Il Giornale di Vicenza

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Il Giornale di Vicenza
IL GIORNALE DI VICENZA – Venerdì 19 Dicembre 2008
Al Teatro “Città di Vicenza” il gruppo di Padova offre un intenso
programma
Sul treno dell’energia si è già dentro le feste.
Trenta coristi, voci soliste, una band di dieci elementi: il Gospel del Summertime Choir e Band
accende entusiasmi
VICENZA. Trenta coristi con energia da vendere, voci soliste di ottimo livello, una robusta band
di dieci elementi capace di accompagnare con sicurezza i cantanti ma anche di esibirsi in
virtuosismi strumentali e di assecondare improvvisi cambi di programma, un direttore di coro
di grande simpatia ed un maestro di cerimonie elegante a condurre le fila dello spettacolo.
Questi in sintesi gli elementi che hanno caratterizzato il concerto del "Summertime Choir",
tenutosi mercoledì scorso al Teatro Comunale di Vicenza.
Una proposta musicale che nasce all'insegna del gospel, ma che sarebbe riduttivo classificare
tra le strette maglie di questo genere. Uno spettacolo complesso quello proposto dall'ensemble,
che nasce a Padova nel 1991 con la musica nera nel cuore e lo spirito di Chicago nell'anima e
vanta un curriculum di tutto rispetto, tra cui esibizioni con star della musica leggera italiana ed
internazionale come Renato Zero, Claudio Baglioni, Michael Bolton e Noa, ma anche la
partecipazione a varie edizioni del Concerto di Natale in Vaticano, oltre che il merito di aver
fatto aprire le porte della Basilica del Santo a Padova ad un concerto gospel.
In occasione del loro "Train of Energy Tour 2008" l'altra sera sono approdati a Vicenza, ed il
pubblico del Teatro Comunale non ha esitato a farsi trascinare dall'irresistibile treno di energia
messo in musica dal gruppo padovano.
La band interpreta con personalità ed intensità un gospel moderno, un mix musicale che
mantiene le caratteristiche originarie per la presenza del coro, dei testi di carattere religioso e
per l'atmosfera di spiritualità e condivisione con il pubblico, ma che tuttavia attinge a piene
mani anche a tutta la tradizione della musica afroamericana dell'ultimo trentennio, dal soul,
all'R&B, al funky, al pop, fino a spingersi addirittura nei territori della discomusic.
Accanto alle reinterpretazioni di celebri song di Kirk Franklin e Kurt Carr, tra i maggiori
compositori di gospel moderno, impreziosite dal virtuosismo dei solisti e da raffinati
arrangiamenti vocali e strumentali, i Summertime Choir hanno riproposto classici del pop e del
soul, degli hit che hanno letteralmente scatenato il pubblico. In particolare “I Wish" di Stevie
Wonder, “Long Train Runnin'" dei Doobie Brothers e le audaci melodie di “Barcelona” di Freddie
Mercury, impreziosite dalla splendida voce della soprano Elisa Ramon, che non ha fatto
rimpiangere l'originale interpretato da Monserrat Caballé, sono state accompagnate da
scroscianti applausi.
In chiusura il classico “Oh Happy Day”, una festa per tutti, in particolare per uno spettatore
particolarmente coinvolto dall'atmosfera del concerto che, dopo essersi scatenato per tutta la
serata tra le poltroncine del teatro tra gli sguardi preoccupati della security, è salito sul
palcoscenico, invitato dal direttore Walter Ferulli e si è unito all'esibizione del coro. Una
performance nel complesso positiva ed energizzante quella del Summertine Choir, anche se in
alcuni momenti afflitta da qualche problema tecnico di troppo, del tutto giustificato tuttavia
dalla difficoltà di gestire uno spettacolo così complesso.