrato un livello d’interesse superiore a eventi internazionali
analoghi organizzati nell’arco temporale 2005 – 2006. Secondo l’indagine già citata, il 35%
degli operatori che visitarono la EMO erano stranieri: due terzi europei, il 17% asiatici e il
10% provenienti da altre aree.
Gli operatori italiani specializzati furono 3.200 (dopo
svizzeri e indiani) rappresentando così per importanza il terzo gruppo di visitatori esteri. Il
46% del totale visitatori dell’edizione 2005 apparteneva ai due principali gruppi d’utenza
delle macchine utensili, vale a dire l’industria automobilistica e i suoi subfornitori e
l’industria meccanica e impiantistica. Seguendo sempre le statistiche, il 58% dei visitatori
risultava occupato a livello dirigenziale ma la presenza di persone coinvolte nelle decisioni
d’investimento è stata pure elevata. Dall’indagine condotta nel 2005 risulta anche che il
37% dei visitatori era alla prima presenza in fiera e ciò ha significato un potenziale di
60.000 nuovi clienti. Il giudizio degli espositori è stato positivo soprattutto per il numero di
contatti concreti avvenuti in fiera e per il profilo dei visitatori specializzati.
Buone premesse
La domanda di macchine utensili negli ultimi tre anni è in costante crescita in tutto il
mondo e una serie di indicatori congiunturali lasciano prevedere che questo andamento
positivo si protrarrà anche nell’anno in corso.
Secondo la VDW, nel 2006 la ripresa degli ordini dovrebbe aver prodotto a livello globale
una crescita del 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il valore di 47,4 miliardi
di euro; con un’ulteriore aumento del 5% previsto nel corso del 2007, la produzione
mondiale di macchine utensili dovrebbe attestarsi attorno a un valore di 50 miliardi di euro.
Questi dati, confortati da una raccolta di ordini in Europa aumentata nel 2006 in misura del
16% e dalla grande quantità di macchine utensili che le aziende europee importano per il
loro mercato interno, fanno pensare a un grosso potenziale per ottimi affari e alle migliori
premesse per aumentare la disponibilità agli investimenti durante la EMO. Gli
organizzatori, infatti, sulla base delle dichiarazioni di molti espositori dell’edizione 2005,
riferiscono che il positivo clima d’investimento che si respirava in fiera ha fatto concludere
più contratti di quanto non fosse possibile prevedere e che ha continuato a influire
positivamente sull’andamento dei loro affari anche dopo la fiera.
L’innovazione, una potente leva
Un punto di forza della EMO è dato dal fatto che per gli operatori specializzati questa
manifestazione è ritenuta il forum internazionale dell’innovazione per la lavorazione dei
metalli. Da sempre la maggior parte delle novità che interessano la produzione fanno la
loro prima apparizione sul mercato durante una delle edizioni della EMO e anche
quest’anno non mancheranno nuovi prodotti e soluzioni per dare agli utilizzatori altre
possibilità di vantaggio sulla concorrenza internazionale.
Il campo dell’asportazione del truciolo e della deformazione già da alcuni anni è
caratterizzato da integrazione dei processi, lavorazione ad alta velocità, automazione,
lavorazione di nuovi materiali, miniaturizzazione, per non citarne che alcuni. Secondo gli
organizzatori della EMO, in fiera dovrebbero farsi strada nuove tecnologie di riferimento
come la macchina utensile convertibile (che sostituendo utensili e sistemi di serraggio
pezzo si adatta rapidamente a mutate condizioni di produzione), la macchina utensile
orientata al ciclo di vita (cioè dotata di sistemi di controllo per ottenere regolarmente
informazioni sullo stato della macchina e dei suoi componenti per rendere possibile
un’assistenza e una manutenzione preventive), le macchine utensili per microlavorazione
e lavorazione di precisione (realizzate per raggiungere una precisione del pezzo e una
finitura superficiale molto elevate con velocità di lavorazione altrettanto elevate), l’impiego
di sistemi di simulazione (per perfezionare macchine, processi di lavorazione e pezzi già
nella prima fase di sviluppo, nonché simulare layout di fabbrica completi prima della loro
realizzazione).
I nuovi orizzonti
Sulla scia di queste tendenze si cerca di disegnare il futuro e quindi di puntare sullo
sviluppo di temi che caratterizzeranno i settori dell’asportazione del truciolo e della
deformazione dei prossimi anni. Le visioni che la EMO fornirà dovrebbero riguardare i
nuovi processi di lavorazione (per accrescere la resa, la gamma d’impiego e l’economicità
delle macchine), l’integrazione di sistemi diagnostici e nuovi metodi per l’ideazione dei
prodotti.
Su questi temi scienziati e aziende lavoreranno insieme fino alla fine del decennio
nell’ambito della piattaforma di ricerca della UE Manifuture.
Oltre alle innovazioni degli espositori
Il quadro delle opportunità per gli operatori presenti alla EMO si completa con due simposi,
uno di carattere tecnologico e uno centrato sui mercati. Il primo, in calendario al 18
settembre e dal titolo “La costruzione intelligente - Una sfida per le soluzioni produttive
orientate al futuro”, affronterà un tema legato alla tutela del clima. Le concezioni della
costruzione leggera, infatti, svolgono un ruolo importante dove occorre far muovere e
accelerare masse; ad esempio, nel traffico stradale e aereo si risparmia carburante grazie
alla riduzione del peso dei mezzi, oppure nell’industria meccanica e impiantistica è
possibile una più veloce ripresa riducendo gli attriti e le resistenze interne della macchina.
Va inoltre considerato che per effetto dell’aumento del costo delle materie prime si va
ampliando il numero dei settori interessati alla costruzione leggera. Il simposio offrirà una
panoramica dello stato attuale di sviluppo delle moderne concezioni di costruzione leggera
e si focalizzerà sulle esigenze che ne derivano in fatto di processi produttivi orientati al
futuro. Contemporaneamente presenterà soluzioni per tutti i settori della tecnica di
produzione (dai materiali ai tipi di giunzione, alle strutture miste e modulari), tenendo in
considerazione gli aspetti pratici e economici. Al simposio sono particolarmente invitati
coloro che operano nell’ambito della produzione, della programmazione e della
realizzazione, a livello di tecnica produttiva, di costruzioni leggere di tutti i tipi.
Il secondo simposio, che avrà luogo il 19 settembre, avrà per tema: “Europa centrale e
dell’Est – Possibilità e rischi di un mercato in crescita” ed è destinato ai dirigenti d’azienda
responsabili delle decisioni strategiche. I lavori saranno centrati su: situazione economica
dei singoli mercati, condizioni di base per la distribuzione, assistenza e produzione,
consigli per la strutturazione delle reti distributive, aspetti politici e legali, finanziamento
delle attività nell’Europa dell’Est. Alcuni esempi pratici illustreranno varie strategie per
mettere in risalto le linee operative corrette e dove potrebbero celarsi ostacoli e insidie.
Infine, per stimolare l’interesse dei giovani nei confronti dell’industria delle macchine
utensili è stata prevista anche per questa edizione l’iniziativa: “Costruttori di macchine –
Un lavoro che va forte!”
L’area espositiva
Il cuore pulsante della EMO sarà il quartiere fieristico di Hannover. Quest’area espositiva,
di 495.265 metri quadrati coperti, è stata progettata per stare al passo con le esigenze
dettate dai rapidi sviluppi della tecnologia e presenta padiglioni monoplanari (per rendere
molto semplici le operazioni di montaggio e smontaggio) circondati da piacevoli spazi di
verde per rendere più tonificanti i momenti di pausa.
L’ottima accoglienza di Hannover potrà essere confrontata dagli espositori e dai visitatori
della EMO 2009 nel nuovo quartiere Fieramilano (345.000 metri quadrati coperti), sede
della successiva edizione. Pierluigi Streparava non ha dubbi: “Finalmente anche Milano
può disporre di un quartiere fieristico adeguato alle nuove necessità del mondo della
macchina utensile e dell’industria in generale. L’abbiamo aspettato tanti anni e il risultato
ottenuto è davanti agli occhi di tutti: possiamo esserne orgogliosi. L’augurio che ci
facciamo è che la positività del mercato continui anche fino al 2009 e oltre, soprattutto fino
al 2009, per avere tra gli espositori il maggior numero possibile di costruttori di macchine
utensili”.
di Tina Garavaglia

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