Bimestrale di informazione medica
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Bimestrale di informazione medica
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA MEDICA Bimestrale di informazione medica - anno XLVII n. 4 SETTEMBRE 2012 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 - CONTIENE I.P. Bimestrale di informazione medica In questo numero: Convocazione Assemblea Ordinaria Annuale 2012 pag. 25 Bilancio Consuntivo 2011 e Preventivo 2013 pag. 26 Nuove norme per gli RSPP pag. 15 Danno biologico: solo su lesioni accertabili? pag. 39 Circolare congiunta INPDAP-ENPAM pag. 42 4 SETTEMBRE 2012 La cultura della casa Realtà leader nell’arredamento a Verona e in Trentino, Ballarini Interni si occupa di arredamento da tre generazioni. La competenza maturata e uno staff qualificato permettono di dare al cliente risposte e soluzione che rendano la vostra casa unica. Un ambiente chic, personale e moderno che vi faccia sentire subito “a casa”. 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Una sintesi 24 Spending Confusion 29 Schizofrenia Sociale e Professione Medica NOTIZIE DALL’ORDINE 6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni 25 Convocazione Assemblea Ordinaria 2012 26 Bilancio 2011-2013 STORIA DELLA MEDICINA ALBO ODONTOIATRI 32 Un’indigestione politica: Cicerone e la malva 10 Verbali della Commissione Odontoiatri FNOMCeO LETTERE AL DIRETTORE 39 Danno biologico: solo su lesioni visivamente 12 Assimas o strumentalmente accertate? 40 Medici competenti: trasmissione telematica dei dati di rischio 40 Formazione specifica Medicina Generale 41 Farmaci equivalenti. Bianco (Fnomceo): “Un tavolo Tecnico per fermare polemiche e provocazioni” CONVEGNI E CONGRESSI 13 Convegni e Congressi PROFESSIONE E LEGGE 14 Certificati on line. In G.U. i criteri di invio per i ricoveri ospedalieri 15 Sicurezza negli ambienti di lavoro: obbligatorio il documento di valutazione dei rischi. Nuove norme per gli RSPP 16 Ricetta telematica: diventa un obbligo contrattuale 17 Certificati per telefono: la Cassazione contesta il falso ideologico 17 Assicurazione RC: l’obbligo slitta al 13/08/2013 ENPAM 42 Circolare congiunta INPDAP-ENPAM LIBRI RICEVUTI 44 Compendio di medicina giuridica 45 La responsabilità medica: dalla teoria alla pratica processuale ATTUALITÀ 18 Le Babeli d’Italia 19 Strada facendo... GIOVANI E PROFESSIONE 46 S.O.S. - Sostituzioni Confidenze di un geriatra ad una psicoterapeuta 21 Al prof. Massimo Franchi il prestigioso Premio “Luigi Carenza” per la ginecologia TEMPO LIBERO 47 Chi cerca... trova ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR NUOVO ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE VERONA MEDICA Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Martedì Mercoledì dalle ore 9,00 dalle ore 9,00 Giovedì Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO) dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Sabato chiuso alle ore 17,30 (CONTINUATO) alle ore 13,00 3 VERONA MEDICA Bimestrale di informazione medica Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona Anno XLVII n. 4 Settembre 2012 Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona Registrazione del Tribunale di Verona n.153 del 20/3/1962 ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904 web: www.omceovr.it Direttore Responsabile Roberto Mora Comitato di Redazione Battaglia Giuseppe, Bovolin Francesco, Carrara Giorgio, Dalla Riva Alessandro Marchi Carlo, Mora Roberto, Orcalli Francesco, Peroni Alberto, Peruzzini Carlo Matteo, Tosi Gelmino Consiglio Direttivo Presidente: Roberto Mora Vice-Presidente: Roberto Fostini Segretario: Lucio Cordioli Tesoriere: Fabio Marchioretto Consiglieri Giorgio Accordini, Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino, Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu, Claudio Salvatore, Francesco Spangaro Revisori dei Conti Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa Revisore dei Conti Supplente Elena Piazzola Commissione Odontoiatri Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin, Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti Fotocomposizione Videoimpaginazione e stampa Girardi Print Factory Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr) tel. 0442 600401 e-mail: [email protected] Foto di Copertina Leonardo Cogo – Karpathos (Grecia) – INSERZIONI SPAZIO 4 PUBBLICITARIE SUL 1 USCITA BOLLETTINO 3 USCITE 5 USCITE 1/2 pagina interna (bianco e nero) ½400,00 ½300,00 (per uscita) ½250,00 (per uscita) 1 pagina interna (bianco e nero) ½500,00 ½400,00 (per uscita) ½350,00 (per uscita) 2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) ½800,00 ½600,00 (per uscita) ½500,00 (per uscita) 4ª pagina di copertina (a colori) ½1000,00 ½800,00 (per uscita) ½600,00 (per uscita) VERONA MEDICA EDITORIALE Malpractice Il ferragosto, quest’anno, non ci ha portato la proverbiale “burrasca” destinata a lenire la calura di un’estate tra le più torride degli ultimi decenni. Ha portato, in compenso, qualche “temporale” normativo; quello con le nuove norme sulla prescrizione dei farmaci contenute nella “spending review” e la nuova legge di riforma delle professioni. Chi sperava che con questa potesse arrivasse qualche nuova norma per contenere il contenzioso (civile e penale) in sanità, ha dovuto, però, restare deluso. La stesura definitiva, infatti, non contiene le indicazioni che i più si erano augurati. Il conflitto tra il medico ed il paziente è antico quanto la storia. Il codice Hammurabi, nell’antica Babilonia (2000 a.c.), comprendeva norme contro il medico che avesse commesso errori gravi ; vi si prevedeva il taglio delle mani al chirurgo che non avesse eseguito bene l’operazione o che avesse provocato la morte del paziente. Nell’antico Egitto il medico doveva attenersi al libro sacro conservato nel tempio dal Sacerdote, al quale ogni malato che otteneva una guarigione era tenuto a raccontare i sintomi accusati e le soluzioni provate. Il medico era colpevole quando, nella sua pratica, non osservava le prescrizioni che erano risultate VERONA MEDICA efficaci, e la pena poteva giungere fino a quella capitale. Con Ippocrate e la civiltà greca i nostri colleghi cominciarono ad organizzarsi e a rivendicare che il giudizio sulla eventuale “malpractice” fosse affidato a chi l’arte la praticava e non al sacerdote o al potente di turno; fu così che cominciarono a sorgere le prime “corporazioni”, nacque il famoso giuramento e comparve per la prima volta il principio secondo cui la colpa del medico non doveva presumersi unicamente dall’esito della sua opera, ma doveva essere individuata ed analizzata sulla base del comportamento e delle conoscenze. Il concetto di omissione e la relativa colpa compaiono in epoca romana. E’ in questo periodo che la responsabilità del medico diventa tale anche quando rifiuta la sua opera o abbandona l’ammalato e alla pena fisica si sostituisce il risarcimento. Questo, ai giorni nostri è diventato un volano che fa ingigantire il contenzioso al punto che, negli ulti tempi, fiutando il business, sono nate reti di studi legali in “franchising” che, pubblicizzandosi persino sulle TV nazionali, sfruttano il fenomeno suggerendo ai potenziali clienti che alla base di ogni “errore medico” deve, per forza, esserci una mascalzonata o come minimo una “malpractice”. La conseguenza è che il nostro paese è diventato uno di quelli dove si registra il più alto numero di professionisti sottoposti a procedimenti penali e civili, dove le assicurazioni stanno attuando la politica del disimpegno e dove un sempre maggior numero di medici attua la cosiddetta medicina difensiva. Secondo una indagine dell’Università Federico II di Napoli, la prescrizione di farmaci, indagini e visite a tal fine costerebbe al nostro SSN circa 12,6 milardi di euro all’anno (circa l’ 11,8% dell’intera spesa sanitaria). In America dove la caccia al cliente per far causa al medico è una pratica diffusa, il risultato è che in sala operatoria, per gli interventi più difficili, oramai ci vanno solo i chirurghi pachistani, che quando hanno accumulato troppe cause giudiziarie se ne tornano in Pakistan e …. buona notte al secchio…! Sarebbe tempo che qualcuno cominci a pensare qualche rimedio….! Se davanti alla richiesta di risarcimento la scelta sarà quella di pagare, sempre e comunque (all’insaputa o addirittura contro il parere del medico coinvolto) per evitare grane peggiori, si alimenterà il fenomeno e si convinceranno ammalati, parenti e avvocati che la “malpractice” è diffusa e che comunque a denunciare ci si guadagna. Serve il coraggio di far capire che gli errori quando ci sono vanno perseguiti (e vanno anche studiati per poterli prevenire), ma che comunque di certe malattie si muore anche oggi, per quanto i medici si possano prodigare. Tra le proposte che si ventilavano c’era quella che prevedeva, nel contenzioso civile le stesse norme di quello penale : la responsabilità del medico diventa tale se il professionista non ha seguito le linee guida o nei casi di dolo e colpa grave. Basterebbe una tale norma ad abbattere, in modo significativo, il numero delle cause intentate (talora in modo temerario). Nella posta elettronica un collega mi faceva notare come, nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, gli Inglesi avessero riservato una parte della celebrazione all’esaltazione del loro National Health System; cosa che evidentemente li inorgoglisce. In tempi di crisi economica e di “spending review”, se noi vogliamo salvare il nostro, sarà bene che chi ci amministra si convinca che qualche nuova norma è ormai improrogabile. Depenalizzare l’errore medico e diverse regole nel contenzioso civile non equivale ad insabbiare responsabilità e negligenze. La catena delle responsabilità non può sempre fermarsi su chi le scelte “logistiche” le subisce. Il tempo occupato dalla “burocrazia” diminuisce quello dedicato alla cura e fa aumentare il rischio clinico. Meno carichi burocratici, maggior peso nella “governance clinica”, e più serenità in “corsia” dunque ... o quello che ci dovremo aspettare sarà un futuro con sale operatorie deserte. ROBERTO MORA 5 NOTIZIE DALL’ORDINE Verbali del Consiglio e delle Commissioni VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 15 MAGGIO 2012 Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Carrara, Facincani, Guglielmi, Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini, Salvatore, Spangaro. Revisori dei Conti: Celebrano, Costa, Braga, Piazzola. Direttore: Cerioni Avvocato: Gobbi Assenti Giustificati: Bovolin, Lombardo, Rugiu Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. 1) LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE Il Verbale del precedente Consiglio dell’11.01.2012, viene approvato all’unanimità con alcune modifiche. 2) DELIBERE AMMINISTRATIVE Viene data lettura delle delibere amministrative che vengono approvate all’unanimità e faranno parte integrante del presente verbale. 3) COMUNICAZIONI H Il Presidente informa i presenti sulla visita effettuata a Verona dal Dr. Bianco, Presidente della F.N.O.M.C.e O.- nella serata del 3 maggio u.sc. e comunica gli argomenti trattati. Prosegue relazionando sugli argomenti discussi nella riunione del Consiglio Nazionale Fnomceo, tenutosi a Roma l’11 maggio scorso. Si sofferma in particolare sui seguenti punti all’O.d.G. 6 Accreditamento delle medicine non convenzionali. Sull’argomento le indicazioni fornite sono quelle che gli Ordini provvedano a creare appositi albi. L’iscrizione dei professionisti negli stessi dovrà avvenire previo controllo, da parte dell’Ordine di appartenenza, del percorso formativo effettuato. Per dar seguito a tali indicazioni gli Ordini dovranno attivare specifiche commissioni con il compito di valutare, caso per caso, il percorso formativo del professionista. Una bozza di regolamento FNOMCeO che illustra tali procedure è stata consegnata a tutti i Consiglieri. Segue l’intervento del Dr. Oreglia il quale ritiene che tali regole trovino una possibile condivisione a livello regionale. Interviene il Dr. Costa il quale ritiene indispensabile per coloro che intendano seguire tali pratiche, aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia. Il Segretario informa i presenti che a Verona vi sono i Colleghi Prof. Lechi, Prof. Bellavite e il Dr. Pomari che da anni si interessano di medicine non convenzionali e che sull’argomento, avevano anche pubblicato un libro. Il Consiglio ritiene che i succitati Medici abbiano le competenze necessarie per seguire la Commissione prevista dal regolamento. In tal senso l’Ordine si attiverà per invitarli ad approfondire le indicazioni della FNOMCeO e per la creazione di una Commissione destinata alla valutazione dei curricula formativi presentati dai candidati. Il Presidente comunica che viene avanzata da più parti la proposta di una revisione delle competenze del Laureato in Scienze Infermieristiche, con l’intento di trasferire a questa figura professionale, competenze che attualmente sono di area medica,. L’argomento è stato uno dei temi centrali discussi nella riunione FNOMCeO di Roma dell’11 maggio scorso. L’opinione espressa nella riunio- ne è risultata quella che di pari passo con le competenze debbano anche andare le eventuali responsabilità. Affronta quindi l’argomento E.C.M., informando i presenti sul nuovo accordo Stato Regioni, viene ribadito il ruolo degli Ordini ai quali sarà data facoltà di proporsi, oltre che come certificatore dei crediti acquisiti, anche come provider su particolari e specifici argomenti (etica, deontologia, legislazione sanitaria). Oltre a tali tematiche l’Ordine avrà la possibilità di erogare formazione anche su specifici argomenti tecnici laddove le opportunità formative sugli stessi risultino avere una scarsa offerta. I crediti che l’Ordine potrà erogare su tali argomenti non potranno superare una quota percentuale sul totale dell’offerta formativa complessiva erogata dall’Ordine. I Il Presidente relaziona sulla situazione dell’ENPAM riferendo quanto portato a conoscenza nel Consiglio Nazionale FNOMCeO del maggio u.s., in particolare sulle vicende che hanno portato all’autosospensione dell’attuale Presidente dell’Ente, Prof. Parodi. Informa che le perdite segnalate con enfasi dai media, ammontano a circa 500 milioni di euro, ma, che per effetto delle misure correttive adottate tali perdite potranno essere azzerate nell’arco di un biennio. Comunica inoltre che il patrimonio dell’Ente è notevole (circa 11.5 milioni di euro) e che il bilancio dell’ultimo anno avrebbe portato ad un ulteriore incremento stimato intorno al milione di euro. Il Presidente segnala che sulla base di quanto sottoscritto nell’accordo accordo con l’ASSIMP di Verona, e riguardante l’iniziativa “Come Vero Volo”, l’associazione ha raccolto una certa somma da destinare ai medici che nel corso del 2011 si sono recati all’estero per lavorare come volontari. La somma raccolta non è però tale da rimborsare le spese a tutti. Su proposta VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE dell’ASSIMP, quindi, una specifica Commissione composta da delegati ASSIMP e delegati dell’Ordine valuterà come distribuire le risorse raccolte. Viene approvata la nomina del Dr. Bovolin quale rappresentante dell’Ordine in tale Commissione. J Viene approvato la modifica del nome e cognome richiesta dal Dott. AL KHAFFAF AHMAD ZUHEIR TAWFEEQ 4) NOMINA COMPONENTE NEL CONSIGLIO DEI SANITARI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA Il Consiglio, valutata la richiesta dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, di nominare un nuovo rappresentante dell’Ordine presso il Consiglio dei Sanitari dell’Azienda stessa, in sostituzione della Dr.ssa Bianca ROSA che ha segnalato la propria indisponibilità, nomina il Dr. Mario Celebrano. 0:*90A0650,*(5*,33(A0650 Le iscrizioni e cancellazioni di seguito riportate, vengono approvate all’unanimità. MEDICI - CHIRURGHI 0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS [YV6YKPUL! Dott. ORIOLESI Giorgia da ROVIGO Dott. POMARO Elisa da BIELLA Dott. FINO Viola da BOLOGNA Dott. ZAGLIA Federico da PADOVA *HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV! Dott. SPERI Carla *HUJLSSHaPVUP WLY [YHZMLYPTLU[V HKHS[YV6YKPUL! Dott. QUINTARELLI Silvia a TRENTO *HUJLSSHaPVUPZ\YPJOPLZ[H! Dott. SCARLATA Michelino *HUJLSSHaPVUPWLYTVYVZP[nLKPYYL WLYPIPSP[n! Dott. ABBAS Hazem Dott. CONSTANTINESCU Amalia *HUJLSSHaPVUL WLY HUU\SSHTLU[V WLY]PaPVVYPNPUHYPVKPSLNP[[PTP[n Dr.ssa BETTINI LAURA VERONA MEDICA Viene inoltre dato parere favorevole all’iscrizione dei Colleghi ULVHIPSP[H[P +V[[3<76HUH(SPUH +V[[;6-(53PSPHU provenienti dalla Romania che, a norma delle vigenti disposizioni, hanno superato le prove di conoscenza della lingua italiana tenute dal Dr. Cordioli, Segretario dell’Ordine. 9,3(A06500:;9<;;690, La Commissione delibera quanto segue: - 1 svolgimento procedimento disciplinare VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 20 GIUGNO 2012 ODONTOIATRI 0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS [YV6YKPUL! Dott. SIMONINI Silvia da BRESCIA *HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV Dott. SPERI Carla =(90,,+,=,5;<(30 a) Vengono presentati dal Segretario, i nuovi moduli più completi ed articolati dei precedenti, per - l’iscrizione, la cancellazione ed il trasferimento da far sottoscrivere ai Colleghi all’atto delle specifiche richieste. Il Consiglio approva. b) La Prof.ssa Molino relaziona brevemente sulle iniziative riguardanti la Commissione per le pari opportunità, di cui è Referente. c) Il Dr. Facincani, come di routine, comunica di aver avuto in data odierna, il colloquio con i Direttori Sanitari delle nuove strutture autorizzate, per informarli sulle normative inerenti le mansioni e le responsabilità che l’incarico presenta. d) Il Dr. Oreglia segnala che la CAO da lui presieduta, ha deliberato di riaprire un tavolo di lavoro sulla Legge Regionale 22/2002, relativa alle autorizzazioni ed accreditamento delle strutture sanitarie di nostra pertinenza. e) Il Dr. Celebrano informa il Consiglio che sta procedendo nel programmare il corso ECM, segnalando che il Convegno avrà luogo in data 13 ottobre 2012 nella sala “De Sandre” del Policlinico. Nelle prossime sedute, darà ulteriori informazioni e dettagli. 7904(+0796*,+,9,(33,9, 3(A0650 0:;9<;;690, ,:*6 56 +(33( :(3( 0 *65:0.30,90 6+65;60(;90 0 9,=0:690 +,0 *65;003+09,;;69,,3»(==6 *(;6 Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Carrara, Facincani, Lombardo, Molino, Oreglia, Peruzzini, Rugiu, Salvatore. Revisori dei Conti: Celebrano, Costa, Piazzola Direttore: Cerioni Avvocato: Gobbi Assenti Giustificati: Guglielmi, Orcalli, Spangaro, Braga Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. 1) LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE Il Verbale del precedente Consiglio del 15.05.2012, viene approvato all’unanimità 2) DELIBERE AMMINISTRATIVE Viene data lettura delle delibere amministrative che vengono approvate all’unanimità e faranno parte integrante del presente verbale. Omissis…. 3) COMUNICAZIONI a) Il Presidente segnala la comunicazione pervenuta dalla FNOMCeO avente per oggetto “L’indizione di bandi di gara al ribasso o con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dell’incarico di medico competente. La FNOMCEeO ritiene che questa metodica sia palesemente in contrasto ed in violazione dell’art. 54 del Codice di Deontologia Medica. b) Il Presidente in merito alla comunicazione FNOMCeO n. 40 relativa alla “definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia –SAC-, cede la parola al Dr. Peruzzini che ne illustra brevemente i contenuti 7 NOTIZIE DALL’ORDINE c) d) e) f) g) 8 riguardanti nuove regole inerenti l’invio telematico dei certificati, che coinvolgeranno anche i Medici ospedalieri sia per i ricoveri che per le dimissioni, con la facoltà di esprimere diagnosi e prognosi. Il Dr. Mora comunica che in data 22 giugno p.v, avrà luogo a Mestre la riunione con il CO.GE.A.P.S. per un’informazione territoriale relativa agli obblighi formativi dei professionisti di area sanitaria e delle funzioni in tale ambito attribuite al CO.GE.A.P.S. stesso, secondo la normativa vigente. All’incontro parteciperanno il Dr. Mora, il Dr. Celebrano e la segretaria dell’Ordine dei Medici C. e O. di Verona, Sig.ra Rosanna Maffioli. Il Presidente segnala che nei giorni 28 e 29 settembre c.a., si terrà a Padova un Consiglio Naz.le FNOMCeO ed un’importante Convegno sulle “CYBERMEDICINE”. Il Presidente segnala che il patronato ACLI di Verona ha inviato una comunicazione relativa ad attività di consulenza gratuita concorrendo alla realizzazione del sistema di welfar attraverso la tutela dei lavoratori e cittadini per il pieno rispetto dei loro diritti previdenziali ed assistenziali. Tale comunicazione è stata trasmessa alla Commissione Territorio/Ospedale dell’Ordine per opportuna conoscenza. In merito alla richiesta formulata da vari Consiglieri inerente la costituzione di un gruppo di lavoro per la tutela del medico ingiustamente accusato, interviene il Vice Presidente, Dr. Roberto Fostini, il quale comunica che tale gruppo sarà così composto: Dr. Fostini, Dr.ssa Bortolotti, Avv. Gobbi, Dr. Giuseppe Costa e Dr. Peruzzini. Il Consiglio =0:;6 l’art. 35 della Legge 18.2.1989 n. 56 e successive modifiche, concernente l’individuazione dei requisiti per l’inserimento in apposito elenco dei Medici Psicoterapeuti iscritti all’Ordine dei Medici C. e O. di Verona; =0:;, le domande presentate all’Ordine dai Sanitari per l’iscrizione in tale elenco; =0:;( la relativa documentazio- ne vagliata dalla “Commissione di Studio” dell’Ordine per la Formazione dell’elenco dei Medici Psicoterapeuti, ed accertata la regolarità della procedura CON VOTI UNANIMI ESPRESSI NEI MODI DI LEGGE +,30),9( di approvare le iscrizioni nell’elenco dei seguenti Medici Psicoterapeuti: Dr.ssa ROBOTTI Maria Pia - POSITIVO; Dr.ssa SANTO Paola POSITIVO; Dr.ssa TOMMASI Maria Irene - POSITIVO h) Viene approvata la variazione del nome e codice fiscale della Dr.ssa Noro Chiara Caterina da Noro Chiara. 5<6=, *(90*/, 5,33, -, +,9(A065, 9,.065(3, +,.30 69+050 +,0 4,+0*0 * , 6 +,3 =,5,;6 Il Presidente comunica che nella riunione del 28 maggio u.s.c, alla quale hanno partecipato oltre a lui i Consiglieri, Dr. Rugiu, Dr. Orcalli e Dr. Oreglia, sono state attribuite le seguenti cariche: Presidente Dr. SCASSOLA – Venezia - Vice Presidente Dr. BERTO – Padova – Pres. CAO Segretario Dr. FAVARETTO – Treviso. Prosegue il suo intervento comunicando che lunedì 18 giugno si è svolta a Mestre la riunione del Comitato Federativo ove sono stati discussi i seguenti argomenti: 1) Nuove nomine in Commissione Regionale E.C.M. con il compito di dare autorizzazioni sulle proposte formulate dall’Osservatorio i cui componenti dovranno essere nominati ed avranno il compito di stabilire tematiche e argomenti. 2) Proposta di riconoscere una gratificazione utile ai fini della carriera per i Tutor Valutatori dei laureandi in Medici e Chirurgia. 3) Programmare un’incontro tra i componenti la FROMCeO ed i rappresentanti dei Sindacati Medici Regionali. 4) Riunione congiunta tra i rappresentanti facenti parte la Commissione Paritetica per gli Esami di Stato delle Università di Padova e Verona, che si terrà presso l’Ordine dei Medici C. e O. di Padova il 16 luglio p.v.- 90556=605*(90*6 Viene rinnovato al P.I. Giorgio Bistaffa, per prossimo triennio, l’incarico di Responsabile per il Servizio di Protezione e Prevenzione nei luoghi di lavoro. *65=,.56 ,*4 +,3 6;;6)9, Il Dr. Celebrano relaziona sulle proposte del Convegno di cui all’oggetto, al quale sono stati invitati come Relatori la Dr.ssa Manoni – Responsabile E.C.M. Regionale – Dr. Coste – Presidente OMCeO Udine e Segretario FNOMCeO, Dr. Bovenga - Presidente OMCEeO Grosseto e Presidente CO.GE.A.P.S.. Al termine della sessione avrà luogo una tavola rotonda alla quale saranno invitati il Magnifico Rettore Università di Verona, Prof. Mazzucco, Presidente di Facoltà di Medicina e Chirurgia di Verona, Prof. Tansella, i Direttori Generali e Sanitari delle Aziende ULSS di Verona ed Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ed i Segretari dei Sindacati Provinciali di Verona. 0:*90A0650,*(5*,33(A0650 Le iscrizioni e cancellazioni vengono approvate MEDICI - CHIRURGHI 0ZJYPaPVUPULVHIPSP[H[P! Dott. BRUNELLI Ivano 0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS [YV6YKPUL! Dott. ARTIOLI Denise da FERRARA Dott. BRAZZO Gianluca da FERRARA Dott. MENEGHELLI Lisa Serena da FERRARA *HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV! Dott. BERTOZZI Mario *HUJLSSHaPVUP WLY [YHZMLYPTLU[V HKHS[YV6YKPUL! Dott. BANDELLO Maria Antonietta a PARMA Dott. MIGNOLI Serena a TRENTO Dott. SINAGUGLIA Giuseppina a PALERMO *HUJLSSHaPVUPZ\YPJOPLZ[H! Dott. KAPLLANI Zenel Dott. NAZERAJ Rudina Dott. TORUSSO Amalia =(90,,+,=,5;<(30 VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE Il Presidente comunica che in data 18 giugno u.s., ha inviato al Dr. Benetollo, Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona, un lettera recante alcuni timori e perplessità riguardanti l’utilizzo degli “specializzandi in ortopedia” nel nuovo centro traumatologico di Borgo Trento, senza la presenza costante del Medico strutturato. 7904(+0796*,+,9,(33,9, 3(A0650 0:;9<;;690, ,:*6 56 +(33( :(3( 0 *65:0.30,90 6+65;60(;90 0 9,=0:690 +,0 *65;0 03 +09,;;69, , 3»(==6 *(;6 9,3(A06500:;9<;;690, La Commissione Disciplina ha deliberato: - N. 3 archiviazioni di provvedimento - N. 2 apertura procedimenti disciplinari CERTIFICAZIONI TELEMATICHE DI MALATTIA Informiamo gli iscritti che la segreteria dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai medici che ne dovessero avere necessità le credenziali di accesso al portale INPS per la compilazione dei certificati di malattia a l personale dipendente. Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente. dei Dott. A. e V. Corato S.n.c. ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA 37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836 Fax 045/8006737 INFO ENPAM Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase, previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni: MARTEDÌ: dalle ore 09.00 alle ore 13.00 GIOVEDÌ: dalle ore 09.00 alle ore 13.00 VERONA MEDICA 9 ALBO ODONTOIATRI Verbali della Commissione Odontoiatri VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DELL’8 MAGGIO 2012 Presenti: Dott. Oreglia, Dott. Cavallini, Dott.ssa Boscagin, Dott. Bovolin 4. Assenti Giustificati: Dott. Paoletti Lettura ed approvazione verbale precedente: il verbale viene approvato con una modifica al punto 4. Comunicazioni del Presidente: 1. Il Presidente informa di aver ricevuto un a lettera a firma Dott. Benato (Pres. Ordine dei Medici di Padova) di un convegno organizzato dall’Ordine di Padova avente come titolo” Cybermedica”, nella quale invita il Dott. Oreglia a partecipare come moderatore. Il Presidente ha dato l a sua disponibilità. 2. Il presidente propone alla commissione il progetto di utilizzo delle email dei colleghi già iscritti nell’area riservata del sito dell’ordine per comunicazioni riguardanti utilità pratiche, leggi e regolamenti di tipo ordinistico, auspicando che l’utilizzo di tale strumento possa essere da stimolo per la raccolta di adesioni più numerose possibili. Il presidente da incarico alla dott. ssa Boscagin di relazionare alla prossima CAO la fattibilità tecnica del progetto. Viene chiesto a tutti i membri della CAO di suggerire argomentazioni utili da pubblicare. 3. Il presidente informa i membri della CAO di avere richiesto in comitato direttivo la possibilità di avere un servizio di ”addetto stampa” per la CAO come anche per la componente medica, al fine di ottemperare gli obiettivi inizialmente postisi, in Consiglio dell’Ordine, di avvicinare il mondo della professione all’istituzione ordinistica. Comunica anche che il Pres. Dott. Mora ha di buon 10 5. 6. 7. 8. grado accettato questa proposta aggiungendo che avrebbe raccolto informazioni da condividersi poi in successive occasioni. Il dott. Oreglia prende in esame un segnalazione presentata dal Dott. Bovolin riferita ad una pubblicità sanitaria censurabile effettuata dalla Dott.ssa ß, la quale si fregia del titolo di “specialista in odontoiatria”, ma essendo la Dott.ssa laureata in Odontoiatria e quindi certamente non potendo definirsi “specialista” in odontoiatria; pubblicizza inoltre “visite gratuite”. Viene deciso di convocare la dott.ssa ß per possibile violazione dell’art. 54 del C. D. Istituto Sacro Cuore Don Calabria: all’ordine degli avvocati di Verona è stata inviata una proposta di accordo di convenzione “Offerte di servizi per gli iscritti all’ordine degli avvocati” ove l’Istituto propone tariffe agevolate e visite gratuite. Viene deciso di contattare telefonicamente il Direttore Sanitario comunicandogli che sarà convocato per non ottemperanza dell’art. 54 del Cod. Deont. Il presidente informa di aver ricevuto un quesito scritto da parte di un collega odontoiatra il quale è volontario in Croce Verde, per sapere quali possano essere i suoi doveri e responsabilità durante il servizio di volontariato, in quanto laureato in odontoiatria. Viene deciso di contattare l’avvocato Gobbi per un parere competente. Il presidente da lettura di una segnalazione di lamentele fatta da una paziente nei confronti del Dott. X. Viene deciso di convocare il dott. X per informazioni e contemporaneamente informare la signora del recepimento della sua segnalazione. Il Presidente aggiorna il caso relativo alla segnalazione anonima pervenuta nei confronti del dott. Â. La Dott.ssa Troiani ha eseguito il sopralluogo non riscontrando nessuna irregolarità. Si ringrazierà la Dott.ssa per la collaborazione. 9. Progetto tavolo di lavoro legge 22/2002: a risposta delle lettere da noi inoltrate, alcuni dei destinatari hanno già risposto con le adesioni e i nominativi utili. Si attende la risposta di quelli ancora mancanti prima di eventuali solleciti. Relazioni istruttorie 1. dott. Î, convocato per iniziativa “Groupon”: il Presidete riferisce sul colloquio. 2. dott. Ï: il Presidente informa di aver invitato a colloquio il sanitario a seguito di segnalazione. Presente una memoria difensiva scritta. Dopo ampia discussione viene deciso di archiviare il caso. 3. Dott.¢ ¥: convocato a seguito di segnalazione da parte dell’ASL 22, per avere compilato prescrizioni su ricettario SSN durante il periodo di sospensione (ex proc. Disipl. N. Ordine data……; recepito da CEEPS in data…..) Il Dott. ¥ in sede di colloquio asserisce che il protocollo del centro odontoiatrico di sua proprietà, ove esercita, prevede che in caso siano presenti malattie che possano inquadrare la patologia in ambito LEA, la ricettazione avvenga su ricettario SSN. Lui avrebbe quindi effettuato le ricettazioni in qualità di medico (stante la patologia generale) a fini terapeutici e non come odontoiatra. Si richiede comunque al Dott. ¥ la memoria difensiva scritta che aveva con se all’atto del colloquio, ma che poi non ha depositato. il Pres. comunica che in comitato direttivo, avendo il sanitario (doppio iscritto) già avuto un colloquio anche con il Pres. Dell’Ordine, ha con Lui concordato una lettera a firma congiunta per richiedere specificatamente alla ASL 22 se il ricettario consegnato al medico fosse stato a lui affidato come medico o come odontoiatra. 4. Dott. ¢ ¥/dentalcoop. Il presidente analizza insieme alla commissione la pubblicità “dentalcoop” dove compare il nome del dott. ¥. Nella brochure il nome del Sanitario ap- VERONA MEDICA ALBO ODONTOIATRI pare quale socio, quindi non con ruoli operativi. La CAO decide di non dar luogo a procedere. 5. dott. Â À: il presidente ripercorre il caso e comunica di aver invitato a colloquio il sanitario a seguito di segnalazione dello studio legale di una paziente che lamenta presunte inadempienze professionali. Viene data lettura del verbale di audizione. Dopo ampia discussione viene deciso di archiviare il caso. 6. Dott.¢ ¥. Viene data lettura di una segnalazione pervenuta dal Dott. Ë il quale segnala affermazioni fatte da parte del dott. ¢ ¥ riguardanti una sua perizia quale CTP. In tale perizia viene attribuita all’esponente la stesura di una certificazione “compiacente”. Egli ritiene tale aggettivazione lesiva del suo decoro. Viene deciso di incaricare la dott. ssa Boscagin per un approfondimento di indagini. 7. Dott. × ƒ: perviene all’Ordine una segnalazione nei confronti del sanitario. Viene data lettura per sommi capi dell’esposto. Viene deciso di approfondire la lettura dell’esposto affidandone incarico al dott. Bovolin. 8. Dott. Ü ä: il presidente ripercorre il caso relativo al sanitario. La dott. ssa Boscagin, che era stata incaricata di approfondire il caso, legge la propria relazione. Viene deciso di aprire procedimento disciplinare in capo al sanitario. 9. Dott. Û ý: il presidente ripercorre il caso relativo al Sanitario. Dopo ampia discussione viene deciso di non dar luogo a procedere. 10. La dott.ssa Boscagin pone all’attenzione una segnalazione inviatale dal dott. G.L. il quale segnala un depliant a diffusione stradale di “ igiene orale + visita odontoiatrica a 30 euro” presso ambulatorio odontoiatrico. Viene deciso di approfondire i dati in possesso prima di dar seguito alla denuncia. G VERONA MEDICA VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 26 MAGGIO 2012 Presenti: Dott. Bovolin, Dott.ssa Boscagin, Dott. Oreglia, Dott. Paoletti Assenti Giustificati: Dott. Cavallini Lettura ed approvazione verbale precedente: il verbale della seduta precedente viene approvato senza modifiche. Comunicazioni del Presidente: 1. Il Dott. Oreglia legge lettera dell’Ordine dei Medici di Benevento, a firma Presidente CAO dott. Moleti, relativa a iscrizione ad albo odontoiatri in Milano di specialisti in chirurgia maxillo facciale. In essa chiede perché costoro siano stati iscritti all’albo odontoiatri, ipotizzando una violazione di legge. Il Dott. Renzo ha chiesto risposta ufficiale all’ Ordine dei Medici C. e O. di Milano. Tale risposta sarà resa pubblica. 2. Il Dott. Berto, Presidente CAO di Padova, ci invia lettera pervenuta dal Dott. Noce, Presidente CAO di Rovigo, riguardante iniziativa di COOPDENTALE che propone esecuzione di protesi inferiori su un solo impianto con finanziamento da parte della Regione Veneto motivata da fini di ricerca scientifica. La posizione di Verona è di allineamento con le altre provincie del Veneto in attesa di conoscere quali percorsi finanziari regionali abbiano portato a tale accordo. 3. Il Dott. Oreglia riferisce sulla recente assemblea dei presidenti cui ha partecipato a Roma. Il giorno 22 giugno si è svolta una giornata di studio sui “procedimenti disciplinari” presso l’Aula del Mappamondo nel palazzo del Parlamento. Riferisce dei concetti fondanti che in futuro dovranno caratterizzare il comportamento delle commissioni di disciplina. È stata riproposta la “commissione disciplinare esterna all’Ordine”. Il Dott. Bovolin, che in passato ha elaborato un progetto compatibile, si impegna a trasmetterlo al Dott. Oreglia e alla CAO di Verona, in ipotesi di inviarlo poi alla FNOMCeO per un possibile utilizzo. Relazioni istruttorie: 1. Dott. KJ: il Collega ha ricevuto, nello studio dove lavora con il figlio odontoiatra, una visita da parte del NAS nel 2010. Il verbale relativo pare non avere note di rilievo. Nel novembre 2011 la Procura della Repubblica informa questo Ordine di aver aperto procedimento penale nei confronti del Dott. K per violazione art. 348 c.p., avendo riscontrato nel suo studio che un’assistente dentale praticava igiene orale. Di tutto ciò il Dott. K non è stato, pare, informato. Anzi, nei suoi confronti è stato emesso decreto penale di condanna con la presenza, per il Medico, del solo avvocato d’ufficio, essendo lo stesso all’oscuro che si stava svolgendo processo penale nei suoi confronti. Dal momento che il procedimento sembrerebbe viziato da molteplici irregolarità procedurali, il Dott. K sta preparando istanza di opposizione. La CAO ha deciso di attendere gli sviluppi di tale istanza ponendo in onere al Dott. K di informare in merito. 2. Dott. WQ: viene data lettura della lettera in cui il Sig. XY contesta la cifra spesa per terapia ortodontica corrisposta al Dott. W. Tale contestazione è poggiante su perizia del Dott. ¢ ¥, la quale contesta esclusivamente gli aspetti economici del comportamento professionale del Dott.W. Tale peculiarità richiede uno studio più approfondito della relazione in nostro possesso. Procedimenti disciplinari: vengono stabilite le date per lo svolgimento di 3 procedimenti disciplinari aperti. E E 11 LETTERE AL DIRETTORE Assimas Caro Direttore, Mi chiamo Antonio Maria (Antonello) Pasciuto. Vivo e lavoro a Roma, sono specialista in Medicina Interna e da molti anni mi occupo del ruolo dei cosiddetti “carichi” ambientali in riferimento a patologie croniche e disturbi funzionali. Alcuni anni fa ho avuto modo di frequentare in Germania una Scuola di formazione in Medicina Ambientale Clinica. Tale specializzazione, ancora non presente in Italia, è realizzata in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Baviera, che riconosce il titolo, e provvede ad assegnare i punti relativi per l’ECM tedesca. La Scuola è organizzata da Europaem (Associazione europea di Medicina Ambientale ^^^L\YVWHLTVYN), della quale faccio parte ricoprendo la carica di membro del Consiglio Direttivo. Forte di questa esperienza, e desideroso di trasferire in Italia tutto quanto appreso in Germania, alcuni mesi fa ho fondato ASSIMAS (Associazione Italiana di Medicina Ambiente e Salute ^^^HZ ZPTHZP[) con lo scopo di fare informazione e formazione in relazione a temi riguardanti l’ambiente e la salute. Scopo principale di ASSIMAS è quello di tradurre nella pratica quotidiana del medico (sia egli medico di base, ospedaliero, universitario o libero professionista) l’enorme mole di dati scientifici che ci dimostrano con sempre maggiore evidenza come moltissime patologie (soprattutto le patologie croniche) siano strettamente correlate a “carichi” di tipo ambientale (pesticidi, insetticidi, erbicidi, metalli pesanti, plastiche, ftalati, elettrosmog, muffe, OGM, nanoparticelle.........). Oggi abbiamo a disposizione nuove indagini di laboratorio per dimostrare in modo chiaro tali relazioni e procedere quindi ad una terapia eziologica di moltissime patologie e disturbi funzionali. Nei giorni 27 Ottobre a Milano e 10 Novembre a Roma abbiamo organizzato un seminario (partecipazione gratuita) con lo scopo di presentare ASSIMAS e le relative iniziative in programma. Abbiamo già previsto una Scuola di formazione in Medicina Ambientale Clinica che inizierà a Milano nel gennaio 2013, e che si articola su 120 ore di lezione, sulla falsariga di quella che viene proposta in Germania.. Tra i vari relatori vi sarà anche il prof. Martin Pall, biochimico statunitense autore del libro “Explaining unexplained illnesses”. Per tali offerte formative abbiamo nei giorni scorsi ottenuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Milano. Mi farebbe piacere, se fosse possibile, che ne venga data comunicazione agli iscritti in modo che coloro che fossero interessati possano parteciparvi. ANTONELLO PASCIUTO [email protected] 335.362688 WWW.EUROPAEM.ORG WWW.ASSIMAS.IT /DFKLYHU6HUYL]L6UO$PELHQWHVLFXUH]]DTXDOLWj 6LDPRFRQVXOHQWLTXDOLILFDWLFRQIRUWHVSHFLDOL]]D]LRQH DVHUYL]LRGHOOH6WUXWWXUH6DQLWDULHGHO9HQHWRFKH YRJOLRQRUDJJLXQJHUHO¶$FFUHGLWDPHQWR5HJLRQDOH /DQRVWUDRUJDQL]]D]LRQHFRPSRVWDGDFRQVXOHQWLHVSHUWLQHOOHYDULHGLVFLSOLQHULFKLHVWHSHUOD YDOXWD]LRQHLQFRQIRUPLWjDOOD/5qDGLVSRVL]LRQHSHU ŹODYHULILFDGHLUHTXLVLWLJHQHUDOLHVSHFLILFLULFKLHVWLGDOOD5HJLRQHSHUO¶$XWRUL]]D]LRQH DOO¶HVHUFL]LRHSHUO¶$FFUHGLWDPHQWRLVWLWX]LRQDOH ŹLOUDSSRUWRGLULVSRQGHQ]DFRQOHLQGLFD]LRQLSHUO¶DGHJXDPHQWR ŹO¶HODERUD]LRQHGHLGRFXPHQWLGDSUHVHQWDUHLQ5HJLRQH ŹO¶HODERUD]LRQLGHJOLLQGLFDWRULSHULOPLJOLRUDPHQWR 9LD/HRQFLQR²9HURQDWHOID[ ZZZODFKLYHUFRP²VHUYL]L#ODFKLYHUFRP $]LHQGDFRQVLVWHPDTXDOLWjFHUWLILFDWR,62 12 VERONA MEDICA CONVEGNI E CONGRESSI Convegni e Congressi virali croniche e nuovi farmaci antivirali, epatosteatosi e steatoepatite non alcoolica, epatiti autoimmuni, trapianto di fegato). La seconda giornata tratterà delle malattie infiammatorie croniche intestinali, di celiachia, intolleranze alimentari, patologia diverticolare del colon, patologie dell’esofago. 16° CORSO DI GERIATRIA 26 SETTEMBRE 2012 MALATTIE INFETTIVE DELL’ANZIANO 19 OTTOBRE 2012 13 OTTOBRE 2012 XLIII Congresso Sezione Triveneto SIAPAV Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) Sezione del Triveneto - Verona Aula 1 della Lente Didattica Policlinico G.B. Rossi - P.le L.A. Scuro Inizio lavori ore 8.30 Nel simposio inaugurale verrà affrontata la gestione delle placche aortiche ulcerate, problematica che richiede, la definizione di una strategia terapeutica che sappia collocare nei momenti più opportuni eventuali interventi chirurgici o endovascolari. Alcune relazioni saranno dedicate a fare il punto sul ruolo attuale e sulle prospettive future della disciplina angiologica, analizzando il complesso quadro evolutivo della sanità che cerca di conciliare le esigenze da un lato di rendere sempre più agevoli i rapporti tra specialisti ospedalieri e medici che operano nel territorio e di razionalizzare la distribuzione della rete assistenziale ospedaliera accentrando le competenze più specialistiche secondo un modello di “hub and spoke”. Sarà presentata anche la recente istituzione del diploma europeo di specialità in Angiologia. 15-16 OTTOBRE 2012 Aggiornamenti in Epatologia e Gastroenterologia Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona U.O. di Gastrenterologia ed Endoscopia Digestiva (Direttore Dott. L.Biti) Verona - Palazzo della Gran Guardia Inizio lavori ore 8.00 Obiettivo del congresso sarà quello di mettere a confronto, sulle tematiche di gastroenterologia ed epatologia, i più accreditati specialisti al fine di aggiornare l’audience circa le innovazioni di strategia diagnostica e terapeutica. L’evento si articola in due giornate e nove sessioni di lavoro. La prima giornata è dedicata all’epatologia (epatiti VERONA MEDICA Ipertensione Arteriosa Polmonare Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona U.O. Complessa di Medicina B S.S.O. di Malattie Autoimmuni Verona - Aula R. Vecchioni Lente Didattica Policlinico G.B.Rossi P.le L.A. Scuro Inizio lavori ore 13.00 10 OTTOBRE 2012 LE PATOLOGIE GERIATRICHE 24 OTTOBRE 2012 I TEMI ETICI 7 NOVEMBRE 2012 27 OTTOBRE 2012 Interazione Psicoanalitica e Dialogo Clinico Associazione Onlus “Itinerari Psicoanalitici” Verona - Sala Convegni della Banca Popolare di Verona Via San Cosimo 10 Inizio lavori ore 8.30 LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE Il Corso è organizzato dalla U.O. di Geriatria dell’ASL 21 (Dr. A. Zanatta) e si svolgerà nelle giornate indicate sopra presso il Teatro Dante nella frazione di San Pietro di Legnago. Inizio dei lavori ore 14.30 PRESENTAZIONE Dopo circa dieci anni di fase sperimentale, sono stati recentemente approvati i nuovi accordi Stato-Regioni per il riordino ed il rilancio del sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM). Le principali innovazioni riguardano il passaggio dall’accreditamento degli eventi a quello dei provider di formazione, l’introduzione del dossier formativo individuale e di gruppo, la possibilità di esercitare direttamente il ruolo di provider per istituzioni ed organizzazioni, sia pubbliche che private, che abbiano i requisiti richiesti. OBIETTIVI Nel Convegno verranno illustrate le nuove norme che regolano il sistema ECM, verranno discussi ruolo ed obiettivi dei provider di formazione, con un particolare approfondimento sul ruolo che gli Ordini professionali assumono nella governance del sistema di educazione continua. 13 PROFESSIONE E LEGGE Certificati on line. In G.U. i criteri di invio per i ricoveri ospedalieri La certificazione telematica arriva anche negli ospedali. Il Servizio di accoglienza dei certificati on line (Sac) e l’Inps dovranno adeguare le loro strutture tecniche per inviare le certificazioni di malattia on line anche per i ricoveri ospedalieri entro il 4 giugno 2013. Le Regioni, invece, avranno tempo fino a marzo 2014 per mettere a regime i loro sistemi di invio. È quanto stabilito dal decreto 26 febbraio 2012 “Definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al Sac”. Il nuovo disciplinare permette all’azienda sanitaria od ospedaliera di acquisire, attraverso l’inserimento del codice fiscale, le informazioni relative al lavoratore e trasmettere al Sac la comunicazione di inizio ricovero. L’operatore a questo punto, tramite Sac, riceve conferma dell’accettazione dell’invio e l’assegnazione da parte dell’Inps del numero di protocollo univoco della comunicazione di inizio ricovero (Pucir). Su richiesta del lavoratore si può così procedere alla stampa di una copia cartacea della comunicazione di inizio ricovero. Queste informazioni saranno poi messe a disposizione del lavoratore e del datore di lavoro con le stesse modalità del certificato di malattia telematico. Al momento della dimis- sione, poi, il servizio consente al medico ospedaliero di richiamare la comunicazione di inizio ricovero tramite numero di Pucir, il codice fiscale del lavoratore, e certificare la diagnosi “e la eventuale prognosi per la convalescenza”. Dopo la ricezione tramite Sac dell’accettazione dell’invio e l’assegnazione da parte dell’Inps del numero di Puc, è possibile procedere alla stampa della copia cartacea del certificato di malattia telematico e dell’attestato di malattia da consegnare al lavoratore. Cosa di non poco conto, il sistema consentirà al professionista di dichiarare a quale titolo opera all’interno della struttura, se come dipendente o anche in libera professione. Questa possibilità adombra una rapida evoluzione nel senso di univocità del meccanismo della certificazione di malattia verso il Sac, al quale ci si potrà sottrarre solo in caso di comprovato malfunzionamento del sistema, certificando in cartaceo, a qualunque titolo si venga a visitare il lavoratore e in qualunque setting assistenziale. CARLO MATTEO PERUZZINI COMUNICATO AGLI ISCRITTI Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica. Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO, che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama. LE OPZIONI SARANNO: • DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM • DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI • DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI • DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile. Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore La segreteria dell’Ordine 14 VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE Sicurezza negli ambienti di lavoro: obbligatorio il documento di valutazione dei rischi. Nuove norme per gli RSPP Sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 13 luglio 2012 è stata pubblicata la Legge 12 luglio 2012, n. 101 concernente ¸*VU]LYZPVUL PU SLNNL JVU TV KPÄJHaPVUP KLS KLJYL[VSLNNL THNNPVUYLJHU[LKPZWV ZPaPVUP\YNLU[PPUTH[LYPHKP[\[LSH KLSSH ZHS\[L L KLSSH ZPJ\YLaaH ULP S\VNOP SH]VYV ULS ZL[[VYL KLP [YH ZWVY[PLKLSSLTPJYVPTWYLZL¹ Come è noto l’art. 1, comma 2, del decreto-legge 57/12 prevede la possibilità di autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi da parte dei datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori sino e non oltre il 31 dicembre 2012. 5LKPZJLUKLKPJVUZLN\LUaHJOL Z\WLYH[HSHKH[HKLSKPJLTIYL [\[[PP[P[VSHYPKPZ[\KPVTLKP JV V VKVU[VPH[YPJV JVU SH]VYH[VYP KV]YHUUV YLKPNLYL PS KVJ\TLU[V KP]HS\[HaPVULKLPYPZJOP Si ricorda che per la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi il datore di lavoro è punito ai sensi dell’art. 55, comma 1, lett. a), del D.lgs. 81/08 e s.m.i con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro. Considerato che debbono procedere alla effettuazione della autocertificazione della valutazione dei rischi i medici o odontoiatri che occupano fino a 10 lavoratori, appare opportuno chiarire come il Legislatore definisca la figura del lavoratore. Nella fattispecie l’art. 2, comma 1, lett. a), del D.Lgs. 81/08 e s.m.i dispone che per lavoratore si intende tra S»HS[YV \UH WLYZVUH JOL PUKPWLUKLU[L TLU[L KHSSH [PWVSVNPH JVU[YH[[\H SL Z]VSNL \U»H[[P]P[n SH]VYH[P]H ULSS»HTIP[V KLSS»VYNHUPaaHaPVUL KP \U KH[VYL KP SH]VYV W\IISPJV V WYP]H[VJVUVZLUaHYL[YPI\aPVUL, VERONA MEDICA anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: PS ZVJPV SH]VYH[VYL KP JVVWLYH[P]H V KP ZVJPL[n, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; S»HZZVJPH[V PU WHY[LJPWHaPVUL KP JP HSS»HY[PJVSV L ZLN\LU[P KLS JVKPJL JP]PSL" PS ZVNNL[[V IL ULÄJPHYPVKLSSLPUPaPH[P]LKP[PYVJPUP MVYTH[P]PLKPVYPLU[HTLU[VKPJ\P HSS»HY[PJVSV KLSSH SLNNL NP\ NUV U , e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Si ritiene opportuno ricordare in questa sede a tutti i medici e odontoiatri titolari di studi professionali con lavoratori, che svolgano direttamente la funzione di Responsabile del servizio di prevenzione e protezione ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. 81/08, di fare particolare attenzione al rispetto del percorso formativo previsto dal Legislatore. Infatti, considerato l’Accordo 21 dicembre 2011 della Conferenza StatoRegioni sui corsi di formazione per lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dei rischi pubblicato sulla Gazzetta della Repubblica Italiana n. 8 dell’11 gennaio 2012 e già trasmesso da questa Federazione con Comunicazione n. 3 del 3 gennaio 2012, si evidenzia che: • Il titolare dello studio medico o odontoiatrico che abbia già svolto, alla data di pubblicazione dell’Accordo Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 (GU dell’11 gennaio 2012), il corso di 16 ore ai sensi dell’art. 3 del decreto 16 gennaio 1997, KV]YLIILZ]VSNL YL \U JVYZV KP HNNPVYUHTLU[V JOL OH WLYPVKPJP[n X\PUX\LU UHSLKPVYL • Il titolare dello studio medico o odontoiatrico che svolge direttamente le funzioni di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione da data anteriore al 31 dicembre 1996 e, quindi, che era esonerato dalla frequenza dei corsi ai sensi della norma transitoria di cui all’art. 95 del D.Lgs. 626/94 ora abrogato, KV]YLIILZ]VSNL YL \U JVYZV KP HNNPVYUHTLU[V KP VYL LU[YV TLZP KHSSH KH[H KP W\IISPJHaPVUL KLSS»(J JVYKVNLUUHPV • Il titolare dello studio medico o odontoiatrico non rientrante nelle ipotesi precedentemente illustrate e che, quindi, ex-novo voglia svolgere le funzioni di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione KV]YLIIL Z]VSNLYL \U JVYZV KP MVYTHaPVUL KLSSH K\ YH[HKPVYL; successivamente con periodicità quinquennale dovrebbe svolgere 14 ore di aggiornamento. Si ricorda che l’art. 55, comma 1, lett. b), del D.Lgs. 81/08 e s.m.i prevede che il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2,500 a 6.400 euro WLY SH THUJH[H KLZPNUHaPVUL KLS 9L ZWVUZHIPSLKLSZLY]PaPVKPWYL]LU aPVUL L WYV[LaPVUL di cui all’art. 17, comma 1, lett. b), del D.Lgs 81/08 V WLYSH]PVSHaPVULKLSS»HY[JVT THKLS+3NZche prevede che il datore di lavoro che svolga direttamente i compiti di RSPP debba 15 PROFESSIONE E LEGGE frequentare i corsi di formazione di durata minima di 16 ore e massima di 48 ore nel rispetto dei contenuti e delle articolazioni definiti mediante accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Pertanto, stante il quadro normativo sopra delineato, appare chiaro che il medico o odontoiatra titolare di studio professionale con lavoratori che non si trovi in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento diretto delle funzioni di RSPP dovrebbe designare necessariamente un consulente esterno. Invece i medici o odontoiatri che abbiano già svolto i corsi di formazione di cui all’art. 34 del D.Lgs. 81/08 (corso della durata minima di 16 ore) o che erano esonerati dalla frequenza dei corsi così come sopra riportato, potranno continuare a svolgere Ricetta telematica: diventa un obbligo contrattuale Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 160 dell’11 luglio 2012 è stato pubblicato il decreto 2 luglio 2012 recante ¸(]]PV H YLNPTL KLS SL WYVJLK\YL WLY SH [YHZTPZZPVUL [LSLTH[PJH KLP KH[P KLSSL YPJL[[L H JHYPJV KLS :LY]PaPV :HUP[HYPV 5H aPVUHSL KH WHY[L KLP TLKPJP WYL ZJYP[[VYP YLNPVUHSP L YPJL[[H LSL[ [YVUPJH WYLZZV SL YLNPVUP ]LUL[V -YP\SP=LULaPH.P\SPH<TIYPH4HY JOL3HaPVL:PJPSPH¹ Il decreto indicato in oggetto è stato emanato visto l’art. 50 del decretolegge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 e successive modificazioni e integrazioni (Sistema Tessera Sanitaria) e visto il DPCM 26 marzo 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 26 maggio 2008, attuativo del comma 5-bis del citato articolo 50, concernente, tra l’altro, i dati delle ricette e le relative modalità di trasmissione telematica da parte dei medici prescrittori del SSN al Sistema di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’economia e delle finanze e la ricetta elettronica. L’art. 1, comma 1, del decreto 2 luglio 2012 dispone che con riferimento 16 all’attuazione in ambito regionale delle disposizioni di cui al DPCM 26 marzo 2008 sopraccitato, inerenti alla trasmissione telematica dei dati delle ricette a carico del SSN da parte dei medici prescrittori, u KLÄUP[V PS ZLN\LU[L WYV NYHTTHKPH]]PVHYLNPTL! H 9LNPVUL=LUL[V4HYJOLL:PJP SPHKHSNP\NUV" I 9LNPVUL 3HaPV KHS ZL[[LT IYL" J 9LNPVUL -YP\SP =LULaPH .P\SPH KHSV[[VIYL" K 9LNPVUL<TIYPHKHSKPJLT IYL L’art. 1, comma 2, del decreto 2 luglio 2012 prevede in fase di prima applicazione, che nelle Regioni sopra indicate, così come previsto dall’art. 1, comma 3, del decreto 14 luglio 2010, la inadempienza inerente alla trasmissione telematica delle ricette prescritte si intende verificata nel caso in cui le ricette prescritte e trasmesse telematicamente, a partire dalle date di cui al comma 1, ZPHUV Z\ IHZL TLUZPSL PUMLYPV YP HSS» KLS [V[HSL KLSSL YPJL[[L JVTWPSH[L KHS TLKLZPTV TLKPJV, per le quali risultano al Sistema Tessera Sanitaria erogate le relative prestazioni di farmaceutica e specialistica ambula- direttamente le funzioni di RSPP, ma dovranno ben fare attenzione a rispettare le tempistiche sopra delineate per lo svolgimento del nuovo iter formativo previsto dall’Accordo 21 dicembre 2001 della Conferenza Stato-Regioni. Ciò detto, considerata la complessità della materia, gli uffici competenti di questa Federazione sono a completa disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento. toriale, tenuto anche conto dei sistemi informativi regionali di cui all’articolo 4 del DPCM 26 marzo 2008. In conclusione al fine di approfondire l’esame del provvedimento è possibile scaricare copia dello stesso sul portale della Fnomceo al link gazzetta ufficiale. CASSAZIONE: IRAP NON DOVUTA ANCHE IN PRESENZA DI BENI STRUMENTALI COSTOSI La Corte Suprema di Cassazione - Sezione Sesta Civile – con sentenza n. 13048 del 24 luglio 2012 ha sancito che il medico anche se si avvalga di beni strumentali molto costosi è esente da IRAP. La Corte Suprema di Cassazione in un passaggio chiave della sentenza ha rilevato che “si deve infatti anche tener conto della circostanza che gli “strumenti di diagnosi”, per quanto complessi e costosi rientrano nelle attrezzature usuali (o che dovrebbero esserlo) per i medici di base; dal momento che ad essi si chiede di svolgere una delicata funzione di “primo impatto” a difesa della salute pubblica”. La Cassazione ha quindi accolto il ricorso di un medico, cassando la sentenza della Commissione Tributaria di Venezia depositata il 14 dicembre 2009 e evidenziando che il fatto che il medico ricorrente era in possesso di telefono, computer, auto e strumenti medici di diagnosi non significasse che lo stesso disponesse di un’autonoma organizzazione. VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE Certificati per telefono: la Cassazione contesta il falso ideologico Commette il delitto di falsità ideologica previsto e punito dall’art. 480 del codice penale il medico di base convenzionato con il servizio sanitario nazionale che rilascia un certificato medico di proroga della prognosi di malattia in favore di una paziente senza averla previamente visitata. Il medico di medicina generale, infatti, nell’esercizio delle sue funzioni assume la qualifica di pubblico ufficiale e, quindi, se attesta, anche implicitamente, in un certificato un fatto - nel caso di specie l’intervenuta visita della paziente in epoca immediatamente precedente alla proroga della prognosi della malattia - commette il delitto di falso ideologico perché afferma, contrariamente al vero, che è avvenuto un fatto (la visita medica) la cui verità il certificato è destinato a provare. Questi principi sono stati affermati dalla Corte di Cassazione, quinta sezione, nella sentenza penale n. 18687/12, depositata il 15/05/12, con la quale è stato respinto il ricorso di un sanitario avverso la decisione dei giudici di appello che, in riforma della sentenza di primo grado, lo avevano ritenuto responsabile del reato so- Assicurazione RC: l’obbligo slitta al 13/08/2013 L’Assemblea del Senato della Repubblica nella seduta del 2 agosto 2012 ha approvato in via definitiva il disegno di legge indicato in oggetto. 3»HY[JVTTH, del provvedimento fissa al 31 dicembre 2012 il termine per l’esercizio dell’attività libero professonale intramuraria. 3»HY[ JVTTH IPZ, invece fa slittare di un anno (13 agosto 2013) l’obbligo di copertura assicurativa degli esercenti le professioni sanitarie o, in caso di data antecedente, al momento dell’entrata in vigore di una specifica disciplina per gli esercenti le VERONA MEDICA professioni sanitarie. Il Ministro della Salute, On. BALDUZZI, intervenuto in Assemblea durante la discussione generale del provvediemtno ha chiarito che la proroga dell’obbligo assicurativo non è una proroga al buio, ma deve collegarsi ad un provvedimento che disciplini la responsabilità professionale del personale sanitario, mentre per quanto riguarda l’esercizio della cosiddetta intramoenia, il disegno di legge in titolo presenta una proroga avente natura strettamente tecnica in attesa di un più organico e vasto intervento legislativo. pra menzionato, condannandolo alla pena di giustizia. Nel respingere il ricorso dell’imputato la Suprema Corte ha, tra l’altro, affermato che la falsa attestazione attribuita al sanitario non attiene tanto alle condizioni di salute della paziente, quanto al fatto che egli ha emesso il certificato senza effettuare una previa visita e senza alcuna verifica oggettiva delle sue condizioni di salute, non essendo consentito, infatti, al medico di effettuare valutazioni o prescrizioni semplicemente sulla base di dichiarazioni effettuate per telefono dai suoi assistiti. La Cassazione ha anche disatteso la tesi dell’imputato in merito alla asserita natura colposa della condotta, affermando che il medico non poteva non essere consapevole del fatto che egli stava certificando una patologia medica senza averla previamente verificata, nell’immediatezza, attraverso l’esame della paziente. Sussiste, quindi, anche l’elemento psicologico (dolo) del delitto contestato al sanitario. ULTERIORE PROROGA PER INTRAMOENIA E NOVITÀ IN AMBITO ASSICURATIVO Il Senato della Repubblica nella seduta del 2 Agosto 2012 ha approvato in via definiva il disegno di Legge che all’articolo 1 comma 1 del provvedimento fissa al 31-12-2012 il termine per l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria e all’art. 1 comma 3-bis fa slittare di 1 anno (13 agosto 2013) l’obbligo di copertura assicurativa degli esercenti le professioni sanitarie o, in caso di data antecedente, al momento dell’ entrata in vigore di una specifica disciplina a riguardo. Il Ministro della salute On. Balduzzi ha chiarito che la proroga dell’obbligo assicurativo deve collegarsi ad un provvedimento che disciplini la responsabilità professionale del personale sanitario mentre la proroga dell’intramoenia ha natura strettamente tecnica in attesa di un più organico e vasto intervento legislativo. 17 ATTUALITÀ Le Babeli d’Italia La situazione della sanità italiana rispecchia il grave sfilacciamento della politica nazionale. Al pressante invito di “stringerci a coorte”, che il valoroso Presidente Napolitano predica giornalmente e che Monti cerca di praticare con alterni successi, la società italiana risponde spaccandosi in infinite combriccole, ognuna contro le altre armate. Gran parte della politica ignora le lacrime e il sangue che molti hanno iniziato a versare; appare inconsapevole del baratro che lambisce la strada stretta capace di portare il Paese fuori dai pericoli di una recessione potenzialmente peggiore di quella vissuta negli anni ’30 del secolo scorso; non ricorda che quelle temperie, per molti aspetti simili alla situazione attuale, portarono agli amari disastri del “secolo breve”. L’Italia si sfilaccia e il SSN si adegua disarticolandosi ancora di più. Le Regioni vanno in ordine sparso a cercare di quadrare il cerchio • di una medicina sempre più complessa e costosa, • di bisogni sanitari crescenti, spinti anche dall’epidemia di cronicità, • di risorse in sensibile, rapido decremento: si calcola addirittura in meno 18,7% dal 2014, attraverso il combinato composto dei provvedimenti Tremonti e Monti (troppo trekking in altura per utenti e operatori...?!) In Lombardia l’ultima invenzione dell’italica fantasia amministrativa sono i CREG, ostico acronimo che significa “garantire tutti i servizi extraospedale necessari alla ottimale gestione H24 dei cittadini affetti da patologie croniche, a fronte della corresponsione di una quota predefinita di risorse”: in soldoni si esternalizzano i servizi a gestori in grado di attrezzarsi per fornire una vasta gamma di servizi. L’insistenza del gentilissimo collega Assessore Luciano Bresciani e dei Funzionari regionali lombardi, nell’assicurare la centralità strategica del Medico di Medicina Generale – MMG 18 – all’interno dell’ingegneria dei GREG, mi ha suscitato gesti scaramantici. Sono più di trent’anni (ahimè), a partire dalla Legge 833, che tutti i legislatori e amministratori mi dicono di essere il regista di centrocampo del SSN. Non c’è legge, decreto, accordo, regolamento aziendale che non riporti la litania della mia “centralità” di MMG, della strategica rilevanza del rapporto speciale che costruisco con i cittadini e di cui purtroppo sono pienamente consapevole, altrimenti NON mi arrabbierei pensando a quanto poco conti per i nostri decisori. Ma io lavoro con gli stessi strumenti di quando trenta anni fa ho avviato la professione, più o meno con lo stesso contratto “post-mutue”. Di diverso da allora, per la verità, ho a disposizione una segretaria rimborsata dalla ASL, per l’ammontare di ben 7 ore alla settimana per 1500 assistiti (le ore in più indispensabili per reggere la spinta delle richieste le tiro fuori dal mio stipendio): quindi VYHL TPU\[P HS NPVYUV di front office, e... però!... anche la possibilità di condividere queste miserie con altri quattro poveretti. In questa situazione logistica e organizzativa la Regione Lombardia, in tempi di vacche magre, si inventa i CREG: i cronici li cura il miglior offerente, un pacco preconfezionato da prendere o lasciare. Mi permetto di richiamare solo il dato oggettivo che i CREG suonano il definitivo requiem del Distretto sanitario, così come delineato dalla Riforma ter (Ministro Bindi) del 1999. Intendiamoci. Nessuno di noi si era innamorato di quel modello. I MMG e i PLS avevano già avuto consapevolezza, nei vent’anni di esperienza precedenti, che il Distretto così concepito, centro di burocrazia e controllo, più che motore di servizi e salute, fosse moribondo e che la Legge Bindi nascesse già vecchia e superata. Ma, viste le ristrettezze, con le quali siamo i migliori specialisti a convivere da decenni, credevamo di meritarci di essere rimessi finalmente al centro della partita come i veri promotori della salute. La vasta area dei professionisti delle cure primarie, infatti, sta arricchendo il SSN di una nuova cultura professionale e di un’autonoma capacità di crescita organizzativa, adatta a costruire servizi modulari di crescente complessità sul territorio, così come risulta indispensabile per rispondere in modo elastico e coerente alla drammatica modificazione della domanda di salute che caratterizza i nostri sistemi sanitari. Tutte le nazioni “serie” si stanno attrezzando in tal senso. Cresce la necessità che al pensiero innovativo della medicina e pediatria di famiglia venga riconosciuta una più ampia responsabilità nella organizzazione e implementazione delle cure primarie, ma in Italia restano isolati gli esempi di un affidamento e coinvolgimento diretto. A questa crescente responsabilità funzionale avrebbe dovuto corrispondere il riconoscimento delle nostre capacità di gestire il nuovo e di adattarlo alle esigenze dell’utenza e alle risorse del servizio, non più solo nell’ambito dello studio, come siamo abituati a fare da sempre, ma nell’orizzonte più vasto della comunità. I MMG e i PLS immaginavano cioè che, dopo 30 anni di inefficienze, copiando gli esempi di successo di Inghilterra, Danimarca, ma anche Spagna o Slovenia....., alle tiritere sulla loro centralità seguissero i fatti. Ma il problema della politica italiana è di non fidarsi di chi non può sottomettere e controllare, di non poter permettersi di finanziare professionisti che emergono senza concorsi pilotati, di medici che vengono scelti dai cittadini per le proprie capacità e che quindi non rispondono al referente politico locale: troppo indipendenti per sprecare con loro le preziose e decrescenti risorse, che vanno indirizzate a più proficui obiettivi di scambio. La politica italiana più accorta, in realtà, non sottovaluta le potenzialità dei professionisti delle cure primarie, che non hanno bisogno di medaglie. Sa che con 90 EURO all’anno tutto VERONA MEDICA ATTUALITÀ compreso la MG riesce a fornire al cittadino una pronta assistenza continuativa su tutto il territorio nazionale, un telefono cui ricorrere ogni mattina, ambulatori e strutture capillarmente diffuse sul territorio, assistenza domiciliare al cronico e al malato terminale e supporto alla fragilità: costi che sarebbero incompatibili se organizzati direttamente dalla inefficiente macchina pubblica. Non è quindi l’ignavia che blocca la mano del legislatore, come pensavo fino a una decina di anni fa: è che l’affidabilità dei professionisti, dimostra- ta dal continuo miglioramento degli outcames di salute della popolazione, non può essere ammaestrata né sottomessa. L’invenzione dei CREG rappresenta il paradigma di questo processo: la politica affida a società esterne l’assistenza al cittadino fragile; che staranno al fianco della politica perché finanziate con gli stessi criteri del privato convenzionato, che tanta soddisfazione politica e -perché no...!! - anche qualche gratificazione personale, hanno dato al Presidente Formigoni e al sistema di potere lombardo: ecco la quadratura. Strada facendo … Confidenze di un geriatra ad una psicoterapeuta 4P[YHK\JHPUIYL]LSLLTVaPVUPL SLWYVZWL[[P]LJOLH]L]HPUJ\VYL ZHSLUKV X\LS [YLUV JOL S»H]YLIIL WVY[H[VHSSHZLKL\UP]LYZP[HYPH Sapevo che salendo su quel treno avrei lasciato la casa, il cortile di casa, la campagna, gli odori e i sapori di quel mondo agreste che mi aveva nutrito e mi aveva reso consapevole che ogni stagione, in natura, ha uno scopo e prepara il frutto - il ruolo - della successiva stagione. 7LYJOtOHZJLS[VKPMVYTHYZPJVTL TLKPJV& Una sera, sull’aia, pensando a cosa avrei fatto della mia vita, risposi a me stesso: artista è bello, ma effimero; un’attività legata ai viaggi è troppo lontana dalla concretezza delle dinamiche del mondo della terra da cui provengo. Gli stessi dubbi ebbi pensando a formazione di tipo pragmatico. Ho subito intuito che solo relazionandomi con l’umano avrei appagato me stesso. Pertanto non ebbi dubbio che sarei diventato medico. VERONA MEDICA Eccomi con il camice bianco in ospedale, nella divisione geriatrica, ad auscultare, ad indagare, ad impostare la terapia al paziente del letto n. 20 che mi guardava o impaurito o fiducioso. Con l’esperienza e con la collaborazione dei colleghi percepivo di dare risposte sufficientemente adeguate al corpo del paziente e di non riuscire a soddisfare pienamente le richieste presenti nello sguardo emotivamente parlante del paziente del letto n. 20. Il sistema vigente, pur in una efficiente organizzazione tecnico - scientifica, non lascia molto spazio alla relazione d’aiuto, anche emotivo tra medico e paziente. (SSVYHJVTLZ\WLY~PSJVUÅP[[VJOL S»HSSVU[HUH]HKHSSHZJLS[HKLSSHTL KPJPUH JVTL VWWVY[\UP[n K»PUJVU [YV\THUV& Non fu facile all’inizio accettare i protocolli proposti ed imposti che spesso distraggono la relazione emotiva tra medico e paziente, reazione emotiva conosciuta ed accolta nel variega- Che i MMG e PLS entrino o meno nel gioco.... ma chi se ne frega! Resto convinto che i medici del territorio, strutturati in equipe, dotati di adeguato personale, con pacchetti di attività specialistica da giostrare negli studi di gruppo e al domicilio delle cronicità, incentivati su performances di salute raggiunti, sarebbero in grado di vincere la partita, anche senza gli ingaggi prodigiosi che leggiamo per altri incarichi nel servizio pubblico. ALESSANDRO DALLA RIVA to mondo dell’arte ove ogni palpito dell’anima viene significato come plus-valore nella comunicazione tra individui, specificatamente tra l’artista ed il suo pubblico. Nella diatriba tra corpo e anima e nella convinzione dell’urgenza dell’unità psico-somatica dell’individuo come “massima capacità espressiva”, una luce si accese quando “vissi uno spettacolo di danza in Arena, a Verona. Era il BALLETTO del XX SECOLO di Maurice Bejart. Lì compresi come la danza riuscisse ad essere strumento realistico ed ottimale di unificazione e di comunicazione delle componenti espressive dell’essere umano. Una lacrima rigò il mio volto pensando al paziente del letto n. 20 e quella lacrima fu il mio battesimo per un nuovo patto relazionale, tutto da costruire, tra me il medico, e i tanti pazienti n. 20 che avrei incontrato. Questa fu la folgorazione che diede inizio al cammino che ha portato alla formulazione dello strumento PSICO – DANZA – TERAPIA. *VZ»uSH7:0*6¶+(5A(¶;,9(70(& ]LKP^^^WZPJVKHUaH[LYHWPHP[ *VTL L WLYJOt OH JVZ[Y\P[V [HSL Z[Y\TLU[V& Gli ospiti in casa di riposo, vedendo uno spettacolo di danza, godono anche dello spettacolo, ma essenzialmente nel profondo ritrovano le emozioni del loro passato e le lasciano affiorare con parole e gesti. Non c’è passività da parte dei fruitori della P.D.T., ma c’è interazione con l’artista e la favola danzata. Il vissuto che 19 ATTUALITÀ Da sinistra: *SH\KPV(SILY[V4\YHYi, Medico Chirurgo, Cardiologo, Geriatra, Gerontologo, 5\JJPH *PJJPHYLSSH:WHNUVSV, Psicologo, Psicoterapeuta, .PHJVTV*VWWVSH7ZPJVSVNV Psicoterapeuta della famiglia affiora induce l’anziano ad interagire con alcuni ricordi e con alcune fasi della vita trascorsa che sembrano dimenticati. Osservando poi attentamente lo sguardo e le espressioni del volto dell’anziano, vedevo come si trasformavano, a volte con più grinta a volte con più dolcezza, a seconda del tema che la favola presenta. Come l’archeologo porta alla luce il reperto e lo pu- lisce dalla terra così lo stimolo indotto dai contenuti della fiaba danzata, preso in mano e guidato sapientemente dal terapeuta, sollecita la creatività e il sogno, facendo tornare umano il fantoccio costruito e adattato dall’istituzione. Anche i famigliari dell’anziano ospite nella casa di riposo vedono il cambiamento e vogliono finalmente parteciparlo, ritenendolo un’opportunità per migliorare la relazione affettiva. Medici, infermieri ed operatori a vario titolo trovano l’ospite più vivo, capace di relazionarsi in modo più significativo. Costoro percepiscono la possibilità di un rapporto diverso ed innovativo; diventano curiosi nel voler sperimentare un nuovo rapporto e nuove relazioni, prima impensabili. Ecco come il mondo dell’anziano istituzionalizzato può trasformarsi da scadente ed emarginato in un pianeta pulsante e vivo. Concludendo: avendo saputo cogliere il disagio emotivo del paziente che l’istituzione amplifica e il relativo antidoto a tale disagio, osservando e raccogliendo le reazioni emotive indotte dalla P.D.T., mi resi conto che cercando e trovando i vissuti con i sentimenti ad essi legati, tutto questo dà all’ospite maggiore energia e un miglioramento della propria consapevolezza, della propria identità ed anche della propria cognitività. Infatti il ricordo, con l’affetto ad esso legato, rende più elastici e più nitidi i processi mentali. I risultati di tale osservazione sono stati analizzati, discussi ed interpretati con pscicoterapeuti e geriatri, onde poter dare organizzazione metodologica a tali ipotesi di lavoro. CLAUDIO ALBERTO MUNARI CARDIOLOGO-GERIATRA NORME COMPORTAMENTALI PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti: • Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto conto dei disagi dell’utenza. • Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona). • Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino. • Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare. • Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili. 20 VERONA MEDICA ATTUALITÀ Al prof. Massimo Franchi il prestigioso Premio “Luigi Carenza” per la ginecologia A Roma Presso l’Università Campus Biomedico è stato assegnato un prestigioso premio per la ginecologia “Luigi Carenza” al prof Massimo Franchi Direttore della Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia della Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Il Premio, giunto alla XI a edizione, è intitolato al Prof Luigi Carenza, un grande Maestro della Ginecologia Italiana è stato consegnato dal figlio dr Filippo Carenza e dal Presidente della Commissione Prof Sergio Pecorelli Rettore Magnifico dell’Università di Brescia e Presidente dell’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA). Il Premio rappresenta il più prestigioso riconoscimento della Ginecologia Nazionale e nel tempo è stato assegnato ai migliori scienziati di questa Disciplina. Le motivazioni che hanno fatto scegliere il Prof Massimo Franchi sono state le sue riconosciute capacità di clinico ostetrico e chirurgo ginecologo associate alla notevole produzione scientifica in ambito soprattutto della Ginecologia Oncologica. Il Prof Pecorelli si è soffermato in particolare sul suo profilo che unisce una ottima preparazione clinica e una riconosciuta capacità chirurgica ad una non comune propensione alla docenza che il prof Massimo Franchi ha confermato con una Lettura Magistrale sugli interventi chirurgici nella complicanza più grave della gravidanza ovvero l’emorragia del post partum, spaziando dagli aspetti clinici e di tecnica chirurgica a quelli storici e filosofici. Questo riconoscimento attribuito ad un clinico e docente universitario di Verona è l’ennesima prova delle eccellenze delle quali si avvale l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata della nostra città. COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico. Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale. È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti • data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta • timbro personale del medico proponente • firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente • infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti VERONA MEDICA 21 ATTUALITÀ Nasce il “Tribunale dei diritti e doveri del medico”. Obiettivo: dialogo con i cittadini e tutela dei professionisti L’80% dei medici si sente a rischio di ricevere un esposto o una denuncia da parte dei pazienti e il 65% indica la causa nell’attuale “clima di esasperazione dell’opinione pubblica”. È sulla base di questi dati, emersi da una recente indagine condotta dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma sulla medicina difensiva, che si è deciso di realizzare il Tribunale dei diritti e dei doveri del medico (Tdme), presieduto dall’ex presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi. La sua mission è stata così spiegata: aprire un ponte di dialogo con i cittadini, curare la tutela degli interessi professionali ed il confronto con le parti politiche e sociali, stigmatizzare comportamenti professionali negativi ma anche offrire consulenza legale ai medici. Il Tdme si è dotato anche di un comitato etico, composto da professionisti esterni, che avrà il compito di vigilare sull’operato dell’associazione. “Ciò che è drammatico per i tanti medici onesti che lavorano ogni giorno - ha spiegato Falconi - è dover svolgere questo importantissimo lavoro con la paura di poter essere fisicamente aggrediti o magari diventare facile bersaglio di denunce”. “È proprio per questi motivi che ad oggi il 10% del budget della sanità viene sperperato con esami inutili, per la cosiddetta medicina difensiva”, ha puntualizzato il presidente del Tdme. L’idea di questo nuovo organismo, come si è precisato nel corso della sua presentazione, “non nasce per Spending review. Una sintesi Auto mediche Sono state escluse dai tagli le autovetture “per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza” Aumento Irpef in Regioni con Piano di rientro Approvato anche un provvedimento con cui si stabilisce che le Regioni in disavanzo sanitario potranno aumentare l’addizionale Irpef già dal 2013. 22 Farmaci L’incremento dello sconto al Ssn è limitato per le farmacie al 2,25% e per le aziende farmaceutiche al 4,1%. Il tetto per la spesa farmaceutica territoriale viene fissato per il 2012 al 13,1% e dal 2013 all’11,35%. Quello della farmaceutica ospedaliera viene fissato al 3,5%. Viene poi prevista l’adozione entro il 1° gennaio 2013 di un nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco (grossisti e farmacie) una tutela di tipo corporativo dei medici. Il nostro intento - ha dichiarato Falconi - è solo quello di garantire, nell’interesse di tutti, che i medici possano lavorare in condizioni di sufficiente dignità”. Quanto alle critiche emerse in alcune dichiarazioni rilasciate dal Tribunale dei diritti del malato (Tdm), che ha definito “inopportuna” questa iniziativa sia per la scelta del nome, sia perchè “crea una clima di contrapposizione”, Falconi ha replicato: “Sono rimasto dispiaciuto quando ho sentito parlare di contrapposizione. Noi siamo non solo disponibili al dialogo, ma abbiamo anche invitato da tempo il Tdm ad aderire al nostro comitato etico”. CARLO MATTEO PERUZZINI che sarà definito da un decreto della Salute di concerto con l’Economia, previa accordo con Aifa e associazioni di categoria. Il decreto dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. In caso di mancato accordo il decreto sarà comunque emanato, sentite le commissioni parlamentari competenti. Con l’entrata in vigore del nuovo metodo di remunerazione verranno a cadere gli sconti e le trattenute sulle somme dovute alle farmacie per la convezione con il Ssn. Il pay back resta al 100% a carico delle aziende farmaceutiche in caso di sfondamento del tetto di spesa anche per i farmaci orfani. Farmaci generici Ecco il testo: “Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per VERONA MEDICA ATTUALITÀ una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità di cui all’articolo 11, comma 12 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il farmacista comunque si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12.”. Fondo sanitario nazionale Il finanziamento del Ssn è ridotto di 900 milioni di euro per l’anno 2012, di 1.800 milioni di euro per l’anno 2013, di 2.000 milioni di euro per l’anno 2014 e di 2.100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015. La ripartizione delle risorse fra le regioni e le province autonome avviene secondo criteri e modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e PA, da recepire con Intesa Stato Regioni entro il 30 settembre 2012 con riferimento all’anno 2012 ed entro il 30 novembre 2012 con riferimento agli anni 2013 e seguenti. Patto per la Salute Ci sarà tempo fino al 15 novembre 2012 per siglare il Patto per la Salute. Ospedali Viene anticipato al 31 ottobre 2012 il termine per l’individuazione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l’assistenza ospedaliera da parte delle Regioni, previa intesa della Conferenza StatoRegioni. Slitta al 31 dicembre 2012 il termine per la riduzione dei posti letto ospedalieri in base al nuovo standard di 3,7 posti per mille abitanti, che sarà attuata al 50% nel pubblico e al 50% nel privato. Cure primarie Si prevede che, nell’ambito della ridefinizione della rete ospedaliera, si tenga conto della contestuale riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzata all’assistenza 24 ore su 24 sul territorio, anche con riferimento agli standard europei. Pubblico e privato È prevista la possibilità di sperimentare nuovi modelli di assistenza per contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere. Direttori sanitari e direttori medici Nelle aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie e negli Irccs, costituiti da un unico presidio, le funzioni di direttore sanitario assorbiranno anche quelle rivestite dall’attuale figura del direttore medico. Personale Nella valutazione dei rendiconti finanziari delle Regioni non saranno più considerati i risparmi ottenuti attraverso il taglio delle spese per il personale. Tuttavia, per le Regioni sottoposte ai Piani di rientro restano fermi gli specifici obiettivi previsti dai piani in materia di personale. Costi standard Accelerazione per l’adozione dei costi standard sanitari previsti dal federalismo fiscale. Entro il 31 ottobre 2012 il Governo dovrà acquisire e pubblicare i dati relativi ed entro il 31 dicembre 2012, definire i tempi di attuazione dell’adozione dei costi e fabbisogni standard in sanità. Valutazione degli esiti delle prestazioni sanitarie Spetterà all’Agenas, che pertanto sarà autorizzata ad accedere a tutti i dati informativi del Ssn. Concorsi farmacie Il testo è finalizzato a “rendere uniformi e trasparenti le modalità di espletamento delle procedure relative al concorso straordinario per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche”. CARLO MATTEO PERUZZINI ✂ VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA TEMPO LIBERO CERCO, OFFRO E SCAMBIO: ...................................................................................................................................................................................................... DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................... COGNOME NOME .............................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................. INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................ TELEFONO .............................................................................................................................................................................................................................................................. Nº TESSERA ORDINE VERONA MEDICA ............................................................................................................................................................................................................................... 23 ATTUALITÀ Spending Confusion La “spending review”, alla fine, è arrivata, e con questa …. le nuove norme sulla prescrizione dei farmaci. Da domani, quando dovrò prescrivere un farmaco per la prima volta, non potrò più indicare il nome ma il principio attivo. Si tratterà cioè di usare il generico (senza nessuna altra indicazione sul produttore) al posto del “branded” ogni volta che quel dato farmaco abbia un equivalente generico. Indicherò il vecchio nome commerciale solo se il farmaco era già in terapia continuativa. Per tutto il resto solo componente o componenti. Cosi per il collirio dovrò indicare due o tre nomi di principi attivi, così pure per l’antibiotico, l’antipertensivo, l’antiasmatico, l’antispastico … etc.. etc. La ditta che mi fornisce il “software” di gestione della cartella clinica mi ha già inviate le istruzioni per trasformare le mie prescrizioni in “principi attivi” con il relativo dosaggio. Non mi ha fornito, perché non può, le istruzioni che dovrò dare ai miei pazienti, che immagino saranno quantomeno sconcertati. Me lo immagino già il Sig. Oreste che ha fatto confusione la prima volta che il farmacista al posto del Lasix gli ha fornito la Furosemide. È arrivato dopo una settimana disidratato, perché oltre alle 2+1 cp di Lasix che gli avevo indicato sullo schema che teneva appeso sulla vetrina accanto al lavello in cucina, aveva assunto anche la Furosemide 2+1 come gli aveva insegnato il farmacista. Adesso se dovessi prescrivergli un farmaco nuovo dovrei indicare il principio attivo senza sapere cosa poi gli daranno effettivamente in farmacia. E sarà dura anche per il farmacista ricordarsi di dargli poi sempre quel tipo di generico o “branded”, perché Oreste le pillole 24 le riconosce dal colore della scatola, e dalla forma della compressa. In alternativa, e penso che dovrò con Lui per forza fare così, prescriverò quello che effettivamente penso ricordandomi di aggiungere le parole “non sostituibile”, ma in tal caso dovrò anche scrivere nella ricetta perché intendo agire così. Cosa scriverò? Che Oreste è un po’ rinc…..? Sul web, ma non solo su quello, è tutto un coro di proteste. C’è chi fa notare che per il SSN non ci sarà nessun risparmio perché la differenza tra “branded” e generico comunque la paga il paziente, e c’è chi dice che in fin dei conti anche quello è un risparmio per chi le me- dicine le deve pagare; c’è chi lancia l’allarme sostenendo che gli errori posologici (inevitabili) creeranno un aumento delle patologie “iatrogene” e relativo aumento dei ricoveri (e addio risparmi sperati), e chi sostiene che la manovra allargherà il mercato del generico creando le premesse per un abbassamento dei costi. Ma c’è anche chi ha fatto notare che la Legge ci fa “perdere ruolo sociale e professionale” dal momento che ora saremo noi a dover giustificare al farmacista le nostre scelte invece che il farmacista a dover giustificare la cosa quando quello che consegna è diverso dalla prescrizione; e ammonisce che in tal modo il “potere decisionale” (ed anche la responsabilità) si sposta dal medico al farmacista. Il mio, di farmacista non sembra per niente entusiasta, e mi verrebbe da pensare che semmai è la “politica” che ancora una volta confonde il suo ruolo con quello mio. Lasciando però, come al solito, a me la responsabilità. La maggior parte dei pareri comunque mi paiono negativi e concordi in una cosa: sul fatto che questa nuova norma sia proprio (mi si perdoni il termine) una “st….ta”. Quello che mi pare sicuro è che con queste nuove regole dovrò occupare molto più tempo a controllare principi attivi, posologie, nomi commerciali, scatole consegnate o cambiate, pillole assunte e pillole scambiate, errori posologici e stati confusionali. Con buona pace del “rischio clinico” e del tempo che dovrei invece dedicare a fare il lavoro che mi si addice. Di certo non potrò meravigliarmi se domani qualcuno mi dovesse proporre un corso ECM sul come istruire i pazienti a riconoscere le pillole dal principio attivo anziché dal colore loro e da quello della scatola che le contiene. Comunque vadano le cose, ho l’impressione che se gli allarmi lanciati dai più risulteranno veri, potrebbe anche darsi che questa “spending review” rischi di diventare una “spending confusion”. ROBERTO MORA G VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE Convocazione Assemblea Ordinaria Annuale A TUTTI I SIGNORI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI ISCRITTI ALL’ALBO PROFESSIONALE di VERONA LORO SEDI Egregio Collega, Ti invitiamo a partecipare all’Assemblea Ordinaria Annuale degli Iscritti che si terrà SABATO 27 OTTOBRE 2012 in 1ª Convocazione alle ore 07,00 ed in 2ª Convocazione alle ore 09,00 presso la Sala Marani(Ospedale Civile Borgo Trento) in Verona Via Camillo de Lellis per discutere il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Relazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri 2) Relazione del Presidente della Commissione Albo Odontoiatri 3) Relazione del Tesoriere: - Bilancio Consuntivo 2011 - Bilancio Preventivo 2013 4) Varie ed eventuali Ore 10,30 Incontro con neo-abilitati Ore 11,30 Premiazione Colleghi con 50 anni di laurea Ore 12,30 Buffet Il Presidente Dott. Roberto Mora Ai sensi del 3º comma dell’Art. 24 del DPR 221/50 “Nessun Iscritto può essere investito di più di due deleghe”. “La delega deve essere apposta in calce all’avviso di convocazione rimesso al delegato”. DELEGA: Il sottoscritto Dott. delega a rappresentarlo nell’Assemblea Ordinaria Annuale del 27/10/2012 il Dott. In fede VERONA MEDICA 25 NOTIZIE DALL’ORDINE Bilancio Consuntivo esercizio 2011 ENTRATE Avanzo di amministrazione all’inizio dell’esercizio 2011 Cassa e Banca ½ 288.999,22= Entrate Correnti Ruoli principali e brevi manu ½ 907.187,81= Entrate per prestazioni di servizi (certificati, pareri congruità, prima iscrizione) ½ 20.492,84= Entrate redditi e proventi (interessi attivi su depositi) ½ 5.770,67= Entrate compensative di spese correnti ½ 11.387,30= Entrate per alienazione beni immobili ½ 1.300.000,00= Entrate per partite di giro ½ 288.778,36= per un TOTALE di ENTRATE pari a ½ 2.822.616,20= USCITE Spese Correnti ordinarie ½ 165.617,34= Pagamenti in c/residuo 2010 (spese notarili) ½ 144.024,19= Spese di rappresentanza (onorificenze agli iscritti, necrologi e varie) ½ 18.956,81= Spese per il funzionamento di organi e Commissioni (Fed.ne Reg.le) ½ 4.936,45= Aggiornamento professionale e culturale, convegni, congressi e manifestazioni ½ 0,00= Spese per il bollettino VR-MEDICA ½ 31.668,80= Spese per abbonamenti a Gazzette Ufficiali, BUR, riviste e giornali ½ 551,70= Spese per il personale ½ 427.300,80= ½ 55.390,22= ½ 26.063,01= e mobili, materiali di consumo e varie) ½ 30.342,14= Spese postali, telefoniche, fax e sito internet ½ 15.058,35= Imposte, tasse, tributi oneri finanziari e quote non dovute iscritti ½ 8.171,88= Spese in conto capitale per acquisto beni strumentali ½ 2.365,81= Acquisizione beni immobili nuova sede ½ 1.330.960,00= Polizza TFR Dipendenti accantonamento indennità anzianità ½ 7.337,23= Rimborso quote sottoscrizione mutuo ENPAM ½ 174.380,54= Uscite per partite di giro ½ 290.927,48= per un TOTALE di USCITE pari a ½ 2.734.052,75= SALDO ATTIVO AL 31/12/2011 ½ 88.563,45= 26 VERONA MEDICA Spese per oneri e compensi per incarichi speciali (Avvocato, Consulente del lavoro, Consulente Fiscale,Visite Fiscali) Spese per la Sede (assicurazioni, spese condominiali, enel, riscaldamento, pulizia locali, manutenzione e riparazioni impianti) Spese per uffici (cancelleria, assistenza e riparazione attrezzature, macchine NOTIZIE DALL’ORDINE Bilancio Preventivo esercizio 2013 - entrate QUADRO GENERALE ENTRATE Codice Descrizione Competenza Cassa ½+120.658,01 ½+0,00 A-0 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE A-1 FONDO DI CASSA ½+0,00 ½+120.658,01 E-1 TITOLO I - ENTRATE CONTRIBUTIVE ½+0,00 ½+0,00 E-1-01 CATEGORIA I - Contributi associativi ½+920.500,00 ½+920.500,00 ½+920.500,00 ½+920.500,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+17.050,00 ½+17.050,00 ½+500,00 ½+500,00 ½+11.000,00 ½+11.000,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+28.550,00 ½+28.550,00 TOTALI TITOLO I E-1 E-2 TITOLO II - ENTRATE DIVERSE E-2-02 CATEGORIA II - Entrate per la prestazione di servizi E-2-03 CATEGORIA III - Redditi e proventi patrimoniali E-2-04 CATEGORIA IV - Poste correttive e compensative di spese correnti E-2-05 CATEGORIA V - Entrate non classificabili in altre voci TOTALI TITOLO II E-2 E-3 TITOLO III - ENTRATE PER ALIENAZIONE DI BENI PATRIMONIALI ½+0,00 ½+0,00 E-3-06 CATEGORIA VI - Alienazione beni mobili ½+0,00 ½+0,00 E-3-07 CATEGORIA VII - Alienazione beni immobili ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 TOTALI TITOLO III E-3 E-4 TITOLO IV - ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI E MUTUI ½+0,00 ½+0,00 E-4-08 CATEGORIA VIII - Assunzione mutui e prestiti ½+0,00 ½+0,00 E-4-09 CATEGORIA IX - Riscossione di crediti ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+1.373.308,01 ½+1.373.308,01 TOTALI TITOLO IV E-4 E-5 TITOLO V - ENTRATE PER PARTITE DI GIRO E-5-10 CATEGORIA X - Entrate aventi natura di partite di giro TOTALI TITOLO V E-5 TOTALE GENERALE Entrate VERONA MEDICA 27 NOTIZIE DALL’ORDINE Bilancio Preventivo esercizio 2013 - uscite Codice Descrizione P-0 DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE Competenza ½+0,00 Cassa ½+0,00 TITOLO I - SPESE CORRENTI ½+0,00 CATEGORIA I - Spese per gli organi istituzionali ½+119.000,00 CATEGORIA II - Spese di rappresentanza ½+24.500,00 CATEGORIA III - Spese per il funzionamento di organi e commissioni ½+6.000,00 CATEGORIA IV - Promozione culturale, convegni, congressi e altre manifestazioni ½+6.000,00 CATEGORIA V - Spese pubblicazioni, acquisto libri, riviste, e altre pubblicazioni ½+38.000,00 ½+401.500,00 CATEGORIA VI - Spese per il personale CATEGORIA VII - Spese per accertamenti sanitari ½+2.000,00 CATEGORIA VIII - Oneri e compensi per speciali incarichi ½+38.708,01 CATEGORIA IX - Spese per la sede ½+54.000,00 CATEGORIA X - Spese funzionamento, acquisto beni consumo, servizi, manutenzioni, noleggio materiali ½ +32.000,00 U-1-11 CATEGORIA XI - Spese postali, telefoniche, telegrafiche e internet ½+24.000,00 U-1-12 CATEGORIA XII - Oneri tributari ½+11.000,00 U-1-13 CATEGORIA XIII - Oneri finanziari ½+1.000,00 U-1-14 CATEGORIA XIV - Poste correttive e compensative entrate correnti ½+1.000,00 U-1-15 CATEGORIA XV - Spese non classificabili in altre voci ½+60.000,00 U-1-16 CATEGORIA XVI - Fondo di riserva per stanziamenti insufficienti ½+60.000,00 TOTALI TITOLO I U-1 ½+878.708,01 ½+0,00 ½+878.708,01 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+10.000,00 ½+10.000,00 U-1 U-1-01 U-1-02 U-1-03 U-1-04 U-1-05 U-1-06 U-1-07 U-1-08 U-1-09 U-1-10 U-2 TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE U-2-17 CATEGORIA XVII - Spese beni patrimoniali U-2-18 CATEGORIA XVIII - Spese per immobilizzazioni tecniche U-2-19 CATEGORIA XIX - Accantonamento indennità anzianità e similari TOTALI TITOLO II U-2 U-3 TITOLO III - ESTINZIONE DI MUTUI E ANTICIPAZIONI U-3-20 CATEGORIA XX - Quote mutui TOTALI TITOLO III U-3 U-4 TITOLO IV - USCITE PER PARTITE DI GIRO U-4-21 CATEGORIA XXI - Spese aventi natura di partite di giro TOTALI TITOLO IV U-4 TOTALE GENERALE Uscite 28 ½+119.000,00 ½+24.500,00 ½+6.000,00 ½+6.000,00 ½+38.000,00 ½+401.500,00 ½+2.000,00 ½+38.708,01 ½+54.000,00 ½+32.000,00 ½+24.000,00 ½+11.000,00 ½+1.000,00 ½+1.000,00 ½+60.000,00 ½+60.000,00 ½+6.000,00 ½+6.000,00 ½+16.000,00 ½+16.000,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+175.000,00 ½+175.000,00 ½+175.000,00 ½+175.000,00 ½+0,00 ½+0,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+303.600,00 ½+1.373.308,01 ½+1.373.308,01 VERONA MEDICA ATTUALITÀ Schizofrenia Sociale e Professione Medica ALBERTO PERONI Il nostro magnifico ma squinternato Paese sta vivendo una crisi strutturale profonda che ha le sue radici in un passato abbastanza lontano e che, l’attuale “crisi” non ha fatto altro che accelerare esponenzialmente. Affiorano,infatti, oggi i risultati di vecchi vizi e di storiche furberie di cui tutti ci rendevamo conto, ma con i quali per pigrizia o per convenienza momentanea non abbiamo saputo, e talora voluto - come categoria intendo- fare i conti. Cosa c’entra tutto ciò con un bollettino dell’Ordine? Vi chiedo umilmente un po’ di pazienza, ma vorrei partire dalla semeiotica sociale, sì perché il nostro paziente è in primo luogo la Società. Ci riteniamo moderni perché in maniera “politicamente corretta” ci siamo globalizzati, accettiamo tutto e tutti, ci riteniamo onnipotenti ed onniscienti; la crisi attuale ci sta dimostrando brutalmente che non è così. Abbiamo ritenuto che il libero mercato fosse un must assoluto, che la opulenta produzione di beni di consumo ci avrebbe reso più moderni e quindi felici, ed invece Illusione e delusione si ricorrono continuamente passando per la noia e la difficoltà di comunicare veramente con gli altri, in una babele infinita dove tutti siamo ad un tempo vittime e carnefici. Partiamo dalle cose più semplici ed evidenti come la Televisione; ci rendiamo conto della schizofrenia dei messaggi che in maniera assolutamente non selettiva vengono vomitati (scusate il termine non precisamente charmant) dagli schermi ultrapiatti ogni giorno, a getto continuo? Molti eminenti Colleghi prestano il loro volto e le loro competenze a trasmissioni dal largo seguito incoraggiandoci a nutrirci correttamente, a fare movi- VERONA MEDICA mento, ad intraprendere abitudini sane e contemporaneamente, in parallelo, vi è tutto un grandinare di messaggi devastanti in favore di merendine, cioccolato, cibi spazzatura e quant’altro in assoluta controtendenza con Scienza e buon senso. L’opulenza della società fa sì che abbiamo neonati gettati nei cassonetti (in alcune realtà più riflessive è stata ripri- tivi, dall’abiezione al satanismo, dalla droga alla noia e poi ci stupiamo se ragazzini imberbi, emuli di ciò che vedono su grandi e piccoli schermi non si rendono neanche conto che lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina, forse appena pubere, è un’azione BESTIALE, prima ancora che un reato, che devasterà la vita di un numero impressionante di persone?! Ma se questi argomenti sono tosti, che dire del semplice buon gusto? Sì perché mentre stai mangiando o digerendo ti viene proposto/imposto di pensare a come è possibile “eliminare l’odore delle tue parti intime”! e così pure quelli derivanti dalle normali funzioni fisiologiche neonatali o delle tue patologie (ad esempio l’incontinenza urinaria) legate alla delittuosa terza età. stinata la ruota degli esposti) e nonne mamme surrogate; donne che per il lavoro attuano una vita di contraccezione ostinata e poi si sottopongono a trattamenti ormonali intensivi per recitare una gravidanza ai confini della menopausa. A me tutto questo fa venire in mente la schizofrenia! Ogni giorno i professionisti della penna ci stordiscono propinandoci in video ed in voce un campionario monotono di violenze incredibili di singoli e di gruppi, di criminali o di Stati sovrani che spaziano dalla pazzia ai futili mo- E del normale rapporto con il corpo? Se le ascelle non ti olezzano di fragranze esotiche (erotiche?) sei un animale, vergognati! Le normali secrezioni a metà del ciclo mestruale o lo spotting devono essere sigillate con i salva slip sempre più sottili ed invisibili (come se si dovesse girare per strada sempre con la sola biancheria intima…!). Senza contare che l’occlusione di queste secrezioni fisiologiche determina il loro ristagno in vagina, la loro fermentazione e ciò è causa continua di cerviciti, leucoxantorree e pruriti intimi che ti rendono 29 ATTUALITÀ socialmente (!?) impresentabile. Del resto che si creino delle pubblicità mirate a questo vuol dire che il fenomeno è diffuso. Ma non preoccupatevi ecco che i principi del bazar hanno ancora una volta una soluzione intelligente! Avete ora l’occasione di giocare ai dottori varcando la soglia attrattiva mirabilandica del FAI DA TE! Perché ti puoi auto medicare con antimicotici che puoi autosomministrarti facilmente (chi ha detto che ci vuole un Medico per affrontare dei problemi così naturali?). Ci si affidi alla Natura per bacco! E allora ecco gli antisettici, le erbe ed erbette, le lavandine, e compagnia cantando perché cosa c’è di meglio del rimedio naturale?! Come se giocare con un naturalissimo ed elegantissimo cobra indiano (Naja Naja, Linnaeus, 1758) non vi facesse correre alcun rischio! L’automedicazione! Sembra sia diventato un nuovo gioco di società. Una cefalea, una stipsi, una lombalgia sono sempre –certamente- delle sciocchezze che ciascuno ha il diritto di autogestire. Chi ha detto che ci si deve rivolgere per tempo al proprio Medico Curante?! Quello non c’è mai, scrive solamente, non visita, ti fa perdere tempo….; meglio consultare amici ed altri opinion leaders, specie se alternativi! Peccato che i grandi numeri dicano esattamente il contrario. L’Italia, quasi ultima in Europa nella spesa sanitaria pro capite, è ai primissimi posti nella qualità dei servizi offerti (dati OMS). L’invecchiamento della popolazione ne è un fedele ed oggettivo indicatore. Abbiamo allungato la vita ma che ne è stato della qualità? Le malattie degenerative, specie neurologiche, trovano adeguata risposta sociale? Nella quotidiana lamentazione della Spending Review (era così retrò chiamarla revisione della spesa e magari la gente ci avrebbe prestato più attenzione!) la forbice governativa sembra animarsi ogni giorno più per potare inesistenti rami secchi proprio là dove non ce ne sono. Perché i tagli non vengono fatti nei folti, impenetrabili, boschi della Casta e dell’Ultracasta dove, perlomeno, servirebbero a dare un segnale di incoraggiamento a tutto il Paese Reale? 30 La classe politica, da qualche decennio ha tradito l’articolo 1 della Costituzione Repubblicana che recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Non sulla Finanza….! E che dire delle novità sui farmaci equivalenti? Sono ormai molte le voci che si levano perché in nome dell’Economia si stanno attuando interventi a gamba tesa da parte di gente che poco o nulla conosce della difficile interazione Medico-Paziente. E sarà poi proprio vero che questo farmaco o quello sono proprio è uguali ? In dermatologia a parità di principio attivo sono anche gli eccipienti ed i veicoli che hanno rilevanza ai fini di tollerabilità ed efficacia; questo lo sanno gli studenti… ma forse non lo sa chi decide muovendosi come un Elefante in cristalleria! L’idea di imporre a Medici di Famiglia e i PLS di scrivere solo il nome del principio attivo mi pare un’idea bislacca. A parte la lungaggine ed il tempo che si dovranno dedicare a queste incombenze la cosa non tiene conto che: • il sistema di monitoraggio è attualmente modulato sui nomi commerciali e quindi allo stesso principio attivo afferirebbero più nomi commerciali che hanno costi diversi; • Nel caso di associazioni di farmaci si aprirebbe una nuova sotto finestra, anzi più nuove finestre, dato che le associazioni possono essere solo parzialmente uguali; • L’imputazione contabile sulla base dei principi attivi risulterebbe ingestibile dato che più ditte producono lo stesso farmaco, con costi talora assai diversi; Insomma, more solito, la montagna (l’Ufficio Complicazione Affari Semplici o UCAS) ha partorito il topolino. La cosa più razionale, dato che in Italia la spesa farmaceutica non è certamente la voce principale, era quella di allineare tutti i farmaci rimborsabili SSN, sulla base del principio attivo, o al costo del più basso o ad una loro media ponderata, lasciando l’eventuale minima differenza a carico del Paziente. Avremmo così risparmiato l’usura dei nervi di Medici e Pazienti, ed evitato gli ipotetici sprechi. Woody Allen disse una volta che “Un farmaco è quella sostanza che, iniettata in un ratto, produce un articolo scientifico”. Per anni abbiamo enfatizzato la Evidence Based Medicine (o EBM); da più parti ora si sostiene che le evidenze di certa medicina sono state costruite da topi di biblioteca che, spulciando enormi data base, hanno costruito una “verità oggettiva” sulla base di pubblicazioni quasi tutte finanziate dall’industria farmaceutica. E allora ? Come disse Gogol: chi controlla i controllori? Da qualche anno ora, in maniera veramente indipendente, si propone di cambiare l’acronimo EBM in XBM che significa Experience Based Medicine. Perché buttare infatti le esperienze sul campo di tanti Medici che hanno fatto le loro personali esperienze in un dato ambito, le hanno verificate, hanno risolto casi reali per irreggimentarle in percorsi noti come Linee Guida? I magistrati non sono liberi di esercitare il loro libero convincimento? Perché i medici no? Ricordiamo che NON ESISTONO LE MALATTIE (queste sono solo convenzioni didattico-scientifiche) MA MALATI, e di questi non ce ne sono due di perfettamente uguali. Tutti ormai sappiamo cosa significa “medicina difensiva”. Quando mi sono laureato pensavo fosse una branca della medicina militare. Quanti sprechi ora avvengono per attuarla ? Per i Medici (come fu già per gli Ingeneri sotto Stalin – sto rileggendo in questi mesi Arcipelago Gulag) la caccia è aperta. Iniziata qualche decennio fa in maniera strisciante ora ha raggiunto una visibilità che non può sfuggire a nessuno. A fronte del fatto (certo) che il contenzioso civile per responsabilità mediche vede regolarmente l’archiviazione in oltre l’80% dei casi per manifesta insussistenza dell’accusa, da qualche anno molti studi legali, data la pletora di avvocati (la sola Napoli ne conta un numero maggiore dell’intera Francia) hanno deciso che se il lavoro non c’è va inventato. Dove pescare meglio che in una vasca d’allevamento dove i pesci non possono fuggire? VERONA MEDICA ATTUALITÀ Così capita che quando l’ultranovantenne, marantico, con polipatologie croniche entra in Ospedale e qualche giorno ha la brutta idea di morire diventa naturale cercare qualcuno cui dare la COLPA. E parte la causa al nosocomio che ha l’Assicurazione. Tanto qualcosa sempre ne esce; del resto non c’è nulla da perdere e tutto da guadagnare! Chi non ci crede vada a visitare il web e digiti “Obiettivo risarcimento”. Vi troverà testimonial di qualità “Avvocato milanese, professore universitario, Presidente delle Camere Penali, già Presidente della Commissione Giustizia della Camera e Deputato alla quarta legislatura”. Occorre una norma che punisca le liti temerarie costringendo chi le intenta (pazienti o loro familiari, avvocati e medici legali- in solido) non solo a sostenere le spese di giudizio ma anche i danni d’immagine ( e le preoccupazioni) che i sanitari indebitamente inquisiti sono costretti a patire. E magari una che preveda sanzioni all’avvocato che risulti avere patrocinato in modo spregiudicato tali cause. Si potrebbe avere così un alleggerimento della Giustizia e ad una significativa riduzione della spesa. A Padova il 28-29 Settembre Cyber-Medicine Le opportunità offerte dallo sviluppo di internet stanno modificando radicalmente gli scenari applicativi in sanità e medicina. Siamo di fronte alla presenza di una rete informatica che trascina e condiziona l’informazione subordinandola alle nuove esigenze di comunicazione e integrazione in tutti i campi configurando una compenetrazione tra assistenza sanitaria, tecnologie informatiche e decisioni nell’ambito della cura. È tale la trasformazione che alcuni studiosi propongono una nuova categoria concettuale che, superando il concetto derivato dalle innumerevoli applicazioni, possa ricomprendere il fenomeno in termini onnicomprensivi: la CYBERMEDICINE. Ci domandiamo se la Cybermedicine sia solo uno strumento operativo della medicina o i suoi contenuti modificano di fatto la medicina fin qui intesa rivoluzionandola profondamente con tutte le conseguenze epistemologiche ed ermeneutiche proprie di una nuova disciplina in grado di colmare la crescita di aspettative da parte del paziente. MEDICINA DI FAMIGLIA COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO AL SOSTITUTO Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che: “L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..” Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”. Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre. In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile: Compenso forfetario X 70%: 30 = X (somma dovuta per ogni giorno di sostituzione) X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre VERONA MEDICA 31 STORIA DELLA MEDICINA Un’indigestione politica: Cicerone e la malva1 Roma, 46 a.C. Cesare, dopo aver sconfitto in aprile quanto rimaneva dell’esercito pompeiano a Tapso, fece ritorno nella capitale come signore incontrastato della res publica romana. Solo l’anno precedente era stato eletto, da un senato ormai evanescente, dictator con carica decennale. I quattro trionfi2 celebrati tra l’agosto e il settembre del 46 sancirono infine il tramonto definitivo della fazione pompeiana: la vecchia repubblica, ormai prostrata, cedeva il passo, dopo un’estenuante guerra civile, alle prime avvisaglie del futuro impero. Piegato quindi il partito degli optimates, incarnato dall’aristocrazia senatoriale, Cesare, accentrato ogni potere nelle proprie mani, poté quindi soddisfare le pretese dei suoi populares: dopo aver elargito somme di denaro al popolo e aver ricompensato i propri legionari con il bottino di innumerevoli campagne militari, il futuro dittatore a vita decise di riorganizzare la struttura statale e di mettere mano a una serie di leggi che incontrassero il favore dei propri sostenitori. Secondo quanto tramandato da Svetonio, venne emanata nel 46 la Lex Iulia Sumptuaria3, la quale mirava a riequilibrare gli eccessi e le pubbliche manifestazioni di lusso, come l’uso delle lettighe, delle vesti di porpora e delle perle, fatta eccezione per determinate occasioni e classi di età. Svetonio riporta inoltre che tale legge suntuaria tendeva anche a regolare gli eccessi della tavola, situazioni a cui Cesare stesso prestava particolare attenzione: «Mise in pratica soprattutto la legge suntuaria, dopo aver disposto delle guardie attorno al macello, le quali sequestrassero le merci contrarie al divieto e gliele portassero, e inviati talvolta littori e soldati a confiscare i cibi sulle tavole già imbandite, qualora i custodi fossero stati elusi»4. Un’ulteriore testimonianza della legge è presente anche nelle Epistulae ad familiares di Cicerone. Tra l’ottobre del 32 46 e il febbraio del 45, l’oratore scriveva a Marco Fabio Gallo, ricco uomo d’affari e dotto epicureo5, l’epistola fam. 7, 26, con la quale lo informava di essersi trasferito nella propria villa di Tuscolo per un breve soggiorno al fine di guarire da seri disturbi intestinali che lo affliggevano ormai da una diecina di giorni6. Cicerone, legato al suo corrispondente da un comune gusto per gli studi7, coglie così l’occasione per un arguto gioco ironico8: lui, fiero oppositore della filosofia epicurea, si troverebbe a soffrire di stranguria e dissenteria9, le stesse malattie per cui gli Stoici canzonano il tuo Epicuro10. Cicerone continua poi sullo stesso tono adducendo come causa del malessere proprio la legge suntuaria promulgata da Cesare pochi mesi prima: «La legge suntuaria, che si ritiene dovesse portare frugalità, proprio quella mi ha tratto in inganno»11. Una delle finalità della maggior parte delle leggi suntuarie era infatti quella di ridurre l’utilizzo dei piatti a base di carne, pietanza allora molto costosa, in favore invece di verdure e ortaggi, caratterizzati da basso costo e facile reperibilità. Godevano invece di uno status particolare i condimenti, i quali, sebbene talvolta molto costosi, erano tuttavia indispensabili per la conservazione dei cibi o per mascherare i gusti di pietanze deperibili. Tali restrizioni indussero quindi i cuochi dell’epoca a elaborare nuove ricette a base di verdure, le quali venivano rese più gustose e appetibili per mezzo di innumerevoli salse. Cicerone stesso aveva notato la nuova tendenza: «Infatti questi ghiottoni, mentre desiderano far piacere i frutti della terra, che sono esentati dalla legge, condiscono funghi, erbette e ogni tipologia di erba in modo tale che non vi possa essere nulla di più buono».12 Ma proprio l’uso smodato di tali pietanze durante una cena augurale in casa di Publio Cornelio Lentulo Spinther13 avrebbe causato i malesseri intestinali dell’Arpinate: «Mi è capitato durante una cena a casa di Lentulo, mi colse una così grande diarrea che proprio oggi per la prima volta sembra inizi ad arrestarsi».14 Una semplice bietola e una piccola malva avrebbero quindi piegato un allenato buongustaio come Cicerone: «E così io, che resistevo facilmente a ostriche e murene, sono stato ingannato da una bietola e da una malva».15 L’oratore, nell’ordire la sua tela letteraria, sembra quasi fare ironicamente riferimento al nulla di troppo16 di apollinea memoria: l’eccesso e la dismisura sono sempre in agguato, pertanto l’uomo saggio deve attenersi al giusto mezzo e alla giusta misura. L’Arpinate, traviato dalla bontà della ricetta e dal suo piacere per la buona cucina, sarà quindi più cauto, dovesse trattarsi anche di una semplice bietola o di una piccola malva. È difficile non immaginare un sorriso sul volto di Fabio Gallo: Cicerone, console del 63, fiero avversario della congiura di Catilina, oratore di successo, uno tra gli uomini più in vista della Roma del I sec., dopo aver resistito a battaglie ed intrighi politici, verrebbe alla fine piegato da una semplice pietanza a base di verdure. L’ironia che scaturisce da questa epistola ciceroniana è generata da due aspetti letterari: il carattere intrinseco delle Epistulae ad Familiares, le quali alternano emozioni ed episodi tra i più disparati, e la tecnica stilistica di Cicerone, capace di raggiungere le più VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA varie sfumature con pochi e sapienti colpi di pennello17. Ne deriva una ironica sceneggiatura teatrale, della quale l’Arpinate è autore e protagonista, la casa di Lentulo il luogo della scena, Fabio Gallo spettatore non pagante, malva e bietola attori principali. Tale mimo vorrebbe divertire per mezzo di un episodio realmente accaduto, ma avrebbe anche lo scopo di ironizzare sulla recente Lex Sumptuaria di Cesare18. Se l’idea del futuro dittatore a vita era quella di limitare gli eccessi culinari dei cuochi delle famiglie patrizie, tale progetto sarebbe stato lodevole nelle intenzioni ma inefficace nei risultati: gli eccessi si sarebbero infatti ritrovati nella preparazione delle portate stesse, ricche di salse e di spezie per renderle più prelibate e gradevoli. Cicerone si servirebbe quindi di una teatralizzazione di un divertente episodio culinario per esprimere il proprio velato dissenso nei confronti del regime di Cesare e delle sue scelte politiche: l’affresco della cena di Lentulo, rispettosa delle limitazioni imposte della Lex Sumptuaria, e le sue conseguenze sull’intestino dell’oratore offrirebbero un più che efficace argomento allo scopo dell’Arpinate. Cicerone assumerebbe pertanto il ruolo di un comico romano. Non si tratta però dell’unico caso di teatralizzazione di un episodio ai fini di ironico commento politico o filosofico, ma di un espediente stilistico-letterario peculario dell’epistolario ciceroniano. Un caso analogo sembrerebbe rappresentato dall’epistola fam. 9, 18, risalente al luglio del 46. Cicerone informa l’amico Lucio Papirio Peto di aver intrapreso la carriera di maestro di retorica all’indomani della sua uscita dal proscenio dei tribunali e della politica. Tra i suoi allievi figuravano in particolare Aulo Irzio, l’autore dell’ottavo libro del De bello Gallico, e Publio Cornelio Dolabella, terzo marito della figlia Tullia, entrambi appartenenti alla fazione cesariana. Peto doveva aver colto l’occasione, in una epistola ora non più tràdita, per far notare il fatto al suo corrispondente: lui, antico sostenitore del partito pompeiano, si trovava a essere maestro proprio di due tra i cesariani più in vista. Cicerone rispondeva all’amico elencando i vantaggi della propria scelta e servendosi infine di un’arguta immagine tratta ancora una volta dal mondo culinario: VERONA MEDICA «Ho fatto fuori più pavoni io che galletti tu. Lì tu ti compiaci del diritto di Aterio, io qui del brodo di Irzio»19. Cicerone gioca con i doppi sensi: il termine pavo veniva usato tanto come “pavone” (animale allora molto pregiato) quanto per indicare un simbolo di vanità; conficio sarebbe traducibile sia con “consumare” sia con “trucidare”; mentre ius, oltre a identificare il “diritto”, indica anche il “brodo”. L’immagine che ne deriva sembrerebbe assumere tinte da commedia plautina: Cicerone, astuto maestro di retorica dai trascorsi pompeiani, attirerebbe a sé come allievi proprio Irzio e Dolabella, cesariani della prima ora, resi vanitosi dalla vittoria della fazione di appartenenza; quest’ulti- Malva Silvestris mi si comporterebbero proprio come due pavoni che sguazzano, ignari, nel brodo preparato da un cuoco sopraffino; i caratteri sono quindi rovesciati, dal momento che non è più il pompeiano a servirsi dei cesariani, ma sono invece i cesariani a fare inconsapevolmente il gioco del pompeiano. Una sceneggiatura che, se solamente rappresentata, avrebbe certo strappato qualche sorriso, almeno presso gli oppositori di Cesare. Lessico culinario, teatralizzazione di un episodio e velato dissenso politico sarebbe un trittico nuovamente congiunto. Ma tornando all’epistola fam. 7, 26, si potrà notare come Cicerone, oltre a fare riferimento alla Lex Sum- ptuaria del 46, insista in più di un punto con l’esagerazione spita al grottesco dei propri disturbi intestinali. L’Arpinate dapprima allude genericamente a problemi ex intestinis (specificando tuttavia febrim non haberem) e afferma solo in seguito di essere accomunato a Epicuro da WXVEKKSYVMO OEiHYWIRXIVMOTUL, infine di essere stato afflitto da HMVVSME. Causa di tale disturbo sarebbero state beta et malva. Per quanto riguarda il termine beta, A. Ernout e A. Meillet20 traducono bette, poirée, indicando quindi la beta vulgaris. Tuttavia in questa tipologia rientrano numerose varietà di bietole, tra cui quella rossa (Beta vulgaris var. cruenta), da zucchero (Beta vulgaris var. saccharifera), da foraggio (Beta vulgaris var. crassa) o la bietola (Beta vulgaris var. cicla), senza contare le diverse tipologie di tuberi (basti pensare solamente ad alcune varianti quali Albina Vereduna, Golden Burpee’s o Red Ace). Pertanto, sebbene siano noti blandi effetti lassativi anche tra le qualità officinali delle bietole, sarebbe difficile identificare con precisione il tipo di beta consumata da Cicerone. Risulta invece più trasparente il termine malva, con il quale si è soliti indicare la Malva sylvestris, pianta erbacea alta fino a un metro dai petali bilobati di colore rosaceo. Il nome malva deriverebbe dall’espressione latina mollire alveum, con un chiaro riferimento alle qualità emollienti e lassative della pianta stessa. Il sostantivo latino sarebbe infatti da ricondurre al greco QEPGL QEP³GL ( QEP³GE in Epicarmo), la cui radice QEP- comparirebbe anche nel verbo QEPWW[ (propriamente “rendere molle, ammorbidire”) e nell’aggettivo QEPEO³N, il cui primo significato concreto di “molle, tenero” assumerebbe la sfumatura figurata di “dolce, tenero”, sfociando infine in un rimprovero morale col significato di “debole, vizioso, corrotto nei costumi, molle”. Oltre a fini gastronomici, le foglie e i fiori di malva sono tuttavia usati principalmente in erboristeria proprio per le loro importanti qualità terapeutiche: esse contengono infatti mucillagini anti-infiammatore particolarmente utili contro afte, infiammazioni delle mucose e stitichezza; sono inoltre utili in terapie antispasmodiche e diuretiche grazie alla presenza di malvina e malvidia, venendo quindi usate come 33 STORIA DELLA MEDICINA emollienti per bocca e gola e contro la tosse; infine conterrebbero sostanze organiche quali le vitamine B1, B2 e C, oltre ad altri elementi come carotene, acido clorogenico, acido caffeico, flavonoidi, potassio e tannini, utili contro infezioni e batteri delle vie intestinali e respiratorie. Al termine di tale disamina sembrerebbe quindi che un abuso di portate a base di malva abbia potuto causare la HMVVSME accusata da Cicerone, seppure sia difficile pensare che tale disturbo possa essere durato così a lungo. Ma senza dubbio l’Arpinate può essere ricorso all’iperbole per aumentare l’effetto comico dell’episodio. È tuttavia anche possibile che la HYWIRXIVMOTUL, malattia infettiva di cui la HMVVSME altro non sarebbe che un sintomo, sia stata causata da un ingerimento eccessivo di alimenti infetti, specie se si tiene presente il livello inadeguato di igiene e di conservazione dei cibi, spesso a quel tempo del tutto inadeguato. La mancanza di febbre, segno quest’ultimo che spessissimo si accompagna alla dissenteria infettiva, viene sottolineata da Cicerone per mezzo di un’iperbolica descrizione dei sintomi: infatti non riusciva a convincere del proprio disturbo i numerosi clientes: «Poiché da dieci giorni ormai soffrivo molto di problemi intestinali e tuttavia non riuscivo a convincere coloro che desideravano i mie servizi dal momento che non avevo febbre, mi rifugiai nella villa di Tuscolo»21. Beta, malva e Lex Sumptuaria sarebbero quindi gli insoliti protagonisti dell’ironico episodio raccontato da Cicerone in fam. 7, 26. Tuttavia, soffermandoci ulteriormente sulla malva, è interessante notare come tale piccola pianta non compaia solamente nell’epistolario ciceroniano, ma accompagni sia la letteratura greca sia quella latina in ogni loro fase: sullo sfondo, umilmente, nei più diversi contesti e con i più disparati stili, ma pur sempre presente. Il capitolo che segue si propone quindi di delineare una breve storia della malva nella letteratura greca e latina. 2. Le qualità terapeutiche e officinali della malva erano ben conosciute già presso i greci. Tra le più antiche attestazioni scritte si ricorda infatti un passo de Le opere e i giorni di Esiodo in cui l’autore nell’VIII-VII sec. a.C. accenna alla preziosità della piccola pianta: 34 «Sciocchi, perché non sanno quanto più grande è la metà dell’intero / né quanto grande vantaggio vi sia nella malva e nell’asfodelo»22. Le parole di Esiodo suonano quasi oracolari: ai disonesti aristocratici, chiusi nella loro casta e ignari del resto, l’autore contrappone un’onestà fatta di cose semplici, umili nel senso più etimologico della parola, cioè cresciute vicino alla terra: la malva e l’asfodelo, piante semplici ed esili, ma preziose per chi si abbassi a conoscerle. Che la malva fosse un alimento economico e facilmente reperibile è affermato anche da Aristofane nel Pluto, commedia messa in scena durante le Lenee del 388. Qui il contesto è tuttavia assolutamente diverso rispetto al passo esiodeo: il tono è meno oracolare, anzi drammaticamente realistico, caratterizzato da un sarcasmo che percorre in sottofondo l’intero episodio. È infatti Cremilo, uno dei personaggi, a rinfacciare alla Povertà personificata le difficoltà che lei stessa infligge all’uomo, mostrandole giacigli impagliati al posto di letti, stuoie fradice per materassi, massi come cuscini e ciuffi di malva come pane: «Cibarsi con ciuffi di malva al posto di pane»23. Un contesto ancora diverso è offerto a distanza di qualche secolo da Artemidoro di Daldi, trattatista greco del II secolo, vissuto all’epoca di Antonino Pio e Marco Aurelio, autore di una Intepretazione dei Sogni, uno tra i pochi trattati greci ancora conservati su questo argomento di studio. L’opera è organizzata secondo una serie di capitoli all’interno dei quali vengono in un primo momento elencati i diversi contenuti dei sogni, per poi essere interpretati in base alle loro caratteristiche intrinseche ed estrinseche. In una particolare sezione dedicata alla presenza di alimenti nei sogni, l’autore si sofferma velocemente anche sugli effetti della malva: «Bietola, malva, lapazio, lapazio aspro e atreplice sono propizi ai soli debitori poiché sconvolgono lo stomaco ed espellono i residui che vi si trovano; infatti lo stomaco e gli intestini sono particolarmente affini a un usuraio»24. Artemidoro formula la sua interpretazione tramite il principio di analogia: tanto la malva quanto l’usuraio provocano un effetto lassativo indotto o subito sull’uo- mo, la prima di scorie, il secondo di sostanze. Ben più complessa è invece la spiegazione riguardante il fiore di malva che Artemidoro da in una sezione dedicata alla botanica e, più precisamente, alle corone dei fiori25. Solo per giardinieri e contadini sognare i petali di malva e rododendro è un auspicio favorevole, mentre per il resto delle persone è indice di pene e partenze: «Il fiore della malva e del rododendro sono propizi ai solo giardinieri e vecchi, mentre agli altri indicano sofferenze e partenze»26. Nel medesimo secolo il filosofo e trattatista Giamblico dedica parte della Vita Pitagorica alla descrizione del regime alimentare di Pitagora27. Secondo i pitagorici anche il regime alimentare, quando è giusto e ordinato, fornisce un notevole contributo alla migliore educazione. Il primo assioma era quello di evitare quei cibi che producono flatulenza e disordini all’intestino28. Ne consegue l’esclusione della malva: «Così esortava ad astenersi dalla malva, in quanto essa è il primo messaggero e il segno del legame di affinità intercorrente tra i cieli e ciò che vi è sulla terra»29. Si tratta di una testimonianza piuttosto interessante, dal momento che Claudio Eliano, filosofo ed enciclopedista vissuto tra II e III secolo, riporta che lo stesso Pitagora aveva affermato che la malva era la pianta più sacra: «Diceva [scil. Pitagora] che la pianta della malva fosse la più sacra»30. Tale considerazione sembrerebbe trovare un riscontro nelle più diffuse (e meno iniziatiche) teorie mediche greche del tempo, le quali vedevano nella malva un fondamentale ausilio terapeutico nella cura di molteplici patologie. Già nel quarto secolo a.C. aveva infatti iniziato a diffondersi in Grecia un nuovo tipo di medicina, non più basato su labili credenze o mere analisi empiriche, bensì su solide osservazioni scientifiche, raggiungendo quindi notevoli risultati a livello diagnostico e terapeutico. Tra gli artefici di questa rivoluzione in campo medico figurano medici e scrittori come: Alcmeone di Crotone, Empedocle di Agrigento, Filolao di Taranto e Ippocrate. Questa stessa scienza medica, dopo essersi arricchita di ulteriori nozioni, avrebbe fatto il suo arrivo a Roma sul finire del terzo secolo a.C., portando con sé il VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA proprio bagaglio di conoscenze. La malva trova quindi ampio spazio nei trattati medici greci, soprattutto nei capitoli riguardanti le erbe officinali e le terapie a base di farmaci31. Basti pensare ad Alessandro di Tralles, medico bizantino nato al tempo di Giustiniano I e autore di una monumentale De re medica in dodici volumi, il quale consiglia l’utilizzo della malva per curare il mal di testa in seguito a trauma cranico, in particolar modo col sopraggiungere di uno stato febbrile: «In queste circostanze infatti, poiché conveniente contro la febbre, è necessario somministrare a loro succo di orzo mondato, tuorli d’uova, d’uova, malva bollita, lattuga, indivia e zucca»32. Ma non solo: il medico bizantino lodava le qualità terapeutiche della malva anche per patologie eterogenee, quali l’emicrania dovuta a umore bilioso33, la frenite34 e l’epilessia35. A testimonianza della conoscenza delle proprietà della malva presso la scienza medica bizantina basti pensare anche a Paolo di Egina, medico greco di VII secolo importante per le sue osservazioni in campo chirurgico e autore di un compendio in sette libri di tutta la scienza medica fino ad allora tramandata. All’interno del sesto volume dei Libri Medicinales, l’autore consigliava un decotto a base di malva, sebbene in questo caso nella variante lavatera (conosciuta anche come malva regina), per uso locale allo scopo di far riassorbire il flemmone della meninge: «Si adoperino anche medicinali da applicare localmente, come l’acqua di rosa calda, e si laverà con malva lavatera bollita, fieno greco, semi di lino, camomilla e simili»36. Numerose altre attestazione della presenza della malva si trovano inoltre lungo le sponde del Tevere. I fiori di malva compaiono infatti anche sulla parca tavola di Orazio, in una natura morta composta da qualche oliva maturata al sole e da foglie di cicoria37: è la voce, pacata ma dal tono fermo, del poeta epicureo che chiede solamente una vita lunga e semplice. Ma Orazio ricorda ancora la malva negli Epodi, stavolta alludendo alle sue proprietà curative: «Le malve salubri al corpo appesantito»38. Al blando effetto lassativo della malva accenna il contemporaneo Aulo Cornelio Celso, enciclopedista di origine VERONA MEDICA gallica e autore di un perduto De artibus in sei libri, di cui l’unico restante è il trattato De medicina, ritrovato a Milano da Giovanni Lamola nel 1427 (ora Cod. Laur. 73. 1) 39. In un capitolo dedicato esplicitamente alle pratiche di enteroclisma, Celso afferma: «Poi si deve iniettare nel ventre acqua pura, se siamo soddisfatti di una cura leggera, acqua melata (idromele), se si desidera più intensa; se dolcemente, si inietta acqua nella quale è stato decotto fieno greco o orzo mondato o malva [se si deve astringere, si deve iniettare decozione di verbene]; è invece irritante l’acqua marina o l’acqua salata; ed entrambe risultano più efficaci quando bollite»40. greco o seme di lino cotto nel vino passito»45. Gli scritti di Celso rappresentano una delle prime fonti scritte della scienza medica romana. Non deve sorprendere la mancanza di una radicata scienza medica presso autori e medici latini: infatti prima del III sec. a.C. la medicina romana, quando non ricorreva a improbabili formule magiche o a grossolani mezzi pratici, coincideva con la scientia herbarum, amministrata e somministrata principalmente dal pater familias. Solo dopo l’arrivo a Roma dei primi medici greci in seguito alle guerre puniche46, la medicina romana iniziò a dotarsi di nozioni e pratiche mediche più scientifiche. Tuttavia Ma la conoscenza delle facoltà terapeutiche della pianta di malva e del suo succo andava ben oltre. L’Autore consigliava infatti una dieta a base di malva per combattere non solo febbre41 e tosse42, ma anche l’avvelenamento da cerussa43: «Se (qualcuno avrà ingoiato) della cerussa, gli sono di giovamento soprattutto il succo di malva o di noci schiacciate col vino»44. L’effetto anti-infiammatorio ed emolliente della malva era quindi ben conosciuto da Celso e dalla cultura medica romana, tanto che questa veniva consigliata anche nel trattamento degli ascessi: «Se le parti intorno all’ascesso sono piuttosto dure, per renderle molli vi si deve applicare malva tritata o fieno le pratiche mediche e farmaceutiche rimasero non disciplinate né controllate dallo stato o da particolari organi accademici, perlomeno fino all’età imperiale47. Da questo momento in poi si può infatti notare un aumento del numero dei trattati medici tuttora conservati e, di conseguenza, un aumento delle attestazioni del termine malva, in particolar modo nei capitoli e nelle sezioni dedicate alle pratiche terapeutiche e alle piante officinali. Basti pensare alle Compositiones di Scribonio Largo, medico attivo durante il principato di Claudio. Il trattato, dedicato a Gaio Giulio Callisto, si configura come una raccolta di ben 271 ricette mediche, alcune delle quali presentano la malva come ingrediente al fine di purgare il corpo48, ridurre il 35 STORIA DELLA MEDICINA gonfiore della vescica49 e contrastare l’avvelenamento da cerussa50, tutti effetti già evidenziati dal già citato Celso. Tuttavia Scribonio Largo consigliava la malva anche come antidoto contro gli effetti della lepre di mare, una specie di pesce particolarmente velenosa51: «Contro la lepre marina […] è utile sia una pozione di malva sia molto unta sia salata»52. La trattazione più precisa e puntuale sulla natura, gli usi e gli effetti della malva è tuttavia quella lasciataci da Plinio il Vecchio all’interno della sua Naturalis Historia. In una sezione dedicata agli ortaggi, l’autore della prima età imperiale cataloga la pianta all’interno delle ferulacee53: «Alcune le chiameremo ferulacee, come l’aneto, certi tipi di malve»54. Sempre all’interno del medesimo libro vengono inoltre date indicazioni riguardo la semina e i metodi di coltivazione: «Di nuovo assieme ad altre piante durante l’equinozio di autunno si seminano il coriandolo, l’aneto, l’atreplice, la malva, il lapato, […]»55. Ma la trattazione più specifica è presente all’interno del XX libro, dedicato precisamente all’erboristeria. L’autore, dopo aver elencato le caratteristiche e le qualità dell’atreplice, si sofferma a descrivere la pianta della malva (Plin. nat. 222-228), catalogando inizialmente le specie conosciute in base alla grandezza delle foglie56 ed elencandone quindi le caratteristiche principali57. Seguono poi i primi consigli terapeutici: anti-infiammatorio contro le punture di insetti58 e antidoto contro il veleno della lepre marina. Ma le qualità più importanti della malva sono, per la scienza medica del I sec., ben altre: chi bevesse ogni giorno mezzo ciato59 di succo di malva, selvatica o coltivata, ne otterrebbe una panacea contro ogni disturbo; se macerata nell’orina sarebbe un toccasana per le ulcere sierose della testa, mentre se unita a miele curerebbe le micosi e le piaghe della bocca; senza alcun additivo curerebbe scrofole e parotite, mentre, in composizione con la saliva umana, i rigonfiamenti. La sola radice, qualora bollita, impedirebbe la desquamazione della testa e aiuterebbe nella cura dei denti, mentre, se portata come amuleto, aiuterebbe la guarigione di afflizioni alla mammella. Tra 36 le fonti citate dall’autore, Sestio Nigro la indicherebbe come dannosa per lo stomaco, mentre secondo Olimpiade di Tebe provocherebbe l’aborto se unita a grasso d’oca. Plinio precisa infatti che le foglie di malva in olio e vino indurrebbero il flusso mestruale e aiuterebbero le partorienti a sgravare. Queste dovrebbero assumere anche un’emina60 di malva bollita nel vino. Plinio ne consiglia i semi come amuleto contro la gonorrea e come afrodisiaco. E ancora: clisteri di malva contro la dissenteria; tre ciati61 di succo contro l’atrabile, quattro per i malati di mente; un’emina62 di malva bollita per chi soffre di epilessia, calcoli, flatulenze, coliche, opistotono63; le foglie bollite con olio sono consigliate contro fuoco sacro o ustioni; crude e col pane fungerebbero da anti-infiammatorio; infine un decotto di malva sarebbe indicato per distendere tendini, vescica, utero64, intestino65. Tuttavia Plinio non si limita a trattare caratteristiche e qualità officinali della malva, bensì fornisce ulteriori ricette e consigli terapeutici: in nat. 24, 175 l’autore suggerisce infatti di pestare la radice del “pettine di Venere”66 con la malva al fine di ottenere un composto utile per estrarre i corpi estranei conficcati nella pelle67; assieme al mercuriale68 è un ottimo lassativo in nat. 25, 4169, mentre se bollita con un po’ di sale in latte di capra diventa un efficace rimedio contro le tonsille infiammate e le ulcere nella trachea70; in nat. 28, 205 è consigliato invece un clistere a base di formaggio fresco di latte vaccino e decotto di malva per curare dissenteria e coliche addominali71. Pochi anni dopo Plinio il Vecchio sarà un poeta a ricordare il potere lassativo della malva. Marziale descrive infatti la tavola imbandita per una cena assieme a pochi amici, iniziando con un rapido elenco degli antipasti a base di erbe e verdure fatto di tinte ironiche e scanzonate che sembra quasi sorridere ai cataloghi tipici dell’epica: «Una fattoressa mi ha portato delle malve per liberare lo stomaco / e altre verdure che si trovano nell’orto»72. Ma il connubio tra scienza medica e poesia avverrà solo qualche secolo più avanti, al tempo degli imperatori Geta e Caracalla, grazie a Quinto Sereno Sammonico, uomo di lettere e medico, autore di cinque libri di Res Reconditae di cui ora restano solo alcuni frammenti. Tra le parti meglio conservate figura il Liber medicinalis, un trattato di 1115 esametri che raccoglie una serie di ricette mediche, formule e rimedi popolari. Sammonico consiglia un decotto di radice di malva per combattere la forfora73, e una mistura di foglie di malva pestate e di grasso per alleviare le lussazioni articolari74. Con questo breve elenco di attestazioni si sono voluti ripercorre alcuni momenti della storia della letteratura classica, nonché della medicina e farmacologia greca e latina, tenendo sempre come punto di riferimento l’uso della pianta di malva. Tali pagine non intendono avere carattere di esaustività, ma di fornire un primo spunto di riflessione. FRANCESCO GINELLI 56;, 1) 2) 3) 4) 5) 6) Nel redigere la bibliografia ci si è serviti in larga misura dell’Année Philologique, della quale si è adottato anche il sistema di sigle indicanti le riviste. Per gli autori e i titoli delle opere greche e latine si è seguito, in linea di massima, il sistema rispettivamente in uso nel Liddell and Scott’s Greek-English Lexicon e nel Thesaurus linguae latinae. Le traduzioni dei testi in greco, latino e in lingua straniera citati nella presente rassegna sono di chi scrive. Per le vittorie riportate in Gallia, in Egitto, in Siria contro Farnace e in Africa contro i figli di Pompeo Magno. A. Lonardi, Alimentazione e banchetto: le leggi suntuarie di Silla e Cesare, in R. Bortolin e A. Pistellato, Alimentazione e banchetto: forme e valori della commensalità dalla preistoria alla tarda antichità, Venezia 2007, 71-88. Svet. Iul. 43: Legem praecipue sumptuariam exercuit dispositis circa macellum custodibus, qui obsonia contra uetitum retinerent deportarentque ad se, submissis nonnumquam lictoribus atque militibus, qui, si qua custodes fefellissent, iam adposita e triclinio auferrent. Nell’epistola fam. 9, 25, 2, risalente al marzo del 50, Cicerone, nel raccomandare Fabio Gallo a Lucio Papirio Peto, ne descrive ironicamente l’orientamento filosofico: Cum M. Fabio […] mihi summus usus est valdeque eum diligo cum propter summam probitatem eius ac singularem modestiam tum quod in iis controversiis quas habeo cum tuis combibonibus Epicuri<i>s optima opera eius uti soleo. Trad.: «Con Marco Fabio sono in ottimi rapporti e lo apprezzo non solo per la sua grandissima rettitudine e somma modestia, ma anche perché in quelle controversie che ho con i tuoi compagni di bevute epicurei sono solito avvalermi del suo insostituibile aiuto». La datazione dell’epistola fam. 7, 26 è incerta e oscilla ora al 57 ora al 46-45. Qui VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA 7) 8) 9) si accoglie la datazione fatta propria da Shackleton Bailey nella sua edizione cantabrigense. C. Dery, in The Lex sumptuaria in Cicero, Ad familiares 7.26, LCM 18, 1993, 156-157, preferisce datare la lettera al 57. In questo secondo caso la Lex sumptuaria citata da Cicerone non sarebbe quella promulgata da Cesare nel settembre-novembre del 46, bensì la Lex Antia, risalente alla fine degli anni Settanta, e la cena a casa di Lentulo, citata poco oltre, coinciderebbe con quella offerta da Publio Cornelio Lentulo Spinther nel 57 per celebrare la propria ammissione al collegio degli auguri. Nel primo caso invece si tratterebbe più semplicemente di una delle periodiche collegiarum cenae (Cicerone era diventato membro del collegio degli auguri nel 53) offerta proprio tra la fine del 46 e l’inizio del 45. Nell’epistola fam. 2, 14, indirizzata a Marco Celio Rufo e datata approssimativamente al marzo del 50, Cicerone definisce l’amico Fabio Gallo homo doctissimus. Medesime attestazioni di stima si ritrovano anche nell’epistola 7, 23, 1, indirizzata proprio allo stesso Gallo e risalente al dicembre del 46. Sull’ironia di Cicerone all’interno delle sue raccolte epistolari, A. Cavarzere, Tre scherzi su Lucilio Irro, BStudLat VI, 1976, 282-287; A. Chessa, Aspetti di espressività nell’epistolario ciceroniano, AFLC 17, 1999, 247-250; W. C. Schneider, Vom Salz Ciceros: zum politischen Witz, Schmäh und Sprachspiel bei Cicero, Gymnasium 107, 2000, 497-518. Cic. fam. 7, 26, 1: WXVEKKSYVMO OEi HYWIRXIVMOTUL 10) Cic. fam. 7, 26, 1: Epicurum tuum Stoici male accipiunt. Sull’uso del greco negli epistolari ciceroniani si veda da ultimi H. M. Cotton, Greek and Latin Epistolary Formulae. Some Light on Cicero’s Letter Writing, AJPh 105, 1984, 409-425; B. Baldwin, Greek in Cicero’s letters, AClass 35, 1992, 1-17. Sulla filosofia all’interno delle lettere dell’Arpinate, M. Griffin, Philosophical Badinage in Cicero’s Letters to his Friends, in J. G. F. Powell (ed.), Cicero the philosopher: twelve papers, Oxford-New York 1995, 325-346; F. Guillaumont, Les philosophes grecs dans la correspondance de Cicéron, in L. Nadjo-E. Gavoille (edd.), Epistulae antiquae 2: actes du IIe colloque international “Le genre épistolaire antique et ses prolongements européens”, Université FrançoisRabelais, Tours, 28-30 septembre 2000, Louvain-Paris 2002, 61-76. 11) Cic. fam. 7, 26, 2: […] lex sumptuaria, quae videtur PMX³XLXE attulisse, ea mihi fraudi fuit. 12) Cic. fam. 7, 26, 2: Nam dum volunt isti lauti terra nata, quae lege excepta sunt, in honorem adducere, fungos, helvellas, herbas omnis ita condiunt ut nihil possit esse suavius. 13) Si tratterebbe del figlio dell’omonimo console del 57. Di particolare interesse è la spiegazione di Plinio il vecchio in nat. 7, 54 riguardo l’origine del cognomen Spinther: Scipioni Serapionis in<did>erat suari<i> negotiatoris vile mancipium. Eiusdem familiae Scipioni post eum nomen Salvitto mimus dedit, sicut Spinther secundarum tertiarumque Pamphilus collegio Lentuli et Metelli consulum, in quo perquam inportune fortuitum hoc quoque fuit, duorum simul consulum in scaena imagines cerni. Trad.: «Un modesto schiavo di un mercante di porci aveva ispirato il soprannome Serapione per Scipione. Dopo di lui, a uno Scipione della stessa famiglia venne dato il nome VERONA MEDICA del mimo Salvittone, così come Spinther, attore di secondo grado, e Pamfilo, attore di terzo grado, dettero il nome al collegio dei due consoli Lentulo e Merello, e in quel momento avvenne straordinariamente la spiacevole coincidenza di scorgere sulla scena le sembianze dei due consoli». 14) Cic. fam. 7, 26, 2: In eas cum incidissem in cena augurali apud Lentulum, tanta me HMVVSME arripuit ut hodie primum videatur coepisse consistere. 15) Cic. fam. 7, 26, 2: Ita ego, qui me ostreis et murenis facile abstinebam, a beta et a malva deceptus sum. Posthac igitur erimus cautiores. 16) 1LHRKER. 17) Tra i contributi sullo stile e l’espressività degli epistolari ciceroniani si segnalano: F. Trisoglio, La quotidianità dei rapporti sociali in Cicerone epistolografo, CCC 5, 1984, 95-143 e La lettera ciceroniana come specchio di umanità, Torino 1985; W. Jäger, Briefanalysen; zum Zusammenhang von Realitätserfahrung und Sprache in Briefen Ciceros, Frankfurt 1986; G. O. Hutchinson, Cicero’s Correspondence: a Literary Study, Oxford 1998; A. Chessa, Aspetti di espressività nell’epistolario ciceroniano, AFLC 17, 1999, 205-253; S. Citroni Marchetti, Amicizia e potere nelle lettere di Cicerone e nelle elegie ovidiane dell’esilio, Firenze 2000. 18) La politica di Cesare mirava infatti a ottenere il consenso dei populares tramite un ripristino dei pristini mores. Il lusso della classe degli optimates veniva infatti osteggiato con un ritorno, in chiave propagandistica, al mos maiorum degli antichi, caratterizzato da costumi parchi e dall’esaltazione della vita semplice ed egreste. Svetonio ricorda i provvedimenti del dittatore in Iul. 20, 1; 43, 1-2. Sulla politica di Cesare e sulla sua esaltazione propagandistica dei pristini mores, G. Zecchini, Cesare e il mos maiorum, Stuttgart 2001. Svetonio testimonia inoltre che medesimi provvedimenti furono intrapresi e incrementati da Ottaviano Augusto, attento a giustificare il suo governo con un ritorno alla genuinità delle origini romane. Cfr. Svet. Aug. 34, 1; 35, 1; 73; 76-78. Un esempio dell’elogio dell’umile parsimonia e dell’orgogliosa durezza della vita contadina delle origini è presente all’interno dei frammenti dell’opera di Catone. Fermezza e solennità si confondono nelle parole con cui il Censore descrive la propria giovinezza di autentico romano nell’orazione De virtutibus suis contra Lucium Thermum (fr. 93 Sblend.): Ego iam a principio in parsimonia atque in duritia atque in industria omnem adulescentiam meam, abstinui agro colendo, saxis Sabinis, silicibus repastinandis atque conserendis. Trad.: «Io fin dal principio trattenni tutta la mia giovinezza nella parsimonia, nella durezza e nella operosità, coltivando la campagna, continuando a zappare e seminando le pietre di selce della Sabina». Ancor più rappresentativa è l’opera De sumptu suo, un trattato dedicato alla giusta misura nelle spese, in cui Catone definisce il concetto di parsimonia (fr. 218 Sblend.): Neque mihi aedificatio neque vestimentum ullum est manupretiosum neque pretiosus servus neque ancilla. Si quid est quod utar, utor; si non est, egeo. Suum cuique per me uti atque frui licet. Trad.: «Io non possiedo palazzo né vaso né abito di preziosa fattura, né vi è schiavo o ancella pagati a caro prezzo. Se vi è qualcosa di cui possa fare uso, la utilizzo; se non vi è, ne faccio a meno. Secondo il mio parere, a chiunque è lecito usare e godere di ciò che è proprio». Ma Catone avvertiva già come 19) 20) 21) 22) ai suoi tempi i rudi e genuini costumi romani si stessero contaminando e perdendo la propria identità. Di fronte ai cambiamenti del presente il tono del Censore diventa quello del laudator temporis acti che nel Carmen de moribus, una raccolta di massime e memorie dal titolo già di per sé significativo, ricorda la vita dei suoi predecessori: Vestiri in foro honeste mos erat, domi quod satis erat. Equos carius quam coquos emebant. Poeticae artis honos non erat. Si quis in ea re studebat aut sese ad convivia adplicabat, crassator vocabatur. Trad.: «Era usanza nel foro vestirsi in modo decoroso, in casa con lo stretto necessario. Si compravano più cari i cavalli che non i cuochi. Non vi era alcuna stima dell’arte poetica. Se qualcuno si applicava in quell’attività o si dedicava ai banchetti, era chiamato parassita». Tra i più recenti contributi circa le caratteriste del mos maiorum romano si segnalano: R. Develin, Mos maiorum mutatus. Tradition and the basis of change in the Roman constitution, 287-201 B.C., Ann Arbor 1973; G. Vogt-Spira, Bettina Rommel, Immanuel Musäus (a cura di), Rezeption und Identität: die kulturelle Auseinandersetzung Roms mit Griechenland als europäisches Paradigma, Stuttgart 1999; B. Linke, Michael Stemmler (a cura di), Mos maiorum: Untersuchungen zu den Formen der Identitätsstiftung und Stabilisierung in der römischen Republik, Stuttgart 2000; B. Bakhouche (a cura di), L’ancienneté chez les Anciens, voll. 1-2, Montpellier 2003; M. Bettini, A proposito dei «buoni costumi»: «mos», «mores» e «mos maiorum», in F. M. Simón, F. P. Polo, J. R. Rodríguez (a cura di), Repúblicas y ciudadanos: modelos de participación cívica en el Mundo Antiguo, Barcelona 2006, 191-206. Cic. fam. 9, 18, 3: Pluris iam pavones confeci quam tu pullos columbinos. Tu istic te Hateriano iure delectas, ego me hic Hirtiano. Su questo episodio, W. C. Schneider, 2000, 515-516. A. Ernout-A. Meillet, Dictionnaire étymologique de la langue latine, Parigi 2001, 69. Cic. fam. 7, 26, 1: Cum decimum iam diem graviter ex intestinis laborarem neque iis qui mea opera uti volebant me probarem non valere quia febrim non haberem, fugi in Tusculanum […]. Hes. Op. 40-41: RTMSM SºHä hWEWMR ´W.TP{SRQMWYTERX¶NSºH·´WSR zR QEPG: XI OEi WJSH{P. Q{K· µRIMEV 23) Aristoph. Pl. 543-544: WMXIlWUEMH·RXi QÉRVX[RQEPGLNTX³VUSYN 24) Artem. 1, 67: 8IÁXPSRQEPGLPTEUE ²\YPTEUE HVJE\YN OEXEGV{SMN Q³RSMN zWXiR KEU HM X¶ XR KEWX{VE zOXEVWWIMR OEi X ¹TS OIfQIRE WO»FEPE ¹TI\KIMR eHf[N KVKEWXVOEiX}RXIVEHERIM WX®}SMOI Si noti la presenza della bietola nell’elenco svolto da Artemidoro, citata dallo stesso Cicerone in fam. 7, 26 come una delle due cause, insieme alla malva, dei suoi disturbi intestinali. 25) Artem. 1, 77. 26) Artem. 1, 77: X¶HÉX¢NQEPGLNRUSN OEi X¢N SHSHJRLN OLTSYVSlN OEi KI[VKSlN Q³RSMN KEU³R XSlN HÉ PPSMN Q³GUSYN OEi TSHLQfEN WLQEfRIM 27) Iam. VP. 106-109. 28) Iam. VP. 24, 106: 8ÏRHFV[QX[ROE U³PSYXXSMEÁXETIHSOfQE^IR´WE TRIYQEXÉHL OEi XEVEG¢N EhXME X H·zRERXfEzHSOfQE^{XIOEiGV¢WUEM zO{PIYIR´WEXRXSÁWÉQEXSN|\MR 37 STORIA DELLA MEDICINA OEUfWXLWfXIOEiWYWX{PPIM Trad: «In generale tra gli alimenti non approvava proprio quelli che provocano flatulenza e che sono causa di disordine intestinale, mentre al contrario approvava ed esortava a cibarsi sia di quanto ristabilisce la condizione del corpo sia di quanto provochi un effetto astringente». 29) Iam. VP. 24, 109. 2¼X[NOEiQEPGLN IhVKIWUEM zO{PIYIR ´XM TVÉXL KKIPSN OEi WLQRXVME WYQTEUIf EN SºVERf[R TV¶N zTfKIME 'JV -EQ ST GMX /EU³PSY H TIHSOfQE^I OEi X XSlN UISlN PP³XVME ÇN TKSRXE QN X¢N TV¶N XS¾N UIS¾N SeOIMÉWI[N Trad.: «In generale non approvava anche ciò che fosse alieno agli dei poiché ci allontana dalla relazione con gli dei». 30) Ael. VH 4, 17: u)PIKIHÉdIVÉXEXSRIm REMX¶X¢NQEPGLNJ»PPSR. 31) Si contano circa 248 attestazioni del termine QEPGL presso testi medici greci: 85 in Ezio Amideno; 23 in Alessandro medico; 9 in Arato medico; 1 in Archigene medico; 10 negli Anonymi Medici; 3 in Ciranide; 3 in Discoride Pedanio; 9 nello Pseudo-Discoride; 74 in Galeno; 9 negli Hippiatrica Berolinensia; 3 negli Hippiatrica Cantabrigensia; 1 negli Hippiatrica (Excerpta Lugdunensia); 1 negli Hippiatrica (Fragmenta Anatolii de bubus); 16 in Ippocrate; 1 in Giamblico. 32) Alex. Trall. 1, 485: 8LRMOEÁXE KV ÇN TV¶N TYVIX¶R VQ³^IWUEM HIl TXMWRLN XI GYP¶R EºXSlN zTMHMH³ REMOEiPIO»USYNÈÏROEiQEPGEN TS^IWUIfWEN OEi UVMHEOfREN hRXYFXIOEiOSPSO»RUEN 33) Alex. Trall. 1, 503: 4IViX¢NHMGSPÉHL GYQ¶R KMRSQ{RLN QMOVERfEN )e H HM GSPÉHL GYQ¶R K{RSMXS ²H»RL PEQFER{X[WER TVÏXSR TRX[R VXSR IeN I½OVEXSR ¹TIVFEPP³R X[N KV EºXS¾N ÈJIPIl XSÁXS /Ei QEPGL H PSMT¶R OEi UVMHEOfRL zWUM³QIREMOEiOEU³PSY}WX[¹KVEf RSYWEHfEMXE […]. Trad: «Sull’emicrania dovuta a umore bilioso: Se compare dolore a causa d’umore bilioso, che assumano prima di tutto pane intinto in acqua tiepida; questo, infatti, una volta assunto, giova a loro. Poi mangino anche malva e lattuga e, nell’insieme, la dieta sia umida […]». 34) Alex. Trall. 1, 523: 0EGR[R H· zWUM{X[WER hRXYFE OEi QEPGLR y]LUIlWER}WU·´XIHOEiRIJUE zRKERUIVQ³XLN¹TIVFPPSYWE JEfRSMXS OEi HM]ÉHLN ± OQR[R ¹TVGSMOEiTRYKVYTRSN2¼X[ KV ÈJIPWIMN […]. Trad: «Tra le verdure mangino indivia e malva bollita, talvolta anche non bollita, qualora la febbre sembri troppo alta e il malato sia assetato e completamente insonne. Così infatti gli gioverai […]». 35) Alex. Trall. 1, 541: 8ÏR H PEGR[R zWUM{X[ OEi WI»XPSY OEi QEPGLN […]. Trad.: «Tra le verdure si consumi sia bietola che malva […]». 36) Paul. Aeg. 6, 90, 9: /Ei XSTMOSlN H{ GV¢WUEM FSLUQEWMR SmSR X® XSÁ UIVQSÁ SHfRSY zTMFVSG® OEi OEXERXPWIM HM·JI]QEXSN PUEf ENXPI[PMRST{VQSYGEQEMQP[R OEiXÏR±QSf[R 37) Hor. Carm. 1, 31, 15-16: […] Me pascunt olivae, / me cichorea levesque malvae. Trad.: «Me nutrono le olive, me la cicoria e le leggere malve». Il passo risulta commentato in Pomponio Porfirio, In Horatii carmina, 1, 31, 17. 38 38) Hor. Epod. 2, 57-58: […] gravi malvae salubres corpori. 39) L. D. Reynolds-N. G. Wilson, Copisti e filologi, la tradizione dei classici dall’antichità ai tempi moderni, Padova 1987, 151. 40) Cels. 2, 12, 2d-e: Tum inmittenda in aluum est, si leui medicina contenti sumus, pura aqua, si paulo ualentiore, mulsa; si leni, ea, in qua faenum Graecum uel tisana uel malua decocta sit, [si reprimendi causa, ex uerbenis] acris autem est marina aqua uel alia sale adiecto; atque utraque decocta commodior est. Celso elencherà la malva tra le sostanze lassative anche in 2, 29, 1. Cfr anche 7, 27, 6: Haec aqua ducenda est, in qua uel faenum Graecum uel malua decocta sit. Trad.: «Vi si deve iniettare [scil. nel ventre costipato] acqua, nella quale è stato decotto fieno greco o malva». 41) Cels. 3, 6, 14: Uti cibo serius et rarius, tenui, simplici, molli, calido, exiguo, maximeque holeribus, qualia sunt lapatium, urtica, malua […]. Trad.: «Inoltre ci si deve cibare abbastanza tardi e piuttosto raramente, con cibo leggero, semplice, molle, caldo, in piccole dosi, e soprattutto di erbe, come il romice, l’ortica, la malva». 42) Cels. 4, 10, 4: Utilis etiam in omni tussi est peregrinatio, nauigatio longa, loca maritima, natationes; cibus interdum mollis, ut malua, ut urtica, interdum acer. Trad.: «È inoltre utile per ogni tipo di tosse la peregrinazione, la lunga navigazione, i luoghi marittimi, il nuoto; talvolta il cibo molle, come la malva e l’ortica, talvolta acre». 43) Meglio conosciuta come biacca o bianco di piombo, si tratta di un pigmento pittorico tossico a base di carbonato basico di piombo, diffuso fino al XIX secolo in cosmesi e in pittura (basti pensare alle cromature bianche delle opere di Tiziano Vecellio). 44) Cels. 5, 27, 12b: Si cerussam, ius maluae uel ius glandis ex uino contritae maxime prosunt. 45) Cels. 5, 28, 11f: Si qua circa duriora sunt, ad ea mollienda uel malua contrita uel faeni Graeci liniue semen ex passo coctum superdandum est. 46) Ugo Enrico Paoli, in Vita Romana, Milano 2000, 182, offre un vivido affresco della primitiva medicina romana: «I medici in Roma compaiono tardi. Quando Curio Dentato arrostiva le rape nella cenere e Cincinnato arava le sue terre, e per molto tempo ancora, la professione del medico era sconosciuta. Chi si ammalava, o guariva da sé, adottando certi rimedi semplicistici, o andava all’altro mondo». 47) Ugo Enrico Paoli, op. cit., 183: «Solo nell’età imperiale lo Stato cominciò a organizzare e a disciplinare nell’interesse della popolazione l’assistenza medica da parte di uomini esperti e seri. L’esempio venne dalle provincie orientali, dove sin dal tempo più antico i magistrati locali avevano provveduto alla nomina di medici pubblici con uffici simili a quelli dei nostri medici condotti». 48) Scrib. Larg. 99, 16-17. Sulla tradizione delle Compositiones di Scribonio Largo, S. Sconocchia, Per una nuova edizione di Scribonio Largo: i nuovi apporti del codice toletano, Brescia 1981 e Scribonii Largi Compositiones, Leipzig 1983. 49) Scrib. Larg. 147, 4 ss. 50) Scrib. Larg. 184, 7. 51) Si tratta della Aplysia depilans, mollusco appartenente alla famiglia delle Aplysiidae. La lepre di mare deve il proprio nome ai tentacoli che ricordano appunto le orecchie di una lepre. Tale mollusco erbivoro 52) 53) 54) 55) 56) 57) 58) 59) 60) 61) 62) 63) 64) 65) 66) 67) 68) 69) 70) 71) 72) 73) 74) trova il suo habitat più tipico nel Mediterraneo, in particolar modo in acque poco profonde e ricche di alghe. La lepre di mare assorbe, proprio dalle alghe di cui si nutre, l’aplisiatossina, un muco molto tossico che impedisce l’avvicinamento della restante fauna. Inoltre la sua pelle contiene un’ulteriore tossina che la rende non commestibile. Il manto della lepre di mare espelle infine, grazie a una ghiandola del proprio manto, un fluido torbido quando il mollusco è disturbato. Scribonio Largo, 186, 11 ss.: Ad leporem marinum […] Prodest et malvae sorbitio bene uncta et salsa. Oggigiorno con Cachrys ferulacea si intende il basilico comune, appartenente alla famiglia delle Apiaceae. Plin. nat. 19, 62-63: Quaedam vocabimus ferulacea, ut anetum, malvas. Poco oltre, in nat. 19, 98, Plinio si sofferma anche su una minuziosa descrizione dei diversi tipi di radici della malva. Plin. nat. 19, 170: Rursus alio comitatu aequinoctio autumni seruntur coriandrum, anetum, atriplex, malva, lapathum. Plinio fa riferimento alla forma delle foglie della malva anche in nat. 25, 95; 25, 172; 26, 108. Sulla consistenza del fusto, cfr. Plin. nat. 21, 19. Per il colore dei petali, cfr. Plin. nat. 21, 46. Sulla maturazione della malva durante la stagione primaverile, cfr. anche Plin. nat. 21, 81 e 29, 63. Così anche in Plin. nat. 21, 78. Un ciato corrisponde a circa l. 0,045. Corrispondente a circa l. 0, 273. Cfr. nota 59. Cfr. nota precedente. Si tratta di una grave forma di ipertensione che provoca una postura anomala a forma di arco di testa, collo e schiena di un individuo, causata da uno spasmo della muscolatura assiale della colonna vertebrale. Si riscontra in seguito a gravi traumi o lesioni, nel tetano o nel caso avvelenamento da parte di determinate sostanze. Così anche in Plin. nat. 22, 34. Un medesimo effetto si ottiene anche con malva e fieno greco, cfr. nat. 24, 187. Altro nome dell’acicula, erba appartenete alla famiglia delle ombrellifere. Cfr. Plin. nat. 24, 175. Meglio conosciuta come erba mercuriale o mercorella, appartenente alla famiglia delle Euforbiacee. Plin. nat. 25, 41. Plin. nat. 28, 189. Una medesima ricetta viene ricordata da Plinio in nat. 28, 209 come rimedio per le malattie intestinali. Plin. nat. 28, 205. Mart. 10, 48, 7-8: Exoneraturas ventrem mihi vilica malvas / adtulit et varias, quas habet hortus, opes […]. Sempre in ambito culinario, la malva è presente come ingrediente in alcune ricette di Apicio. Il cuoco illustra velocemente il modo in cui condire i diversi tipi di malva in 3, 8, mentre la malva compare tra gli ingredienti per preparare: un pasticcio a base di pesce e latte in 4, 2, 13; una tisana barrica in 4, 4, 2; una sorta di antipasto in 4, 5, 1; piselli e fave “alla maniera di Vitellio” in 5, 3, 9; una crema d’orzo in 5, 5, 2; infine maiale alle verdure in 8, 7, 14. Ser. med. 34: Hanc poterit maluae radix decocta leuare. Trad.: Questa [scil. forfora] la potrà levare la radice decotta della malva. Ser. med. 962: Aut maluam ex pingui tritam apposuisse iuuabit. Trad.: Oppure giova apporre malva tritata con grasso. VERONA MEDICA FNOMCeO Danno biologico: solo su lesioni visivamente o strumentalmente accertate? L’art. 32 della legge n. 27712 con le sue modifiche all’art. 139, c. 2 del codice delle assicurazioni private D.Lgs. n. 209/05: “3-ter. In ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente. 3-quater. Il danno alla persona per lesioni di lieve entità di cui all’art. 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione” ha posto una questione che investe l’esercizio professionale medico-legale nelle sue competenze specifiche e nelle sue responsabilità. Vista la rilevanza che la questione stessa presenta sia in termini di diritto che da un punto di vista deontologico, il Comitato centrale della FNOMCeO ha ritenuto opportuno interpellare la riguardo la Consulta deontologica nazionale, organismo consultivo o di studio della stessa federazione. Le risultanze di detto approfondimento sono state dal Comitato Centrale fatte proprie nella loro interezza. Una disamina approfondita dei vari elementi ha consentito in primis di rilevare l’ambiguità del dettato legislativo posto dalla legge n. 27/12 sopra citata: vogliamo ricordare che l’art. 139 del D.Lgs. n. 209 definisce correttamente il danno biologico da “lesioni di lieve entità”, attribuendone l’accertamento al medico legale che ne parametra l’indennizzabilità. La recente aggiunta normativa, intervenuta con la legge n. 27/12, sembra invece affidare al medico legale la capacità di valutare un danno biologico non dimostrato, né dimostrabile clinicamente e/o strumentalmente come se fosse inesistente a fini risarcitori, inducendo soprattutto alcune compagnie assicurative, ad interpretazioni restrittive circa la possibilità di ristoro VERONA MEDICA economico per lesioni non accertabili strumentalmente. La FNOMCeO nello stigmatizzare l’inaccettabilità di alcuna interpretazione che possa entrare nel merito dell’indagine cui il medico-legale è tenuto, ribadisce l’infondatezza di indicazioni che possano andare ad interferire con l’autonomia professionale del medico determinando una selezione di criteri, mezzi e oggetto del relativo accertamento medico-legale. In tal senso deve ricordarsi che la Giurisprudenza ha sempre ribadito l’assoluta intangibilità delle scelte diagnostiche terapeutiche del sanitario che sono riserva eslcusiva di questi e di cui costituiscono espressione di autonomia e di responsabilità (sentenze della corte Costituzionale n. 282/02, 338/03, 151/09). Alla luce delle previsioni del codice di Deontologia Medica, si ribadisce, quindi, il rispetto della normativa vigente, respingendo interpretazioni che possano determinare un’invasione di quello spazio incomprimibile di autonomia e responsabilità del medico in generale e del medico legale in particolare, e si ricorda che non può essere messa in discussione la competenza del medico legale di valutare il nesso di causalità materiale tra l’evento lesivo denunciato e le conseguenze biologico-funzionali temporanee o permanenti da stimare ai fini del risarcimento. Valutazione che dovrà essere evidentemente complessiva e non parziale e certamente non confinata al solo ricorso al ricorso strumentale. Il medico legale dovrà, quindi, documentare al massimo e sempre l’iter della causalità e le caratteristiche anatomo-funzionali del danno prima di definire le percentuali suscettibili di risarcimento. Si richiamano i principi espressi dall’art. 4 del Codice citato, secondo il quale “l’esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull’indipendenza della professione che costituisce diritto ina- lienabile del medico” e dall’art. 22 che riafferma l’autonomia e la responsabilità medico-diagnostica e terapeutica del medico. Si richiama pure, quale linea di condotta del medico legale, l’art. 62 del Codice deontologico, che recita: “l’esercizio dell’attività medico legale è fondato sulla correttezza morale e sulla consapevolezza delle responsabilità etico-giuridiche e deontologiche che ne derivano e deve rifuggire da indebite suggestioni di ordine extratecnico e da ogni sorta di influenza e condizionamento”. Il medico, quindi forte del Codice di Deontologia medica non dovrà aderire ad alcuna indicazione limitativa della propria competenza di valutazione e della libertà di scienza e coscienza, nel rispetto della propria dignità di professionista, a tutela della salute e dei diritti del paziente. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO RICORDATE...! È fatto obbligo a tutti gli Iscritti: a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale; b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativo attestato in competente bollo. Prestanomismo Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita: 1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolare l’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno; 2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alle rispettive professioni. 39 FNOMCeO Medici competenti: trasmissione telematica dei dati di rischio Sulla Gazzetta Ufficiale n. 173 del 26 luglio 2012 è stato pubblicato il decreto 9 luglio 2012 recante “Contenuti e modalità di trasmissione delle informazioni relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 40 del decreto legislativo 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il decreto definisce le modalità di trasmissione delle informazioni di cui all’art. 40, comma 1, del D.Lgs. 81/08 e i nuovi contenuti degli allegati 3A e 3B. L’art. 40, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2008 prevede che entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette, esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti per territorio le informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo il modello in allegato 3B. L’art. 2, comma 3, del decreto 9 luglio 2012 recante “Contenuti della cartella sanitaria e di rischio” dispone che il medico competente risponda della raccolta, dell’aggiornamento e della custodia delle informazioni della cartella sanitaria. Per la mancata fornitura da parte del datore di lavoro delle informazioni di propria esclusiva pertinenza non può essere imputata alcuna responsabilità al medico competente che le abbia richieste. L’art. 3, comma 2, recante “Contenuti e modalità di trasmissione dei dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori” prevede che la trasmissione dei dati utilizzabili a fini epidemiologici inerenti ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria debba essere effettuata unicamente in via telematica dal medico competente entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento. L’art. 4 comma 1, recante “Disposizioni transitorie e entrata in vigore” dispone che “al fine di consentire una valutazione approfondita della rispondenza delle previsioni del presente decreto a criteri di semplicità e certezza nella raccolta e delle modalità di tra- Formazione specifica Medicina Generale Sono state assunte alcune iniziative riguardanti la raccolta e gestione del titolo “Formazione Medicina Generale”. Pur essendo la sua registrazione già prevista nel tracciato del flusso infor- 40 mativo degli iscritti agli Albi provinciali secondo il progetto congiunto FNOMCeO-ENPAM, risulta tuttavia pervenuta al Centro Elaborazione Dati della Federazione solo una poco significativa quantità di dati relativi alla smissione delle informazioni, è individuato un periodo transitorio di mesi 12 a far data dall’entrata in vigore del presente decreto per la sperimentazione delle disposizioni previste (fino al 24 agosto 2013). Unicamente con riferimento al periodo di sperimentazione di cui al precedente comma, il termine per la trasmissione delle informazioni di cui all’allegato 3B, così come modificato nell’allegato II del presente decreto, scade il 30 giugno 2013”. Appare importante sottolineare che l’art. 4, comma 4, dispone che per la durata del periodo transitorio di sperimentazione, con riferimento a possibili difficoltà di raccolta e trasmissione telematica delle informazioni di cui al comma 1 dell’art. 40, la sanzione pecuniaria da 1000 a 4000 euro di cui all’art. 58, comma 1, lettera e), è sospesa sino al termine della sperimentazione (fino al 24 agosto 2013). Il provvedimento indicato in oggetto entra in vigore trenta giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (25 agosto 2013). formazione specifica in Medicina Generale. Si ritiene opportuno portare a conoscenza, con i mezzi di comunicazione disponibili (e-mail, portale, bollettino dell’ordine, ecc.), la possibilità, per gli iscritti interessati, di potersi avvalere di tale specifico titolo di “Formazione Medicina Generale”. Si raccomanda pertanto la compilazione ed inoltro del campo previsto nella Sezione “Elenchi Speciali” come da tabella di riferimento che si allega alla presente (vedi anche “Manuale e Descrizione del flusso informativo e Linee Guida). VERONA MEDICA FNOMCeO Farmaci equivalenti. Bianco (Fnomceo): “Un Tavolo Tecnico per fermare polemiche e provocazioni” “Ammodernare il sistema sanitario per garantirne la sostenibilità economica, l’equità e l’universalità significa certamente avviare un processo decisionale determinato ed autorevole, ma anche governare i conflitti, quelli potenziali e quelli emergenti, risolvendo incertezze e difficoltà e, per quanto ci riguarda, assumendo gli obblighi e le correlate responsabilità. Questo è lo spirito e il fine di ciò che allora chiedemmo, questo è quanto continuiamo a chiedere”. Con queste parole il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, torna a chiedere l’apertura di un tavolo tecnico presso il ministero della Salute che abbia come oggetto di lavoro il sistema di prescrizione dei farmaci. Bianco ha infatti ribadito “la nostra piena condivisione di politiche sanitarie volte all’uso appropriato di farmaci equivalenti, idonee a conseguire, magari non subito, economie ai cittadini e allo stesso sistema sanitario” - risparmi che “dovrebbero restare ed essere reinvestiti nel Sistema” - ma anche sottolineato la necessità di un tavolo tecnico per “affrontare e dare soluzione a incertezze interpretative e difficoltà applicative” della norma sulle prescrizioni di farmaci per principio attivo contenute nella Spending review ed evitare così “l’accendersi di polemiche, che non fanno bene alla nostra sanità pubblica già in preoccupanti sofferenze”. “La Fnomceo – ha precisato il presidente Bianco - respinge con forza e denuncia come infondate e provocatorie tutte quelle affermazioni e iniziative che alcuni soggetti di rappresentanza autoreferenziale e in ricerca di immagine e ruoli, hanno portato nel dibattito; un inquinamento che ha rappresentato legittime e fondate preoccupazioni dei medici prescrittori come comportamenti conservatori e pregiudiziali o, peggio, ispirati dalla difesa di interessi illegittimi e collusivi. Questa deriva del confronto è inutile e soprattutto deleteria perché confonde ed esaspera medici e cittadini, incidendo negativamente al loro interno e tra questi e l’istituzione sanitaria”. La Fnomceo, infatti, esprime “forte preoccupazione” per “una serie di criticità” derivanti dal provvedimento legislativo, proposto nell’ambito della spending rewiew, relativo all’obbligo, per il medico, di prescrivere i farmaci per principio attivo. Provvedimento che, secondo la Federazione, non sembra “comportare risparmi per lo Stato, rispetto al sistema previgente”. In compenso, “La facoltà ‘ancora’ riconosciuta al medico di scegliere il farmaco motivandone le ragioni per iscritto – afferma ancora il presidente della Fnomceo – configura una procedura tecnicamente inutile e professionalmente lesiva dell’autonomia e responsabilità prescrittiva in capo al professionista”. “Nella maggior parte dei casi la sostituibilità tra farmaci equivalenti non crea problemi – spiega Bianco – ma nessuno può escludere che questi si possano presentare, ad esempio nel caso di eventuali intolleranze agli eccipienti, o in particolari condizioni del paziente, come quella della concomitante presenza di più patologie”. Per questo, secondo la Fnomceo, la responsabilità della scelta prescrittiva “non può che rimanere in capo al medico, come confermato anche dalla Giurisprudenza. Ultima, la sentenza del Consiglio di Stato n° 5790/2011, la quale conferma che l’andare a incidere ‘sul principio di libera scelta del farmaco da parte del medico influisce sul diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione’”. Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona www.omceovr.it Informazioni e servizi “on line” VERONA MEDICA 41 ENPAM Circolare congiunta INPDAP-ENPAM Dirigenti medici dipendenti presso strutture sanitarie iscritte alla ex Gestione INPDAP - Compensi percepiti per particolari tipologie di attività e relativi obblighi contributivi. PREMESSA Si premette che in applicazione delle disposizioni contemplate dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 8 giugno 2000, relativo all’area della dirigenza medica e veterinaria del Servizio Sanitario Nazionale, tutto il personale medico con rapporto di lavoro subordinato esclusivo presso le aziende sanitarie può svolgere attività libero professionale all’interno dell’azienda medesima, nell’ambito delle strutture all’uopo individuate. Tale la premessa, la presente circolare congiunta è finalizzata a richiamare l’attenzione sul regime contributivo e sui corretti adempimenti contributivi da parte delle strutture sanitarie riferiti ai proventi corrisposti per le suddette prestazioni al personale medico di cui trattasi. Sono, pertanto, destinatari della presente circolare le strutture sanitarie iscritte alla ex Gestione INPDAP per gli adempimenti contributivi riferiti agli emolumenti corrisposti al personale dirigenziale medico con iscrizione alla ex Cassa Pensioni Sanitari nonché al Fondo di previdenza generale, gestito dall’ENPAM. 1) ATTIVITÀ LIBERO PROFESSIONALE (ART. 55 SS. CCNL 8 GIUGNO 2000) Ai sensi dell’articolo 54, comma 4, del citato CCNL del 2000 per attività libero professionale intramuraria si intende “…l’attività che detto personale individualmente o in équipe esercita fuori dell’impegno di servizio in regime ambulatoriale, ivi comprese le attività di diagnostica strumentale e di laboratorio, di day hospital, day surgery o di ricovero sia nelle strutture ospedaliere che territoriali, in favore e su libera scelta dell’assistito e con oneri a carico dello stesso 42 o di assicurazioni o di fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale di cui all’articolo 9 del D. Lgs. n. 502 del 1992”. In tale ambito, ai sensi dell’art. 55 e ss. dello stesso CCNL, in conformità alle disposizioni ed ai principi di cui all’art. 15 - quinquies del citato decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e dell’atto di indirizzo e coordinamento contemplato dal D.P.C.M. 27 marzo 2000 sono espressamente qualificate “attività libero professionale intramuraria”: – ’attività a pagamento svolta in strutture di altra azienda del SSN o in altre strutture non accreditate previa convenzione con le stesse; – l’attività a pagamento svolta all’interno della struttura anche al fine di consentire la riduzione dei tempi di attesa; – l’attività richiesta dall’azienda in via eccezionale e temporanea al fine di ridurre le liste di attesa o di acquisire prestazioni aggiuntive specie in carenza di organico; – i servizi di guardia notturna eccedenti gli obiettivi prestazionali dell’Azienda (art. 14, comma 6, del C.C.N.L. 3 novembre 2005); – l’attività di consulenza richiesta da soggetti terzi all’azienda per lo svolgimento di compiti inerenti i fini istituzionali. Si rammenta che ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. e) del d.P.R. 22 dicembre 1986, n.916 (T.U.I.R.) i proventi derivanti da tali attività rientrano nella categoria dei redditi assimilati a lavoro dipendente. Per completezza, si precisa che la richiamata assimilazione ai fini fiscali di tali redditi è applicabile a condizione che venga rispettata la disciplina amministrativa delle attività da cui scaturiscono, contenuta nei decreti del Ministero della Sanità 11 giugno 1997 e 31 luglio 1997 (cfr. rispettivamente pubblicati nelle Gazzette Ufficiali n. 140 del 18 giugno 1997, n. 181 del 5 agosto 1997 e n. 204 del 2 settembre 1997), e, successiva- mente, negli atti di organizzazione adottati dai Direttori Generali delle strutture sanitarie. Con riferimento a quanto da ultimo precisato si aggiunge, altresì, che le Aziende sanitarie, in sede di compilazione della parte “B” del CUD, hanno l’obbligo di differenziare detti proventi - inserendoli al punto 2 - dai compensi corrisposti per lo svolgimento dell’attività istituzionale da indicare, invece, al punto 1. Conseguentemente per quanto attiene i profili contributivi si precisa quanto segue: Contribuzione E.N.P.A.M.: conformemente alle vigenti disposizioni regolamentari E.N.P.A.M., i redditi percepiti per lo svolgimento delle attività libero professionali di cui sopra sono soggetti a contribuzione presso la “Quota B” del Fondo di Previdenza Generale. Contribuzione I.N.P.S - ex Gestione I.N.P.D.A.P.: essendo detti redditi assimilati solo fiscalmente ai redditi di lavoro dipendente, gli stessi non concorrono alla determinazione della base imponibile ai fini pensionistici, secondo il disposto degli articoli 2 e 4 del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 314 – contenente misure in tema di armonizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle disposizioni fiscali e previdenziali concernenti i redditi di lavoro dipendente – e nessun versamento contributivo deve essere effettuato. 2. ATTIVITÀ EX ART. 60 CCNL 8 GIUGNO 2000 L’art. 60 del già citato Contratto Collettivo Nazionale della dirigenza medica e veterinaria del Servizio Sanitario Nazionale contempla le attività non rientranti nella libera professione intramuraria, quali: – la partecipazione ai corsi di formazione, diplomi universitari e scuole di specializzazione e diploma, in qualità di docente; collaborazioni a riviste e periodici scientifici e professionali; – partecipazioni a commissioni di concorso o altre commissioni presso Enti e Ministeri; – relazioni a convegni e pubblicazione dei relativi interventi; – partecipazione ai comitati scientifici; – partecipazioni ad organismi istituzionali della propria categoria professionale o sindacale non in veste di dirigenti sindacali; – attività professionale sanitaria, resa a titolo gratuito o con rimborso delle spese sostenute, a favore di organiz- VERONA MEDICA ENPAM zazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazioni e associazioni di volontariato o altre organizzazioni senza fine di lucro, previa comunicazione all’azienda della dichiarazione da parte dell’organizzazione interessata della totale gratuità delle prestazioni. Ai sensi del combinato disposto di cui ai commi 1 e 3 del richiamato art. 60, qualora, nell’ambito del rapporto di lavoro, tali incarichi siano attributi per ragioni non istituzionali, ai professionisti è dovuta la corresponsione di emolumenti e/o indennità. Qualora, invece, le prestazioni siano svolte per fini strettamente istituzionali, “vale il principio dell’onnicomprensività e di tali funzioni si dovrà tener conto nella determinazione della retribuzione di posizione o di risultato” (comma 3). Tali le previsioni contrattuali, ai fini della corretta individuazione del regime contributivo di detti proventi occorre, quindi, differenziare due ipotesi. Nel caso in cui le prestazioni siano svolte per fini strettamente istituzionali è dovuto il solo versamento contributivo ad I.N.P.S., ex Gestione I.N.P.D.A.P., ai fini pensionistici (Cassa CPS) e del Fondo Credito, sull’imponibile retributivo composto, oltre dal trattamento economico fondamentale, anche dall’intero trattamento accessorio corrispondente, per l’appunto, anche alle funzioni attribuite ed alle connesse responsabilità contemplate dal citato articolo 60. Ed invero nella descritta fattispecie il maggior trattamento economico erogato rientra nella definizione di reddito di lavoro dipendente di cui al comma 1 dell’articolo 49 del T.U.I.R., in quanto conseguito sulla base del rapporto di lavoro ed indipendentemente dal nesso sinallagmatico tra effettività della prestazione di lavoro resa e compensi percepiti. A conferma di quanto sopra va peraltro richiamato l’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che attribuisce al trattamento economico corrisposto al personale con qualifica dirigenziale la finalità di remunerare tutte le funzioni ed i compiti e, quindi, qualsiasi incarico ad esso conferito in ragione del loro ufficio o comunque assegnato dall’amministrazione presso cui presta servizio o su designazione della stessa. Nell’ipotesi alternativa della corresponsione di specifiche indennità o gettoni di presenza per fini non istituzionali, occorre preliminarmente richiamare la VERONA MEDICA normativa fiscale e contributiva vigente, secondo cui ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. b), del TUIR sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente “le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità, ad esclusione di quelli che per clausola contrattuale devono essere riversati al datore di lavoro e di quelli che per legge devono essere riversati allo Stato”. L’applicazione di tale normativa può portare ad una ulteriore distinzione del regime contributivo sulla base della natura del soggetto erogatore di detti compensi. Ed invero, a chiarimento della disposizione soccorre la richiamata circolare ministeriale n. 326/E del 23 dicembre 1997 dell’allora Ministero delle Finanze, laddove in merito al principio della “terzietà” è stato chiarito che per i dipendenti statali deve trattarsi di soggetti diversi dallo Stato. La precisazione è rilevante in quanto, avendo circoscritto la fattispecie di cui alla lettera b) dell’articolo 50, porta alla conclusione che nell’ipotesi in cui le somme vengono corrisposte da una qualsiasi amministrazione dello Stato diversa di quella di appartenenza, detti proventi vengono comunque attratti nella categoria dei redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49 del citato TUIR e si cumulano con gli emolumenti corrisposti al lavoratore nella sua veste di dipendente. In conclusione, considerato quanto esposto, il regime contributivo dei proventi derivanti da attività non rientranti nella libera professione intramuraria è il seguente: – nel caso di incarichi legati all’attività istituzionale e in tutte le ipotesi di incarichi per fini non istituzionali in cui sia una Amministrazione dello Stato a farsi carico dei relativi compensi, le remunerazioni corrisposte a seguito delle prestazioni svolte devono essere considerate quali retribuzione ordinaria (punto 1 CUD) e, conseguentemente, soggette a contribuzione INPS, ex Gestione I.N.P.D.A.P, ai fini pensionistici, oltre che ai fini del Fondo Credito.; – nel caso di incarichi per fini non istituzionali i relativi compensi/indennità inquadrati, secondo i criteri sopra definiti, come redditi “assimilati ai redditi di lavoro dipendente” alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 50 del TUIR, vanno indicati al punto 2 del CUD e quindi soggetti a contribuzione E.N.P.A.M. 3. FONDO DI PEREQUAZIONE L’art. 57, comma 2, lett. i), del CCNL più volte richiamato, in conformità a quanto previsto all’art. 5, comma 2, lett. e), del d.P.C.M. 27 marzo 2000, dispone che una quota della tariffa per le prestazioni rese in regime libero professionale sia accantonata “quale fondo aziendale da destinare alla perequazione per le discipline del ruolo sanitario - individuate in sede di contrattazione integrativa - che abbiano una limitata possibilità di esercizio della libera professione intramuraria”. Sulla base delle somme complessivamente accantonate presso tale Fondo - c.d. “di perequazione” - l’Azienda provvede alla corresponsione della relativa indennità alle diverse categorie di professionisti interessati. L’indennità in questione, che non viene corrisposta in relazione all’esercizio dell’attività libero professionale intramoenia ma rappresenta un compenso stabilito in sede di contrattazione integrativa aziendale, non rientrando tra le esclusioni tassativamente previste all’articolo 50 del TUIR, costituisce in ogni caso reddito di lavoro dipendente ed in quanto tale è soggetta a contribuzione pensionistica ad INPS, ex Gestione INPDAP. La presente circolare è stata condivisa dalla Fondazione ENPAM con l’INPS ex Gestione INPDAP. IL PRESIDENTE F.F. ALBERTO OLIVETI ENPAM: NUOVO PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE Il Consiglio Nazionale della Fondazione ENPAM, in assemblea straordinaria, in data 14 luglio u.s., ha eletto, ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett. a) dello Statuto, Presidente della stessa Fondazione il dott. Alberto Oliveti. Successivamente, in data 18 luglio u.s., il Presidente ha nominato il dott. Giovanni Pietro Malagnino Vice Presidente Vicario della Fondazione ENPAM ai sensi dell’art. 14 comma 1 lett. b) dello Statuto. 43 LIBRI RICEVUTI Compendio di medicina giuridica PREFAZIONE Con il presente Compendio, in questo raccogliendo un invito ormai pressante dei nostri Studenti, ci siamo proposti di dare corpo organico alle lezioni di Medicina Legale e delle Assicurazioni nei corsi di Laurea nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Verona. Nonostante la presenza nel panorama editoriale di molte e pregevoli opere, ci siamo resi conto che l’esperienza didattica ci portava a privilegiare, presentandoli in forma sicuramente “originale”, argomenti che nella nostra pratica professionale abbiamo visto essere indispensabili per quei “Giuristi in formazione” che pensano di confrontarsi da attori consapevoli con il sapere medico legale. La Medicina Legale, che può essere definita secondo un antico brocardo come “res medica sub specie juris”, consiste da un lato nella lettura in chiave giuridica di fatti di natura biologica e dall’altro nella interpretazione, elaborazione ed applicazione delle norme giuridiche attraverso le conoscenze biologiche: nell’un caso e nell’altro è la costante adesione alla norma di riferimento, cioè la consapevolezza di quanto del sapere biologico abbia una oggettiva fruibilità giuridica, che rappresenta l’obiettivo didattico realmente utile. I campi di interesse della Medicina Legale sono innumerevoli e pensare di trattarne anche solo una parte ri levante con questo obiettivo formativo sarebbe stato per il discepolo dannoso ancor più che inutile. Così, nel presente Compendio, si è preferito affrontare le tematiche di natura giuridica attraverso la lettura del “tecnico” che si trova a doverle gestire quotidianamente nel confronto con gli interlocutori i più diversi: giuristi, medici, professionisti sanitari in genere. Le problematiche di interesse, e competenza, medico legale diventano così il terreno comune per il confronto di culture e saperi diversi, tutti accomunati dalla esigenza di risposte motivate e vicine alla ratio normativa ed agli indirizzi giurisprudenziali, per quanto essi siano in continua evoluzione. Questa scelta editoriale fa sì che questo Com- 44 materia, ma all’un tempo ci auguriamo vivo e stimolante. GLI AUTORI pendio, così almeno ci auguriamo, possa divenire strumento di formazione di base per i necessari approfondimenti non solo per gli studenti dei Corsi di Laurea nella Facoltà di Giurisprudenza, ma anche per i numerosi Corsi di Laurea nell’ambito delle Professioni Sanitarie, che in gran numero prevedono un ampio spazio didattico dedicato alla Medicina Legale, il che rende la Nostra Disciplina di sempre maggiore attualità e rilevanza formativa. Un passaggio conclusivo sul tema attuale della, anzi delle Responsabilità Professionali (e non diciamo questo solo per la consapevolezza di quanto sia forte il rischio per alcune categorie professionali in ambito sanitario di incorrere in tale ipotesi accusatoria): così, l’apprendere il perché di certi comportamenti professionali, la rilevanza della attività informativa dell’Autorità Giudiziaria, l’importanza nel loro stesso interesse di puntuali ed incensurabili risvolti di responsabilità penale e civile, solo per citare alcuni momenti dell’agire professionale, ha rappresentato quel quid iniziale che si è mostrato essenziale per catturare l’attenzione dello studente nel momento della esposizione orale dei vari argomenti e che, in parallelo, ci ha portato ad elaborare un testo sicuramente informale, se confrontato con una presentazione tradizionale della DOMENICO DE LEO: nato a Verona il 27 novembre 1953, Professore Straordinario di Medicina Legale nell’Università di Verona. Incaricato dell’insegnamento di Medicina Legale nel Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Presso la Facoltà di Giurisprudenza dello stessoAteneo è incaricato dell’insegnamento di Medicina Legale. Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale nell’Università di Verona. È autore di 130 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali concernenti, prevalentemente, i settori della Genetica Forense, della Responsabilità Professionale Meclica e della Medicina Legale generale. Ha redatto testi monografici sulla Responsabilità Professionale in Odontoiatria, sulla Odontologia Forense, sulla Meclicina Legale in Odontoiatria e sulla Cardiopatia ischemica negli aspetti medico legali (su cadavere e su vivente). Socio della SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni), Presidente ASMEL (Associazione Scaligera dei Medici Legali), Socio clelia ISFG (lnternational Society for Forensic Genetics) e del GeFI (Genetisti Forensi Italiani). MARCO ORRICO: (4 giugno 1975- 5 giugno 2011), ha conseguito presso l’Università clegli Studi di Verona, con corso di studi regolare, la Laurea in Medicina e Chirurgia. Diplomato presso la Scuola di Specializzazione in “Medicina Legale e delle Assicurazioni” dell’Università degli Studi di Verona, era iscritto al Dottorato di Ricerca in Scienze Forensi presso l’Università degli Studi di Verona. Autore di due monografie sui temi della Genetica Forense e dell’Odontoiatria Forense e di alcuni articoli su riviste nazionali ed internazionali. Socio della SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni), dell’ASMEL (Associazione Scaligera dei Medici Legali) e della FAMLI (Federazione delle Associazioni Medico Legali Italiane). VERONA MEDICA LIBRI RICEVUTI La responsabilità medica: dalla teoria alla pratica processuale L’opera, aggiornata alla recente giurisprudenza, tratta della responsabilità professionale medica partendo dal presupposto medico-legale per arrivare alla casistica pratica raccontata. È strutturata in due parti ben distinte, la prima identifica la TEORIA, la seconda invece la PRATICA. Si analizzano con il carattere della multidisciplinarietà tutti gli aspetti che interessano l’operato professionale del medico sia sotto il profilo scientifico che giuridico. La TEORIA abbraccia le tematiche di ordine generale che sono la base delle conoscenze tecniche per poter parlare di responsabilità medica soprattutto sotto l’aspetto civile senza tralasciare quello penale. La PRATICA, che occupa il maggior numero di pagine, tratta la casistica reale di responsabilità professionale medica in sede civile con l’indicazione della CRONOLOGIA PROCESSUALE. Lo scopo è quello di fornire al lettore (medico e giurista) alcuni esempi di medical malpractice di particolare interesse in modo tale che possa esaminare al microscopio i vari casi pratici esposti, sia dal punto di vista medico che dal punto di vista giuridico e trarne esperienza nella sua attività quotidiana, vuoi per la redazione di atti, vuoi per la soluzione di casi analoghi. ARGOMENTI TRATTATI 1. La responsabilità professionale medica in sede civile 2. La responsabilità professionale medica in sede penale 3. L’onere della prova in ambito di responsabilità professionale 4. L’autonomia dell’obbligo di informazione 5. Il contenuto dell’obbligo 6. I soggetti obbligati 7. I requisiti del consenso VERONA MEDICA zioni. Membro del comitato scientifico giuridico dell’associazione Melchiorre Gioia. Autore di testi giuridici in materia di assicurazioni e risarcimento del danno. 8. L’onere di allegazione del difetto di informazione 9. L’onere di allegazione e prova dell’informazione 10. I termini di prescrizione del diritto al risarcimento del danno cagionato da responsabilità contrattuale 11. La prescrizione del diritto dell’assicurato 12. La decorrenza dei termini 13. La media-conciliazione obbligatoria 14. Le azioni esperibili 15. L’accertamento e la liquidazione del danno biologico iatrogeno differenziale 16. La metodologia medico legale in tema di responsabilità professionale medica GLI AUTORI MICHELE LIGUORI Avvocato in Napoli, esercita l’attività nel campo del diritto civile, con particolare attenzione al diritto della responsabilità civile e delle assicura- GIOVANNI CANNAVÒ Medico legale da oltre 25 anni con prevalente attenzione alle problematiche civilistiche nel settore della RCA e della responsabilità professionale. Autore su riviste nazionali ed europee e relatore, a convegni nazionali ed internazionali. È direttore della rivista medico legale “Tagete”. È fondatore dell’associazione medico-giuridica Italiana Melchiorre Gioia di cui è Presidente ed è Segretario Generale della Ceredoc con sede a Parigi. Ha fatto parte delle Commissioni Ministeriali Italiane che hanno elaborato le tabelle medico legale. MARCO ORRICO Medico legale, svolgeva attività di consulenza per il Tribunale Civile e Penale di Verona, Procura della Repubblica di Verona, Imprese Assicuratrici, Privati. Membro del Comitato Direttivo della Associazione Medico Giuridica Melchiorre Gioia. Autore di monografie e articoli su riviste nazionali ed internazionali. H 45 GIOVANI E PROFESSIONI S.O.S. – Sostituzioni 3»LSLUJVuZ[H[VHaaLYH[V Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di compilare il tagliando riportato a pagina 48 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona). MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 ANTON GENAN BARAKAT ZIAD BENEDETTI FRANCESCA COGO ILARIA COVOLO CATERINA DALCEGGIO DANIELA DELMONTE LETIZIA DEL PUNTA VERONICA DI SARRA DANIELA EPURE MIHAELA CRISTINA FAINELLI GIULIA LAVORGNA BARBARA LISTA ENRICO MAGAGNA LINDA MAGRINELLI FRANCESCA MARIOTTO OLGA MASSARUTTO ALESSIA MAZZEI FEDERICA NARDI CHIARA NGANDIE NJONOU MILLY PERON SILVIA PRANDO SILVIA RAPAGNA FRANCESCA RIGO FRANCESCA ROMANO SIMONE SANSOTTA NAIRE SCHIRALDI MARIA EMANUELA SERBUSCA DORIN SHOKA ZAHI Via Palazzina 3 Via Attilio Mori 12 Via ex Internati 26 Via Rovigo 14 Via Degli Scaligeri 2 Via VIII Marzo 45 Via Santini 27/A Vicolo Fossetto Via Mantovana 52 Via Benassu’ Montan. Via G. Dell’acqua 31 Via G. Favretto16 Via Monte Tomba 22 Via Tramigna 5 Via G. Leopardi 11 Via Fiume 28/P Via Aldo Moro 1/A Str. A. Provolo 25 Via Tombole 157 Via Monte Ortigara 25/B Viale Europa Via P. Querini 5 Vic. S. Maria In Organo 1 Via Aquileia 22 Via Aquileia 22 Via Ca’ Di Cozzi 8 Via B. Romagnoli 84/A Via Imola 2 Verona Mantova Pescantina Legnago Valeggio sul Mincio Trento Verona Verona Castelnuovo d.G. Verona Bardolino Verona Cerea Soave Soave San Bonifacio Sommacampagna Verona San Bonifacio Verona Monteforte D’Alpone Vigasio Verona Verona Verona Verona Verona Verona Verona NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI NO NO NO NO SI NO SI NO NO NO NO NO Via R. Ruffilli 2947 Via Legnago 39 Via S. Antonio 50 Via Dietro Listone7 Zimella Verona S. Martino B.A. Verona NO NO NO NO Via Carlo Del Prete 2 Via Siedlce 21 Verona Pescantina NO NO 347 6859953 345 3463503 340 0505545 347 2619594 348 3015866 340 3538104 348 2466913 347 6823601 347 8495611 392 7509915 347 8921208 329 4239871 348 8210409 348 0176902 340 8776021 349 7282795 328 2660746 338 8926070 338 2828566 329 6190690 340 0631022 349 1880958 333 4193398 335 5941022 340 7767004 329 7158223 380 3662966 045 8903064 347 2313146 045 504884 347 6301811 347 9341350 335 6302775 340 5715075 349 6938124 045 8166039 340 6031137 SOLDANI DARIA TATTI MARIA FATIMA TURATI MARIA GRAZIA VIARO TIZIANA VIGNOLA PAOLA WEYNE MAGNUS FERNANDA ZENORINI ANDREA Telefono 2 340 9766903 045 8400667 045 7614468 045 7614716 348 8567639 393 0468005 340 9768134 MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA Cognome - Nome Via Località Telefono 1 AGRESTI LUIGI AKASHEH GEORGE BARAC ALA BARAKAT ZIAD BRUNI FRANCESCA DEPLANO EMANUELA EPURE MIHAELA CRISTINA EPURE MIHAELA CRISTINA FAKES BOULOS HABASH ELIAS KALOUT KAMEL PASQUINI ANNA PJESHKA MYRVETE POUR ESMAELIAN MONIREH RIGOTTI ERICA ROMANO SIMONE STUMPO MARIO FRANCESCO TESINI ROBERTA TURATI MARIA GRAZIA ULMI DANIELA VERNA ANNAMARIA VOLPE GIUSEPPE Via G. Trezza 36/A Via del Capitel 13/E Via Gen. Dall’Ora 54 Via A. Mori 12 Via Vincenti 1 Via Colombine 5 Verona Verona Monzambano Mantova Verona Verona Via Banassu’ Mont. 17 Vicolo Menago 34 Via Praissola 18 Corso Milano 136 Via C. Cadrega Viale Spolverini 112 Via Mazzini 35 Via V. De Gama 1 Via Aquileia 22 Via C. Angiolieri 18 V.Le Della Repubblica 45 Via S. Antonio 50 Via A. Vivaldi 7 Via Castello 12/A Via Murano 43 Verona Bovolone San Bonifacio Verona Verona Verona Caprino V.se Negrar Verona Castel d’Azzano Verona S. Martino B.A. Tregnago Castel D’azzano Roana (VI) 340 4069008 320 882311 340 0699282 345 3463503 347 9713662 340 9331099 392 7509915 392 7509915 0457101082 339 4573366 347 6724694 349 7288070 338 4174551 0456230887 340 1956361 340 7767004 3334890436 348 2900533 335 6302775 3402335107 347 7861608 335 6763374 46 Telefono 2 340 0910058 342 5703473 0458400667 349 1828271 3342007690 3289067502 VERONA MEDICA TEMPO LIBERO Chi cerca… trova Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 23 ed a volercelo inviare. Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello). Si raccomanda di segnalare alla Redazione le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne la “Clearance”. La Redazione provvederà comunque alla sospensione degli annunci dopo un certo numero di pubblicazioni. Si accettano solo annunci “brevi”. Medico medicina generale OFFRE ospitalità a collega specialista in studio (zona Golosine) con segretaria. 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Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale 48 N. / ........................................................................ SI NO VERONA MEDICA TEMPO LIBERO VENDO Attrezzature (poltrona Kavo, compressori, linea mobili, autoclave Atoma, per studio dentistico. Tel. 349 4310141 Tessera Ordine n. 747 VENDO Microscopio Leitz Biomed GMBH Ottiche 10-20-40. Tel. 347 4866605 Tessera Ordine n. 2623 VENDO Colposcopio Zeiss Carl mod. OPMI 99. Tel. 347 4866605 Tessera Ordine n. 2623 AFFITTO per il mese di agosto, a Lignano, villetta con 8 posti letto, ampio giardino, e dotata di tutti i confort. Tel. 349 8052644 (ore pasti) Tessera Ordine n. 643 Medico Odontoiatra OFFRE Collaborazione in altri studi odontoiatrici, come igienista dentale e per terapia conservativa. Tel. 340 3441060 OFFRO seria collaborazione in ortodonzia (anche per adulti - 13 anni di esperienza), pedodonzia, conservativa ed endodonzia. 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