QUI - Associazione Italiana Podologi

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QUI - Associazione Italiana Podologi
PODOLOGO
il
in medicina
N.181
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV.IN L.27-02-2004 N.46) ART.1 COMMA 1 - DCB ROMA
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
MESE DELLA PREVENZIONE
MONDIALE DELLA
SALUTE DEL PIEDE
F I PP
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MAGGIO 2015
International Federation of Podiatrists
Fédération Internationale des Podologues
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Associazione Italiana Podologi (AIP)
Via Francesco Tovaglieri, 17 | 00155 Roma | ITALY
Tel/Fax: (39) (0)6 228 20 23; | (39) (0)6 228 50 47 | www.associazionepodologi.it
gennaio/febbraio/marzo 2015
PODOLOGO
il
in medicina
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mauro Montesi, Presidente A.I.P.
VICE DIRETTORE
Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P.
DIRETTORE SCIENTIFICO
Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P.
Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P.
VICE DIRETTORE SCIENTIFICO
Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia,
Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma
DIRETTORE EDITORIALE
Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P.
COORDINAMENTO EDITORIALE
Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P.
COMITATO SCIENTIFICO
Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia
Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda
Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, 00155 Roma. Prezzo di
Copertina: Euro 0,60. È vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità
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non si restituiscono. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C.
n.10606/2004.
Editore Associazione Italiana Podologi
Direzione e redazione Via F. Tovaglieri, 17 - 00155 Roma Tel. 06/2282023
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PRESIDENTE
Mauro Montesi
VICE PRESIDENTE
Arcangelo Marseglia
CONSIGLIO DIRETTIVO
Giovanni Antonacci,
Amalia Carpinella
Antonio D’Amico,
Arcangelo Marseglia,
Mauro Montesi,
Linda Passaro,
Roberto Remia,
Edoardo Zucchi
Alessandra Leonoro (Rapp. Studenti)
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Isabella Bianco
Carlo Bruziches
Catia Filippi
Stefano Mella
Gerardo Russo
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Renzo Renzi
Alessandra Pausania
Magdalena Skorupska
Ferruccio Montesi
COMUNICAZIONE E
RAPPORTI ISTITUZIONALI
Benedetto Leone
INDIRIZZO SITO AIP
www.associazionepodologi.it
email: [email protected]
Ricerche podologiche in ambito geriatrico
Antonio D’Amico (Torino)
La biomeccanica geriatrica
Roberto Remia (Roma)
Quale ortesiologia in geriatria?
SOMMARIO
Roberto Remia (Roma)
13.00-14.00 PAUSA
14.00-16.30 Le complicanze podologiche nel paziente diabetico anziano
Gorizio Furno (Roma)
L’intervento podologico nel piede reumatoide dell’anziano
Giovanni Antonacci (Roma)
Conclusioni e test di valutazione ECM
QUOTE DI ISCRIZIONE
entro il 27 marzo 2015
Corso per Podologi - 16 aprile
6
22% IVA
esclusa
22% IVA
inclusa
€ 50,00
€ 61,00
La quota di iscrizione al Corso comprende la partecipazione ai lavori scientifici
e l’attestato di partecipazione
La Segreteria Organizzativa provvederà ad inviare la conferma dell’avvenuta
iscrizione.
Per iscrizioni pervenute dal 28 marzo 2015 in poi, sarà applicata
una maggiorazione di € 50,00 (IVA 22% esclusa) sulla quota di iscrizione.
SEGRETERIA SCIENTIFICA
Angelo Bianchetti
Chiara Ciglia
Via Fratelli Lombardi, 2 - 25121 Brescia
Tel. 030 3757538 - Fax 030 48508
[email protected]
8
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
15
PLS Educational
Via della Mattonaia,17 - 50121 Firenze
Tel. 055 24621 - Fax 055 2462270
[email protected]
Editoriale......................................................................................................................... 5
A.I.P.
Maggio: mese mondiale della prevenzione e della salute del piede.................................................... 6
XXIX Congresso Nazionale A.I.P.
Verso il XXIX Congresso Nazionale.................................................................................................. 8
Forum e Convegni
Giornata di incontro dibattito: un successo in termini di partecipazione e temi affrontati...................... 9
L’AIP al 15° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria.................................. 15
News
L’AIP nel Gruppo di lavoro sui PDTA (Percorsi Diagnostico-Terapeutici e Assistenziali)
del paziente diabetico................................................................................................................... 12
La Podologia in tv........................................................................................................................ 14
Università
A Madrid un polo di eccellenza..................................................................................................... 20
Bolzano: gli studenti della “Sapienza” al corso di anatomia settoriale sul piede................................. 22
L’angolo Dermo-Podologico
L’unghia Pigmentata.................................................................................................................... 24
Medicina
Se manca la compliance il danno è per tutti!.................................................................................. 26
Neurilemmoma (Schwannoma benigno). Caso clinico..................................................................... 30
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24
30
EDITORIALE
Editoriale
I
corsi di formazione e la partecipazione ai congressi costituiscono sicura testimonianza di
quanto l’AIP ritenga fondamentale l’aggiornamento professionale e soprattutto la qualità
di esso. E’ per questo che la Rivista dà grande rilievo ai due principali eventi del 2015, che
meglio si identificano con l’obiettivo della qualificazione professionale.
“La cura dell’Anziano sfida il futuro della Medicina”, che si terrà ad aprile a Firenze, risulta
fondamentale anche per la costruzione di una rete interprofessionale. Al Prof. Marco Trabucchi, che fra l’altro presiede l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, organizzatrice dell’evento,
deve essere rivolto vivo ringraziamento per la sensibilità dimostrata anche in questa occasione
verso la nostra professione.
Diverso è il discorso per l’altro evento: il XXIX Congresso Nazionale AIP. Innanzitutto per i tempi
che ci separano dall’evento stesso. Ottobre è ancora lontano e ci siamo quindi limitati a indicare le date stabilite (2-4 ottobre, con precongresso facoltativo l’1 ottobre), nonché la sede
congressuale, la “Fattoria La Principina”, location di grande attrattiva e funzionalità, già collaudata con grande unanime successo in occasione del Congresso del 2011. Le informazioni
più dettagliate sul programma, come anche la scheda di adesione, saranno disponibili, oltre
che sul portale, al centro del prossimo numero, in quanto attualmente stiamo verificando quali
possano essere i temi più utili e la disponibilità di docenti che diano le più ampie garanzie.
Già dalla copertina emerge il rilievo che assume il “Mese Mondiale per la prevenzione e cura
del piede” promosso dalla FIP e quindi l’impegno dell’AIP per favorire anche in Italia quanti
soffrono di patologie podaliche e anche di far meglio conoscere la professione.
Altro tema che seguiamo con grande attenzione sono i lavori della Commissione per il Diabete istituita dalla Regione Lazio, alla quale partecipa attivamente il Presidente Montesi nel
Sottogruppo di Coordinamento ed implementazione della rete assistenziale e sui Percorsi
Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) del paziente adulto. Si tratta di una importante
opportunità per portare il contributo della podologia alla definizione dei percorsi assistenziali
che saranno alla base della presa in carico del paziente diabetico nella Regione Lazio.
Infine il successo riscosso dall’incontro-dibattito del 31 gennaio. I temi discussi, tra i quali
quelli legati alla Legge di stabilità 2015 che prevede un sostanziale cambio di rotta per le
professioni sanitarie; la massiccia partecipazione degli associati e degli studenti; l’intervento
dell’Onorevole Rodolfo Lena, che da questa pagina desideriamo ringraziare vivamente, hanno
conferito all’incontro un aspetto di profondo, unanime interesse n
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PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
AIP
Maggio: mese mondiale
della prevenzione e salute del piede
Benedetto
Leone
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
L’AIP in prima linea per l’Italia
C
ome gli altri anni, è maggio il mese scelto dalla
Federazione Internazionale Podologi e Podoiatri
(FIP) come “mese mondiale per la prevenzione e
cura del piede”. Naturalmente l’Associazione Italiana
Podologi ha assicurato il proprio impegno individuando
una giornata - giovedì 28 maggio - nella quale alcuni
studi associati assicureranno sul territorio le visite
gratuite a quanti ne faranno richiesta. Nella prima
settimana di maggio al cittadino basterà andare sul
portale (www.associazionepodologi.it) per individuare
lo studio che ha aderito all’iniziativa.
L’Italia, quindi, insieme ad altri 32 Paesi - tra i quali
Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, USA, ecc.
– aderisce ad una iniziativa che assume particolari
significati proprio perché si tratta di patologie
podaliche. Occorre infatti tener conto della scarsa
cultura del piede nel nostro Paese. Capita così che
la gente spesso trascura semplici affezioni che
potrebbero trasformarsi in patologie ben più gravi
(si pensi, ad esempio, alla complicanza del piede
diabetico). Oppure non conosce che in Italia da tempo
può contare su un professionista laureato, che è
stato sottoposto nel corso degli studi universitari ad
un duro e severo tirocinio ed anche, dopo laureato,
ha frequentato master professionalizzanti presso le
Università più qualificate.
Ma c’è di più: il mese del piede può costituire un’utile
informazione anche per i medici, i quali spesso non
conoscono, o quasi mai se ne ricordano, del rilievo che
assume il podologo nella cura del piede. Senza contare
i sempre più numerosi abusivi ( pedicure, estetiste) che
pubblicizzano la loro capacità di “curare” il piede.
Quella del mese del piede è quindi un’iniziativa di
grande rilievo per diffondere conoscenza e fiducia in
quanti possono contare su professionisti, i podologi,
che curano con grande professionalità determinate
patologie, ma soprattutto sono in grado di assicurare
una buona qualità della vita. Si pensi, ad esempio, agli
anziani (il 70% degli ultra sessantacinquenni soffre di
patologie podaliche) per i quali l’assistenza podologica
può assicurare una piena mobilità, prima compromessa
da affezioni che, pur semplici, ne limitano l’autonomia.
Occorre, infine, un’osservazione, per cosi dire,
statistica. La domanda di assistenza e cura del piede
è in crescita esponenziale, innanzitutto per l’aumento
della popolazione anziana (ogni cento ragazzi da 0
ai 14 anni l’Istat registra 151,4 anziani da 65 anni e
più), ma anche per le mutate abitudini sociali, come,
ad esempio, l’uso sempre più diffuso dei tacchi nelle
calzature femminili e delle scarpe da tennis da parte
dei giovani.
In conclusione, un mese del piede che acquista
particolari e profondi significati. Per questo l’AIP
confida che saranno estremamente numerosi gli studi
che vorranno partecipare ad una iniziativa tanto utile
per la gente che vi vorrà ricorrere, ma anche per la
crescita della podologia nel nostro Paese n
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PODOLOGO in medicina
AIP
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PODOLOGO in medicina
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XXIX CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
Verso il Xxix Congresso Nazionale
Benedetto
Leone
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
Una sede eccezionale per una formazione di qualità
Q
uest’anno siamo in largo anticipo per parlare del
nostro Congresso Nazionale che si terrà il prossimo ottobre a Principina in provincia di Grosseto, con
apertura l’1 ottobre, pomeriggio nel quale si terrà una
sorta di precongresso; per proseguire con il Congresso vero e proprio il 2, 3 e 4 ottobre.
Se il Congresso Nazionale di Podologia è considerato
il momento più importante della formazione dei podologi, la sede in cui si svolge deve essere altrettanto
importante sia per la funzionalità delle aule destinate ai
workshop, sia sotto l’aspetto dell’ambiente che la circonda e della funzionalità degli spazi che ci accolgono.
Sono appunto le caratteristiche della “Fattoria La Principina” che per la seconda volta è stata scelta proprio
per le caratteristiche che la contraddistinguono. Sono
molti peraltro i colleghi che ne possono dare certa
testimonianza avendo partecipato al XXVI congresso
dell’aprile 2011, nella medesima sede.
Né può essere diversamente se si tiene conto, oltre
che degli spazi congressuali, dei cento ettari nel cuore
della Maremma che circondano l’hotel e degli impianti
sportivi disponibili.
Il programma dei Workshop è in via di preparazione
e quanto prima sarà reso noto, innanzitutto sul portale,
poi a seguire nel prossimo numero della rivista.
In ogni caso è certo è che verrà ancor più rinforzata
rispetto alle ultime edizioni la formazione, privilegiando soprattutto il lavoro di carattere pratico per ogni
patologia. Ciò nella convinzione che l’aggiornamento
professionale risulta fondamentale per l’effettiva valorizzazione, ma anche per poter usufruire di punteggi
considerevoli in rapporto all’ ECM. Ma questa diversa
impostazione non deve far ritenere che i vecchi schemi
congressuali siano stati completamente abbandonati. Il
nostro impegno, infatti, è stato quello di proporre una
mezza giornata iniziale (il pomeriggio di giovedì 1 ottobre) come un optional rispetto al vero e proprio corso
ECM con inizio venerdì 30. Abbiamo, cioè, ritenuto interessante dare voce a qualche illustre e soprattutto
esperto personaggio che possa fornire informazioni
utili sulla professione. Abbiamo fin qui tentato di dare le
prime sommarie informazioni su quanto riteniamo caratterizzi il XXIX Congresso Nazionale. Nelle prossime
settimane saremo in grado di fornire ulteriori dettagli
di grande interesse, come ad esempio le condizioni
economiche vantaggiose che faciliteranno la partecipazione. Non possiamo infine non augurarci che sia i
contenuti formativi, sia la sede proposta, costituiscano
elementi certi per considerare il ventinovesimo uno dei
migliori Congressi, se non proprio il migliore n
Sala Sovana
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il
PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
Giornata di incontro dibattito:
un successo in termini di
partecipazione e temi affrontati
Rocco
Menechella
Coordinatore
Editoriale A.I.P.
Sandra
Salerno
Redazione
Il tavolo di presidenza prima dell’inzio dei lavori
O
pportunità e criticità per la podologia alla luce della
recente normativa sanitaria (Legge di stabilità). Era
questo il tema principale intorno al quale ha ruotato la
giornata di incontro-dibattito organizzata il 31 gennaio,
dall’Associazione Italiana Podologi a Roma presso
la confortevole sede della SGM Conference Center.
Una giornata che ha visto la partecipazione di oltre
100 persone tra professionisti, studenti ed addetti ai
lavori. Sicuramente un aspetto da non sottovalutare
soprattutto in un periodo storico non certo dei migliori,
a testimonianza dell’importanza di fare squadra per
affrontare le difficili sfide per il futuro della professione.
Oltre al Presidente Montesi, che ha aperto e chiuso
i lavori dell’incontro, sono intervenuti anche il
Vicepresidente Arcangelo Marseglia sul delicato
tema della normativa universitaria e delle nuove linee
guida del MIUR in tal senso. Ha preso poi la parola la
fiscalista dell’AIP, Antonietta Codella che ha informato
tutti i presenti sull’aumento dell’aliquota della gestione
separata INPS per i liberi professionisti. Grande
rilievo, invece ha assunto l’importante intervento del
Dott. Rodolfo Lena, Presidente della Commissione
Politiche Sociali e Salute del Consiglio Regionale del
Lazio che ha spaziato su temi di particolare attualità
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il
PODOLOGO in medicina
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FORUM E CONVEGNI
politico-sanitaria come ad esempio l’iter normativo
regionale (dai requisiti minimi alle autorizzazioni),
l’accreditamento della Podologia nella medicina
territoriale, senza tralasciare aspetti legati alle Case
della Salute.
Altri ulteriori temi sviscerati nel corso dell’incontro
hanno riguardato: l’abusivismo professionale dilagante,
la situazione circa il riconoscimento dei titoli pregressi
per la professione di podologo, il fascicolo elettronico,
il tirocinio formativo universitario, la tutela della
professione.
Tutti argomenti che hanno visto l’attiva partecipazione
degli intervenuti. Gli stessi studenti di podologia,
presenti in gran numero, hanno formulato le proprie
domande e espresso le proprie perplessità o dubbi in
merito, proprio per garantirsi un percorso formativo il
più professionalizzante possibile.
Una mattinata di assoluto valore formativo che si è
prolungata tra domande e risposte fino all’attesissimo
intervento del Presidente Lena, che è intervenuto sul
tema L’iter normativo regionale (dai requisiti minimi alle
autorizzazioni) volto all’accreditamento della Podologia
nella medicina territoriale (dall’accreditamento degli
studi alle Case della Salute).
Lavorare per realizzare un nuovo modello di SSR
che sia prima di tutto territoriale è un obiettivo di
primaria importanza, ed è ciò che la Regione Lazio
vuole raggiungere anche attraverso le iniziative
messe in atto di recente. Le Case della Salute,
seppur concepite come nuova cellula del Sistema
Sanitario e Assistenziale territoriale, devono però
riempirsi di significato, sostiene Lena, e non ridursi
a poliambulatori. Devono quindi fornire assistenza
specialistica al cittadino, promuovere una nuova e
più efficiente presa in carico del paziente e devono
soprattutto realizzare quell’integrazione sociosanitaria
tra le differenti professioni sanitarie, che costituisce il
valore aggiunto della nostra Sanità.
C’è infatti una questione che va chiarita, ha
puntualizzato Lena. La riorganizzazione del SSR non
può essere vista solo in termini di spending review
e razionalizzazione delle spese. Occorre ripensare il
L’intervento del Presidente della Commissione Salute della Regione Lazio On.le Rodolfo Lena
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PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
sistema in primo luogo in termini di qualità della vita dei
cittadini e di qualità di assistenza al paziente, e mettere
in atto tutte le procedure volte a garantire un adeguato
livello assistenziale, facendo sì che le professionalità
socio-sanitarie possano entrare concretamente nella
vita delle persone: è questa la vera sfida futura della
Regione Lazio.
Ciò che è mancato sinora, invece, è stata proprio
la sinergia tra professioni sanitarie nell’assistenza al
paziente. Quando invece l’obiettivo della Casa della
Salute era proprio questo. L’assistenza post-ospedaliera
è infatti diventata fondamentale, perché incide sulla
qualità di vita del paziente e perché determina o meno
il riacutizzarsi della patologia. La medicina territoriale
permette, infatti, di assistere correttamente il paziente
evitando un nuovo ricovero. Per questo motivo, ha
sostenuto il Presidente Lena, è auspicabile che si realizzi
la massima collaborazione e il massimo coordinamento
tra le risorse professionali sanitarie per un reale
cambiamento a beneficio del cittadino.
Il Presidente Lena si è inoltre espresso sulla questione
del tirocinio formativo per gli studenti del Corso di
Laurea in Podologia dell’Università “Sapienza”, e sulla
necessità di strutturare il percorso formativo come
risultato di una vera sinergia tra Regione Lazio e
Università, affinchè chi esce dal Corso di Laurea stesso
sia indirizzato con percorsi prestabiliti per lavorare nelle
Case della Salute o nelle Asl.È necessario l’impegno
di tutti, ha concluso il Presidente Lena, per fare di più.
Ma soprattutto è necessario crederci. E’ toccato come
La sala gremita
sempre al Presidente Montesi la chiusura dell’incontrodibattito che, possiamo affermare senza ombra di
dubbio, ha riscosso davvero un grande interesse in tutte
le componenti intervenute in numero davvero notevole.
Un buon segnale per il rilancio di una professione in cui
tutti dobbiamo credere n
31 gennaio 2015: Alice Baldarelli Addante non c’è più
Abbiamo appreso con grande dolore della scomparsa di Alice Baldarelli,
sposa e compagna di una vita del podoiatra americano Joe Addante.
Caro Joe, sappi, se ti può essere di sollievo, che i podologi italiani, commossi
ti sono vicini e desiderano stringerti in un forte abbraccio per esprimerti le più
sentite e sincere condoglianze.
E si uniscono a loro, il Consiglio Direttivo dell’AIP, lo staff di Segreteria, la
Redazione della Rivista e, naturalmente, l’amico di una vita Mauro, che
commosso, ricorda bene i bei momenti professionali e personali passati
assieme anche alla cara Alice.
Il cordoglio della podologia italiana ti possa essere di conforto in un momento
tanto difficile.
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il
PODOLOGO in medicina
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NEWS
L’AIP nel Gruppo di lavoro sui PDTA
(Percorsi Diagnostico-Terapeutici e
Assistenziali) del paziente diabetico
Sandra
Salerno
Redazione
È
stato istituito, ormai da alcuni mesi, presso la
Regione Lazio un Gruppo di studio e di lavoro
sulla malattia diabetica, con l’obiettivo di individuare
le esigenze e formulare linee di indirizzo finalizzate, attraverso l’attuazione del percorso assistenziale
di riferimento, al raggiungimento di una maggiore
efficacia ed efficienza delle cure rivolte alle persone con diabete nel Lazio. Si tratta di un progetto
della massima importanza che colloca l’assistenza
alla persona con diabete fra le priorità del Sistema
Sanitario Regionale.
Nella Regione Lazio allo stato attuale sono presenti
due principali ordini di problemi in riferimento alla
malattia diabetica. Il primo è rappresentato dal sovraccarico assistenziale dei centri diabetologici, nei
quali affluisce una quota sempre maggiore di pazienti che richiedono un costante supporto specialistico. Il secondo è rappresentato dalla sempre maggiore difficoltà a garantire alle persone con diabete
tutte le fasi del percorso clinico, per problematiche
soprattutto di tipo organizzativo. A ciò si aggiunge la
mancanza di chiare linee di indirizzo clinico-organizzative regionali in tema di assistenza alla persona
con diabete.
Alla luce di queste considerazioni è stato istituito
appunto un Gruppo di Lavoro formato da esperti,
incluse le Società di Diabetologia e l’Associazione
dei direttori e dirigenti dei distretti sanitari (CARD
Lazio), coordinati da Laziosanità-ASP, per formulare
un Piano di riorganizzazione dell’assistenza alla persona con diabete, implementando il percorso assistenziale di riferimento già adottato nelle ASL della
Regione.
L’istituzione del Gruppo di Lavoro ha come punto
ti partenza quanto contenuto nel Piano sulla Malattia Diabetica, redatto dalla Commissione Nazionale
Diabete del Ministero della Salute e recentemente
approvato in Conferenza Stato-Regioni e recepito
dalla Regione Lazio.
E’ stato infatti ampiamente riconosciuto come, così
come indicato chiaramente dal Piano Nazionale sulla
Malattia Diabetica, l’applicazione di un modello assistenziale orientato alla continuità assistenziale, in
un sistema di rete integrata con il coinvolgimento
attivo di tutti i professionisti (tra cui anche il podologo), possa produrre benefici a breve e lungo termine
per la salute del paziente e la sostenibilità del SSR.
Sarebbe infatti possibile intervenire sulla riduzione
dei ricoveri ospedalieri impropri, riportando il ruolo
dell’ospedale alla gestione dei pazienti acuti; e allo
stesso tempo, attraverso una più capillare diffusione
della medicina del territorio, garantire una presa in
carico del paziente diabetico precoce ed efficiente,
con effetti sull’evoluzione a lungo termine della malattia. Evidenze scientifiche hanno dimostrato infatti
come l’attuazione di modelli di collaborazione fra
medico di medicina generale e specialista (gestione integrata), e la maggiore presenza territoriale di
strutture diabetologiche producano minori tassi di
ricovero, migliori esiti clinici e una radicale riduzione
della mortalità per tutte le cause. Studi internazionali
hanno inoltre messo in rilievo come la tempestività
nella diagnosi sia indispensabile per la prevenzione
delle complicanze croniche. A questo non possiamo non aggiungere come l’inserimento del podologo all’interno del team diabetologico garantisca
un costante monitoraggio del paziente in relazione
alla complicanza del piede diabetico; e come questa
assistenza possa portare alla drastica riduzione del
numero di amputazioni, fino al 60%.
La questione assume una decisiva importanza se si
considera che nel Lazio i diabetici diagnosticati si
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il
PODOLOGO in medicina
NEWS
stima siano circa 450.000, pari a circa l’8.5% della popolazione. Si tratta di numeri ancora più sorprendenti se
si considera la fetta di popolazione dei non diagnosticati,
ancora ignari, e quindi di non facile mappatura. A questo
va aggiunta la constatazione degli alti costi legati all’assistenza e di come questi siano per il 50-70% legati all’ospedalizzazione e alla presenza di complicanze, evitabili
da diagnosi precoci e assistenza.
Nell’ambito del Gruppo di Lavoro sulla malattia diabetica, sono stati individuati differenti sottogruppi di lavoro,
ciascuno dei quali focalizzato su un aspetto della malattia diabetica (pediatrica, dell’adulto, in gravidanza) o di
approfondimento sugli aspetti diagnostici o preventivi
e di monitoraggio. Ciascun sottogruppo è costituito da
esperti di riferimento nel settore. L’AIP, nella figura del
Prof. Mauro Montesi, è stata chiamata a prendere parte al
Sottogruppo di Coordinamento ed implementazione della
rete assistenziale e sui Percorsi Diagnostico-TerapeuticoAssistenziali (PDTA) del paziente adulto.
Si tratta di una importante opportunità per portare il contributo della podologia alla definizione dei percorsi assistenziali che saranno alla base della presa in carico del
paziente diabetico nella Regione Lazio.
Ma cosa è nello specifico il PDTA e come si articola?
Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA)
è “un piano di cura e/o assistenza multiprofessionale ed
interdisciplinare costruito per assicurare nei confronti di
specifiche categorie di pazienti la migliore sequenza di
azioni da effettuare al fine di raggiungere con efficienza
ed efficacia ottimali obiettivi di salute” . Il PDTA inoltre
“identifica i poli assistenziali più adeguati a risolvere lo
specifico problema di salute dell’utente e predispone la
sequenza e i tempi del processo assistenziale in modo
condiviso tra i vari attori del processo”. La multiprofessionalità di riferimento è rappresentata dal team diabetologico (già previsto nel Piano Nazionale della Malattia
Diabetica), che individua le professionalità indispensabili
ad una corretta presa in carico, data la complessità e il
carattere sistemico della patologia diabetica.
Il team diabetologico multiprofessionale sarà costituito
quindi da medici, infermieri e dietisti funzionalmente dedicati e da altro personale sanitario (psicologo, podologo,
educatore) in numero adeguato al bacino di utenza e spe-
cificamente qualificati alla gestione del paziente con patologia cronica. I professionisti coinvolti saranno collegati
inoltre attraverso una rete informatica unica dove riversare
i dati presenti in database già esistenti come requisito indispensabile per poter programmare l’assistenza secondo
criteri di efficienza ed efficacia.
I lavori portati avanti in parallelo dai differenti sottogruppi
sono in corso ormai da alcuni mesi e porteranno a fine
giugno alla produzione di documenti approfonditi, delineati sulla base delle specifiche esigenze sanitarie della
Regione, che consentiranno percorsi mirati per il paziente
diabetico, alla luce delle evidenze scientifiche, consentendo un’assistenza più costante ed efficace.
Molti sono ancora i nodi da sciogliere. Uno di questi è
senz’altro la collaborazione tra Medico di Medicina Generale e specialisti, in particolare nella definizione del rapporto e nella modalità di gestione dello stesso; in altre
parole capire, all’interno del PDTA, fin dove arriva il ruolo
e la competenza del MMG e dove inizia quello degli altri
specialisti coinvolti.
Un altro tema di grande interesse è rappresentato dai
sistemi di monitoraggio, necessari al fine di verificare il
corretto svolgimento delle procedure da parte sia degli
operatori sanitari, sia dei pazienti stessi. Un accurato sistema di verifica porterebbe sicuramente ad un maggior
controllo della spesa sanitaria e ad una più corretta allocazione delle risorse a disposizione.
Infine una interessante proposta avanzata è quella relativa
alla possibile realizzazione di un registro regionale per la
malattia diabetica, che unifichi tutti i dati a disposizione
nei differenti database già a disposizione e miri a raggiungere anche quei cittadini che, pur non ancora in cura,
sono affetti dalla patologia diabetica.
È il caso di dire che la strada è ancora lunga e particolarmente complessa. I risultati saranno probabilmente
apprezzabili solo nel medio-lungo termine. Ma si tratta comunque di una opportunità importante e unica, un tavolo
di lavoro variegato e non sempre in accordo, all’interno
del quale definire i percorsi preventivi, diagnostici, terapeutici, assistenziali ed emergenziali per fronteggiare il più
adeguatamente possibile la malattia diabetica e garantire
così una tutela crescente della salute del cittadino n
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PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
NEWS
La Podologia in TV
Benedetto
Leone
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
Due importanti occasioni per farci conoscere
Marseglia nello studio di Elisir
L
e famiglie costituiscono il target principale per
iniziative di comunicazione volte a far conoscere
ed anche apprezzare l’assistenza podologica. Troppo
spesso, infatti, non si conoscono, o non vengono
adeguatamente valutate, le opportunità che la
podologia offre. Si pensi agli anziani, che nel 70%
dei casi soffrono di patologie podaliche e non sanno
a chi rivolgersi e talvolta si recano persino al pronto
soccorso per un’affezione che in uno dei nostri studi
potrebbe essere facilmente eliminata.
E’ noto, poi, che i maggiori consumatori di programmi
televisivi sono proprio gli anziani che hanno fra l’altro una
forte attitudine a seguire con attenzione le informazioni
sulla salute che sempre più spesso le TV generaliste
trasmettono soprattutto nelle ore di maggiore ascolto
da parte del pubblico… casalingo. E’ per questo che
il nostro ufficio stampa ritiene opportuno sottolineare
l’impegno del vicepresidente Dott. Arcangelo Marseglia
e del Dott. Ferruccio Montesi. Ambedue sono stati
protagonisti di un’utilissima performance, dando
prova di grande sicurezza, professionalità e capacità
comunicativa, ma soprattutto di aver ben compreso
quanto sia importante diffondere informazioni su temi
di grande interesse per la gente.
Il primo, Marseglia, è stato protagonista in una spazio
importante della ben nota trasmissione “Elisir” di
Michele Mirabella. Ferruccio Montesi, invece, è stato
a lungo intervistato a TV2000, la nota emittente
che ormai da tempo propone appuntamenti ed
approfondimenti di sicuro interesse per il vasto
pubblico che la segue, tant’è vero che gli ascolti dallo
0,1% iniziale sono balzati all’1% attuale. Una rubrica
molto seguita è “Il nostro medico”, quella appunto che
ha ospitato il collega.
Se poi chi legge queste righe ha la curiosità di vedere
personalmente le due interviste può visitare la pagina
ufficiale facebook dell’AIP nella quale sono fedelmente
riportate n
Un momento dell’intervista
14
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
L’AIP al 15° Congresso Nazionale
dell’Associazione Italiana
di Psicogeriatria
L ’Associazione Italiana Podologi sarà presente al Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, con un Corso interamente dedicato ai Podologi, che
si terrà giovedì 16 aprile a Firenze, presso il Palazzo dei
Congressi.
Il tema al centro dell’incontro, che dà il titolo al Congresso
stesso, è La cura dell’anziano sfida il futuro della Medicina.
Il tema dolorosamente attuale, è noto da tempo infatti come
la popolazione anziana sia in costante crescita e con essa
anche l’incidenza di patologie croniche, verrà sviluppato
seguendo le esperienze dell’Associazione Italiana Podologi
e verterà sulle patologie più diffuse nel paziente anziano:
dal tristemente noto piede diabetico, la cui complicanza
colpisce il 25% dei diabetici e la cui degenerazione causa
ogni anno quasi 7.000 amputazioni; al piede reumatoide;
dallo studio della biomeccanica applicata al piede geriatrico, alla scelta di quale ortesiologia sia opportuna in geriatria. Uno spazio importante sarà dedicato anche alla ricerca
podologica e agli studi più interessanti in corso. L’evento
si inserisce all’interno di un contenitore interdisciplinare di
riflessioni e di contributi scientifici, che vedrà il coinvolgimento, oltre che dei medici specialisti, anche dei podologi
appunto, dei neuropsicologi, degli assistenti sociali, dei
fisioterapisti, degli infermieri, dei terapisti occupazionali,
degli psicologi, a ciascuno dei quali sarà dedicato un Corso monografico. Alla base di una strutturazione di questo
tipo, vi è senza ombra di dubbio una filosofia professionale
importante che permea il lavoro svolto dall’Associazione
Sandra
Salerno
Redazione
Italiana di Psicogeriatria sin dalla sua fondazione e che ha
ispirato la creazione di un vero e proprio panel di discussione e condivisione delle esperienze, iniziato lo scorso luglio
con un incontro conoscitivo a Brescia e voluto fortemente
dal Prof. Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione. E’
infatti evidente come la complessità della condizione di
salute e di vita dell’anziano fragile, soprattutto se affetto da
malattie croniche, renda non solo utile ma imprescindibile
la collaborazione tra le differenti professionalità che si occupano del tema. E’ proprio il lavoro di squadra infatti che,
lo ribadiamo ancora una volta, può portare a risultati efficaci e duraturi, come ormai indiscutibili studi clinici hanno
dimostrato. L’Associazione Italiana Podologi, che da parte
sua ha da tempo sposato la metodica della condivisione
come unica strada percorribile al fine di garantire la salute
del cittadino, ha accolto con grande entusiasmo l’invito del
Prof. Trabucchi e dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria,
invito che estende col medesimo entusiasmo a tutti i Podologi e studenti di Podologia.
Nel sottolineare l’importanza della partecipazione all’evento
per l’Associazione Italiana Podologi, non solo per l’elevata
qualità della formazione erogata, ma ai fini della necessaria
costruzione di una rete interprofessionale, si auspica che
l’occasione sia solo il primo passo fatto insieme, ciascuna
professionalità con la sua peculiare e insostituibile competenza, per raggiungere obiettivi importanti nel miglioramento della salute e della qualità della vita della persona
anziana n
Come partecipare
E’ possibile iscriversi al Corso compilando la scheda di iscrizione e inviandola alla segreteria dell’evento, seguendo le
indicazioni presenti nella scheda stessa, riportata nelle pagine seguenti.
ATTENZIONE: Data l’omonimia degli acronimi AIP sia per Associazione Italiana Podologi, sia per Associazione Italiana
Psicogeriatria, è importante sottolineare che la Categoria Socio AIP presente sulla scheda non si riferisce
ai Podologi ma ai colleghi Psicogeriatri. Pertanto la quota di iscrizione per i Podologi è quella indicata nella
Categoria Corso per Podologi.
Il Corso è accreditato ai fini ECM per la professione di Podologo e dà diritto a 6 crediti formativi.
15
il
PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
FORUM E CONVEGNI
15°
Congresso Nazionale
Associazione Italiana di Psicogeriatria
LA CURA DELL’ANZIANO
SFIDA IL FUTURO DELLA MEDICINA
FIRENZE
PALAZZO DEI CONGRESSI
16/18 APRILE 2015
Giovedì 16 aprile 2015
SALA 202
9.00-13.00
CORSO PER PODOLOGI
LA CURA DELL’ANZIANO SFIDA IL FUTURO
DELLA MEDICINA
Podologia e geriatria: le esperienze dell’Associazione Italiana Podologi
Antonio D’Amico (Torino), Mauro Montesi (Roma)
Le affezioni podaliche d’interesse geriatrico
Antonio D’Amico (Torino), Mauro Montesi (Roma)
Ricerche podologiche in ambito geriatrico
Antonio D’Amico (Torino)
La biomeccanica geriatrica
Roberto Remia (Roma)
Quale ortesiologia in geriatria?
Roberto Remia (Roma)
13.00-14.00 PAUSA
14.00-16.30 Le complicanze podologiche nel paziente diabetico anziano
Gorizio Furno (Roma)
L’intervento podologico nel piede reumatoide dell’anziano
Giovanni Antonacci (Roma)
Conclusioni e test di valutazione ECM
QUOTE DI ISCRIZIONE
entro il 27 marzo 2015
Corso per Podologi - 16 aprile
22% IVA
esclusa
22% IVA
inclusa
€ 50,00
€ 61,00
La quota di iscrizione al Corso comprende la partecipazione ai lavori scientifici
e l’attestato di partecipazione
La Segreteria Organizzativa provvederà ad inviare la conferma dell’avvenuta
iscrizione.
Per iscrizioni pervenute dal 28 marzo 2015 in poi, sarà applicata
una maggiorazione di € 50,00 (IVA 22% esclusa) sulla quota di iscrizione.
SEGRETERIA SCIENTIFICA
Angelo Bianchetti
Chiara Ciglia
Via Fratelli Lombardi, 2 - 25121 Brescia
Tel. 030 3757538 - Fax 030 48508
[email protected]
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
PLS Educational
Via della Mattonaia,17 - 50121 Firenze
Tel. 055 24621 - Fax 055 2462270
[email protected]
Locandina Evento
16
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
15°
Congresso Nazionale
Associazione Italiana di Psicogeriatria
LA CURA
DELL’ANZIANO
SFIDA IL FUTURO
DELLA MEDICINA
FIRENZE
PALAZZO DEI CONGRESSI
16/18 APRILE 2015
SCHEDA DI ISCRIZIONE
COGNOME
NOME
CODICE FISCALE
PROFESSIONE
ORDINE/COLLEGIO/ASS. PROF.LI N°
LUOGO E DATA DI NASCITA
INDIRIZZO
CITTÀ
PROV
CELLULARE
E-MAIL
ENTE DI APPARTENENZA
INVITATO DA:
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Intestata a
Firma intestatario per autorizzazione
ISTRUZIONI
La presente scheda di iscrizione verrà considerata valida solo se compilata in
ogni sua parte e accompagnata dal relativo pagamento. Si prega di compilare
in stampatello ed inviare per posta elettronica a: [email protected], oppure
per fax al n. 055 2462270. Saranno rimborsate unicamente le cancellazioni di
iscrizione al Congresso pervenute per iscritto alla Segreteria Organizzativa entro
il 27 marzo 2015, che daranno diritto ad un rimborso totale dell’importo versato,
previa detrazione di € 50,00 (IVA 22% esclusa) per spese amministrative. Dopo
tale data non sarà riconosciuto alcun rimborso. I rimborsi saranno effettuati entro
i 60 giorni successivi alla fine dell’evento. La Segreteria Organizzativa provvederà
ad inviare la conferma dell’avvenuta iscrizione.
La quota di iscrizione al Congresso comprende la partecipazione ai lavori
scientifici, l’attestato di partecipazione, il kit congressuale, il cocktail di benvenuto.
La quota di iscrizione ai Corsi comprende la partecipazione ai lavori scientifici e
l’attestato di partecipazione.
Per iscrizioni pervenute dal 28 marzo 2015 in poi sarà applicata una mag­
giorazione di € 50,00 (IVA 22% esclusa) su tutte le quote di iscrizione.
22% IVA esclusa 22% IVA inclusa
€ 450,00
€ 549,00
€ 530,00
€ 250,00
€ 646,60
€ 305,00
■ Corso per Neuropsicologi - 15 e 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Assistenti Sociali - 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Fisioterapisti - 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Infermieri - 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Podologi - 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Terapisti occupazionali - 16 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Corso per Psicologi - 18 aprile
€ 50,00
€ 61,00
■ Workshop intersocietario
AIP - SIAARTI - SICP - 18 aprile
€ 100,00
€ 122,00
RICHIESTA DI ESENZIONE IVA
TIPO DI IMPIEGO ■ Libero professionista ■ Dipendente ■ Convenzionato
Autorizzo PLS Educational Spa all’utilizzo dei dati personali sopra indicati ai fini Ecm
per la trasmissione alla Commissione Nazionale per la formazione Continua di tutti i
dati necessari per la compilazione del modulo “elenco e recapiti dei partecipanti” nel
rispetto del D. Lgs. n. 196 del 30/06/03, oltre che all’invio di materiale inerente altre
manifestazioni scientifiche di settore.
■ SI
VISA N.
QUOTE DI ISCRIZIONE entro il 27 marzo 2015
■ Congresso Socio AIP
(in regola con la quota sociale 2015)
■ Congresso Non Socio AIP
■ Specializzando
DISCIPLINA
CAP
PAGAMENTO
Si prega di indicare la causale del versamento: “AIP Firenze 2015” completa di
nome e cognome.
■ BONIFICO BANCARIO di e
a favore di PLS Educational Spa presso Monte dei Paschi di Siena
Agenzia 20 - Firenze - IBAN: it29o0103002804000000221213
■ CARTA DI CREDITO
■ NO
(art. 10 DPR n.633/72 - art.14 - comma 10; legge n.537 del 24.12.1993)
Gli Enti Pubblici che desiderano richiedere l’esenzione IVA sul pagamento della
quota di iscrizione di dipendenti sono tenuti a farne specifica richiesta, barrando
e apponendo il proprio timbro nello spazio sotto riportato. Non sono fiscalmente
riconosciute richieste senza timbro. Non sarà possibile richiedere il rimborso
dell’IVA e l’emissione della relativa nota di accredito a pagamento già avvenuto.
Per motivi amministrativi non saranno convalidate le registrazioni accompagnate
da quote errate o prive della dichiarazione richiesta.
Timbro dell’Ente che fa richiesta di esenzione IVA:
DATI PER LA FATTURAZIONE (se diversi dal partecipante)
(NOTA: in base alla normativa vigente, le iscrizioni “sponsorizzate”, cioè pagate
da persona/ente diverso dal soggetto partecipante, dovranno pervenire alla
Segreteria Organizzativa almeno 8 giorni prima della data d’inizio dell’evento,
unitamente al modulo “richiesta di iscrizione sponsorizzata” debitamente
compilato e sottoscritto: in mancanza, l’iscrizione sarà obbligatoriamente
considerata personale e la fatturazione sarà effettuata al partecipante).
DATA
NOME AZIENDA/ENTE/ISTITUTO
INDIRIZZO
CAP
FIRMA
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
CITTÀ
CODICE FISCALE
PARTITA IVA
PROV
PLS Educational
Via della Mattonaia,17 - 50121 Firenze - Tel. 055 24621 - Fax 055 2462270
[email protected]
Scheda Iscrizione
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il
PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
UNIVERSITÀ
Angela Ravisato,
Andrea Cola,
Gianluigi Grasso,
Sebastiano
Impagliazzo
A Madrid un polo di eccellenza
Studenti III° anno CdL
in Podologia, Università
“Sapienza” di Roma
S
L’esperienza Erasmus raccontata
dagli studenti di Podologia della “Sapienza”
iamo noi i quattro studenti dell’Università “Sapienza”
di Roma che hanno intrapreso questa straordinaria
esperienza professionale e di vita nella capitale spagnola!
Siamo giunti a Madrid un po’ spaesati all’inizio, ma con
tanta voglia di imparare e di vivere l’opportunità unica di
svolgere attività di tirocinio professionalizzante presso la
Clinica Universitaria Alfonso X El Sabio.
Si tratta di una struttura polifunzionale all’interno della
quale sono presenti centri specializzati di Terapia
occupazionale, Fisioterapia, Nutrizione, Medicina e
chirurgia estetica e naturalmente Podologia.
La Clinica Podologica dispone di 6 riuniti; in ogni
riunito si alternano gruppi di studenti, il cui lavoro
è costantemente supervisionato da un docente.
L’esperienza ci ha permesso di osservare l’abilità e
competenza dei docenti podologi nell’uso del bisturi,
necessario oltre che per la rimozione di ipercheratosi,
anche per l’enucleazione di elomi di profondità
considerevole; ma anche la grande attenzione rivolta
verso la prevenzione ed il trattamento di ulcere, in
particolare nei casi di soggetti diabetici; l’utilizzo
della ortonixia, come trattamento conservativo della
onicocriptosi, e, nei casi particolarmente gravi e recidivi,
della fenolizzazione. I tutor sono stati inoltre un punto
di riferimento durante le sessioni pratiche, assistendoci
durante l’intervento diretto sul paziente.
Inutile sottolineare quanto questo abbia inciso nella
nostra formazione professionale, consentendoci di
verificare e affrontare concretamente la condizione
clinica del paziente, capire in che modo agire, come
Nella foto gli studenti della “Sapienza” a Madrid.
20
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
UNIVERSITÀ
spiegare al paziente la situazione e consigliare il giusto
trattamento.
In ortopodologia, invece, le visite dei pazienti si
svolgevano all’interno di una sala di valutazione
biomeccanica, così strutturata: una lunga pedana
baropodometrica, mediante la quale era possibile
valutare l’appoggio podalico in statica e dinamica e
la maniera di deambulare del paziente; un lettino, al
fine di valutare eventuali dismetrie degli arti inferiori
ed, allo stesso tempo, il grado di mobilità presente a
livello dei diversi distretti articolari del piede. All’interno
del laboratorio, in presenza di un docente, abbiamo
potuto realizzare ortesi plantari non destinate a pazienti,
utilizzando il materiale presente a nostra disposizione.
Oltre all’Eva ed alla resina, particolarmente utilizzato
era il polipropilene, apprezzato per la praticità nella
sua lavorazione, la grande resistenza e la minima
occupazione di spazio all’interno della calzatura, grazie
al suo ridotto spessore.
In diverse occasioni abbiamo avuto inoltre la possibilità
di assistere ad interventi di chirurgia eseguiti dal
professore Josè Luis Moreno De La Fuente; in
particolare interventi di correzione di alluce valgo,
eseguiti sia con tecnica tradizionale a cielo aperto sia
con tecnica mini-invasiva, asportazione di Neuroma
di Morton, esostosi dorsale del mesopiede e dito
a martello. Vivere una esperienza di tale spessore
professionale, ci fa riflettere immancabilmente su
come, purtroppo, la situazione in Italia sia ben diversa.
La mancanza di strutture universitarie che permettano
agli studenti un vero TIROCINIO PRATICO, basato
non solo sui trattamenti podologici ma anche sulla
realizzazione di ortesi plantari o digitali, costituisce un
forte limite allo sviluppo professionale dello studente
e alla costruzione dell’autonomia professionale del
podologo come figura sanitaria specialista del piede
a 360gradi. Tutto ciò però non deve fermare l’Italia,
non dobbiamo arrenderci e accettare passivamente
i limiti imposti, ma lottare per un pieno e autentico
riconoscimento della professione e un ampliamento
del profilo professionale. Quanto a noi studenti, è
necessario richiedere con forza la realizzazione anche
in Italia di un Polo dedicato alla Podologia, per svolgere
formazione, pratica professionale, ricerca e, allo stesso
tempo, assistenza ai pazienti. A questo si aggiunge il
nostro più accorato consiglio, a tutti gli studenti che ne
avessero la possibilità, di non esitare a vivere questa
fantastica esperienza di crescita all’estero n
BENVENUTA MARTA E AUGURI A SERENA TADDEI ED ENRICO BERTONCELLI
Adottare un bimbo è una
scelta meravigliosa. Poi, se i
colleghi genitori sono riusciti a
superare così brillantemente
anni ed anni di intoppi burocratici, la scelta è ancora più
straordinaria. In ogni caso,
vedere Marta così bella e sorridente fa quasi quasi venire
voglia di ricominciare. A voi
cari Enrico e Serena, giunga
questo messaggio insieme
agli auguri ed alle congratulazioni di tutti i colleghi per una
scelta, appunto, meravigliosa.
21
il
PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
UNIVERSITÀ
Rocco
Menechella
Coordinatore
Editoriale A.I.P.
Bolzano: gli studenti della
“Sapienza” al corso di anatomia
settoriale sul piede
U
na esperienza sicuramente formativa e costruttiva
per alcuni studenti del Corso di Laurea in Podologia
della “Sapienza” che hanno avuto la possibilità di seguire
un vero e proprio corso di anatomia settoriale del piede
su cadavere, “ospiti” della Scuola Provinciale Superiore
di Sanità Claudiana di Bolzano, sede staccata del corso
di laurea in Podologia dell’ateneo romano.
Il corso di anatomia settoriale del piede si è svolto in tre
sessioni suddivise in tre week end tra i mesi di gennaio
e febbraio del 2015. Si è iniziato dallo studio della cute
che avvolge gamba e piede scendendo a strati nella
profondità incontrando quindi vene, nervi ed arterie.
Successivamente ci si è addentrati negli strati profondi
dove sono stati studiati muscoli, tendini, aponevrosi e
strutture neurovascolari profonde. Il tutto ovviamente
seguendo il filo logico dettato dall’anatomia.
Le strutture all’avanguardia e la capillare organizzazione
in quel di Bolzano hanno fatto il resto, permettendo
ai giovani studenti di podologia romani di disporre di
quanto necessario per frequentare al meglio questo
interessante corso di studio.
Tra gli insegnamenti avviati in questi anni a Bolzano vi
è dunque l’assoluta novità di poter studiare anatomia
del piede su cadavere. Una novità che sta riscuotendo
un grande successo e che avvicina sempre di più la
disciplina podologica ai grandi paesi oltreoceano in cui
è già una realtà da anni questo affascinante e particolare
studio. Un segnale sicuramente forte ed allo stesso
tempo benaugurante affinché lo studio di anatomia del
piede su cadavere presto diventi realtà anche negli altri
atenei dove è attivo il Corso di Laurea in Podologia.
L’università Sapienza è stata la prima ad attivarsi in tal
senso, inviando proprio alcuni studenti del corso di
laurea in podologia di Roma nella sede di Bolzano a
frequentare questo corso con la speranza che si faccia
tesoro di questa nuova esperienza per poi calarla
anche nella realtà romana. Un ulteriore passo, che ci
auguriamo non sia certo l’unico, affinché presto anche
nel Belpaese si possa arrivare finalmente alla podoiatria
e permettere dunque ai nostri giovani di allinearsi con i
colleghi europei e non.
Nelle foto che seguono diversi momenti del corso di
anatomia settoriale sul piede n
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n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
UNIVERSITÀ
ERRATA CORRIGE
Nell’ultimo numero della rivista “Il podologo in medicina” n.180, nell’articolo a pag.15, per un errore di trascrizione
è stato scritto erroneamente che sono 14 i neolaureati in Podologia a Bolzano invece di 16.
Ci scusiamo con le dirette interessate per l’inconveniente e riportiamo a seguire i loro nominativi con il relativo titolo
della tesi discussa:
Forti Federica
Analisi comparativa di risultati clinici e strumentali in soggetti con alluce valgo prima e dopo il trattamento
conservativo podologico
Gasser Julia
Uno studio retrospettivo sugli agenti patologici di onicomicosi all’ospedale di Bolzano.
23
il
PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
Guglielmo
Pranteda
Giulia
Pranteda
Specializzanda in DermatoProfessore Aggregato,
logia, Università “Sapienza”,
Ricercatore Università “La
Sapienza” - Az. Osp. Sant’An- Roma
drea, Roma
Manuel
Tuzi
Flavia
Pigliacelli
Specializzanda dermatologia
Università “Sapienza”, Roma
Medico Chirurgo, Università
“Sapienza”, Roma
Claudia
Abruzzese
Specializzanda in
Dermatologia, Università
“Sapienza”, Roma
Marta
Muscianese
Medico Chirurgo
L’unghia Pigmentata
L
e unghie spesso presentano un aspetto apparentemente pigmentato, poiché nella lamina, nel
letto ungueale ed in area periungueale si possono
accumulare sostanze tali da alterare il colorito delle
strutture ungueali.
La pigmentazione di più frequente riscontro è quella
che insorge in seguito a traumi, per stravasi emorragici (foto 1), che il più delle volte si riassorbono
poco tempo dopo il traumatismo stesso.
Foto 3
sorbimento potrebbe essere ritardato o, addirittura,
non verificarsi affatto e pertanto la diagnosi può risultare difficoltosa.
Un’altra causa di anomala pigmentazione ungueale è
rappresentata dalle infezioni.
Le onicomicosi, soprattutto da Candida (foto 4),
sono le più caratteristiche, ma possono verificarsi
Foto 1
Tuttavia, in caso di traumi cronici (foto 2 - 3) il rias-
Foto 4 - Unghia affetta da Candida
Foto 2
anche infezioni sostenute da Pseudomonas o, più
raramente, da Serratia Marcescens (foto 5).
Un altro aspetto che ci sembra utile ricordare è la il
possibile sviluppo in sede ungueale di nevi (foto 6) e
di melanomi (foto 7).
24
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
Foto 5 - Unghia affetta da Serratia Marcescens
Da sottolineare il fatto che i melanomi in tale sede
sono molto pericolosi: essendo il letto ungueale
molto vascolarizzato, le metastasi si verificano frequentemente e precocemente. Un importante segno
è quello di Hutchinson, ossia la pigmentazione della
cute periungueale, che si osserva sia in caso di nevi
che di melanomi (foto 6 -7).
Un altro tumore che talvolta può manifestarsi come
lesione pigmentata della lamina ungueale è il glomangioma (foto 8 - Tratta dal libro Patologie cutanee
del piede di G. Pranteda casa editrice EMSI).
Foto 6 - Nevo in sede ungueale
Foto 9 - Melanonichia striata
Foto 7 - Melanoma in sede ungueale
Foto 10
Foto 8 - Glomangioma
Una cisti mucoide, tumore benigno spesso a sede periungueale, comprimendo la matrice dell’unghia può,
talvolta, causarne alterazione della pigmentazione, generando un quadro di melanonichia striata (foto 9).
Infine, la comparsa di macchie pigmentate sulle unghie può essere conseguenza di assunzione di farmaci, in particolar modo di chemioterapici (foto10),
di vasculiti e di altre patologie n
25
il
PODOLOGO in medicina
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
MEDICINA
Mauro
Montesi
Docente e
Coordinatore CdL in
Podologia, Università
“Sapienza”, Roma
Se manca la compliance
il danno è per tutti!
Silvana
De Luca
Podologo AIP,
Roma
R.S. di anni 74
Anatomia: piede cavo
Patologie: diabete tipo 2 dal 2002
Ex Fumatore
Farmaci assunti : insulina
Il paziente è in cura all’Istituto Podologico dal 2011.
Presenta bilateralmente piede cavo con ipercheratosi, in
corrispondenza della prima testa metatarsale, più marcata sul piede destro rispetto al piede sinistro e anidrosi.
Fino al 2014 il paziente ha effettuato trattamenti podologici con frequenza trimestrale.
Gli era stata prescritta una crema per la disidrosi cutanea
ovvero un prodotto con spiccata azione rigeneratrice e
protettiva contenente anche vitamina E e allantoina, per
svolgere un’attività antiossidante e ammorbidente, con
lo scopo di contribuire a migliorare il trofismo cutaneo .
Nell’aprile del 2014 il paziente si presenta in Istituto con
un primo episodio importante di trauma sulla prima testa
metatarsale dopo una camminata di circa 3/4 ore consecutive. Fig.01/02/03
Viene praticato un curettage, eseguite medicazioni
e fornite una serie di indicazioni, peraltro già dettate
Figura 1 - 15/04/2014
in precedenza, alle quali attenersi per evitare l’acuirsi della patologia e favorirne la remissione: effettuare
frequenti pause di riposo durante i percorsi a piedi;
ispezionare frequentemente il piede, applicare anche
due volte al giorno i prodotti consigliati; dopo il lavag-
Figura 2 - 12/05/2014
Figura 3 - 10/06/2014
gio, asciugare bene la cute tra gli spazi interdigitali,
evitare fonti di calore diretto, evitare di camminare a
piedi nudi su qualsiasi superficie sia in casa sia fuori
casa (giardino, spiaggia).
Si tratta di indicazioni molto comuni nei casi, come
quello del paziente in questione, di neuropatia, ma che
su ammissione dello stesso paziente, venivano seguite in modo saltuario o non seguite affatto. Il paziente
ad esempio persisteva nel camminare scalzo o con
sandali aperti, ed era discontinuo nell’applicazione dei
prodotti quotidiani per l’idratazione cutanea. È facile
dedurre come, con questi fattori predittivi, i rischi di
recidive siano molto elevati cosi come i rischi di ulcerazioni.
Nel maggio 2014 è stata consigliata al paziente e realizzata una ortesi plantare su misura.
Nonostante ciò, ai successivi controlli il paziente non indossava il plantare nella calzatura ma sandali aperti e nei
suoi numerosi viaggi e spostamenti, su ammissione del-
26
n.181 gennaio/febbraio/marzo 2015
il
PODOLOGO in medicina
MEDICINA
lo stesso paziente, continuava a camminare per diverse
ore consecutivamente, senza preoccuparsi di esaminare
il piede una volta rientrato.
A fine luglio 2014, il paziente si è ripresentato in Istituto,
indossando sandali senza plantare, con una importante
ipercheratosi in corrispondenza del primo metatarso del
piede destro ed un ematoma circoscritto ad un terzo di
tutta l’area interessata Fig.04. Fig.05
ta al controllo con l’ematoma ancora presente e con la
formazione di una nuova callosità (che viene rimossa).
Si presenta nuovamente a settembre 2014 con un’ulcera! (Cfr. Fig.06, Fig.07, Fig.08)
Figura 6 – 02/09/2014
Figura 4 – 31/07/2014 Figura 5 – 31/07/2014
Il controllo loco-regionale metteva in evidenza come, insensibile agli stimoli dolorifici, il paziente non aveva percezione se e quando qualcosa lo stesse danneggiando.
E’ stata rimossa l’ipercheratosi, eseguito uno scarico selettivo con feltro per permettergli di tornare a casa senza
traumatizzare ulteriormente la zona (indossava sandali e
doveva percorre tratti stradali impegnativi).
Viene consigliato ancora una volta al paziente di indossare il plantare realizzato a maggio in una calzatura adeguata e cercare di evitare ulteriori traumi. Viene controllato ripetutamente nell’arco della prima settimana.
In seguito, contattato telefonicamente viene invitato a
recarsi di nuovo presso l’Istituto per una visita di controllo, ma riferisce di trovarsi fuori. Gli viene per questo
suggerito di ricontrollare il piede e nel caso si fossero
manifestate modificazione di colore e/o di ampliamento
dell’ematoma (esame visivo) di recarsi presso la più vicina struttura sanitaria per un controllo.
Fattori estrinseci e locali, come pressione, ambiente cutaneo locale secco, forze di stiramento o di taglio, forze
di attrito e frizione, sono da considerarsi come fattore,
a breve termine, predittivo certo di lesione. Pertanto la
lesione va monitorata costantemente.
Alla fine di agosto (25/08/2014) il paziente si ripresen-
Figura 7 – 08/09/2014
Figura 8 – 08/09/2014
Il Paziente mostra segni di edema diffuso sul piede, sui
malleoli e cute calda al tatto; inoltre la lesione traumatica
che la sede ha subìto, conferma come nel piede del
paziente diabetico convergono complicanze sia a livello vascolare che, come in questo caso, di natura neuropatica. Il tutto favorito dal diabete non compensato,
con picchi glicemici importanti nelle 24 ore (valori della
glicemia 188mg/dl 270mg/dl 250mg/dl 257mg/dl:
misurazioni effettuate di mattina in Istituto). È ben noto
come i livelli di glucosio nel sangue vadano controllati
per ridurre le complicanze relative al diabete, cercando
di contenere una cascata di eventi che danno luogo
molto spesso a situazioni invalidanti, al di sotto di una
cute apparentemente sana o, come in questo caso,
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PODOLOGO in medicina
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MEDICINA
soggetta a traumi ripetuti e con la complicanza di uno
stravaso ematico. La costante nel tempo porta a lesioni
ulcerative.
Sono state eseguite medicazioni locali con Cutifass, pomata con proprietà batteriostatiche e battericida; è stata
immediatamente consigliata Rx e tampone; successivamente il MMG ha provveduto a prescrivere un antibiotico sistemico e sono state eseguite medicazioni locali
con rifamicina per coprire un raggio di azione esteso
non soltanto a microorganismi Gram positivi e Gram negativi ma anche a patogeni del genere mycobacterium.
Dopo rivalutazione del tutto, viene imposto al paziente di
indossare il plantare sul quale sono state apportate delle
modifiche, creando nella zona interessata dalla lesione
ulcerativa uno scarico selettivo e adagiando su tutta la
superficie del plantare stesso un materiale specifico per
la problematica in atto.
fronte a situazioni di scarsa intesa, al fine di evitare inutili
forzature e imposizioni al paziente che hanno spesso
effetto contrario a quello desiderato, è consigliabile in
molti casi interagire anche con i familiari.
Anno
2011
2012
2013
2014
5
3
5
6
0
0
0
10
TRATTAMENTI
PODOLOGICI
MEDICAZIONI
GLICEMIA
Cambio terapia
valori:240mg/dl
Nella Nella Nella
270mg/dl
norma norma norma
188mg/dl
257mg/dl
PAZIENTE DIABETICO
Ridotta Deformità
Ipoidrosi Glicemia Calzature
escursione
alta
inadeguate
articolare
Perdita sensoria
TRAUMA
Figura 9 – 11/09/2014 Figura 10 – 17/09/2014
Le immagini mostrano l’esito delle medicazioni! (Cfr.
Fig.09 Fig.10)
Successivamente il paziente ha ritenuto di non sottoporsi più a medicazione presso l’Istituto ma di rivolgersi
presso altra struttura.
Questo caso ci pone di fronte ad una condizione in cui la
non compliance del paziente si rivela fattore primario
per la non remissione della patologia. In particolare, se
associata a perdita sensoria, deficit dell’auto-cura, scarsa ottimizzazioni dei livelli glicemici e calzatura impropria
(il costo elevato di una calzature non corrisponde sempre ad una calzatura adatta ad un piede di un paziente
diabetico) porta a conflitti ripetuti; basta infatti indossare
una scarpa per un’ora per ritrovarsi con una lesione. Di
EMATOMA
TRAUMA
EMATOMA
ULCERA
RIASSORBIMENTO
DELL’EMATOMA
Infezione
RIPRISTINO INTEGRITA’
CUTANEA
NON RIPRISTINO
DELL’INTEGRITA’ CUTANEA
CONCLUSIONI:
Il monitorare costantemente il paziente diabetico spesso
viene vissuto dal paziente stesso come una invasione
nella sua vita privata. E’ tuttavia importante che il professionista podologo tenga a mente che la mancanza
di collaborazione del paziente e una non adherence è
un imparare dagli errori per centrare i processi di cambiamento n
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JOSÉ VALERO- SALAS
Podologo e Antropologo. Specializzato in
Chirurgia Podologica. Dottorato presso
l’Università di Zaragoza (Sociologia), Dottorato
presso l’Università di Zaragoza (Medicina).
JOSÉ LUIS SALCINI-MACÍAS
Podologo. Specializzato in Chirurgia
Podologica. Dottorato presso l’Università di
Sevilla (Medicina). Professore Dipartimento di
Podologia (Universitá di Sevilla).
Neurilemmoma (Schwannoma
benigno) mascherato da una
lesione ipercheratosica sulla
pianta del piede. Caso clinico
Contatto
[email protected]
SINTESI
Si presenta un caso di schwannoma, di grandi dimensioni, mascherato da lesione cheratosica plantare.
Verrà descritta l’esplorazione fisica, il procedimento
chirurgico utilizzato per la resezione e lo studio anatomopatologico. Inoltre verrà fatta una revisione dei tumori benigni e maligni con i quali è necessario stabilire
una diagnosi differenziale.
PAROLE CHIAVE
Swannoma benigno. Chirurgia. Podoiatria.
ABSTRACT
A case of schwannoma, of large size, maskerading by
a lesion keratotic plant. Describes the physical examination, the surgical procedure used for the resection
and histopathological study. At the same time is a review of benign and malignant tumors with which it is
necessary to establish differential diagnosis.
KEY WORDS
Benign Schwannoma. Surgery. Podiatry.
INTRODUZIONE
Il neurilemmoma o swhannoma benigno è un tumore
della guaina nervosa che interessa, prevalentemente,
le zone flessorie delle estremità1. In via generale, si tratta di una lesione isolata, anche se sono stati descritti
alcuni casi di neurilemmoma cutanei multipli2,3,4,5, ben
circoscritta, di dimensione variabile (da solo può avere
da 3 a 33 mm di diametro), di forma rotonda o “borchiata” e consistenza morbida o ferma, che compare
su un nervo digitale e si localizza nel tessuto sottocutaneo o intradermico.
Anche se, generalmente, è indolore e a crescita lenta,
a volte, a seconda della sua localizzazione, può produrre dolore6; i pazienti solitamente riferiscono che la
sintomatologia è presente da anni e che il tumore au-
menta e diminuisce ciclicamente di dimensioni. I cambiamenti di dimensione sono in relazione ai mutamenti
cistici all’interno della lesione. Solitamente si presenta
con una capsula ben definita, generalmente avvertibile chiaramente al tatto.
Nei neurilemmoma inveterati7,8 è presente, anche, una
degenerazione cistica e/o calcificazione9. Una sua degenerazione maligna è estremamente rara10.
Sono state avanzate numerose ipotesi sulle cause della comparsa di questo tumore, sebbene non esistano
studi conclusivi (risolutivi) in proposito. D’altra parte,
sembra dimostrato che il neurilemmoma può produrre
la sindrome del tunnel tarsale11,12. Interessa, generalmente, gli adulti giovani (tra i 20 e i 40 anni), senza
preferenza di genere, anche se è leggermente più frequente nelle donne.
Può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, inclusi
i piedi13, sebbene le localizzazioni più frequenti siano
le estremità e, in misura inferiore, il cuoio capelluto, il
collo e la lingua.
L’esame fisico, in generale, mostra una massa indolore
mobile in tutte le direzioni, eccetto nella direzione longitudinale del nervo. L’esplorazione radiologica mostra
un aumento nel volume delle parti molli, senza alterazione nella densità delle stesse. La risonanza magnetica (RMN) mostra una massa eccentrica (fuori centro)
che si forma in un nervo periferico. L’elettromiografia
non è determinante nella diagnostica del neurilemmoma dato che mostra anomalie solo approssimativamente nel 35-40% dei casi14.
Si presenta un caso con una peculiare presentazione
clinica del schwannoma, di dimensioni insolitamente
grandi, mascherato per molti anni da una lesione cheratosica plantare.
CASO CLINICO
Uomo di 25 anni di età che presenta una cheratosi
plantare non trattabile (IPK) all’altezza del 3° e 4° metatarso del piede sinistro.
È stato trattato per più di cinque anni, da differenti
professionisti, con metodi conservativi che includeva-
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PODOLOGO in medicina
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no trattamenti podologici e trattamenti funzionali (con
supporti plantari) senza risultati rispetto al dolore che
aumentava, anche dopo la rimozione dell’ipercheratosi
e aver posto una protezione dell’area interessata con
imbottiture realizzate con feltro e lamine di silicone.
L’esplorazione fisica mostra una lesione ipercheratosica nella quale si evidenzia un nucleo o eloma centrale
(Figura 1).
e all’estrazione dei tumori profondi (Figure 2e e 2f).
Figura 2b: Procedimento chirurgico: dissezione.
Figura 1: Lesione ipercheratosica con una IPK (cheratosi
plantare non trattabile ) centrale.
Alla palpazione si nota una massa sottocutanea profonda dolorosa alla pressione e alla compressione
laterale. Lo studio funzionale mostra piedi cavi con
sottoastragalica in pronazione e avampiede patologicamente compensato in supinazione.
Figura 2c: Procedimento chirurgico: estrazione della tumefazione superficiale.
Procedimento chirurgico
Dopo aver bloccato la caviglia con mepivacaina al 1%
ed emostasi sopramalleolare, si praticano due incisioni
semiellittiche includendo la totalità della lesione cheratosica plantare (Figura 2a), a partire dalle quali si
procede a dissezionare con attenzione i tessuti epidermici e cellulari sottocutanei fino alla massa grassa
plantare (Figura 2b) e si procede all’estrazione del tumore esterno (Figura 2c). Partendo dalla cavità praticata, si procede ad una attenta dissezione (Figura 2d)
Figura 2d: Procedimento chirurgico: seconda dissezione.
Figura 2a: Procedimento chirurgico: doppia incisione semiellittica.
Figura 2e: Procedimento chirurgico: estrazione della prima
tumefazione profonda.
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La sutura si effettua con punti a U per separare i piani
superficiali e profondi e si completa con punti liberi:
tutti con polipropilene di 4/0 (Figure 2g e 2h).
Figura 2f: Procedimento chirurgico: estrazione della seconda
tumefazione profonda. Si osservi la placca flessoria.
Figura 2g: Procedimento chirurgico: punti ad U.
Figura 2h: Procedimento chirurgico: sutura finale.
Trattamento post- chirurgico
La parte estratta è stata inviata per lo studio anatomopatologico. È stata prescritta terapia antibiotica per
via orale (500 mg di amoxicillina ogni 8 ore) per otto
giorni. Si è prescritto riposo assoluto per le prime ventiquattro ore e riposo relativo durante i giorni successivi
fino all’assorbimento della sutura, avvenuta 12 giorni
dopo l’intervento.
Nelle successive tre settimane il paziente ha cammina-
to con una calzatura post-chirurgica di forma invertita.
Successivamente, per altre due settimane con un padding protettivo nella zona dell’intervento e ha cominciato ad utilizzare i suoi supporti plantari.
Studio anatomopatologico
Descrizione macroscopica: tre frammenti: due costituiti da tessuto fibroadiposo che misurano insieme
3x3x0,4 cm e il terzo costituito da un frammento di
pelle a forma di asola che misura 3x1 cm in lunghezza
e 1 cm in profondità che include tessuto cellulare sottocutaneo. Si osserva una lesione rotonda, depressa
e biancastra a forma di cuneo di 0.4 cm di lunghezza
(Figura 3a).
Figura 3a: Frammenti estratti.
Descrizione microscopica: Frammento di pelle che
mostra una zona depressa a forma di fenditura contenente materiale ortocheratosico compatto stratificato
eosinofilo che si appoggia su una epidermide con una
acantosi con papillomatosi irregolare e ipergranulosi
che si appoggia, a sua volta, su uno stroma fibroso. I
bordi della resezione non sono stati compromessi dalla
lesione. Si prendono parti degli altri due frammenti che
sono ben incapsulati e composti dai tessuti Antoni A e
Antoni B. Il tessuto di tipo A presenta cellule con nuclei allungati e disposti in palizzate, a formare fasce o
file intrecciate. Il tessuto di tipo Antoni B ha invece un
aspetto meno cellulare ed è composto da uno stroma
edematoso che contiene relativamente poche cellule
disposte in maniera casuale, con nuclei di forma variabile (Figura 3b). In molte aree, i nuclei si dispongono
in modo radiale, formando due file parallele che racchiudono un’area di materiale omogeneo praticamente
carente di nuclei (corpi di Verocay) (Figura 3c).
32
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Figura 3b: Schwannoma: nella metà sinistra della fotografia
si può individuare una zona di tipo Antoni A che mostra un
aspetto cellulare con nuclei allungati disposti parallelamente.
Nella metà destra della fotografia si individua una zona di tipo
Antoni B di aspetto meno cellulare e con uno stroma edematoso (H-E, x100).
Figura 3c: Schwannoma: Nuclei allungati disposti in forma
radiale che circondano aree di materiale omogeneo senza
nuclei, che costituiscono i corpi di Verocay (H-E, x200).
Diagnostica anatomopatologica:
1. Biopsia della pelle del piede sinistro con una ipercheratosi intussuscetta (invaginata) tipo tiloma.
2. Schwannoma della zona plantare del terzo e quarto
metatarso del piede sinistro.
DISCUSSIONE
Sebbene tradizionalmente si ritenesse che il
neurilemmoma
coinvolgesse
principalmente
le superfici flessorie delle estremità 1,15, si è a
conoscenza di casi in altre zone come il nervo tibiale
posteriore16,17,18, il nervo plantare mediale19, il nervo
plantare laterale20 e i schwannomi intraossei21,22.
(Solitamente) Di dimensione piccola o media,
si conoscono casi di schwannoma di grandi
dimensioni23.
In riferimento al comportamento clinico, si conoscono
casi che provocavano una sindrome di tunnel
tarsale24,25,26 o che si associava a questa sindrome27.
Inoltre si conoscono casi di manifestazione28 e
trasformazioni maligne di questo tumore, inizialmente
benigno29. Frequentemente la diagnostica del
neurilemmoma è problematica e si è soliti rimandarla
nel tempo. Nawabi e Sinisi presentano 25 casi
localizzati nel nervo tibiale posteriore dei quali solo
3 sono stati diagnosticati durante il primo anno dalla
manifestazione; la media del tempo di diagnosi è di
48 mesi30.
Da un punto di vista anatomopatologico il
neurilemmoma presenta caratteristiche molto
omogenee, sebbene si siano descritti casi particolari
di schwannoma plessiformi31,32.
In riferimento alla diagnosi differenziale, Carpintero
et al. riferiscono tre casi di swannoma al piede, di
cui uno sembrava un neuroma di Morton e gli altri
due simulavano una sindrome del seno del tarso33.
Quando la lesione è preponderantemente cellulare
(neurilemmoma cellulare che, in alcuni casi può essere
eccezionalmente di grandi dimensioni34) può essere
confuso con un sarcoma. Clinicamente, prevede
difficoltà di diagnosi con altri processi nel piede che
si manifestano con dolore di tipo neurologico35. In
alcuni casi si manifestano con ulcere alla caviglia36
o all’alluce37. Inoltre, come si è detto in precedenza,
esistono forme maligne di schwannoma38.
Il trattamento scelto per il neurilemmoma è di tipo
chirurgico. La resezione locale si può ottenere
attraverso la definizione del piano tra tumore e nervo
periferico. Una volta individuato il piano, il tumore può
essere estirpato conservando il nervo.
L’associazione di un problema funzionale e, in alcuni
casi come quello presentato, di un’altra lesione nella
zona dermo-epidermica di solito rendere difficile la
diagnosi del neurilemmoma che, secondo la nostra
opinione, rientrerebbe pienamente nella definizione
di tumore di origine patomeccanica39. In una
pubblicazione precedente40 era già stato trattato un
caso simile in cui una plantaflessione metatarsale
eccessiva, che si era manifestata attraverso una
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cheratosi plantare cronica, nascondeva un tumore
di origine nervoso che presentava dolore che
non si alleviava con il trattamento ortopodologico
compensatore della sindrome di sovraccarico
metatarsale. La estirpazione chirurgica della
lesione cheratosica e del neurilemmoma associato,
ha permesso di compensare con un supporto
plantare il problema originario del dolore, ovvero la
plantaflessione del quarto metatarso conseguente al
piede pronato di sottoastragalica e patologicamente
compensato da supinazione dell’avampiede n
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