alternanza s-l in musica - Liceo Scientifico e Liceo Classico di Molfetta

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alternanza s-l in musica - Liceo Scientifico e Liceo Classico di Molfetta
Al Liceo l’Alternanza scuola-lavoro si fa in musica
Incontro con Pietro Verna e Giovanni Chiapparino al Classico
Anche i liceali dallo scorso anno devono misurarsi con il mondo del lavoro, duecento nel triennio le
ore che debbono passare in un’azienda che sia coerente con il loro percorso di studi. Nell’ambito di
questo progetto si colloca
l’incontro organizzato da
don Gino Samarelli presso
il Liceo Classico: “La
parola si fa musica”.
Mercoledì 8 febbraio, il
gruppo di alunni di Liceo
Classico e Scientifico che
dall’anno scorso spendono
le loro ore di Alternanza
scuola-lavoro
presso
l'etichetta discografica ed
editore
"Digressione
Music" si è sperimentato nel lavoro di “ufficio stampa”. A loro, don Gino che ne è il tutor, ha
affidato il compito di preparare l’incontro con due musicisti: Pietro Verna e Giovanni Chiapparino.
Prima della serata, due giorni di lavoro: la conoscenza personale, l'approfondimento artistico e
l'analisi testuale delle canzoni hanno permesso agli studenti di vivere l'esperienza finalizzata alla
formulazione di un comunicato stampa da diramare all'uscita di un disco e poi di diventare gli
animatori dell’incontro al Classico. Attività che i ragazzi hanno svolto egregiamente, alternandosi a
presentarli, ad introdurre i loro lavori musicali, leggendo e spiegando i testi delle canzoni, poi
eseguite dal vivo o fatte ascoltare, conducendo il dibattito. Nel caso di Pietro Verna, che ha
proposto il suo disco in uscita “A piedi nudi”, uno dei ragazzi, Andrea de Candia dello Scientifico,
lo ha anche accompagnato alla chitarra nella esibizione live.
L’incontro è diventato via via qualcosa di più, un momento di confronto a tutto tondo, per parlare
del mondo com’è oggi, di politica ed economia, senza spostarsi dalla musica, cui la serata era
dedicata.
Don Gino ha raccontato con chiarezza e senza veli di ipocrisia la difficoltà che trova una piccola
etichetta “senza santi in
paradiso” per sopravvivere
in un mercato dominato
dalle
multinazionali,
interessate solo al prodotto
facile, non al valore e alla
bravura dei musicisti e dei
loro brani, per di più in
momento in cui i dischi
non si vendono. E ha
aggiunto,
quando
Giovanni Chiapparino ha
spiegato come è nata la
canzone dedicata al Francesco Padre, che alla selezione per Sanremo il plico che la conteneva fu
lasciato chiuso, perché di quella vicenda non si deve parlare, neppure in musica. Eppure, “nulla può
inghiottire l’amore, la vita, la speranza, la voglia di giustizia; per quanto inabissate, ci sono cose che
alla fine tornano a galla”, ha concluso Giovanni Chiapparino, prima di farla ascoltare.
Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, la musica è una passione che brucia, che non si può non
seguire, lo hanno dimostrato cantando e discutendo con il pubblico i due ospiti. Una passione
intelligente, capace di
abbandonare la rima
cuore/amore
per
dedicare una canzone
alla
punteggiatura,
perché senza di questa,
secondo Pietro Verna,
“ogni
pensiero
e
discorso è confuso”,
riscuotendo
grande
successo fra le docenti
di Lettere presenti;
oppure, come si è detto,
al Francesco padre,
scritta da Giovanni
Chiapparino e cantata
dal suo gruppo Os Argonautas.