4. LA TEORIA DELLE CONFORMZIONI ANTROPOMETRICHE

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4. LA TEORIA DELLE CONFORMZIONI ANTROPOMETRICHE
4. LA TEORIA DELLE CONFORMZIONI ANTROPOMETRICHE
A. Il Metodo delle Conformazioni Antropometriche
Sono state classificate per il momento 6 famiglie antropometriche per l’ Uomo e 6 per la
Donna, valide per età superiori ai 16 anni, ed in generale per popolazioni di tipo europeo. Tali
Conformazioni permettono una rappresentazione “significativa” di oltre il 90% della
popolazione, nel senso che questa vasta fascia di popolazione è a queste assimilabile secondo
una modalità che risulta utilizzabile tecnicamente per la realizzazione di un indumento con
vestibilità ottimale.
Ogni Conformazione - particolare e specifica distribuzione di misure antropometriche ha
uno sviluppo in varie stature (il programma ne prevede 7 a Conformazione) e per ognuna di
queste stature prevede una variazione volumetrica di una misura in più ed una in meno (scatto
taglia).
Sotto il profilo della tecnica modellistica, e quindi dal punto di vista operativo,
risulta
ESSENZIALE la seguente considerazione:
ogni Conformazione (Famiglia Antropometrica) implica un progetto modellistico differente,
definito da specifici elementi in 2D dell‘indumento, relativi alla statura base, mentre all’interno
della Conformazione, si perviene agli elementi in 2D, relativi alle varie stature ed alle variazioni
volumetriche, a partire da quelli della statura base attraverso semplici e conosciute regole
matematiche.
Quanto descritto rappresenta un Metodo completo di progettazione tecnica modellistica ed è,
già da tempo, oggetto di Programmi e Corsi di Formazione Professionale1 .
Le Conformazioni Antropometriche fino ad oggi classificate non rappresentano informazioni
statiche, ma sono un punto di partenza che andrà via via affinandosi attraverso Campagne di
Identificazione realizzate nel tempo ed in diverse aree geografiche: i nuovi dati risulteranno
utilizzabili SOLAMENTE SE RIFERITI A DEI PUNTI DI PARTENZA GIA’ ESISTENTI, cioè ad
elementi base su cui poter agire quantitativamente per somma e differenza! Senza questi
riferimenti il dato antropometrico non è in grado di fornire alcuna macro-informazione.
Il Sistema delle Conformazioni Antropometriche
ha l’indiscutibile vantaggio di Identificare
facilmente l’individuo in base a dati antropometrici che hanno le seguenti fondamentali
proprietà:
• tali dati possono essere affetti da un minimo errore assoluto, ritenuto tecnicamente non
significativo per il concetto di vestibilità, che rendono le misure indipendenti da valutazioni
soggettive (nell’intervallo di errore che qui intendiamo considerare, affermiamo che due
sarti rilevano diverse misure antropometriche del medesimo individuo) oppure che risultano
variabili in tempi molto piccoli (ad esempio le variazioni del torace o della vita in funzione
della respirazione o dell’assunzione di cibi e bevande);
• i dati risultano invece molto significativi in funzione della distribuzione delle misure del
corpo e delle proporzioni relative, tali da definire con grande approssimazione il tipo di
forma assunta e qualificata in una banca dati preesistente;
• il dato antropometrico, sintesi delle misure del corpo e della forma, unito alla statura (e
volendo al peso!), fornisce un criterio di agglomerazione del dato stesso, vale a dire dà una
possibilità di classificazione.
B. Gli strumenti offerti dalla tecnologia
Per ogni Conformazione Antropometrica, nella sua statura base, è stato realizzato Formax,
Manichino Antropometrico Articolato, che rappresenta esattamente l’anatomia reale che
identifica quella Conformazione.
1
Rif Corso di Formazione Professionale PIR/POR: www.urbanvaldera.it
Tale manichino è quindi una copia fisica di un ben preciso tipo di volume, rispondente ad una
conosciuta distribuzione di misure corporee e dotato di arti mobili in grado di simulare
perfettamente le differenti posizioni del corpo.
Infine è stato realizzato ScanFit, il Sistema Automatico di Identificazione Antropometrica,
telecamera che in poco più di 10 secondi identifica la corporatura di un Uomo o di una Donna
in termini di Conformazioni e misure Antropometriche, in modo differenziato per la parte Alta e
la parte Bassa del corpo, che sappiamo possono assumere forme e taglie differenti: è lo
strumento che permette di aggiornare progressivamente la Banca Dati Antropometrica, di
verificarne la validità o le derive rispetto ai modelli pre-memorizzati, in funzione del tempo
(evoluzioni antropometriche delle popolazioni nel corso dei decenni) e di particolari aree
geografiche.
C. Modalità applicative: la Teoria ed il Processo Industriale
Una volta illustrato il metodo e gli strumenti resi disponibili dal metodo stesso, risulta utile
analizzare come il dato antropometrico possa essere inserito nei processi industriali al fine di
trasformare tali conoscenze in operazioni e quindi in valore, così da apportare all’industria ed al
mercato quei benefici che ne motivano il suo utilizzo e che sono in grado di migliorare il
prodotto, fino a renderne più efficace la distribuzione ed il consumo, decretando il successo
all’attività.
Per evidenziare la grande flessibilità ed i vantaggi dell’uso delle Conformazioni Antropometriche
è opportuno classificare dei particolari ambiti applicativi, sempre rimanendo nel campo del T/A
(ma a questo punto diventa evidente la ricaduta in altri ambiti e mercati):
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
L’abbigliamento programmato
I capi “su misura”
La vendita per corrispondenza e via Internet
La comunicazione
Le simulazioni e le prove virtuali (i manichini virtuali e le simulazioni di vestibilità)
D. L’abbigliamento programmato
Il fatto di poter procedere ad una classificazione delle anatomie mette l’Azienda in condizioni di
tentare un’identificazione del mercato cui vuole rivolgere la propria offerta, secondo un criterio
strettamente legato ai parametri che sottendono la progettazione del prodotto, che è nella
sostanza lo studio del volume e della vestibilità: identificazione altrimenti impossibile.
L’indumento va indossato e questo fatto essenziale prescinde da concetti più aleatori o di
“moda”, quali il colore, l’immagine esteriore, ecc.: se una giacca veste male (si dice “cade”
male) rimane invenduta ed appesa in negozio, che sia di Armani o che sia realizzata in
cachemire!
Avere una rappresentazione morfologica ed antropometrica a cui destinare il prodotto significa
procedere ad una sua progettazione in termini molto meno approssimativi, ottimizzata sotto il
profilo industriale e con forti connessioni anche all’immagine stilistica associata all’indumento,
per il fatto che non si può negare che determinate immagini stilistiche risultano adatte ad
alcune Conformazioni piuttosto che ad altre: anche queste scelte possono essere valutate a
priori su immagini realistiche in 3D.
E’ fondamentale rilevare il fatto che conoscere l’appartenenza ad una Conformazione
Antropometrica significa avere in chiaro le proporzioni esistenti fra le misure fondamentali del
corpo, vale a dire la loro distribuzione e, di nuovo, la forma da esse assunte: in pratica
significa averne una concreta immagine tridimensionale.
In termini operativi l’ Azienda, avendo chiare le Conformazioni a cui destinare il proprio
prodotto, ne ha una eccellente conoscenza quantitativa e qualitativa: attraverso l’utilizzo dei
manichini base, i Formax, corrispondenti alla media per ognuna delle Conformazioni
Antropometriche scelte dal marketing quale Target a cui destinare il prodotto, ha la possibilità
di mettere a punto le basi 2D, di montarle e collaudarne la corretta progettazione,
applicandone successivamente e potendone verificare gli sviluppi matematici da utilizzare per
la produzione industriale in serie.
In definitiva, attraverso le Conformazioni Antropometriche ed i Formax, l’Azienda ottimizza
la propria produzione in funzione del suo target, progetta e mette in produzione un prodotto
che può essere collaudato ed ottimizzato coerentemente alle scelte di mercato effettuate,
grazie alla disponibilità sia dello strumento di collaudo che di una metodologia utilizzabile nella
pratica e di facile disseminazione in quanto reperibile su manuali di Formazione Professionale
ed in Corsi di Formazione Tecnica.
Infine l’Azienda che distribuisce il prodotto, che cioè acquista da produttori Terzi, attraverso un
riferimento volumetrico rappresentato dalle Conformazioni Antropometriche ed allo strumento
di collaudo Formax è in grado di controllare ed eventualmente verificare sotto il profilo della
vestibilità la qualità del prodotto acquisito, assicurandosi, in tal modo, di immettere sul
mercato indumenti in grado di garantire la medesima vestibilità, a parità di misure ed
etichettatura, pur provenendo da produttori diversi: allo stato attuale questo tipo di controllo e
di certezza qualitativa E’ IRREALIZZABILE.
La produzione di massa beneficerebbe dell’indiscutibile vantaggio di vedere immesso sul
mercato un prodotto maggiormente mirato al consumatore, rispetto alla modalità corrente in
cui si assiste sempre di più ad un impoverimento del contenuto tecnico/modellistico del
prodotto di medio basso livello (il casual è nato per questa incapacità fisiologica della industria
di massa), a vantaggio di un mercato di più alto profilo, il “su misura”, che pur assumendo
tecnologie e processi produttivi d’avanguardia rimane pur sempre un mercato di nicchia, di alto
costo e comunque al vertice (ristretto…) della piramide dei consumi.
E. I capi “su misura”
Nelle più recenti ricerche applicative, ma sempre più anche in ambito industriale si assiste,
come abbiamo detto, ad un incremento di soluzioni cosiddette “su misura”. Senza scendere in
analisi e considerazioni socio-economiche ampiamente sviluppate in altri lavori, possiamo
affermare senza tema di smentita che uno dei motivi di questo fenomeno è, in ultima analisi,
l’insoddisfazione che l’utente ha per i capi tradizionali (è logico individuare che in questo caso il
Cliente è quello di alto livello, in quanto è quello che può esprimere concretamente questo tipo
di scelta, ma è corretto pensare che tale ambizione sia comune al consumatore standard), i
quali seppure curati nell’immagine globale - nei colori, nei tessuti, negli accessori - non
soddisfano l’esigenza di una corretta “indossabilità”.
Ebbene le esperienze conosciute ad oggi (Hitman, Zegna, Corneliani, Vestra, ecc.) si basano su
una modalità di scelta del capo “su misura” a partire da modelli già realizzati che il Cliente
deve poter provare presso il punto vendita (grazie ad un campionario presente in negozio e le
cui basi 2D, sviluppate in tutte le Taglie e Drop, sono quindi presenti presso il punto di
fabbricazione, generalmente sui sistemi CAD o come “cartamodelli”), anche se in tessuti e con
accessori differenti da quelli desiderati. Tale prova è fondamentale per individuare il grado di
vestibilità di quello specifico modello sul Cliente. Una volta individuato il modello che “veste”
correttamente o nel modo migliore possibile, si comunicano alla fabbrica le differenze di misura
da apportare in alcuni punti del capo campione per adattarlo alle misure reali; tali dati
andranno a modificare il modello pre-memorizzato in modo più o meno automatico.
Oltre alla esistenza nel punto vendita di un campionario base questo metodo presuppone la
reale (e molto frequente!) possibilità di non trovare un capo che vesta correttamente e che
porta ad indirizzare la scelta del Cliente verso modelli che meglio approssimano il
compromesso tra immagine desiderata e corretta vestibilità: le conseguenze, ben conosciute e
documentate da dati ufficiali, indicano una percentuale di ritocchi sartoriali e di interventi
generici che arriva ad oltre il 40%.
Questo metodo è il cosiddetto metodo delle “misure per differenze”, in contrapposizione al
metodo delle “misure assolute”, oggetto di attuali ricerche ed esperimenti pilota, nei quali si
pensa di realizzare qualsiasi capo scelto a partire dall’immagine stilizzata o fotografica,
prendendo le misure assolute del corpo del Cliente ed evitando la fase della misura del capo
campione. Allo stato attuale, per quel che conosciamo della tecnologia disponibile, il processo
delle misure assolute pur partendo dai dati antropometrici assoluti, passa inevitabilmente da
un confronto con modelli pre-memorizzati su cui si agisce apportando, nuovamente, le
differenze rilevate dalle misure del corpo del Cliente con quelle del corpo “ideale” su cui il
modello preesistente è stato realizzato. Non esistono ancora dei dati significativi sulle
percentuali relative alla corretta realizzazione del capo, in termini di vestibilità, a partire dalle
sole misure assolute prive di altre informazioni “qualitative” che indichino quale modello risulta
“vestire” meglio il Cliente, oppure, che è lo stesso, quale modello deve essere escluso perché
non adatto a coprire una certa “forma” antropometrica.
Senza scendere in particolari tecnici, è possibile affermare con enorme sicurezza che il capo
personalizzato potrà essere realizzato anche a partire dalle misure corporee (assolute) e senza
la necessità della disponibilità di un campionario nel punto vendita, a patto di poter agire
successivamente, per differenza, in modo sartorialmente appropriato, sulle basi 2D pre
memorizzate e collaudate per tutte i possibili volumi: il grado di precisione della realizzazione
del capo e la sua conformità al corpo del Cliente sarà assicurata dall’informazione aggiuntiva
riguardante la sua Conformazione Antropometrica.
In pratica nel punto vendita potrà non essere presente alcun capo da provare, a patto di
identificare il Cliente in una Conformazione Antropometrica la quale, inviata al punto di
fabbricazione, in aggiunta alle altre misure, permetterà di operare “in remoto” sui dati
tridimensionali corrispondenti a quella specifica
Conformazione, come se si disponesse del
Cliente reale.
La possibilità di utilizzare un Formax fornirebbe, infine, la possibilità di collaudare la
vestibilità del capo realizzato prima dell’invio al Cliente, minimizzando il rischio di contestazioni
e dei ritocchi sartoriali.
F. La vendita per corrispondenza e via Internet
In molti Paesi la vendita per catalogo costituisce un’enorme fetta d’attività commerciale per il
settore T/A. E’ logico pensare che l’evoluzione informatica veda il consumatore passare
fisiologicamente dal catalogo cartaceo a quello a computer (sostitutivo o complementare,
fotografico e forse in futuro completamente virtuale), rimanendo identici i profili socio-culturali
alla base delle motivazioni che sottendono questa modalità di acquisto.
Fatta tale premessa è necessario focalizzare l’attenzione sul fatto che l’acquisto del prodotto su
catalogo passa necessariamente dalla identificazione della Taglia da ordinare, a cui si arriva
attraverso un’auto misurazione di parti del corpo considerate fondamentali e che vengono
confrontate con delle tabelle numeriche molto schematiche e sintetiche (presenti generalmente
nelle ultime pagine del catalogo).
Considerando la soggettività delle auto misure e la schematicità delle tabelle misure/taglia, che
sono tali per ovvi motivi di semplicità d’uso per una più vasta utenza possibile, è facile
immaginare la bassissima corrispondenza fra vestibilità attesa dal cliente e vestibilità reale del
prodotto consegnato. I dati ufficiali dei più grossi circuiti europei di settore indicano una media
del 60% di capi che i clienti non reputano soddisfacenti, fino a percentuali di “reso” di oltre il
40%!
Anche in questo caso la metodologia delle Conformazioni Antropometriche si dimostra
estremamente utile sotto diversi punti di vista.
Il primo è quello relativo all’auto identificazione che il Cliente può fare di se stesso attraverso
un riferimento ad un’immagine grafica, che indica la propria struttura fisica, immediatamente
comprensibile. Tale dato, insieme alla altezza (ed anche al peso!2 ) ed alle altre usuali misure
del corpo, fornirebbe al distributore informazioni complete riguardanti il prodotto da
consegnare. Infatti, ripetiamo, che avere la Conformazione Antropometrica significa conoscere
la distribuzione e gli intervalli entro cui possono statisticamente variare le misure fondamentali
2
Alcune multinazionali, specializzate oltre che in abbigliamento tradizionale in prodotti tecnici (Decathlon , France), ad
esempio per uso sportivo o funzionali, approccia il problema della identificazione e del controllo antropometrico
attraverso l’analisi delle relazioni Taglia-Peso.
del corpo, cioè quale forma è assunta da queste (caratteristiche volumetriche, 3D) e solo ciò
permette di individuare esattamente la vestibilità che deve avere l’indumento.
D’altra parte, se il Distributore ha realizzato, o fatto realizzare dai suoi faÇonisti, dei prodotti
progettati in funzione delle Conformazioni Antropometriche, avrà la sicurezza di poterne
controllare questo tipo di qualità attraverso lo strumento Formax. Inoltre riuscirà ad offrire al
proprio Cliente un capo meno anonimo e più centrato alla reale corporatura.
Infine il dato antropometrico permetterebbe all’Azienda di conoscere il proprio Consumatore ed
in funzione delle informazioni di tipo volumetrico di conoscerne molto meglio le potenziali
evoluzioni e trasformazioni fisiche, tanto da prevederne i gusti, pronosticarne e controllarne le
future scelte, per garantirne una sempre più sicura soddisfazione.
G. La comunicazione
Quanto accennato nel paragrafo precedente si collega ad un argomento a carattere più
generale che riguarda il contenuto informativo della comunicazione.
Molto
semplicemente
è
possibile
affermare
che
l’immagine
della
Conformazione
Antropometrica, così come è stata concepita da Cad Modelling, rappresenta una sintesi di
informazioni che oltre ad avere una valenza quantitativa con implicazioni a livello di processo
industriale, per il fatto che porta con sé tutti i valori numerici con le relative tolleranze e
relazioni reciproche, costituisce un modello di auto riconoscimento di forte impatto psicologico.
L’utente, attraverso una visione grafica realistica della propria persona, aldilà di ogni altra
considerazione qualitativa (vedersi in modo più o meno gradevole), riceve comunque una
indicazione reale: il prodotto, qualsiasi esso sia, progettato intorno a quella immagine grafica
ed ai valori relativi, è un prodotto molto più mirato, tecnicamente più attinente, quindi più
“personalizzato” rispetto ad un analogo prodotto basato su una anonima ed insufficiente
indicazione di Taglia, Drop, Extra Large o Small. Tale prodotto è allora “percepito” come
caratterizzato da una qualità intrinseca superiore, a parità di tutti gli altri parametri
commerciali e di marketing.
Il logotipo della Conformazione Antropometrica è, in ultima analisi, il veicolo di una
informazione “qualitativa” che indica un prodotto di nuova generazione.
H. Le simulazioni e la virtualità (i manichini virtuali e le simulazioni di vestibilità)
Un campo relativamente nuovo e che sta assorbendo grandi investimenti in R&D è quello della
simulazione della vestibilità3 attraverso l’uso di modelli matematici sia dei volumi
antropometrici che dei tessuti e delle basi bidimensionali, la quale, se risolta (e se risolvibile)
va ad incidere immediatamente in più fasi strategiche del ciclo di vita del prodotto
“indumento”; fasi del processo produttivo che assorbono percentuali molto alte dei costi, sia in
termini di tempo che di risorse tecniche ed umane: in particolare sono la fase del passaggio dal
figurino al prototipo (interpretazione industriale da parte del modellista del disegno stilistico) e
quella della realizzazione dei campionari.
Le problematiche tecnologiche legate alla realizzazione di modelli matematici atti a descrivere
esaurientemente questi processi sono enormi e quasi tutte dipendenti dall’alto numero dei
parametri di processo che è necessario conoscere e controllare in tempo reale. Questi aspetti
attengono sia al tipo di algoritmo utilizzato (teoria matematica) sia al numero di
operazioni/secondo necessarie per fornire una simulazione realistica dei fenomeni.
Ma se l’evoluzione tecnologica lascia pensare che molto velocemente avremo calcolatori adatti
allo scopo a costi commerciali, esiste qualche perplessità sul fatto che sarà possibile avere
nello stesso intervallo di tempo una evoluzione adeguata dei modelli di simulazione.
Tale considerazione proviene dall’osservazione che esiste un intervallo troppo ampio di valori,
che talvolta non sono neppure prevedibili, all’interno del quale alcuni parametri del processo
risultano aleatori: pensiamo al comportamento anelastico dei tessuti e di tutto il materiale che
3
In senso più ampio lo studio della vestibilità implica tutto quanto riguarda il comportamento di un indumento
indossato sopra un volume antropomorfo.
va a costituire un capo di abbigliamento (fodera, adesivi, tensioni delle cuciture, ecc.), che non
solo varia con il materiale stesso, ma che cambia per lo stesso tipo di materiale al variare di
alcune condizione al contorno (umidità, pezza di tessuto, condizioni di stoccaggio, ecc.).
Questi aspetti sono noti in tutti i laboratori oggi impegnati in questi studi (in fabbrica, presso
gli addetti ai lavori, la frase significativa è quella che afferma che il “tessuto è vivo”), tanto che
gli obiettivi di ricerca si possono oggi suddividere secondo due linee operative, che danno vita
a due tipologie di risultati attesi e differentemente utilizzabili.
Una prima si muove mirando a simulazioni virtuali di grande realismo e di sicuro effetto
grafico, attraverso l’uso di tecnologia ampiamente collaudata in ambito cinematografico e
comunque in forte sviluppo (il prodotto statunitense Maya è considerato al momento lo stato
dell’arte). I risultati forniscono immagini accattivanti e descrivono una virtualità del tutto
confondibile con il reale, ma che tuttavia non è trascodificabile in valori e parametri
direttamente trasferibili all’interno del processo industriale: il disegno stilistico rimane
unicamente virtuale, anche se di grande effetto; fornisce indicazioni realistiche sull’immagine e
sull’impatto visivo, ma molto poco ha a che fare con quegli elementi bidimensionali del
prodotto che una volta cuciti insieme lo costituiscono, né con il comportamento reale del
tessuto. L’effetto è, appunto, “cinematografico”.
La seconda linea operativa è invece mirata a mantenere uno stretto legame con i dati numerici
e le operazioni che caratterizzano il processo progettuale e di fabbricazione.
In questo caso il risultato atteso vuole essere un insieme di parametri e di valori trasferibili con
relativa semplicità e essenzialmente senza equivoci interpretativi ad un sistema Cad/Cam o,
comunque, ad un tecnico modellista/operatore, che li traduca in elementi reali ed infine in un
prodotto finito che si dimostri quanto più simile possibile all’idea che è all’origine della
simulazione.
Questa modalità presuppone una serie di pesanti approssimazioni e semplificazioni concettuali
dei fenomeni analizzati, e questo fatto pone il problema di una scelta che in tal senso non deve
portare ad un eccessivo impoverimento del modello, ma che deve mantenerne inalterate le
caratteristiche essenziali per una sua successiva e concreta realizzazione.
Tuttavia, anche se la semplificazione deve necessariamente investire sia i materiali che la
complessità strutturale del prodotto stesso (per cui si è rivelato indispensabile studiare il
comportamento di una maglietta o di una vestaglia da donna, prima di poter affrontare quello
di un abito da uomo), la possibilità di ridurre lo studio a una ben definita serie di volumi e
forme,
conosciute
completamente
come
matematica
e
che
costituiscono
parametri
fondamentali per lo studio della vestibilità, rappresenta una grande possibilità semplificativa
pur mantenendo integro il modello di studio.
Le Conformazioni Antropometriche, ancora una volta, costituiscono un aiuto fondamentale in
tal senso, per il fatto che esprimendo un numero finito e discreto di “famiglie” determinano
qualitativamente e quantitativamente l’intervallo di calcolo. Inoltre, nel momento in cui se ne
analizzino le interazioni matematiche con gli altri elementi del processo simulato (parti piane
dell’indumento, comportamento del tessuto su una specifica geometria, ecc.), questi risultano
relazionabili e, di conseguenza, possono essere controllate numericamente.
Infine, considerata la estrema importanza che ha il controllo continuo della simulazione
durante lo studio della simulazione stessa, la possibilità di poter effettuare delle prove concrete
sui volumi reali Formax, corrispondenti esattamente ai volumi virtuali, fornisce uno
strumento di feedback unico e di grande utilità metodologica.
Queste considerazioni sono confermate da quanto è stato realizzato nel progetto europeo
MtoM3D, nel quale l’unico modo possibile per pervenire in tempi e costi ragionevoli a risultati
misurabili e trasferibili ad un sistema Cad (Lectra Systemes), relativamente a simulazioni di
vestibilità delle cosiddette “taglie forti”, è stato quello di riferire costantemente le simulazioni
fatte sui modelli numerici ai manichini reali Formax per confrontarne la congruenza e la
correttezza operativa.
I testi sulla teoria delle conformazioni antropometriche sono di proprietà della Soc. Cad
Modelling T.M. S.r.l.