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CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI PORDENONE PIAZZA DEL CRISTO 5/A - tel. 0434/522823 [email protected] Sabato 30 & domenica 31 luglio 2016 Dalle Cascate di Nardis in Val di Genova al Tonale lungo il sentiero dei Fiori. Gruppo Adamello – Presanella Spettacolare traversata in ambiente di alta montagna, segue il percorso della cresta che va dal Castellaccio al Corno di Lagoscuro e oltre collegando tra loro le postazioni militari della prima guerra mondiale, di cui sono ancora visibili numerosi resti. Occupata dagli austriaci allo scoppio delle ostilità fu quasi subito espugnata dalle truppe italiane che con una scalata notturna piombarono alle spalle dei nemici costringendoli alla ritirata. La guida locale Giovanni Faustinelli con un paziente e diligente lavoro durato 12 anni (ci rimise anche una gamba per lo scoppio di una mina), risistemò quei vecchi camminamenti con l’intento di restituire alla Storia e al dolore, dando vita a quello che oggi, dal 1987 e chiamato, per la magnifica flora alpina d’alta quota che si incontra, Sentiero dei Fiori. ITINERARIO Sabato 30 luglio: in pullman fino alle Cascate del Nardis - visita alle Cascate. In Val Rendena, a monte dell’abitato di Carisolo, si abbandona la strada statale n° 239 e si imbocca la strada provinciale della Val Genova, conosciuta come valle delle cascate per la grande abbondanza di salti d'acqua. La si percorre per alcuni chilometri fino a raggiungere le Cascate di Nardis che sono le più note e scendono dalla Presanella compiendo un salto che dai 921 metri scende per oltre 130 con una pendenza tra i 55 e i 65 gradi. La valle è tutta caratterizzata da terrazzamenti e scavi prodotti dall'acqua e dalla formazione glaciale che rendono il territorio particolarmente ricco di cascate. La vaporizzazione dell'acqua all'impatto con la roccia e la particolare angolazione della luce al tramonto rendono la cascata suggestiva in ogni momento della giornata. Con bus navetta raggiungeremo il Rifugio Adamello-Collini al Bédole 1.641m (1 ora a disposizione per il pranzo al sacco o in rifugio). Dal rifugio Bédole col sentiero n. 212 raggiungeremo dapprima il Centro Studi Payer dove effettueremo una breve sosta per visitare il museo glaceologico e successivamente il rifugio Città di Trento al Mandrone, situato a quota 2.449 m, dove pernotteremo. Domenica 31 luglio: dal Rifugio Mandrone 2.449 m al Passo del Tonale sul Sentiero dei fiori per il Passo di Lago Scuro 2.970 m, il Corno di Lago Scuro 3.166 m, il Passo di Casamadre 2.984 m, il Passo del Castellaccio 2.963 m e il Passo del Paradiso 2.573 m Dal rifugio Città di Trento Mandrone si sale in direzione del Lago Scuro su sentiero CAI n. 209 quasi mai agevole in gran parte su massi ma ben segnalati. Incontriamo un bivio per il Passo Payer che lasciamo alla nostra sinistra e proseguiamo su traccia più comoda in direzione del Lago Scuro fino ad un altro bivio. Alla nostra destra il sentiero continua verso il Passo Maroccaro, noi seguiamo invece la traccia ben segnalata che scende ad aggirare lo spettacolare Lago Scuro e risale ripida il vallone ancora innevato fino a raggiungere le fortificazioni del Passo Lagoscuro 2.970 m. Questo passo, durante la guerra, fu la postazione principale di supporto alla linea difensiva sopra la Conca di Presena. Un grande villaggio, di cui si vedono chiaramente i resti, rappresentava un caposaldo importante dal punto di vista militare. Ora vi si trova un piccolo museo d’alta quota ospitato all’interno della fedele ricostruzione di una baracca a centine ed è stata riscostruita anche la chiesetta che arricchì la dotazione del villaggio durante il periodo bellico. In funzione delle tempistiche e delle condizioni generali, potremo salire a Cima Payer (3.056 m, libro di vetta), nome datole in onore al primo alpinista che conquisto la vetta del Monte Adamello nel 1864. Al Passo Lagoscuro inizia la parte più frequentata del "Sentiero dei Fiori" ed in un certo senso quella tecnicamente meno impegnativa. Dal passo si risale una gradinata artificiale di roccia, poi su traccia di sentiero si superano alcuni massi; dopo alcune roccette si trova, a destra, all'altezza di una forcellina, una segnaletica che permette di interrompere la via e scendere in direzione di Capanna Presena (1h) evitando il ghiacciaio. Da qui in breve si raggiunge la Capanna Lagoscuro - Bivacco Amici della Montagna - proprio sotto la cima del Corno Lagoscuro 3.165 m raggiungibile con una brevissima deviazione. Lo spettacolo panoramico che si gode dalla vetta è veramente stupendo; lo sguardo spazia non solo su tutte le Alpi Retiche, ma può spingersi nelle giornate serene fino al Gruppo de Monte Rosa e del Monviso. Si prosegue su un comodo sentiero non attrezzato, si scendono alcune roccette attrezzate, senza particolari difficoltà, eccetto la solita possibilità di trovare tratti innevati, in direzione di uno spigolo da superare con l'ausilio di alcune staffe, siamo ancora nel tratto di cresta che sovrasta la conca Presena così come si può vedere da una interruzione momentanea della cresta. Si percorre ora un lungo sentiero non attrezzato e si raggiunge un bel pulpito panoramico. Il sentiero continua sotto la cresta dove si trova facilmente neve anche in tarda stagione con la possibilità di avere anche la catena inutilizzabile. Con l'ausilio di alcune staffe metalliche si guadagnano alcuni metri e si raggiunge la parte alta della cengia si aggira uno spigolo e si arriva in leggera discesa all’attacco della prima (55 m) delle due passerelle metalliche più lunghe di tutto il percorso. Un imponente ancoraggio permette l'attacco della seconda passerella metallica (75 m) al termine della quale ci troviamo al "Gendarme di Casamadre”. Queste due nuove passerelle sono comunque ancora oggi aggirabili utilizzando la galleria costruita nel 1918 (67 m) il cui ingresso, raggiungibile attraverso una breve cengia, si trova all'inizio della prima passerella ed esce pochi metri dopo l’inizio della seconda passerella. Il loro attraversamento, che si compie in piena sicurezza ancorandosi con i moschettoni del kit da ferrata, è veramente suggestivo per l’imponenza dei canaloni e delle vette che ci circondano. I cavi speciali che ne sostengono la struttura sono stati ancorati nella roccia fino ad una profondità di oltre 12 m. Si continua a camminare lungo le passerelle in legno che seguono orizzontalmente lo sviluppo della parete e proprio da una di queste passerelle (facoltativo) è possibile deviare nettamente in verticale ed in forte esposizione per alcuni metri, con l'ausilio di una serie ravvicinata di staffe, in direzione del "nido d'aquila" ex postazione di vedetta ora suggestivo punto panoramico. Nella parte alta di questa deviazione vi sono alcune facili roccette attrezzate con cavo. Ritornati sulla cengia si continua a camminare in lieve sali-scendi aiutati anche dalla presenza di alcune staffe metalliche, e si raggiunge infine una vecchia postazione di artiglieria da cui in breve ci si cala sul Passo del Castellaccio 2.960 m dove termina il Sentiero dei fiori. Poco sotto il passo si trovano ancora numerosi resti di filo spinato che era stato collocato per rendere difficoltoso l’accesso al passo da parte austriaca. Si segue ora la traccia di sentiero n. 44 (continui segnavia colorati), che prima lungo sentiero poi in discesa su salti rocciosi ci porta sotto le morene del Passo Castellaccio e del Passo del Dito (sulla sinistra della conca guardando il ghiacciaio Presena), si passa nei pressi di un monumento ai caduti si raggiungono gli impianti al Passo Paradiso. Da qui, con la seggiovia, raggiungeremo il Passo del Tonale, meta ultima della nostra escursione, dove ci attenderà il pullman. Orari e Tempi approssimativi DISLIVELLO/DIFFICOLTÀ: 1° giorno, salita 800 m – “E”. 2° giorno, salita 830 m, discesa 680 m – “EEA”; le difficoltà sono rappresentate dallo sviluppo, dalla quota e dalla possibilità di trovare alcuni tratti innevati. EQUIPAGGIAMENTO: abbigliamento d’alta montagna; set da ferrata e imbrago, caschetto bastoncini, pila frontale, occhiali da sole. Per il primo giorno si consiglia un abbigliamento più leggero poiché il sentiero si sviluppa per buona parte in bosco e a quota più bassa. Ramponi e piccozza facoltativi. Per il pernottamento in rifugio, sacco-lenzuolo e tessera CAI. ORARI E TEMPI APPROSSIMATIVI: sabato, partenza dal parcheggio della Piscina Comunale di Pordenone in viale Treviso ore 06.00; arrivo in Val di Genova ore 10.00 ca. Domenica, rientro a Pordenone previsto in tarda serata, intorno alle ore 22.00. MEZZI DI TRASPORTO: Pullman, bus navetta, seggiovia. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 120,00 a persona (di cui 70,00 da versare come caparra al momento dell’iscrizione). La quota comprende il viaggio in pullman GT, la mezza pensione al rifugio Mandrone (bevande escluse), il bus navetta per il rifugio Bédole, l’impianto di discesa dal Passo Paradiso al Tonale e il rinfresco della domenica a conclusione dell’escursione. Chi vuole può contribuire portando a piacere bevande, vino e/o dolci. CARTOGRAFIA: Tabacco foglio n° 052 – 1:25.000, Adamello - Presanella. Gli accompagnatori A.S.E. Paola Guerri, A.S.E. Grazia Pizzoli & A.E. Franco Protani si riservano la facoltà di apportare variazioni al programma, qualora le condizioni della montagna o meteorologiche lo richiedessero. LA COMMISSIONE ESCURSIONISMO